Cassandra Raffaele @ Modo – Salerno ph Anna Vilardi
Dopo il successo ottenuto a Ragusa, Roma, Firenze e Milano la cantautrice siciliana Cassandra Raffaele prosegue il suo tour nelle principali città italiane. Venerdì 15 gennaio l’artista è stata in concerto al Modo Ristorante di Salerno per presentare live al pubblico i brani del suo ultimo disco “Chagall” (Leave Music/distribuito da Sony Music), disponibile nei negozi tradizionali, in digital download e sulle piattaforme streaming, che segna una svolta molto importante per la carriera della cantautrice siciliana, che è autrice di tutte le sue canzoni, arrangiatricee produttrice versatile ed eclettica. Durante il live la cantautrice e polistrumentista siciliana porta dal vivo uno show “elettrico” con contaminazioni punk, rock ed elettroniche. Ad accompagnarla sul palco, un set di giovani musicisti tra i più talentuosi in Sicilia, tutti impegnati su più strumenti: Noemi Costanzino, Gianluca Genova e Cristian Falzone. “Chagall” è il risultato di una sperimentazione musicale della stessa Cassandra che, libera da schemi, ha scritto e prodotto i 10 brani contenuti nel disco, curandone gli arrangiamenti insieme al siciliano Carlo Longo. I suoni sono stati invece affidati a Giacomo Fiorenza e Andrea Suriani dell’Alpha Dept. Studio di Bologna. La prossima data del tour ad oggi confermata sarà il 21 gennaio allo Studio 22 di Palermo.
Photogallery a cura di: Anna Vilardi
Cassandra Raffaele @ Modo – Salerno ph Anna Vilardi
Cassandra Raffaele @ Modo – Salerno ph Anna Vilardi
Cassandra Raffaele @ Modo – Salerno ph Anna Vilardi
Cassandra Raffaele @ Modo – Salerno ph Anna Vilardi
Cassandra Raffaele @ Modo – Salerno ph Anna Vilardi
Cassandra Raffaele @ Modo – Salerno ph Anna Vilardi
Cassandra Raffaele @ Modo – Salerno ph Anna Vilardi
Cassandra Raffaele @ Modo – Salerno ph Anna Vilardi
Cassandra Raffaele @ Modo – Salerno ph Anna Vilardi
Cassandra Raffaele @ Modo – Salerno ph Anna Vilardi
Cassandra Raffaele @ Modo – Salerno ph Anna Vilardi
Cassandra Raffaele @ Modo – Salerno ph Anna Vilardi
Quique Escamilla @ Beba do Samba -Roma ph Roberta Gioberti
Di origine Messicana, e più precisamente della problematica area del Chiapas, Quique Escamilla è in tour in Europa.
Dopo il concerto di ieri sera al Beba do Samba a Roma, sarà questa sera a Valmontone, e successivamente a Milano, Torino, Parma, Brescia e Vicenza. Polistrumentista, folksinger, coniuga la tradizionale musica folk messicana e latinoamericana con sonorità rock e reggae, arrivando a creare un personalissimo e gradevole stile che accompagna testi che toccano temi di rilevanza sociale, come i diritti dei nativi messicani e la lotta all’oppressione, che dagli anni ’80 vede impegnato l’esercito zapatista con le vicende ben note nell’ambito della politica internazionale.
Quique Escamilla @ Beba do Samba -Roma ph Roberta Gioberti
Attualmente residente in Canada, a Toronto, ha vinto il Juno Award 2015 come miglior artista canadese e nel 2014 il Canadian Folk Music Award. In tour è con il suo nuovo album, “500 Years of Night“, già presentato in Canada nel 2014. L’atmosfera del live è calda ed intima, piacevole e divertente l’interazione con il pubblico, e non mancano alcuni brani del repertorio classico, da noi portati al successo negli anni ’90 dalla band dei Buena Vista Social Club, come “Dos gardenias”, e “Veinte años”. Per chiunque voglia conoscerlo più da vicino, sarà questa sera a Valmontone, al “Les Maudits”.
Successivamente a:
Torino: 20 gennaio al BlahBlah di Via Po.
Valle Imagna: 21 gennaio, Per Antiche Contrade
Brescia: 22 gennaio, Brick Lane Oldtime Club
Vicenza: 23 gennaio , Viaroma17, Dueville
Bergamo: 24 gennaio, Maite Social Club
Parma: 27 gennaio all’Art Lab, polo di fermento culturale cittadino nella zona Universitaria.
