Subsonica live a Milano: il racconto dell’emozionante rituale per l’ultimo atto de la Bolla tour.

La seconda serata di Cuori Impavidi 2024 - la rassegna di MI AMI Festival e Circolo Magnolia  all’Idroscalo di Milano- vede protagonisti i Subsonica che, uno alla volta salgono sul palco, come in un rituale, per l’ultimo atto de la Bolla tour. La band torinese si stringe e travolge il pubblico, ormai vera e propria comunit,  in un live tiratissimo della durata di più di due ore in cui è palpabile è l’emozione vissuta dai nostri cinque. D’altronde lo avevano già spiegato mesi fa, questo tour è stato molto speciale in quanto è stata l’occasione per i Subsonica per ritrovarsi e risplendere di rinnovato fulgore.

Il pubblico queste cose le percepisce e restituisce questo entusiasmo in forma di energia, movimento e propulsione. Una sorta di circuito virtuoso in cui entrambe le parti si sentono un tutt’uno forte e vibrante. La prima parte del concerto vede in primo piano alcuni estratti dal decimo disco della band “Realtà aumentata”: Cani umani, Mattino di luce, Pugno di sabbia, Africa su Marte sono già parte della ricca antologia dei Subsonica, il cui suono si conferma dinamico, ricco di infinite sfumature e capace di insediarsi nelle viscere e nella testa. Samuel è lo sciamano che invoca occhi, orecchie e voci del pubblico, raccontando questo ultimo periodo che ha felicemente travolto la band. La scaletta prosegue suadente nei più profondi meandri della tana dei Subsonica con: Veleno, Aurora sogna, Liberi tutti, il tutto con i bellissimi visuals del collettivo High Files Visuals.

A me tocca la parte romantica della serata dice Boosta: “Sembra una storia triste ma è ricca di gioia … quando abbiamo iniziato a scrivere il decimo album, non avremmo immaginato  di aver ancora il privilegio di essere sul palco. Essere qui a festeggiare insieme a voi è un regalo enorme, promettiamo che se tutto va come deve andare torneremo veramente molto presto”.

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Si continua a ballare con l’immancabile Discolabirinto,  a seguire Nuvole rapide, L’Eclissi, Grandine, Universo. Lo scienziato Boosta, l’ufficiale sommozzatore Vicio, l’ufficiale pilota Max e l’ingegnere elettronico Ninja fluttuano voluttuosi sul palco insieme al super frontman Samuel; poi tutti insieme accolgono il rapper Ensi, fedele compagno di questo tour, sulle note de Il Cielo su Torino. Subito dopo arriva anche un altro amico, si tratta di Willie Peyote con cui servono al pubblico Scoppia la bolla.

Ensi e Willie cantano insieme Numero uno, brano ricco di significato, scritto proprio da Ensi.

Molto significativo l’omaggio  a tre voci al genio di Neffa con il suo brano Aspettando il sole. “Stare sul palco con dei fratelli è impagabile e loro due sono nostri  fratelli sono da sempre”, dice grato ed emozionato Samuel. Molto intenso il  successivo momento di Giungla nord.

Il pubblico è ancora pronto a dare tutto, ecco quindi incedere il rush finale dello show: riappare in scaletta, dopo tempo immemore, Istrice. Max Casacci è protagonista di un importante monologo in cui chiarisce l’importanza e l’urgenza del senso di comunità come antidoto per questi tempi malati, ringrazia le realtà che ancora, non senza fatica, promuovono la musica dal basso, ricorda le stragi di morti nel Mediterraneo introducendo, a ragion veduta, il brano Nessuna colpa.

“Il fottuto pubblico dei Subsonica è ancora in forma”, evidenzia e sottolinea Samuel, ecco perché il quartetto: Diluvio, Lazzaro, L’odore, Tutti i miei sbagli si rivela incandescente. Cadono spontanee le lacrime di commozione sulla closing song Strade: “Grazie a ognuno di voi per aver preso ognuno la propria strada ed essere venuto qui stasera”, ringrazia ancora Samuel. Chiudendo al meglio il rituale tra gli applausi a scena aperta. Di lì a poco, mentre qualcuno va via, un nuovo flusso della notte arriva per l’aftershow, un’ ultima cerimonia notturna in cui i nostri cinque si avvicendano alla consolle in un flow di influenze, rimandi e spunti che, siamo certi, sarà ancora linfa vibrante per cose nuove che saremo ovviamente pronti a vivere e ascoltare.

Raffaella Sbrescia

Realtà aumentata: il nuovo album dei Subsonica e tutte le dichiarazioni della band

“Realtà Aumentata” dei Subsonica, il decimo album in studio dopo cinque anni, è in uscita oggi 12 gennaio 2024 e si compone di undici canzoni scritte nell’arco del 2023, che hanno assorbito molta realtà  nei suoni, nei ritmi e nelle parole. Una realtà i cui effetti, nel corso degli ultimi anni, sono aumentati in modo tangibile. Una realtà che ci ha chiusi in casa per  mesi rivelando tutte le fragilità di un presente globalizzato, che ci espone ad effetti climatici estremi, che è tornata a sconvolgerci con le guerre e che bussa ai nostri confini con un quotidiano carico di miseria, speranza e disperazione. Una “realtà aumentata” alla quale, paradossalmente, abbiamo iniziato a rispondere con crescente dispercezione tra negazionismi, letture distorte, fughe virtuali e carenza di umanità.

La copertina dell’album è realizzata dal designer e visual artist Marino Capitanio che così descrive il processo creativo: “Per la copertina dell’album mi sono ispirato al brano “Africa su Marte”, creando una fusione tra le radici terrestri e le visioni cosmiche. In questo intreccio, la realtà aumentata diventa una metafora di espansione oltre i confini dell’immaginazione. È un equilibrio tra il familiare e l’ignoto, tra il tangibile e l’astratto.

I Subsonica onorano il traguardo della decima release con un  album manifesto che racconta il presente, toccando temi attuali attraverso diversi angoli di lettura, in un universo musicale vario e sorprendente, ma con lo stile inconfondibile che caratterizza il gruppo dal 1996. Ecco le dichiarazioni della band durante l’incontro di presentazione del disco alla stampa.

