Ligabue, “Il muro del suono”: la recensione del singolo e del video

Luciano Ligabue

Luciano Ligabue

“Il muro del suono” è il nuovo singolo di Luciano Ligabue. Il brano è tratto dall’album “Mondovisione” e, grazie al forte impatto di un testo pensato per indurci a riflettere, l’ambientazione del videoclip in un ex polo industriale di Reggio Emilia risulta piuttosto azzeccata. Prodotto da G. Battista Tondo, per Eventidigitali Films, e diretto da Riccardo Guernieri, con la fotografia di Fabrizio La Palombara e il disegno luci di Jo Campana, il videoclip abbina le parole del testo a riprese di scritte particolarmente significative: “Fa male la memoria a breve termine”, “Solo questione di prospettive”, “Coincidenza un cazzo”, questi gli sfoghi umani impressi tra le mura in putrefazione di un imponente polo industriale, abbandonato e in rovina. “Sotto gli occhi sempre distratti, comunque distratti del mondo, Ligabue elenca gli ultimi colpi di spugna consumata di una democrazia in grave deterioramento. Ad ogni angolo ci si barcamena tra chi si nutre di speranza, tra chi, invece, dispera e chi, infine, riesce comunque a poggiare in ogni caso la testa sul cuscino.

Sotto gli occhi annoiati e distratti del mondo si consumano i peggiori crimini ma, chissà per quale motivo, ci si concentra solo sulle pallottole in canna dei media. Ligabue ne ha per tutti, anche per quella giustizia in cui confidiamo fiduciosi ma che, troppo spesso, si muove in ritardo, appesantita da un sistema reso paralitico dalla burocrazia e da avvocati che si sentono Dio. Nonostante un quadro tragico, il rocker di Correggio riesce, tuttavia, a trovare un modo per smantellare la sottile filigrana grigiastra che ci sovrasta: “C’è qualcuno che può rompere il muro del suono mentre tutto il mondo si commenta da solo, il cerino sfregato nel buio fa più luce di quanto vediamo”, canta Luciano, ed è vero: un piccolo cerino, un oggetto quasi in via d’estinzione, in assenza di luce, ci risulta comunque indispensabile per tracciare un piccolo sentiero che non ci faccia finire nel burrone.

Un arrangiamento, impeccabilmente energico e sfrontato, regala a questo singolo una verve travolgente e carismatica, in grado di conquistare tempo e attenzione in qualsivoglia contesto. “Chi doveva pagare non ha mai pagato per la carestia, chi doveva pagare non ha mai pagato l’argenteria, chi doveva pagare non ha mai pagato” e continua a non farlo, aggiungiamo noi. La vita ci impone di acquisire virtù come pazienza, diplomazia, arte del compromesso ma, tra tutti i rassegnati distratti del mondo, ci sarà sempre quel cerino pronto ad accendere un focolaio di speranza nei nostri cuori maledetti.

Raffaella Sbrescia

Video:  ”Il muro del suono “

MONDOVISIONE TOUR – STADI 2014”

30 maggio  ROMA      Stadio Olimpico   SOLD OUT

31 maggio   ROMA     Stadio Olimpico                           

6 giugno     MILANO  Stadio San Siro   SOLD OUT

7 giugno     MILANO   Stadio San Siro   SOLD OUT

11 giugno    CATANIA  Stadio Massimino   SOLD OUT

12 giugno    CATANIA  Stadio Massimino

12 luglio      PADOVA    Stadio Euganeo

16 luglio      FIRENZE   Stadio Artemio Franchi

19 luglio      PESCARA   Stadio Adriatico

23 luglio      SALERNO  Stadio Arechi

6 settembre  TRIESTE  Stadio Nereo Rocco    NUOVA DATA

9 settembre    TORINO   Stadio Olimpico        NUOVA DATA

13 settembre   BOLOGNA  Stadio Dall’Ara      NUOVA DATA

20 settembre   BARI          Arena Della Vittoria   NUOVA DATA

 

