Pierino e il lupo a Hollywood: Elio è la voce narrante nel nuovissimo prequel del classico di Prokof’ev

Elio - Pierino e il lupo

Elio – Pierino e il lupo

Elio ha registrato per Deutsche Grammophon “Pierino e il lupo”, il capolavoro di Prokof’ev che ha recitato numerose volte in tanti teatri italiani. Stavolta però le cose sono un po’ diverse. La novità più importante è la creazione di un prequel ambientato ad Hollywood e realizzato con la casa di produzione americana “Giants are Small”. Pierino, rimasto orfano, emigra dal nonno, un ex hippie, giardiniere a Hollywood nella villa di una super star del cinema. Pierino fa la conoscenza degli animali che incontrerà poi nella favola, viene a sapere dai telegiornali che il lupo è fuggito dallo zoo, decide quindi di costruire un robot per acchiapparlo, fallisce e riprende la caccia. Da qui in poi parte il classic di Prokof’ev.  Questo prequel viene raccontato da Elio che interpreta tutti i personaggi, maschili e femminili, uomini e bestie, raggiungendo un eccellente risultato.

Intervista

Cosa cambia in questa nuova versione del progetto?

La storia è rimasta uguale con tanto di approvazione da parte del nipote di Prokof’ev. Ci sono solo alcuni accorgimenti: il lupo non è cattivo, allo zoo lo trattano benissimo e i cacciatori diventano paparazzi. La vicenda è stata spostata ad Hollywood con l’intento di darle un’identità più contemporanea, sono state apportate delle modifiche al linguaggio con un adattamento alla sensibilità odierna.

Quali sono le differenze con le edizioni straniere del progetto?

Il cd avrà un narratore diverso per ogni Paese. Per esempio nella versione in inglese è Alice Cooper. Il lavoro di Giants Are Small diventerà anche uno spettacolo che debutterà il 21 maggio al Kennedy Center di Washington con un protagonista di cui non è stato ancora rivelato il nome. In Italia lo spettacolo arriverà in scena durante la seconda parte della stagione 2017-2018  e verrà realizzata anche un’app ad hoc.

Qual è lo scopo principale di questa operazione?

Si tratta di una favola accessibile ai bambini con dei riferimenti attuali. Il senso di questa operazione è rendere l’opera più vicina ai bambini di oggi. La prima parte si integra bene con la seconda senza apparire come un corpo estraneo. Si tratta di un progetto molto utile dal punto di vista didattico.

Quali sono stati i personaggi più divertenti e quali i più difficili da interpretare?

Mi sono impegnato molto per ogni singolo personaggio. Non sono un attore, sebbene mi piaccia farlo. Ho ricevuto continue indicazioni dall’America, mi hanno dato tante info utili e mi hanno accompagnato per mano benchè non capissero nulla della lingua italiana.

Hai ascoltato le edizioni storiche realizzate da Eduardo De Filippo e Roberto Benigni?

Sì anche se in quei casi essendo loro degli attori, si sono inventati anche cose che non sono state scritte. Io non c’entro nulla con questo tipo di discorso, quest’operazione è tutt’altra cosa: è una storia che al suo interno contiene “Pierino e il lupo”.

Cosa viene fatto secondo te facilitare il contatto tra musica classica e i bambini?

Ho bene in mente gli episodi in cui mi portavano a teatro e mi annoiavo molto. All’epoca prendevo lezioni di musica e mi domando quanto possa essere complesso per un bambino avvicinarsi a questo mondo senza che studi musica. Da anni porto avanti una serie di lavori che hanno proprio questo tipo di finalità. La musica classica è molto più interessante del pop, sotto ogni possibile aspetto: dalla composizione, alla qualità, al tipo di messaggio. Forse il problema è che non viene proposta nel modo giusto, non ci si preoccupa di renderla più interessante agli occhi di chi dovrebbe fruirne.

Come ti senti ad aver partecipato ad un progetto per Deutsche Grammophon?

Sono arrivato ad un età in cui non mi beo del fatto che il mio nome venga accostato ad un marchio importante. Sono contento di fare una bella cosa a prescindere. La prospettiva più felice è la certezza  del fatto che il progetto arriverà a tanta gente. Sono incuriosito dall’effetto che farà alle persone.

Altri progetti in corso?

Mi è stato proposto di lavorare all’”Opera da tre soldi” e ne sono ben lieto. Per una volta vorrei mettere l’accento più sulla musica di Weill che sul testo di Brecht.

Raffaella Sbrescia