Due le date Milanesi, il 26 gennaio all’Ostello Bello e 28 gennaio al Piano Terra presso il quartiere Isola –
inizio spettacoli alle 21.00
Articolo e Photogallery a cura di: Roberta Gioberti
Quique Escamilla @ Beba do Samba – Roma ph Roberta Gioberti
Quique Escamilla @ Beba do Samba – Roma ph Roberta Gioberti
Quique Escamilla @ Beba do Samba – Roma ph Roberta Gioberti
Quique Escamilla @ Beba do Samba – Roma ph Roberta Gioberti
Quique Escamilla @ Beba do Samba – Roma ph Roberta Gioberti
Quique Escamilla @ Beba do Samba – Roma ph Roberta Gioberti
Quique Escamilla @ Beba do Samba – Roma ph Roberta Gioberti
Chi è oggi Alessandra Amoroso? Una donna autentica, sicura di sé e delle proprie possibilità. Una donna felice, radiosa ed un’artista in continua evoluzione. Ad otto anni dalla vittoria di Amici e a due anni e mezzo di distanza dalla pubblicazione di “Amore Puro”, l’artista salentina torna con un nuovo album di inediti intitolato “Vivere a colori”, un lavoro maturo e ricco di importanti collaborazioni con nomi di grande spicco come Elisa Toffoli, Tiziano Ferro, Dario Faini, Roberto Casalino, Daniele Magro, Federico Zampaglione e i ritrovati Federica Camba e Daniele Coro. «Vivere a colori racchiude un messaggio specifico: sono felice e voglio trasmettere la mia felicità. Questo album vuole trasmettere gioia, rispecchia il mio essere e le sfumature della mia personalità», ha spiegato Alessandra Amoroso ai giornalisti accorsi alla conferenza stampa di presentazione dell’album a Milano. «Sicuramente c’è un cambiamento nei testi, ho fatto un percorso di crescita. In passato le ballate mi hanno portato tanta fortuna ed ammetto che mi ci sono sempre ritrovata alla perfezione; ora abbiamo scelto un sound diverso, un ritmo con cui si potesse ballare e cantare. Ho tante cose nascoste dentro di me, faccio fatica a raccontare la mia vita privata ma ora ho deciso di trasmettere tutta la mia positività».
In effetti con “Vivere a colori” Alessandra ha fatto dei grossi passi avanti in termini di freschezza, dinamismo, frenando sui sentimenti struggenti per lasciare spazio a ritmi uptempo. Dopo aver affrontato una delicata operazione alle corde vocali, la Amoroso ha anche ritrovato il suo timbro con cui confessa di aver sempre avuto un rapporto di amore-odio: «Avevo molta paura per quello che poteva succedere e per come stavano le persone a me care, fortunatamente l’intervento è andato benissimo e ora sono pronta a preservare il mio strumento con tutte le attenzioni necessarie -ha raccontato la cantante- ho anche fatto un video per rassicurare i miei fan e la mia famiglia, ho ricevuto delle critiche per questo ma volevo solo che le persone a me vicine non si preoccupassero».
Alessandra Amoroso ph Giovanni Gastel
Non solo un album di inediti per Alessandra che, ormai da un po’ di tempo, ha lanciato un disco in spagnolo prodotto da Josè Luis Pagan: «L’esperienza Sudamericana è stata molto positiva anche se i tempi non sono maturi per essere completamente entusiasti. Mi piace molto la lingua, l’ho imparata in poco tempo anche se preferisco parlarla piuttosto che studiarla. La cosa che mi ha colpito di più è che i sudamericano hanno voglia di conoscere me e io di conoscere loro, mi apprezzano per quello che sono, sono un popolo carnale come me, sarà per questo che li sento molto vicini», ha aggiunto.
Umile ma determinata, Alessandra ha in programma diversi appuntamenti importanti anche se ha escluso un’eventuale coinvolgimento nelle vesti di coach ad Amici: «Sono ancora molto legata alla tuta di Amici e, più in generale, non mi sento pronta per insegnare perché mi sento ancora una studentessa che ha molto da imparare». Niente Sanremo anche quest’anno: «E’ sempre uscito qualche mio lavoro in concomitanza col Festival di Sanremo, anche questa volta è stato così ma ho preferito dedicarmi alla mia Big Family. Quest’anno guarderò il Festival da casa però ho promesso a mia mamma di portarla!». In attesa delle due anteprime il 7 maggio al Palalottomatica di Roma e il 30 al Mediolanum Forum di Milano, godiamoci “Vivere a colori” in cui spicca “Stupendo fino a qui“, una canzone regalata ai fan su Facebook e scritta dal duo più congeniale e sulle corde di Alessandra, Federica Camba e Daniele Coro (presenti in 4 canzoni). Tra le 14 canzoni presenti in tracklist particolare attenzione la meritano anche “Comunque Andare” scritta da Elisa (Toffoli) con Alessandra, riuscito inno alla gioia, in chiave moderna, e “La vita in un anno” scritta da Tiziano Ferro con Michael Menisci, particolarmente intensa e significativa. Freschi e accattvanti anche i brani di Daniele Magro “Avrò cura di tutto” e “Fidati ancora di me”. Due pezzi che sposano bene lo spirito multi-sfaccettato dell’album, in equilibrio di leggerezza e profondità. Sinuosa la trama di “Nel tuo disordine”, la canzone scritta da Federico Zampaglione. Spassose e ballabilissime “Vivere a colori” e “Il mio stato di felicità”, due gemme che completano un lavoro denso di emozioni e di energia.
