“Uscire da X factor? E’ stato difficile. Difficile rendere conto a chi ci aveva votato, difficile rinunciare all’occasione di successo. Difficile attirarsi addosso tanti sguardi e tante critiche. Però, quando ci siamo resi conto che fare musica non era più qualcosa che ci faceva stare bene, un divertimento, ma diventava fonte di malessere, beh, abbiamo deciso. Siamo artisti di strada, e vogliamo restarlo. Perché la strada è un bel confronto, un impatto, fonte di ispirazione, luogo di libera espressione”.
Questo i Daiana Lou hanno spiegato all’Auditorium di Roma in occasione di un entusiasmante sold out che li ha visti protagonisti di una serata vibrante ed intensa, ricca di musica espressa con autentico coinvolgimento. Solo due giorni fa è uscito il loro primo singolo, Sober, e il pubblico romano non ha tradito i due artisti facendo registrare un tutto esaurito al teatro studio dell’Auditorium di Roma. Se il sound del duo usa molti ingredienti, dalla psichedelia, al punk melodico, alla ritmica un po’ più accentuata, al Rhythm and blues, la figura di Daiana, la fa sicuramente da protagonista, con il suo look accattivante (abiti studiati appositamente per lei, come le grandi star), una voce versatile e potente, che un poco ricorda quella di Antonella Ruggiero negli anni d’oro, interpretazioni intense e colorate. E un rollane garbato ma presente. Alla chitarra il sostegno musicale di Luca, anch’esso coinvolto ed espressivo, fa da spina dorsale a tutte le interpretazioni, alternando momenti di rock deciso a fraseggi unplugged.
Daiana Lou live -Roma ph Maria Luisa Avella
Gli artisti di strada, si sa, sono geniali, e si portano tutto dietro. Daiana percuote il fodero della chitarra, usandolo come strumento acustico, e sicuramente la strumentazione disposta sul palco non è la strumentazione canonica del contesto musicale capitolino. Eppure l’originalità dei Daiana Lou consiste anche in questo. Accurata la scenografia, curata dai ragazzi dell’Istituto superiore di fotografia, con cui è stato un piacere relazionarsi, e che hanno realizzato per la coppia di giovani artisti, filmati di qualità.
Una bella serata, piacevole anche per padiglioni auricolari digiuni delle sonorità della coppia, che ha divertito ed incantato. A tratti hanno ricordato i primi Eurithmics, e con questa suggestione visiva, auguriamo loro un meritato successo, fuori dai talent perché il talento, questa giovane coppia, lo ha nella musica e nell’anima.
Live report e photogallery a cura di: Maria Luisa Avella
Di canti e di storie @ Auditorium Parco della Musica – Roma ph Maria Luisa Avella
Immaginate un viaggio. Un viaggio fatto di racconti e musica. Un viaggio che parte da Sud, e risale la dorsale appenninica fino a Lugano. Un viaggio per racconto e strumenti, dove le favole, le leggende, le storie, spesso commoventi, storie di povertà, di ribellione di amore, si fondono in una musica che trae spunto dalla tradizione mediterranea, fino a virare al jazz.
Interpreti di una serata davvero emozionante all’Auditorium Parco della Musica di Roma, musicisti e voci d’eccezione ci conducono lungo le rive di un sentiero di racconti e ricordi, storie e commozioni. Storie che conosciamo, storie che non abbiamo mai conosciuto e che scopriamo come se ci raccontassero una favola per la prima volta.
Oppure storie recenti, più vicine a noi. Storie di ribellione e di gente comune. L’incipit, dopo l’introduzione appassionata della interpretazione in lingua napoletana assolutamente peculiare ed unica di Canio Loguercio, è “Lavorare con lentezza”. Qualcosa di contemporaneo, quindi, ma pur sempre storia nella storia, storia di una generazione vicina e distante, che per prima ha valorizzato la tradizione della musica popolare italiana fino a farla assurgere ai palchi più prestigiosi: a rappresentarla con autorevolezza, Piero Brega, Sara Modigliani (Canzoniere del Lazio).
Di canti e di storie @ Auditorium Parco della Musica – Roma ph Maria Luisa Avella
Una trama montata da Alessandro D’Alessandro, con il suo organetto e la sua orchestrazione, che nulla lascia al caso, e coordina con determinazione e garbo un insieme di musicisti di eccezione, a partire dal socio “vibbrione” Canio Lo Guercio a seguire con Andrea Satta e i Tete de Bois, sempre attuali con le loro note modernamente poetiche, i Micrologus, che rirpopongono la suggetione della zampogna,, un entusiasmante e bellissimo Riccardo Tesi, un verace Peppe Voltarelli, e i suoni delicati della chitarra di Sylvie Genovese.
