Walter Fontana ricomincia dalle sue canzoni e da “Sono Qui”, il suo album solista. Dopo lo scioglimento dei Lost, il cantautore di Vicenza si è dedicato alla scrittura, alla ricerca, alla ricostruzione della sua carriera artistica. Ecco cosa ci ha raccontato in questa intervista
Come si esce in maniera coerente da un passato come quello con i Lost riproponendoti con un progetto tuo?
Ripartire dopo un’esperienza importante come quella dei Lost non è stato facile, quello che mi ha aiutato è essermi staccato dai riflettori, essere tornato nel mio vecchio paese dove tutto è iniziato, ovvero a Vicenza. Questo mi ha permesso di rimanere coi piedi per terra, di stare vicino alla mia famiglia, ai miei amici. Tutto questo è stato utile per mettere un punto e ripartire per crearmi una nuova strada.
Hai viaggiato tanto, hai vissuto diverse vicende e a questo proposito ci viene in mente “Questo sono io”, brano in cui ti metti a nudo. Immaginando un pubblico che voglia sapere cosa è accaduto, cosa ti ha spinto a scrivere queste canzoni?
Sono successe tantissime cose che, nel loro insieme, mi hanno dato l’opportunità di scrivere questo disco. C’è stata una storia d’amore finita, lo scioglimento dei Lost, con cui comunque sono ancora in contatto. Luca Donazzan, il bassista, mi sta accompagnando in questo nuovo capitolo. Ho fatto diversi viaggi, su tutti cito quello a Barcellona, un viaggio che ho deciso di fare last minute durante il quale mi sono ritrovato alle 5 del mattino a suonare la chitarra insieme a dei musicisti che non conoscevo.
Qual è il filo conduttore del disco?
La ripartenza. All’interno del disco parlo spesso di momenti finiti male e di storie concluse ma lo faccio sempre con un approccio positivo.
A questo proposito viene da pensare anche al brano “Lo sbaglio più bello”…
Quando cadi torni ad apprezzare le cose più semplici, puoi ripartire con lo spirito giusto.
I vostri fan vi sostenevano davvero moltissimo, che rapporto hai con loro oggi?
Sì, avevamo creato un bel movimento! Ho ancora contatti con loro, mi scrivono e continuano a chiedermi adesivi e volantini da distribuire in città, un po’ come si faceva all’epoca degli street team che si sono un po’ persi negli anni. Ora che tutto gira sul web è bello vedere che i fan ci credono ancora e vogliono aiutarmi. Bisogna inventarsi nuove strategie, io nel frattempo ho tenuto dei concerti da busker perché volevo mostrare le canzoni così come sono nate nude e crude con la chitarra acustica. Ho molte idee che spero di mettere in atto molto presto.
Come affronti questa nuova fase artistica? Vuoi affermare qualcosa di te che ti era sfuggito in passato?
Beh, vorrei dimostrare che oltre ad essere un teen idol, così come mi avevano etichettato tempo fa, sono anche un musicista, le canzoni le scrivo io e questa è la cosa più importante perché può differenziarmi da tanti altri artisti presenti sulla scena attuale. Oltre a scrivere i miei testi, riporto la mia stessa vita nei versi che compongo. Quando metti te stesso nelle canzoni la gente se ne accorge, inoltre puoi cantarle in modo più coinvolgente quando sei sul palco e questo è un ulteriore punto di forza.
Per quanto riguarda la lavorazione dei brani e la realizzazione degli arrangiamenti, cosa hai da raccontarci?
Avere avuto più tempo per lavorarci è stato un punto a mio favore, ho potuto fare tantissimi ascolti, mettermi alla prova, scrivere canzoni, buttarle via, farne di nuove, poi c’è stato l’incontro con il produttore Salamone Placido che ha subito capito qual era il mio obiettivo, ovvero non fare una canzone uguale all’altra. Volevo che ogni brano avesse una vita a sé anche se c’era un filo conduttore nei testi. Dal punto di vista sonoro volevo che ogni brano fosse unico e ci siamo riusciti. Non ci sono state grosse modifiche rispetto a quanto scritto durante la prima stesura dei brani e questa è stata una bella soddisfazione, vuol dire che avevo fatto un bel lavoro. Quando sei tranquillo e senza pressione, lavori nella mia maniera più serena possibile.
Che tipo di ascolti fai?
Parto da Bob Dylan, mi sono tatuato il suo volto subito dopo lo scioglimento dei Lost e sono ripartito dalla sua musica; in quel periodo sono entrato nel suo mondo, leggevo i testi, vedevo film e speciali, ora ascolto Twenty One Pilots, Walk the Moon, Mumford & Sons, poi ho le playlists di spotify. Mi piace molto anche Jovanotti, negli ultimi anni ha dimostrato di voler cambiare e di sperimentare, questa è una cosa che mi accomuna a lui…
Ci sarà un’evoluzione dei testi in inglese?
Non lo escludo anche se mi piacerebbe avvicinarmi allo spagnolo. Mio padre è argentino e vorrei arrivare nei paesi latino americani, lo sto imparando così mi porto avanti (ride ndr).
Come è arrivato il contributo di Giovanni Caccamo?
Ci siamo conosciuti nel 2008 poi ci siamo trovati poco prima della sua partecipazione a Sanremo Giovani e abbiamo scoperto di essere in sintonia. Quando poi ha saputo che avrei lavorato con Salamone Placido, che oltretutto è il suo produttore, gli ho chiesto di partecipare al progetto per rendere le mie frasi ancor più uniche e infine mi ha regalato il brano intitolato “Corro” perché voleva essere essere al mio fianco in questa avventura.
E la collaborazione con Pappalettera?
L’incontro con lui è avvenuto in maniera casuale dopo che aveva ascoltato il disco grazie ad uno dei miei discografici. Dopo aver ascoltato il brano “Questo sono io” ha voluto lavorare con noi e dare il suo contributo. Da lì è nata l’idea dello specchio e del concept pazzesco che accompagna il disco, è stato bellissimo lavorare con lui e spero di farlo ancora.
Per il live cosa hai in mente?
Voglio sfruttare l’idea degli specchi e portarli sul palco con me, voglio riprendere questo concept! La scaletta riprenderà ovviamente i pezzi dei Lost perché è giusto portarli avanti però suonerò anche tutto il disco nuovo. Ci sarà anche spazio anche per delle cover, magari anche Dylan visto che suono anche l’armonica. Tutto questo però accadrà in autunno ora c’è la promozione ed un duro lavoro da fare per farmi conoscere dal pubblico. La cosa più importante è che sono sicuro di questo disco, essendo stato sincero in queste canzoni, lo sarò in ogni occasione che mi sarà data.
Raffaella Sbrescia
Video: Perfetto