“Vivere a colori”
“La vita in un anno”
“Avrò cura di te”
“Mi porti via da me”
“Sul ciglio senza far rumore”
“L’unica cosa da fare”
“Comunque andare”
“Appartenente”
“Se il mondo ha il nostro volto”
“Nel tuo disordine”
“Fidati ancora di me”
“Non sarai mai”
“Il mio stato di felicità”
Foja @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Con un live autentico e verace in perfetta sintonia con la loro natura, i Foja hanno salutano il pubblico alla Casa della Musica di Napoli dopo due anni di concerti in tutta Italia. Prima di concentrare tutte le energie nei prossimi progetti discografici e non, la band napoletana, presente sulle scene musicali da circa dieci anni, ha regalato al pubblico un vero e proprio show in grado di ripercorrere a grandi linee un percorso artistico coerente e costellato di soddisfazioni. Sul palco con la band folk-rock d’autore sono saliti anche tanti esponenti della scena musicale napoletana nonché amici del gruppo tra cui Francesco Di Bella, Gnut, Francesco Paura, Gino Fastidio, Alessio Sollo (The Collettivo), Roberto Colella (La Maschera), Tommaso Primo, Davide Petrella (Le Strisce), Fabio Renzullo, Enzo Foniciello, Franco Del Prete (The Showmen/Sud Express), Maurizio Capone e Francesco Paura. Tra le sorprese, il brano inedito dal titolo “Nunn’è cosa” ed esibizioni di danza di Danza aerea a cura di Viola Russo e Arianna Dell’Orfano di ImmaginAria.
Setlist
‘A malia
E po’ succere
Intro+Cose ‘e pazze
Vita
Fesso e cuntento
Maletiempo
Marzo adda passà
‘Na storia nova
Che m’he fatto
Da sule nun se vence maje
Natalina
L’importante è ca staje buono
Donna Maria
‘sciore e ‘o viento
Tu me accire
Da quale parte staje
Dimme ca è overo
Chell ca ce sta
Ccà niente se fa
Maruzzella
Se po’ sbaglià
Encore:
‘A freva
Nunn’è cosa
‘A notte/luna
‘A malia bis
Photogallery a cura di: Luigi Maffettone
Foja @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Foja @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Foja @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Foja @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Foja @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Foja @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Foja @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Foja @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Foja @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Foja @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Foja @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Foja @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Foja @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Foja @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Foja @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Hanno vissuto l’epopea dell’industria musicale italiana, hanno conquistato un saldo posto nel cuore di svariate generazioni di italiani eppure Gianni Morandi e Claudio Baglioni non hanno perso nemmeno un briciolo del proprio entusiasmo e della loro radicata passione per la musica. I due Capitani Coraggiosi, pronti a rimettersi in gioco a quattro mesi di distanza dai concerti tenuti al Foro Italico di Roma, hanno incontrato la stampa musicale a Milano per una conferenza – show all’interno dello Chateau Monfort. Nel corso di una chiacchierata informale, durata poco più di due ore, i due artisti hanno mostrato di essere fortemente in sintonia, non sono mancate punzecchiate ironiche e divertenti, aneddoti legati al tour ma anche ad episodi legati alle singole carriere dei due e soprattutto non è mancata la musica: Morandi ha coinvolto Baglioni in una emozionante acoustic session perfetta per mettere in luce le doti vocali di ciascuno ma anche per evidenziare la voglia e l’impegno di ciascuno nel mostrare i frutti di tanti anni di mestiere. “Siamo felici di ripartire con questo viaggio che doveva essere solo un’avventura romana. Durante l’ultimo concerto ho avuto un momento di commozione. Scendendo dal palco ho pensato ‘Che Peccato’. Una volta tornati a casa abbiamo visto e ascoltato tutto di nuovo ed è arrivata la voglia di ripartire”, ha spiegato Baglioni. “Stiamo lavorando per le arene al coperto, più grandi rispetto al Foro, e vorremmo mantenere alcune particolarità, come i laser mapping e la scenografia virtuale, che fin qui ci ha dato soddisfazione. Comunque la durata del Tour dipenderà dall’usura di Morandi”, ha scherzato il cantautore.