Poi, Lei. Quella che secondo il mio modesto parere è la più bella e suggestiva voce del popolare italiano: Lucilla Galeazzi. Regina indiscussa del genere e non solo, nel suo vestito rosso fiammante, ci regala un paio di brani del suo personale repertorio, tratto dal progetto “Bella Ciao”.
Ma quando, chitarra alla mano, intona le note di “Addio Lugano bella”, beh, qualcuno in sala si commuove. E a ragione.
Un bello spettacolo, sala piena ed attenta, molte emozioni.
Una produzione Squilibri Editore, che ci auguriamo entri, con il merito adeguato, tra i partners della Fondazione Musica per Roma, in una collaborazione che non potrà che arricchire la proposta musicale rivolta al pubblico capitolino.
Live report e photogallery a cura di: Maria Luisa Avella
Di canti e di storie @ Auditorium Parco della Musica – Roma ph Maria Luisa Avella
Di canti e di storie @ Auditorium Parco della Musica – Roma ph Maria Luisa Avella
Di canti e di storie @ Auditorium Parco della Musica – Roma ph Maria Luisa Avella
Di canti e di storie @ Auditorium Parco della Musica – Roma ph Maria Luisa Avella
Di canti e di storie @ Auditorium Parco della Musica – Roma ph Maria Luisa Avella
Di canti e di storie @ Auditorium Parco della Musica – Roma ph Maria Luisa Avella
Di canti e di storie @ Auditorium Parco della Musica – Roma ph Maria Luisa Avella
Di canti e di storie @ Auditorium Parco della Musica – Roma ph Maria Luisa Avella
Di canti e di storie @ Auditorium Parco della Musica – Roma ph Maria Luisa Avella
Di canti e di storie @ Auditorium Parco della Musica – Roma ph Maria Luisa Avella
Di canti e di storie @ Auditorium Parco della Musica – Roma ph Maria Luisa Avella
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
In un periodo storico in cui sempre più persone inneggiano alle divisioni, Tosca si oppone alla deriva socioculturale imperante con “Appunti musicali dal mondo”. Un concerto equiparabile ad un viaggio intorno al mondo, un esempio di arte pura da godere dall’inizio alla fine.
Tra intrecci sonori, abbracci linguistici, lontananze e assonanze, si sono alternati sul palco: il regista della musica Nicola Piovani che l’ha iniziata alla riscoperta delle radici musicaliromane; il grande musicista e cultore musicale Gegè Telesforo, che ha conosciuto ai tempi del suo esordio televisivo a Doc condividendo insieme le tappe più importanti della sua gavetta nella banda di Renzo Arbore; Gabriele Mirabassi, con il quale ha in comune l’amore per la musica brasiliana; Joe Barbieri, da Tosca definito il suo corrispettivo al maschile, autore di alcune delle sue canzoni più significative; Danilo Reafuoriclasse che con le sue note al pianoforte dipinge ogni canzone; ed infine, l’amico e collaboratore di sempre, Germano Mazzocchetti, sua anima della musica teatrale.
La scaletta:
Le foto sono a cura di: Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Tosca and Friends in “Appunti musicali dal mondo” – Roma ph Anna Vilardi
Live Nation ha annunciato oggi che gli U2 torneranno dal vivo in alcuni stadi con U2: The Joshua Tree Tour 2017, un tour che vuole celebrare il trentesimo anniversario dell’omonimo quinto album della band. Ogni concerto proporrà tutte le canzoni di The Joshua Tree, e avrà come supporto uno dei grandi “special guests” selezionati, Mumford & Sons, OneRepublic e The Lumineers per il Nord America e Noel Gallagher’s High Flying Birds in Europa.
Pubblicato e acclamato in tutto il mondo il 9 marzo 1987, The Joshua Tree, che contiene le hit “With Or Without You”,“I Still Haven’t Found What I’m Looking For” e “Where The Streets Have No Name”, è stato il primo album degli U2 a raggiungere il primo posto negli Stati Uniti, dominando le classifiche di Regno Unito e Irlanda, e vendendo oltre 25 milioni di copie in tutto il mondo, trasformando quindi Bono, The Edge, Adam Clayton e Larry Mullen Jr “… da eroi e superstar” (Rolling Stone). Il Time Magazine ha dedicato la copertina agli U2 nell’aprile 1987, proclamandoli “Rock’s Hottest Ticket” in un anno importante che ha segnato lo spostamento dei loro concerti dai palasport agli stadi, per poter accontentare la crescente richiesta di biglietti. Da quel momento sono diventati e sono tuttora una delle più grandi band live al mondo. I 12 mesi successivi sono stati leggendari: hanno girato il famoso video sul tetto di un negozio di alcolici a Los Angeles, che ha letteralmente bloccato il traffico e ha guadagnato un Grammy Award; hanno poi vinto un BRIT Award e due Grammy – tra cui Album dell’Anno (il primo di 22 ricevuti a oggi, che li rende la rock band con il maggior numero di riconoscimenti nella storia dei Grammy).
