Verso le meraviglie: gli Stag ci portano per mano tra i simboli della mappa dell’anima.

Cover_STAG_VersoLeMeraviglie_

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Dopo una lunga attesa gli STAG tornano in scena con “Verso le meraviglie” pubblicato per l’etichetta discografica indipendente INRI con la distribuzione Artist First.  MARCO GUAZZONE (voce, seconde voci, pianoforte, tastiere, programming), STEFANO COSTANTINI (tromba e flicorno, seconde voci, tastiere, chitarra acustica), GIOSUE’ MANURI (batteria, percussioni, drum machine) e EDOARDO CICCHINELLI (basso, tastiere, programming) si rimettono in gioco con un concept album pensato per insegnarci a trovare la nostra stanza delle meraviglie, quella che custodiamo, forse inconsciamente, forse gelosamente, nel nostro io più profondo. Avvalendosi della loro speciale formula musicale capace di racchiudere elettronica, synth, musica sinfonica, musica orchestrale, folk e rock, gli Stag ci portano per mano tra i simboli della mappa dell’anima.

Stag

Stag

Con un titolo che prende ispirazione dalla traccia apripista “To the Wonders”, nonché colonna sonora del film “Un bacio” di Ivan Cotroneo, la band ci traghetta tra flussi di coscienza e nuove consapevolezze. Uno dei brani più intensi è “Le mie ombre” dal testo cupo e introspettivamente doloroso: “Ma quanto pesa il buio che mi porto dal passato, mi bussa dal passato”, canta Guazzone, alternandosi come di consueto tra italiano e inglese. Lo stesso mood viene ripreso da “Down” in cui ricorrono gli interrogativi, i dubbi e le perplessità che precedono un cambiamento importante. La scrittura collettiva traspare in “Kairòs”: “Svegliati prima che sia troppo tardi”: un monito ma anche una richiesta forte, urgente, necessaria. “Lasciati andare, riparti da qui”, dicono gli Stag in “Mirabilia”, il brano che racchiude l’essenza dell’album: siamo stanze da scoprire e per compiere questa ricerca c’ è molto da fare; non importa quando, non importa dove, non importa perché, non importa come. Questo è quanto c’è scritto in “Slay tilling” che gli Stag portano in giro da svariati anni e che, dopo essersi insediata nei cuori dei fedelissimi, finalmente trova la meritata collocazione in un disco. Giocosi i delicati equilibri del duetto proposto in “Vienimi a cercare” con Matilda De Angelis, giovane promessa del cinema italiano nonché musicista. Una forte dichiarazione di malessere doloroso emerge in “Dimmi se adesso mi vedi” propagandosi anche in “Da te”: più ti controllerò, più mi distruggerai, più mi allontanerò, più mi verrai a cercare. Questa sensazione di smarrimento esistenziale giunge ad una svolta in “The Helm”: il brano più sperimentale dal punto di vista sonoro che intende mettere in atto un vero e proprio risveglio dopo un momento di perdizione. La sensazione è confermata dal mood completamente diverso del brano “Oh Issa!”, che vanta il contributo di Paolo Buonvino: “Siamo pronti a salpare”, cantano gli Stag, e così sia. La band prende il largo con “I’m free”: un brano onirico che si fregia della poetica di tutto il gruppo e che testimonia in modo tangibile il primo passo verso la luce della maturità artistica. “Verso le meraviglie” non è un disco facile, è un disco intimo, introspettivo, ricco di parole, ricordi, difficoltà superate e melodie costruite poco a poco e con amore. Mettetevi comodi e iniziate a cercare le meraviglie che ci sono dentro ciascuno di voi insieme agli Stag.

 Raffaella Sbrescia

Video: Vienimi a cercare

Instore tour:

10/03: MILANO, Ostello Bello, via Medici 4 – h. 18.00

16/03: PESCARA, La Feltrinelli, via Trento ang. Via Milano, h 18.30

18/03: SALERNO, Disclan, piazza Sedile di Portanova 23 – h 12.30

18/03: SALERNO, Modo Ristorante, viale A. Bandiera c/o The Space – h 22.00

20/03: TORINO, La Feltrinelli, piazza C.N.L. h 18.00

29/03: BOLOGNA, La Confraternita dell’Uva, via Cartoleria 20 b – h 18.30

31/03: LUGANO, Turba, via Cattedrale 11 – h 22.00

 

Serenata per Roma: i poeti moderni di Mannucci incantano Villa Ada

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Si è svolto, nella tradizionale Arena Estiva di Villa Ada, domenica 19 luglio il concerto “Serenata per Roma”, curato dall’instancabile Stefano Mannucci e che ha visto coinvolta una nutrita schiera di artisti, romani e non, emergenti ed affermati..
La manifestazione è giunta alla sua terza edizione, ed è stata concepita dalla passione di Stefano Mannucci per la musica tradizionale romanesca, una passione viva ed intensa, come l’amore che lo lega alla città natale, città che sta affrontando un periodo difficile. E così quale miglior modo di farle sentire tutto l’affetto di cui si è capaci se non quello di dedicarle una serenata? Una serenata sotto il cielo stellato, come ad una giovane sposa, una serenata per conquistare o riconquistare i favori di una bella femmina troppo maltrattata, una serenata che vuole essere un augurio di ripresa alla nostra meravigliosa città, che davvero non merita l’insulto quotidiano che le viene rivolto.

