J’ai Deux Amours è lo straordinario spettacolo proposto dalla cantante americana Dee Dee Bridgewater nella speciale location dell’Arena dei Giardini del Fuenti, ispirato a Josephine Baker. La cantante icona del jazz, vincitrice di Grammy e Tony Award, nel corso della sua folgorante carriera è stata custode della tradizione musicale ed esploratrice del jazz, del quale ha abilmente rivisitato i classici. Si è esibita con artisti del calibro di Max Roach, Sonny Rollins, Dexter Gordon e Dizzy Gillespie.
Le foto dell’evento a cura di Anna Vilardi
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Immaginate un viaggio. Un viaggio fatto di racconti e musica. Un viaggio che parte da Sud, e risale la dorsale appenninica fino a Lugano. Un viaggio per racconto e strumenti, dove le favole, le leggende, le storie, spesso commoventi, storie di povertà, di ribellione di amore, si fondono in una musica che trae spunto dalla tradizione mediterranea, fino a virare al jazz.
Interpreti di una serata davvero emozionante all’Auditorium Parco della Musica di Roma, musicisti e voci d’eccezione ci conducono lungo le rive di un sentiero di racconti e ricordi, storie e commozioni. Storie che conosciamo, storie che non abbiamo mai conosciuto e che scopriamo come se ci raccontassero una favola per la prima volta.
Oppure storie recenti, più vicine a noi. Storie di ribellione e di gente comune. L’incipit, dopo l’introduzione appassionata della interpretazione in lingua napoletana assolutamente peculiare ed unica di Canio Loguercio, è “Lavorare con lentezza”. Qualcosa di contemporaneo, quindi, ma pur sempre storia nella storia, storia di una generazione vicina e distante, che per prima ha valorizzato la tradizione della musica popolare italiana fino a farla assurgere ai palchi più prestigiosi: a rappresentarla con autorevolezza, Piero Brega, Sara Modigliani (Canzoniere del Lazio).
Una trama montata da Alessandro D’Alessandro, con il suo organetto e la sua orchestrazione, che nulla lascia al caso, e coordina con determinazione e garbo un insieme di musicisti di eccezione, a partire dal socio “vibbrione” Canio Lo Guercio a seguire con Andrea Satta e i Tete de Bois, sempre attuali con le loro note modernamente poetiche, i Micrologus, che rirpopongono la suggetione della zampogna,, un entusiasmante e bellissimo Riccardo Tesi, un verace Peppe Voltarelli, e i suoni delicati della chitarra di Sylvie Genovese.
Poi, Lei. Quella che secondo il mio modesto parere è la più bella e suggestiva voce del popolare italiano: Lucilla Galeazzi. Regina indiscussa del genere e non solo, nel suo vestito rosso fiammante, ci regala un paio di brani del suo personale repertorio, tratto dal progetto “Bella Ciao”.
Ma quando, chitarra alla mano, intona le note di “Addio Lugano bella”, beh, qualcuno in sala si commuove. E a ragione.
Un bello spettacolo, sala piena ed attenta, molte emozioni.
Una produzione Squilibri Editore, che ci auguriamo entri, con il merito adeguato, tra i partners della Fondazione Musica per Roma, in una collaborazione che non potrà che arricchire la proposta musicale rivolta al pubblico capitolino.
Live report e photogallery a cura di: Maria Luisa Avella
L’odio migliore
Fecondità
Niente di nuovo
Cara è la fine
Ineluttabile
Io e me
Festa mesta
La mia promessa
Lunga attesa
Ricovero virtuale
La canzone che scrivo per te
Sulla strada dei ricordi
Il genio (L’importanza di essere Oscar Wilde)
Sonica
BIS
Narrazione
A fior di pelle
Seduzione
Ape regina
Gianna Nannini, regina del rock italiano al femminile, si è esibita al Teatro dei Templi di Paestum nell’ambito del suo Hitstory Tour per una data a cura di Anni60 produzioni.
