Raphael Gualazzi live al Teatro Dal Verme: da Milano a New Orleans in una sera

Raphael Gualazzi live @ Teatro Dal Verme - Milano ph Francesco Prandoni

Raphael Gualazzi live @ Teatro Dal Verme – Milano ph Francesco Prandoni

Qualunque idea voi possiate avere di Raphael Gualazzi non sarà mai esaustiva se non dopo aver assistito almeno ad uno dei suoi concerti. All’indomani del suo live al Teatro Dal Verme di Milano in occasione del rush finale del suo “Love Life Peace tour” possiamo tranquillamente affermare di aver preso parte ad uno show eccellente.

Non solo cantautorato raffinato ma anche e soprattutto musica di qualità. Con un set ricco e strutturato, una band composta da musicisti polistrumentisti (Luigi Faggi Grigioni alla tromba, Gianluca Nanni alla batteria, Anders Ulrich al basso e al contrabbasso e Laurent Miqueu alle chitarre) e l’originale contributo della giovane leva Nyvinne, prodotta anche lei dall’etichetta discografica Sugar di Caterina Caselli. La cantautrice, che canta in italiano, inglese e francese alternandosi tra brani blues, soul e pop e uno spassoso beatbox, ha presentato il singolo “Spreco personale” in apertura e ha cantato insieme a Raphael alcuni brani tra cui “All alone” e “L’estate di John Wayne”.

 Timido sì ma con riserva, Gualazzi è riuscito a capitalizzare l’esperienza degli anni trascorsi per sciogliersi pian piano durante il concerto, l’irriverente loquacità e qualche ironica battuta hanno rotto il ghiaccio coinvolgendo un pubblico eterogeneo sia per provenienza che per età.

Raphael Gualazzi live @ Teatro Dal Verme - Milano

Raphael Gualazzi live @ Teatro Dal Verme – Milano

In scaletta ovviamente i più recenti brani tratti dall’album “Love Life Peace” ma anche quelli contenuti in “Reality and Fantasy” e “Happy Mistake”. Il filo conduttore del concerto è la contaminazione: le venature jazz incrociano le ballate pop e si irrobustiscono con i ritmi delle percussioni che profumano di Sud America e di Brasile.

L’improvvisazione, la passione per il ritmo, gli arrangiamenti, le armonie, i saliscendi melodici del suo fido pianoforte sono il pane quotidiano di Gualazzi che, a dire il vero, non ha bisogno di parlare perché il suo linguaggio sonoro dice già molto di più. La sua cultura musicale è radicata, vasta e profonda, si permette il lusso di rimaneggiare i suoi successi ma anche quelli di miti indiscussi del jazz mondiale, li rende fruibili, gustosi, divertenti. Tra i brani in scaletta segnaliamo: «Lotta Things», «Mondello Beach», «Pinzipo», «Disco ball», «Reality And Fantasy», “Run Joe”, “Un mare di luce”.

Raffaella Sbrescia

Raphael Gualazzi presenta “Love Life Peace”. Intervista

Raphael Gualazzi - Love Life Peace

 “Love Life Peace” è il nuovo album di inediti di Raphael Gualazzi prodotto e arrangiato da Matteo Buzzanca. Questo terzo lavoro (Sugar Music), il cui packaging riproduce un pianoforte componibile come un puzzle tridimensionale, mette in evidenza tutti i punti forti di un artista che conferma di essere un grande ricercatore sia a livello testuale che sonoro.  Dopo l’entusiastico riscontro ricevuto dal singolo “L’estate di John Wayne”, Gualazzi torna in scena e lo fa in grande stile presentando il nuovo album al Blue Note di Milano; il tempio di quel jazz di cui Raphael si confessa innamorato ormai da sempre. R’n’B, Jazz, Pop, Pop-Rock, Funk, British Soul, s’incontrano, s’’incrociano si fondono in questo full lenght cantato un po’ in italiano, un po’ in inglese svelando echi e richiami vintage risalenti agli anni ’60, ’70. Amore, vita e pace sono i grandi temi affrontati e messi in rilievo da Gualazzi che trova anche il modo di spaziare tra la tradizione siciliana e leggende di New Orleans nella sorprendente “Mondello beach”. Atmosfere cupe e fumose dipingono i contorni della ballad incentrata sul tema della solitudine “All Alone”. Decisamente ben riuscito il duetto con Malika Ayane sulle note di “Buena Fortuna”, trait d’union tra musica pop e bossanova. La scrittura di Gualazzi si alterna tra brani molto intimi ed altri più spensierati lasciando allo spirito il tempo di prendere fiato tra un’apnea emotiva e l’altra. Tra i brani più belli del disco c’è “Splende il mattino”: una dolcissima poesia purpurea e bluastra al contempo.  Fascinosa e suadente l’’anima groovy di “Disco ball”, estrosa e godibilissima la bonus track “Pinzipo”, firmata insieme a Paolo Buonvino per la famosa serie tv “Tutto può succedere”.

Intervista

Cosa racchiudi nel titolo di questo tuo nuovo lavoro?

Ho scelto un titolo semplice che potesse mettere in rilievo delle tematiche importanti: amore, vita, pace. Questo progetto intende rappresentare una tappa importante del mio percorso artistico ma anche concentrarsi su quello che ci accade intorno. C’è bisogno di un messaggio semplice ma concreto.

