Vasco Brondi presenta Paesaggio dopo la battaglia: “Siamo qui per rivelarci, non per nasconderci”

Vasco Brondi cover album

Vasco Brondi cover album

Dal 7 maggio sarà disponibile PAESAGGIO DOPO LA BATTAGLIA, il primo album di Vasco Brondi dopo la conclusione del progetto artistico Le Luci Della Centrale Elettrica. Il disco è autoprodotto da Cara Catastrofe e distribuito da Sony Music. 10 tracce, scritte e prodotte tra Ferrara, Milano e New York, raccontano la nuova visione del cantautore tra battaglie intime e universali, battaglie di crescita e di ricerca, battaglie di perdite e di conquiste. Paesaggio dopo la battaglia è composto da racconti per voce e cori, per orchestra e sintetizzatori. In ogni canzone c’è qualcuno che ricerca fiduciosamente anche in tempi difficili, tra le leggi della città e quelle dell’universo. Dopo la battaglia c’è una pace incerta, piena di ferite o piena di sollievo. C’è qualcuno che chiama un nome tra le macerie, qualcuno che risponde. Nel suo nuovo lavoro Vasco Brondi rivela il suo modo di vedere le cose, la sua sensibilità e la profondità con cui analizza il mondo che lo circonda attraverso un cortocircuito tra atmosfere diverse, e un insieme di battaglie, intime e universali, tenute insieme da una voce narrante accompagnata da strumenti fantasma: un’orchestra di fiati, un pianoforte, un coro gospel e vari sintetizzatori. La cover del disco è una foto inedita di Luigi Ghirri, omaggio alla figura e all’opera del grande artista italiano, filosofo del silenzio.

Il disco, la cui produzione artistica è curata da Taketo Gohara, Vasco Brondi e Federico Dragogna, si arricchisce della partecipazione e la collaborazione di numerosi musicisti di importanza internazionale: da Mauro Refosco (Red Hot Chili Peppers, David Byrne) a Paul Frazier (David Byrne), fino ad arrivare ad Enrico Gabrielli e Alessandro “Asso” Stefana (PJ Harvey, Vinicio Capossela, Mike Patton).

Nella prima tiratura limitata, disponibile al link https://bit.ly/pdlbvb, il CD è accompagnato dal libro Note a margine e macerie, un diario on the road in una nazione deserta, racconto dei tragitti tra uno studio di registrazione e l’altro, di notti silenziosissime tra Milano, Ferrara e i ricordi di un viaggio in India, di un inverno a Lampedusa e dei paesi disabitati dell’Italia interna. È in queste pagine che Vasco ha voluto annotare tutto ciò che esonda dalle canzoni, che per natura, invece, richiedono una certa sintesi. Le sensazioni e i pensieri che l’hanno accompagnato nelle fasi di scrittura sono parte integrante di questo grande progetto. Gli eventi incontrollabili, l’evolversi del mondo, la storia e le circostanze del momento hanno fatto il resto.

