Toni e Peppe Servillo – Solis String Quartet
Inizia con uno schiaffo violento e a mano piena “La parola canta”, il sublime recital che Toni e Peppe Servillo, insieme al celebre Solis String Quartet, hanno messo in scena lo scorso 17 aprile per una delle sei repliche sold out al Piccolo Teatro Strehler di Milano. Uno scossone caldo e potente, invasivo e perturbante con l’intervento di Toni Servillo sulle maestose parole di un ispiratissimo Mimmo Borrelli. “Napule” racchiude l’essenza di un popolo, il DNA di un modus vivendi, la più intima descrizione di una città mitologica. Napoli madre e matrigna, Napoli corrotta e superba, Napoli calpestata e orgogliosa, la Napoli del buon cibo e dei rifiuti speciali che si materializza attraverso un fiume di parole in piena che Toni pronuncia a perdifiato, senza perdere un colpo, trascinando l’anima in un turbinio di emozioni imbrigliate in un inestricabile intreccio. “La parola canta” non è la cartolina di Napoli, non è uno spettacolo ruffiano né perbenista, non è finalizzato a piacere per forza, piuttosto sbatte in faccia al pubblico l’amore, l’odio, la passione, la povertà, la morte, l’ignoranza, la bellezza; la vita. La suadente carica carnale de “Tarantella del Vesuvio”, magistralmente eseguita dal Solis String Quartet, composto da Vincenzo Di Donna, Luigi De Maio, Gerardo Morrone e Antonio Di Francia, esempio tangibile dell’eccellenza musicale italiana nel mondo, apre uno squarcio sulla profondità del suono: ora allegro e vivace, ora cupo e drammatico. Intensamente irresistibile la “Canzone appassionata” cantata da Peppe Servillo, seguita da “L’ommo sbagliato” di Viviani, l’ennesimo incredibile assolo di Toni Servillo, capace di commuovere e divertire allo stesso tempo. Irriverente, sfacciato, sguaiato e verace il flusso emotivo generato da “Bestemmie”.
Passando da E.A. Mario a Raffaele Viviani all’ Eduardo di “De Pretore Vincenzo” , da Libero Bovio a Carosone ai nostri contemporanei, incontrando “Zazà” a “Maruzzella”, perdendosi nelle immagini spensierate de la “Litoranea” di Enzo Moscato, si va a “Està-Nun voglio fa’ niente” e il “Sogno biondo” di epoca Avion Travel si ha la sensazione di respirare la vita a pieni polmoni, tutt’intorno incontriamo le note composte da Bartók, Pat Metheny, Fabio Vacchi, sapientemente reinterpretare dal Solis String Quartet con un tocco elegantemente sornione, nel pieno rispetto di un percorso strumentale che i quattro musicisti portano avanti ormai da anni riscuotendo un forte successo in tutto il mondo. Napoli scontrosa, Napoli scansafatiche, Napoli bugiarda, Napoli innamorata, Napoli credulona, Napoli, Napoli e ancora Napoli al centro di uno storico palco in cui gli artisti diventano tramiti per raccontare miti, leggende, caricature ma soprattutto storie vere, che sanno di sangue e sudore, di gioia e sofferenza, di lacrime e poesia. Con “La parola canta” il vaso di Pandora è aperto, non ci rimane che lasciarci cullare dalla magia dell’arte.
Raffaella Sbrescia
Per apprezzare il felice connubio artistico tra i suoni del Solis String Quartet e la vocalità teatrale Peppe Servillo, l’appuntamento è per il prossimo 2 maggio con “Spassiunatamente”. In occasione della XI Festa di Vimodrone, gli artisti saranno sul palco di Piazza Unità d’Italia, alle ore 21.00, per un imperdibile concerto gratuito organizzato dall’assessorato alla cultura del Comune di Vimodrone.
Come arrivare: Stazione Metropolitana linea verde direzione Gessate - Fermata Vimodrone