U2: annunciate le date del The Joshua Tree Tour 2017

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Live Nation ha annunciato oggi che gli U2 torneranno dal vivo in alcuni stadi con U2: The Joshua Tree Tour 2017, un tour che vuole celebrare il trentesimo anniversario dell’omonimo quinto album della band. Ogni concerto proporrà tutte le canzoni di The Joshua Tree, e avrà come supporto uno dei grandi “special guests” selezionati, Mumford & SonsOneRepublic e The Lumineers per il Nord America e Noel Gallagher’s High Flying Birds in Europa.

Pubblicato e acclamato in tutto il mondo il 9 marzo 1987, The Joshua Tree, che contiene le hit “With Or Without You”,“I Still Haven’t Found What I’m Looking For” e “Where The Streets Have No Name”, è stato il primo album degli U2 a raggiungere il primo posto negli Stati Uniti, dominando le classifiche di Regno Unito e Irlanda, e vendendo oltre 25 milioni di copie in tutto il mondo, trasformando quindi Bono, The Edge, Adam Clayton e Larry Mullen Jr “… da eroi e superstar” (Rolling Stone). Il Time Magazine ha dedicato la copertina agli U2 nell’aprile 1987, proclamandoli “Rock’s Hottest Ticket” in un anno importante che ha segnato lo spostamento dei loro concerti dai palasport agli stadi, per poter accontentare la crescente richiesta di biglietti. Da quel momento sono diventati e sono tuttora una delle più grandi band live al mondo. I 12 mesi successivi sono stati leggendari: hanno girato il famoso video sul tetto di un negozio di alcolici a Los Angeles, che ha letteralmente bloccato il traffico e ha guadagnato un Grammy Award; hanno poi vinto un BRIT Award e due Grammy – tra cui Album dell’Anno (il primo di 22 ricevuti a oggi, che li rende la rock band con il maggior numero di riconoscimenti nella storia dei Grammy).

Il quinto album degli U2, The Joshua Tree, è prodotto da Brian Eno e Daniel Lanois, e contiene il leggendario artwork che ha consolidato la carriera del fotografo e regista Anton Corbijn. L’album è stato registrato a Dublino, ai Windmill Lane Studios e Danesmoate, la casa che poi è diventata la dimora del bassista Adam Clayton.

“Sembra che siamo tonati al punto di partenza, al periodo in cui le canzoni di The Joshua Tree furono scritte, con disordini globali, partiti politici di estrema destra e alcuni dei più importanti diritti umani a rischio. Per celebrare l’album – visto che le canzoni sembrano così adatte a questi tempi – abbiamo deciso di fare questi concerti, ci pare il momento giusto. Non vediamo l’ora.” – The Edge

 “Recentemente ho riascoltato The Joshua Tree per la prima volta dopo quasi 30 anni… è come un’opera. Tante emozioni che sono stranamente attuali: l’amore, la perdita, i sogni spezzati, la ricerca dell’oblio, la polarizzazione… tutti i grandi temi… Ho cantato molte di queste canzoni diverse volte… ma mai tutte. Ne ho proprio voglia, se il nostro pubblico è eccitato come noi… sarà una serata grandiosa.” – Bono

 

“Accompagneremo gli U2 in qualche data del loro tour! È il trentesimo anniversario di The Joshua Tree – uno dei più grandi dischi mai pubblicati, a nostro parere, che sicuramente merita una degna celebrazione. È un album che ha rappresentato così tanto per ognuno di noi, e se c’è un album senza tempo, di sicuro è questo. Quindi quando i ragazzi ci hanno invitato a fare da supporto a qualche data del tour, è stato un onore accettare. Saranno delle belle serate…” – Mumford & Sons

“Mi ricordo quando facevo la cover di “One” nei bar di New York dieci anni fa, con Jer alla batteria. È cambiato tanto da allora ma di sicuro non avrei MAI immaginato che avremmo avuto l’opportunità di fare da supporto a un gruppo così storico, per il tour di un album così leggendario - The Joshua Tree. Le canzoni sono così senza tempo che è difficile pensare ad un tempo in cui non esistevano. Quel modo di scrivere canzoni è sempre stato il nostro obiettivo: scrivere brani che superano le generazioni. – Wesley Schultz, The Lumineers

The Joshua Tree è il primo album degli U2 che ho ascoltato, perché è uscito nel momento in cui ho iniziato a innamorarmi della musica da bambino… è l’album che mi ha fatto desiderare scrivere canzoni e fondare una band. Accompagnarli in questo tour sarà la più bella esperienza di una vita.” – Ryan Tedder, OneRepublic

Sarà un piacere e un onore dare il mio contributo a quello che tuttora è il più grande spettacolo al mondo.” – Noel Gallagher

Dopo il rivoluzionario iNNOCENCE + eXPERIENCE Tour del 2015, U2: The Joshua Tree Tour 2017 segnerà il ritorno della band sui palchi degli stadi dopo il 360° Tour (2009-2011), il tour di maggiore successo nella storia, visto da oltre 7.3 milioni di fan in tutto il mondo.

