Vi è mai capitato di attraversare via Borsieri a Milano sotto Natale? Beh, fatelo e possibilmente fermatevi al Blue Note. Noi l’abbiamo fatto per andare ad ascoltare Peter Cincotti, per il concerto notturno delle 23.30 dello scorso 17 dicembre e possiamo tranquillamente affermare che ne è proprio valsa la pena. Pianista, songwriter e produttore newyorchese, con origini italiane, Cincotti, ha chiuso la breve tranche di concerti italiani nello storico locale meneghino per una presentazione in anteprima del prossimo album “Long Way from Home” (la cui uscita è prevista nella primavera del 2017). Accompagnato da Lex Sadler (basso e sintetizzatori) e da Joseph Nero (batteria), Peter si è mostrato in grande forma. Intrattenitore, performer ma soprattutto musicista, Cincotti è riuscito a rinverdire tutto il proprio repertorio e a dare un certo appeal alle nuove canzoni grazie alla sua invidiabile padronanza del pianoforte.
Tra melodie blues, ballate romantiche, pezzi infuocati e altri dalle influenze più elettroniche, le canzoni di Cincotti si rivestono di genuinità e di eleganza vintage. Su tutte evidenziamo “Sound of Summer”, quella che lui stesso descrive come “una canzone sull’infanzia, su quel momento inafferrabile in cui perdiamo l’innocenza”. La dedica alle origini tricolori insita in “Palermo” e “Roman Skies”, quest’ultima scritta sul sedile posteriore di un taxi mentre si trovava proprio a Roma e “Nothing’s enough”; un suadente effluvio di note intinte nello scintillìo dell’Upper East Side di Manhattan.
Raffaella Sbrescia