“Oggi chi sono”: la recensione del nuovo singolo del Management del dolore post operatorio

mcmaoOggi chi sono” è il quarto singolo tratto da “McMao”, il secondo lavoro discografico del Management del Dolore Post-Operatorio. La dinamica logico-testuale si cui si incentra il testo di questo brano assume subito una valenza semantica pluri-strutturata su più livelli: l’uomo del nuovo millennio si riscopre voyeur di se stesso, oltre che degli altri. All’interno di un vorticoso meccanismo di autoipnosi, i propri atteggiamenti, infinitamente ripetuti da più generazioni, si rivestono di sfumature che ne intorpidiscono l’essenza. La società dello spettacolo si trasforma nello spettacolo della società, coinvolgimento e distacco si fondono senza soluzione di continuità. “E prima di uscire se mi guardi in tutta fretta scoprirai che sul mio volto c’è attaccata un’etichetta”, scrivono e cantano con spietata lucidità i ragazzi del Management del Dolore Post-Operatorio.

Un'immagine tratta dal videoclip "Oggi chi sono"

Un’immagine tratta dal videoclip “Oggi chi sono”

Luca Romagnoli e soci riversano nel testo l’amara attualità del nostro oggi: “E se mi vuoi davvero presto io sarò il tuo sogno. Chiudi gli occhi gentiluomo e metti mano al portafoglio, Io non credo nei rapporti non credo nei sentimenti. A me piacciono i contanti, conto solo sui contanti. E siccome sono solo quello che ho addosso oggi chi sono? E cosa indosso? Oddio!”. Disillusione, arrivismo e materialismo si accompagnano al videoclip girato da Fabio Gargano che, attraverso un’esplicita serie di sequenze visive, offre i preliminari del sesso sull’altare sacrificale dello spettacolarismo contemporaneo. Negando le barriere tra il guardare e l’essere guardati, la stessa scena, vista da diversi punti di vista, perde qualsiasi grado di differenziazione interpretativa trascendendo, in questo modo, il labile confine tra immaginazione e realtà. A sancire la chiara dipendenza dal filtro digitale è una delle scene finali del videoclip in cui il pubblico riprende quello che avviene con il proprio smartphone mantenendosi distaccato ed insensibile a tutto quello che lo circonda. In sintesi, la rappresentazione di un’umanità che non sa più emozionarsi.

Raffaella Sbrescia

“Odiare”, il nuovo singolo di Syria è tutto da ballare

syria-odiare-piccolo (2)Pubblicato lo scorso 29 aprile, “Odiare” è il nuovo singolo di Cecilia Cipressi, in arte Syria. Il brano precede il nuovo disco di inediti dell’artista, in uscita a fine maggio. Syria, da sempre dotata di un innato sperimentalismo musicale, è riuscita ancora una volta stupire il pubblico facendosi interprete di un brano scritto per lei da Max Pezzali, curato da Fortunato Zampaglione e Francesco De Benedittis, sotto il profilo musicale, e realizzato da Fish, riconosciuto come uno dei produttori più noti in Italia. Suoni, mani, menti e voci, molto diverse tra loro, si sono congiunte in un unico progetto che, seppur incentrato su una tematica universale quale è l’odio d’amore, profuma di nuovo grazie al trascinante groove dettato dall’impronta dubstep che caratterizza l’arrangiamento del brano.

La canzone, così come accennato in precedenza, descrive il momento subito successivo alla fine di una storia, la protagonista si ritrova a sbirciare tra le foto dell’ex in piena notte e, prendendo spunto da consuetudini sociali ormai consolidate, concentra le proprie attenzioni su quelle foto che racchiudono il mondo e le insicurezze delle persone. Tra “pose allegre false” e “pose false colte”, il suo lui si rivela un inguaribile bugiardo. Piuttosto che riconoscere il proprio errore di valutazione ed il conseguente fallimento, dettato da un investimento emotivo fin troppo grande, Syria canta l’odio. Un odio che cela le vampate di dolore, il tormento dei pensieri, la consapevolezza di aver sbagliato a fidarsi. Il successo del brano è dato da una ritmica coinvolgente che, lontanissima dalle solite ballad strappalacrime, prova a costruire un primo tassello dell’armatura che ogni giorno ci occorre per lottare con le mani e con i denti.