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Non lo merita Roma, città ospitale per storia, multietnica per secolarità, imperiale per destinazione. Non possiamo nemmeno definirla perla, ma diamante, posto unico e irriproducibile, che nella musica ha riversato nel corso dei secoli tutti i suoi umori più autentici e popolari, tutti i suoi drammi storici e i suoi scanzonati battibecchi popolari, mettendo insieme un quadro armonico a tinte forti e decise, edulcorate qui e là da piccole sfumature di poesia pura, come la “Serenata a ponte” che Giulia Pratelli intona delicatamente dopo l’incipit dedicato ad un artista che romano non era, ma che Roma ha sempre amato come un figlio. Un figlio prematuramente scomparso, Rino Gaetano. E tra “Valzer della Toppa”, “Stornello d’estate”, “Ninna nanna” di Trilussa, “Un tempo piccolo”, “Tirollallero”, “Ciumachella de’ Trestevere”, “Sora Rosa”, la rosa di artisti si è cimentata in un repertorio che da secoli commuove chi a Roma è nato, come chi qui ha trovato un’adozione calda e protettiva.

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Non ci si poteva esimere dall’ospitata aella cugineria, i valenti e melodici partenopei , immensamente rappresentati da Enzo Gragnaniello che, scusandosi preventivamente per l’accento, ha intonato alla perfezione un brano di Franco Califano, calzante al suo timbro come un abito di sartoria, “Io bevo e me ‘mbriaco”, accompagnato da un mandolino d’eccezione, di nome Piero Gallo. E questo dopo aver scaldato il pubblico duettando con Dolcenera nell’interpretazione di quella che è a mio avviso una delle più belle canzoni peninsulari di tutti i tempi, “Cu ‘mme”.

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Dolcenera ha bissato un successo di Gabriella Ferri, “Sempre”, già proposto in una precedente edizione, interpretandolo con voce graffiante e commossa, e con un’intensità che la cantante trasteverina avrebbe encomiato.
Momento topico della serata l’esibizione degli Ardecore, gruppo oramai ben conosciuto ed affermato a pieno titolo nel panorama musicale indigeno, per aver restituito in una chiave “Rock” alcuni capolavori musicali, come “Sinno’ me moro”, che le generazioni non più giovanissime identificano nella figura di Alida Chelli, prima e inarrivata interprete di un brano che suo padre sembrava aver scritto proprio per Lei.

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

E così tra una “Vecchia Roma”, e un “Fiore de Gioventù” fa capolino un intenso Zibba a donarci in duetto “Come te posso ama’”, una delle canzoni forse più antiche della tradizione musicale capitolina.
A Zibba una nota di merito speciale, quella di averci regalato, proprio nel giorno della ricorrenza, una personale interpretazione, quasi una rappresentazione, di “San Lorenzo” di De Gregori. La scrivente, figlia di un superstite di quella tragedia, e legata a quella data da un genetliaco che rappresenta una sfida alla crudeltà della guerra, non ha trattenuto le lacrime.

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

E così, sia fatta anche la gloria delle nuove e nuovissime generazioni. Gianmarco Dottori, il ritrovato e sorridente Francesco Spaggiari, Livia Ferri, Diana Tejera, Frank Head, Flaminio Maphia, Kaligola, Erica Mou, Stag, The Niro, Jacopo Ratini, Filippo Graziani, insomma un affollatissimo palco, per una serata che ci resterà nel cuore. Come nel cuore deve restare una appassionata serenata.
Attendiamo un’edizione autunnale, a tinte calde, per quella che ci auguriamo diventi una piacevole consuetudine a mantenere vivo un repertorio che sarebbe un delitto perdere.

