Sono trascorsi otto anni dall’ultima data Romana dei Tuxedomoon, e il ritorno di Blaine L. Reininger è una chicca golosa per gli amanti del gruppo che nella seconda metà degli anni ’70 ha rappresentato probabilmente il meglio della scena musicale di S.Francisco. La band, fondata nel 1977 da Blaine L. Reininger e Steve Brown ha fuso synt ritmica, dettagli di musica classica, e la voce del cantante mimo di origine cinese Wiston Tong, componendo un effetto straordinario, onirico e decadente.
Blaine, violinista polistrumentista, cantante e compositore, ha presentato il 18 marzo all’Auditorium Parco della Musica di Roma, insieme a Georgio Valentino, chitarrista greco talentuoso e molto originale, il suo nuovo lavoro, Wounds and Blessings.
In apertura e in corso di concerto gli inserti virtuosi del violinista Luca Ciarla accompagnato dalle note e le sonorità raffinate del Sax di Nicola Alesini, prossimamente di scena con il suo lavoro “Un Amore Partigiano”, sempre in Auditorium in collaborazione con Helikonia Concerti.
Ai brani tratti dal nuovo album, doppio, si sono affiancati successi della discografia da solista di Blaine e alcuni immancabili brani storici dei Tuxedomoon. La voce di Blaine è rimasta calda , spessa, profonda, avvolgente, assolutamente individuabile, come se il tempo non fosse mai trascorso.
Degne di nota, per la affascinante e colorata scenografia che ha arricchito lo spettacolo, le raffigurazioni grafiche della compagna di Ciarla, Keziat.
Un concerto raffinato, elegante, prezioso: una prelibatezza per intenditori, pur restando alla portata di tutti, come è solita arrivare, anche solo attraverso i canali emotivi, la bellezza.
Roberta Gioberti
La scaletta:
Night Air / Café au Lait /Mystery and Confusion/Blue Sleep/Dry Food/Broken Finger/Birthday Song/ I am an Old Poem/ I Inhabit Dunes/ Blue Suit/Volo Vivace/ Jinx/What Use/No Tears /Litebulb Overkill