Subsonica  @phzero_to (Francesco Dornetto)

Subsonica @phzero_to (Francesco Dornetto)

Samuel: Lavorare con gli altri risulta complicato, i Subsonica sono un’entità che in qualche modo appare nel momento in cui noi  cinque siamo insieme. Farla apparire all’inizio era facile, bastava essere vicini l’uno all’altro, poi, nel tempo, è diventato sempre più complicato e difficile. La vitalità personale di ognuno di noi si metteva in qualche modo in mezzo. Abbiamo visto accadere tutto, abbiamo passato diverso tempo a distanza e dopo aver fatto ognuno di noi un proprio percorso in solitaria a chiederci se era necessario questo decimo album, se era necessario che i Subsonica raccontassero se stessi e il mondo secondo i loro occhi, ci siamo resi conto che l’assenza di questa entità poteva essere un problema per tutti quanti noi perciò abbiamo deciso di far rivivere questo spirito guida e dare vita a questo album. Per questo “Realtà aumentata” sarà uno dei più begli album realizzati dai Subsonica. 8 arrivava in un momento storico in cui stava cambiando tantissimo intorno a noi, è cambiato il terreno sotto ai nostri piedi, era forse il momento più critico per la band che in qualche modo aveva costruito un meccanismo di base su cui ripetersi. Forse negli ultimi album c’era questo mestiere e diventava sempre più evidente,  8 è stato importante per arrivare a una rottura, dopo un disco di autodistruzione, è inevitabile  chiedersi se sia il caso di ricostruire o lasciare distrutto, tutti avevamo voglia di ricostruire, ci siamo veramente rigenerati, ci siamo guardati e ci siamo chiesti da dove ripartiamo? Dal primo disco: e lo abbiamo fatto , questo lungo percorso di maturazione ha portato a ritrovarci a ripartire da zero. Abbiamo costruito il nostro modo di fare musica seguendo l’emotività musicale di ogni componente,  siamo una consolle giochi ma con un gioco solo, non ci sono altre rappresentazioni al di fuori di noi. Andando avanti è necessario diventare un’antenna nel raccontare l’Italia che abbiamo intorno. Della parte lirica ce ne siamo occupati io e Max Casacci insieme al nostro amico poeta Luca Revegnin. Abbiamo degli approcci diversi, Max è più centrato e concreto, io sono più astratto e nel mentre Luca fa da regista e passa sulle fasce le frasi. I Subsonica hanno un meccanismo di scrittura matematico, ripetitivo, ossessivo. Le parole le usiamo per far esplodere l’emotività all’interno di questo schema. A volte ci prendiamo la libertà di fare il contrario e usare gli strumenti per creare equilibrio tra le parole matematiche. Le parole hanno la stessa importanza di ogni nota e colpo di batteria, tutti gli elementi sono allo stesso livello. Il modo migliore per raccontare con una lirica il mondo è quello di guardarlo e assistere alle cose che capitano intorno e immergerci all’interno il più possibile.

Max: Quasi trent’anni di storia sono stati contrassegnati da andamenti altalenanti, stare in una band significa far parte di un tessuto umano con  relazioni più intime  che in una famiglia. Nel gruppo devi continuare a sceglierti, in trent’anni di conoscenza intima, sai tutto l’uno dell’altro, i difetti, i tic e ogni volta sancisci la forza e il senso di questo legame. Non riusciremmo a rinunciare a quello che si prova sul palco, l’unico posto dove abbandoniamo ogni volta le questioni personali. In occasione dell’album in studio 8, non ci eravamo isolati, mancava il momento della scrittura, l’album ha preso forma e colore assemblando il frutto di talenti individuali e questo ha molto logorato il senso di appartenenza  di ognuno di nuovi nel gruppo. A quel punto prima di rimetterci in moto, ci siamo quindi chiesti se volessimo veramente andare avanti. Abbiamo quindi pensato di recuperare qualcosa della prima stagione dei Subsonica, ci siamo orientati senza confini in un mondo dove non ci sono generi dominanti, bussola alla mano non abbiamo avuto timore di lasciarci andare, la canzone “Adagio” ha avuto un ruolo importante, Sollima ci ha lasciato molto liberi, abbiamo di nuovo scelto di isolarci, abbiamo messo in piedi meccanismi molto giocosi, ad esempio: l’urlo di B oosta è un urlo di disturbo ed è diventato un tratto distintivo del brano “Pugno di sabbia”. Il mondo intorno a noi è cambiato mille volte, l’importanza di quello che fai passa anche attraverso meccanismi diversi, noi abbiamo invece mantenuto connotazioni che possono essere solo nostre nel senso novecentesco del termine, non abbiamo cercato un singolo a tutti i costi, abbiamo costruito scritture solide, creato un percorso che ti tiene sempre incollato dall’inizio alla fine grazie a una solidità di scrittura inserendo gli elementi che ci affascinavano intorno a livello sonoro. Le singole realtà individuali hanno reso verosimile la possibilità di rottura del gruppo, avremmo potuto davvero staccare la spina, i passi in solitaria ci hanno permesso di guardare da lontano e capire quanto ci sarebbe mancata questa entità di band.

Ninja: Questo è un album particolarmente identitario.  I testi, il ritmo, il suono e tutto quello che ha reso riconoscibili stabilendo un patto narrativo dal ’96 è, allo stesso tempo, stato calato in una forma espressiva del tutto nuova. I Subsonica hanno ritrovato la necessità di ritrovarsi per fare musica e il piacere di fare questo lavoro insieme. Il processo creativo ci ha visti tutti e cinque insieme dal primo giorno all’ultimo nella stessa stanza. Questo ha alcuni pro e alcuni contro ma il vantaggio è che la scintilla di uno viene trasformata in tempo reale nella scintilla del gruppo come appartenente alla band, questo per me è stato un risultato molto importante e per nulla scontato. Il palco è una sorta di luogo sacro per noi, la nostra mecca, abbiamo sempre pensato di non poterne mai fare a meno nel nostro percorso, l’album è quasi il primo passo per arrivare là, quello è il momento più importante del ostro ciclo produttivo, ci sarà tanta realtà aumentata, la cosa che farà la differenza sarà la componente visiva per creare qualcosa che non si era mai vista. Abbiamo coinvolto crew torinesi per fornire, da un punto di vista visivo, un impatto sulle persone che verranno. Non abbiamo mai reciso il cordone con gli stimoli e input dell’underground della nostra città, ci siamo rivolti alla generazione under 30 ci sono stimoli molto forti e forte continuità con i nuovi linguaggi che circolano nella nostra città.

Subsonica ph ivan.cazzola

Subsonica ph ivan.cazzola

Vicio: c’è un organismo Subsonica al di sopra delle persone stesse. C’è bisogno di un luogo fisico dove queste persone devono stare insieme, in passato è stato spesso una casetta in campagna vicino Torino in cui ci riunivamo per registrare i nostri album; ogni volta facevamo una festa pazzesca poi questo meccanismo con “8” s è inceppato; ognuno di noi portava idee concepite in studio singolarmente, l’album non era coeso. A sto giro mi sono preso la responsabilità di aver avuto una intuizione: i Marlene Kuntz hanno realizzato il disco a      Piazzo vicino Cuneo dove è stato creato il marchio del birrificio Baladin, questo birrificio funge quasi da museo e dentro ha un gran suono, siamo rimasti lì una settimana al mese da gennaio ad aprile ultimando il disco nello studio Andromeda poco dopo l’estate. Ci siamo divertiti a lavorare a questi brani  e questo è il requisito alla base della buona resa di un disco.

Booosta: Ci incuriosisce conoscere l’opinione di chi ascolterà questo lavoro. Ci auguriamo di regalare altra musica alle persone, le generazioni si accorciano in maniera drastica,  che pubblico troveremo lo possiamo intuire; abbiamo una storia lunga fatta di affetto che va ben oltre il disco. La vera foto del valore che abbiamo ce l’abbiamo nei live , il pubblico cambia ma non invecchia perché cresce e arrivano nuove generazioni. Sanremo: ci abbiamo pensato con l’etichetta, il disco sarebbe uscito in questo periodo, un pezzo era stato presentato a Sanremo e non andrà a Sanremo. Il Festival è una vetrina splendida ma non è tutta la musica che esite in questa nazione, la musica si muove su tanti livelli ed è così bello sapere che c’è tanta musica nuova in arrivo.

