Intervista ai Simple Plan: “Stiamo lavorando al meglio per il nuovo album”

Simple Plan - Main Pub 1 - Photo Credit - Chapman Baehler

Simple Plan ph Chapman Baehler

I Simple Plan, la band pop/punk canadese che ha venduto milioni di dischi in tutto il mondo torna dopo quattro anni dall’ultimo album “Get Your Heart On!”  torna con il nuovo singolo “I Don’t Want To Go To Bed”, in radio da venerdì 23 ottobre. Il divertente video che accompagna il singolo è un omaggio a ‘Baywatch’, uno dei telefilm più amati degli anni ’80, e vede anche la  partecipazione straordinaria di David Hasselhoff. La band, che il prossimo febbraio 2016 pubblicherà un nuovo album di inediti, ha incontrato alcuni giornalisti a Milano.

Intervista

Siete reduci da un biennio piuttosto impegnativo… qual è il bilancio e in che modo queste ultime esperienze influenzeranno il nuovo album?

Abbiamo girato il mondo dal 2013 al 2015 ed è stato un periodo davvero intenso che ci ha fortemente ispirato. I temi e i suoni non si distanzieranno molto dal passato in compenso il disco è stato registrato con più attenzione e con la ferma volontà di fare la differenza in un momento in cui la scena Pop Punk non vive un periodo florido. Ci saranno anche delle collaborazioni con artisti che ci piacciono, sarà un disco che piacerà ai nuovi ma soprattutto ai vecchi fan, per noi questa è una fase di crescita, non faremo solo canzoni spensierate, nell’album tratteremo anche tematiche importanti.

Perché avete scelto di lanciare alcuni singoli prima dell’uscita del disco?

Volevamo far sapere al nostro pubblico che continuiamo a scrivere e che stiamo lavorando al meglio.

Dopo tanti anni godete ancora della stima di tante persone. Sarà forse per la grande energia che mettete nella vostra musica e nei vostri live?

Sì, chi ci segue è ormai parte della nostra carriera e della nostra vita. Ogni giorno viviamo un sogno di cui siamo grati ad amici e ai fan che ci danno l’energia per dare il massimo sia sul palco che in studio.

Siete molto attivi sui social media…per voi che non siete dei “nativi digitali” cosa significa interagire con il pubblico tramite il web?

Ci piace sentire le opinioni dei fans! Certo, può essere anche pericoloso, è facile sentirsi fighi ma è altrettanto facile non esserlo affatto.  La gente tende a essere molto diretta sui social ma, per fortuna, con noi sono piuttosto benevoli. La potenza dell’informazione digitale è ormai più forte della stessa musica, vorremmo concentrarci solo sul lato artistico del nostro progetto ma non è davvero più possibile. Cerchiamo di condividere sempre buoni contenuti.

Come rispondete alla forte negatività che ci circonda dopo gli ultimi tragici fatti di cronaca?

Noi ci divertiamo con la musica, siamo aperti e accogliamo persone di nazionalità diverse. Tutte cose che ai terroristi non piacciono. La nostra civiltà considera la musica qualcosa di sacro e di speciale. Noi come band, e in quanto artisti,  dobbiamo solo continuare a suonare e a far divertire le persone.

 Raffaella Sbrescia

Video: I don’t Wanna Go To Bed

We People: l’ultimo singolo dei Planet Funk a sostegno della campagna globale di Save The Children

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Grande fermento per il video di We-People, l’ultimo singolo dei PlanetFunk, dal 13 ottobre disponibile nei digital store e sulle piattaforme streaming e che anticipa il sesto album atteso per l’inizio del 2016.

Alex Neri, Alex Uhlmann, Domenico “GG” Canu, Marco Baroni e Sergio Della Monica sono tornati – a 3 anni di distanza da The Great Shake – con una track up-tempo dai classici innesti di elettronica, melodia e acustico che, da sempre, contraddistinguono il sound della band.

Una sequenza di volti e luoghi, ma soprattutto tantissimi HIGH5 dati alla camera, in segno di universale fratellanza. Il significato del nuovo video dei PlanetFunk è proprio questo, un virtuale passaggio di mano da una parte all’altra del mondo. Un video assolutamente innovativo nel messaggio, una call to action che vuole essere un invito alla partecipazione. In un momento in cui tutto sembra essere troppo focalizzato sulla parola “Io”, basta un semplice gesto per essere NOI! ‬ Sono tantissimi i nomi di amici che hanno risposto alla chiamata. A voi scoprire adesso, guardando il video, i volti di coloro che hanno partecipato! New York, Milano, Bangkok, Londra, Shangai, Parigi, Los Angeles e Sidney sono solo alcune delle città del mondo che fanno da scenografia al video.