Capitani Coraggiosi @ Angelo Trani
Il tour ripartirà a febbraio, i biglietti venduti sinora sono oltre 100mila per un concerto che in tre ore di spettacolo concentra ben 50 hit che hanno fatto la storia della canzone italiana. “Il nostro mestiere è cantare. Dare energia, entusiasmo senza starci a lagnare troppo”, ha afffermato Baglioni a cui ha fatto eco Morandi: “Molti brani della nostra scaletta sono un invito alla speranza. E in un momento così difficile penso ce ne sia bisogno”. Il grande feeling tra i due è tangibile, crea un clima di rilassata complicità e risulta molto originale. Il progetto, che getta nuova luce anche sulle singole carriere, attirando a sé chi Morandi e Baglioni non li ha mai seguiti, sta incontrando anche un forte riscontro da parte dei più giovani. Un’altissima richiesta che porterà i Capitani Coraggiosi sui plachi di singole città anche per diverse sere di fila.
Le canzoni che ogni sera, dal 19 febbraio, saranno proposte al pubblico dei live, sono raccolte in “Capitani Coraggiosi – Il Live”, album in uscita il 5 febbraio realizzato con le registrazioni delle serate al Foro Italico di Roma. Nella versione Deluxe ci sarà anche l’album di prove in studio e il dvd “Oltre la pioggia” con il backstage dello speciale andato in onda su Rai Uno. “In una scaletta così lunga come quella che abbiamo proposto nei live, abbiamo cercato di ricreare una piccola opera con un’evoluzione dinamica e di sonorità”, ha spiegato Baglioni. Anche Morandi è della stessa idea: “Abbiamo cercato di far rivitalizzare le nostre canzoni, senza mai stravolgerle”. Da questa sera e per altri quattro appuntamenti, i due Capitani saranno sulle frequenze di RTL 102.5 con Radio Capitani Coraggiosi. Ogni venerdì, dalle 19.00 alle 21.00, Baglioni e Morandi diventeranno conduttori radiofonici accompagnati da Angelo Baiguini, un appuntamento sui generis ricco di aneddoti e chicche da non perdere.
Mama Marjias torna sulle scene musicali italiane con “Mama”, un concept album di 12 tracce,promosso con il sostegno di “PUGLIA SOUNDS RECORD 2015 - REGIONE PUGLIA “, di cui l’artista è autrice sia delle musiche che dei testi. Giunto a tre anni di distanza dal precedente lavoro, “Mama” fonde al suo interno atmosfere latinoamericane e ritmi caraibici e afroamericani insieme alla lingua italiana. Una sfida sicuramente impervia eppure brillantemente superata per Mama, ormai considerata punto di riferimento nella cultura musicale underground. Abbiamo avuto il piacere di poterle fare un pò di domande, principalmente incentrate su questo nuovo album. Ecco cosa ci ha raccontato.
Intervista
“Mama” è un omaggio alle musiche del mondo. Un viaggio in cui la tua voce ci accompagna in Giamaica, ma anche in America latina, con canzoni invase dai ritmi della cumbia e della rumba. Raccontaci il centro, l’origine e la destinazione di questo percorso.
Il centro è la mia crescita artistica e la mia “fame di musica”. Sentivo di dover assecondare la mia volontà di affrontare tutti i generi che mi accompagnano da sempre , che mi fanno vibrare. L’origine è stata l’istallazione di Logic sul mio pc! (ride ndr). Nei miei 3 dischi precedenti ho sempre scritto su musiche non prodotte e pensate da me, mentre in questo ho “buttato su progetto” ogni mia idea, ogni mio desiderio musicale, anche perché sono un tipo di artista molto ispirata: ho bisogno del momento giusto per farmi venire un’idea e, quando all ’improvviso arriva, scappo al pc per imprimerla. La destinazione ancora non la conosco….seguirò come sempre la corrente delle buone vibrazioni!
Quale ruolo esercita nella tua musica “Mama Africa”?
Mama Africa con la sua triste storia di schiavitù ha portato la sua cultura e i suoi colori nel mondo, contaminandone la musica e le tradizioni. Nel Mondo, già dai tempi della comparsa dei primi ominidi, tutto è nato dall’africa subsahriana e il mondo non è che una grande MAMA per come la vedo io.
