Lo scorso 23 Luglio, Tosca ha portato il suo “Morabeza Tour”a Napoli, all’Agorà Scarlatti, uno spazio all’aperto che, in questa estate, ancora segnata dall’emergenza pandemica, ospita eventi di musica, cultura, cinema e teatro.
“Morabeza” è anche il titolo dell’ultimo progetto di Tosca, con gli arrangiamenti curati interamente da Joe Barbieri, così come quelli dello spettacolo dal vivo, che si snoda attraverso le canzoni di questo disco, in un viaggio che ha portato noi spettatori in terre vicine e lontane, Parigi, Tunisi, l’Algeria, il Brasile, con le lingue più diverse, francese, arabo, portoghese, fino a tornare in Italia.
Tosca
“Morabeza”, come racconta la stessa Tosca dal palco, è un termine creolo ma non indica una parola, bensì esprime un sentimento, uno stato d’animo: è l’insieme di saudade e allegria, è la nostalgia del presente prossimo.
In un’alternarsi di parole e suoni, Tosca canta e incanta Napoli sotto il chiaro di luna. E’ una sorta di Sirena Partenope che, con la sua voce, ci culla e ci riporta a terre e culture solo apparentemente lontane da noi, ricordandoci l’importanza dell’integrazione tra popoli, e della contaminazione, non solo musicale.
Tosca è stata accompagnata sul palco dalla sua “Famiglia Nomade”: Massimo De Lorenzi alla Chitarra, Giovanna Famulari al Violoncello, Pianoforte e Voce,
Luca Scorziello alla Batteria e Percussioni, Elisabetta Pasquale al Contrabasso e Voce, e Fabia Salvucci, musicista e interprete, con la quale Tosca ha duettato in “Piazza Grande”.
La scaletta del concerto si è nutrita delle tracce di questo ultimo bellissimo disco di Tosca. Mi sono emozionata sull’esecuzione di un pezzo che amo molto, “Per ogni oggi che verrà”, e su “Ho amato tutto” c’è stato l’applauso più forte del pubblico napoletano. “Napoli è sempre Napoli”, ha detto Tosca alla fine del concerto e di una serata meravigliosa.
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
In un periodo storico in cui sempre più persone inneggiano alle divisioni, Tosca si oppone alla deriva socioculturale imperante con “Appunti musicali dal mondo”. Un concerto equiparabile ad un viaggio intorno al mondo, un esempio di arte pura da godere dall’inizio alla fine.
Tra intrecci sonori, abbracci linguistici, lontananze e assonanze, si sono alternati sul palco: il regista della musica Nicola Piovani che l’ha iniziata alla riscoperta delle radici musicaliromane; il grande musicista e cultore musicale Gegè Telesforo, che ha conosciuto ai tempi del suo esordio televisivo a Doc condividendo insieme le tappe più importanti della sua gavetta nella banda di Renzo Arbore; Gabriele Mirabassi, con il quale ha in comune l’amore per la musica brasiliana; Joe Barbieri, da Tosca definito il suo corrispettivo al maschile, autore di alcune delle sue canzoni più significative; Danilo Reafuoriclasse che con le sue note al pianoforte dipinge ogni canzone; ed infine, l’amico e collaboratore di sempre, Germano Mazzocchetti, sua anima della musica teatrale.
La scaletta:
Le foto sono a cura di: Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
E’ on line Il Porto, a mesma musica, il nuovo video di Tosca. Scritto da Ermanno Dodaro e Massimo Venturiello, il testo di questa canzone (contenuta nel suo ultimo disco Il suono della voce) riadattato dall’artista portoghese Maria Anadon, arriva oggi sul web.Le immagini sono le istantanee di un anno di concerti dell’artista in giro per il mondo. Si parte dalla Roma di Castel Sant’Angelo per arrivare ad Algeri, passando per Tindari e Tunisi. Questa canzone è uno specchio della mia curiosità - spiega la cantante - è la melodia del mio pensiero. Il porto è una metafora, come l’inizio di ogni viaggio della vita, di ogni amore, di ogni esperienza. Ecco perché ho pensato di far rappresentare l’inizio di questo mio nuovo periodo artistico a questa canzone. “Artista marinara, artista libera”: conclude parafrasando un vecchio detto genovese “‘Popolo marinaro, popolo libero”.