La psichedelica cover del singolo rappresenta, non a caso, la sagoma di una mano aperta a dare il 5. E’ stata creata da Tom Hingston, graphic designer di fama internazionale che ha già collaborato con Massive Attack, Nick Cave, Robbie Williams e Rolling Stones.

Il video di We-People anticipa quello che sarà il primo “Real Time social music video”, interamente composto dai contributi dei fan. Con la direzione artistica delle agenzie Youlovehome, Moses e ISNT e lo sviluppo tecnico da parte di 101%, i PlanetFunk hanno ideato l’innovativa app “HIGH5” che i fan potranno a breve scaricare gratuitamente e che permetterà di uploadare un breve filmato (5 secondi) nel quale faranno il gesto di dare il ”cinque” alla camera del device utilizzato (HIGH5). La app sincronizzerà tutti i contributi ricevuti in un’unica sequenza, generando così un videoclip unico della durata del brano (3,45 min.). Il risultato finale sarà un virtuale passaggio di mano da una parte all’altra del mondo. La clip sarà in costante evoluzione, proprio grazie ai contributi dei fan che parteciperanno all’iniziativa.
Sul sito www.wepeople.net sarà possibile visitare la pagina ufficiale del progetto e ottenere maggiori informazioni.

We-People andrà a sostegno della campagna globale di Save The Children per dire basta alla mortalità infantile. Save the Children ha scelto We-People come colonna sonora dello spot della campagna di prevenzione “Regala un compleanno in più“, che ha come obiettivo la riduzione della mortalità infantile a livello globale. Tutto il ricavato delle vendite del singolo (in vendita nei digital store) verrà devoluto alla Onlus per contribuire a salvare la vita di migliaia di bambini nel mondo.

We People è prodotto dai PlanetFunk e Tom Fuller per Wisemama. Dopo aver realizzato il lyric video del brano, scegliendo uno stile ibrido tra animazione e realtà, Dario Albertini cura anche la regia del videoclip di WE PEOPLE, tantissimi gli HIGH5 dati alla camera provenienti da tutto il Mondo!

Video: We People

Sfera Ebbasta & Charlie Charles: il trionfo della trap music con “Ciny”

Sfera Ebbasta & Charlie Charles

Sfera Ebbasta & Charlie Charles

Dal 20 Ottobre, è online su YouTube e sui canali di Billionheadz il video di CINY, I’atteso nuovo singolo di Sfera Ebbasta & Charlie Charles, i nuovi Kings della Trap Music italiana, rivelazione dell’anno e da poco entrati nella scuderia di Roccia Music, l’etichetta indipendente, specializzata in musica rap fondata da Marraccash e dal produttore Shablo.

Ciny, presentato in anteprima nazionale lo scorso 3 Ottobre durante l’Hip Hop night di Expo Milano 2015, che ha visto alternarsi sul palco Marracash, Gue Pequeno ed Emis Killa , racconta esattamente le dinamiche della vita di quartiere di Cinisello Balsamo, nota località della periferia nord milanese.

La scelta di un video interamente girato a Cinisello evidenzia maggiormente la forza identificativa del testo. Un linguaggio diretto, libero da censure e false ipocrisie, per descrivere l’effettiva condizione della vita del quartiere.

Inno alle proprie origini, il brano cerca inoltre di oltrepassare le problematiche intrinseche al quartiere dimostrando come nella vita tutto sia possibile ed ognuno sia artefice del proprio destino. Ciny diviene così al contempo denuncia sociale e veicolo d’espressione per i tanti giovani che in quella realtà vi vivono quotidianamente, un grido d’appartenenza per non dimenticare le proprie radici sognando prospettive e orizzonti migliori.

Il video di Ciny, completamente girato on the road, è diretto da Alessandro Murdaca, giovanissimo videomaker italo – russo di soli 17anni. Innovativo, dinamico, spontaneo e alla costante ricerca di nuovi linguaggi tecnici e sperimentali, Murdaca, già definito come ragazzo di straordinario talento da innumerevoli colleghi, ha concepito questo video con l’intento di creare una novità assoluta, designando definitivamente una svolta nel genere rap.

“Ho voluto realizzare un video che esaltasse perfettamente i beat di Charlie Charles e i flow di Sfera Ebbasta riproducendoli fedelmente tramite effetti visivi. Eravamo alla ricerca di qualcosa di nuovo e di mai visto prima……nuove tecniche, nuove prospettive che permettessero alla musica di emergere per davvero. Il tutto è stato possibile e si è tradotto poi in un montaggio vincente e davvero innovativo”.

Nella clip ogni suono ha infatti una sua rappresentazione ben precisa che può essere un flash o un’ immagine in reverse, dando un effetto di ritmica che esprima al meglio il beat in video.

