Giorgio Moroder @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Quando il ritmo diventa leggenda allora si parla di Giorgio Moroder. Per la prima volta in consolle sul palco della Casa della Musica di Napoli, invitato da Nabilah e DROP, in collaborazione con Lunare Project, Village Blues, UMF, il celebre dj producer ha incendiato il popolo del nightclubbing partenopeo. Negli ultimi mesi il nome di Moroder è rimbalzato davvero spesso su tutti i network mondiali in occasione dell’uscita del suo ultimo album di inediti ”Déja vu”, pubblicato a trent’anni di distanza dal precedente. L’album rappresenta il collante perfetto tra la produzione storica di Moroder ed un nuovo modo di intendere il suono, sempre all’insegna della ricerca e della qualità. Il risultato converge per intero all’interno del djset che l’artista porta in scena lasciando al pubblico la libertà di interpretare liberamente note dal fascino senza età.
Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone
Vi avevamo già raccontato di uno dei concerti milanesi di Malika Ayane, impegnata nel fortunatissimo “Naif tour 2015”. Torniamo a parlarne oggi, avvalendoci degli scatti che Luigi Maffettone ha realizzato in occasione del live che l’artista ha tenuto al Teatro Augusteo di Napoli lo scorso 10 novembre. Il nuovo viaggio musicale di Malika sta raccogliendo, infatti, sempre più consensi. Sarà forse per il fatto che l’artista ha concepito un concerto che la avvicina ancora di più al suo pubblico, una modalità di interazione che le permette di mostrare anche il suo lato umano oltre che quello artistico; la sensazione finale è quindi quella di aver partecipato ad un incontro intimo e speciale. Anche la particolare cura degli arrangiamenti rappresenta un elemento importante cui fare riferimento, certi dettagli piacciono molto al pubblico ed è sempre bello poterne constatare la qualità e riconoscerne le più piccole variazioni. Percorrendo in lungo e in largo la sua discografia, Malika Ayane si sente a perfetto agio sul palco e con questo tour potrà finalmente spiccare il volo tra i più grandi nomi della musica italiana.
Raffaella Sbrescia
Di seguito il calendario aggiornato del “Naif tour 2015”: 11 novembre Pescara (Teatro Massimo), 12 novembre Senigallia – AN (Teatro La Fenice), 15 novembre Trento (Auditorium Santa Chiara), 16 novembre Udine (Teatro Nuovo), 23 novembre Lecce (Teatro Politeama Greco),24 novembre Bari (Teatro Team), 26 novembre Reggio Calabria (Teatro Cilea), 27 novembre Catania (Teatro Metropolitan), 28 novembre Palermo (Teatro Golden), 30 novembre Milano (Barclays Teatro Nazionale), 3 dicembre Lugano (Palazzo dei Congressi), 8 dicembre Cagliari (Teatro Lirico), 9 dicembre Sassari (Teatro Comunale), 11 dicembre Sanremo - IM (Teatro Ariston).
La tournée è una produzione Massimo Levantini per Live Nation; i biglietti sono disponibili sul circuito Ticketone e nelleprevendite abituali, per tutte le info: www.livenation.it, info line: 02 53006501.
Photogallery a cura di: Luigi Maffettone
Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone
Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone
Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone
Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone
Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone
Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone
Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone
Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone
Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone
Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone
Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone
Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone
Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone
Dopo la pubblicazione di “Madhitation” (Sony Music), per Marco Cappai, in arte Madh, arriva un’altra avventura, forse la più importante: il live tour legato a quest’ultimo importante progetto. Grazie alla sua musica ricca di energia, contaminazione e contenuti, il giovane artista sardo sta ottenendo ottimi riscontri in termini di pubblico e critica. Muovendosi dal pop al rap, dall’Hip Hop al Reggae, dalla Drum and Bass alla Dancehall, Madh apre la sua musica a molteplici e disparate interpretazioni. Ecco le foto del concerto che l’artista ha tenuto alla Casa della Musica Federico I di Napoli lo scorso 7 novembre.
