È un Niccolo Fabì in grande forma quello che si è esibito in concerto lo scorso 23 maggio sul palco dell’Auditorium di Milano per l’ennesimo e meritato sold out del nuovo tour, figlio dell’ultimo lavoro discografico del cantautore intitolato “Una somma di piccole cose”. «Questo giro di concerti ci sta facendo toccare picchi di profonda connessione con il pubblico, ha spiegato un emozionatissimo Niccolò, queste canzoni sono nate in un periodo di solitudine totale e ricercata, è un po’ come se teneste in mano le mie analisi del sangue», ha ironizzato l’artista, cercando di spiegare la natura intima e personale di tanti dei brani racchiusi nel suo prezioso forziere di parole.
Cantautore, produttore e polistrumentista Niccolò Fabi ha alle spalle 9 progetti discografici, 1 raccolta e numerose e importanti collaborazioni artistiche eppure nel corso del tempo è riuscito a mantenere inalterata la capacità di arrivare al cuore delle persone con disarmante semplicità ed immediatezza. I suoi disegni di parole uniscono i punti più lontani dell’anima lasciando che ciascuno possa interiorizzare i cardini di messaggi tanto intensi quanto delicatamente veicolati.
Affiancato dalla nuova band composta dal cantautore Alberto Bianco (al microfono sulle note della sua “Aeroplano”), Matteo Giai, Filippo Cornaglia e Damir Nefat, Niccolò Fabi cavalca onde sonore e richiami cosmopoliti con sapiente grazia, senza mai stravolgere gli equilibri della sua peculiare miscela musicale. Passando dai brani più recenti, ai successi di sempre, l’artista ha lasciato spazio anche al brano “Giovanni sulla terra”, scritto per “Il Padrone della Festa”, figlio della bellissima esperienza in trio con Daniele Silvestri e Max Gazzè: «Negli ultimi due anni sono andato in giro con un paio di amici. E’ stata una bellissima esperienza, anche complicata. Non è stato semplice, eppure questa palestra è servita per mettere da parte le rispettive ossessioni egoriferite, per uscire dalla nostra bolla di osservatori, per ridefinire e rinvigorire l’identità di ciascuno di noi», ha spiegato Fabi, aggiungendo: «C’è stato un momento nel tour con Max e Daniele in cui ho capito davvero per la prima volta che avevo fatto il percorso che avevo sempre desiderato: eravamo all’Arena di Verona e io ho cantato queste due canzoni di seguito, così come voglio fare questa sera per voi», le canzoni in questione sono due pietre miliari della discografia del cantautore, ovvero “Solo un uomo” e “Costruire”.
Decantando la rinuncia alla perfezione, Niccolò Fabi bilancia gli equilibri creando un unico grande effetto speciale: la pelle d’oca. Inevitabile la standing ovation in segno di stima e riconoscimento nei confronti di uno dei più preziosi cantautori-incantatori che abbiamo in Italia.
Raffaella Sbrescia
Photogallery a cura di: Luigi Maffettone
1. Una somma di piccole cose
2. Ha perso la città
3. Facciamo finta
4. Filosofia Agricola
5. Non vale più
6. Una mano sugli occhi
7. Ostinatamente
8. E’ Non è
9. Il negozio di antiquariato
10. Ecco
11. Sedici Modi Di Dire Verde
12. Oriente
13. Vento d’estate
14. Giovanni sulla terra
15. Solo un uomo
16. Costruire
17. Offeso
18. Lasciarsi un giorno a Roma
BIS
Vince chi molla
Aeroplano (Bianco)
Una Buona Idea
Secondo BIS
Lontano da me