Portare in scena il repertorio, le atmosfere, i concetti e la mentalità del mondo gucciniano nel 2017 è un gesto eroico, è un atto di preservazione e diffusione culturale, è impresa titanica, è un rischio che vale la pena correre. Il merito è del regista Emilio Russo e del Teatro Menotti di Milano, dove dal 17 al 28 maggio andrà in scena la ripresa di “Talkin’ Guccini”, una full immersion nel mondo del cantautore e scrittore di Pàvana che con le sue parole è riuscito a raccontare e mettere a confronto diverse generazioni. Lo spettacolo è ambientato in una vecchia osteria di Bologna, con i tavolini coperti da cerate a quadretti e caraffe di vino a volontà. La trama della storia è collocata nella calda serata dell’ 1 agosto 1980, alla vigilia della strage alla Stazione di Bologna, sul palco di avvicendano quattro dei tipici personaggi di Francesco Guccini. Speranza, politica, sentimento, nostalgia s’intrecciano in un viaggio fatto di racconti, storie, canzoni e aneddoti. La trama teatrale, a dire il vero, risulta piuttosto esile, a tratti forzata, rispetto ai brani in scaletta. La mancanza di un filo conduttore rende lo spettacolo poco fruibile, a tratti lento. Cosa c’è che non torna? Sicuramente l’innaturalezza di chi ha provato ad incarnare i sentimenti di un’epoca quanto mai distante dal nostro attuale vivere quotidiano. La cura per il dettaglio e le nobili intenzioni non bastano per rendere autentico l’affresco disegnato ma in fondo perchè perdersi l’occasione di provare a capire, conoscere e recuperare la voglia di emozioni semplici e non pretenziose?
Raffaella Sbrescia
TALKIN’ GUCCINI
di amore, di morte e altre sciocchezze
racconto teatrale tra la musica e le parole di Francesco Guccini
con
Lucia Vasini (Serafina), Andrea Mirò (La Matta), Fabio Zulli (Il Frate), Enrico Ballardini (Vacca d’un cane)
alle chitarre Juan Carlos “Flaco” Biondini
al pianoforte Alessandro Nidi
drammaturgia e regia Emilio Russo
direzione musicale Alessandro Nidi
con la partecipazione di Juan Carlos “Flaco” Biondini
aiuto regia Guenda Goria
scene e costumi Pamela Aicardi
luci Emanuele Rodella
video proiezioni Paride Donatelli