Panettieri e impresari, emigranti, innamorati, giovani perduti sono solo alcuni dei protagonisti delle storie contenute in “Sogno e son fesso”, il secondo album di Sabba & Gli Incensurabili, una delle realtà musicali italiane più interessanti degli ultimi anni. SABBA Salvatore Lampitelli (Voce, chitarra, kazoo), Luca Costanzo (basso, back vocals), Alessandro Grossi (sax, flauto traverso), Alessandro Mormile ( lead guitar, back vocals), Alfonso Donadio (batteria) sono le anime che compongono il gruppo e che da diversi anni lavorano alla propria musica passando dal cantautorato al folk al blues al cabaret rock, allo swing’n roll. Ironica, sarcasmo e originalità si affiancano all’idealismo romantico e alla semplicità del quotidiano in un progetto che spesso va oltre la musica trasformandosi una vera e propria missione. A parlarcene è SABBA (Salvatore Lampitelli)
Intervista
Il vostro album s’intitola “Sogno e son fesso”. Si può ancora sognare scegliendo di vivere con la musica?
Si può tranquillamente sognare ad ogni aperti in maniera totalmente cosciente. Abbiamo scelto di non mettere più in antitesi il concetto di essere sognatori con l’essere svegli. Il nostro album parla soprattutto alla generazione dei trentenni che si sono visti crollare ogni tipo di prospettiva sotto gli occhi. A questo si aggiunge il sarcasmo classico di Sabba e gli Incensurabili, che ha connotato anche “Nessuno si senta offeso”, che scardina le etichette a cui spesso dobbiamo sottostare e che condanna il vilipendio della nostra entità professionale. Infine ci sono accezioni romantiche, sempre più spesso messe da parte. Quest’ultimo aspetto è messo in luce dalla copertina del disco in cui è raffigurato un viaggio in mongolfiera, un viaggio di speranza e senza meta, un po’ come quello che ti fa fare la musica, che non sai mai dove ti può portare.
Quali storie raccontate nei brani contenuti nel disco?
Abbiamo scelto di essere in controtendenza rispetto al costante bisogno di gesti eroici e sempre più vistosi. Sono le piccole cose a differenziarci e a renderci unici. Questo secondo disco, un po’ come il primo, segue l’intenzione di riaccendere la luce sulle cose semplici, sulle storie quotidiane. Tutte le storie che sono raccontate in questo album racchiudono una scrittura più matura che ha riscontrato il plauso di tanti colleghi, tra cui Gennaro Porcelli, Arcangelo Michele Caso, Giovanni Block, e una serie di riconoscimenti che hanno conferito un valore aggiunto al nostro lavoro. Abbiamo lavorato per un anno con l’intento di creare il vestito migliore per le storie più semplici. Si tratta di punti di vista un po’ più personali e più intimi. Il tocco in più è stata la masterizzazione allo studio Sterling di New York.
Ci racconti nel dettaglio le fasi della lavorazione?
Così come nel primo disco, anche qui ho scritto io i testi cercando di essere il più sincero e diretto possibile. Non penso al cantautorato poetico, non vado mai in giro a fare cose acustiche, scrivo semplicemente quello che penso. Dal punto di vista musicale abbiamo fatto una grossa ricerca, siamo stati chiusi per mesi e mesi nella nostra Red Box Live ad Aversa. Suoni, chitarre, batterie elettroniche, tastierine, sax, flauti, effetti sui pedali. E poi, ancora registrazione, missaggio e mastering. Ogni dettaglio ha seguito un unico cardine: la professionalità.
Visto che siete molto amici dei The Kolors, ti chiedo se sei d’accordo con l’idea di uscire dallo stereotipo secondo il quale la partecipazione ad un talent televisivo può snaturare l’identità di un progetto musicale.
