“…Ma cosa vuoi che sia una canzone…”: l’esordio di Vasco Rossi rivive in un cofanetto e su Sky Arte
Vasco Rossi: il suo Modena Park fa sognare questa generazione di sconvolti
Chiunque ne ha già scritto qualunque cosa. Quindi qual è il senso di aggiungere un pensiero in più in merito al concerto di Vasco Rossi a Modena? Il motivo è semplice: siamo sempre i soliti, quelli che devono dire per forza qualcosa. In questo caso c’è da dire che siamo quelli che lo stesso Vasco definirebbe quelli che non hanno rispetto per niente, nemmeno per la mente. Noi, generazione di sconvolti senza santi e senza eroi abbiamo in realtà un estremo bisogno di radunarci e di reimparare a condividere le nostre emozioni. Lo sa bene Vasco Rossi che in 40 anni di carriera di cose ne ha capite e ne ha scritte per dirci di sé certo, ma per parlare a ciascuno di noi. Parole che colpiscono la faccia, che toccano la pancia, che bagnano gli occhi, che si sedimentano nella testa. Pare facile, eh. Quattro sono state le ore di concerto al Modena Park con una scaletta pensata per lasciare fuori meno cose possibili per ridare coraggio, per vincere la paura, per riaccendere la miccia della vita, per capire fino in fondo cosa significa cantare la libertà e possederla davvero. Una sospensione temporale, una trepidazione collettiva, un corpo unico per sognare, per non lasciarsi sfuggire una buona occasione per sganciarsi dal proprio Facebook e dai propri guai. Vasco Rossi racchiude un po’ tutto questo ed è bello sapere che c’è chi riesce a mettere nero su bianco i nostri limiti, i nostri pensieri, i nostri sentimenti. Belli, ancora di più i volti genuini, sinceri, appassionati di tutti coloro che hanno voluto partecipare a questo rito pagano, c’è da sorriderne e da goderne. Siamo ancora vivi e a Vasco non dobbiamo dirgli nient’altro, tanto tornerà.
Un mondo migliore, ecco il nuovo singolo di Vasco Rossi
Dopo le 4 “maggiche” giornate di giugno allo stadio Olimpico di Roma, il 2016 di Vasco Rossi continua all’insegna delle sorprese. Dopo l’annuncio di 4 brani inediti entro Natale, ecco l’arrivo di un’antologia storica comprensiva di circa 70 canzoni tratte dai 17 album in studio, dal primo “Ma cosa vuoi che sia una canzone” a “Sono Innocente” (da due anni in classifica) e la conferma della data – 1 Luglio 2017 – per l’appuntamento di Modena, “Modena Park” dove tutto è iniziato 40 anni fa.
Tra qualche giorno esce il primo dei 4 attesi inediti: Si intitola “Un mondo migliore” il nuovo singolo di Vasco e dal 14 ottobre sarà in radio e disponibile in versione digitale. Tra cambiamenti e consapevolezze, le sue riflessioni sulla Vita e sulla necessità di “essere libero” (Sai / essere libero / costa soltanto / qualche rimpianto), Vasco tratta uno dei suoi argomenti preferiti, come nella migliore tradizione dai tempi di “Liberi liberi” (da chi da che cosa) fino a “Come vorrei”, passando per “C’è chi dice no” (“tanta gente è convinta che ci sia nell’aldi là – qualche cosa chissà..”) e anche per “La noia”, ci sta. L’ironia e la malinconia ne sono l’espressione, il mood tipico di Vasco, beffardo e malinconico, l’attrazione fatale delle sue migliori interpretazioni ( Sì / tutto è possibile / perfino credere / che possa esistere / Un mondo migliore).
Il video che accompagna “Un mondo migliore” è stato ideato e diretto da Pepsy Romanoff, che ha costruito una storia che assomiglia molto al mondo di oggi. Praticamente un corto con una sceneggiatura liberamente ispirata dal testo della canzone. Una interpretazione onirica, certamente condivisibile. La canzone lascia ampio spazio all’immaginazione, ognuno la farà sua. Straordinario il protagonista, l’altra faccia di Vasco nel video, l’attore Vinicio Marchioni, che tutti conosciamo e abbiamo apprezzato in Romanzo Criminale. Grinta da vendere e sfida all’ultimo sguardo tra i due antagonisti. Un onore e …un motivo di curiosità in più nell’attesa di condividerlo. Ambientato in Puglia con i suoi straordinari panorami suggestivi: dall’immensa campagna del foggiano tra maestose pale eoliche, alla cava di marmo con i suoi canyon dal sapore western, fino alla riscoperta di un paesaggio industriale per il finale con effetti speciali. Tutti non luoghi e spazi aperti che il regista ha scelto anche come ideale continuazione dei precedenti video da lui realizzati, “Come Vorrei” e “Tutto in una Notte” (il dvd sempre in classifica).