Il quinto album degli U2, The Joshua Tree, è prodotto da Brian Eno e Daniel Lanois, e contiene il leggendario artwork che ha consolidato la carriera del fotografo e regista Anton Corbijn. L’album è stato registrato a Dublino, ai Windmill Lane Studios e Danesmoate, la casa che poi è diventata la dimora del bassista Adam Clayton.
“Sembra che siamo tonati al punto di partenza, al periodo in cui le canzoni di The Joshua Tree furono scritte, con disordini globali, partiti politici di estrema destra e alcuni dei più importanti diritti umani a rischio. Per celebrare l’album – visto che le canzoni sembrano così adatte a questi tempi – abbiamo deciso di fare questi concerti, ci pare il momento giusto. Non vediamo l’ora.” – The Edge
“Recentemente ho riascoltato The Joshua Tree per la prima volta dopo quasi 30 anni… è come un’opera. Tante emozioni che sono stranamente attuali: l’amore, la perdita, i sogni spezzati, la ricerca dell’oblio, la polarizzazione… tutti i grandi temi… Ho cantato molte di queste canzoni diverse volte… ma mai tutte. Ne ho proprio voglia, se il nostro pubblico è eccitato come noi… sarà una serata grandiosa.” – Bono
“Accompagneremo gli U2 in qualche data del loro tour! È il trentesimo anniversario di The Joshua Tree – uno dei più grandi dischi mai pubblicati, a nostro parere, che sicuramente merita una degna celebrazione. È un album che ha rappresentato così tanto per ognuno di noi, e se c’è un album senza tempo, di sicuro è questo. Quindi quando i ragazzi ci hanno invitato a fare da supporto a qualche data del tour, è stato un onore accettare. Saranno delle belle serate…” – Mumford & Sons
“Mi ricordo quando facevo la cover di “One” nei bar di New York dieci anni fa, con Jer alla batteria. È cambiato tanto da allora ma di sicuro non avrei MAI immaginato che avremmo avuto l’opportunità di fare da supporto a un gruppo così storico, per il tour di un album così leggendario - The Joshua Tree. Le canzoni sono così senza tempo che è difficile pensare ad un tempo in cui non esistevano. Quel modo di scrivere canzoni è sempre stato il nostro obiettivo: scrivere brani che superano le generazioni. – Wesley Schultz, The Lumineers
“The Joshua Tree è il primo album degli U2 che ho ascoltato, perché è uscito nel momento in cui ho iniziato a innamorarmi della musica da bambino… è l’album che mi ha fatto desiderare scrivere canzoni e fondare una band. Accompagnarli in questo tour sarà la più bella esperienza di una vita.” – Ryan Tedder, OneRepublic
“Sarà un piacere e un onore dare il mio contributo a quello che tuttora è il più grande spettacolo al mondo.” – Noel Gallagher
Dopo il rivoluzionario iNNOCENCE + eXPERIENCE Tour del 2015, U2: The Joshua Tree Tour 2017 segnerà il ritorno della band sui palchi degli stadi dopo il 360° Tour (2009-2011), il tour di maggiore successo nella storia, visto da oltre 7.3 milioni di fan in tutto il mondo.
U2: The Joshua Tree Tour 2017 partirà il 12 maggio da Vancouver e farà tappa in alcuni stadi del Nord America e dell’Europa, tra cui la primissima esibizione da headliner in un festival statunitense al Bonnaroo Music & Arts Festival, e un concerto nella loro Dublino, al Croke Park il 22 luglio. Una la tappa nel nostro paese, il 15 luglio allo Stadio Olimpico di Roma.
I biglietti per U2: The Joshua Tree Tour 2017saranno in vendita da lunedì 16 gennaio in Irlanda, Regno Unito ed Europa (dalle 10:00 per l’Italia), e da martedì 17 gennaio in Canada e Stati Uniti. Come sempre, gli iscritti al Fan Club ufficiale degli U2 potranno accedere ad una prevendita esclusiva su U2.com da mercoledì 11 gennaio ore 9:00 a venerdì 13 gennaio ore 17:00(ora locale). Ci saranno biglietti di Prato in piedi e Tribune a sedere. Ci sarà un limite di acquisto di 4 biglietti per gli iscritti al fan club e di 6 biglietti per la vendita generale. In Nord America tutti i biglietti di prato saranno “paperless”, se non diversamente indicato.
U2: The Joshua Tree Tour è prodotto da Live Nation Global Touring. UPS è il fornitore Logistico Ufficiale del Tour.
