A poche ore dal debutto dell’ “Anarchytecture tour” gli Skunk Anansie sono tornati in Italia con un infuocato live al Mediolanum Forum di Assago. La band di Brixton è giunta a Milano sulla lunga scia della rinnovata popolarità della frontwoman Skin e delle numerose esibizioni nell’ambito di noti festival musicali estivi. Gran visir della serata, la carismatica Skin, accompagnata dal chitarrista Ace, il bassista Cass e il batterista Mark Richardson, ha più volte rimarcato di sentirsi particolarmente a suo agio e ha parlato spesso in italiano senza mai tralasciare l’importanza dei messaggi contenuti in ogni canzone. Vulcanica e travolgente la performance realizzata dalla band con tanto di effetti speciali, video proiezioni e riprese in tempo reale. Tanti i brani in scaletta, fra grandi successi del passato e quelli più recenti: I Believe In You, That Sinking Feeling, God Loves Only You, Because of you, Follow me down, Secretly sono i pezzi con cui gli Skunk Anansie hanno forgiato i figli degli anni ’90. Rock, vita, eccesso, rabbia, emozione, verità sono i cardini lungo i quali si muovono le parole e le note degli Skunk Anansie. Ecco perchè ritrovarli oggi con nuovi capolavori tratti dal sesto album in studio “Anarchytecture” come Love Someone Else, Bullets, Without You, Death To The Lovers, è semplicemente emozionante. Dopo aver venduto 5 milioni di dischi nel mondo, gli Skunk Anansie sono riusciti a rimanere compatti ritrovando grinta, smalto ed entusiamo per una seconda giovinezza tutta da vivere a suon di rock e sudore, come sempre a metà strada tra struttura e caos, costrizione e libertà.
È uscito il 15 gennaio il nuovo atteso album degli Skunk Anansie“Anarchytecture” (in tutti i negozi e digital download su etichetta Carosello Records. Il sesto disco di inediti della band, formatasi nel 1994, racchiude una collezione di potenti inni dell’alternative rock e rappresenta l’apice di una ventennale carriera durante la quale il gruppo ha venduto oltre 5 milioni di album e ha registrato 7 tour sold out in tutta Europa. Il titolo del disco riguarda strutture intangibili e prende significati diversi per ogni membro della band. Per Skin, “Anarchytecture” indica il confine inquieto tra struttura e caos, tra costrizione e libertà. Il nuovo album è frutto del lavoro di tutti i componenti degli Skunk Anansie nella loro formazione storica, composta da Skin, il chitarrista Ace, il bassista Cass e il batterista Mark Richardson, è stato prodotto da Tom Dalgety (Royal Blood, Killing Joke) ai RAK Studios di Londra, mixato da Dalgety & Jeremy Wheatley e masterizzato da Ted Jensen agli Sterling Sound Studios di New York. Ritmi notturni, brani ricchi di brama, manipolazione, potere, senso di perdita si lasciano guidare da desideri oscuri e intensi.
Skunk Anansie
Attraverso un suono più asciutto e diretto, guidato dalla melodia e rafforzato da influenze elettroniche “Anarchytecture” è cadenzato da una massiccia dose di elettronica: «Già negli anni Novanta avevamo l’elettronica poi c’è stato un allontanamento ma ammettiamo che ci piace, siamo una band fresca, contemporanea, moderna e il fatto che siamo tutti anche deejay fa sì che la amiamo. Anche in Black Traffic c’era elettronica ma noi restiamo una rock band», spiegano gli Skunk Anansie e, in effetti, “Anarchytecture” lascia emergere un groove profondo e pulsante a cui è impossibile resistere. La copertina dell’album è stata realizzata dall’italiano NO CURVES, artista contemporaneo, uno degli esponenti più in auge della urban art, famoso per le sue opere realizzate esclusivamente con il nastro adesivo. «Il suo stile ci rappresenta alla perfezione, hanno spiegato i membri della band durante la conferenza stampa di presentazione a Milano. I nostri testi vanno dritti al punto e la sua arte si è sposata con le nostre parole». «Per quanto riguarda la scrittura della music, hanno aggiunto, siamo più forti e maturi, abbiamo ridotto l’ego individuale, siamo meno pressati dal tempo, più rilassati e anche un po’ più stupidi, pensiamo meno al tempo. L’impegno di Skin in televisione ci ha consentito di essere meno pigri, i tempi sono più compressi, lavoriamo meglio e più in fretta», hanno raccontato gli Skunk Anansie e, a proposito di X Factor, Skin si è lanciata in un’approfondita digressione:«Avendo lavorato a X Factor ho rilevato che servono belle parole, significati profondi e una storia da raccontare. Questo rende la musica pulita ma io vorrei vedere un po’ di sporcizia, di imperfezione. Alla radio c’è tanta poesia e lirica e un po’ troppa perfezione. Con Elio abbiamo rilevato che è difficile far cantare ai giovani in italiano».
Proprio ai giovani si rivolge, infine, Skin: «In Inghilterra oggi se vuoi avere una educazione base hai le scuole pubbliche ma se vuoi qualcosa di più, tipo scuole di musica o arte, devi affidarti a istituzioni private molto costose – spiega -. È sempre più difficile avere musicisti che arrivano dalla classe lavoratrice, che vivono sulla propria pelle certi temi e certe problematiche. Quelli che escono dalle scuole d’arte o di musica non sono arrabbiati con lo status quo. I giovani oggi sono forse cauti e anche un po’ superficiali. Inoltre la radio e la tv, che sono detenute da forze conservatrici, sono riluttanti a far passare determinati argomenti. Ci sono gruppi rock e hip hop sinceri e incazzati. Urlano molto forte, ma sono relegati in ambienti underground e li ascoltano davvero in pochi. Per il resto siamo circondati da pop music».
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