Regia e concept di Pepsy Romanoff che parla del suo lavoro:
“La straordinaria partecipazione di Vinicio Marchioni e le suggestive location proposte dalla Daunia production, di chiara ispirazione western, hanno creato il mood per un piccolo corto musicale dove lo stesso Vasco è protagonista assoluto e chiave di svolta della storia. Il “limbo” in cui Vasco resta bloccato è la fantastica Cava di Marmo che ci ha dato modo di creare un ponte spazio tempo davvero unico, raccontato da terra e cielo grazie a due droni cinematografici. Infine, grazie all’autorità portuale di Manfredonia abbiamo potuto riscoprire un paesaggio industriale che ci ha permesso di enfatizzare, con effetti speciali, il finale del video …to be continued?”
Produzione esecutiva di Maurizio Vassallo e il suo staff per Except. Il video è stato girato con tecnica cinematografica digitale, Red Camera, lenti anamorfiche in Cine Scope per accentuare ulteriormente il linguaggio cinema. Tre giorni di set in Puglia, con direttore della fotografia, Emanuele Cerri, e i location manager che avevano già lavorato al film “Tutto in una notte” e a “Come vorrei”.
RAI2 presenta UNICI: Le quattro giornate di Vasco
L’evento live dell’anno “Le quattro giornate di Vasco” racchiude i quattro concerti che l’artista ha eseguito allo stadio Olimpico di Roma, con ben 220 mila persone presenti. Vasco Rossi ripercorre 40 anni di carriera in un unico grande spettacolo da show man, in onda martedì 30 agosto alle 21.25 su Rai2.
Vasco, ai microfoni di Giorgio Verdelli, racconta il fortunato poker olimpico che ha radunato una comunità di fedelissimi, di “anime simili”, come lui stesso definisce i suoi fans. Un popolo che lo ha sempre seguito, condividendo emozioni, passioni e sentimenti: “Con loro ho un discorso diretto, racconto le cose che sento veramente, confesso delle debolezze, delle cose che ho e loro se le ritrovano dentro perché le hanno già – continua Vasco – io racconto quello che racconterebbero loro se avessero lo stesso strumento che ho io ,che è quello di scrivere canzoni. Una persona sola o 50 mila. Canto sempre come se cantassi per un’anima sola, l’anima umana…quella che hanno tutti”.
Nella lunga intervista, l’artista ripercorre una carriera costellata da molti avvenimenti, da provocazioni e trasgressioni, ma anche dalla professionalità e dalla dedizione di chi la musica la fa per mestiere, come racconta lui stesso parlando della band che lo segue da tanti anni: “Ci consideravano dei balordi, ma qui c’è gente che ha speso una vita per suonare la chitarra in quel modo lì’”.
Una carriera, quella di Vasco, piena di cambiamenti, in cui passato e futuro si uniscono e si fondono insieme, dove ricordi e suggestioni si mescolano e si amalgamano nelle sue confessioni: “quella canzone l’avrei voluta scriver io” citando il celebre brano “Je So’ Pazzo” dell’amico Pino Daniele.
Un flusso di coscienza che passa anche attraverso il ricordo di un altro amico, Marco Pannella, a cui più volte, dal palco, dedica un pensiero. Non solo: immagini esclusive si arricchiscono di molte ed eccellenti testimonianze, da Milena Gabanelli che parla di Vasco come di un amico e lo va a sentire “per ascoltare qualcosa che ti assomiglia” a Vinicio Capossela che invidia la sintesi dei suoi testi, passando a Samuele Bersani, fan di Vasco da sempre, emozionato di incontrare il rocker esattamente 23 anni dopo, di fronte alle telecamere di “Unici”. E ancora Roberto Giacobbo, che nello stile di Voyager fa un divertente excursus sul pubblico di Vasco, e infine Paolo Fresu, che ne analizza le melodie e suona il tema di “Ogni Volta”.
Lo speciale conduce anche in un fuori programma, ovvero nel backstage, dove si svolgono tutti i preparativi del concerto davanti e dietro il palco, mostrando il lavoro dello staff e lo smontaggio alla fine dell’evento, e soprattutto il vero protagonista dei quattro concerti: il pubblico, formato da spettatori eccellenti come Gaetano Curreri, suo grande amico, autore, nonché leader degli Stadio, la cantante Emma, e l’attrice Ilenia Pastorelli.
