Intervista agli Urban Strangers: in “U.S” l’unica sicurezza è quella di voler andare avanti.

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Ritratti Di Note ha incontrato gli Urban Strangers, il duo napoletano formato da Gennaro Raia e Alex Iodice, durante il firmacopie napoletano del nuovo album “U.S”

Ragazzi parliamo subito del nuovo album “U.S”. La scelta di cantare in italiano che tipo di scelta è stata: casuale, voluta, necessaria…

E’ stata una scelta voluta, una cosa della quale abbiamo sempre parlato tra di noi, con le persone che lavorano con noi, e anche con gli amici. Ad un certo punto, maturando questa idea, abbiamo sentito il bisogno e la voglia di iniziare a scrivere in italiano. Ci siamo sentiti subito a nostro agio e quindi poi la cosa è continuata spontaneamente. Questa cosa è stata anche utile, ci ha aperto la mente, ci ha fatto capire cosa significa mettere su carta quello che pensiamo, quindi ci ha regalato un nuovo punto di vista rispetto a prima.

Nell’album c’è un pezzo che si intitola “Lasciare andare”. Questa è una cosa anche abbastanza difficile, soprattutto quando si ha un certo tipo di sensibilità. Secondo voi, nella vita, cosa bisogna lasciare andare facilmente e cosa bisogna trattenere…

Eh, bella domanda… prima delle cose da lasciare andare, parliamo delle cose da affrontare e da non lasciare andare, come i dubbi e le paure che si hanno, per la propria persona e per tutte le cose che si devono affrontare. Come diciamo in questa canzone e anche in un altro pezzo dell’album che è “Non andrò via”, bisogna affrontare i problemi e cercare di reagire in qualche modo. Per quanto riguarda le cose da lasciare andare, troviamo che ci siano persone che lasciano andare troppo facilmente esperienze, idee, persone, come se non le avessero mai vissute. E’ vero che le esperienze negative si devono lasciare andare, ma sembra che alcune persone non siano mai state partecipi delle cose che hanno vissuto, non soffermandosi, ma lasciando andare. Questa cosa per noi non è positiva…

Ragazzi questo è un album molto “umano”, nel senso che nelle canzoni parlate molto di voi, ma di riflesso parlate anche di noi, delle nostre paure, delle nostre certezze ed incertezze…

Sì, è così, e questo era il nostro obiettivo, sentire una risposta da parte degli altri a quello che stiamo facendo, anche da chi non fa parte del nostro pubblico ma può comunque riconoscersi in una canzone o in un testo. Ci fa piacere, ed è molto bello se una persona, ascoltando uno dei nostri brani, si sente “capìta”. Non siamo poeti, nè filosofi, né politici, ma due persone normali che amano il contatto con la gente e che pensano tanto su quello che sono. C’è una semplicità di base nelle nostre vite che può essere condivisa dalle persone: Sentiamo anche una responsabilità nei confronti degli altri per quello che diciamo. Ognuno nella vita ha una “posizione” e noi ci siamo presa questa…

Video: Non andrò via

L’album è musicalmente molto coerente. C’è un unico pezzo acustico, “Unico Ricordo”, che è l’ideale prosecuzione del vostro primo EP…
Sì, le produzioni di questo disco sono state fatte da Raffaele “Rufus” Ferrante, che è stato anche il produttore dei nostri dischi precedenti, e che ha dato una coerenza rispetto alle cose passate per l’elettronica. “Unico Ricordo” è nato perché volevamo un brano che ci rappresentasse totalmente senza nessun tipo di struttura dietro. La versione acustica è un po’ lo “scheletro” del nostro modo di fare musica. Questo è tra l’altro il nostro pezzo preferito ed è anche secondo noi quello più maturo dal punto di vista dell’esposizione dei pensieri…

A quando il Tour di questo nuovo album?…
Presto, ci stiamo lavorando, e programmando le date. Il live è la dimensione migliore in cui esprimere quello che siamo. La musica è condivisione con le persone…

