The Kolors presentano “You”: un album vario e sorprendente

The Kolors

The Kolors

Il 19 maggio  uscito “You” (Baraonda/Artist First), il nuovo album dei The Kolors. Stash Fiordispino, il cugino Alex Fiordispino e Daniele Mona tornano in pista con un disco di inediti registrato tra Milano e Londra con la collaborazione di Gucci Mane, Daddy’s Groove, Tommaso Colliva e la partecipazione di Andy Bell e Gem Archer (Oasis). La notizia importante è questo nuovo progetto spinge i The Kolors oltre confine e lo fa senza mezze misure. Il suono, curato, giovane, metropolitano esce dagli schemi e raccoglie influenze, richiami, idee sotto un unico tetto. Con questo nuovo lavoro, il trio prova a rimettersi in carreggiata mantenendo alcuni tratti della propria identità pop senza rinunciare a proporre un suono fresco. Assoli di chitarra melodie radiofoniche, contaminazioni e  influenze innescano un meccanismo di fusione tra rock, pop ed elettronica. “Abbiamo lavorato senza mai pensare che dovevamo fare qualcosa per restare sulla cresta dell’onda – hanno raccontato i The Kolors durante la conferenza stampa di presentazione del disco a Milano – Abbiamo voluto scrivere le nostre canzoni, fare la nostra musica e Lorenzo Suraci ci ha dato la libertà di poterlo fare esattamente come desideravamo. Per noi non esiste il ragionamento del “batto il ferro finchè è caldo”. Ci siamo chiusi in studio e abbiamo pensato a fare del nostro meglio. Il nostro unico mantra era: divertiamoci. Abbiamo lasciato la negatività fuori dalla porta e si sente. Non abbiamo lavorato pensando di dover sbarcare all’estero ma siamo contenti di avere in mano un lavoro che può sicuramente giocarsi qualche buona carta fuori dai confini dell’Italia”.

Video: What Happened Last Night

Ad arricchire il progetto anche uno speciale artwork realizzato in collaborazione con con Sergio Pappalettera di Studio Prodesign: “Con lui abbiamo elaborato una sorta di simbolo che potesse rappresentare una sfera globale della comunicazione visiva, un occhio psichedelico che potesse racchiudere un mondo in cui tutto è assuefatto dall’uso della tecnologia”. E così dopo aver collaborato con J-Ax e Fedez in “Assenzio” e aver prodotto alcuni dei brani del primo Ep di Thomas “Adesso più che mai”, Stash si concentra sulla nuova strada di un album ispirato a tanti momenti personali. Su tutti il brano strumentale “Souls connected”: “Ho scritto questo brano subito dopo la morte di mio nonno, una persona con cui sono praticamente cresciuto. Appena ho ricevuto la notizia, mi sono lasciato andare per esprimere tutto quello che provavo in quel momento. Credo che in questo caso la chitarra canti più di me”. Il risultato è un brano davvero notevole, psichedelico, di chiara ispirazione Pink Floydiana e di grande forza espressiva. Non solo riferimenti vintage, i the Kolors spaziano tra generi e generazioni, a dimostrarlo è la loro grande stima nei riguardi dei Twenty One Pilots: “Siamo andati a sentirli a Milano, li abbiamo anche incontrati e occupano un ruolo importante all’interno della vastissima rosa dei nostri ascolti” – ha spiegato Stash. “Le playlist oggi sono le più varie possibili, allo stesso modo anche il nostro album intende muoversi con disinvoltura tra tematiche e sonorità ricercate. Per quanto riguarda i contenuti, abbiamo cercato di analizzare il modo con cui le persone si rapportano con il web e con i social network in particolare. Noi, a differenza di molti, non investiamo emotivamente nel web. Proviamo, piuttosto, a viverlo come un normale veicolo di mutuo scambio. Non temiamo lo scontro con il pubblico e non suoniamo in funzione di quello che ci si aspetterebbe da noi. Quello che cerchiamo di fare è essere noi stessi in ogni contesto senza mai smettere di essere molto permeabili nei riguardi di quello che ci piace”. A questo punto non ci resta che immaginare come potrà essere il nuovo tour che, a giudicare dalla potenza delle tracce del disco, non deluderà i clubbers: “Le nostre sono storie di club life. In estate ci saranno dei concerti di “riscaldamento” poi in autunno partirà il vero e proprio tour in cui cercheremo di accontentare tutti. Veniamo dal mondo delle suite lunghissime, il nostro messaggio abbraccia gli anni ’80 e quando suoniamo dal vivo non amiamo ripeterci. Il live sarà sicuramente diverso dal disco, il nostro obiettivo sarà integrare il mondo della canzone alla produzione elettronica. Ci sarà da divertirsi”!