E’ on line Il Porto, a mesma musica, il nuovo video di Tosca. Scritto da Ermanno Dodaro e Massimo Venturiello, il testo di questa canzone (contenuta nel suo ultimo disco Il suono della voce) riadattato dall’artista portoghese Maria Anadon, arriva oggi sul web.Le immagini sono le istantanee di un anno di concerti dell’artista in giro per il mondo. Si parte dalla Roma di Castel Sant’Angelo per arrivare ad Algeri, passando per Tindari e Tunisi. Questa canzone è uno specchio della mia curiosità - spiega la cantante - è la melodia del mio pensiero. Il porto è una metafora, come l’inizio di ogni viaggio della vita, di ogni amore, di ogni esperienza. Ecco perché ho pensato di far rappresentare l’inizio di questo mio nuovo periodo artistico a questa canzone. “Artista marinara, artista libera”: conclude parafrasando un vecchio detto genovese “‘Popolo marinaro, popolo libero”.
La canzone fa parte del repertorio che eseguirà il 6 gennaio. Cantante, artista eclettica, ricercatrice musicale e sperimentatrice, venerdì Tosca torna sul palco dell’Auditorium Parco della musica di Roma per raccontarsi in un concerto-evento con tanti ospiti che, nel suo stesso nome, racchiude il senso dell’unicità della serata. Appunti Musicali dal Mondo: confini esconfini del suono della voce è un progetto che mette il punto e ripercorre le tappe più significative del suo cammino artistico tra sperimentazioni, ricerca e nuovi arrangiamenti e che per la prima volta riunisce alcuni grandi artisti, nonché suoi eccezionali compagni nelletappe fondamentali del suo viaggio musicale.
Tra intrecci sonori, abbracci linguistici, lontananze e assonanze, si alterneranno sul palco: il regista della musica Nicola Piovani che l’ha iniziata alla riscoperta delle radici musicaliromane; il grande musicista e cultore musicale Gegè Telesforo, che ha conosciuto ai tempi del suo esordio televisivo a Doc condividendo insieme le tappe più importanti della sua gavetta nella banda di Renzo Arbore; Gabriele Mirabassi, con il quale ha in comune l’amore per la musica brasiliana; Joe Barbieri, da Tosca definito il suo corrispettivo al maschile, autore di alcune delle sue canzoni più significative; Danilo Reafuoriclasse che con le sue note al pianoforte dipinge ogni canzone; ed infine, l’amico e collaboratore di sempre, Germano Mazzocchetti, sua anima della musica teatrale.
Uno spettacolo di suoni e parole, poetico e vibrante, quasi un “racconto in musica” anche grazie al sapiente utilizzo di lingue molto lontane fra loro, che passa da un fado portoghese a la morna, da una canzone libanese a un tradizionale dei matrimoni Yiddish, da una ballata zingara fino ad approdare alle sponde italiane della musica d’autore e popolare, con uno straordinario omaggio alla canzone romanacheda tempoTosca valorizza oltre i confini laziali. Mi considero una discepola di Gabriella Ferri – racconta - e se faccio questo mestiere lo devo a lei.
Pezzi rari e melodie introvabili, contaminazioni con altre culture intrecciate alle nostre radici, in una serata che per l’occasione abbraccerà anche cantidel Natale dal mondo insieme a grandi classici della tradizione italiana e canzoni dal suo repertorio come Il suono della voce, branoscritto da Ivano Fossati che dà il titolo al suo ultimo album.
Il tutto legato da un percorso drammaturgico attraverso le parole di grandi poeti del mondo, creato per l’occasione dal regista Massimo Venturiello.
Video: Il Porto
Parafrasando Pessoa – afferma Tosca - ‘in un momento di sbandamento politico e sociale la musica del popolo ti protegge perché ti fa appartenere, se vuoi’. La mia non è una ricerca filologica, ma una ricerca per affinità artistica dove potevo affondare anche le mie radici. È un’avventura nelle molte anime della canzone. Ho scelto brani tra i viaggi che abitualmente faccio due o tre volte all’anno e quelli virtuali che ho compiuto in quasi venti anni di teatro e canzone.Mi sono fatta guidare dall’istinto, dalla bellezza delle canzoni che trovavo e che portavo via con me.
Attenta, appassionata e rigorosa, capace di trovare il giusto equilibrio tra audacia e misura, intensità interpretativa e genuina teatralità, nel tempo Tosca ha dimostrato di essere sempre meno prevedibile e in costante evoluzione. La nobile arte della canzone colta va curata, trattata e custodita, come fossero gioielli di famiglia– dice. E nella sua carriera vissuta tra concerti, teatro e collaborazioni illustri tra cui Ron, Dalla, Buarque, Zero, Morricone, l’artista è rimasta sempre fedele a se stessa; ha forgiato canzoni, lavorando sulla ricerca e sulle emozioni, cercando di trasmettere quel qualcosa in più che solo la musica sa dare.