Sei autrice sia delle musiche che dei testi. Perché hai scelto l’italiano e quali sono i messaggi che intendi sottoporre all’attenzione del pubblico?
Ho scelto l’italiano anche un po’ per sfida, quella di far scorrere le parole sulla musica come se non fosse italiano, come se fosse inglese o spagnolo o francese e dimostrare il legame tra tutte le musiche del mondo, compresa la nostra Italia e la sua “scuola di melodia”. Il groove è una componente importante nella mia musica, amo intrattenere e far star bene il pubblico ma altrettanto importante è dare dei messaggi che siano quelli giusti. In questo disco lotto contro l’individualismo e il qualunquismo, per tornare ai veri valori di tempi in cui prima di giudicare una persona o di dire che “sei suo amico” la guardavi negli occhi, in cui la gente si conosceva di persona, in cui c’era maggior rispetto per le professioni altrui. Lotto contro il razzismo, perché ognuno è libero di vivere dove vuole nel mondo e lotto per la libertà di essere se stessi in ogni luogo indipendentemente da sesso, etnia, colore e/o religione, siamo tutti fratelli e figli di MAMA.
Hai dichiarato di voler portare in Italia generi musicali meno conosciuti come con la Soca di Trinidad il Dembow della Repubblica Dominicana. Ci parleresti delle caratteristiche e delle origini di questo tipo di sonorità?
Si tratta di musica urbana, popolare, è la musica del popolo piena di energia e spensieratezza ed unisce la gente grazie a messaggi di aggregazione e rispetto nel nome del divertimento collettivo.
In molti ti definiscono la “regina del reggae italiano”. Come vivi la cosa?
La vivo benissimo, perché dovrei vivermela diversamente? Sono chiaramente onorata di tale riconoscimento ho lavorato tantissimo per arrivare a questo. Non è semplice essere donna e fare musica “da maschi col vocione”. E’ per questo che nel 2009 davanti a Marjas misi Mama: mi piaceva l’idea di diventare il punto di riferimento femminile nel genere vista la gavetta e la quantità di dancehall che ho visto e alla quale ho partecipato alla pari con i miei colleghi maschi in Italia in lungo e largo dal 2004 al 2009.
Che rapporto hai con i 99 Posse?
Un fantastico rapporto di rispetto e amicizia vera. Siamo stati come fratelli dal primo momento, loro per me sono stati tra i tanti maestri e ora è un onore per me far parte della loro famiglia e essere “la loro sorellina” come mi dice sempre Luca Zulu’. E’ importante far divertire la gente per evadere dalla realtà almeno a un party ma è fondamentale comunicare e dare i giusti messaggi.
In che senso “Mai” è un atto di amore per la tua terra?
Lo è semplicemente perché amo ogni ulivo, ogni conca, ogni grotta della mia regione e mai me ne scorderò. La consapevolezza e il radicamento sono valori importanti, specie oggi: il Sud Italia vive una condizione drammatica e c’è bisogno di noi giovani per ostacolare chi vuole ammazzarci e contaminarci il territorio…casa nostra!
Mama Marjas
“La gente” ha riscosso un entusiasmante riscontro da parte del pubblico. Ci racconti come è nato questo brano e cosa racchiude al suo interno?
E’ nato nel giorno in cui ero a Firenze a lavorare su “Poco Poco” con Arge (numa crew), finito il riddim per il brano, mi ha fatto ascoltare delle sue produzioni “libere” e appena ho ascoltato quella che sarebbe diventata “La gente”, ho intonato il ritornello e scritto di getto le strofe. Al suo interno c’è il Messico, un po’ di Cuba ma anche molto Peru,Cile e Sud America. La canzone racchiude la rabbia di non poter cambiare le sorti della nostra società che sembra si rovini lentamente e inesorabilmente con le sue stesse mani e armi. E’ una canzone di rassegnazione, ma anche di lotta e speranza… “El frio que me hacen sentir nunca deja mi mission de decir”.
Con “Mare” riscrivi un classico della musica italiana “Se puoi uscire una domenica sola con me” portata al successo da Gianni Morandi…
Anche questa è nata per caso: Niam (produttore e batterista dei Dot Vibes) mi ha mandato una cartella di riddim per un suo progetto, tra i vari riddim appena è partito quello che sarebbe diventato quello di “Mare” ho iniziato istintivamente a cantare la strofa di Morandi. La prima melodia che ti viene su un riddim è sacra, è sicuramente quella giusta e lo so per esperienza, quindi ho deciso di sceglierla facendola però un po’ più “Mama Marjas”. Ho invertito i ruoli: in questa versione è la donna che va a prendere il suo lui sotto casa troppo impegnato tra calcio, amici e la pasta al forno della mamma: triste specchio della società attuale!
