Con il nuovo singolo intitolato “Mantide”, la band alternative/rock toscana RANISS partita da un duo nel 2010 con i fondatori Mario Policorsi (Voce e Chitarra) e Alessio Dell’Esto (Basso) amici e musicisti fin dal ’97, a cui poi si sono aggiunti Andrea Alunno Minciotti alla chitarra e Gianmarco Carlini alla batteria, presenta il primo assaggio del disco d’esordio in uscita a marzo 2017. Il brano, scritto da Alessio Dell’Eesto e Mario Poli Corsi e registrato da Andrea Alunno Minciotti, raffronta in maniera metaforica il cannibalismo che la Mantis Religiosa adotta in natura, mangiando il proprio partner durante l’accoppiamento, con un rapporto di coppia in cui l’uomo, seppur oppresso e consapevole della fine certa della storia, per amore chiude gli occhi e va avanti sperando di restare accanto alla propria donna. Il singolo è l’unico brano acustico del nuovo disco e lo anticipa documentando nel video l’esperienza di isolamento vissuta dalla band per le registrazioni e composizione dell’album. “Abbiamo cercato un posto isolato da tutto e tutti nelle colline toscane - raccontano i Raniss - e ci siamo chiusi là suonando tutti i giorni tutto il giorno come hanno fatto grandi artisti negli anni passati. Il risultato è un lavoro composto da 8 tracce che uscirà a Marzo 2017″.
I RANISS sono una band grossetana che parte da un duo nel 2010 con i fondatori Mario Policorsi(Voce e Chiatarra) e Alessio Dell’Esto (Basso) amici e musicisti fin dal ’97, cui poi si è aggiunto Andrea Alunno Minciotti alla chitarra. La band ha un sound riconoscibile tra Alternative Rock e Post-Grunge. Nel 2013 pubblicano il loro primo singolo ufficiale “Disordine“. Lo scorso 18 marzo è uscito “Due minuti all’alba“, il nuovo singolo della band mentre il primo EP, registrato da Andrea Alunno Minciotti (chitarrista e sound engineer della band), uscirà a maggio 2016 e conterrà cinque brani.
Intervista
Partiamo dal vostro nome e dai vostri inizi. Le strade di Mario e Alessio si sono incrociate nel 2010. Quali sono state le dinamiche che vi hanno portato fino ad oggi?
A dire la verità io e Mario abbiamo iniziato a suonare nel 1997 insieme partendo dal Punk, dato che negli anni novanta questo genere musicale ispirava i giovani ribelli dalle nostre parti. In quella formazione Mario suonava la batteria mentre io ero al basso. Le dinamiche che ci hanno portato fino ad oggi a sviluppare questo progetto sono semplicemente la nostra natura ed il nostro istinto naturale a creare, suonare e progettare. Il nome “Raniss” lo inventai io mentre sfogliavo una rivista londinese sul punk.
Parlateci della vostra musica: a cosa si ispira, i tratti caratteristici e cosa intende comunicare…
La nostra musica è molto istintiva e lascia pieno spazio agli stati d’animo personali ed a quello che ci attraversa. Per dirla tutta siamo veramente insoddisfatti e decadenti come pensiero in generale e questo ci fornisce energia per mettere in musica tutte queste emozioni. La nostra inclinazione al grunge è davvero reale e molto naturale.
Come lavorate ai vostri pezzi e come funziona la realizzazione effettiva di testi e melodie?
Di solito i riff di chitarra con bozza melodica arrivano sempre da Mario e poi io mi occupo di perfezionare e scrivere il testo, dopo di che lavoriamo tutti insieme all’arrangiamento.
Quali sono gli equilibri all’interno del gruppo e come funziona la vostra routine quotidiana?
Il nostro primo step è la nostra amicizia, e da qua cerchiamo di far partire tutto il resto. Di solito ci troviamo durante la notte a lavorare e comporre nello studio di Andrea nel quale ci sentiamo a nostro agio e tranquilli.
“Due minuti all’ alba” lancia un forte messaggio di rinascita individuale. Nasce da un episodio autobiografico?
Diciamo di sì, nasce da alcune situazioni che ci hanno attraversato e fatto capire molte cose. Il singolo è stato uno dei primi brani scritti e per la stesura del testo abbiamo avuto la preziosa collaborazione di Mario Cianchi, grande compositore e grande amico che ci ha sempre aiutato e supportato.
Il singolo anticipa l’EP “Niente di positivo”, in uscita a maggio. Il titolo viaggia in controtendenza rispetto a quelli proposti dagli artisti dello scenario mainstream. Come mai? Di cosa parlerete e quali saranno le storie che vorrete raccontare al pubblico?
Stiamo cercando di lanciare un messaggio vero e non prodotto a tavolino e dare uno spessore a quello che diciamo anche se nel nostro caso, come già detto, viene fuori il nostro disagio e le nostre frustrazioni che, nonostante possano non essere piacevoli per tutti, restano comunque “reali frequentatori” della vita quotidiana di molte persone.
Parliamo di live: quali sono i contesti a voi più congeniali e quando potremo ascoltarvi dal vivo?
Per noi l’importante e salire sul palco, ci piace troppo e ci fa stare bene! Stiamo organizzando alcune date e show-case di presentazione ultimando gli ultimi dettagli per l’EP. Per adesso ci potete trovare il 30 aprile all’Orcia Rock Festival e il 21 Maggio ad Edicola Acustica, una realtà molto interessante ideata da Michele Scuffiotti qua a Grosseto.
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