“Adesso guardami” è il titolo del terzo album di Roberta Di Lorenzo. La cantautrice si racconta senza filtri, mettendosi in gioco con brani autobiografici e assertivi, sofferti e d’amore; il filo conduttore? “Il coraggio di fare delle scelte”. Roberta scrive canzoni dalle melodie accattivanti e dai testi interessanti con la nonchalance di chi fa apparire semplici anche le cose più complesse. Lo dimostra bene in “Adesso guardami”, pubblicato per l’etichetta Cramps, un nome storico dell’avanguardia musicale in Italia riconvertito a suoni più facilmente appetibili. La produzione artistica dell’album è di Paolo Iafelice, che ha lavorato con artisti del calibro di Fabrizio De André, Ligabue e molti altri. La distribuzione è curata da Edel Italy.«Mi sono presa tutto il tempo necessario. Tre anni per fare chiarezza, buttarmi molte scorie dietro le spalle e dire a chi mi ascolta “adesso guardami”. Non è una richiesta di attenzione: «. È il bisogno di farsi sentire nel presente, non necessariamente di farsi amare per sempre, il che, se poi succede, è meglio. Gli occhi sono sempre il primo tramite di un contatto, destinato o meno a diventare profondo», racconta l’artista.
Dopo “L’occhio della luna” del 2010 – Premio Lunezia per il valore musical-letterario – e “Su questo piano che si chiama terra” del 2012, soprattutto dopo le collaborazioni con Eugenio Finardi (che l’ha portata in tour spesso e ha interpretato a Sanremo 2012 la sua “E tu lo chiami Dio”) e i Sonohra, per i quali ha scritto vari brani, Roberta torna a mettersi a nudo. Lo fa letteralmente nelle foto della copertina e del booklet, lo fa intensamente nelle nuove canzoni, dal sapore in parte autobiografico, in parte intese come impegni da descrivere e assolvere. Sempre personali e vere.
Come “La storia della mia vita” che dice: “Non voglio fermarmi, credere che sia tardi/ Io voglio guardare avanti, capire che posto ho nel mondo/ che cosa sono adesso e come dovrei inventarmi”. Oppure “A piedi nudi”: “Le città che cadono e gli animali in estinzione/ dimostrano l’errore della nostra ragione/ a volte si fa chiara la motivazione/ ma poi guardo il cielo e non la vedo più”. E poi canzoni che parlano di suicidio (“L’ottavo piano”) e di futuro (“Scelgo una destinazione”), di musica e d’amore, di sofferenza e di rinascita. «La vita di oggi, così veloce e bulimica”, continua la 35enne cantautrice pugliese da anni a Torino, ci impedisce di ascoltare. Siamo distratti da tutto: la televisione è il simbolo di questa realtà. Invece avremmo bisogno di riconnetterci con gli altri, di incontrarci, per vivere meglio. È questo il filo conduttore del disco: l’importanza di trovare una destinazione, di scegliere, il coraggio della scelta comunque».
Raffaella Sbrescia
Tracklist
Un male d’amore
Adesso guardami
La storia della mia vita
La musica si è persa
Paturnia n.5
Love sonnet
Scelgo una destinazione
L’ottavo piano
A piedi nudi
Sarai contenta
Spegni la televisione