“Poco poco” decanta la possibilità di vivere con poco. Un messaggio in controtendenza rispetto ai nostri usi e costumi…
Rispetto a quelli declamati dagli ultimi modelli musicali e televisivi sicuramente! Io sono una donna del sud cresciuta sudandosi i soldi quindi mi sento in dovere di mandare un tipo di messaggio del genere guardando come sta diventando materialista e consumista la nostra società. La bellezza e “lo swag” lo fai tu con il tuo stile e la tua personalità, non lo fanno i soldi che spendi in una marca.
In “Dicono” ti sei ispirata ai tuttologi che affollano le timeline dei social network italiani?
Assolutamente! Ho scritto tutto quello che i tuttologi dei giorni nostri mi hanno scritto nel corso di questi anni, le ho messe insieme e ne è uscito un bel rock and roll! Menomale che c’è la musica! Ormai il network ha dato libertà di parola a tutti….ma proprio a tutti purtroppo.
Dove e quando potremo ascoltarti dal vivo?
Sarò in giro con il nuovo live dal 19 dicembre a Cassano Murge per continuare con 27 e 28 in giro per il sud a presentare il nuovo show a Bari, Taranto e in provincia di Benevento per le altre date ci sono i siti internet: www.mamamarjas.com, www.loveuniversityrecords.it e chiaramente le pagine Facebook.
Stai organizzando un tour? Che idee hai a riguardo? Andrai anche all’estero?
Sarà un live-set carico di musica e tanto ritmo all’insegna della Negritude! Spero anche di fare un giro all’estero, il mondo è il mio pubblico. One Love… e Bless the Ladies!
Negramaro live @ Mediolanum Forum Assago ph Francesco Prandoni
“Hey sei un sognatore? Ormai non se ne vedono più. E’ un periodo duro per i sognatori. Dicono che il sogno è morto, che non si sogna più. Ma è stato solo dimenticato. Rimosso dal nostro linguaggio. Nessuno lo insegna così nessuno sa che esiste. Il sognatore è confinato nell’oscurità. Io cerco di cambiare tutto questo. E anche tu. Ogni giorno. Sognando con le mani. Sognando con la mente. Il nostro pianeta deve affrontare i problemi enormi di sempre. Perciò non annoiarti mai. Questo è in assoluto il periodo più eccitante in cui possiamo trovarci a vivere. Ed è soltanto l’inizio”. La citazione tratta dal dialogo presente nel film d’animazione del 2001, intitolato “Walking life” di Richard Linklater, riassume perfettamente l’essenza della musica e dello spirito dei Negramaro. Giunti sul palco del Mediolanum Forum di Milano per la prima delle tre date previste nel palazzetto meneghino, Giuliano, Lelle, Ermanno, Andro, Pupillo e Danilo hanno dato vita ad un concerto davvero straordinario. Al centro della rivoluzione pensata dalla band, il concetto di recupero di ciò che abbiamo perduto, un ritorno al passato restando con i piedi ben piantanti nel presente. Fedeli istantanee di precisi stati d’animo, piccoli avvenimenti quotidiani, frammenti di vita, scampoli di cronaca, fulminee sensazioni sono i tasselli scelti per costruire una storia in grado di parlare di tutti e di ciascuno al contempo. Passando tra pop, rock, elettronica, blues, momenti acustici e dub step servendosi di mapping 3d, avatar ed effetti speciali, i Negramaro legano audio e video a doppio filo immergendo il pubblico in una dimensione in grado di stimolare contemporaneamente tutti i sensi.
Negramaro live @ Mediolanum Forum Assago ph Francesco Prandoni
Curate e particolareggiate proiezioni video ispirate ai fumetti disegnati dal bassista Ermanno Carlà per il booklet di “La rivoluzione sta arrivando” animano le scenografie ambientate in città fredde e ipertecnologiche, questo è il contesto in cui Giuliano e compagni operano per portare in atto la loro rivoluzione. “Sei tu la mia città”, “Il posto dei santi” e “Attenta”, sono i brani scelti per l’apertura del concerto. L’impatto emotivo è notevole, le parole cadono come cascate sulla testa, trafiggono il cuore e inumidiscono i pensieri prosciugati dal tran tran quotidiano. Ogni canzone in scaletta riserva una piccola sorpresa, nuove sfumature e nuove colorazioni sonore rivestono di nuovo fascino anche le canzoni meno recenti, la scelta di riarrangiare tutti i brani, si rivela vincente ed il risultato spiazza e travolge il pubblico.