In scaletta ben 40 anni di rock, gli stessi racchiusi in Hitstory. Accompagnata dal sestetto d’archi Red Rock Strings (composto da Lorenzo Borneo, Roberta Malavolti, Liuba Moraru, Chiara Santarelli al violino, Linda Rusca alla viola e Davide Pilastro al violoncello) e da una sezione ritmica di stimati musicisti quali Davide Tagliapietra e Thomas Festa alle chitarre, Moritz Müller alla batteria, Daniel Weber al basso, Will Medini alla tastierista, pianoforte e programmazioni, impreziosito dalle voci delle coriste Isabella Casucci e Anna Camporeale, la Nannini ha cantato ben 26 brani spaziando in lungo e in largo tra i grandi successi che hanno reso grande il suo repertorio. A confermare lo stato di grazia dell’artista, una fertile sessione di scrittura per quello che sarà il suo nuovo album e che verrà presumibilmente pubblicato nel 2017.
Le foto sono a cura di: Anna Vilardi
Questa è la storia di un mare fatto di gocce, un mare riccamente popolato di suoni, di occhi, di braccia, di cuori, di parole, di emozioni. Una storia che ha preso vita all’interno del PalaWhirlpool di Varese, un palazzetto dello sport che, per quanto piccolo, ha saputo trasformarsi in un vero e proprio catino bollente grazie ad un’atmosfera tipica da concerto anni ’70: file chilometriche, spazi angusti, anime affamate di stimoli nuovi. Cuore pulsante di questa storia fatta di lacrime, sorrisi, sudore ed incontenibile energia sono i Negramaro: sei artisti, sei amici, sei uomini,ormai maturi e consapevoli, che hanno voluto e saputo coinvolgere il pubblico in maniera piena, appagante, totalizzante.
Il loro concerto fonde e coniuga immagine e suono, è un’esperienza audiovisiva imponente, sperimentale, stimolante. Ogni brano in scaletta, che sia uno storico successo o uno dei singoli estratti dall’ultimo album “La rivoluzione sta arrivando”, rappresenta un elemento fondamentale di un puzzle unico. Colpisce la scelta della band salentina di buttare giù i muri e i preconcetti della musica pop rock italiana scegliendo dei suoni molto più duri, diretti, metallici, potenti, muscolari prontamente bilanciati dalle code acustiche rilanciate alla fine di ogni brano.Una scelta coraggiosa ma vincente quella di mostrare la doppia essenza di parole capaci di posarsi prima e stratificarsi sotto i lembi dell’ epidermide.
“Sei tu quel sole che fa crescere anche gli alberi, sei tu la luna che addormenta tutti gli angeli, sei tu l’inizio di ogni cosa che tu immagini e sei la fine di ogni limite che superi”, canta Giuliano in “Tutto qui accade”, il brano che, ad oggi, rappresenta il surplus ultra di una scaletta già ricca ed eterogenea in grado di toccare magicamente gli angoli più reconditi dell’anima cicatrizzando le ferite e ammorbidendo le spigolosità che la vita ci pone davanti a piè sospinto.
Raffaella Sbrescia
Setlist
Sei tu la mia città
Posto dei santi
Attenta
Meraviglioso
Nuvole e lenzuola
L’ultimo bacio
Se io ti tengo qui
Sole
Una storia semplice
Tutto qui accade
Via le mani dagli occhi
Sei
Fino alla fine del secolo
Basta così
Lo sai da qui
La rivoluzione sta arrivando
Onde
Ti è mai successo
L’amore qui non passa
Solo 3 min
Estate
L’immenso
Parlami d’amore
Mentre tutto scorre/La finestra
Photogallery a cura di: Luigi Maffettone
Ecco una corposa gallery con gli scatti realizzati durante il Concerto del Primo Maggio a Roma, il tradizionale appuntamento promosso come sempre da CGIL, CISL e UIL ed organizzato da iCompany e Ruvido Produzioni, che dal 1990 raduna nel giorno della Festa dei Lavoratori migliaia di spettatori in una delle piazze più importanti della capitale per 8 ore di musica. Il tema di quest’anno è stato Più Valore al Lavoro: Contrattazione Occupazione Pensioni.