In un crescendo di musica e momenti inediti “Unici” è il ritratto di Vasco Rossi e del suo popolo, dove rivivono le canzoni più celebri come Sally, Albachiara, Vita Spericolata, Come Vorrei, Quante Volte, Rewind da cantare, ancora, insieme.
“Il Blues della chitarra sola”, che “racconta la verità, parla di te e non mente mai”.
Gli Stadio presentano “Tutti contro tutti”. Intervista a Gaetano Curreri
Continua l’anno d’oro degli Stadio. Lo scorso 8 luglio la band ha pubblicato “Tutti Contro Tutti”(feat. Vasco Rossi), il terzo singolo estratto dall’album “Miss Nostalgia” il 15esimo della band bolognese comprensivo de “Un giorno mi dirai”, già disco d’oro nonché canzone vincitrice dell’ultima edizione del Festival di Sanremo. Il brano, scritto da Gaetano Curreri e Saverio Grandi, è interpretato dagli Stadio con un’incursione dello stesso Vasco. Una vera e propria sorpresa che il rocker ha fatto all’amico di sempre decidendo di cantare il ritornello del brano durante la registrazione dello stesso. Abbiamo incontrato Gaetano Curreri negli studi della Universal Music a Milano alla vigilia del nuovo tour estivo.
Intervista
Con “Tutti contro tutti” lanciate un messaggio decisamente in linea con quelli che sono i pensieri delle ultime generazioni perennemente in lotta contro un sistema decisamente poco meritocratico. “Non c’è più vergogna, non vince il più bravo ma il più furbo di sicuro”…
La mancanza di meritocrazia è uno dei mali del nostro paese, in tutto il resto del mondo sono i più bravi quelli che vanno avanti non i più furbi o i raccomandati. Noi siamo ancora vittime di questo bubbone da cui non riusciamo a sfuggire. Avrei tanti esempi da citare, tra tutti nomino il medico che mi ha salvato la vita nel 2003 quando ho avuto l’ictus, lui fu costretto ad andare a lavorare a Parigi proprio per problemi legati alla mancanza di meritocrazia. Per fortuna è riuscito a tornare in Italia, adesso lavora a Catania ma come lui ci sono tante altre persone brave che non hanno santi in paradiso e che sono costrette ad aspettare per poter avere una chance.
Un altro concetto importante su cui riportate l’attenzione è “la buona educazione”. Questa sconosciuta…
Vero. Nel video della canzone mi metto quasi in ginocchio per auspicare il ritorno di un po’ di buona educazione. Siamo tutti ‘ malati, abbiamo finito con l’adattarci alla maleducazione. Anche quelli che vorrebbero che le cose andassero in un certo modo, finiscono coll’arrendersi ad un modus operandi comune. Tutto questo innesca un meccanismo terribile, quasi perverso, che non va assolutamente bene. Questa caratteristica si è ormai connaturata nei nostri comportamenti, nessuno vuole rispettare le regole che, invece, ci servono per poter convivere in maniera armoniosa.
Parlando del tour estivo, cosa cambierà rispetto allo scorso inverno?
In questo concerto abbiamo cercato di mettere un po’ di tutto, ci sarà anche qualche sorpresa che lascerà di stucco i nostri fan. Ci sarà un bellissimo allestimento scenografico nuovo, sono state sviluppate delle idee che raramente abbiamo portato avanti perché sempre privilegiato l’aspetto musicale. Stavolta invece, grazie al nostro staff e alla nostra produzione, abbiamo lavorato in modo innovativo. Queste novità andranno viste per essere apprezzate, ci saranno situazioni visive pensate e costruite ad hoc.
La vostra è stata una storia in salita di quelle che ti spaccano le gambe. Com’è la vostra strada adesso?
Siamo stati costruiti per vivere così, il giorno in cui troveremo la discesa saremo rovinati e cascheremo! (ride ndr). Non siamo abituati ad andare in discesa, siamo abituati a pedalare, per questo la canzone dedicata a Marco Pantani ci sta addosso a pennello. Senza fatica non c’è gioia, non c’è la soddisfazione di aver raggiunto un obiettivo. Abbiamo appena iniziato un nuovo tour e sappiamo che dovremo faticare e che i risultati non arriveranno subito. Dobbiamo anche adattarci a questa nuova struttura live, ci saranno anche momenti impegnativi. In ogni caso quando riusciamo ad incasellare tutti gli elementi al loro posto, ci rendiamo conto di aver fatto un ottimo lavoro.