Ribadendo che la nostra idea non è cambiata con il tempo, siamo comunque meno critici rispetto a qualche anno fa. Il percorso dei The Kolors è diverso da quello che critichiamo noi: loro sono dei musicisti veri e propri, sono persone che hanno lavorato a lungo sul proprio progetto, non si sono ritrovati sul palco per caso, hanno lasciato la loro città da giovanissimi, hanno suonato tantissimo dal vivo, anche con cachet bassissimi, hanno fatto cose interessanti, hanno aperto grandi concerti e nel momento in cui si sono trovati a scegliere tra lo spostarsi all’estero e fare un provino in tv, hanno fatto bene a provare questa strada. Sebbene io rimanga una persona dalle idee molto anticonformiste, riconosco che ci vuole un po’ di elasticità. Se dopo averci provato in tutti i modi, aver fatto grandi cose non sono arrivati i giusti riconoscimenti, è giusto tentare un percorso diverso. Il sound dei The Kolors è internazionale e dà visibilità alla musica italiana. Nella musica ognuno ha il suo percorso, questo è il nostro e siamo comunque felici così.
Come sono i “vostri concerti a testa bassa”?
I nostri maestri ci hanno sempre detto di considerare ogni concerto come fosse l’ultimo. Quello che stai facendo in quel momento serve a trasmettere un messaggio alle persone. Il nostro progetto ha qualcosa da dire e non può prescindere dal concetto di costruirsi concerto dopo concerto. La nostra fanbase ha sposato il nostro modo di fare musica per cui risparmiarsi sul palco sarebbe stupido. Bisogna darsi al pubblico fino all’ultima goccia di sudore.
Sabba & Gli Incensurabili
Sei molto legato alla tua terra e molto spesso le cose che scrivi sui tuoi canali social lanciano messaggi provocatori…
Il legame che ho con la mia terra è così forte che ho la presunzione di pensare che sia forse più lucido del pensiero autoreferenziale degli “ipercampanilisti”. Vado contro la mentalità perdente di preferisce nascondere la polvere sotto al tappeto. Questa è una cosa che mi porta a scontrarmi con chiunque, anche carissimi amici e artisti. Prendo questa battaglia personale con le pinze, non mi faccio prendere dall’isteria, in ogni caso cerco di dire la mia, spinto dall’esigenza di far capire alle persone che c’è bisogno di un’inversione di rotta, di fare luce sui problemi per fare in modo che vengano risolti. Sono anni che cerchiamo di salvare la facciata. Vogliamo essere dei perdenti? Voi fate pure, io non ci sto!
Sabba & Gli Incensurabili è musica a 360 gradi. Quali sono le altre attività di cui vi occupate?
Il nostro progetto racchiude l’espressione musicale di un gruppo di persone che cercano di essere attive sul territorio organizzando eventi musicali, creando vetrine per la musica, organizzando Festival e scambi culturali con musicisti di altre nazioni. Abbiamo creato il format “Ansia Jam” che ci sta dando la possibilità di costruire una grande comunità con più di 1000 musicisti. Portiamo avanti il Nano Festival con cui ci avviciniamo ai cantautori o alle band che scrivono musiche inedite. Quest’anno il Festival è stato vinto dagli Urban Strangers, due ragazzi di Pomigliano d’Arco che hanno avuto complimenti e consensi unanimi e che, al momento, sono tra i concorrenti più quotati di X Factor. Tutte le nostre iniziative collaterali rientrano nelle attività della nostra Associazione Culturale “Oltre la Siepe”.
Cosa realizzate all’interno di Red Box Live?
Quello è il nostro piccolo studio in cui facciamo le prove, realizziamo le nostre produzioni, ospitiamo gli amici. Sabba & gli Incensurabili non è un progetto pop che vuole arrivare al grande pubblico, è un’idea, un movimento, una comunità di persone che credono in un messaggio da portare avanti a sostegno del nuovo movimento musicale campano. Ci piace illuminare, promuovere, sostenere la musica italiana che si fa a Napoli, sono 10 anni che siamo in prima linea e che diamo una mano anche agli altri.
La tracklist: “Chiamatemi Nerone”, “Non Mi Fotti Più”, “Tre Minuti Di Celebrità”, “Le Parole Sono Importanti”, “Bang!”, “Valzer Senza Peso”, “Per Resistere”, “Ruby Sparks (La Bambola)”, “Un Giorno Perfetto (feat. G.Block)”, “Basta Che Mi Vuoi (The Showman)”.
The Musical Box è il titolo della suite che apriva “Nursery Cryme,” il terzo album dei Genesis, pubblicato nel 1971. La scelta non è casuale: The Musical Box è, difatti, anche il nome della formazione canadese di virtuosi che negli ultimi vent’anni si è completamente dedicata alla riproposizione di una stagione ben delimitata nella storia dei Genesis, quella compresa tra il 1969 e il 1975. Lo scorso 1 novembre 2015 al Palapartenope di Napoli i Musical Box, dopo il grande successo di ‘The Lamb Lies Down on Broadway’ dell’anno scorso, hanno proposto lo show di ‘Selling England by the Pound’, basato sul disco che rese grandi in tutto il mondo i Genesis e che oggi celebra il 40° anniversario della data di pubblicazione. Per riuscirci, The Musical Box hanno lavorato sui disegni e i bozzetti originali dello stesso Peter Gabriel, gli schizzi degli scenografi, i progetti dei tecnici coinvolti all’epoca. Hanno studiato attentamente il materiale video disponibile e centinaia di foto di scena analizzando costumi, fondali, luci, strumentazione e, a giudicare dal riscontro del pubblico, il risultato è veramente notevole.
Photogallery a cura di: Luigi Maffettone
The Musical Box live @Palapartenope ph Luigi Maffettone
The Musical Box live @Palapartenope ph Luigi Maffettone
The Musical Box live @Palapartenope ph Luigi Maffettone
The Musical Box live @Palapartenope ph Luigi Maffettone
The Musical Box live @Palapartenope ph Luigi Maffettone
The Musical Box live @Palapartenope ph Luigi Maffettone
The Musical Box live @Palapartenope ph Luigi Maffettone
The Musical Box live @Palapartenope ph Luigi Maffettone
The Musical Box live @Palapartenope ph Luigi Maffettone
The Musical Box live @Palapartenope ph Luigi Maffettone
The Musical Box live @Palapartenope ph Luigi Maffettone
The Musical Box live @Palapartenope ph Luigi Maffettone
The Musical Box live @Palapartenope ph Luigi Maffettone
The Musical Box live @Palapartenope ph Luigi Maffettone
Teatro degli Orrori live @ Casa della Musica ph L. Maffettone
Lo scorso 2 ottobre è uscito l’ultimo omonimo album de “Il Teatro degli Orrori” (La Tempesta Dischi / Artist First). Un disco che fin da subito ha fatto parlare molto di sé e che è stato definito dalla stessa band come un lavoro nato per essere suonato dal vivo. Un album irrorato di ironia e sarcasmo ma anche di rabbia viscerale e struggente disincanto per una miscela rock che mira al cuore delle persone e scardina i luoghi comuni. Un lavoro che si scontra con una società dedita al piacere, disinteressata e indifferente nei riguardi del proprio stesso futuro. Dodici canzoni che affrontano, criticano e demoliscono i modelli sociali imposti dai media e dei loro disvalori. Il tutto con una nuova line up che vede ora la presenza di Kole Laca alle tastiere e Marcello Batelli alla chitarra elettrica, insieme a Francesco Valente: batteria e percussioni Giulio Ragno Favero: basso elettrico, Gionata Mirai: chitarra elettrica, Pierpaolo Capovilla: voce. Registrato e mixato presso il Lignum Studio dallo stesso Giulio Ragno Favero, e masterizzato da Giovanni Versari, presso La Maestà, “Il Teatro degli Orrori”, ci accompagna per mano nell’incubo sociale in cui versano i nostri tempi.
Ecco cosa ci ha raccontato Giulio Ragno Favero.
Intervista
Partiamo dalla realizzazione dei suoni di quest’album…
Il disco è stato registrato in uno studio vicino casa mia in un contesto un po’ più casalingo. Abbiamo optato per questa soluzione perché era quella che ci mancava. Siamo contenti del risultato raggiunto, questo è l’album che suona meglio di tutti. Il gruppo è molto più a fuoco, sia dal punto di vista sonoro sia per quanto riguarda le scelte compositive. In questo disco ci avvaliamo della collaborazione di Kole Laca e Marcello Batelli. Quando abbiamo concluso il nostro ultimo tour, abbiamo deciso di fare una prova per vedere che succedeva in sei e, in tre giorni, abbiamo scritto tre pezzi di cui “Benzodiazepina” e “Una donna” sono finiti nel disco esattamente così come erano venuti fuori durante le prove. Diciamo che quando accadono queste cose tra artisti c’è un matrimonio vero. Ognuno si è concentrato sul proprio strumento e credo che dal risultato finale si evinca una compattezza maggiore. Non c’è niente fuori posto, almeno secondo noi.