Dopo il successo ottenuto lo scorso 10 Luglio, durante l’apertura del concerto di Marracash presso il Gru Village di Grugliasco, Sfera Ebbasta & Charlie Charles raddoppiano a Torino il prossimo 25 Ottobre presso lo Sky Club di Corso Unione Sovietica 411,presentando ufficialmente e dal vivo il loro ultimo disco XDVR.

Durante la serata Sfera Ebbasta & Charlie Charles proporranno live tutti i brani tratti dal loro ultimo lavoro. Da “XDVR”, brano che presta il titolo all’intero progetto, a Panette” sino a “Rapina”, Mercedes Nero,“Più forte” e “Brutti Sogni” durante la performance di Sfera Ebbasta non mancherà inoltre “Ciny”, ultimo singolo il cui video in meno di 24 ore ha già superato le 40.000 views su You Tube.

Video: Ciny

“Sei tu l’immenso amore mio”, il nuovo singolo di Umberto Tozzi anticipa l’album “Ma che spettacolo”

Umberto Tozzi

Umberto Tozzi

Dal 16 ottobre è in rotazione radiofonica il brano “Sei tu l’immenso amore mio”, il primo singolo del cantautore Umberto Tozzi che segna il suo ritorno sulle scene musicali e anticipa il nuovo album di inediti “Ma che spettacolo ” (Momy Records – distribuito Sony Music) in uscita il 30 ottobreL’album contiene 13 tracce inedite, una bonus track e il DVD live.

Il disco è in pre orders su Itunes e Amazon, mentre dal 30 ottobre il disco sarà disponibile nei negozi tradizionali, in digital download e su tutte le piattaforme streaming.

Il video, disponibile in anteprima sul canale Vevo e visibile a questo link http://vevo.ly/JXcDhv, è stato scritto e diretto da Paolo Rossini e ambientato nella romantica città di Venezia con protagonista la conduttrice e attrice Elisabetta Gregoraci.

«“Sei tu l’immenso amore mio” è ispirato a una storia vera – racconta Umberto Tozzi – cercavo di raccontare una storia, ma non sapevo ancora quale, così ho provato un giro armonico strumentale e ho trovato la giusta melodia, l’ho provato e riprovato e ad un tratto, ho ripensato alla storia di un amore passato e di quanto siano incancellabili, per noi, i momenti vissuti con la persona che si è amata veramente. Un perfetto incontro tra parole e musica»

Video:

“Ti ho voluto bene veramente”, Marco Mengoni ci racconta il senso di un viaggio chiamato vita

Mengoni - ti ho voluto bene veramente 2

“La meta non è un posto ma è quello che proviamo  e non sappiamo dove né quando ci arriviamo”. Marco Mengoni riparte da “Ti ho voluto bene veramente”, primo singolo del nuovo album in uscita “Parole in Circolo 2Due/di2Due” (SonyMusic). Con questa intensa ballad, realizzata insieme a Fortunato Zampaglione (musica e testo) e Michele Canova (Produzione), il cantautore mette a fuoco un’istantanea dell’anima, un momento di sbando esistenziale, una transizione che ci smuove così a fondo da toglierci la parola. Con un arrangiamento delicato, scandito da piano e voce e arricchito da synth elettronici, quasi una naturale evoluzione di “Guerriero”, Mengoni si muove tra tradizione e contemporaneità attraverso un sottile gioco di equilibri tra passato e presente. Attraverso domande, dubbi, pensieri, rimpianti, rimorsi, Marco Mengoni dà voce al complicato meccanismo di crescita individuale, il senso del nostro viaggio, intenso come vita, è la meta, il richiamo. Il “tu” a cui l’artista si rivolge all’interno della canzone è un interlocutore intercambiabile e soprattutto “scomodo”, ci mette in discussione, ci spinge a fuggire senza che poi si riesca davvero a farlo, ci permette di imparare a conoscere noi stessi e a riconoscere i nostri sentimenti, anche quelli che ci fanno più paura. Una canzone che, in realt,à è un insieme di fotogrammi precisi, nitidi, perfettamente a fuoco.

Il brano è accompagnato da un video davvero molto suggestivo firmato da Niccolò Celaia e Antonio Usbergo per Younuts e girato in Islanda, una terra tanto fredda quanto ricca di paesaggi che mozzano il fiato. Ottima la prova interpretativa di Mengoni che nel video si risveglia frastornato e infreddolito, ritrovandosi alla ricerca della propria interiorità  correndo attraverso luoghi che rappresentano la reincarnazione dei suoi più reconditi pensieri. Il  flusso di coscienza che scandisce  le parole e le immagini si interrompe bruscamente con l’arrivo di Marco nei pressi di un centro abitato; la scelta è chiaramente voluta in vista di quelli che saranno i capitoli successivi di un “corto” a puntate che si completerà con le clip dei brani del nuovo album.

