Dopo essersi conquistato il disco d’oro e la “Menzione Premio Lunezia per Sanremo” come miglior testo in gara nella sezione Campioni al 67esimo Festival di Sanremo con l’emozionante brano “Portami via”, Fabrizio Moro presenta “PACE” (Sony Music Italy), il nuovo disco di inediti in uscita il prossimo 10 marzo. Dopo 20 anni di carriera, l’artista si rimette in gioco attraverso 11 tracce dal mood intimo e autobiografico scegliendo di renderci partecipi di una nuova fase della sua vita, del raggiungimento di un inedito momento di serenità interiore nonché di nuovi piccoli bilanci messi nero su bianco con la sua inimitabile scrittura.
Intervista
“Pace” è un disco meno arrabbiato e più equilibrato. In queste nuove canzoni racconti molto più di te e meno del disagio circostante. Come mai?
Negli ultimi due anni sono successe tante cose e questo si è riflesso nelle canzoni. Da “Pensa” ad oggi sembra siano passati 50 anni. Ho la percezione di aver costruito un’eredità musicale importante e questo mi ha dato serenità. A questo si aggiunge l’esperienza della paternità: per la prima volta ho iniziato a vivere la quotidianità in maniera normale e a fare da solo cose che non avevo mai fatto. Avevo difficoltà a relazionarmi con l’esterno ora sento una pace interiore. Sicuramente questo sentimento non mi accompagnerà per sempre, a causa del mio carattere e della mia personalità ho sempre bisogno di una nuova meta da raggiungere. La pace è una sensazione che cerco ma che continua a sfuggirmi perché ho sempre una battaglia da combattere.
Ascoltando il disco pare quasi che la tracklist possa essere suddivisa in tre parti con un lieto fine, è così?
In effetti sì. Questo disco è stato terapeutico ma me ne sono reso conto solo quando l’ho ascoltato in fase di missaggio con tutti i brani assemblati insieme. La parola che ricorre più spesso è “paura” e questo testimonia che questo lavoro ha scavato molto dentro di me. Ho iniziato a lavorarci con timore, non sapevo a cosa stavo andando incontro, poi però durante le registrazioni ho cominciato ad avere delle conferme. In virtù di tutto questo potrei descriverlo come un concept album delle mie emozioni.
Come mai hai scelto di duettare con Bianca Guaccero in “E’ più forte l’amore”?
Inizialmente la tracklist era composta da 10 brani, il brano con Bianca è arrivato per caso. Lei mi aveva contattato per chiedermi un brano per un film a cui stava lavorando. In quell’occasione ho scoperto che sapeva cantare e anche molto bene, questo è il motivo per cui ho deciso di coinvolgerla in questo lavoro.
Uno dei temi affrontati in questo lavoro è anche quello dell’infanzia…
Sì, mio figlio Libero mi assomiglia molto dal punto di vista caratteriale, proprio attraverso questo confronto costante ho ritrovato il Fabrizio bambino. La paternità ha risvegliato diverse cose che erano rimaste assopite. Ora che i miei figli stanno crescendo riesco ad interagire di più con loro. Li vedo poco ma quando sto con loro finisco per viziarli un po’. Libero è un super appassionato di calcio mentre Anita è innamorata della musica. Con lei sento di avere un legame a doppio filo da prima che nascesse. Fin da quando avevo 15 anni ho sempre avuto il desiderio di diventare padre di una donna forse perché non ho mai avuto una relazione duratura.
Questo è quello che racconti in “Giocattoli”?
Da piccolo parlavo più con Jeeg Robot che con le persone, per questo ho scritto questo pezzo.
Quali sono i pezzi a cui ti senti più legato?
Sicuramente “Portami via” è quello a cui voglio più bene poi ci sono anche “Giocattoli e “Sono anni che ti aspetto” in cui parlo della parte di me che mi è sempre piaciuta di meno.
Cosa cambierà nel nuovo tour?
Dopo due tour molto simili tra loro, ci saranno tanti nuovi arrangiamenti a cui stiamo lavorando già da qualche mese. Ci sarà l’anteprima live il 20 aprile al Fabrique di Milano, poi un po’ di promozione del disco e l’inizio del vero e proprio tour il 26 e 27 maggio (Nuova data) al Palalottomatica di Roma. Nel frattempo abbiamo chiuso gli accordi per nuovi concerti in 20 città italiane, a breve vi dirò le date!