Negramaro live @ Mediolanum Forum Assago ph Francesco Prandoni
“Meraviglioso” di Modugno/Pazzaglia, “Nuvole e lenzuola”, “Un passo indietro”, “Cade la pioggia”, “Via le mani dagli occhi”, “Sei”, “Sole”, “Una storia semplice” e “Ti è mai successo?” si susseguono una dopo l’altra innescando un vorticoso meccanismo emozionale. Occhi come specchi, braccia come vessilli, voci come richiami di antichi riti ancestrali. Suggestivamente malinconica l’interpretazione di Giuliano de “L’ultimo bacio”, una preziosa ballata blues scandita da potenti riff di chitarra elettrica. Struggente “Lo sai da qui”, in cui Giuliano seduto da solo al pianoforte, canta con tutta l’anima con e per suo padre scomparso nel 2013. Amaramente rabbiosa e genuina “L’amore qui non passa” : “Su tutti e su tutto l’amore non passerà mai”, sottolinea Giuliano a denti stretti. L’ultima parte del racconto in musica è tutto un susseguirsi di grandi classici: ”Solo 3 minuti”, “Estate”, “L’immenso”, “Mentre tutto scorre” fino all’inebriante “Parlami d’amore”: il sigillo finale di esperienza da custodire nel cuore, l’ultimo tassello di quello che non possiamo definire semplicemente un concerto. I Negramaro hanno capito il significato più autentico della parola emozione e, attraverso la loro musica, riescono a fotografare proprio tutte le sfumature contenute in quello che è il prisma dell’anima di ciascuno di noi.
Clementino live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Soltanto poche ore fa, Carlo Conti, direttore artistico del 66° Festival di Sanremo ha annunciato Clementino come uno dei prossimi 20 concorrenti in gara nella categoria Big con il brano intitolato “Quando sono lontano”. Riconosciuto come uno dei rapper di punta dello scenario musicale italiano, l’artista aveva rivelato al pubblico della Casa della Musica “Federico I” (c/o Teatro Palapartenope) di Napoli di aver scritto un inedito ad hoc per la kermesse più amata dagli italiani proprio durante il concerto tenuto lo scorso 11 dicembre all’interno del palazzetto partenopeo. Insieme ad ospiti e amici di lungo corso quali Fabri Fibra, Rocco Hunt, Luche, N’to’, Clementino si è esibito cantando tutti i più grandi successi della sua carriera senza dimenticare un doveroso omaggio al grande bluesman Pino Daniele, celebre sostenitore della scena musicale underground napoletana. Iena White sta costruendo il suo puzzle artistico con cura, tenacia e grinta. I risultati parlano da soli, non rimane che goderci la trascinante forza delle sue canzoni.
Setlist
Lo strano caso di Iena White
Cos cos cos
Strade superstar
Oracolo del Sud
Toxico
Voce anima
Con Ntò: Ghiacciai – Se ne cade la città
La luce
Con Luchè E cumpagne mie – Il mio successo
Tritolo
Luna
Con Rocco Hunt: Giungla – Capocannonieri
Pianoforte a vela
Sotto le stelle
Fumo
El Senior
Con Fibra: Boom – Chimica Brother
Dedicato a Pino Daniele / Da che parte stai?