Un corredo di esperienze disparate, da cui Tosca è riuscita a trarre stimoli sempre nuovi, e che l’hanno resa indiscutibilmente una delle personalità più prismatiche della canzone d’autore italiana, capace di dare vita a differenti “vite artistiche”. Ultima in ordine di tempo, quella di Officina delle arti Pier Paolo Pasolini, innovativo Laboratorio di Alta Formazione del teatro, della canzone e del multimediale, culla di giovani artisti, un luogo di appartenenza che – conclude – forse può salvare i ragazzi da tante trappole mediatiche. Sono nipote di contadini emigranti, per me la musica e il teatro sono come una terra dove mettere un seme. E aspettare il raccolto…senza passare per OGM di alcun genere…solo tempo, talento e onesta!
Biglietti 20 euro + diritti di prevendita
Info 06-80241281 www.auditorium.com
Un concerto unplugged, due protagonisti “insoliti” nella loro unione, due percorsi che rappresentano l’uno la continuazione dell’altro, molte parole, molti ricordi, una bottiglia di vino……immaginate una serata intorno ad un focolare. Immaginate un racconto, che nasce negli anni ’70: il racconto di un cammino discografico.
Erano tempi in cui la musica si proponeva in tutto il suo splendore. Erano i tempi della ricerca, della rottura, dell’innovazione. Della necessità di comunicare, un disagio, un entusiasmo, una partecipazione, una lotta. Erano i tempi di una etichetta doc: l’RCA. I tempi del “Vincenzo” di Fortis,, erano i tempi dei cantautori.
I cantautori, fiumi di parole, spesso articolate su impianti musicali elementari. Che di quelle parole, che erano poesia, abbiamo fatto tesoro nella vita, e ancora siamo lì a ripetercele di tanto in tanto. A Roma erano soprattutto i tempi del Folkstudio. E di una ragazzina di tredici quattordici anni, adolescente, con la fortuna di avere un paio di cugini più grandi che se la dovevano portare dietro per forza. Erano i miei tempi, ero io. Che di quel locale ho ricordi che si avvicinano più alla favola che alla realtà. Ci si faceva musica, ce la facevano un ragazzo biondo barbutello, un altro moro con una gran massa di capelli e i Ray Ban, un giovane eccentrico e ermetico, un altro politicizzatissimo e impegnato…..insomma, tutti volevano suonare al Folkstudio.. Ci passò anche uno stonato assai, un americano…..componeva ballate. La leggenda vuole che non ci fossero più di una quindicina di persone ad ascoltarlo. Ma questa è la leggenda…..ed io non ero ancora nata.
De Angelis – Marcorè ph Roberta Gioberti
Si chiamarono poi De Gregori, Venditti, Lolli, Gaetano, Guccini, Rosso…….Dylan.
Poi ci dicono che siamo vecchi e nostalgici. Puo’ essere. Ma se non avete mai avuto la possibilità di assistere in poco più di un pugno di persone ad una esibizione di De Paula, non potete capire. Tutto era così semplice, così accessibile, così spontaneo. Tutto nasceva e ruotava intorno a queste due realtà, nella capitale. Tutto quello che riguardava la musica d’autore italiana. A riportarci a quei tempi, con i loro ricordi, che sono in parte i miei, Edoardo De Angelis e Neri Marcoré, che ci regalano uno spettacolo tutto da gustare silenziosamente, a piccoli sorsi.
De Angelis – Marcorè ph Roberta Gioberti
Folkstudio, ma non solo. Lucio Dalla, Battisti, Endrigo, De André, Bennato (Edoardo), l’autorato più recente, qualche scivolone sul pop must, arricchito da tanta ironia interpretativa. E anche una carezza di napoletanità, omaggio esplicito ad una giovane, fresca e a noi cara interprete, Flo Cangiano. . Tre chitarre, un racconto e tante canzoni d’autore, riproposte in versione acustica, alcune quasi sussurrate. In attesa che questo percorso si trasformi in un album, dedicato da De Angelis all’interpretazione di brani di altri autori. Album prodotto da Francesco De Gregori, quasi a ricambiare il gesto del discografico e amico che ebbe fiducia in lui agli esordi, e a ragione. Il vino vuole rosso, ovviamente. E accompagna un piacevole e divertente itinerario da rivivere,ma soprattutto da scoprire. Un racconto per i giovani, un insieme di aneddoti e storia che, soprattutto a loro, a quelli appassionati di canzone d’autore, consigliamo di non perdere.
Grazie, De Angelis e Marcoré, per questo scampolo di storia dei nostri tempi.