Raffaella Sbrescia

Annalisa Scarrone, la recensione di “Sento solo il presente”

Annalisa-Sento-Solo-Il-Presente“Sento Solo Il Presente” è il primo tassello del nuovo progetto musicale di Annalisa Scarrone. Il singolo, disponibile da oggi, lunedì 5 maggio 2014, in rotazione radiofonica e in vendita su iTunes, è stato scritto da Francesco Silvestre dei Modà, che avrà un ruolo centrale nel prossimo album di Annalisa. Voce cristallina e forte personalità sono i tratti che hanno forgiato l’immagine artistica della Scarrone che, nonostante una più chiara propensione al cantautorato, si è lasciata coinvolgere gioiosamente in un progetto che vedrà l’intera produzione artistica affidata a Kekko e a Kikko Palmosi, storico produttore dei Modà. Il disco avrà come obiettivo quello di creare un vestito musicale in grado di evidenziare la freschezza e l’ampia estensione della fresca vocalità di Annalisa.

Accompagnato da un lyric video che sfrutta le applicazioni di Line, un servizio di messaggistica istantanea e che si avvale di contenuti scritti da utenti appartenenti ad una community, il singolo assume subito una forte connotazione moderna, abbinando un testo giovane ad una serie di elementi decisamente in linea con usi e costumi dei nativi digitali. Dal punto di vista strumentale “Sento solo il presente” è costruito su un arrangiamento che richiama da vicino la tradizione della musica leggera italiana, senza tuttavia rinunciare ad una sofisticata parentesi creata dagli archi.

Molteplici sono le similitudini e le visioni immaginifiche di cui Annalisa si fa interprete in un saliscendi sonoro sempre gradevole ed immediato: “Trasformami in bolla per farmi toccare una stella. Soffia piano e regalami un giro di luna senza che se ne accorga. Legami a un raggio di sole, regalalo al vento e di ogni mio sorriso cattura l’essenza e poi donala al mondo. Niente muore, tutto vive quando sono con te e non cerco più niente tranne la certezza che tu sei qui con me, tu sei qui con me, tu sei qui con me sempre”: il testo si muove a metà strada tra favola e sogno, il brano si districa in un dialogo veloce e desideroso di azioni e dimostrazioni: trasformami, soffia, legami, donala. Ogni verbo costruisce il segmento di una storia che, seppur non originale, racconta un sentimento eterno, ma mai banale, quale è l’amore.

Raffaella Sbrescia

Video: “Sento solo il presente”

 

“Corso Trieste”, il nuovo singolo de I Cani. La recensione

i caniE’ on line, da oggi 5 maggio, il videoclip ufficiale di “Corso Trieste”, il singolo del progetto musicale del cantautore romano Niccolò Contessa, denominato I Cani. Il brano è  tratto dall’album “Glamour” mentre il Il video, girato da Tim Small, giornalista e film-maker milanese, è ambientato nel lunapark dell’Idroscalo di Novegro, alle porte di Milano Sud e presenta volti a confronto in un contesto che, seppur giocoso, assume una connotazione malinconicamente isolante.

Volti, corpi ed espressioni non verbali si affiancano al movimento frenetico di giostre ed attrazioni che paiono assumere vita propria mentre, nel frattempo, scorrono incisive e trascinanti le chitarre dei Gazebo Penguins. “Padri stanchi tornano a casa dal lavoro in moto. È quasi buio soltanto luci verdi e rosse ed arancioni e gialle e sotto gli alberi non fanno luce neanche quelle”, questa l’introduzione narrativa di una resa dei conti realistica ed efficace che raggiunge un significativo crescendo con i versi dedicati ad una delle immagini più ricorrenti nel quotidiano comune: “Ho 15 anni e con le mani in tasca sto tornando a casa anch’io e in faccia ho freddo mentre sotto alla mia giacca sudo e ho un groppo in gola ma non so perché, adesso non ricordo più perché”: paura, ansia, preoccupazione, pesantezza d’animo in un attimo possono svilire la vita o dileguarsi senza un preciso motivo gettando l’animo in un particolare stato confusionale che molto spesso è il fedele compagno di una vita alla ricerca di una prospettiva. “Ricordo solo che avevo la stessa faccia da cazzo dei pischelli che ora vedo in giro da vero duro con problemi seri, Ti giuro è l’unica, davvero l’unica l’unica vera nostalgia che ho…”, l’unica vera nostalgia che ho: una frase ripetuta a più riprese, in grado di insinuarsi nella mente martellandola fino alla completa metabolizzazione di suoni e parole dedicate ad una giovinezza ormai lontana.