Il prossimo aprile saranno live sui palchi dei principali palazzetti italiani con SUBSONICA 2024 TOUR. La tournée, prodotta da Live Nation, partirà il 3 aprile dal PalaUnical di Mantova per proseguire il 4 aprile al Forum Assago di Milano, il 6 aprile alla Zoppas Arena Conegliano (TV), l’8 aprile al Palazzo dello Sport di Roma, il 10 aprile all’Unipol Arena di Bologna, l’11 aprile al Mandela Forum di Firenze per chiudere il 13 aprile all’Inalpi Arena di Torino. Radio Capital è la radio ufficiale del tour .

 Raffaella Sbrescia

Atmosferico tour: il report del concerto dei Subsonica al Castello Visconteo di Pavia

Metti una sera al Castello Visconteo di Pavia con i Subsonica tra antiche mura e scuderie, nuvole e terra fresca sotto i piedi. La terz’ultima tappa dell’Atmosferico tour è stato un appuntamento molto sentito per il territorio e il pubblico che ha ampiamente mostrato tutto l’entusiasmo di chi attendeva da diverso tempo questo live. La band, sui palchi d’Italia ormai da diversi mesi, affronta il palco con la consueta energia e senza alcun colpo ferire. Al centro della scaletta la celebrazione di Amorematico, l’album che, venti anni fa definiva l’identità artistica dei Subsonica. L’amore per la musica elettronica, il dancefloor, la drum’n bass e la capacità di esprimere tutto un mondo emotivo in testi ispirati e perfettamente aderenti anche alla dinamiche più oscure. Ad aprire le danze una lunga intro strumentale: Max Casacci alla chitarra, Boosta alle tastiere con il leggendario mollone, Ninja alla batteria e Vicio al basso mettono subito le cose in chiaro: il groove la farà da padrone.

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Samuel entra in scena sulle note di “Nuvole rapide”. A seguire la dolorosa “Albascura”. Il trittico “Gente tranquilla” , “Perfezione”, “L’errore” ci regala una serie di flashback spazio temporali che ci lasciano il retrogusto dolceamaro di un modo di essere e di concepire i rapporti e le situazioni decisamente diverso dall’epoca contemporanea. Forse è meglio non pensare troppo e lasciarsi andare e così accade sulle trascinanti vibes di “Colpo di pistola”. Con “Eva Eva”, la track che dà il titolo al tour con Atmosferico, i Subsonica celebrano il concetto di diversità in modo sensuale e irresistibile ed è questo il mood che caratterizzerà tutta la seconda parte della scaletta. “Mammifero” cede il posto alla riuscita cover di “Satisfaction” di Benny Benassi, un breve accenno a “Bla bla” di Gigi D’Agostino, e l’omaggio a Claudio Coccoluto con “Il mio D.J”. Si riprendono le fila del discorso con “Nuova ossessione”, ci si ferma a prendere fiato con “Dentro i miei vuoti” per poi riprendere a molleggiare con “L’ultima risposta”, il riuscitissimo remake di “Up patriots to arms” di Battiato, l’evergreen da pogo selvaggio “Liberi tutti”.

Non c’è tempo per fermarsi, è tutto un susseguirsi di salti e di emozioni: “Diluvio”, lievi cenni di “Gold Dust” di DJ Fresh ma soprattutto la dinamica “Benzina Ogoshi”. Memoria, intelligenza e poesia si fondono in “Sole silenzioso” per non dimenticare i drammatici fatti di violenza del G8 di Genova del 2001. Il finale è potente e poderoso: l’inscalfibile “Tutti i miei sbagli” e la calda bellezza di “Strade” sanciscono la fine di uno show nostalgico ma naderente al need di noi tutti in questo specifico momento storico. Si configurano i presupposti per un lungo periodo di stacco e ripresa creativa per i Subsonica ma nessuno potrà mai dire che si siano risparmiati in questa summer live session all’insegna dell’energia.

Raffaella Sbrescia

Microchip Temporale Club Tour: la notte magica dei Subsonica a Milano

Una pandemia, sei rinvii, tanti possibili motivi per bruciare o rivendere il biglietto e invece no. Ci si ritrova sotto palco all’Alcatraz di Milano con un filo di ansia, il cuore in fibrillazione, emozioni altalenanti nella testa, grandi aspettative e qualche paranoia pronta a fare capolino, ma tutto sommato finalmente pronti a poter celebrare la vita e la buona musica, quella dei Subsonica per il Microchip Temporale Club Tour.

Il viaggio live dei Subsonica riprende da dove si era fermato due anni fa con la pubblicazione di Microchip temporale, in occasione del ventennale di Microchip emozionale, un album che ha segnato almeno un paio di generazioni e che i fab 5 di Torino hanno portato a nuova vita lavorando con grande sinergia insieme a una manciata di colleghi selezionati per coerenza generazionale e di percorso artistico. Non ci sono led o effetti speciali ma tanti strumenti e tanta energia a fare da surplus ultra a una scaletta molto ben studiata nei dettagli.

L’intro è un colpo diretto al cuore, ci sono le sirene che annunciano una guerra e che ci legano a doppio filo all’attualità senza rifuggirla. Il live si apre con “Ali scure”, chiudiamo gli occhi e trema l’aria, proprio come canta Samuel in una invidiale forma smagliante. Si prosegue con “Istantanee”: Senza parole ascolto la mia strada, senza parole e il tempo di decidere, senza parole mi muovo incontro ai giorni è il mantra che ci accompagna ancora oggi, step by step. A seguire ritroviamo “Colpo di pistola” con quel mollone di Boosta, che non lesina salti acrobatici e sguardi sornioni. Ritroviamo il grido liberatorio di “Liberi tutti” a cui ciascuno di noi sceglie di credere ad ogni costo, saltando a più non posso. Il live è quanto di più lontano possa esserci da una operazione nostalgica, tant’è vero che sulle note de “Il cielo su Torino”, ENSI fa il suo ingresso sul palco per rappare le sue barre ma anche per trascinare la folla nella sua “Numero Uno” e per incantare gli astanti con la cover perfetta di “Aspettando il Sole”, cantata con un ispiratissimo Samuel. Le sorprese non sono finite: è la volta del feat con WILLIE PEYOTE in “Sonde”. Il rapper torinese scippa il palco ai Subs che lo accompagnano nella sua “Non sono razzista ma” conquistando una ovazione da parte del pubblico. Il terzo ospite della serata è MISS KETA che, non solo scardina e rivista “Depre” a tu per tu con Samuel, ma si prende il palco e il pubblico con “Milano Sushi e coca” con grande nonchalance.

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L’Alcatraz si trasforma poco dopo in un catino bollente con il sopraggiungere di “Aurora sogna”, la fanciullina che abita in ciascuno di noi, a cui i Subs scelgono di non rinunciare. L’atmosfera si fa sospesa con “Lasciati”: E’ futile comprendere perché a volte i pensieri si confondono e mischiano speranze e realtà, segnali che si perdono così un radar pronto quando chiude il cielo e noi colpevoli di troppa oscurità, canta Samuel in modo ipnotico. Un bel giro di basso di Vicio ed è il tempo di “Albe meccaniche”, anche in questo caso il testo si mostra aderente ai tempi che corrono, dimostrando una volta di più quanto certi testi siano pregnanti e pieni di significati reconditi e mai circoscritti ad un tempo preciso.