Ecco una corposa gallery con gli scatti realizzati durante il Concerto del Primo Maggio a Roma, il tradizionale appuntamento promosso come sempre da CGIL, CISL e UIL ed organizzato da iCompany e Ruvido Produzioni, che dal 1990 raduna nel giorno della Festa dei Lavoratori migliaia di spettatori in una delle piazze più importanti della capitale per 8 ore di musica. Il tema di quest’anno è stato Più Valore al Lavoro: Contrattazione Occupazione Pensioni.
Ecco gli artisti che si sono esibiti sul palco del CONCERTO DEL PRIMO MAGGIO: SKUNK ANANSIE, MAX GAZZÈ, VINICIO CAPOSSELA con i CALEXICO, ASIAN DUB FOUNDATION, SALMO, MARLENE KUNTZ, TIROMANCINO, FABRIZIO MORO, GIANLUCA GRIGNANI, COEZ, BUGO, DUBIOZA KOLEKTIV, TULLIO DE PISCOPO, RAIZ MESOLELLA ROSSI, GARY DOURDAN feat. NINA ZILLI, NADA con A TOYS ORCHESTRA, PERTURBAZIONE feat. ANDREA MIRÒ, BANDABARDÒ con GAUDATS JUNK BAND, MAU MAU, AMBROGIO SPARAGNA, PEPPE BARRA, REZOPHONIC, MODENA CITY RAMBLERS & FANFARA TIRANA, EUGENIO BENNATO, MALDESTRO, THEGIORNALISTI, ORCHESTRA OPERAIA che eseguirà gli omaggi a Prince, Remo Remotti e Gianmaria Testa con PETRA MAGONI, Massimiliano Bruno, Stefano Fresi, Max Paiella, Anna Foglietta, Michela Andreozzi e Carlotta Natoli, ENZO AVITABILE, TONY CANTO con FAISAL TAHER, MIELE, IL PARTO DELLE NUVOLE PESANTI, MED FREE ORKESTRA con ROBERTO ANGELINI e MATTEO GABBIANELLI (Kutso), BLEBLA e SANTINO CARDAMONE.
Scatti realizzati dagli inviati Luigi Maffettone e Roberta Gioberti
Primo Maggio Roma – I preparativi ph Roberta Gioberti
Tutto pronto per il “concertone” del Primo Maggio a Roma. Il tradizionale appuntamento promosso come sempre da Cgil, Cisl e Uil, dal 1990 raduna nel giorno della Festa dei Lavoratori migliaia di spettatori in una delle piazze più importanti della capitale, Piazza San Giovanni in Laterano, per otto ore di musica no stop. Il tema di quest’anno è ’Più Valore al Lavoro: Contrattazione Occupazione Pensioni’. Ad affiancare Luca Barbarossa, per la prima volta salirà sul palco da conduttore, sarà Mariolina Simone, conduttrice radiofonica e televisiva.
Primo Maggio Roma – I preparativi ph Roberta Gioberti
Ecco l’elenco degli artisti che saliranno sul palco: Skunk Anansie, Max Gazzè, Vinicio Capossela con i Calexico, Asian Dub Foundation, Salmo, Marlene Kuntz, Tiromancino, Fabrizio Moro, Gianluca Grignani, Coez, Bugo, Dubioza Kolektiv, Tullio De Piscopo, Raiz-Mesolella-Rossi, Gary Dourdan feat. Nina Zilli, Nada con a Toys orchestra, Perturbazione feat. Andrea Mirò, Bandabardò con Gaudats Junk band, Mau Mau, Ambrogio Sparagna, Peppe Barra, Rezophonic, Modena City Ramblers & Fanfara di Tirana, Eugenio Bennato, Maldestro, Thegiornalisti, Orchestra Operaia per Remo Remotti con Petra Magoni, Massimiliano Bruno, Stefano Fresi, Max Paiella, Anna Foglietta, Michela Andreozzi e Carlotta Natoli, Enzo Avitabile, Tony Canto con Faisal Taher, Miele, il Parto delle Nuvole Pesanti, Med Free Orkestra con Roberto Angelini e Matteo Gabbianelli dei Kutso, Blebla e Santino Cardamone. In particolare rilievo duetti inediti come quello tra Capossela-Calexico, Modena City Ramblers e la Fanfara di Tirana. La manifestazione musicale andrà in onda, in diretta televisiva dalle ore 15.00 a mezzanotte su Rai 3 e sul canale 501 HD.