Un’ultima domanda: Ma per gli Urban Strangers “Il Giorno Migliore” è quello che deve ancora arrivare o in qualche modo c’è già stato?…

Beh, alcuni “giorni migliori” ci sono già stati, non siamo poi così pessimisti, però ce ne saranno sicuramente altri che devono ancora arrivare…

Giuliana Galasso

U.S Tracklist
1) Non so
2) Lasciare andare
3) I sensi e le colpe
4) Unico ricordo
5) Stare calmo
6) Nel mio giorno migliore
7) Non andrò via
8) Sono io?
9) Crisi Astronomiche
10) Tutto finisce

 

Urban Strangers: in arrivo un concerto al MEMO di Milano

Urban Strangers

Urban Strangers

Pop, rap, rock e soul si incontrano e si fondono nella miscela musicale degli Urban Strangers. I talenti più inesplorati e promettenti usciti dalla fucina di X Factor. Alla luce dell’interessante formula proposta nel loro album “Detachment”, il duo composto da Gennaro Raia e Alex Iodice, sarà in concerto a Milano il prossimo venerdì 8 dicembre per un concerto- evento organizzato da All Music Italia in collaborazione con Casa Lavica e Make It.  Esattamente come su supporto discografico, anche il live sarà all’insegna della sperimentazione elettropop in cui il suono accompagna perfettamente i testi che parlano del distacco, fisico e psicologico. I due ragazzi saranno accompagnati da Giuseppe Conte (in arte Pleiam) e Raffaele “Rufus” Ferrante (già produttore di Detachment).

I BIGLIETTI SONO IN PREVENDITA al seguente link:

https://www.eventbrite.it/e/biglietti-urban-strangers-live-milano-39665650027

MEMO MUSIC CLUB

Via Ortigara, 31

h. 21.00

https://www.facebook.com/UrbanStrangersOfficial/

https://www.instagram.com/urbanstrangers/

https://twitter.com/Urban_Strangers

Samsung Experience: lo show esclusivo con i finalisti di X Factor 9

Giosada live @ Samsung Party

Giosada live @ Samsung Party

Milano non è mai sazia di eventi, ancora meglio se assolutamente esclusivi come quello tenutosi lo scorso 19 dicembre al The Mall in occasione della Samsung Experience. Protagonisti del palcoscenico tutti i finalisti dell’ultima edizione di X Factor Italia, l’amato e seguitissimo talent show targato Sky.  Giosada, Urban Strangers, Davide Shorty ed Enrica si sono esibiti cantando tutti i rispettivi cavalli di battaglia nonché gli inediti presentati solo pochi giorni al mercato discografico italiano. A giudicare dalla massiccia partecipazione del pubblico, in fila fin dalle prime ore del pomeriggio, i ragazzi hanno saputo conquistarsi l’affetto e la stima di tanti giovanissimi pronti a sostenerli anche a riflettori spenti.

Urrban Strangers live @ Samsung Party

Urrban Strangers live @ Samsung Party

Mattatore della serata, lo spumeggiante conduttore Alessandro Cattelan. Tra i momenti clou della serata, organizzata da Punk For Business,  baluardo dell’ entertainment di qualità, la performance degli Urban Strangers il cui singolo “Runaway” rimane stabilmente ai  vertici delle classifiche, e la travolgente carica del vincitore di questa edizione di X Factor, Giosada. Il giovane è apparso davvero in grande forma, la sua carica trasuda entusiasmo e voglia di concedersi completamente al pubblico. Sarà il tempo a dirci cosa c’è in serbo per questi giovani talenti appena sbocciati, intanto ringraziamo Samsung Italia per una serata ricca di emozioni e buona musica.