Raffaella Sbrescia

Tour estivo:

  • 12/06/14 BOLOGNA BIOGRAFILM FESTIVAL PARCO DEL CAVATICCIO Ingresso Gratuito
  • 13/06/14 DESIO (MB) PARCO TITTONI
  • 14/06/14 CARNAGO (VA) BISBOCCIA FEST Ingresso Gratuito
  • 11/07/14 BRESCIA CRAZY COW FEST Ingresso Gratuito
  • 12/07/14 AREZZO MENGO MUSIC FEST Ingresso Gratuito
  • 13/07/14 COMUNANZA (AP) MAZZUMAJA Ingresso Gratuito
  • 18/07/14 GENOVA GOA BOA FESTIVAL Prev. www.mailticket.it | www.bookingshow.it
  • 24/07/14 PADOVA RADAR FESTIVAL Prevendite TBA
  • 02/08/14 ZUNGOLI (AV) Z.I.F. ZUNGOLI IN FESTIVAL Prevendite TBA
  • 08/08/14 ROCCA D’ASPIDE (SA) LE NOTTI DELL’ASPIDE Ingresso Gratuito
  • 10/08/14 ATTIGLIANO (TR) SAN LORENZO GIOVANI Ingresso Gratuito

Video: “Corso Trieste”

Marta Sui Tubi e Franco Battiato firmano “Salva Gente”. La recensione del singolo

marta sui tubi salva genteI Marta Sui Tubi e Franco Battiato firmano “Salva Gente”, una canzone che, già attraverso il titolo, intende svolgere una funzione salvifica o quanto meno creare i presupposti per una riflessione più attenta su noi stessi e sugli altri. La collaborazione arriva in occasione dell’uscita del nuovo album dei Marta sui Tubi, intitolato “Best of Salva Gente”, in uscita il prossimo 27 maggio. L’album racchiuderà una raccolta dei brani più famosi della band che celebra i 10 anni di carriera. Sul fronte strumentale, il nuovo singolo presenta un coagulo particolarmente riuscito e gradevole tra le sonorità rock dei Marta sui Tubi e quelle più elettro-oniriche di Battiato. Per quanto riguarda la composizione testuale del brano è importante evidenziare la presenza di strofe pregne di accostamenti semanticamente efficaci. Partendo dalla cruda osservazione degli atteggiamenti umani, gli artisti coinvolti in questo progetto si lanciano in una serie di messaggi mirati alla stimolazione dello spirito critico del genere umano. “C’è gente talmente povera che non ha nient’altro che il denaro e pensa che la statura morale di una persona equivale al suo capitale”: niente di più triste e vero al contempo.

“C’è gente che vuole tutto quello che gli passa sotto il naso perché non sa cosa vuole”: altra innegabile verità; meglio tutto e subito che prendersi la responsabilità di imparare a capire cosa ci circonda e di conseguenza scegliere. Scegliere di sbagliare: il più grande spauracchio degli “Sconfitti 2.0”. “C’è gente così comica ma si prende un po’ troppo sul serio e non troverà la verità nemmeno se gliela mettono in mano”: un pizzico di sano disprezzo nei riguardi di coloro che ridicolizzano se stessi senza amor proprio e senza pudore è quando mai doveroso.

Il ritornello del brano cita: “Quando comincerai a vedere il mondo in un modo diverso il mondo comincerà a cambiare”, ecco la chiave per la svolta dell’uomo: guardare il mondo in un modo diverso, guardare il mondo senza pensare continuamente al passato, guardare il mondo cercando di immaginarlo in una maniera completamente nuova, inedita…in una parola: diversa. Tra individui che non si sorprendono, che non ci sorprendono e che rimangono immobili tra i “frangiflutti del destino” è necessario riscoprire la possibilità di rinascere ogni giorno per salvare gli altri e salvarci a nostra volta.

