Giorgia torna sul palco per il colpo di coda finale di un anno importante. Con la reprise del tour “Oronero live”, l’artista è tornata sul palco del Mediolanum Forum per uno show intenzionalmente mastodontico, un appuntamento celebrativo che lei ha voluto costruire a modo suo. La novità sfidante è un grande palco centrale in cui il protagonista è un grande albero che, se da un lato simboleggia il forte legame di Giorgia con le sue radici soul, dall’altro testimonia la naturale propensione della sua voce verso alte vette di profonda spiritualità. Con l’intento di mettere in piedi una gigantesca festa in cui tutti gli invitati possono interagire in maniera ravvicinata con il festeggiato, Giorgia mette da parte i tacchi rivolgendosi al suo pubblico in ogni direzione. L’intenzione è nobile, il risultato però stinge la magia.
Giorgia è unica, da sempre la sua voce viene riconosciuta come una delle più belle e potenti della musica italiana. Non ha bisogno di null’altro che non siano gli strumenti dei suoi eccellenti musicisti. Si sà che nel 2018, per stare al passo con le produzioni monster, ci si ingegna a cercare soluzioni spettacolari ma a volte, come nel caso di Giorgia, il minimalismo sarebbe stato ancor più spettacolare.
Apprezzabili i suoi sforzi, nonchè la fatica fisica di cantare al suo livello girando in lungo e in largo per due ore e passa ma davvero non ce n’era bisogno. Accompagnata da Sonny Thompson (direttore musicale, basso, chitarra, voce), Mylious Johnson (batteria), Claudio Storniolo (piano), Gianluca Ballarin (tastiere), Giorgio Secco (chitarra) e da due street band: gli Psycodrummers, un gruppo di 11 percussionisti, e i Man In Brass Ensemble, un gruppo di 8 fiati (4 trombe, 2 tromboni, un sax e 1 susafono), Giorgia sceglie di regalare un ritmo vibrante, colorato e funky al suo concerto libero, dai tempi dilatati e costellato di interazioni parlate con il pubblico. Ride, scherza, si emoziona, la cantante romana è affamata di contatti ravvicinati ed è proprio questo contrasto tra gli elementi a spiazzare il pubblico; ora commosso, ora esaltato. Al centro di tutto: la musica. Che sia quella di Giorgia, o quella con cui la cantante si è formata non ha importanza. Sia prima che durante il concerto, il soul e r’n'b la fanno da padrone. Il suono varia di brano in brano: dalle percussioni al ritmi latini, a sprazzy raggae passando per incursioni dance, Giorgia veleggia in un arcobaleno di note.
In scaletta ovviamente presenti i grandi classici di Giorgia ma anche molti brani estratti estratti dal suo ultimo album “Oronero”. Grande emozione per il medley acustico con Come Saprei, E poi, Per fare a meno di te, Eternità ma sopratutto per il grande ritorno di “Onde” di Alex Baroni che Giorgia torna a cantare live per la prima volta. Un modo, questo, per rappacificarsi col dolore e con la mancanza. Ricucire uno strappo significa imparare a conviverci guardando fieramente la cucitura. Il momento più atteso arriva sulle note di “Come neve”: la canzone che ha reso un sogno realtà: Marco Mengoni sale sul palco del Mediolanum Forum ed è pura magia. La sua voce e quella di Giorgia si fondono creando un dolce effluvio di voci potenti e vellutate. L’anima soul, la radice delle origini, la chimica amicale, l’affinità spirituale collimano in un incantesimo che in tanti aspettavano da anni. Chissà cosa avrà pensato Piero Calabrese (primo storico produttore di entrambi, prematuramente scomparso) guardandoli da lassù. Sarà stato sicuramente fiero di vedere come a distanza di tempo i tasselli si siano comunque riuniti perchè il destino era scritto nelle stelle.
Raffaella Sbrescia
SCALETTA:
“Oronero”
“Il mio giorno migliore”
“È l’amore che conta”
“Chiamami tu / Turn your lights down low”
“Mutevole”
“Vivi davvero”
“Scelgo ancora te”
“Quando una stella muore”
“Non mi ami”
“Gocce di memoria”
“Regina di notte”
“Come saprei”
“E poi”
“Per fare a meno di te”
“Eternità”
“Vado via”
“Tu mi porti su”
“Di sole e d’azzurro”
“Marzo”
“Io fra tanti”
“Come neve”
“Per non pensarti”
Medley ’98 “…Baby one more time / My love is your love / I don’t want to miss a thing / My heart will go on / Onde”
“Credo”