La canzone fa parte del repertorio che eseguirà il 6 gennaio. Cantante, artista eclettica, ricercatrice musicale e sperimentatrice, venerdì Tosca torna sul palco dell’Auditorium Parco della musica di Roma per raccontarsi in un concerto-evento con tanti ospiti che, nel suo stesso nome, racchiude il senso dell’unicità della serata. Appunti Musicali dal Mondo: confini esconfini del suono della voce è un progetto che mette il punto e ripercorre le tappe più significative del suo cammino artistico tra sperimentazioni, ricerca e nuovi arrangiamenti e che per la prima volta riunisce alcuni grandi artisti, nonché suoi eccezionali compagni nelletappe fondamentali del suo viaggio musicale.
Tra intrecci sonori, abbracci linguistici, lontananze e assonanze, si alterneranno sul palco: il regista della musica Nicola Piovani che l’ha iniziata alla riscoperta delle radici musicaliromane; il grande musicista e cultore musicale Gegè Telesforo, che ha conosciuto ai tempi del suo esordio televisivo a Doc condividendo insieme le tappe più importanti della sua gavetta nella banda di Renzo Arbore; Gabriele Mirabassi, con il quale ha in comune l’amore per la musica brasiliana; Joe Barbieri, da Tosca definito il suo corrispettivo al maschile, autore di alcune delle sue canzoni più significative; Danilo Reafuoriclasse che con le sue note al pianoforte dipinge ogni canzone; ed infine, l’amico e collaboratore di sempre, Germano Mazzocchetti, sua anima della musica teatrale.
Uno spettacolo di suoni e parole, poetico e vibrante, quasi un “racconto in musica” anche grazie al sapiente utilizzo di lingue molto lontane fra loro, che passa da un fado portoghese a la morna, da una canzone libanese a un tradizionale dei matrimoni Yiddish, da una ballata zingara fino ad approdare alle sponde italiane della musica d’autore e popolare, con uno straordinario omaggio alla canzone romanacheda tempoTosca valorizza oltre i confini laziali. Mi considero una discepola di Gabriella Ferri – racconta - e se faccio questo mestiere lo devo a lei.
Pezzi rari e melodie introvabili, contaminazioni con altre culture intrecciate alle nostre radici, in una serata che per l’occasione abbraccerà anche cantidel Natale dal mondo insieme a grandi classici della tradizione italiana e canzoni dal suo repertorio come Il suono della voce, branoscritto da Ivano Fossati che dà il titolo al suo ultimo album.
Il tutto legato da un percorso drammaturgico attraverso le parole di grandi poeti del mondo, creato per l’occasione dal regista Massimo Venturiello.
Video: Il Porto
Parafrasando Pessoa – afferma Tosca - ‘in un momento di sbandamento politico e sociale la musica del popolo ti protegge perché ti fa appartenere, se vuoi’. La mia non è una ricerca filologica, ma una ricerca per affinità artistica dove potevo affondare anche le mie radici. È un’avventura nelle molte anime della canzone. Ho scelto brani tra i viaggi che abitualmente faccio due o tre volte all’anno e quelli virtuali che ho compiuto in quasi venti anni di teatro e canzone.Mi sono fatta guidare dall’istinto, dalla bellezza delle canzoni che trovavo e che portavo via con me.
Attenta, appassionata e rigorosa, capace di trovare il giusto equilibrio tra audacia e misura, intensità interpretativa e genuina teatralità, nel tempo Tosca ha dimostrato di essere sempre meno prevedibile e in costante evoluzione. La nobile arte della canzone colta va curata, trattata e custodita, come fossero gioielli di famiglia– dice. E nella sua carriera vissuta tra concerti, teatro e collaborazioni illustri tra cui Ron, Dalla, Buarque, Zero, Morricone, l’artista è rimasta sempre fedele a se stessa; ha forgiato canzoni, lavorando sulla ricerca e sulle emozioni, cercando di trasmettere quel qualcosa in più che solo la musica sa dare.
Un corredo di esperienze disparate, da cui Tosca è riuscita a trarre stimoli sempre nuovi, e che l’hanno resa indiscutibilmente una delle personalità più prismatiche della canzone d’autore italiana, capace di dare vita a differenti “vite artistiche”. Ultima in ordine di tempo, quella di Officina delle arti Pier Paolo Pasolini, innovativo Laboratorio di Alta Formazione del teatro, della canzone e del multimediale, culla di giovani artisti, un luogo di appartenenza che – conclude – forse può salvare i ragazzi da tante trappole mediatiche. Sono nipote di contadini emigranti, per me la musica e il teatro sono come una terra dove mettere un seme. E aspettare il raccolto…senza passare per OGM di alcun genere…solo tempo, talento e onesta!