Raffaella Sbrescia

Audio “Salva Gente”

 

“Flow”, la musica per sogni di Mizio Vilardi

mizio vilardi“Flow” è il primo singolo del cantautore e chitarrista molfettese, classe 1988, Mizio Vilardi. Il suo è un pop d’autore contaminato dai suoni del mondo. Musica,  voce e testi testimoniano concretamente un’attitudine musicale cosmopolita e multi sfaccettata. Questo primo brano autoprodotto, realizzato in collaborazione con Claudia De Candia, alias Cloud, vede anche la presenza di Alex Grasso al contrabbasso, piano e programming e di Gabriella Cipriani al violino.

Mizio Vilardi-FLOW(cover)RID (2)La texture strumentale di “Flow” si muove lungo le trame costruite dalla chitarra acustica, districandosi tra archi e suoni elettronici. Il ritmo è scandito dagli arpeggi e dalle parole che scivolano, fluide, in un libero flusso della coscienza in divenire. Le note segnano i contorni del brano, approfondendo e raccontando gli interstizi creati dall’incontro tra italiano ed inglese. Influenze culturali ed innato istinto emotivo caratterizzano questa dolce ballad che emoziona e coinvolge, non rimane che sperare in un immediato seguito di quanto proposto.

 Raffaella Sbrescia

“Eez-Eh”, il nuovo singolo dei Kasabian. La recensione

eeh eh“Eez-Eh” (“Easy”) è il primo trascinante singolo estratto da “48:13”, il nuovo album dei Kasabian, in uscita il prossimo 10 giugno. Il brano si apre subito con un beat irresistibile. Pura potenza elettronica per quella che si presenta a tutti gli effetti come una hit da dancefloor. Dopo decine di messaggi criptici, postati da Sergio Pizzorno e Tom Weighan sui canali social del gruppo, la rete già impazza sulle note di un brano che, come l’album, intende rispecchiare la ferma volontà dei Kasabian di mettersi a nudo.  La coinvolgente orecchiabilità del suono si associa ad un cantato distorto, a tratti ipnotico, di Weighan e ad una miriade di suoni sintetici che distraggono inevitabilmente l’ascolto di un testo niente male:

“Eez eh, I’ll make you mad. If you want to, I take you out. I got a feeling that I’m gonna keep you up oh. Gonna keep you up all night. Tired of taking orders, Coping with disorders, Running out of power, Tired of taking orders, Coping with disorders, Running out of power. Horsemeat in the burgers, People commit murders. Everyone’s on bugle We’re being watched by Google”.

Facile, easy, diretto e immediato, il testo evidenzia subito una stanchezza generale, una stanchezza insita nell’animo di gente che usualmente prende ordini per abitudine e sfiancamento. La constatazione che viviamo sotto il vigile controllo dei motori di ricerca, che siamo carne da macellare e indicizzare nel bel mezzo di un polverone mediatico, subdolo e nebuloso. In attesa di capire se e come potremo districarci da questo inghippo esistenziale, balliamoci su..

Raffaella Sbrescia

Video: “Ehz-eh”

Zero Assoluto, la recensione del singolo “Adesso basta”

zero assoluto“Adesso basta” è il nuovo singolo degli Zero Assoluto. A tre mesi dall’uscita del brano intitolato “All’improvviso”, Thomas De Gasperi e Matteo Maffucci  hanno deciso di seguire una logica un po’ diversa dal mercato, che brucia tutto e subito, dedicando un certo periodo ad ogni canzone che andrà a comporre il nuovo album di inediti di cui non è ancora nota la data di pubblicazione. Tempo per capire, per sedimentare, metabolizzare, affezionarsi a melodie e parole. “Adesso basta” si riveste subito di un fascino inconsueto, frutto della collaborazione con Alex Neri e Marco Baroni dei Planet Funk. Il  brano gode di un appeal fresco e dinamico. L’intro ritmata determina subito un meccanismo di diffusione mainstream attraverso un dichiarato richiamo alla musica elettronica /dance.