U2: The Joshua Tree Tour 2017 partirà il 12 maggio da Vancouver e farà tappa in alcuni stadi del Nord America e dell’Europa, tra cui la primissima esibizione da headliner in un festival statunitense al Bonnaroo Music & Arts Festival, e un concerto nella loro Dublino, al Croke Park il 22 luglio. Una la tappa nel nostro paese, il 15 luglio allo Stadio Olimpico di Roma.

I biglietti per U2: The Joshua Tree Tour 2017 saranno in vendita da lunedì 16 gennaio in Irlanda, Regno Unito ed Europa (dalle 10:00 per l’Italia), e da martedì 17 gennaio in Canada e Stati Uniti. Come sempre, gli iscritti al Fan Club ufficiale degli U2 potranno accedere ad una prevendita esclusiva su U2.com da mercoledì 11 gennaio ore 9:00 a venerdì 13 gennaio ore 17:00(ora locale). Ci saranno biglietti di Prato in piedi e Tribune a sedere. Ci sarà un limite di acquisto di 4 biglietti per gli iscritti al fan club e di 6 biglietti per la vendita generale. In Nord America tutti i biglietti di prato saranno “paperless”, se non diversamente indicato.

U2: The Joshua Tree Tour è prodotto da Live Nation Global Touring. UPS è il fornitore Logistico Ufficiale del Tour.

Per calendario e info: www.u2.com e www.livenation.com

U2 a Torino: duetto a sorpresa tra Bono e Zucchero. Il video

Bono e Zucchero cantano in duetto

Bono e Zucchero cantano in duetto

 A sorpresa Zucchero sabato scorso a Torino ha raggiunto sul palco gli U2, cantando con Bono “I still haven’t found what I’m looking for”. L’artista è andato a trovare Bono a Torino per assistere alla seconda data degli U2. Alle 19.00, un’ora prima di salire sul palco, Bono ha chiesto a Zucchero di cantare insieme il brano ‘ I still haven’t found what I’m looking for’, così dopo aver accettato entusiasta, Zucchero ha provato il pezzo nel camerino di Bono e questo è il risultato:

Video:

L’amicizia tra Zucchero e Bono risale ai tempi di Miserere :

Racconta Zucchero: “Ci conosciamo dai tempi di Miserere. Allora qualcuno gli fece ascoltare la mia canzone e lui mi scrisse una lettera in cui, alla fine, prima del suo numero di cellulare, diceva: “Qui è dove parcheggio la mia macchina”. Poi, dopo, non ci siamo più persi e quando sono a Dublino vado sempre a trovarlo, se c’è. La musica de ‘ il Suono della domenica’  gliel’ho mandata subito e lui mi ha detto che gli piaceva moltissimo. Poi è sparito per un mese e ho pensato che si fosse dimenticato o non gli interessasse più. E invece in seguito mi ha mandato questo testo stupendo a cui deve essere legato per qualcosa di personale perché, quando è venuto a Roma e, prima del suo concerto, gli ho fatto ascoltare come cantavo le sue parole. Bono detto: “Mi hai fatto un grande regalo”. Non so quale sia, esattamente, ma sono contento di averglielo fatto».

Fonte: Ufficio stampa

“Songs of Innocence”: la recensione del nuovo atteso album degli U2

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Gli U2 tornano, a sorpresa, con “Songs Of Innocence”, un album contenente 11 brani, presentato lo scorso 9 settembre in contemporanea con i nuovi iPhone ed iWatch. Grazie ad uno multimilionario accordo tra la stessa Apple e gli U2, il nuovo album della band è stato reso immediatamente disponibile nella libreria musicale di tutti gli utenti di iTunes Store Music e sarà a disposizione degli utenti in maniera completamente gratuita fino al 13 ottobre, giorno in cui il disco uscirà in edizione tradizionale su etichetta Island Records. Un’efficace e sbalorditiva operazione di marketing che ha significato un notevole ritorno di immagine per il gruppo anche se non sono mancate numerose critiche. A far luce sui dettagli dell’accordo è stato lo stesso Bono in una lettera scritta di suo pugno: «L’album è gratis per tutti gli iscritti di U2.com e per chiunque abbia iTunes, grazie ad Apple. Per celebrare il decimo anniversario dell’iPod brandizzato U2, hanno deciso di fare questo regalo a tutti i loro utenti. Gratis per voi, ma qualcuno ha pagato. Perché se nessuno pagasse nulla per questo lavoro, non saremmo sicuri che la musica “free” sarebbe realmente “free”. Normalmente l’arte ha un costo. È una questione che ha grosse implicazioni, non per gli U2, ma per i futuri musicisti e la loro musica… tutte le canzoni che devono essere scritte dai talenti del futuro… che hanno bisogno di una vita per poterle scrivere».