Biglietti 20 euro + diritti di prevendita
Info 06-80241281 www.auditorium.com
Tosca @ Teatro Manzoni Milano Ph Cristina Bonalumi
Tiziana Tosca Donati torna in concerto al Teatro Manzoni di Milano, dopo ben 15 anni di lontananza dalla capitale meneghina. Padrona del palcoscenico nonostante una fortissima emozione, l’artista ha accompagnato il pubblico ed i numerosi amici e colleghi giunti ad applaudirla, lo scorso 17 novembre, lungo i confini e sconfini di un viaggio in musica, frutto del recentissimo “Il suono della voce” (Sony Classical), l’ultimo bellissimo lavoro discografico di Tosca. Da “Tunisi a Lisbona a Mergellina” l’artista valica i confini del mondo cantando nei più disparati idiomi: Yiddish, Portoghese, Francese, Rumeno, Giapponese, Libanese, italiano, romanesco, napoletano, Zulu. Capace di ipnotizzare il pubblico grazie alla sua speciale potenza espressiva, Tosca interpreta con maestria molteplici stati d’animo e sentimenti come dolcezza, passione, rabbia, timidezza, paura, speranza mettendo ogni singolo elemento di se stessa al servizio della musica. Ad accompagnarla sei eccellenti musicisti in grado di esaltare al meglio la voce dell’artista ma anche di cambiare registro strumentale con naturalezza, bravura e grande competenza. Con la regia di Massimo Venturiello, “Il suono della voce” si presenta al pubblico come una forma alternativa del teatro-canzone. Particolare attenzione viene data agli elementi scenici: una nutrita serie di microfoni di diversa tipologia, proiezioni e un mirato disegno di luci coinvolgono lo spettatore in un percorso visionario fra molteplici etnie in un tourbillon di canzoni, parole, sogni, riflessioni e suggestioni. Il treno del corpo di affaccia su volti, gesti, strade mentre melodie consolatrici massaggiano il cuore. La voce potente, nitida, seducente di Tosca rappresenta il balsamo perfetto per curare le ferite dell’animo: “Ibrahim”, “Succar Ya Banat”, la bellissima “Marzo”, il suggestivo e coinvolgente “Coro delle lavandaie”, l’energia de “Il porto” ed il baccanale strumentale de “La voz” introducono un tuffo tra terre e culture europee con “L’annunciazione”, “Shtetl”, “Train de vie”, “Nina se voi dormite”, “Dieses Mein Herz”, “I Love Paris”. Tosca canta il sud delle cose, dove vivere costa meno solo al pensiero, scovando i paesaggi insiti in noi stessi. Instancabile e sorniona, la cantautrice balla, canta e suona, completamente avvolta dal vortice delle note: “Cicale e chimere”, “Ti guarderò nel cuor”, “Pajarillo”, “Miagete goran yoru no hoshi wo”, “Nongqongpo”, la sublime “Via Etnea”, l’esplosiva “Rumania Rumania”, l’esilarante versione di “Prisencolinensinainciusol”, “Lume Lume” e la magnetica title track “Il suono della voce”, scritta da Ivano Fossati, chiudono il viaggio cosmopolita di Tosca che, dopo i numerosi ringraziamenti di rito, offre una brillante e divertente interpretazione del brano “Miao”. Inaspettati ed apprezzatissimi anche i bis: “Gelosamente mia voce”, l’indimenticabile “Vorrei incontrarti fra cent’anni”, l’immaginifica “Il terzo fuochista” scaldano la gelida notte di Milano lasciando nel cuore la sensazione di aver appena ricevuto un dono da custodire con cura.
Tiziana Tosca Donati, in arte Tosca, torna in sala di incisione per “Il suono della voce”, l’album di inediti pubblicato lo scorso 30 settembre per Sony Classical. Prodotto dalla stessa Tosca e dalla violoncellista Giovanna Famulari, in collaborazione con la Bubbez Orchestra, questo lavoro racchiude molto più di un pugno di canzoni. Si tratta, infatti, di un’opera pensata, ragionata, nata dal continuo sedimentarsi di idee, emozioni, sentimenti, pensieri, suggestioni che, nel corso di un lungo trentennio, hanno forgiato l’anima, umana ed artistica di Tosca. Musiche, suoni, lingue, ritmi si fondono nei percorsi creati dalle 22 tracce che compongono l’album nel nome dell’arte. “Il suono della voce” è il suggestivo titolo di questo album che prende il nome dal brano che il maestro Ivano Fossati ha appositamente composto per l’artista romana. Un biglietto da visita seducente, appassionato, dall’essenzialità ricercata.