Le prime foto scattate dall’inviata Roberta Gioberti
Primo Maggio Roma – I preparativi ph Roberta Gioberti
Primo Maggio Roma – I preparativi ph Roberta Gioberti
Primo Maggio Roma – I preparativi ph Roberta Gioberti
Primo Maggio Roma – I preparativi ph Roberta Gioberti
Primo Maggio Roma – I preparativi ph Roberta Gioberti
Primo Maggio Roma – I preparativi ph Roberta Gioberti
Primo Maggio Roma – I preparativi ph Roberta Gioberti
Marta Su Tubi live @ Teatro Quirinetta ph Roberta Gioberti
Comincia dal Teatro Quirinetta di Roma la nuova attesa avventura live dei Marta Sui Tubi. L’affermato trio folk-rock-hardcore porta sul palco buona parte dei brani contenuti nel sesto e ultimo album di inediti, intitolato “Lostileostile”. Grinta, carattere, personalità e ricerca confluiscono all’interno di un progetto artigianale che testimonia consapevolezza compositiva, indolenza, cinismo ma soprattutto qualità. Frutto di una tra le più spettacolari campagne di Crowfundingitaliane, “Lostileostile” è un disco libero, in grado di assecondare diverse attitudini: si va dalla rinnovata potenza espressiva e dirompente della voce di Giovanni Gulino alla visionarietà della chitarra di un ispiratissimo Carmelo Pipitone fino all’ineludibile bellezza catartica della batteria di Ivan Paolini.
Marta Su Tubi live @ Teatro Quirinetta ph Roberta Gioberti
Non è la prima volta che i Marta Sui Tubi tornano a suonare in trio ma adesso i tre hanno decisamente alzato la posta in gioco con l’intento di sviluppare un suono ancora più robusto e tagliente. “Qualche kilo da buttare giù” è la prima traccia dell’album, quella che lo stesso Gulino ha definito “la canzone d’intenti”, la prima prodotta in trio e che ha dato vita a questa creatura il cui filo conduttore è il tema dell’incontro. Ci sono incontri dai cui nascono amicizie (Amico Pazzo), incontri che diventano amori (Un pizzico di te), incontri che diventano scontri come succede in (Da dannato). All’interno del disco anche un incontro generazionale, quello con Gigliola Cinquetti, che canta insieme a Gulino nell’ispirata ballad “Spina Lenta”; la cantante si è calata perfettamente nel mood del pezzo e l’ha cantato in maniera autentica e coinvolgente.
Marta Su Tubi live @ Teatro Quirinetta ph Roberta Gioberti
L’incontro più importante, che caratterizza il disco in maniera decisiva è quello con il synth: rispetto ai lavori precedenti, sintetizzatori e da suoni elettronici irrompono negli arrangiamenti con un significativo peso specifico. La vena pop delle liriche e del cantato viene smorzata dagli arpeggi della chitarra acustica inacidita dai distorsori. Il risultato è un mix di sonorità e influenze agli antipodi, folk, metal, rock, psichedelia che si incontrano e si condensano lasciandoci un brivido sulla pelle.
Raffaella Sbrescia
Photogallery a cura di: Roberta Gioberti
Marta Su Tubi live @ Teatro Quirinetta ph Roberta Gioberti
Marta Su Tubi live @ Teatro Quirinetta ph Roberta Gioberti
Marta Su Tubi live @ Teatro Quirinetta ph Roberta Gioberti
Marta Su Tubi live @ Teatro Quirinetta ph Roberta Gioberti
Marta Su Tubi live @ Teatro Quirinetta ph Roberta Gioberti
Marta Su Tubi live @ Teatro Quirinetta ph Roberta Gioberti
Marta Su Tubi live @ Teatro Quirinetta ph Roberta Gioberti
Marta Su Tubi live @ Teatro Quirinetta ph Roberta Gioberti
Marta Su Tubi live @ Teatro Quirinetta ph Roberta Gioberti
Marta Su Tubi live @ Teatro Quirinetta ph Roberta Gioberti
Marta Su Tubi live @ Teatro Quirinetta ph Roberta Gioberti
Setlist del concerto di Roma
Qualche kilo da buttare giù
Amico pazzo
La calligrafia di Pietro
Il primo volo
Spina lenta
Da dannato
+D1H (Più di un’ora)
Un pizzico di te
Un amore bonsai
Cromatica
Dispari
Il Delta del poi
Rock + roipnoll
Post
Di vino
Vorrei
Niente in cambiouy
Roberto Vecchioni e Daria Colombo “La forza delle donne” ph Roberta Gioberti
Esiste una forza, una forza che è nel quotidiano. Ed è del quotidiano femminile che stiamo parlando. E’ un argomento che si affronta da anni, quello della difficoltà del mondo femminile a confrontarsi con un altro mondo, per certi versi opposto, ma indispensabilmente complementare, che è quello maschile. Fatto di motivazioni diverse, di atteggiamenti diversi, di coinvolgimenti diversi. Diversi non vuol dire migliori o peggiori, ma diversi. Una diversità riconosciuta e paradossalmente negata allo stesso tempo, una diversità che vuole contrapposti due mondi che non sempre vivono in guerra, ma spesso distaccati. E così, senza fanatismi da attivismo femminista, accade che due donne, di età diversa, si incontrino. E nell’incontrarsi, confrontino i propri mondi, l’uno fatto di coinvolgimento, di impegno, di lotte, l’altro di sostegno, di familiarità, di dedizione al prendersi cura, di rassegnazione all’assenza. Una delicata, e a tratti poetica, analisi dell’essere donna nella quotidianità, quella fatta da Daria Colombo nel suo libro “La forza delle donne”, che si è trasformata in uno spettacolo teatrale e musicale, realizzato a sostegno delle iniziative di due Onlus, e più precisamente Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna, e alla Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate di Milano, con la regia di Velia Mantegazza. Ad accompagnare le letture ed i versi, il pianoforte e i flauti di Ilaria Biagini.
