I RANISS sono una band grossetana che parte da un duo nel 2010 con i fondatori Mario Policorsi (Voce e Chiatarra) e Alessio Dell’Esto (Basso) amici e musicisti fin dal ’97, cui poi si è aggiunto Andrea Alunno Minciotti alla chitarra. La band ha un sound riconoscibile tra Alternative Rock e Post-Grunge. Nel 2013 pubblicano il loro primo singolo ufficiale “Disordine“. Lo scorso 18 marzo è uscito “Due minuti all’alba“, il nuovo singolo della band mentre il primo EP, registrato da Andrea Alunno Minciotti (chitarrista e sound engineer della band), uscirà a maggio 2016 e conterrà cinque brani.
Intervista
Partiamo dal vostro nome e dai vostri inizi. Le strade di Mario e Alessio si sono incrociate nel 2010. Quali sono state le dinamiche che vi hanno portato fino ad oggi?
A dire la verità io e Mario abbiamo iniziato a suonare nel 1997 insieme partendo dal Punk, dato che negli anni novanta questo genere musicale ispirava i giovani ribelli dalle nostre parti. In quella formazione Mario suonava la batteria mentre io ero al basso. Le dinamiche che ci hanno portato fino ad oggi a sviluppare questo progetto sono semplicemente la nostra natura ed il nostro istinto naturale a creare, suonare e progettare. Il nome “Raniss” lo inventai io mentre sfogliavo una rivista londinese sul punk.
Parlateci della vostra musica: a cosa si ispira, i tratti caratteristici e cosa intende comunicare…
La nostra musica è molto istintiva e lascia pieno spazio agli stati d’animo personali ed a quello che ci attraversa. Per dirla tutta siamo veramente insoddisfatti e decadenti come pensiero in generale e questo ci fornisce energia per mettere in musica tutte queste emozioni. La nostra inclinazione al grunge è davvero reale e molto naturale.
Come lavorate ai vostri pezzi e come funziona la realizzazione effettiva di testi e melodie?
Di solito i riff di chitarra con bozza melodica arrivano sempre da Mario e poi io mi occupo di perfezionare e scrivere il testo, dopo di che lavoriamo tutti insieme all’arrangiamento.
Quali sono gli equilibri all’interno del gruppo e come funziona la vostra routine quotidiana?
Il nostro primo step è la nostra amicizia, e da qua cerchiamo di far partire tutto il resto. Di solito ci troviamo durante la notte a lavorare e comporre nello studio di Andrea nel quale ci sentiamo a nostro agio e tranquilli.
“Due minuti all’ alba” lancia un forte messaggio di rinascita individuale. Nasce da un episodio autobiografico?
Diciamo di sì, nasce da alcune situazioni che ci hanno attraversato e fatto capire molte cose. Il singolo è stato uno dei primi brani scritti e per la stesura del testo abbiamo avuto la preziosa collaborazione di Mario Cianchi, grande compositore e grande amico che ci ha sempre aiutato e supportato.
Il singolo anticipa l’EP “Niente di positivo”, in uscita a maggio. Il titolo viaggia in controtendenza rispetto a quelli proposti dagli artisti dello scenario mainstream. Come mai? Di cosa parlerete e quali saranno le storie che vorrete raccontare al pubblico?
Stiamo cercando di lanciare un messaggio vero e non prodotto a tavolino e dare uno spessore a quello che diciamo anche se nel nostro caso, come già detto, viene fuori il nostro disagio e le nostre frustrazioni che, nonostante possano non essere piacevoli per tutti, restano comunque “reali frequentatori” della vita quotidiana di molte persone.
Parliamo di live: quali sono i contesti a voi più congeniali e quando potremo ascoltarvi dal vivo?
Per noi l’importante e salire sul palco, ci piace troppo e ci fa stare bene! Stiamo organizzando alcune date e show-case di presentazione ultimando gli ultimi dettagli per l’EP. Per adesso ci potete trovare il 30 aprile all’Orcia Rock Festival e il 21 Maggio ad Edicola Acustica, una realtà molto interessante ideata da Michele Scuffiotti qua a Grosseto.
Raffaella Sbrescia
Video: Due minuti all’alba