La tracklist è molto variegata: si va da brani d’autore a composizioni jazz, ai ritmi latini…

La mia impostazione è sempre stata eclettica, direi fin dai primi passi del mio percorso. Questo album si apre a nuove sonorità che non avevo mai affrontato prima. Il mio approccio è stato sempre aperto rispetto ai temi popolari. Il jazz si ispira alla musica popolare, viceversa la musica popolare deriva dal filone del jazz a cui mi sono appassionato tanti anni fa: lo straight piano, molto fruibile e danzabile.

Cosa volevi raccontare nel brano “L’estate di John Wayne?

Per questo brano devo ringraziare Matteo Buzzanca, Colapesce e Alessandro Raina. Io ho solo fatto delle piccole modifiche ad un brano che era già stato realizzato su misura per me.

Mondello Beach” risulta piuttosto inaspettata…

Io e Matteo abbiamo voluto creare un legame tra sonorità della musica popolare e quella di New Orleans. Un modo per ricordarci che il primo disco jazz è stato realizzato proprio da un siciliano.

Ascoltando l’album, si sente che l’hai concepito pensando soprattutto al live. Confermi?

Dal vivo mi diverto molto. Prescindendo dalla scelta produttiva che ha raggiunto un ottimo risultato, le composizioni mi hanno dato soddisfazione. Durante i concerti siamo in 7 a suonare, ci sarà un interplay diverso tra gli strumenti, si tratterà comunque di un’evoluzione naturale per un musicista jazzofilo come me.

Raphael Gualazzi - Love Life Peace

Raphael Gualazzi – Love Life Peace

Come è avvenuto l’incontro con Buzzanca?

Matteo è venuto a sentirmi insieme alla sua compagna quando ero in concerto a Palermo. Poco dopo mi ha proposto un brano che, già nella sua primissima versione, mi ha colpito subito; stiamo parlando di “Splende il mattino. Dopo esserci trovati in linea anche con un altro brano, abbiamo deciso di seguire insieme tutta la produzione del disco con grande energia.

Nel disco ci sono tanti riferimenti agli anni ’70. Cosa ti ha ispirato?

Stiamo attraversando un periodo particolare nel mondo della musica, molto simile a quello che era il manierismo in arte, si prendere ispirazione dai grandi maestri. Non ho conosciuto Fellini ma i suoi film sono immortali. Cito sempre “Amarcord” di cui ho rivisitato la colonna sonora. Personaggi come lui riportano in vita immagini della nostra cultura, così unica, così speciale.

Uno dei brani più allegri è “Buena Fortuna” scritto con Gino Pacifico e cantato con Malika Ayane. Cosa ci racconti di questa canzone?

Trovo che rappresenti un trait d’union tra la musica pop e la musica brasiliana, intesa come bossanova con sapori di samba. Il duetto con Malika era semplicemente la cosa migliore da fare per percorrere al meglio questo tipo di melodie.

“Love life peace” è il tuo sguardo sul mondo. Ti senti più vicino all’estero?

In verità penso sia necessario rimanere proiettato sia in Italia che all’estero, così come ho sempre fatto. Devo farlo per due ragioni: la musica si deve nutrire di sonorità sempre nuove e deve interagire con altre realtà. La scelta dell’inglese deriva dalla matrice della musica a cui mi sono ispirato. Sono stato a New Orleans recentemente e  ho fatto tante jam sessions con molti musicisti; è stato davvero divertente!

 Raffaella Sbrescia

Video: L’estate di John Wayne

L’estate di John Wayne: ecco l’atteso ritorno musicale di Raphael Gualazzi

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A tre anni di distanza dal fortunato “Happy Mistake”, il raffinato cantautore Raphael Gualazzi riprende la scena discografica con L’estate di John Wayne (etichetta Sugar); un brano versatile ed originale che si tuffa in un pop dagli echi vintage che e anticipa un album di inediti previsto a settembre 2016. Capace di esplorare, con nuovo estro, i generi musicali a lui più cari, Gualazzi sceglie di racchiudere in tre minuti sonorità r’n’b e richiami western in cui la musica di Matteo Buzzanca e dello stesso Raphael, insieme alla penna di Alessandro Raina e Lorenzo Urciullo, creano un divertissement dove nulla sembra impossibile. Tre minuti di frammenti della nostra memoria collettiva che ritornano come figurine da scambiare in una sera di Luglio, mentre Andy Warhol dipinge banane e Pertini gioca un poker con…John Wayne. “Torneranno i cinema all’aperto e i riti dell’estate le gonne molto corte. Tornerà Fellini e dopo un giorno farà un film soltanto per noi”: comincia così il nuovo viaggio musicale di Gualazzi, ulteriormente arricchito dal videoclip (https://goo.gl/18MTtt), diretto da Jacopo Rondinelli e girato con lenti anamorfiche Lomo degli anni ’70, per renderne ancora più autentico l’aspetto vintage. Il video si immerge nell’immaginario cinematografico di Federico Fellini e del romanzo di Niccolò Ammaniti “Io non ho paura”. All’interno di una cornice estiva che evoca la vita di campagna di una volta, i protagonisti sono tre bambini che giocano ad interpretare le star e, ballando, cantando e facendo acrobazie, richiamano un mondo di personaggi e sapori d’altri tempi: i balli di John Travolta, gli oggetti vintage, i dischi dell’estate. Alla fine, la scritta “Raphael”, impressa sulla valigia del piccolo “cantante-mago”, rende omaggio proprio al manifesto del film di Fellini “Amarcord”.

Video: L’estate di John  Wayne