MARCO MENGONI

“Ti ho voluto bene veramente” arriva all’indomani dell’annuncio della vittoria di Marco Mengoni del “Best Italian Act” degli MTV European Music Awards 2015, in programma per il prossimo 25 ottobre al Mediolanum Forum di Assago: il cantante, che ha battuto la concorrenza di Fedez, J-Ax, i Kolors e Tiziano Ferro, si è aggiudicato il premio per la terza volta in carriera e, di conseguenza, ha avuto accesso alle nomination per la categoria “Best Worldwide Act Europe” insieme ai rappresentanti di altri 18 paesi europei. Le votazioni resteranno aperte sul sito ufficiale della manifestazione fino alle 23.59 del prossimo 24 ottobre e il vincitore della categoria verrà annunciato nel corso della serata del 25 ottobre.

Inoltre, una nuova speciale occasione per l’Esercito, grazie ad un accordo siglato con Shazam. Da oggi ottobre chiunque “shazammerà” Ti ho voluto bene veramente, sarà direttamente reindirizzato alla prima pagina account italiana Shazam che sarà di Marco Mengoni e potrà accedere ancora più da vicino al suo mondo artistico, capire giorno per giorno quale musica cerca e da cosa si lascia ispirare musicalmente.

L’occasione dell’uscita del singolo sarà anche un nuovo appuntamento con gli aggiornamenti della APP che proprio oggi aprirà una nuova sezione.

Prodotte e distribuite da Live Nation, le date annunciate di #MENGONILIVE2016 sono 12 e la prima tappa del tour che arriverà nei palazzetti di tutta Italia è prevista per il 28 aprile 2016 al Pala Alpitour di Torino, per poi toccare Padova (30 aprile), Bologna (1 maggio), Firenze (3 maggio), Genova (4 maggio),Milano (6 maggio), Perugia (10 maggio), Roma (12 maggio), Acireale (15 maggio), Eboli (17 maggio), Livorno(19 maggio), e chiudere nella splendida cornice dell’Arena di Verona (21 maggio).

I biglietti per #MENGONILIVE2016 saranno disponibili in esclusiva per TIM Young&Music da domenica 18 ottobre alle ore 15.00 a venerdì 23 ottobre ore 10.00. Acquistabili sul sito Timyoung.it e nei 22 negozi TIM selezionati in Italia.

Dalle ore 11.00 del 23 ottobre i biglietti saranno disponibili su Ticketone e in tutte le rivendite autorizzate.

 Raffaella Sbrescia

Video: Ti ho voluto bene veramente

Intervista a Virginio. In “Hercules” la nuova identità musicale del cantautore

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Virginio Simonelli torna sulla scena musicale italiana e lo fa in grande stile. Il brano con cui il giovane cantautore sceglie di iniziare questo nuovo capitolo della sua carriera è “Hercules”, una canzone interamente realizzata negli USA. Prodotto da Corrado Rustici e scritto con la collaborazione di Andy Marvel (già autore per Jason Derulo, tra gli altri) e Dimitri Ehlrich (che vanta collaborazioni artistiche anche con Moby), il brano risente delle atmosfere tipiche della musica americana e testimonia in maniera tangibile la nuova veste artistica di Virginio.

L’intervista

Virginio, raccontaci come hai lavorato alla realizzazione di questo brano completamente avulso dal sound italiano.

Ad un certo punto della mia vita ho fatto i bagagli e sono andato a New York e sono andato a scrivere con degli autori americani, grazie a delle persone che mi hanno messo in contatto con loro. “Hercules”, in particolare,  è stato scritto con Marvel e Ehrich  e ci siamo trovati così bene, da decidere di scrivere più canzoni insieme. Nel frattempo avevo cominciato a lavorare ad alcune cose con Corrado Rustici, a cui avevo mandato delle mie cose all’inizio del 2015, ci siamo sentiti, ci siamo visti e ci siamo piaciuti. In un secondo momento sono andato a San Francisco da lui e abbiamo cominciato a lavorare a questo progetto. Sono pronti anche altri brani, sia in italiano che in inglese. Mi è venuto spontaneo usare entrambe le lingue perché scrivo usando sia l’una che l’altra.

Entrando nello specifico di questo singolo, la metafora è quella di Ercole che detiene le redini di un rapporto importante.

In un certo senso sì. Il testo della canzone dice: “Buttami nella tana del leone perché io combatterò comunque fino alla fine per arrivare a te”. Quando parla di Ercole dice: “Neanche se fossi Ercole potrei amarti più di quanto io faccia già. Io non sto in disparte, non fuggo, anzi, ho deciso che ti vengo a prendere”. Si tratta di una dichiarazione d’amore ma non è necessariamente amore per una persona, può essere anche amore per la musica, ad esempio.

Come e quanto sei cambiato con l’inizio di questo nuovo capitolo della tua carriera?