Bis
O’Viento
Con M.V. :Messaggeri del Vesuvio pt.2
Photogallery a cura di: Luigi Maffettone
Clementino live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Clementino live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Clementino live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Clementino live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Clementino live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Clementino live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Clementino live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Clementino live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Clementino live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Clementino live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Clementino live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Ludovico Einaudi live @ Teatro Arcimboldi – Milano
Il pianista e compositore Ludovico Einaudi arriva al Teatro Arcimboldi di Milano per tre imperdibili concerti incentrati sul suo ultimo lavoro discografico intitolato “Elements” (Decca Records). Il primo atto di questa attesa trilogia live è andato in scena lo scorso 8 dicembre: una foresta di suoni, ombre e simboli ha dato vita ad un’ipnosi sonora in grado di innescare un processo di anamnesi collettiva. Attraverso una meticolosa attenzione per il più piccolo dei dettagli, Einaudi porta sul palcoscenico la costruzione artigianale dei suoni concepiti in fase di composizione ed il risultato è eccellente. Ad assistere l’artista in questa delicata operazione sono dei musicisti veramente preparati, in grado di fronteggiare l’uso di numerosi strumenti con la stessa padronanza. Parliamo di Federico Mecozzi, Redi Hasa, Alberto Fabris, Francesco Arcuri e Riccardo Laganà. Suoni acustici ed elettronici, luci soffuse e penetranti lampi incarnano il dualismo sotteso lungo tutto il percorso emozionale concepito da Einaudi. I musicisti entrano in scena uno per volta, piccole ombre che si muovono nella semioscurità, piccoli disegnatori di una complessa mappa di pensieri che, allo stesso modo delle note proposte, si fanno via via più ricchi e stratificati. Attraverso un crescendo ritmico, nutrito da suggestioni estemporanee e vibrazioni continue, Einaudi indaga tra visioni, leggi, assiomi e corollari: si va dai miti della creazione alla tavola periodica degli elementi, dalle figure geometriche di Euclide agli scritti di Kandinsky: un discorso senza un punto di approdo di cui ciascun ascoltatore può scrivere il proprio finale. I brani in scaletta, ora carezzevoli e delicati, ora intimi e intricati, ora pieni e corposi, ora tormentati e burrascosi, delineano i cardini di un’orbita in cui il pianoforte è il pianeta principale e tutt’intorno ci sono i satelliti: sega musicale, crotali, Kalimba, carillon, glockenspiel, waterphone sono solo alcuni degli strumenti scelti per trasmettere specifiche funzioni espressive. “Whirling winds”, “Night”, “Twice”, “Song for Gavin”, “Petricor”, “Four dimension”, “Elements”, “Numbers”, ”Logos” generano paura e attrazione, un vorticoso andirivieni di emozioni contrastanti alla ricerca di risposte esistenziali. Una tempesta sonora la cui potenza, in grado di scuotere la nostra natura sensibile, raggiunge il picco più elevato sulle note di “Experience”, una composizione ossessivamente travolgente. A seguito di una sentita standing ovation e del conseguente scroscio di applausi, Ludovico Einaudi e i suoi musicisti salutano il pubblico con “Divenire”, un modo fresco per prendere coscienza del fascino generato dall’enigmaticità e ridestarsi da una sorprendente catarsi.
In un gelido venerdì sera milanese, l’anima vaga alla ricerca di calore, alla fine lo trova nella carnale espressività vocale di Erica Mou, ospite all’Auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare a Milano. Un concerto ad ingresso gratuito, un piccolo cerimoniale intimo e raccolto da vivere a luci spente e a cuore aperto. Simile ad una piccola e graziosa Amélie, Erica ha saputo incantare il pubblico in sala e quello in radio con la semplice forza delle sue canzoni piene di vita, di ricordi, di umanità, di quotidianità. Al centro del live ci sono le canzoni contenute nel suo ultimo album di inediti “Tienimi il posto”, un progetto discografico che racconta molto della persona della cantante pugliese. Si parte da “Sottovoce”, un brano tanto scarno quanto emotivamente potente.
Erica Mou ph FLAVIO&FRANK PHOTOGRAPHERS
Erica ci parla nella testa con grazia ed efficacia, la sua disarmante semplicità arriva dritta al cuore perché le sue parole ci fanno abbassare le barriere di autodifesa. “Non c’è niente di più generale del particolare – spiega Erica al pubblico in sala – In questi anni ho capito che ho voglia di cose vere, compresi i difetti e le imperfezioni”, continua l’artista svelando una genuinità atipica ed empatica al contempo. “Come le onde vago piano e vaga torno, vago piano e poi ritorno”, canta Erica in “Niente di niente” mentre la potente nitidezza della sua voce diventa il mezzo attraverso cui emerge l’energia, la profondità e l’autenticità di intuizioni tanto semplici quanto efficaci. Le parole si incontrano, si arrotolano, si incastrano nella giocosa struttura de “Le macchie” mentre “Biscotti rotti” diventa l’elogio alla “frastagliata unicità dell’imperfezione”. Da Nilla Pizzi a Nonna Lina a Erica Mou un brano storico come “L’edera” riesce ancora a racchiudere l’essenza di un amore incondizionato. “Se mi lasciassi sola” è l’emblema di un disco costellato da distacchi e separazioni prontamente sopperite dalle dolci e suadenti sovrapposizioni sonore della fedele loop station con cui Erica riesce a creare in maniera estemporanea il suo mondo di note. Intensamente malinconica “Depositami sul fondo”, immaginifica e suggestiva la significativa richiesta d’amore espressa in “Tienimi il posto”. Particolarmente evocativo il finale a microfoni spenti sulle note di due perle grosse e preziose come “Dove cadono i fulmini” e “Lame”. Un’esperienza da provare per credere e sperare in un sogno chiamato musica.
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