Roberta Gioberti

Photogallery a cura di: Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

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Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Serenata per Roma @ Villa Ada ph Roberta Gioberti

Piccola Patria tour: Marco Guazzone & Stag con Maria Roveran in concerto ad Avellino. Il live report dell’evento e l’intervista ai protagonisti

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Si è concluso lo scorso 20 agosto il “Piccola Patria tour”, l’avventura musicale che ha determinato un interessante ed apprezzatissimo sodalizio artistico tra Maria Roveran, attrice e cantante, protagonista del film “Piccola Patria”, girato dal regista Alessandro Rossetto e presentato durante la 70ma edizione del Festival del cinema di Venezia, nelle sale italiane dallo scorso aprile 2014, e gli Stag (Marco Guazzone, voce e tastiere, Stefano Costantini, tromba e synth, Edoardo Cicchinelli, basso, e Josuè Manuri, batteria) una solida ed originale realtà musicale romana, sempre più legata al mondo del cinema. Ospiti del Laceno d’Oro, dapprima Rassegna e poi Festival del Cinema neorealista di caratura internazionale, gli artisti si sono esibiti in concerto nel cortile dell’ex Carcere Borbonico di Avellino subito dopo la proiezione del film con l’obiettivo di veicolare il difficile messaggio contenuto nella pellicola ambientata nel profondo nord-est italiano. Cinema d’autore, cantautorato, denuncia e riflessione socio-culturale sono gli elementi coinvolti in un interessante progetto che ha preso vita attraverso un lungo tour che ha coinvolto i 5 giovani artisti in un’avventura on the road.

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Dapprima l’incontro sotto i riflettori del Festival del Cinema di Venezia, poi la convivenza in camper, i concerti in giro per l’Italia e non solo, la scoperta di se stessi, nonché l’arricchimento e lo scambio reciproco sia dal punto di vista umano che musicale. Questo e molto altro si è visto durante l’ultimo emozionante concerto di questo appassionante viaggio artistico. Senza una scaletta prefissata e con parecchi stravolgimenti negli arrangiamenti dei rispettivi brani, gli Stag e Maria Roveran hanno inaugurato il live campano con “If I Needed You” di  Townes Van Zandt, seguita dalle suggestioni de “Il Principe Davide” e da “Piova Grigia”, scritta dalla giovane attrice e rivista con una splendida intro cantata a cappella, in duo con Marco Guazzone. Molto particolare anche la rivisitazione della title track “Piccola Patria”, le cui sfumature drammatiche sono subito state alleggerite da “Guasto”, uno dei brani più noti degli Stag. Assolutamente coinvolgente l’omaggio strumentale al grande compositore Ennio Morricone, scelto per introdurre “Atlas of Thoughts”, il brano che ha dato il nome al primo album di inediti degli Stag. Ancora un brano in veneto “Assime star” per raccontare il pathos ed il tormento di anime in pena, al centro di conflittualità collettive ed individuali, prontamente sdrammatizzate da “Sabato simpatico”  e da “Ringo Fire”, la cover di Johnny Cash rivisitata e arricchita dall’energetica perfomance di Maria Roveran, scalza e scatenata come non mai sul palco. “Joska la rossa” è il brano di ispirazione popolare e di tradizione alpina che gli Stag e Maria hanno stravolto e fatto proprio. A concludere il live, davvero molto apprezzato dal pubblico entusiasta,  è stata “Les Paul”, brano di punta degli Stag, che si sono concessi anche un richiesto e graditissimo bis sulle note di “Just Can’t Get Enough” dei Depeche Mode concludendo un live di grande qualità.

Raffaella Sbrescia

Abbiamo colto l’occasione della conclusione del Piccola Patria Tour per intervistare Maria Roveran e Marco Guazzone e scoprire le loro reciproche impressioni in riferimento a questo lungo ed intenso percorso artistico.

Maria, come è avvenuto il tuo incontro con gli Stag?

Maria Roveran: “Con Marco e gli Stag mi sono trovata subito in sintonia. La nostra chimica musicale è nata durante la Mostra del cinema di Venezia, durante la quale lui e gli Stag dovevano eseguire le colonne sonore dei film in concorso, io avevo scritto quella di “Piccola Patria”, per cui la sera prima della presentazione del film mi hanno contattato dalla redazione di Radio Hollywood Party per duettare con Marco e gli Stag. Conoscevo i ragazzi soltanto di fama, gli ho mandato i file e loro, tra mille cose, sono riusciti ad ascoltarli molto in fretta…il giorno successivo eravamo lì in diretta radio e, sebbene io fossi veramente tesa, ci trovammo subito in sintonia sulle note di “Assime star”, il brano più rabbioso della tracklist che, nel tempo, è molto cambiata perché la musica da film è un po’ più difficile da proporre al pubblico. Abbiamo combinato la mia rabbia alla melodia degli Stag ed è nata una nostra formula musicale”.

“Piccola Patria” ha messo in luce il tuo talento vocale…ci racconti come hai affrontato le prime fasi di questo percorso e cosa ti ha ispirato per la scrittura dei testi?