L’ascolto si apre con 26000 giorni, un brano dalle liriche alte e dalle atmosfere sognanti, un canto libero che vuole ricordarci che siamo qui per rivelarci, non per nasconderci. 26000 giorni è l’età media mondiale degli esseri umani, settantun anni, che in termini di giorni suona diversa, rivela fragilità e diventa quasi un’emergenza: avere i giorni contati dà più valore a ogni cosa. A seguire troviamo Ci abbracciamo, brano dal titolo più evocativo del momento, che prende vita l’idea delle canzoni come richiami per gli esseri umani, forti grida alla libertà e all’amore in tutte le sue forme. Amate e fate quello che volete, uno dei versi chiave di questa poesia in musica, richiama il proposito di Sant’Agostino. Città aperta è una dichiarazione, ci sarò sempre per te attraverso le ere cosmiche da una vita all’altra infrangendo leggi fisiche. La title track si presenta, invece, come una fotografia attualissima ed estremamente chiara della nostra attuale situazione. Al suo interno si mischia l’Italia di varie epoche quella dei partigiani descritti da Fenoglio che corrono tra gli spari giù dalla montagna senza divisa e quella dei rider che corrono in bicicletta tra le macchine in missione per una multinazionale. All’interno di questo Paesaggio dopo la battaglia, Mezza nuda è il capitolo emotivo e ha il compito di ridare la giusta proporzione agli esseri umani. Questo brano è un romanzo di formazione che rivive una storia d’amore dai sedili di un treno interregionale per Milano e va a sfidare le dinamiche e lo stile di vita di una grande e caotica città, che sa offrire opportunità come nessun’altra ma anche mettere a dura prova legami e rapporti. Due animali in una stanza è un grande e ininterrotto sospiro. Due animali in una stanza è una canzone d’amore anomala perché è pieno di canzoni che parlano dell’inizio di un amore o della sua fine ma questa ci racconta della sua durata, tutta la parte in mezzo che di solito non viene cantata. Adriatico è un’ode all’omonimo mare visto come spazio poetico, un inno alla bassa marea e alle acque torbide, dove si può camminare centinaia di metri con l’acqua alle caviglie senza scorgere il fondo, un canto popolare per i lidi anni Sessanta, con i bar sulle spiagge e le distese di ombrelloni. Le sonorità sono quelle tipiche della banda di paese, fiati e percussioni in chiave tradizionale danno un’impronta eroica e leggendaria al brano. I cori e il clarinetto degli Extraliscio, tra cui Moreno il Biondo arrangiatore e capo banda da sempre dell’Orchestra di Casadei, si aprono maestosamente nel finale del pezzo rendendolo un inno profondo e liberatorio. Il protagonista di Luna crescente è partito per cercare qualcosa che non sa se troverà, qualcosa che risale a un passato che non smette di ardere, ha semplicemente fiducia nell’universo e gli va incontro. Chitarra nera è il primo estratto dal disco ed è un brano importante, un flusso di pensiero sereno e allo stesso tempo lancinante, che non rispetta nessuna regola musicale o di metrica, scritto senza pensare alla forma che dovrebbero avere le canzoni. L’ascolto si chiude con Il sentiero degli dei, l’ultima traccia del disco e l’unica in cui Vasco decide di suonare la chitarra acustica, pura e grezza, non addolcita. Il brano prende per mano l’ascoltatore e con l’ultimo verso ricorda la provvisorietà dell’uomo rispetto all’universo: siamo solo due forme di vita nel terzo pianeta del sistema solare.

Ecco cosa ci ha raccontato Vasco Brondi in occasione della presentazione del disco: Parlare di questo mio nuovo lavoro mi ha permesso di capire meglio e a posteriori tante decisioni che ho preso rispetto alle canzoni che ho scritto. Paesaggio dopo la battaglia è un buon contenitore per tutti gli altri brani e racchiude battaglie intime, collettive e universali. La foto di copertina rappresenta la capacità umana di risorgere nel momento in cui ci si mette d’impegno ed è anche la metafora dell’Italia, capace di uscire dall’apocalisse scollandosi la giacca e tirando dritta. Mi sono reso conto che la copertina fosse importante perché mi riportava al punto di partenza: il primo brano Chitarra Nera è uscito fuori dopo due anni che non scrivevo più niente. Sono tornato per raccontare il cerchio e continuarlo, non è una chiusura.

Video: Chitarra Nera

Mi sono accorto che la mia battaglia è stata proprio quella di scrivere il disco: un percorso fatto di allontanamento e inversione sfociato in una illuminazione: siamo qui per rivelarci e non per nasconderci. Questo è il mantra del disco. Chitarra nera segue un filo di verità che mi è servito per esprimermi e liberarmi. Questo è un disco in cui esco con il mio nome per la prima volta e ho reagito circondandomi di persone. Tra tutti mi sono confrontato con Mauro Refosco ed è stata un’esperienza forte, importante, travolgente. Mi sono accorto che fosse indispensabile seguire la mia direzione, senza sentirmi in obbligo di subire. Ho seguito la possibile di essere autentico, ho iniziato a scrivere un po’ prima del lockdown, poi la scrittura ha preso una eco importante durante la pandemia. Il tema del disco è rimettere gli esseri umani nella giusta proporzione rispetto al resto; da dominatori dell’universo, la pandemia ci ha ridimensionato e non poco.

Il processo di scrittura non è mai stato forzato, ho atteso che uscisse fuori la necessità di farlo, ho rispettato il tempo del silenzio e della riflessione, sì ci ho messo 4 anni, un tempo fuori luogo e controproducente ma questo era l’unico modo possibile per esprimermi. Ci vuole una certa fede per mettersi in cerca, guardarsi dentro e attorno e cercare di evolversi.