Sono sempre più bravi a dirlo gli altri certe volte. Non so dire se mi sento diverso, sicuramente mi sento più consapevole. Ad esempio, dato che sono un maniaco del controllo di me stesso, apparentemente sembro sempre pacato e tendo a gestire le emozioni che mi porto dentro. Di recente, però,  ho imparato anche a lasciarmi andare. Questo è il cambiamento più forte che ho riscontrato in me.

Quanto e come sono cambiati i tuoi ascolti?

Ho cominciato ad ascoltare  tantissimo soul e parecchia musica elettronica; generi che in precedenza ascoltavo poco perché avevo delle remore, oggi ampiamente superate. Tra tutti nomino i Disclosure e l’ultimo album “Caracal”.

Virginio ph Cristian Dossena

Virginio ph Cristian Dossena

Dal punto vista artistico, come ti pone questo brano di fronte al pubblico e agli addetti ai lavori?

Questo lo vedremo. Ho seguito la mia strada, ho fatto quello che mi sentivo e, quando ho cominciato a lavorare con Corrado a questo progetto, ci siamo proprio detti che dovevamo cercare la mia essenza musicale e così è stato. Mi rendo conto che è rischioso ma è altrettanto vero che ognuno di noi dovrebbe preservare la propria unicità.

Come pensi di lanciare questo nuovo progetto? Ci saranno tanti piccoli singoli con un riscontro graduale o pubblicherai un full lenght?

Non so. Abbiamo già tutti gli altri singoli ma ci sto ragionando. Non è detto che debba esserci necessariamente un album perchè oggi  i canali di fruizione sono cambiati. Pensare soltanto ad un cd forse sarebbe riduttivo, magari alla fine ci sarà comunque. Vedremo cosa salterà fuori…

Virginio_foto di Cristian Dossena

Virginio_foto di Cristian Dossena

Quali sono le tematiche che in questo momento ti stanno più a cuore?

Credo di avere un tema ricorrente nelle mie canzoni: sentirsi se stessi. A questo proposito citerei “Le cose cambiano”, un progetto nato in America denominato “It gets better” che si occupa principalmente di bullismo. La caratteristica principale di questo gruppo sta nel caricare dei video on line  con le testimonianze di persone che raccontano come sono cambiate poi le proprie esistenze.  Il successo massimo è stato raggiunto quando anche Obama ha caricato un video in cui raccontava la propria esperienza in qualità di candidato alla Presidenza degli Stati Uniti e persona di colore. Queste sono cose che mi stanno molto a cuore, c’è una canzone in particolare, presente nel mio nuovo progetto, che secondo me richiama intensamente questo discorso. Il 17 ottobre, inoltre, mi ritroverò a Fondi, la mia città, con un gruppo di persone che seguono la mia musica e faremo un raduno tutti insieme. Ci sarà anche una persona che parlerà delle attività de “Le cose cambiano” e credo sia molto importante che questo avvenga soprattutto in posti che fanno un pò più di fatica ad uscire da un certo tipo di mentalità.

Raffaella Sbrescia

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Video: Hercules

“La vita com’è”, Max Gazzè torna in pista con un irresistibile nuovo singolo

max-gazzeMax Gazzè è pronto a tornare in pista con un progetto da solista. “La vita com’è”, il suo nuovo singolo inedito racconta con il consueto stile ironico il nostro tempo. “La vita è più semplice – racconta lo stesso artista – se ci prendiamo un po’ meno sul serio, soprattutto in amore: quando c’è di mezzo lui tendiamo a complicarcela, a dipendere troppo dall’altro, a dimenticarci di noi stessi. Certe volte invece la leggerezza di un pensiero o di piccoli gesti risolve le storie più complicate”. Mettendo i sentimenti in primo piano, Max ci spiega concetti profondi e significativi attraverso una formula musicale allegra, leggera, irresistibile. Con arrangiamento che spazia molto tra i generi e che s’insinua nella testa con fascino e leggerezza “La vita com’è” anticipa, tra l’altro, il nuovo album di inediti, il decimo in studio da solista, in uscita a fine ottobre per Universal Music. Seguirà poi un nuovo tour.

Il testo del brano:

Se fossi qui dipenderei dalle tue tenerezze
dette sul collo a bassa voce ma lo sai
l’amore porta guai si perde quasi sempre c’è gente
che facile non si riprede più ma tu
guarda me, prendo tutta la vita com’è
non la faccio finita ma incrocio le dita e mi bevo un caffè

Ammazzo il tempo provando con l’auto meditazione canto un po’
nella testa uh uh uh uh uh uh…
e mi rimetto ripulendo il mio salotto dal terribile ricordo che resta di te

Se fossi qui mi lascerei
tentare dalle tue carezze
però ringrazio Dio che non ci sei
l’amore fa per noi ma separatamente
c’è gente che come me non si riprende mai, lo sai
guarda te questo straccio di vita cos’è
non la faccio finita soltanto perchè è pronto un altro caffè