 La seconda vita di Microchip emozionale, prende il largo anche da un punto di vista strumentale con la versione remix di “Discoteca Labirinto” realizzata ad hoc da COSMO. Sul palco il brano diventa live art happening con una performance di Boosta e Max ai tamburi ad alto impatto scenografico. Sentito l’omaggio a Claudio Coccoluto ne “Il mio dj”. Forse meno nota ma incredibilmente potente è “Il centro della fiamma”, il groove è al massimo, il club, la notte ferrugginosa, il glam della metropoli, e quel blocco allo stomaco che ti restituisce la certezza di essere di fronte alla bellezza autentica. Magnetica la potenza underground di “Veleno”. Tutti giù per terra per l’ondata perfetta de “Il diluvio”. Il monito alla reattività proattiva di “Lazzaro”. Lo schiaffo puntuale e bruciante de “Il punto critico” cede il posto alla commozione che arriva, incontrollabile sia per il pubblico che per Samuel, sulle note di “Strade” dedicata al fotografo di scena e amico fraterno della band Pasquale Modica, scomparso da pochi mesi.

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L’incantesimo sta per spezzarsi ma non prima di raggiungere il suo apice sulle note di “Tutti i miei sbagli”, svestita del suo arrangiamento più famoso, per essere cantata a squarciagola, anche sotto la mascherina, a occhi chiusi e cuore pieno di ricordi, emozioni, nuove certezze e tanta gratitudine per una band, come quella dei Subsonica, che non molla un colpo e che semmai ne assesta sempre di nuovi, tenendosi ben saldi i consensi che le spettano.

Raffaella Sbrescia

“Mentale strumentale”: il tesoro nascosto dei Subsonica. Recensione

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Mentale strumentale” nasce nel 2004 per sancire in modo netto, anticonvenzionale e definitivo la virata verso la libertà dei Subsonica. La rottura all’epoca fu drastica, radicale e soprattutto scomoda. Sedici anni dopo, quel lavoro ritrova la luce per offrirci un viaggio spaziale e artistico, culturale con una finalità nobile: le royalties dell’album andranno infatti a sostegno della Fondazione Caterina Farassino, impegnata con il progetto “Respira Torino”, nato per supportare le attività degli ospedali di Torino e Asti durante l’emergenza sanitaria in corso. La linea di continuità dal passato a oggi risulta evidente nelle intenzioni, in quel sano gusto per la jam session nel senso più autentico del termine. La tracklist non è semplice, così come non è di immediata fruizione. Suoni freddi, distopici, industriali cercano una via di ingresso all’interno del substrato cognitivo e si fanno via via strada in modo contorto e tortuoso. Si passa dal mood metallico di “Decollo a voce off” passando dagli strumenti acustici di “Detriti nello spazio” fino alle percussioni esotiche delle corde boliviane e di un bodhran indiano arrivando alle voci angeliche di Madame Mystere “A di addio”. L’attualità del progetto è tangibile grazie al saggio utilizzo di synth analogici mixati con strumenti a corde e le oniriche suggestioni delle voci trasfigurate di Samuel.Malinconia, oscurità, esoterismo hanno spesso accompagnato il percorso musicale dei Subsonica che, in questo senso, non si sono mai risparmiati. Inquietudini, angosce, speranze, desideri convivono in modo a tratti originale e curioso, a tratti perturbante e sinistro. Il flusso musicale è liquido, così come la fruizione di questo album non può che essere soggetta a diverse interpretazioni anche mutabili nel corso di diverse occasioni di ascolto. “Mentale Strumentale” richiede concentrazione, attenzione e analisi. Le tracce finali e in particolare “Rientro in atmosfera” appaiono come il preludio a una nuova parte di un racconto emozionale rimasto in sospeso, pronto per raggiungere nuovi mondi inesplorati.

Raffaella Sbrescia

  1. Decollo – Voce Off
  2. Cullati Dalla Tempesta
  3. Artide 3 A.M.
  4. A Nord Di Ogni Lontananza
  5. Detriti Nello Spazio
  6. A Di Addio
  7. Tempesta Solare
  8. Delitto Sulla Luna
  9. Strumentale
  10. Rientro In Atmosfera

Microchip Temporale: i Subsonica celebrano il disco più famoso in modo creativo.

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I Subsonica sono fonte continua di ispirazione. Singolarmente o in gruppo, i magnifici 5 conoscono i segreti più reconditi del suono e da 20 anni a questa parte infiammano i palchi senza soluzione di continuità. In occasione del ventennale di Microchip emozionale, il gruppo torinese ha pensato bene di studiare una formula che potesse distanziarsi da qualunque operazione nostalgia. Ecco dunque Microchip temporale, un salto nella contemporaneità con dei testi che hanno segnato forse un paio di generazioni. Per farlo, i Subsonica hanno lavorato in studio insieme a una manciata di colleghi selezionati per coerenza generazionale e di percorso artistico, creando sinergie ad hoc e mini rivisitazioni lasciando fluire il progetto senza preconcetti e spesso affidando i brani letteralmente chiavi in mano ai colleghi.

Copovolgendo la prospettiva, i Subsonica si sono guardati dall’esterno, hanno cercato e trovato nuovi intrecci e spunti per la musica che verrà. Il progetto chiude il cerchio e dimostra che i Subsonica non sono puristi e non considerano la musica intoccabile, anzi. Questo progetto non poteva essere un tributo né un omaggio, vuole essere bensì un modo per avere accesso ad altre menti creative, esattamente così come avveniva negli anni ‘90. Stima, amicizia, mutuo scambio sono i cardini che hanno scandito le collaborazioni che attraversano questo progetto. Il valore aggiunto di Microchip temporale sta nel fatto che offre al pubblico e alla band stessa degli spiragli di futuro. Suoni contaminati, innesti urban, intrecci ritmici spezzati, complessità ritmiche che costruiscono un beat ipnotico e trasgressivo.

MICROCHIP TEMPORALE

Ai Subsonica piace scardinare le regole dei suoni mainstream, traducono gli stimoli, seguono le evoluzioni del suono da distanza ravvicinata e le fanno proprie donando loro identità e carattere.

Nel disco sono diversi i pezzi ben riusciti. Si va da Sonde in cui Willie Peyote attualizza il testo in modo efficace e incisivo senza strafare. La sua affinità con il mondo subsonico era già stata approvata in occasione della collaborazione nell’album Otto, qui il connubio è rodato e consolidato.

Tra i best performers annoveriamo senza dubbio Cosmo per Discoteca Labirinto. Dopo vari esperimenti, il suo è un risultato dal peso specifico importante e di sicuro successo. La scarnificazione di Tutti i miei sbagli a vantaggio dell’interpretazione di Motta è uno degli episodi più criptici e sinuosi dell’album mentre le scelte più deboli sono quelle di Elisa in Lasciati e de Lo Stato Sociale in Liberi tutti. Outsider di tutto rispetto sono i Fast Animals and the Slow Kids in Albe Meccaniche che diventa un pezzo di stampo industrial. Convincente aldilà delle aspettative anche M¥SS KETA in nell’iconica idiosincriosia di Depre.