Per quanto riguarda la parte testuale saltano subito all’occhio un paio di incongruenze poste all’interno del ritornello: si passa da un discorso legato alla società contemporanea, al fotogramma di un rapporto a due, senza lasciar passare un filo conduttore tra i due temi in apparente contrasto tra loro: “Ma adesso basta scendiamo tutti quanti in piazza e riaccendiamoci la testa era rimasta alla finestra un po’ distratta pensa sei solo tu la mia speranza e la mia uscita di emergenza se questa corda non si spezza ci costerà un extra”. In realtà il collegamento tra la crisi sociale e i sentimenti esiste eccome, si tratta di una catena, in cui ogni singolo anello, coagula i delicati e fragili equilibri si cui si fondano le esistenze di anime sempre più precarie. Il sentimento diventa un’uscita d’emergenza da una società che non offre spazi ma solo effimeri sfizi.

Il videoclip del brano porta, anche stavolta, la firma del regista Cosimo Alemà, a conferma di un sodalizio artistico collaudato e durevole nel tempo. Il video, realizzato sotto un tunnel di circa cinquecento metri e costruito nelle vicinanze della nuova Fiera di Roma, presenta un unico piano sequenza in cui gli Zero Assoluto seguono la telecamera mentre, sullo sfondo, entrano in scena diversi personaggi il cui ruolo rispecchia, in maniera ironica ma fedele, quello dei “saltimbanchi” che fin troppo spesso ci girano attorno.

Raffaella Sbrescia

Video: “Adesso basta”

Fabi, Silvestri, Gazzè: “Life is Sweet” riaccende la speranza

life is sweet“Life is Sweet” è il titolo del primo singolo tratto dall’album di inediti, in arrivo a settembre, che riunisce in un unico progetto discografico tre dei più noti cantautori della scuola romana. Stiamo parlando di Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzè che, dopo un’intensa e fortunata attività artistica individuale, hanno deciso di rimettersi in gioco sperimentando nuove forme di espressione testuale e strumentale attraverso un percorso collettivo. Il primo risultato è questa canzone che, nel giorno di pubblicazione, ovvero il 25 Aprile, in cui ricorre la Celebrazione della liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo, contiene già un preciso messaggio tutt’altro che trascurabile. Niente è lasciato al caso in “Life is Sweet”, il titolo è un invito a tenere vivo lo spirito di fiducia e ottimismo nella vita, il testo, scandito da strofe intense e pregne di sostanza testuale, è coronato da un ritornello davvero speciale: “Da qui passeranno tutti o non passerà nessuno con le scarpe nelle mani, in fila ad uno ad uno. Da qui passeranno tutti fino a quando c’è qualcuno perché l’ultimo che passa vale come il primo”: un inno all’uguaglianza, un monito alla riflessione, un omaggio alla fratellanza.

fabi silvestri gazzè 2

Fabi Silvestri Gazzè

“Passo il tempo fra intervalli di vento e terra rossa cambiando, cambiando, cambiando prospettive cerco di capire il verso giusto, il giusto slancio per ripartire”, così si apre il brano che, parola dopo parola, costruisce l’iperbole del nostro essere, del nostro sentire, del nostro sperare. “Tutti insieme siamo tanti, siamo distanti, siamo fragili macchine che non sanno andare più avanti. Siamo vicini ma completamente fermi, siamo i famosi istanti divenuti eterni”, la perfetta denuncia di un gretto immobilismo morale. “La paura arresta, ci tempesta, la cura c’è ma l’aria non è più la stessa”, cantano i tre artisti con infinita classe ed altrettanta consistenza. “Continuare è non soltanto la mia scelta ma la sola rivolta possibile senza dimenticare che dopo pochi chilometri ci dovremo di nuovo fermare”: Fabi, Silvestri Gazzè compongono una miscela vincente in grado di lasciarci il tempo, la voglia e la gradevolezza di riflettere sullo stato delle cose senza trascurare la leggerezza che, tante volte, ci risulta necessaria per metabolizzare i nostri problemi e le relative possibili risoluzioni. Come accennato in precedenza, nulla è lasciato al caso in questo progetto: anche nel lyric video del brano parola ed iconografia sono legate a doppio filo attraverso una precisa scelta di colori che richiamano lotte, rivolte, conquiste e pace. Un richiamo ancestrale che vive attraverso il bianco della pace, il rosso della libertà conquistata, il verde della terra, il blu del cielo e dei corsi d’acqua, la stella dell’unità e dell’ottimismo, in nome di un “posto da raggiungere, a prescindere dal tempo”.

Raffaella Sbrescia

Video: “Life is Sweet”

 

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