Lo spazio del Main Dome del Wired Next Fest ai Giardini Indro Montanelli di Milano si è riempito in un nano secondo, travolto da applausi e risate per l’intervento di Gianni Morandi, invitato in qualità di ospite d’onore, in quanto esempio da tenere in cosndierazione in termini di innovazione e cultura digitale. Con la naturalezza e l’immediatezza che da sempre lo contraddistinguono, l’artista ha raccontato a cuore aperto la sua relazione con i social network e con i suoi Facebook Addicted fans. “Vivo la mia presenza su Facebook come un gioco e deve rimanere tale”, ha esordito Gianni, accompagnato dall’inseparabile moglie Anna, figura sempre più importante non solo nella realizzazione degli scatti postati quotidianamente da Gianni ma sempre più protagonista delle immagini stesse.
Capace di reinventarsi ogni giorno, di sfidare la quotidianità con semplicità e naturalezza, Gianni è uno di noi, con un milione e 400 mila like in più su una pagina aperta da una fan nel 2009, oggi gestita direttamente da lui fin dal 2012. 4 like al secondo e una media di 50.000 like a post sono il risultato di una geniale intuizione, così come lo stesso Gianni racconta: “Postare immagini positive, della mia quotidianità, delle piccole cose di tutti i giorni. Le foto in cui cerco di dare una notizia professionale non funzionano altrettanto bene, nemmeno quando ho annunciato il nuovo progetto con Baglioni”. Attento, presente e pronto a rispondere a tutti, adulatori e detrattori compresi, in merito alle critiche e ai messaggi negativi Gianni afferma tra aneddoti, battute e sorrisi distesi: “Non mi arrabbio mai, prima penso e rifletto, poi cerco di rispondere cautamente”.
“La sera, continua, dedico almeno un paio d’ore a leggere tutti i commenti e a rispondere ai messaggi, se tieni una pagina su Facebook devi essere presente, farti sentire, far vedere che ci tieni”. Certo, confessa Gianni, inizia ad essere faticoso essere originali: “Dal giornalaio alla pattumiera, ormai ho postato di tutto. Farsi venire idee nuove è sempre più difficile. Per diversificare ho iniziato a pubblicare anche clippini video, come fa Vasco, dove canto con la chitarra. In termini di like funzionano un po’ meno, ma sono graditi Ho anche pensato che, avendo inciso più di 600 canzoni, dovrei riuscire a coprire almeno 2 anni (ride ndr)”. “Ho sempre comunicato così con la gente. Mi ricordo sempre da dove sono partito, il fatto che dormivamo in 4 in una stanza; io sono uno di loro che si è trovato per caso ad essere un cantante e stare su di un palco”. Infine il metodo, importantissimo: “Ho un taccuino nel quale mi segno le persone a cui ho risposto, ma ormai non ce la faccio più”, scherza Gianni ribadendo che tutto è deve rimanere un gioco.
Raffaella Sbrescia
Video: Gianni Morandi al Wired Next Festival