Sarà distribuito nelle sale cinematografiche per 3 giorni il 14, 15 e 16 gennaio il film “Io sono Mia” il film che ripercorre la vita artistica e personale di Mia Martini. La pellicola è stata proiettata in anteprima al Cinema Anteo di Milano e a Roma. Distribuita da Nexo Digital e prodotta da Luca Barbareschi per Eliseo Fiction, l’opera sarà poi trasmessa in tv su Rai Uno a febbraio.
Protagonista di questo progetto è l’attrice e cantante Serena Rossi, la cui interpretazione intende omaggiare l’anima, lo spirito e la vicenda di un’artista unica e di una donna costantemente in bilico fra mille emozioni contrastanti. Il quid in più è stato dato dalla consulenza speciale di Loredana Bertè, sorella di Mimì.
Il risultato è un racconto dal taglio narrativo avvincente, il film offre l’opportunità di conoscere non solo la storia di un grande talento ma anche il modo di affrontare la vita negli anni ‘70. I primi traguardi per l’emancipazione femminile, il successo, il mondo delle case discografiche, l’esilio, l’amore, il pregiudizio, la sofferenza, il riscatto.
La risposta a tutto questo sta nel coraggio di Serena Rossi di ridare vita all’eleganza, alla forza, allo spirito con cui Mimì Bertè, in arte Mia Martini, ha lasciato una traccia indelebile nella storia della musica italiana. Il filo conduttore è la sua vita, certo, ma i messaggi che fanno capolino mettono in evidenza temi fondamentali come l’esclusione, la calunnia, la violenza sulle donne. Ridare nome e memoria alla storia di Mia riaccende i riflettori su fatti e avvenimenti di grande attualità. Grazie all’esperienza e alla passione del regista Riccardo Donna, “Io sono mia” ci riporta agli anni ‘70 con una particolare attenzione ai dettaglio, tutto è stato studiato per essere verosimile e autentico. Tutti i volti di Mimì sono stati ricreati identici agli originali, la stessa Serena Rossi ha ricantato dal vivo tutti i brani che sono stati registrati con strumenti dell’epoca e tecnologia analogica. Tutto il mondo di Mimì è stato fedelmente ricostruito. Questo film non è solo un grande omaggio alla Martini, è la preziosa occasione di chiederle scusa.
Raffaella Sbrescia