Con la chiara intenzione di omaggiare la forma canzone utilizzando il maggior numero delle declinazioni possibili, Tosca ci accompagna, mano nella mano tra le tappe di un viaggio finalizzato alla ricerca di noi stessi nelle altre culture. Attraverso l’uso dell’ Yiddish, del portoghese, del francese, del rumeno, del giapponese, del libanese, Tosca rilegge antiche e nuove melodie con grazia e leggerezza conferendo loro un’innata bellezza, avulsa dallo scorrere del tempo. La cura per il dettaglio, la valorizzazione di ogni singolo strumento si evince dagli spazi e dalla scelta di musicisti eccellenti tra cui ricordiamo il compositore brasiliano Guinga, Gabriele Mirabassi, Germano Mazzocchetti e il duo Anedda.
La suadente delicatezza di “Gelosamente mia voce” apre l’album, i cui toni si fanno subito intensi e veraci sulle note di “Marzo/Mars”. Un saliscendi emotivo destinato a confluire nei colori e nelle melodie africane di “Nongqongqo (To those we love)”. Suggestivo e toccante l’incontro tra il dialetto romano e la lingua portoghese in “Nina / Nina, se você dorme”, brano in cui Tosca duetta con il chitarrista Guinga narrando i sogni, gli amori e le paure di Nina. Di tanto in tanto, il tempo si ferma sui rintocchi degli intermezzi strumentali tutti intitolati “Il suono della voce”, voce, che, in questi piccoli rivoli di emozioni, è esclusivamente quella di uno strumento, pronto ad emozionarci forse meglio di mille parole. In “Via Etnea” la protagonista è Mimì, una donna mediterranea che, grazie al potere dell’immaginazione, ritroviamo in “Shtel”, il canto della tradizione Yiddish che Tosca interpreta con voce vibrante e pathos tangibile. La gemma più luminosa del forziere è “L’annunciazione”. Il brano scritto da Ivano Fossati su melodia di Guinga tira le fila di una preziosa texture di note e parole lasciando che l’ascoltatore possa contemplarne, non senza stupore, il risultato.
Sogni, paure, desideri e sentimenti si differenziano nella modalità espressiva ma non nel contenuto. “Cicale e chimere”, realizzato in collaborazione con Joe Barbieri, immerge le corde vocali di Tosca in fresco contesto Jazz mentre “Succar ya banat” valorizza la sintonia umana e artistica tra due donne: Giovanna Famulari col suo vibrafono e Tosca con le sue vibranti parole immergono la mente in una dimensione immaginifica ma non è ancora tempo di tornare alla realtà; Tosca si congeda con “Miao”, un canto felino sospeso tra il reale e l’onirico che, unendo il mondo degli umani a quelli degli animali, sancisce e sigilla la valenza ancestrale di un prezioso microcosmo da cui attingere bellezza e poesia.
Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi
Lo scorso 11 settembre il teatro all’aperto di Casamarciano (Na) , in località di Santa Maria del Plesco, ha ospitato lo spettacolo intitolato “Pianefforte ‘e notte”, nell’ambito della Rassegna teatrale Nazionale del teatro “Borghi e castelli in scena”. Protagonisti del palcoscenico la cantante Tiziana Tosca Donati e l’attore Massimo Venturiello, un duo di autentici professionisti che, attraverso un repertorio incentrato sulla tradizione classica partenopea, ha saputo accompagnare per mano un nutrito pugno di anime in cerca di emozioni autentiche.
Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi
In un contesto socio-culturale alienante ed omologato è importante sottolineare l’importanza di eventi come questo in cui ogni sfumatura acquisisce un significato peculiare. Attraverso il raffinato canto di Tosca e la magistrale recitazione di Venturiello, le note d’autore di vecchi spartiti napoletani di inizio ’900 si sono animati di nuova vitalità e di nuovi sviluppi semantici donando al pubblico un nuovo vigore interpretativo grazie al fascino di emozioni senza tempo.
Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi
Fotogrammi di volti, storie, amori e guai s’inseguono ancora oggi tra i vicoli e i quartieri del cuore della città di Napoli, tanto bella quanto dannata. Un piccolo universo unico al mondo che, raccontato con classe ed intelligenza, può ancora infiammare il cuore ed inumidire gli occhi.
Fotogallery a cura di: Anna Vilardi
Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi
Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi
Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi
Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi
Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi
Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi
Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi
Massimo Venturiello -Tosca in “‘Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi
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Massimo Venturiello -Tosca in “‘Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi
Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi
Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi
Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi
Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi
Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi
Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi
Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi
Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi
Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi
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