Infine una curiosità…tu ti esibisci spesso con il Solis String Quartet con il progetto parallelo “Canzoni da camera”. Com’è il tuo rapporto con loro e come vivi questa dimensione altra?
Si tratta di un’avventura cominciata per gioco, ci siamo trovati e abbiamo concepito quest’idea delle canzoni da camera per darmi la possibilità di cantare le canzoni che avevo scritto per altri e che non facevo con gli Stadio. La cosa particolare è che il Solis String Quartet ha arrangiato i brani in modo che io potessi riprendermeli e cantarli. Questa alchimia è cresciuta nel tempo ed è venuta fuori una collaborazione vera e propria. In “Miss Nostalgia” gli archi sono stati suonati sempre da loro e adesso quando saliamo sul palco è come se andassimo a suonare a casa di qualcuno con una formazione veramente minimale. L’intento, come di consueto, è lasciare che l’autore (ovvero io) ritrovi la gioia di proporre le sue canzoni esattamente come le ha pensate.
Raffaella Sbrescia
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Stadio – ecco le prossime date del tour estivo 2016
11 luglio – Roma Cavea Auditorium Parco della musica
14 luglio – Marostica (VI) Piazza degli scacchi
15 luglio – Mirano (VE) Summer Festival
17 luglio – Varallo (VC) Festival Alpaa
22 luglio – Agira (Ct) Fashion Village
29 luglio – Trestina (città di Castello)
30 luglio – San Gimignano (SI) Piazza Duomo
1 agosto – Bisceglie (BA) Arena del Mare
9 agosto – Anzio Villa Adele
11 agosto – Poggiorsini (BA) Piazza
12 agosto – Galatina (LE) Quartiere fieristico
16 agosto – Forte dei Marmi Villa Bertelli
17 agosto - Marina di Castagneto (LI) Arena Bolgheri
19 agosto – Porto Recanati (MC) Arena B. Gigli
20 agosto – Cattolica Arena della regina
23 agosto – Marciana Marina Piazza Vittorio Emanuele
1 settembre – Mantova Piazza Castello
2 settembre – Sanremo Teatro Ariston
7 settembre – Piacenza Piazza dei cavalli
9 settembre – Sesto San Giovanni Carroponte
17 Settembre – San Biase (Lamezia Terme) Piazza 5 Dicembre
Video: Tutti contro tutti
http://vevo.ly/gkzLa9
Vasco Day: Alla Mostra del Cinema 72 arriva “Il Decalogo di Vasco”
Vasco Rossi sarà al Mostra del Cinema di Venezia, domani 11 settembre, per la proiezione in anteprima de “Il Decalogo di Vasco” scritto, diretto dal Blob autore Fabio Masi, è un immaginario quanto reale viaggio di due amici (Gianluca della Valle e Fabio Masi) con la… Sagoma di Vasco Rossi.
Tra il reale e la fantasia, il film “su”, “con” e “dentro” Vasco Rossi, è suddiviso in 10 capitoli on the road, nove sogni a occhi aperti della Sagoma di Vasco e la sorpresa finale: estratto dal film, il video di “Quante volte”, l’intensa e profonda ballad dell’album “Sono Innocente”. Il brano sarà ‘on air’, nelle radio, e in tutte le piattaforme digitali, in contemporanea con l’evento a Venezia.
Decisamente qualcos’altro da quello che ci si può aspettare, il “Decalogo di Vasco” è un film sorprendente, per ironia, per poesia. Originale, per il montaggio e per la sua capacità di offrire un punto di vista nuovo. Un ritratto inedito e surreale della rockstar. Il cuore del film batte nel decimo capitolo, quando tutti gli elementi sparsi emblematicamente qua e là (le mani, profondo rossi…) si ricongiungono e confluiscono nel minimalismo del video “Quante volte”. Non è più la Sagoma ma Vasco in persona che si presta al gioco e sperimenta mettendoci la sua faccia. La potenza nella mimica del volto, un primissimo piano che racconta, resiste e cede alle “mani-polazioni” della vita.