Chitarra nera mi ha fatto iniziare a scrivere il disco. Negli ultimi tre anni mi sono ripreso la musica e la scrittura come mio intimo strumento, questo mi metteva in soggezione rispetto al pensiero che questa musica sarebbe stata condivisa proprio perché si tratta di uno strumento di conoscenza di me stesso ma anche di conoscenza dell’esterno. L’ambizione espansionistica non mi corrisponde, la musica è il mio anticorpo, rafforza il sistema immunitario dell’anima. In base a questo presupposto ho iniziato a concepire la musica in modo verticale, ne ho studiata tanta, principalmente quella che non è fatta per essere venduta, bensì pensata per altri momenti della vita umana. Questo mi ha fatto capire di non sottovalutare il mistero che c’è dentro le canzoni e mi ha fatto riacquisire fiducia attraverso un meccanismo che non riesco a tradurre razionalmente. Per me è importante che nelle canzoni ci sia il soffio della vita, le canzoni sono fatte di dettagli che si contraddicono, questo è quello che siamo tutti noi: dei grandi cortocircuiti. Siamo governati dalle stesse leggi che governano la natura, non siamo macchine.

Vasco Brondi

Vasco Brondi

Nell’uscire dalla città, ho ritrovato la necessità di scrivere, ho un file da centinaia di pagine in cui mi sono ripromesso che qualunque cosa uscirà, resterà per me. Mi autoproduco da sempre, faccio questo lavoro a contatto diretto, ci sono cose che non sono accettate come la timidezza, il distacco e la riservatezza, questi sono temi di riflessione costante per me. Non ho il controllo totale delle canzoni, temevo di scrivere per l’attualità ma non potevo ignorare qualcosa che ci toccava da vicino. Le canzoni non devono essere documenti storici ma lirici, credo che in ogni canzone ci sia la scintilla dell’eternità, la possibilità di trascendere e di andare nel profondo, di togliere la polvere ai giorni. Uso questo mezzo per custodire il fuoco, per aprirmo e non difendermi dagli altri, questa battaglia mi dà coraggio e tranquillità e fa passare la paura di esporsi. Quest’estate sarà rocambolesca, ci ritroveremo in luoghi intimi e cercerò di sfruttarli per guardare le persone negli occhi, sarà tutto in itinere ma spero di arrivare un po’ ovunque con un concerto minimale che ci permetterà di ritrovarci tutto nello stesso momento e nello stesso luogo.

 Raffaella Sbrescia

Video: Ci Abbracciamo

È per il suo interesse per il mondo e per gli esseri umani e la sua profonda sensibilità, che Vasco, cantautore, musicista e scrittore, sarà protagonista di una serie di prestigiosi incontri organizzati presso alcuni importanti Atenei italiani con antropologi, filosofi, filologi, psicologi e scrittori. Questi dialoghi saranno anche occasione per presentare il suo nuovo progetto PAESAGGIO DOPO LA BATTAGLIA e svelarne retroscena e processi compositivi, aprendosi al confronto con docenti e nuove generazioni.

I primi cinque incontri di questa serie di appuntamenti, che continuerà fino alla fine dell’anno, sono:

10.05 – Università Statale di Milano Dipartimento di Filosofia dialogo con il Prof. Andrea Borghini 11.05 – Università degli Studi di Napoli Federico II Dipartimento di Studi Umanistici dialogo con la Prof.ssa Fortuna Procentese

14.05 – Università di Siena Dipartimento di Filologia e Critica delle letterature antiche e moderne dialogo con il Prof. Claudio Lagomarsini

18.05 – Università degli Studi di Trento Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dialogo con il Prof. Nicola De Pisapia

25.05 – Università di Bologna Dipartimento di Filosofia e Comunicazione e Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita dialogo con i Prof. Stefano Marino e Lucio Spaziante

Il NUOVO TOUR, organizzato da IMARTS International Music & Arts in collaborazione con Gibilterra Management, vedrà Vasco esibirsi in alcuni degli scenari più suggestivi e incantevoli d’Italia.

Queste le prime date annunciate, info e biglietti a breve vascobrondi.it:

28 GIUGNO – ESTATE SFORZESCA 2021 CASTELLO SFORZESCO, MILANO (MI)

30 GIUGNO – ESTATE FIESOLANA TEATRO ROMANO, FIESOLE (FI)

13 LUGLIO – SEQUOIE MUSIC PARK PARCO CASERME ROSSE, BOLOGNA (BO)

16 LUGLIO – FLOWERS FESTIVAL COLLEGNO (TO)

18 LUGLIO – FESTIVAL ESTATE AL CASTELLO VILLAFRANCA NON SI ARRENDE 2021 CASTELLO SCALIGERO, VILLAFRANCA DI VERONA (VE)

21 LUGLIO – VILLA OLMO FESTIVAL COMO (CO)

30 LUGLIO – TENER-A-MENTE FESTIVAL sezione “INDIECATIVAMENTE” VITTORIALE DEGLI ITALIANI, GARDONE RIVIERA (BS)