Sul palco, di fianco a sé, Daria Colombo ha voluto il marito, Roberto Vecchioni. Un cantautore che del mondo femminile ha scritto tanto, e lo ha cantato da uomo. “Costano le donne costano più dei motori dei gioielli e delle lacrime ballano le donne ballano ma quelle vere sono rare e non si comprano tu le puoi prendere ma non comprendere” testo di Ornella Vanoni, che volle fare suo in una leggera e felliniana reinterpretazione.
Roberto Vecchioni e Daria Colombo “La forza delle donne” ph Roberta Gioberti
E ancora, anni fa, in “Voglio una donna con la gonna”, meravigliosa provocazione rimasta incompresa dai più, “Prendila tu quella che fa il leasing, quella che va al briefing, stronza come un uomo, sola come un uomo”.
Ho vissuto gli anni del femminismo con molta diffidenza. Ed ho sempre creduto che non sia nel tentativo di scimmiottare gli atteggiamenti maschili, la vera emancipazione, ma nel rivendicare un ruolo che viene sempre più negato da una società diventata competitiva e spietatamente utilitaristica. Ci sono cose che solo una donna può fare, o meglio, che sarebbe meglio che facesse, semplicemente perché sono nella sua natura. Una natura che non può e non deve essere negata da logiche di mercato, come non possono e non devono esserlo molte altre cose.
Roberto Vecchioni e Daria Colombo “La forza delle donne” ph Roberta Gioberti
Il mondo cambia, cambiano i modi di rapportarsi, e di interpretare i ruoli. Anche le dinamiche dei rapporti cambiano, e si abbattono muri, spesso alzandone altri, considerando sempre più i sentimenti come qualcosa di cui si può fare a meno, o meglio, che si può vivere in autonomia, prescindendo da quelli degli altri. E’ l’era dell’egoismo sentimentale. Le persone vanno, vengono, non si impegnano, colgono l’attimo, però vogliono certezze, senza assumersi responsabilità. Se sarà meglio o sarà peggio, nessuno potrà dirlo: Sarà semplicemente diverso. E se da un lato riconosciamo le difficoltà di adattamento del mondo femminile, dall’altro non neghiamo quelle di un mondo maschile che, indubbiamente, ha perso anch’esso molti punti di riferimento. Una riflessione più serena, più empatica e meno conflittuale al riguardo non guasterebbe, a nostro avviso.
Tuttavia, a prescindere da ciò, resta il valore assolto della musica. Ci sono note che per sempre continueranno a toccare la nostra anima. Note che accompagnano le letture tratte dal libro.
Roberto Vecchioni e Daria Colombo “La forza delle donne” ph Roberta Gioberti
Le note di “Velasquez”, il grande viaggiatore,di Figlia, l’omaggio a Enrico Ruggeri, con “Quello che le donne non dicono”, de “il cielo capovolto”. E la toccheranno oltre le differenze sessuali, la toccheranno arrivando dritte al cuore, il vulnerabile cuore. Perché sono note che parlano d’amore. E quello, non conosce differenze di sesso, è semplicemente la motivazione, riconosciuta o negata, che crea il bello che c’è al mondo. A grande richiesta del pubblico, alla fine “Luci a San Siro”, interpretata da Vecchioni con l’intensità dell’età matura. E qui, come in un bel fine pasto, è giusto non aggiungere nulla……per continuare a sentirne il sapore il più a lungo possibile.
Roberta Gioberti
Photogallery a cura di: Roberta Gioberti
Roberto Vecchioni e Daria Colombo “La forza delle donne” ph Roberta Gioberti
Roberto Vecchioni e Daria Colombo “La forza delle donne” ph Roberta Gioberti
Roberto Vecchioni e Daria Colombo “La forza delle donne” ph Roberta Gioberti
Ilaria Biagini “La forza delle donne” ph Roberta Gioberti
Roberto Vecchioni e Daria Colombo “La forza delle donne” ph Roberta Gioberti
Roberto Vecchioni e Daria Colombo “La forza delle donne” ph Roberta Gioberti
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