Ammazzo il tempo provando con l’auto meditazione canto un po’
nella testa uh uh uh uh uh uh…
e mi rilasso finché non ho più addosso quel terribile ricordo rimasto di te

Indifferente che mente c’è l’eco di quelle malelingue che…
mi han detto uh uh uh uh uh uh…
ci sono cose su di lei che è meglio non sapere mai
sai che ricordo mi resta di noi

uh uh uh uh uh uh…
e mi rimetto ripulendo il mio salotto dal terribile ricordo che resta di te

Guarda me prendo tutta la vita com’è
non la faccio finita ma incrocio le dita e mi bevo un caffè

Ammazzo il tempo provando con l’auto meditazione canto un po’
nella testa uh uh uh uh uh uh…
e mi rilasso finché non ho più addosso quel terribile ricordo rimasto di te

Indifferente che mente c’è l’eco di quelle malelingue che
mi han detto uh uh uh uh uh uh…
ci sono cose su di le che è meglio non sapere mai
sai che ricordo mi resta di noi
ma ci son cose su di me che forse non ci crederai
sai che ricordo ti resta di noi

Video: La vita com’è

Intervista a Gloria Bennati: “Vortice” mi ha liberato dalle angosce che mi portavo dentro”

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Oggi vi presentiamo una giovane cantante toscana di venticinque anni. Il suo nome è Gloria Bennati e il suo brano d’esordio, “Vortice”, composto da Domenico “GG“ Canu, Sergio Della Monica, Sandro Sommella, con i testi di Roberto Angelini e di Marracash, è stato prodotto dai Planet Funk. Gloria Bennati ha iniziato la sua preparazione musicale frequentando l’Accademia di canto di Luca Jurman a Milano e di Luca Bechelli a Firenze, poi ha perfezionato gli studi seguendo lezioni di canto lirico, come soprano lirico puro, con Maria Luisa Bettarini, moglie del compositore italiano Luciano Bettarini (a suo tempo insegnante di Andrea Bocelli) e partecipando a numerosi concerti. Ha lavorato anche con il maestro e compositore Fio Zanotti. Attualmente è impegnata in studio, tra la Toscana e Londra, alla realizzazione di nuovi brani prodotti da Gigi Canu (P.Funk), con la collaborazione di Marco Baroni (P. Funk) e Roberto Angelini. Ecco l’intervista con cui avrete la possibilità di conoscerla meglio.

“Vortice” è il titolo del tuo singolo d’esordio. Una canzone che racchiude un punto di svolta dei tuoi ultimi anni e che vanta collaborazioni importanti come quella di Roberto Angelini per la stesura del testo, il featuring con il noto rapper Marracash e la produzione dei Planet Funk.  Ci racconti in che modo hai vissuto l’approccio con questa canzone sulla tua pelle e i dettagli delle singole collaborazioni?

Questo brano è stato un fulmine a ciel sereno. Dopo diversi anni che lavoravo dietro le quinte provando, da interprete, a cantare canzoni scritte da altri, mi è arrivato questo pezzo tra le mani ed stato come se da un certo punto di vista avessero conosciuto la mia storia e quella esperienza che nel mio piccolo avevo  vissuto. Ho conosciuto i Planet Funk tramite il mio manager Marco Marati, sono sincera, prima di conoscermi erano titubanti a lavorare con un ragazza alle prime armi come me, poi dopo un provino pianoforte e voce, per fortuna, sono riuscita a conquistarli. Così abbiamo iniziato a lavorare su “Vortice” dandole un’ impronta pop elettronica e ne sono felice perché adoro il loro tipo di musica. Dato che mancava ancora il testo,  è stato proposto a Roberto Angelini di scrivere il testo; le sue parole hanno creato una sorta di magia. Quando ho letto il testo per la prima volta mi sono commossa profondamente, vivevo esattamente quelle emozioni, quel grigiore, quella speranza di vivere in modo migliore, la mia vita. La canzone può avere varie interpretazioni, può essere un amore finito male, una dipendenza da farmaci, la rincorsa verso un sogno difficile da realizzare. Alla fine ci ritroviamo nella speranza comune di uscire da questo vortice di sofferenza, che molto spesso ci creiamo da soli, con le nostre insicurezze e con le nostre paure. Cantare questa canzone per me è stata una liberazione da tutte quelle angosce che da tempo mi portavo dentro. A livello artistico penso che non mi potesse capitare occasione migliore, mi piace la produzione che i Planet Funk hanno fatto sul pezzo ed insieme siamo riusciti a creare un mondo nuovo che spero incuriosisca anche gli ascoltatori.

Hai studiato canto lirico ma hai frequentato anche l’accademia di canto di Luca Jurman a Milano e quella di Luca Bechelli a Firenze. In che modo questa miscela di studi ha forgiato la tua espressione vocale?