Raffaella Sbrescia

TRACKLIST

01. Intro
02. You
03. Crazy
04. What happened last night (feat. Gucci Mane e Daddy’s Groove)
05. Don’t understand
06. Chemical love
07. Souls connected
08. Crystallize
09. High
10. No
11. What happened last night
12. Dream alone (feat. Andy Bell e Gem Archer)

The Kolors partiranno oggi per il tour degli instore, e a luglio e agosto saranno in tutta Italia per una serie di appuntamenti live organizzati da F&PGROUP (Info www.fepgroup.it):

08/07 BELLARIA IGEA MARINA (RN) – Area Porto Canale 10/07 MAROSTICA (VI) – Piazza Degli Scacchi 15/07 COMO – Arena Teatro Sociale 11/08 MARINA DI CASTAGNETO (LI) – Marina Arena – Bolgheri Festival 12/08 MARINA DI PIETRASANTA (LU) – Teatro La Versiliana 16/08 PAESTUM (SA) – Teatro Dei Templi 18/08 ZAFFERANA ETNEA (CT) – Anfiteatro Falcone E Borsellino 19/08 PALERMO – Teatro Di Verdura.

The Kolors: un live inebriante all’Estathè Market Sound

The Kolors live @ Estathè Market Sound ph Francesco Prandoni

The Kolors live @ Estathè Market Sound ph Francesco Prandoni

Piacciono, convincono, divertono, stupiscono. I The Kolors demoliscono clichè e pregiudizi. Neovincitori dell’ultima edizione di Amici di Maria di Filippi, Stash Fiordispino e compagni rappresentano la tangibile testimonianza che il talent show può ancora dirci qualcosa di fresco e originale in fatto di musica. Dritti, proprio come la cassa in quattro montata sul palco dell’Estathè Market Sound a Milano, i tre giovani musicisti hanno dato vita ad un concerto comprensivo non solo dei brani contenuti nel vendutissimo album d’esordio “Out” ma anche, e giustamente, dei brani con cui il pubblico ha imparato a conoscerli e ad apprezzarli durante gli ultimi mesi. Forti dell’esperienza maturata durante gli anni passati ad esibirsi in giro per locali, su tutti il compianto “Le Scimmie”, i The Kolors si contraddistinguono per una particolare cura del  suono: dalla chitarra al piano al moog, i tre spaziano dal pop al funk alla dance anni ’80 dimostrando talento, precisione e attenzione al dettaglio.

The Kolors live @ Estathè Market Sound ph Francesco Prandoni

The Kolors live @ Estathè Market Sound ph Francesco Prandoni

Venti i brani proposti in scaletta tra cui “Everytime”, colonna sonora portante di questa estate. Tra le cover più rischiose c’è stata “Radio Ga Ga”, particolarmente apprezzata dal pubblico, insieme al forte impatto emotivo di “Me Minus You”, impreziosita soltanto dalle note di un pianoforte. Poche interazioni e nessun orpello particolare, i The Kolors si concentrano sulla musica con l’umiltà di chi si approccia per la prima volta su un grande palco ed il risultato ci appare non solo allettante ma anche aperto ad un margine di migliorabilità che verrà presumibilmente colmato molto presto. Subito dopo il concerto Stash e compagni hanno accolto la stampa per un incontro a quattr’occhi e la sensazione generale è stata quella di prendere parte ad una chiacchierata informale.

The Kolors live @ Estathè Market Sound ph Francesco Prandoni

The Kolors live @ Estathè Market Sound ph Francesco Prandoni

Ad introdurre l’incontro è Ferdinando Salzano di Friends and partners, la celebre agenzia che cura il tour del gruppo: “Questo tour è stato organizzato in pochissime settimane e abbiamo dovuto rifiutare circa 50 date in Italia, per concentrarci solo su alcune località”. Subito dopo è lo stesso Stash a rompere il ghiaccio: “A volte ci si rende conto a distanza di quello che succede.  Stasera, invece, mi sono subito reso conto che stavo vivendo qualcosa di importante, di inebriante. Il nostro stile di vita non è cambiato molto: prima ci svegliavamo alle 11, preparavamo gli strumenti e andavamo a suonare nei localini e si tornava alle 3 o 4 del mattino; lo stesso avviene anche adesso anche se le cose sono ovviamente organizzate diversamente”.

