Luciano Ligabue – Liga Rock Park – Parco di Monza
Luciano Ligabue rinnova l’incantesimo. Allo stesso modo di come farebbe un pifferaio magico l’artista ha chiamato a raccolta centinaia di migliaia di persone al Parco di Monza per la speciale maratona rock da lui stesso denominata #Ligarockpark. Un doppio appuntamento sold out che ha messo un’intera cittadina in mobilitazione per accogliere al meglio il popolo di Ligabue che, anche stavolta, non ha esitato a rispondere con entusiasmo alla chiamata del rocker di Correggio. Organizzazione impeccabile per quello che ha voluto rappresentare un vero e proprio rito di conciliazione con la più autentica bellezza umana. Il Liga Rock Park è un percorso fatto a tappe, un viaggio psico-emotivo in grado di annullare le differenze, un’esperienza in cui le parole di Ligabue sono come i fari e i suoni della sua band sono il dolce miele prodotto da un alveare in continuo fermento.
Luciano Ligabue – Liga Rock Park – Parco di Monza
Ad aprire la scaletta del secondo dei due concerti di Monza è “Urlando contro il cielo”: uno squarcio nel cielo di Monza per ribadire che ci siamo. Ci hanno creati tutti sbagliati eppure non ci stanchiamo di cantare “Libera nos a Malo”: giù le mani, giù i pensieri (almeno per una volta, se ci riusciamo). Il terzo brano in sequenza è “Il giorno dei giorni”. Ligabue è concentrato, attento ad ogni dettaglio; solo dopo le prime tre canzoni, comincia a sciogliersi: «Siamo felicissimi di essere qui. Stasera fa un freddo boia, proviamo a scaldarci insieme perché se c’è una cosa che non possiamo fare è avere paura (sia del freddo che in generale)»; l’intro perfetta per una versione calda e vibrante di “Niente paura”, per l’appunto. “Guai a chi ci sveglia”, canta Ligabue in “Sogni di rock’n’roll” svelando il nostro più recondito desiderio di una vita sempre più viva, sempre più piena mentre “cerchiamo solo di non morire”.
Noi, particolari di un quadro generale che vorrebbero ma non possono ignorare, siamo la vergogna che fingiamo di provare. Luciano Ligabue mette insieme i tasselli dell’identità socio-culturale contemporanea in modo assolutamente lucido ed incontrovertibile; un mosaico perfetto in cui ciascuno di noi può tranquillamente ritrovarsi. Con il sopraggiungere di “Questa è la mia vita”, il rocker scende in passerella arrivando oltre la metà del Pit Bar Mario per potersi godere ogni sorriso, ogni squardo, ogni lacrima spesa per lui. Liga Rock Park è anche l’occasione per conoscere tre degli inediti che faranno parte di “Made In Italy”, il nuovo album che Ligabue pubblicherà il prossimo 18 novembre. Il primo proposto in scaletta è “La vita facile”, un attento bilancio esistenziale tra aspettative e rimpianti. Occhi arrossati e volto teso per “Lettera a G”: «Questa è una canzone che per me non è mai facile cantare, spero che mi aiuterete cantandola insieme a me»; così è stato.
Luciano Ligabue – Liga Rock Park – Parco di Monza
Molto intenso il secondo inedito “Ho fatto in tempo ad avere un futuro (che non fosse soltanto per me): nonostante le ripetute delusioni politiche ed esistenziali, il protagonista del brano è comunque felice di averci creduto fino alla fine. L’arrangiamento della canzone in questione rivela una nuova ricerca sonora da parte di Ligabue: una elegante intro al piano, un mood jazzato accompagnato da una batteria funky e da un imponente giro di basso rende l’impianto strutturale dell’arrangiamento molto personale. “C’è sempre una ragione per brindare, per restare o continuare o scivolare sempre sugli stessi sbagli al limite dei sogni”, canta Ligabue, trovando, ancora una volta, il pieno consenso dei fan stupiti ed ammaliati dalla sua capacità di saper raccontare di se stesso ma anche di ciascuno di noi.
La rivisitazione più bella è quella di “Piccola stella senza cielo”: citazioni delle più grandi pietre miliardi del rock mondiali e inserti strumentali ai fiati sono i momenti che hanno impreziosito ancora di più uno di quei brani di cui non ci stancheremo mai. Molto particolare il set acustico durante il quale Ligabue, insieme a tutta la sua band (Federico Poggipollini e Max Cottafavi alle chitarre, Luciano Luisi alle tastiere, Davide Pezzin al basso, Michael Urbano alla batteria) ha voluto cucire una nuova veste chitarristica ad alcune delle sue canzoni: “Metti in circolo il tuo amore”, “Non è tempo per noi”, “Lambrusco & Pop Corn” sono stati i brani designati. Di grande impatto il matrimonio strumentale tra le chitarre acustiche ed i fiati di Massimo Greco (tromba e flicorno), Corrado Terzi (sax baritono) ed Emiliano Vernizzi (sax tenore e sax soprano). Apparentemente goliardico il testo del terzo inedito in scaletta, intitolato “Dottoressa” è, invece, la richiesta di aiuto di un uomo alla deriva. La classic hard-rock version de “Il muro del suono” è sempre vincente, straziante come di consueto “Il giorno di dolore che uno ha”, liberatoria e necessaria “Balliamo sul mondo”.
Luciano Ligabue – Liga Rock Park – Parco di Monza
Il finale si districa tra classici irrinunciabili come “Tra palco e realtà” e “Certe notti” lasciando spazio al nuovo “G come Giungla”. Il cerchio si chiude con una magica versione acustica di “Urlando contro il cielo”: l’istantaneo fotogramma di un’umanità sempre più confusa eppure sempre più aggrappata alla vita. Il viaggio di Ligabue si conclude con una solenne promessa: «Grazie di cuore per esserci stati. So che molti di voi si sono fatti il mazzo per venire fino a qui. Tenetevi pronti perché l’anno prossimo verrò a trovarvi casa per casa. Non è una minaccia è un appuntamento». Ancora una giro di saluti e via tra i sentieri oscuri del meraviglioso Parco di Monza per una nuova avventura tutta da vivere.
Raffaella Sbrescia
Luciano Ligabue – Liga Rock Park – Parco di Monza
Scaletta
Urlando contro il cielo
Libera nos a malo
Il giorno dei giorni
Niente Paura
Sogni di rock’n’ roll
Con la scusa del Rock’n’ roll
C’è sempre una canzone
Il sale della terra
Questa è la mia vita
Leggero
Ho perso le parole
La vita facile
L’odore del sesso
Quella che non sei
Lettera a G
Happy Hour
I ragazzi sono in giro
Ho fatto in tempo ad avere un futuro
Piccola stella senza cielo
Il meglio deve ancora venire
Metti in circolo il tuo amore
Non è tempo per noi
Lambrusco & pop corn
Dottoressa
Un colpo all’anima
Il muro del suono
Il giorno di dolore che uno ha
Balliamo sul mondo
Tra palco e realtà
Bis
G come Giungla
Certe notti
Urlando contro il cielo