A proposito di suoni, anche in “Pace” si sente una forte ventata di novità…
A differenza dei miei precedenti album, questa volta mi sono affidato ad Antonio Filippelli e Fabrizio Ferraguzzo per la totale produzione del disco. Ho portato la mia band conservando la matrice di sempre con chitarra, basso e batteria registrando tutto in presa diretta. Il fatto è che con due produttori provenienti da un mondo completamente diverso dal mio doveva per forza crearsi un conflitto di interessi, il risultato è questo sound che mi piace molto di più. Finalmente avevo i mezzi per poterlo ottenere.
E tu “i mezzi” hai imparato a costruirteli a suon di canzoni che spesso hai donato a tanti artisti di grande successo.
Fin da quando ho scritto “Sono solo parole”, il percorso di autore ha sempre cercato di far fronte alla mancanza di compromesso con le multinazionali. Dopo quel brano, ho collaborato con tanti altri artisti ma tengo a sottolineare che ho sempre scritto per me stesso. I miei pezzi raccontano la mia vita, con i proventi dei diritti d’autore ho finanziato la mia etichetta e la produzione dei miei album. L’univa volta che ho scritto per un altro artista è stata per Fiorella Mannoia con due testi presenti nel suo album “Combattente”.
Come è andato questo Sanremo?
Beh, direi che è andato nel mondo inverso a quello che mi aspettavo. Credevo che mi sarei classificato molto più in alto e che il pezzo avrebbe avuto un percorso lento. Reputavo “Portami via” un diesel, l’ho cantato anche male perché per tutta la settimana sanremese ho avuto un groppo in gola che non sono riuscito a sciogliere. Questa è stata la volta in cui ho avuto più paura, mi aspettavo delle conferme da me stesso, così come se l’aspettavano le persone che mi seguono.
Curioso che ti sentissi così, ormai il tuo canzoniere parla chiaro
Sentivo una certa ansia da prestazione, in realtà sono rimasto lontano dai riflettori per anni proprio per questo motivo. Penso che avessi paura di mettermi in gioco, questo è un limite che mi ha frenato spesso, il confronto con la realtà dei fatti mi ha sempre intimorito e, visto che il palco di Sanremo è il riflettore più grande in Italia, sentivo questa paura in modo più forte. Ho sempre temuto di perdere quello che avevo costruito, questa cosa mi succede anche quando pubblico un nuovo lavoro.
Alla luce di questi ragionamenti, come hai vissuto l’esperienza di insegnante ad Amici?
Questo programma lo affronto con serenità, trasparenza e lealtà nei confronti di me stesso. Anche “Amici” è stato terapeutico, mi ha aiutato ad aprirmi di più e a confrontarmi con tante persone tutte insieme. Maria De Filippi mi ha cercato per due anni ma mi spaventava confrontarmi con le critiche. Quando sbagli, i riflettori non perdonano eppure sto cercando di fare pace anche con questo fatto. Io faccio quello che posso, il resto lo lascio al destino.
Che rapporto hai con la libertà?
C’è stato un periodo in cui ho lavorato a “Sbarre”, un programma girato dentro al Piccolo teatro del carcere d Rebibbia, a pochi chilometri dal paese in cui ho vissuto da piccolo. Sono stato lì per un mese, entravo alle 10 e uscivo alle 18, parlavo con molti coetanei e con ragazzi più piccoli di me che erano lì per reati più o meno gravi. Ogni volta che uscivo mi mettevo nel traffico, prendevo l’aria in faccia e mi rendevo conto di quanto fossi fortunato. In quel momento mi sentivo in pace con il mondo circostante riuscendo a percepire cosa fosse davvero importante per me.
Raffaella Sbrescia
Il 10 marzo partirà l’instore tour durante il quale Fabrizio Moro presenterà il nuovo disco con un mini live, accompagnato al pianoforte dal maestro Claudio Junior Bielli, e incontrerà i fans. Ecco le date aggiornate:
10 marzo a La Feltrinelli di Roma (Via Appia Nuova, 427 – ore 20.00)
11 marzo a La Feltrinelli di Napoli (Via Santa Caterina a Chiaia, 23 angolo Piazza Dei Martiri – ore 17.00)
13 marzo a La Feltrinelli di Milano (Piazza Piemonte, 2 – ore 18.30)
15 marzo a La Feltrinelli di Bari (Via Melo, 119 – ore 18.30)
18 marzo a La Feltrinelli di Torino (Stazione di Porta Nuova – ore 17.00)
20 marzo a La Feltrinelli di Bologna (Piazza Ravegnana, 1 – ore 18.00)
Questa la tracklist dell’album: “Pace”, “Tutto quello che volevi”, “Giocattoli”, “Semplice”, “Portami via”, “La felicità”, “L’essenza”, “Sono anni che ti aspetto”, “Andiamo”. “È più forte l’amore” (con Bianca Guaccero), “Intanto”.
Video: Portami via