Direttamente dal suo buen retiro in Puglia, Vasco sbarca in Laguna venerdì: dopo la sfilata sul Tappeto Rosso, sarà protagonista, alle 21, dell’Incontro Cinema in Giardino, in Sala Darsena per la proiezione in anteprima del Decalogo (i 2800 biglietti disponibili per le due proiezioni, si sono esauriti nel giro di neanche un’ora). A Venezia il rocker chiude una trionfale estate di concerti (14 date e doppi stadi per 600.000 fan) e riparte con “Quante volte”. Video, radio e… facebook! … Tutto in un giorno, venerdì 11 settembre, è Vasco day.
IL DECALOGO DI VASCO
Lungo 10 brevi e sostanziosi capitoli, della durata di un’ora di racconto e montaggio fuori dagli schemi. Tocca sì, temi esistenziali, colpisce anche duro ma, segno inequivocabile del Blob-autore doc, lo fa con leggerezza. Con ironia. E poesia.
Il film documentario “su” e “con” la Rock Star Vasco Rossi – attore a sua insaputa - con Gianluca Della Valle e Fabio Masi silenti compagni di viaggio della sagoma di Vasco.
Il film realizzato interamente con riprese originali e arricchito con le musiche tratte dall’album “L’altra metà del Cielo” (2012, balletto del Teatro Alla Scala) e arrangiate in versione classica dal M.ro Celso Valli. Dieci capitoli che già nei titoli enigmatici denotano auto ironia, tratto che accomuna Fabio Masi a Vasco Rossi:
“Preludio”
Dal suggestivo set naturale della diga di Ridracoli, le parole di Vasco colpiscono per la loro autenticità. Racconto dell’inizio di carriera, riflessioni nella sua mente che risuonano tra le mura e le acque immobili del luogo.
“Retrofronte del palco”
Dal retropalco dello stadio Olimpico di Roma nel Live Kom 2014, la band e le riunioni in camerino, la lettura di scaletta, il buio prima della luce dello show.
“Vascologia”
“Lezione/Laboratorio” intimamente tenuta a Bologna dove Vasco racconta una e più storie legate alla nascita e crescita delle canzoni, incontro-show privo di barriere tra lui e i suoi fans.
“Niente di vero”
Versione “tragi-comica” del rapporto con la stampa e i media.
“Profondo Rossi”
In auto, gli incubi nelle visioni della sagoma.
“Metodo Parazza”
Momento intimo di Vasco, solo con se stesso (ed il regista) allena il fisico e la mente per il nuovo tour, viaggio interiore prima del salto…
“InKurtZioni”
Look e voce del “Colonnello Kurtz” in “Apocalypse Now”, a sessant’anni dal film “Fronte del Porto” e a venticinque anni dal disco “Fronte del Palco”, il Komandante interpreta il monologo interiore del Colonnello Kurtz tra la luce e il buio della coscienza.
“Cartone Animato”
I tre insoliti compagni di viaggio giungono allo stadio di Bari prima del concerto, la Sagoma di Vasco tra i fans, inconsapevoli della sua imminente “trasformazione”, arriva in camerino e…
“Essere Vasco”
Il concerto come non lo avete mai visto.
“Il Decalogo di Vasco” ritratto inedito e minimalista di Vasco Rossi, nasconde nel capitolo finale il video del brano “Quante volte”, nuovo singolo in radio da venerdì 11 settembre.
Il film è godibile come un concerto, non a caso la canzone voluta per i titoli di coda è Albachiara, quella che chiude tutti i concerti, (nessuno si muove finché non la canta…). Qui però nella versione “classica”, arrangiata dal M.ro Celso Valli per l’album “L’altra metà del cielo” ( il balletto su musiche di Vasco messo in scena dal Teatro alla Scala di Milano, 2012). Dallo stesso album è tratta tutta la colonna sonora del Decalogo, una precisa scelta stilistica di Fabio Masi a sottolineare ogni momento esaltandone le più svariate emozioni, da quelle malinconiche a quelle più forti o ironicamente drammatiche.
Prodotto da Blob/ RaiTre il Decalogo di Vasco andrà in onda su RaiTre il 20 settembre.
Fonte: Ufficio stampa
Vasco LiveKom 015: lo Stadio San Paolo di Napoli riapre alla musica con Vasco Rossi
Lo stadio di Pino Daniele e di Diego Armando Maradona, il contesto San Paolo di Napoli, riapre alla musica, quella del «Live Kom 2015», il nuovo show di Vasco Rossi, tornato in terra partenopea dopo ben 11 anni di assenza. Un evento che ha richiamato l’attenzione dei media per mesi e che, finalmente, lo scorso 3 luglio ha lasciato che l’unico suono che potessimo sentire fosse quello degli strumenti e delle voci di 56000 anime accorse alla corte del Komandante. Bagno di folla, sudore ed emozioni per un Blasco davvero in grande forma. Rabbia, insofferenza, amore, disillusione e sogno sono i sentimenti che sconquassno all’unisono i cuori di innocenti e colpevoli di ieri, oggi e soprattutto di domani.