Raffaella Sbrescia

“Sogno e son fesso”: tutto un altro modo di concepire la musica per Sabba & Gli Incensurabili. L’intervista

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Panettieri e impresari, emigranti, innamorati, giovani perduti sono solo alcuni dei protagonisti delle storie contenute in “Sogno e son fesso”, il secondo album di Sabba & Gli Incensurabili, una delle realtà musicali italiane più interessanti degli ultimi anni. SABBA Salvatore Lampitelli (Voce, chitarra, kazoo), Luca Costanzo (basso, back vocals), Alessandro Grossi (sax, flauto traverso), Alessandro Mormile ( lead guitar, back vocals), Alfonso Donadio (batteria) sono le anime che compongono il gruppo e che da diversi anni lavorano alla propria musica passando dal cantautorato al folk al blues al cabaret rock, allo swing’n roll. Ironica, sarcasmo e originalità si affiancano all’idealismo romantico e alla semplicità del quotidiano in un progetto che spesso va oltre la musica trasformandosi una vera e propria missione. A parlarcene è SABBA (Salvatore Lampitelli)

Intervista

Il vostro album s’intitola “Sogno e son fesso”. Si può ancora sognare scegliendo di vivere con la musica?

Si può tranquillamente sognare ad ogni aperti in maniera totalmente cosciente. Abbiamo scelto di non mettere più in antitesi il concetto di essere sognatori con l’essere svegli. Il nostro album parla soprattutto alla generazione dei trentenni che si sono visti crollare ogni tipo di prospettiva sotto gli occhi. A questo si aggiunge il sarcasmo classico di Sabba e gli Incensurabili, che ha connotato anche “Nessuno si senta offeso”,  che scardina le etichette a cui spesso dobbiamo sottostare e che condanna il vilipendio della nostra entità professionale. Infine ci sono accezioni romantiche, sempre più spesso messe da parte. Quest’ultimo aspetto è messo in luce dalla copertina del disco in cui è raffigurato un viaggio in mongolfiera, un viaggio di speranza e senza meta, un po’ come quello che ti fa fare la musica, che non sai mai dove ti può portare.

Quali storie raccontate nei brani contenuti nel disco?

Abbiamo scelto di essere in controtendenza rispetto al  costante bisogno di gesti eroici e sempre più vistosi. Sono le piccole cose a differenziarci e a renderci unici. Questo secondo disco, un po’ come il primo, segue l’intenzione di riaccendere la luce sulle cose semplici, sulle storie quotidiane. Tutte le storie che sono raccontate in questo album racchiudono una scrittura più matura che ha riscontrato il plauso di tanti colleghi, tra cui Gennaro Porcelli, Arcangelo Michele Caso, Giovanni Block, e una serie di riconoscimenti che hanno conferito un valore aggiunto al nostro lavoro.  Abbiamo lavorato per un anno con l’intento di creare il vestito migliore per le storie più semplici. Si tratta di punti di vista un po’ più personali e più intimi. Il tocco in più è stata la masterizzazione allo studio Sterling di New York.

Ci racconti nel dettaglio le fasi della lavorazione?

Così come nel primo disco, anche qui ho scritto io i testi cercando di essere il più sincero e diretto possibile. Non penso al cantautorato poetico, non vado mai in giro a fare cose acustiche, scrivo semplicemente quello che penso. Dal punto di vista musicale abbiamo fatto una grossa ricerca, siamo stati chiusi per mesi e mesi nella nostra Red Box Live ad Aversa. Suoni, chitarre, batterie elettroniche, tastierine, sax, flauti, effetti sui pedali. E poi, ancora registrazione, missaggio e mastering. Ogni dettaglio ha seguito un unico cardine: la professionalità.

Visto che siete molto amici dei The Kolors, ti chiedo se sei d’accordo con l’idea di uscire dallo stereotipo secondo il quale la partecipazione ad un talent televisivo può snaturare l’identità di un progetto musicale.