Immediatamente dopo arrivano le domande dei giornalisti:

Questi grandi palchi arrivano dopo anni di serate in giro…

Pensate che i Modà ci vedevano suonare 5 anni fa a Le Scimmie e una volta, addirittura, in un locale di Melzo erano gli unici spettatori. Stasera ci sentivamo a casa, qua compravamo la mozzarella da rivendere (legalmente) nel negozio  di mio padre in zona San Babila. Tornare qui dopo due anni per un nostro concerto è stata una vera botta al cuore.

“Il mondo” è l’unica canzone italiana inserita in scaletta. Come mai?

Durante il programma era la nostra prova del nove. Oggi, invece, vedere delle adolescenti cantare una delle pietre miliari della musica italiana come fosse una canzone uscita ieri, ci riempie d’orgoglio.

Quali sono i vostri riferimenti musicali?

Amiamo i “classici” e li intendiamo come i colori primari della musica: Beatles, Led Zeppelin, Michael Jackson e Pink Floyd. Ascoltiamo anche gruppi alternative come gli inglesi XTC e i belga Soulwax. Rispetto ai DJ cui, noi, con l’acustico non potremmo mai tenere testa, abbiamo scelto di contaminarci con qualcosa di più contemporaneo. I nostri riferimenti sono anche i Depeche Mode e la scena elettronica francese.

E Andy dei Bluvertigo?

Andy è un riferimento musicale ed umano. Lui ci ha visto a Le Scimmie nel 2010 e ha subito capito che volevamo rappresentare un mix tra Gang of four, Soulwax e il pop anni ’80 di Michael Jackson.

A cosa si deve la scelta di aver voluto inserire anche tante cover fatte ad Amici?

Tante persone non ci conoscono solo per il tormentone e lo spot Vodafone ma anche perché ci ha visti in Tv e noi vogliamo regalare loro qualcosa che li leghi a quel contesto.

Alcune band campane  vi hanno inviato messaggi di elogio, cosa ne pensate?

A tutti i nostri colleghi vorrei inviare un messaggio: non è vero che se vai ad Amici ti fanno fare solo cose alla Marco Carta (con tutto il rispetto per lui). Ad Amici abbiamo trovato un ambiente molto rock and roll perché ci hanno lasciato fare quello che volevamo. I discografici ci dicevano: “In Italia l’inglese non funzionerà mai”; ultime parole famose, seppellite oggi da oltre 120mila copie vendute.

Stash, stasera c’erano i tuoi genitori?

No, preferisco non farli venire, avrei la sensazione  di essere al saggio di fine anno. Ovviamente qualora avessero voglia di venire mi farebbe molto piacere.

Come identifichereste il vostro gruppo?

Siamo sicuri di non essere una boy band tipo Backstreet Boys, Take That o One Direction. Se poi mi chiedete se ci saremo ancora tra tanti anni… non lo so. È successo tutto così in fretta e non mi rendo conto di niente, non riesco a pensare.

Come e dove ricercate le nuove tendenze musicali?

 Londra rappresenta la nostra fonte di aggiornamento per la musica. Appena abbiamo dei giorni off siamo lì.

Stash, qual è il tuo approccio alla musica?

Sono cresciuto con chitarre in casa e mio padre che faceva concerti, ma mi ha subito detto che dovevo trovare la mia strada. Non mi ha influenzato. A 12/13 anni ho iniziato a fare concerti con la mia band ma ero sempre il figlio di, e questa cosa mi stava sulle palle. In seguito sono venuto a Milano perché qui ci sono le persone giuste e le case discografiche. Ora mio padre è felicissimo  perché, attraverso di me, vede anche la sua realizzazione.

Cosa pensate delle canzoni nelle pubblicità visto che ora con “Everytime” ci siete finiti anche voi?

La pubblicità di Vodafone è il sogno di chi fa musica. A me è capitato una volta di stare 40 minuti in attesa ed è così che ho scoperto Malika Ayane! A volte chiamiamo Vodafone per ripassare la canzone e, a questo punto, chiediamo agli operatori di aumentare il tempo di attesa nel servizio clienti, così le persone ci ascoltano di più… (ride ndr)

Raffaella Sbrescia