Raffaella Sbrescia

I Subsonica sono tornati e non ce n’è per nessuno. L’8 tour è un trionfo.

Subsonica @Mediolanum Forum - Assago

Subsonica @Mediolanum Forum – Assago

Vent’anni di pura energia, vent’anni di adrenalina, vent’anni di innovazione musicale e di progetti paralleli all’insegna dell’avanguardia e della sperimentazione. I Subsonica sono tornati nei palazzetti italiani con un live intenso e spremi budella. Partendo dal presupposto che chi decide di andare a sentirli è consapevole che non resterà di certo seduto, l’aspettativa non si può assolutamente paragonare alla realtà. Le 5 teste soniche sono in formissima e hanno messo a punto uno show elettrico che lascia ben pochi attimi per riprendere fiato. Negli ultimi anni ci erano mancate le loro gesta in gruppo ma non ci hanno mai lasciato a secco considerando che ciascuno a suo modo ha comunque trovato un veicolo d’espressione di tutto rispetto. Il fatto è che solo insieme Max, Ninja, Boosta, Samuel e Vicio riescono ad approntare un ensemble che fa invidia alle band italiane più o meno datate.

Certo, il repertorio è di quelli monolitici, ci sono assi nella manica che garantiscono ai Subsonica i boati del pubblico: “Discolabirinto”, “Tutti i miei sbagli”, “Nuova Ossessione”, “Aurora Sogna”, “Depre”, “Liberi tutti” e, perché no, “Benzina Ogoshi”. Ci sono poi le perle nascoste che, quando le si riascolta, si rivive inevitabilmente un frame della propria vita e sono salti e lacrime. Ci sono, ancora, i nuovissimi brani di 8, l’ultimo lavoro in studio del gruppo, in cui è trasparente la maturazione della ricerca del suono, sempre più sofisticato e rarefatto. Il cambiamento della scrittura, il cui comune denominatore è la destabilizzazione dell’ascoltatore. Su tutte spiccano “Punto critico”, al cui groove non si può resistere, il commovente omaggio a Carlo Rossi con “Le Onde” e “L’incredibile performance di un uomo morto”, un brano che trascina, conquista e ipnotizza.

Dispiace constatare che nemmeno un brano del disco “Una nave in una foresta” sia stato inserito in scaletta. Perle come “Lazzaro”, “Tra le labbra”, “I cerchi degli alberi” meritano a pieno titolo un posto in questo tour trionfale in cui nulla è stato lasciato al caso. Palchi semoventi, effetti grafici e luminosi degni dei grandi club del mondo. Audio perfetto e tenuta massima hanno francamente fatto la differenza rispetto ad altre produzioni che, sulla carta, erano annunciate come mastodontiche e poi deludenti.

Molto intelligente anche l’idea del crossover tra generi con “l’adozione” di Willie Peyote per tutto il tour. Con lui Samuel canta “L’incubo”, poi Willie propone il suo brano “I cani” e si lancia in una sua interpretazione di un brano storico quale è “Radioestensioni”. D’altronde la commistione tra suoni, idee e sensazioni è territorio ibrido, fertile e promettente. Un humus creativo sul quale i Subsonica hanno saputo fare affidamento creando un’identità forte, precisa, carismatica. Viene spesso da chiedersi quale sia il loro segreto per riuscire a sprigionare in modo tanto impattante una carica energetica così ad ampio raggio; la risposta possiamo darcela guardando noi stessi il giorno dopo completamente scarichi dopo aver ballato per due ore e con la testa intrisa di visioni.

Raffaella Sbrescia

Boosta presenta Davide Dileo al Piano City Milano

Ricchezza, varietà, scoperta, aggregazione. Il Piano City Milano rinnova ogni anno la sua promessa di bellezza e ogni volta riesce ad alzare sempre di una tacca l’asticella di un programma pensato per rispettare e spesso superare le aspettative.
Tantissimi concerti sono tutt’oggi in corso per le vie di Milano e dintorni, per il programma basta fare una veloce puntatina qui: https://www.pianocitymilano.it/programma

Boosta @ Piano City Milano

Boosta @ Piano City Milano

Tra i tanti eventi, ho scelto di andare al Volvo Studio Milano per seguire la micro suite proposta da Davide Dileo, meglio noto come Boosta, membro cardine dei Subsonica. Solo nel 2016 usciva “La stanza intelligente”, primo album solista del poliedrico musicista, a due anni di distanza e, a ridosso del nuovissimo progetto discografico dello storico gruppo torinese, Davide sceglie di mostrarsi in una veste intima e per tanti versi diversa da quella che abbiamo imparato a conoscere in questi 20 anni. In 60 minuti di tempo Boosta ha cercato di coniugare e convergere in un unico flusso musicale le sue influenze, il suo metodo compositivo, la sua attitudine sperimentale. Echi di Olafur Arnalds e Radiohead, atmosfere rarefatte, e-bow tra le corde del piano, distorsioni, riverberi e modulatori si sono alternati tra melodie, ora dolci e suadenti, ora ritmate e conturbanti. La propensione naturale di Davide Dileo dirige le sue dita verso una dimensione oscura, intrisa di mistero. L’epitelio delle melodie proposte è ricco di substrati, figli di infinite letture, infiniti viaggi tra le nuvole, centinaia di dj set e concerti. Di tutte le vesti che ci ha mostrato, questa è di gran lunga la migliore. Il privilegio di assistere ad una perfomance one shot sta nel poter fotografare l’anima più intima di un artista e goderne.

Raffaella Sbrescia

Qui il finale del concerto:

Subsonica live al Fabrique di Milano: una travolgente detonazione di messaggi sonori

Subsonica live @ Fabrique -Milano ph Francesco Prandoni

Subsonica live @ Fabrique -Milano ph Francesco Prandoni

Vent’anni di palchi, di sudore, di autentica energia. Vent’anni di storia e di musica da racchiudere in un pugno di canzoni; sulla carta una missione ardua e complessa dal vivo,  invece, tutt’altro discorso. I Subsonica hanno messo a punto una perfetta cronistoria in grado di raccontare non solo il loro percorso ma anche l’evoluzione del nostro tempo. Sul palco del Fabrique di Milano per la prima delle tre date meneghine dell’ “Una foresta nei club tour”, il gruppo torinese propone al pubblico lo special concept che raccoglie tre brani di ognuno dei sette album che compongono la propria discografia. Il concerto prende vita alle 22.00 sulle note di “Come se”: confondersi, perdersi, nascondersi, immergersi  tra flussi di note suadenti e melliflue diventa un perfetto processo terapeutico. La funzione purificatrice e salvifica dei flussi fluidi delle note costruite dai Subsonica subisce una traslazione di natura carnale, oseremmo dire erotica. Il corpo si abbandona al richiamo ancestrale sonoro e si lascia penetrare da ritmi e parole. Il viaggio dei Subsonica parte dal 1997 insinuandosi tra le intercapedini dei ricordi lasciati a mezz’aria, il primo boato emotivo scoppia sulle note di “Aurora Sogna”: gioia, slancio e furore colorano angoli, volti e occhi. L’oscurità emotiva raccontata da Samuel e compagni prende forma attraverso flussi sonori metallici e freddi eppure le parole s’insinuano tra tangenziali di pensieri e finiscono per intorpidire le paure che ci attanagliano la mente.