Ribadendo che la nostra idea non è cambiata con il tempo, siamo comunque meno critici rispetto a qualche anno fa. Il percorso dei The Kolors è diverso da quello che critichiamo noi:  loro sono dei musicisti veri e propri, sono persone che hanno lavorato a lungo sul proprio progetto, non  si sono ritrovati sul palco per caso, hanno lasciato la loro città da giovanissimi, hanno suonato tantissimo dal vivo, anche con  cachet bassissimi, hanno fatto cose interessanti, hanno aperto grandi concerti e nel momento in cui si sono trovati a scegliere tra lo spostarsi all’estero e fare un provino in tv, hanno fatto bene a provare questa strada. Sebbene io rimanga una persona dalle idee molto anticonformiste, riconosco che ci vuole un po’ di elasticità. Se dopo averci provato in tutti i modi, aver fatto grandi cose non sono arrivati i giusti riconoscimenti, è giusto tentare un percorso diverso. Il sound dei The Kolors è internazionale e dà visibilità alla musica italiana. Nella musica ognuno ha il suo percorso, questo è il nostro e siamo comunque felici così.

Come sono i “vostri concerti a testa bassa”?

I nostri maestri ci hanno sempre detto di considerare ogni concerto come fosse l’ultimo. Quello che stai facendo in quel momento serve a trasmettere un messaggio alle persone. Il nostro progetto ha qualcosa da dire e non può prescindere dal concetto di costruirsi concerto dopo concerto. La nostra fanbase ha sposato il nostro modo di fare musica per cui risparmiarsi sul palco sarebbe stupido. Bisogna darsi al pubblico fino all’ultima goccia di sudore.

Sabba & Gli Incensurabili

Sabba & Gli Incensurabili

Sei molto legato alla tua terra e molto spesso le cose che scrivi sui tuoi canali social lanciano messaggi provocatori…

Il legame che ho con la mia terra è così forte che ho la presunzione di pensare che sia forse più lucido del pensiero autoreferenziale degli “ipercampanilisti”. Vado contro la mentalità perdente di  preferisce nascondere la polvere sotto al tappeto. Questa è una cosa che mi porta a scontrarmi con chiunque, anche carissimi amici e artisti. Prendo questa battaglia personale con le pinze, non mi faccio prendere dall’isteria, in ogni caso cerco di dire la mia, spinto dall’esigenza di far capire alle persone che c’è bisogno di un’inversione di rotta, di fare luce sui problemi per fare in modo che vengano risolti. Sono anni che cerchiamo di salvare la facciata. Vogliamo essere dei perdenti? Voi fate pure,  io non ci sto!

Sabba & Gli Incensurabili è musica a 360 gradi. Quali sono le altre attività di cui vi occupate?

Il nostro progetto racchiude l’espressione musicale di un gruppo di persone che cercano di essere attive sul territorio organizzando eventi musicali, creando vetrine per la musica, organizzando Festival  e scambi culturali con musicisti di altre nazioni. Abbiamo creato il format “Ansia Jam” che ci sta dando la possibilità di costruire una grande comunità con più di 1000 musicisti. Portiamo avanti il Nano Festival  con cui ci avviciniamo ai cantautori o alle band che scrivono musiche inedite. Quest’anno il Festival è stato vinto  dagli Urban Strangers, due ragazzi di Pomigliano d’Arco che hanno avuto complimenti e consensi unanimi e che, al momento, sono tra i concorrenti più quotati di X Factor. Tutte le nostre iniziative collaterali rientrano nelle attività della nostra Associazione Culturale “Oltre la Siepe”.

Cosa realizzate all’interno di Red Box Live?

Quello è il nostro piccolo studio in cui facciamo le prove, realizziamo le nostre produzioni, ospitiamo gli amici. Sabba & gli Incensurabili non è un progetto pop che vuole arrivare al grande pubblico, è un’idea, un movimento, una comunità di persone che credono in un messaggio da portare avanti a sostegno del nuovo movimento musicale campano. Ci piace illuminare, promuovere, sostenere  la musica italiana che si fa a Napoli, sono 10 anni che siamo in prima linea e che diamo una mano anche agli altri.

Raffaella Sbrescia

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La tracklist: “Chiamatemi Nerone”, “Non Mi Fotti Più”, “Tre Minuti Di Celebrità”, “Le Parole Sono Importanti”, “Bang!”, “Valzer Senza Peso”, “Per Resistere”, “Ruby Sparks (La Bambola)”, “Un Giorno Perfetto (feat. G.Block)”, “Basta Che Mi Vuoi (The Showman)”.

Video: Bang