Ecco gli artisti che si sono esibiti sul palco del CONCERTO DEL PRIMO MAGGIO: SKUNK ANANSIE, MAX GAZZÈ, VINICIO CAPOSSELA con i CALEXICO, ASIAN DUB FOUNDATION, SALMO, MARLENE KUNTZ, TIROMANCINO, FABRIZIO MORO, GIANLUCA GRIGNANI, COEZ, BUGO, DUBIOZA KOLEKTIV, TULLIO DE PISCOPO, RAIZ MESOLELLA ROSSI, GARY DOURDAN feat. NINA ZILLI, NADA con A TOYS ORCHESTRA, PERTURBAZIONE feat. ANDREA MIRÒ, BANDABARDÒ con GAUDATS JUNK BAND, MAU MAU, AMBROGIO SPARAGNA, PEPPE BARRA, REZOPHONIC, MODENA CITY RAMBLERS & FANFARA TIRANA, EUGENIO BENNATO, MALDESTRO, THEGIORNALISTI, ORCHESTRA OPERAIA che eseguirà gli omaggi a Prince, Remo Remotti e Gianmaria Testa con PETRA MAGONI, Massimiliano Bruno, Stefano Fresi, Max Paiella, Anna Foglietta, Michela Andreozzi e Carlotta Natoli, ENZO AVITABILE, TONY CANTO con FAISAL TAHER, MIELE, IL PARTO DELLE NUVOLE PESANTI, MED FREE ORKESTRA con ROBERTO ANGELINI e MATTEO GABBIANELLI (Kutso), BLEBLA e SANTINO CARDAMONE.
Scatti realizzati dagli inviati Luigi Maffettone e Roberta Gioberti
Passione e delirio, poesia e verità, lussuria e piacere, paura e attrazione. Le Dignità Autonome di Prostituzione entrano nel vivo del nuovo spettacolo ideato da Luciano Melchionna.
Godetevi le foto scattate da Luigi Maffettone al Teatro Bellini di Napoli:
Trasformazione, evoluzione, slancio, competitività, avanguardia. Questi i cardini lungo i quali si sono mossi Luciano Stella, Sigfrido Caccese e Mariano Pierucci investendo nell’Hart di via Crispi 33 a Napoli: un mega locale innovativo destinato ad accogliere in egual misura cinema, musica e cibo all’interno di un format dal respiro dichiaratamente internazionale. Oltre alla possibilità di guardare dei film comodamente sdraiati sul letto indossando delle cuffie, l’utenza potrà soddisfare le più disparate esigenze d’intrattenimento proprio grazie all’idea di trasversalità che attraversa il concept della struttura. A tal proposito, una menzione speciale va fatta al concerto che lo scorso 7 dicembre ha tenuto a battesimo il palco dell’Hart. Protagonista della serata la rock band dei Portico. Dopo tre album, una nomination al Mercury Prize e una serie di assestamenti, la band torna a suonare dal vivo con “Living Fields”, un inedito live set in cui la ricercatezza del mondo jazz si sposa ad un coinvolgente tappeto di suoni elettronici. Il risultato è sofisticato ma godibilissimo; una nuova era è iniziata.
Photogallery a cura di: Luigi Maffettone
Il palco del Cellar Theory di Vico Acitillo a Napoli ha ospitato l’ultima tappa del fortunato tour euroeo degli Zu. Dopo un lungo stop, il trio romano ha celebrato l’attesa reunion con la trasposizione live dell’ultimo album in studio “Cortar Todo” pubblicato lo scorso 24 marzo 2015 per l’etichetta americana Ipecac di Mike Patton. Mantenendo intatta la speciale formula metal/math/no-wave/free noise/punk/jazz Zu, la band dimostra una nuova compattezza sonora ed un ritrovato slancio internazionale. Lasciamo che a parlare siano le immagini scattate da Luigi Maffettone.
Photogallery