Mentre giravo il film sono entrata in connessione con le parti più intime e viscerali della mia anima. Solitamente il nord-est è dipinto tutto come un mondo di rose e fiori ma, in verità, ci sono un po’ di realtà familiari e territoriali difficili. Per 3 anni ho cercato di eliminare completamente il dialetto veneto dal mio parlato perché, come è noto, al centro sperimentale un attore deve resettare cadenze e inflessioni dialettali. Poi alla prima esperienza cinematografica mi dissero di tornare completamente al dialetto e per me è stato piuttosto spiazzante. Ovviamente l’ho fatto ed è stato un bel ritorno alle origini. Le immagini fluivano molto bene con quello che recitavo quindi la sera tornavo in hotel e le parole venivano fuori da sé. Posso sicuramente dire che c’è stata una sorta di maturazione del personaggio attraverso la musica, fatta proprio mentre giravamo il film anche se non è stato affatto facile. Siamo stati 3 mesi insieme e quando rientravo alla sera mi rilassavo cantando. Quando il regista mi ha sentito, il giorno successivo mi ha chiesto di cantare davanti alle persone ed io non ce l’ho fatta, sono scoppiata a piangere, hanno dovuto fermare il girato e mi sono dispiaciuta tantissimo. Anche al centro sperimentale facevo lezioni di canto, era una cosa che mi piaceva molto ma ogni volta che toccava a me mi tremavano le gambe e, durante alcune canzoni, mi succede ancora. Devo ringraziare davvero molto Alessandro Rossetto perché è stato lui a stimolarmi in questo senso e a dirmi che quando canto, mi succede qualcosa di interessante. Ho accettato la sfida che mi ha proposto e, seppur pian piano e a singhiozzo, gli ho fatto ascoltare quello che avevo scritto e mi sono decisa a cantare. Questa esperienza bellissima, inaspettata e potente mi ha aiutato anche nella recitazione perché reputo le due forme d’arte come vasi comunicanti.

Hai intenzione di continuare la tua avventura di cantautrice?

Sì! Due settimane fa è uscito il mio primo cd intitolato “AlleProfondeOriginiDelleRugheProfonde”, in cui ho incluso sia i brani contenuti in “Piccola Patria” che dei brani in italiano… Un’altra canzone sarà pubblicata, invece, in un altro film a cui ho preso parte e che sarà presentato prossimamente, non posso ancora dire dove…

Marco, quali sono, invece, le vostre impressioni rispetto al tour che si è appena concluso e come avete affrontato l’integrazione di Maria all’interno del gruppo?

Marco Guazzone: “Durante la scorsa edizione del Festival del Cinema di Venezia eravamo nel cast di Radio Hollywood Party e salutavamo tutti gli ospiti che prendevano parte alla trasmissione con uno stacchetto musicale. Spesso andavamo a vederci i film, anche per studiarci cose nuove, quando una  sera ci dissero che sarebbe venuta in programma l’attrice di un film, che era anche cantante, noi ci ascoltammo i brani senza aver avuto il tempo di studiarli. Maria venne mezz’ora prima in trasmissione, quel giorno c’era davvero chiunque… provammo i pezzi una sola volta, li suonammo in diretta e andò così bene che il produttore del film ed il regista Alessandro Rossetto ebbero l’ idea di mettere su un tour per portare la colonna sonora in giro per l’Italia dal vivo. Abbiamo, quindi, realizzato vari scambi, intrecci e rivisitazioni di brani alla scoperta del Veneto. L’esperienza più bella e più intensa è stata proprio quella on the road, mentre eravamo tutti insieme nel camper. Abbiamo conosciuto Maria in una certa veste, mentre era nel pieno della presentazione del film al Festival di Venezia, però quando poi ci siamo rivisti a Roma per le prove in sala,  lei è venuta con la tuta e con un canovaccio in testa, abbiamo cominciato a capire la sua concezione di musica, intesa come qualcosa di autentico, senza bisogno di orpelli e lustrini. Ci siamo divertiti ad entrare ognuno nel mondo dell’altro, contaminandoci”.

Come procede la lavorazione del nuovo album degli Stag?

Stavolta faremo una cosa sicuramente diversa… stiamo lavorando con un nuovo produttore che è Paolo Buonvino (che ha già lavorato con Battiato, Mannoia, Negramaro, Jovanotti e tantissimi altri artisti). Siamo arrivati da lui con 24 pezzi, con l’intenzione di fare un mega disco doppio ma, in realtà, ci siamo allontanati molto dalla nostra idea iniziale. Visto che la fruizione della musica è completamente cambiata, quasi non c’è nemmeno più l’mp3 di iTunes  ed è tutto su Spotify e, dato che si perderà la concezione del possesso della musica, stiamo pensando al disco come una sorta di punto di arrivo del nostro progetto e sarà tutto nuovo anche per noi. Paolo è un produttore che viene dalla musica da film e ci sta aiutando a creare l’atmosfera che vorremmo mantenere e approfondire.

 Raffaella Sbrescia

 Fotogallery a cura di: Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

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Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

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Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos