La freschezza di una ventenne, la saggezza di una persona curiosa e appassionata, la bravura di un artista che studia per acquisire conoscenze sempre più approfondite. Stiamo parlando di Francesca Michielin che con “di20are”, ritorna sul mercato discografico con i successi dell’album “di20″, uscito lo scorso 23 ottobre, includendo il brano “Nessun grado di separazione”, in gara alla 66ma edizione del Festival di Sanremo e scritta dalla cantautrice insieme a Cheope e a Federica Abbate.
Intervista
Francesca, prendendo spunto dal brano che porti al Festival di Sanremo, quali sono le sei persone che ti hanno permesso di diventare quella che sei oggi?
Sicuramente la mia casa discografica Sony, che mi ha supportato dall’ inizio, il mio management Martà Donà, con cui lavoro molto bene, poi c’è Elisa con cui ho realizzato il mio primo disco; la sua è stata una scuola d’arte, l’esperienza in studio con lei è stata fondamentale. Proseguendo cito Michele Canova: insieme abbiamo fatto una grande ricerca di suoni. A questo proposito mi sento di dire che l’artista deve concentrarsi sul proprio suono e creare un proprio stile riconoscibile. Sono molto legata anche a Giorgia, lo sono fin da quando io e lei lo potessimo sapere, sono nata il 25 febbraio del 1995 proprio mentre lei vinceva il Festival di Sanremo con “Come saprei”. A prescindere da questo l’ho sempre seguita, mi piace tantissimo! Ieri sera mi ha persino scritto un messaggio di sostegno dicendo che tifa per me. Uno spazio lo merita sicuramente la mia famiglia: senza la famiglia non si va da nessuna parte.
Nel 2012 hai duettato con Chiara Civello. Come sei cambiata rispetto a 4 anni fa?
Ieri sera sul palco dell’Ariston ho raccontato la mia crescita. Con la Civello fu solo un duetto, un gioco divertente; oggi mi sento più consapevole e questa cosa la canto anche nel mio brano. Esco dalle mie insicurezze.
Come concili la vita da cantante e da studente? Lo studio ha influenzato a livello contenutistico quello che fai oggi?
Sono una perfezionista. Quando ho fatto X Factor ero al terzo anno del liceo, ho studiato di notte, ho fatto parecchia fatica, è stata una battaglia ma sono felice di averla portata avanti. Ora studio composizione al Conservatorio e contestualmente studio alla Cà Foscari. Chiaramente non riuscirò a finire il corso di laurea in tempo ma sì, mi piace studiare e quello che studio ispira quello che scrivo. La cultura in generale aiuta a difendersi.
Che sensazione si prova a sfidare i tuoi giudici di X Factor?
Più che al centro di una sfida, mi sento onorata e divertita. Elio, Arisa, Morgan si comportano da zii, mi coccolano tanto e questa dimensione familiare mi piace molto.
Com’è il tuo rapporto con i fan attraverso i social?
Grazie ai social networks l’artista è sceso dal piedistallo. I miei fan sono coinvolti insieme a me in questo percorso, mi piace leggere i loro commenti, sapere cosa pensano, serve sempre un diretto contatto.
Raccontaci dell’esperienza live con “Nice to meet you”…
Questo tour è stata la mia palestra, attraverso gli strumenti che suono sono riuscita a creare una dimensione intima con il pubblico. Tutto questo mi ha aiutato a gestire lo stress, l’ansia, il fiato ed è stato molto gratificante.
Se non partecipassi in gara, guarderesti il Festival?
Il Festival è nel Dna italiano, gli vuoi bene a prescindere perché è dentro di te. Personalmente lo seguo da sempre, mi piace. Conti ha fatto una scelta bella, quest’anno c’è di tutto: ci sono io che a vent’anni “esco dalla scatola” e c’è Patty Pravo che festeggia 50 anni di carriera.
Come definiresti “di20are”?
Si tratta della sintesi e del racconto di un viaggio che si porta dietro un bagaglio di esperienze iniziato con l’ “Amore Esiste” e che si proietta con entusiasmo nel futuro.
Raffaella Sbrescia
Video: Nessun grado di separazione