Studio canto da quando avevo 11 anni, sin da bambina ho avuto tanta voglia di imparare e di migliorarmi. I miei primi fan sono stati i mie nonni, le mie sorelle e i miei genitori che stavano ore ad ascoltarmi cantare. Mia madre mi portava a tutte le lezioni di canto, ai concerti gospel in chiesa, ad iscrivermi i concorsi, a spronarmi a studiare canto lirico, non ce l’avrei mai fatta senza di lei. Sono state tutte queste esperienze a portarmi dove sono oggi. Jurman mi ha aiutata in un momento della carriera dove la mia voce non era al massimo e mi ha insegnato come usarla al meglio, con Luca Bechelli, a Firenze, ho cantato più di 100 provini capendo davvero per quale genere musicale fossi portata. Poi c’è Fio Zanotti, senza di lui non sarei mai riuscita a comportarmi in uno studio di registrazione come si deve ed infine Maria Luisa Bettarini, che strano a dirsi, mi ha insegnato ad usare il cuore, il canto lirico mi ha dato più di qualsiasi altro studio abbia fatto fino ad ora. Tutte queste infarinature mi hanno portata ad avere le sfumature vocali che ho e molto probabilmente ad esaltare quello che già avevo dentro ma che non sapevo di avere.

Ci racconti il tuo insolito legame artistico con i Planet Funk?

 Con i Planet ho conosciuto un mondo che non sapevo potesse esistere, fatto di luci psichedeliche, solo con loro sono riuscita a crearmi un mia vera identità, hanno tirato fuori qualcosa in me che nemmeno sapevo di avere. Penso che il rapporto umano che si viene a creare con il tuo produttore artistico sia fondamentale, quando sei studio deve esserci serenità ma soprattutto fiducia. Con Gigi Canu dei Planet Funk, che tra l’altro sta producendo i miei prossimi pezzi, si è creato un rapporto di amicizia e di stima reciproca; insieme sperimentiamo moltissime cose ed io imparo ogni giorno qualcosa di nuovo, non smetterò mai di ringraziarlo per la mia crescita umana ed artistica.

Come è avvenuto il passaggio da interprete a cantautrice?

Le prossime canzoni le canterò da interprete, sempre con i testi di Roberto Angelini. Ho iniziato da poco a prendermi in considerazione come cantautrice, voglio essere brava a fare ciò faccio e Gigi mi sta aiutando anche da questo punto di vista.

I tuoi riferimenti musicali sono leggende della musica mondiale ma chi senti veramente affine alla tua sensibilità e al tuo modo di interpretare la musica?

Ho sempre ascoltato musica internazionale: adoro Florence and the Machine, London Grammar, Jessie J e tanti altri. Di cantanti storiche a cui mi sono sempre inspirata ce ne sono molte, citerei Etta James. Nina Simone, Janis Joplin. Ho sempre cercato di captare da questi grandi artisti tutto quello che potevo percepire, la sofferenza, il modo di cantare ma soprattutto la libertà con cui si esprimevano.

Qual è la formula musicale alla quale stai lavorando e cosa vorresti comunicare al tuo pubblico?

Sto cercando di  entrare in una fetta di mercato che in Italia viene a mancare. Come dicevo sopra, se prendiamo il brano “Vortice” in considerazione, possiamo evidenziarne un indirizzo pop elettronico che stiamo provando a mantenere anche nei prossimi pezzi. Spero di riuscire a crearmi una mia identità e ad esprimermi nel modo più limpido possibile.

Quali sono le tematiche di cui ti piacerebbe cantare nelle tue canzoni?

 Sono una ragazza di 25 anni come tante altre, con le sue paure i suoi sogni e i suoi dolori. Sarebbe meraviglioso se le persone che mi ascoltano, potessero ritrovare in quello che canto dei frammenti della propria vita, un ricordo o magari un’ emozione. Vorrei cantare di libertà, di spensieratezza e di emozioni semplici, quelle che tutti noi ogni giorno, anche senza accorgercene, viviamo.

In una recente intervista hai spiegato che vorresti scrivere una canzone che sia incentrata sulla storia di una donna combattiva e vincente…che idee hai a riguardo?

Sì, in effetti stiamo già lavorando su questa tematica. La donna è vista spesso come un personaggio più debole o forse troppo sensibile. Io vorrei raccontare la storia di una donna che, nonostante la sofferenza subita, lotta per una rinascita interiore in nome dei propri valori.

Parlaci di te, dei tuoi hobby, dei tuoi passatempi preferiti, le ultime letture e qualche curiosità di cui finora non hai mai avuto occasione di parlare.

Una mia grande passione sono gli animali! Ho sette cani, sono i miei bimbi e adoro prendermene cura. Quando sono giù di morale, mi basta stare un po’ di tempo con loro per sentirmi subito meglio. Non c’è cosa più bella dell’amore incondizionato di un animale. Adoro anche  leggere: in camera ho una grande libreria, è il mio piccolo tesoro! Non ho idea di quanti romanzi possano esserci al suo interno, ormai ho perso il conto. Uno degli ultimi libri che ho letto è ”Il miniaturista” di Jessie Burton.

Raffaella Sbrescia

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Video: Vortice

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Il Filo, il primo passo della rinascita artistica di Pierdavide Carone

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Tre anni per ricominciare, per acquisire consapevolezza, maturità, esperienza, forza. Tre anni per metabolizzare e decidere di ricominciare a maniche rimboccate e a vele spiegate. Oggi, dopo tre anni di silenzio artistisco, Pierdavide Carone ritorna sulla scena musicale italiana con “Il Filo”, il singolo che anticipa il nuovo album che verrà pubblicato a breve per Sony Music Italy. Lui, conosciuto per aver partecipato ad Amici, per la sua originale vena cantautorale e per aver collaborato con un mostro sacro come Lucio Dalla, oggi riparte con un brano che si distanzia dai lavori precedenti soprattutto per quanto riguarda la parte prettamente musicale. Una forte connotazione elettronica, relativa sia alla costruzione del la base che agli effetti  sulla voce, lancia Pierdavide al centro delle tendenze attualmente in voga eppure il testo, intimo e diretto,  lascia trasparire la profonda sensibilità del cantautore. “Ho perso il filo della mia ragnatela e sono diventato verme in questa grande mela e ho perso il filo della mia crociata e scopriremo il resto nella prossima puntata, prendi un po’ di me se ti va”, canta Carone,  mettendosi a nudo senza, tuttavia, perdere di vista un crescente spiraglio aperto sul futuro. Non rimane che scoprire quali saranno i tasselli che andranno a completare questo atteso processo di rinascita artistica.

Raffaella Sbrescia

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Luca lo stesso, il nuovo singolo di Luca Carboni fotografa con ironia le contraddizioni del nostro tempo

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La penna di Luca Carboni torna ed emozionarci con “Luca lo stesso”.  Il singolo, pubblicato a sorpresa per Sony Music Italy, anticipa l’uscita del nuovo album di inediti, prevista per il prossimo ottobre e arriva a distanza di due anni dal successo di pubblico e di critica ottenuto del precedente disco “Fisico & Politico”. Le nuove note proposte dal cantautore bolognese, che ha scritto il brano insieme a Dario Faini e Tommaso Paradiso, incrociano la musica d’autore con l’elettronica confluendo in un sound fresco ed in linea con i trend internazionali. All’interno del testo Luca racconta il quotidiano vivere con ironia e lucidità utilizzando parole semplici ed efficaci, direttamente ispirate alle reali contraddizioni che animano una società spesso  ipocrita e doppiogiochista : “C’è chi ama la sua terra e i suoi confini / ed è così patriottico che sogna una patria senza vicini”, canta Luca, mettendo in primo piano una tematica che ci tocca particolarmente da vicino come quella dell’immigrazione. Il concetto che attraversa l’intera struttura del brano è, tuttavia, quello dell’amore interpretato secondo diverse prospettive: “Se i figli possono nascere lo stesso anche da due che si odiano / dimmi allora cosa serve l’amore”, scrive Luca, addentrandosi con delicatezza nelle tortuose dinamiche di nuclei familiari sempre più frammentati. “C’è chi ama gli animali, la natura ed è tanto sensibile/e sogna un mondo senza gli umani”, ancora un controsenso che testimonia con efferata veridicità una comune ideologia di pensiero. Nonostante la massiccia presenza di temi a sfondo sociale, il brano concede ampio spazio anche all’amore romantico, quello che non conosce limiti e pregiudizi: “L’amore, lo sai questa parola che effetto che mi fa/ detta piano o forte/detta ad un’altra  velocità/può anche uccidere/può darmi anche la felicità/ detta con un altro suono oppure con un’altra età”, canta Luca, che, proprio attraverso il titolo della canzone, sottolinea di aver mantenuto intatta la propria identità di cantautore sensibile, attento e profondo.  “Sottovoce o gridata digitata sul web/buttata dentro un respiro/respirato per te con un altro accentro dentro il silenzio/una domenica sera da te/detta coi piedi scalzi o sopra i tacchi più alti/tatuata sul petto che sfiora l’orecchio/sotto un cielo di stelle facciamo l’amore tenendoci stretti io e te/due ragazzi che si amano e chissà se siamo ancora così stupidi”; con quest’ultimo interrogativo a tratti sognante, a tratti malinconico, Luca Carboni scolpisce l’istantanea di un’ immagine onirica che vorrebbe trasformarsi in una rassicurante certezza.

Raffaella Sbrescia

 

 

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