Fondendo pop e rock, melodia e progressive, cantautorato e storie di ogni giorno, la voce graffiata di Vasco s’interseca alla perfezione tra le chitarre di Stef Burns e Vince Pastano, il basso di Claudio Golinelli, la batteria di Will Hunt, le tastiere di Alberto Rocchetti, il sax di Andrea Innesto, la tromba di Frank Nemola e i cori di Clara Moroni. Il repertorio di Vasco scorre via veloce e fiammante senza tralasciare toccanti e fulgide punte di apoteosi sui eterni classici come «Sally», «Siamo solo noi», «Vita spericolata», «Albachiara». Bellissima e vivamente sentita la dedica che il rocker fa all’amico prematuramente scomparso Pino Daniele: «Napoli è mille colori e io voglio dedicare questo concerto a un caro amico e grande artista. Viva Pino Daniele».
La vita «è un brivido che vola via è tutto un equilibrio sopra la follia», canta Vasco, ed è proprio così che Napoli ha imparato a vivere e a sopravvivere nei secoli dei secoli. Non rimane che sperare che questo concerto segni il definitivo ritorno dei grandi eventi in una città che aspetta solo di potersi dare e poter ricevere senza remore.
Raffaella Sbrescia
Photogallery a cura di: Luigi Maffettone
Vasco Live Kom 014: una festa heavy metal allo Stadio Olimpico di Roma
Vasco il KOM(andante) Rossi torna allo Stadio Olimpico di Roma con ben 3 appuntamenti. Con i tre concerti romani ‘014, per Vasco saranno 16 volte a Roma. Dopo il grande successo dello scorso 25 giugno, il rocker è atteso dal pubblico anche per le repliche di questa sera e per il prossimo 30 giugno per una festa incentrata sul concetto chiave del cambiamento, quale è stata quella di ieri sera. Con i capelli rasati, con il solito look da duro e con una ritrovata forma fisica, Vasco Rossi ha conquistato ancora una volta il suo adrenalinico pubblico con un concerto tiratissimo ed energico, una grande “festa laica di comunione e liberazione”, come si è divertito a definire lui stesso il suo live. Una scenografia imponente e una lunga passerella a forma di “V” hanno proiettato il Kom praticamente al centro del parterre, per la gioia dei fan del prato che hanno potuto godere di un incontro ravvicinato con un artista che, a distanza di tanti anni, rappresenta ancora un baluardo del rock italiano.
Entrando nello specifico del concerto, la novità più importante riguarda il sound decisamente heavy oriented, una virata strumentale forse dettata da un importante cambiamento all’interno della band: accanto agli storici Stef Burns, alla chitarra, e Claudio Golinelli (Il Gallo), al basso, la sezione ritmica si completa con due new entries, si tratta di Vince Pastano alla chitarra e di Will Hunt degli Evanescence alla batteria. Tutti gli altri sono volti ormai noti: Alberto Rocchetti alle tastiere, Frank Nemola alla tromba, Andrea Innesto (Cucchia) al sax e cori e Clara Moroni ai cori.
Con una scaletta di 27 brani, il concerto è durato all’incirca due ore e mezza. In apertura “Gli spari sopra”, “La strega”, “Sballi ravvicinati del 3° tipo “, “Asilo republic” in un medley con “Delusa” poi “Cambia-menti” e “Dannate nuvole”. L’intenzione di Vasco è, dunque, quella di improntare questo suo nuovo live sull’evoluzione del suo percorso musicale. Il concerto è una battaglia a colpi di riff che non ammette pause: “C’è chi dice no”, “Stupendo”, “Un senso”, “Rewind”, “Vivere non è facile”, “Muoviti”, “Come stai” precedono “Manifesto futurista della nuova umanità” e “Liberi liberi”. Nei bis lo spazio è dedicato alle grandi e immancabili hit come “Sally”, “Siamo solo noi”, “Senza parole” e “Vita spericolata”. Imprescindibile, irrinunciabile per i fan di Vasco la poesia di “Albachiara”. Il concerto si chiude così, col cuore gonfio di emozione e, allo stesso tempo, spompato dalla carica energetica che Vasco riesce sempre a regalare.
Raffaella Sbrescia