Il tour della consapevolezza è quello che ha portato Tiziano Ferro allo stadio San Siro di Milano per ben tre concerti. D’altronde tutto è molto chiaro fin dalle prime battute dell’introduzione: “Non concedo una seconda possibilità al cinismo, all’insistenza, alla mancanza di empatia e carità. Ho smesso di perdere tempo con ciò che mi rammarica o intristisce”, dice Tiziano attraverso un messaggio pre-registrato. Dovremmo costeggiare l’altrui sensibilità – aggiunge- osservare e parlare con misura, avere il coraggio di cambiare quello che si può e vivere la vita all’insegna dell’equilibrio. Parole nobili, certo, ma sempre più difficili da mettere in pratica. L’esercizio che Tiziano Ferro cerca quindi di farci fare è quello di riavvicinarci al prossimo in modo diretto e consapevole. Dal suo canto, l’artista mette al centro del suo show internazionale la propria voce e tutto il meglio del proprio repertorio. Niente balletti e ballerini, il cantautore mette in primo piano se stesso facendosi affiancare dagli ottimi Luca Scarpa (piano e direzione), Davide Tagliapietra e Alessandro De Crescenzo (chitarre), Reggie Hamilton (basso), Christian Rigano (tastiere), Andrea Fontana (batteria). Mastodontica la struttura del palco, largo 60 metri, con due schemi led da 20 metri e una zona centrale comprensiva di uno schermo led verticale. Giochi d’acqua, effetti scenografici e luci di pregevole qualità hanno completato la cornice di una produzione imponente. In qualità di soldato “senza guerra”, Tiziano è sempre stato il rappresentante di chi vive una solitudine strana, una solitudine mai troppo spiacevole eppure mai cercata. Rappresentante di chi crede nell’amore dato, speso, mai reso. Rappresentante di chi è solito mettersi in un angolo a riflettere, analizzare, meditare sul passato. Ma ora è tutto diverso, c’è un capitolo nuovo da vivere e da scrivere. Certo, non mancano i rimandi alle origini, in questo senso Ferro non si risparmia assolutamente, salta da un genere all’altro spaziando tra pop, soul, r’n’b però è chiaro che nelle canzoni più recenti c’è un’energia diversa, c’è una maturità sentimentale più spessa e più consistente.
Un discorso a parte va fatto per le due cover proposte in scaletta: “La fine” di Nesli e “Mi sono innamorato di te” di Luigi Tenco. Tiziano si lascia ispirare da sensibilità completamente diverse eppure la sua permeabilità empatica lo mette in stretta connessione anche con mondi tanto distanti tra loro. A questo punto diventa semplice capire perché ci siano migliaia di persone che si sentono coinvolte a tal punto da commuoversi con il cuore in tumulto e con un fremito che attraversa la pelle in una caldissima serata di giugno. Poi succede che l’artista si fermi per un attimo e decida di godersi lo spettacolo che ha di fronte, che gli si illuminino gli occhi e che inviti una fan a salire sul palco per condividere con lui lo stesso tipo di privilegio. Che la ragazza salga sul palco e si lasci sopraffare dall’abbraccio di Tiziano che, alla fine, le dice: “Vai e prova a spiegare a qualcuno quello che si vede da questo palco perché io non ce la faccio”. Non ci è dato sapere cosa si provi in determinati momenti ma in ogni caso non sono mancati i sentiti ringraziamenti da parte di un artista che, con il trascorrere negli anni, è riuscito a capitalizzare le intuizioni del passato e a renderle spendibili in uno stranissimo ed incerto presente: “Sono arrivato a Milano da piccolo, quando ancora non avevo la minima idea di cosa avrei fatto. Quando 16 anni fa iniziai a cantare probabilmente non avrei mai creduto di tenere tre concerti a San Siro. Il punto comunque è che non ci credo ancora adesso. I miracoli esistono e questo è uno di quelli. Grazie a tutti voi per avermi cambiato la vita”.
Raffaella Sbrescia
La scaletta
SCALETTA:
Il mestiere della vita
“Solo” è solo una parola
L’amore è una cosa semplice
Valore assoluto
Il regalo più grande
Medley: My Steelo / Hai delle isole negli occhi / Indietro
La differenza tra me e te
Ed ero contentissimo
Sere nere
Xdono
Medley: Il sole esiste / Senza scappare mai più / E Raffaella è mia
Ti scatterò una foto
Medley: Imbranato / Troppo buono / E fuori è buio
Per dirti ciao!
La fine
Lento/Veloce
Rosso relativo
Stop! Dimentica
Xverso
Alla mia età
L’ultima notte al mondo
Mi sono innamorato di te
Incanto
Lo stadio
Bis:
Il conforto
Non me lo so spiegare
Potremmo ritornare