Di fondamentale importanza il passaggio semantico risalente al 2005: i principi radicanti fondati sulla tecnologica e paesaggi fantascientifici lasciano il posto al mondo naturale e a una fisiologica necessità di riavvicinamento alla tangibilità delle emozioni reali ed ecco “Terrestre”. “Fuori è un mondo fragile”, cantano i Subsonica, mantenendo vivida una disarmante attualità. “La vita spesa è una discarica di sogni”, spiegano in “Corpo a corpo”.

Subsonica live @ Fabrique -Milano ph Francesco Prandoni

Subsonica live @ Fabrique -Milano ph Francesco Prandoni

Perplime la scelta di fermare il concerto per una pausa, si resta come sospesi e tramortiti in un limbo di smarrimento, a riportarci coi piedi per terra è Max Casacci che, reduce da un infortunio, rientra sul palco autodefinendosi una via di mezzo tra Dave Grohl e Pierangelo Bertoli. Il “Presi”, chiama il pubblico a raccolta per un ultimo e definitivo chiarimento in merito alla querelle che ha visto i Subsonica vittima di un clamoroso misunderstanding telematico: «Abbiamo innescato un invito a riflettere sulla comunicazione 2.0. Fin da quando abbiamo iniziato a fare musica, abbiamo sempre avuto l’ambizione di ricoprire un ruolo importante all’interno della storia musicale italiana. Uno dei riferimenti che ci ha sempre visti tutti d’accordo è un padre musicale verso il quale abbiamo sempre avuto ammirazione e rispetto, costui è Ennio Morricone». Del tutto superfluo aggiungere altro a queste esaustive parole (per chi volesse saperne di più: http://m.repubblica.it/mobile/r/sezioni/spettacoli/musica/2016/02/22/news/accuse_di_plagio_a_morricone_i_subsonica_raccontano-133974964/?ref=m%7Chome%7Cspalla%7Cpos_1) .

Il viaggio sonico riprende dal 2007: il reale detonatore del concerto è racchiuso nella  triade composta da “Il centro della fiamma”, “Veleno”, Benzina Ogoshi”. Particolarmente significativo l’omaggio ai C.S.I racchiuso proprio nell’irriverente testo dell’ultimo brano citato: “ Io sto bene sto male, io non so come stare , io non so dove stare  non studio non lavoro non guardo la TV non vado al cinema non faccio sport. Io sto bene io sto male io non so cosa fare non ho arte non ho parte non ho niente da insegnare è una questione di qualità o una formalità”; parole che meglio di altre descrivono uno status quo generalizzato e diffuso.

Subsonica live @ Fabrique -Milano ph Francesco Prandoni

Subsonica live @ Fabrique -Milano ph Francesco Prandoni

Si arriva al 2014, l’excursus si conclude con i brani tratti da “Una nave in una foresta”, l’ultimo album pubblicato dai Subsonica. “Si tira dritto sfiorando il precipizio”, scrivono in “Specchio”, uno dei brani più brillanti di tutto il disco, da interpretate seguendo molteplici chiavi di lettura. “Tutto gira in fretta intorno a noi che respiriamo liberi aria e lacrimogeni  stretti contro il tempo che verrà”, il senso e la forza de “I cerchi degli alberi” contrastano con una latente sensazione di prigionia ed inerzia mentale a fronte di un cambiamento travolgente, che troppo spesso non riusciamo a fronteggiare. L’energia ed il monito di rinascita di “Lazzaro” lascia, infine, il passo a “Tutti i miei sbagli”, una creatura sonora che non perde slancio perché legata a doppio filo alla caducità umana: a caduta libera, in cerca di uno schianto per sentirci vivi, usciamo dal Fabrique con una carica adrenalinica intensa e ben diramata tra le membra inumidite. Lunga vita ai Subsonica, vent’anni sulle spalle portati magnificamente.

Raffaella Sbrescia

 

Umbria Jazz 2015: il programma completo e le curiosità della nuova edizione del rinomato Festival

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L’edizione 2015 di UMBRIA JAZZ si conferma uno degli eventi più attesi del 2015. Presentata  a Milano, all’interno della serata “Umbria Experience Opening”, presso la nuova sede ADI per Expo - Associazione per il Disegno Industriale, la manifestazione è stata introdotta da un esclusivo live per il numeroso pubblico accorso all’evento: Danilo Rea e Paolo Fresu si sono infatti esibiti dal vivo dando un piccolo assaggio di quello che si potrà vivere a Perugia dal 10 al 19 luglio per UMBRIA JAZZ 15.

Unanimemente riconosciuto come il festival musicale di maggior qualità in Italia, UMBRIA JAZZ è da sempre uno dei punti di forza dell’Umbria, attirando sul territorio un pubblico italiano e internazionale di appassionati di musica, ma anche di food, design, fashion, arte, storia e cultura, tutti valori di cui l’Umbria è ricca. Nel corso della serata “Umbria Experience Opening” sono intervenuti Catiuscia Marini, Presidente della Regione Umbria, Luciano Galimberti Presidente ADI, e Renzo Arbore, Presidente della Fondazione Umbria Jazz.

«Umbria Jazz, di cui sono un assiduo frequentatore da quando è nato (nel 1973) e di cui adesso sono presidente in carica per “anzianità” – ha dichiarato Renzo Arbore – vive da 42 anni ed è una vera eccellenza italiana. Il jazz in Italia è stato lanciato da Umbria Jazz, insieme ad altri festival, riviste e operatori del settore, ma il compito di Umbria Jazz è stato quello di divulgare questa musica, che inizialmente aveva molte difficoltà. Come diceva Paolo Conte ”le donne odiavano il jazz e non si capisce il motivo”, e invece noi abbiamo conquistato anche le donne. Tutto questo perché abbiamo avuto e abbiamo tutt’ora un motore veramente efficace che si chiama Carlo Pagnotta, fondatore e direttore artistico del festival!»

 

Fresu @ Presentazione Umbria Jazz 2015 ph Francesco Magni

Fresu @ Presentazione Umbria Jazz 2015 ph Francesco Magni

Duecentocinquanta eventi in dieci giorni, con un’anteprima il 9 luglio, distribuiti in sei stage: Il principale spazio, aperto ai concerti serali, è l’Arena Santa Giuliana, sul cui palco si esibiscono gli artisti più popolari. Per tutto il giorno, dal pomeriggio a tarda notte, altri eventi si svolgono nel Teatro Morlacchi, dedicato al jazz più ortodosso e vera anima musicale del Festival, alla Bottega del Vino, dove si ritrovano buona musica e buon cibo, in piazza IV Novembre e nei giardini Carducci, senza dimenticare che il palcoscenico della marching band è tutto il centro storico di Perugia.

Fresu @ Presentazione Umbria Jazz 2015 ph Francesco Magni

Fresu @ Presentazione Umbria Jazz 2015 ph Francesco Magni

Sui palchi si esibiranno stelle di prima grandezza dell’universo jazz e non solo, tra gli altri: Tony Bennett con Lady Gaga, Chick Corea con Herbie Hancock, Caetano Veloso con Gilberto Gil, Paolo Conte, Brad Mehldau, Subsonica, Cassandra Wilson, Charles Lloyd, Dianne Reeves, Bill Frisell, Enrico Rava, Stefano Bollani, Paolo Fresu, Danilo Rea, Ramin Bahrami.

Due le peculiarità di questa edizione: l’anteprima del 9 luglio in piazza IV Novembre, dedicata ai trent’anni di collaborazione tra UJ e il Berklee College of Music di Boston, con il concerto della Faculty Band di Larry Monroe e Donna McElroy e di Alissia Benveniste & The Funketeers, e la consegna delle lauree ad honorem del Berklee College of Music a due grandi musicisti presenti nel cartellone del Festival, Charles Lloyd e Paolo Fresu.

Fresu e Rea @ Presentazione Umbria Jazz 2015 ph Francesco Magni

Fresu e Rea @ Presentazione Umbria Jazz 2015 ph Francesco Magni

L’altra particolarità riguarda l’autore del manifesto, anzi dei manifesti ufficiali del Festival: il Maestro Alberto Burri. Un ringraziamento particolare alla Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri per la possibilità concessa a Umbria Jazz di celebrare un grande artista umbro nel centenario della nascita.

Fresu e Rea @ Presentazione Umbria Jazz 2015 ph Francesco Magni

Fresu e Rea @ Presentazione Umbria Jazz 2015 ph Francesco Magni

Arena Santa Giuliana – Perugia

10 luglio:

PAOLO CONTE, senza dubbio il cantautore italiano più vicino per storia e stile al mondo del jazz e di sicuro il più colto e coerente, che presenterà il suo ultimo lavoro dal titolo “Snob”, con uno show di classe che avrà anche un significato molto particolare: Conte e UMBRIA JAZZ avevano, infatti, un amico in comune che da poco se n’è andato, Sergio Piazzoli. A lui sarà dedicato il concerto.

11 luglio:

SUBSONICA UJ SPECIAL PROJECT. La band salirà sul palco per un inedito e imperdibile live, in cui arricchirà il proprio concerto, per la prima volta, con una preziosa e speciale parentesi realizzata insieme a importanti special guest del jazz (il sax di Emanuele Cisi, la tromba di Flavio Boltro e il trombone di Mauro Ottolini), un progetto speciale in esclusiva per UMBRIA JAZZ.

12 luglio:

PAOLO FRESU – BRASS BANG! con Steven Bernstein-Gianluca Petrella-Marcus Rojas. Un’esplosiva piccola-grande band con grandi solisti, tra poesia, humor, ritmi travolgenti e divertimento, in cui i tre “fiati” Fresu, Bernstein e Petrella incontrano il basso di Rojas.

STEFANO BOLLANI, che porterà a Perugia il suo ultimo progetto “Sheik Yer Zappa”, un omaggio musicale a Frank Zappa, una delle figure più complesse e affascinanti della storia del rock.

13 luglio:

THE BAD PLUS & JOSHUA REDMAN. Il sassofonista Redman, stella di prima grandezza della scena jazzistica mondiale, incontra il trio Bad Plus, che sono riusciti a raffigurare nella cornice di una delle più classiche formazioni del jazz (il trio piano/contrabbasso/batteria), lo spirito della post modernità.

SNARKY PUPPY, una delle più entusiasmanti novità musicali degli ultimi anni con un repertorio che propone incursioni musicali nel funk e nel R&B, passando per la fusion e il rock. La band, che nel 2013 ha vinto il Grammy nella categoria “Best R&B Performance”, torna a UJ dopo il successo del live dello scorso luglio

14 luglio:

CHICK COREA & HERBIE HANCOCK. Un evento in esclusiva italiana che riunisce due dei più grandi pianisti viventi, che nel 1978 esordirono insieme in un tour documentato da due famosi dischi che rappresentarono una vera rivoluzione musicale. Il duo torna a Umbria Jazz a due anni dall’ultima volta.

15 luglio:

TONY BENNETT e LADY GAGA che presenteranno, per l’attesissima unica data italiana del loro tour europeo, il loro acclamatissimo album di standard jazz dal titolo Cheek To Cheek”, vincitore del Grammy Award come Best Traditional Pop Vocal Album.

16 luglio:

ROBERT GLASPER TRIO. Il pianista vincitore di un Grammy Award Robert Glasper torna a UJ in trio per presentare il suo nuovo album in uscita a giugno dal titolo “Covered”. Con Glasper sul palco di UJ15 ci saranno Vicente Archer al contrabbasso e Damion Reid alla batteria, e i tre insieme torneranno al jazz più puro e intimo

CASSANDRA WILSON. Una delle più belle voci della Musica Nera degli ultimi anni, che a Perugia presenterà il suo ultimo lavoro, “Coming forth by day”: il disco, tributo a Billie Holiday, una delle sue fonti di ispirazione, ha esordito al 1 posto delle jazz charts di tutto il mondo.

17 luglio:

Caetano Veloso & Gilberto Gil: CAETANO & GIL – TWO FRIENDS – ONE CENTURY OF MUSIC.  I due torneranno insieme sul palco di Umbria Jazz, 21 anni dopo la loro esibizione in coppia del 1994, per un concerto-evento dedicato al Brasile in cui celebreranno i loro 50 anni di carriera.

SPOKFREVO ORQUESTRA: il trascinante ensemble fondato dal Maestro Spok, che rivisita il Frevo, genere musicale del Brasile del Nord-est con arrangiamenti moderni e armonie raffinate.

18 luglio:

THE BRAND NEW HEAVIES: Questa band londinese, un’istituzione della scena acid jazz, che ha partorito i alcuni tra i più grandi successi jazz e soul del Regno Unito, con una presenza costante nelle classifiche e oltre due milioni di album venduti. L’ultimo lavoro dei Brand New Heavies è “Forward” (2013).

INCOGNITO: Lo straordinario successo degli Incognito è una delle grandi storie della musica britannica degli ultimi decenni. Uno dei gruppi dal sound più unico e riconoscibile, un marchio di fabbrica ben definito: la band britannica capitanata da Jean-Paul “Bluey” Maunick continua a rappresentare un punto di riferimento nel mondo dell’acid jazz. A UJ gli Incognito, che nel 2014 hanno pubblicato il sedicesimo lavoro in studio, “Amplified Soul”, si sono già esibiti nel 1993 e nel 2010.

19 luglio:

TAYLOR MCFERRIN, giovane musicista figlio del maestro Bobby McFerrin, prende in prestito dalla golden era del soul e dai grandi del jazz, che contestualizza grazie al beatmaking e alle più contemporanee espressioni della musica elettronica.

DAYME’ AROCENA, la nuova stella della tradizione vocale cubana. A ventidue anni ha già conquistato i più grandi musicisti della sua isola e si prepara alla consacrazione internazionale grazie al suo innato carisma.

ORLANDO JULIUS & THE HELIOCENTRICS: semplicemente uno dei maggiori compositori di tutta la musica africana, autore di uno dei dischi che segnano il primo punto d’incontro tra la musica nera africana e quella afroamericana statunitense.