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“Songs of Innocence”, ad ogni modo, rappresenta il lavoro discografico più personale degli U2 sia per quanto riguarda le tematiche scelte, sia per gli evidenti riferimenti alle prime influenze musicali della band spaziando dal rock e punk-rock anni ’70 alla prima elettronica e musica ambient anni ’80. Registrato a Dublino, Londra, New York e Los Angeles con i produttori Danger Mouse, Paul Epworth, Ryan Tedder, Declan Gaffney e Flood, “Songs of Innocence” avrà anche una versione deluxe contenente una sessione acustica di brani selezionati dall’album più quattro canzoni inedite: “Lucifer’s Hands”, “The Crystal Ballroom”, “The Troubles” (Alternative version), “Sleep Like A Baby Tonight” (Alternative Perspective Mix by Tchad Blake).  Il disco appartiene, inoltre, ad un progetto musicale più ampio, intitolato “Songs of Experience”: «Stiamo lavorando con Apple su del buon materiale da sviluppare in un paio di anni, novità che trasformeranno il modo di ascoltare e di vedere la musica. Vi terremo aggiornati. Se Songs of Innocence vi piace restate con noi per Songs of Experience. Dovrebbe essere pronto abbastanza presto..», ha spiegato Bono.

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Entrando nello specifico di “Songs of Innocence” è importante sottolineare che ogni singola traccia si ispira ad un episodio importante per il percorso umano ed artistico degli U2. Il primo brano contenuto nell’album è The Miracle (of Joey Ramone), un testo che affonda le proprie radici nei lontani anni ’70, in cui la ricerca stilistica di Bono è scandita dalle potenti chitarre di Edge, al centro di una melodia energica e convincente. “Abbiamo un linguaggio per comunicare, la religione per amare e per odiare, la musica per ampliare le nostre pene e dare loro un nome”, canta Bono, definendoci pellegrini del nostro cammino e gettandoci al centro di un turbinìo di sentimenti senza età. “Every Breaking wave” è una ballad mistica che, attraverso un linguaggio figurato, riesce a rendere fedelmente l’idea di anime perse lungo un cammino difficile e tortuoso. Inaspettato è, invece, il tributo ai Beach Boys in “California (There is No End to Love), un brano che racchiude i ricordi e le impressioni relative al primo viaggio del gruppo in California nei primi anni ’80. Dolcissima, tenera ed intensa è “Song for Someone”, una romantica dedica di Bono a sua moglie Ali: “If there is a light you can’t always see and there is a world we can’t always be. If there is a dark that we shouldn’t doubt and there is a light don’t let it go out”, canta Bono, in un crescendo di suoni e di emozioni che, come dardi infuocati, colpiscono al centro del cuore. Sulla stessa linea d’onda è “Iris (Hold Me Close)”, un brano dedicato a Iris Hewson, madre di Bono, morta quando il cantante aveva soltanto 14 anni. Una perdita grave che l’artista rivive e racconta con gli occhi di un cinquantenne, che ha imparato a vivere nel ricordo di una figura indispensabile per qualunque uomo. Il cambio di ritmo e di registro avviene con “Volcano” e soprattutto con “Raised by Wolves”, la traccia più oscura del disco, ispirata ad un grave episodio di cronaca avvenuto a Dublino durante l’adolescenza di Bono. “The worst things in the world are justified by belief”, canta l’artista, decretando l’ennesima grande verità che si nasconde dietro ai peggiori atti di violenza e terrore al mondo.  I ricordi riaffiorano vividi anche in “Cedarwood Road”, un brano potente, irradiato dall’energia di una chitarra imperante e da infiniti giri di batteria. Sarcastico e pungente è, invece, il testo di “Sleep Like a Baby Tonight”, un brano contenente una serie di sottili e dolorose frecciatine indirizzate al politico di turno. Ispirato al concerto dei Clash del 1977, il testo di “This Is Where You Can Reach Me” racchiude la propria anima semantica in parole come “Complete surrender/The only weapon we know”. In attesa di conoscere le tracce che andranno a completare la versione deluxe di “Songs of innocence”, “The Troubles” è il brano che chiude il disco e vede in Lykke Li l’unica ospite dell’album. Con un messaggio incentrato sull’autostima e sulla capacità di far fronte ai propri problemi in maniera attiva e propositiva, “The Troubles” ci mette con le spalle al muro ponendoci di fronte alla nostra più intima essenza. In definitiva “Songs of innocence” è un album basato su suggestioni, impressioni, ricordi, emozioni che, pur rifacendosi a precisi episodi del passato, rilancia la band nel presente riportandola più vicino ai cuori dei comuni mortali che, in certe atmosfere cosparse di paure e di incertezze, hanno imparato a barcamenarsi in cerca di piccoli barlumi di serenità.

Raffaella Sbrescia

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