ROMARE, il suo percorso filologico fatto di ricerca e campionamenti jazz, blues, soul è una delle più belle narrazioni della tradizione musicale americana afrocentrica degli ultimi anni. Un suono originale e al tempo stesso consapevole delle radici.

GILLES PETERSON DJ SET feat. MC EARL ZINGER. Peterson non ha bisogno di presentazioni, il suo curriculum parla da sé: DJ, produttore, conduttore radiofonico, label manager, ispiratore del movimento acid-jazz. Earl Zinger altri non è che Rob Gallagher che fu leader della band della Talkin ‘Loud “Galliano”.

 

Teatro Morlacchi – Perugia

10 luglio:

  • ‘ROUND MIDNIGHT CHARLES LLOYD QUARTET

                                 w/ GERALD CLAYTON

                                 JOE SANDERS

                                 KENDRICK SCOTT

 

11 luglio:

  • 12,00 “YOUNG JAZZ” PRESENTA

                          SOCIETÀ VESNA: ROSSANO EMILI, IN LIMINE

                          con MANUELE MORBIDINI

                          PEDRO SPALLATI

                          MASSIMO MORGANTI

                          IGOR SPALLATI

                          UGO ALUNNI

 

  • 17.00 “YOUNG JAZZ” PRESENTA

           MARIA FAUST “SACRUM FACERE”

           w/ KASPER TRANBERG, JAKOB MUNCH

           JONATAN AHLBOM, FRANCESCO BIGONI

           NED FERM, EMANUELE MANISCALCO

 

  • ‘ROUND MIDNIGHT BRAD MEHLDAU TRIO

                                w/ LARRY GRENADIER and JEFF BALLARD

 

 

12 luglio:

  • 12,00 Anteprima mondiale

          “IN BACH”

          RAMIN BAHRAMI & DANILO REA

 

  • 17,00 GIOVANNI TOMMASO “CONSONANTI” QUARTET

          con MATTIA CIGALINI

          ENRICO ZANISI

          NICOLA ANGELUCCI

 

  • ‘ROUND MIDNIGHT ORCHESTRA NAZIONALE GIOVANI TALENTI

                                 Direttore PAOLO DAMIANI

 

 

13 luglio:

  • 17,00 “YOUNG JAZZ” PRESENTA

          VIJAY YVER TRIO

          w/MARCUS GILMORE and STEPHAN CRUMP

 

  • ‘ROUND MIDNIGHT ANTONIO FARAO’ QUARTET

                                 con MAURO NEGRI

                                 MARTIN GIAKONOVSKI

                                 MAURO BEGGIO

 

14 luglio:

  • 17,00 “YOUNG JAZZ” PRESENTA

           JACOB BRO TRIO

           w/ THOMAS MORGAN and JOEY BARON

 

  • ‘ROUND MIDNIGHT MIGUEL ZENÒN QUARTET

                                 w/ LUIS PERDOMO

                                 JORGE ROEDER

                                 HENRY COLE

 

15 luglio:

  • 17,00 “TRIBUTO A RENATO SELLANI

          DANILO REA, MASSIMO MORICONI

          TULLIO DE PISCOPO

 

  • ‘ROUND MIDNIGHT “YOUNG JAZZ” PRESENTA

                                 GoGo PENGUIN

                                 w/ CHRIS ILLINGWORTH

                                 NICK BLACKA

                                 ROB TURNER

 

 

16 luglio:

  • 17,00 THEO CROCKER BAND

          w/ IRVIN HALL, KASSA OVERALL

          MICHEAL KING, ERIC WHEELER

 

  • ‘ROUND MIDNIGHT “YOUNG JAZZ” PRESENTA

                                 BEN VAN GELDER nad REINER BAAS

                                 meet HAN BENNINK

17 luglio:

  • 17,00 “BEAUTIFUL LIFE

                   DIANNE REEVES

                   Winner of the 2015 Grammy of Best Jazz Vocal Album

 

  • ‘ROUND MIDNIGHT “GUITAR in the SPACE AGE

                                 BILL FRISELL

                                 w/ GREG LEISZ

                                 TONY SCHERR

                                 KENNY WOLLESEN

 

18 luglio:

  • 12,00 GIOVANNI GUIDI TRIO

                          w/ THOMAS MORGAN and JOÃO LOBO

 

  • 17,00 ENRICO RAVA NEW QUARTET

          con FRANCESCO DIODATI

          GABRIELE EVANGELISTA

          ENRICO MORELLO

          e STEFANO DI BATTISTA ospite speciale

 

  • ‘ROUND MIDNIGHT RAVI COLTRANE GUITAR QUARTET

                                 w/ ADAM ROGERS

                                 SCOTT COLLEY

                                 NATE SMITH

 

 

19 luglio:

  • 12,00 FRANCO CERRI QUARTET

         con DADO MORONI

         STEFANO BAGNOLI

         RICCARDO FIORAVANTI

 

  • 17,00 AARON DIEHL TRIO

          DAVID WONG

          PETE VAN NOSTRAND

          w/ WARREN WOLF special guest

Piazza IV Novembre – Perugia

 

10 luglio:

  • 21,00 GETTYSBURG COLLEGE JAZZ ENSEMBLE
  • 23,00 ALISSIA BENVENISTE & THE FUNKETEERS

 

11 luglio:

  • 21,00 JAZZ SCHOOL STUDIO BAND
  • 23,00 ALISSIA BENVENISTE & THE FUNKETEERS

 

12 luglio:

  • 21,00 CURT WILSON BIG BAND
  • 23,00 ALISSIA BENVENISTE & THE FUNKETEERS

 

13 luglio:

  • 21,00 HENRY FORD BIG BAND
  • 23,00 ALISSIA BENVENISTE & THE FUNKETEERS

 

14 luglio:

  • 21,00 HENRY FORD BIG BAND
  • 23,00 ALISSIA BENVENISTE & THE FUNKETEERS

 

15 luglio:

  • 21,00 BLOOMSBURG UNIVERSITY JAZZ ENSEMBLE
  • 23,00 ALISSIA BENVENISTE & THE FUNKETEERS

 

16 luglio:

  • 21,00 UNIVERSITY SOUTH FLORIDA JAZZTET
  • 23,00 ALISSIA BENVENISTE & THE FUNKETEERS

 

17 luglio:

  • 19,00 CONAD JAZZ CONTEST – 3° CLASSIFICATO
  • 21,00 ALISSIA BENVENISTE & THE FUNKETEERS
  • 23,00 FUNK OFF ON STAGE special guest AVERY*SUNSHINE

 

18 luglio:

  • 19,00 CONAD JAZZ CONTEST – 2° CLASSIFICATO
  • 21,00 ALISSIA BENVENISTE & THE FUNKETEERS
  • 23,00 FUNK OFF ON STAGE special guest AVERY*SUNSHINE

 

19 luglio:

  • 19,00 BERKLEE/UMBRIA JAZZ CLINICS AWARD GROUP
  • 21,00 CONAD JAZZ CONTEST – 1° CLASSIFICATO
  • 23,00 ALISSIA BENVENISTE & THE FUNKETEERS

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