La scrittura del disco è stata pensata per il live?
Mi piace dire che il disco è iniziato in studio ma finirà sul palco. Ognuno ha pensato alla propria parte per trasmettere meglio la nostra entità sonora dal vivo. Il disco è anche molto incazzato, più diretto. Per quanto riguarda il linguaggio, ho invitato Paolo a fare un passo in più verso la gente e a cambiare un po’ la sua poetica per una scrittura meno letteraria ma capace di parlare al cuore delle persone.
Teatro degli Orrori live @ Casa della Musica ph L. Maffettone
Queste canzoni sono davvero 12 pugni in faccia?
Alcuni sono dei buffetti, di sicuro c’è qualche sberla. Non abbiamo voglia di mandarle a dire, non l’abbiamo mai fatto, non ci appartiene. L’incazzatura che passa attraverso le nostre parole è quello che ci sentiamo di essere in questo periodo. Ci fa schifo il mondo in cui viviamo così come ci schifa l’immobilismo delle persone che si fermano a guardare impotenti. Il problema è che quando alzi la voce sei subito fuori luogo. Questa è una critica che ci hanno mosso in tanti, anche amici e persone che lavorano nel settore. Credo che forse la società della poltrona e dell’agire poco si sia sentita infastidita. A noi, in ogni caso, è sempre piaciuto dare fastidio, abbiamo sempre infilato il dito nella spina fin dal primo disco. Certo, costringiamo il pubblico ad un tipo di ascolto particolare ma a noi questo disco non sembra così esagerato.
“Cazzotti e suppliche” affronta un discorso esistenziale ma è anche un brano fortemente politico…
Qui parliamo dell’ esser stanchi di farsi portar via delle cose e della rinuncia a se stessi. Il brano è un grido di disperazione indotta. Il fatto di dover sopportare continuamente una vita che ti spinge ad essere un prodotto, e non più una persona, il tutto per arrivare a fine mese, va sottolineato aldilà della possibile retorica. Il sistema capitalistico non porterà ad una crescita reale, si tratta semplicemente dello sviluppo legato ai consumi e non della civiltà. Siamo parte di una catena di montaggio in cui siamo semplicemente un ingranaggio.
Molti hanno criticato anche “Lavorare stanca”. Perché?
Forse perchè con tutta la disoccupazione che c’è hanno pensato che non fosse giusto mettersi a parlare del fatto che il lavoro distrugge la vita all’uomo. Noi parliamo di un sacco di gente che si fa un culo così per niente, che passa la vita a spaccarsi la schiena avendo soddisfazioni futili come può esserlo una vacanza di 15 giorni. Molti meccanismi possono essere modificati; in sostanza vale sempre il motto: lavorare meno, lavorare tutti.
“Slint” tratta di un tema importante come quello del TSO.
Mi piace pensare al corto circuito che crea questa canzone. Gli Slint me li ha fatti scoprire una persona che di TSO ne ha subiti 7 o 8. Quando ho letto il testo mi ha colpito un sacco . Non siamo delle macchine, legandoci ad un letto non si risolvono i problemi, questa tecnica è barbara, non ha niente a che vedere con la cura, è semplicemente una forma di tortura. Nel momento in cui ci si mette a limitare la libertà di un essere umano, per quanto in una condizione di crisi, si fa una cosa inconcepibile.
Teatro degli Orrori live @ Casa della Musica ph L. Maffettone
Warner Chapell Music è il vostro nuovo editore?
Per i dischi precedenti era Universal, ora è Warner. Il loro ruolo è quello di recuperare la parte editoriale del diritto d’autore. C’è un impegno comune nel cercare di far finire un pezzo in un film, ad esempio. A noi fa comodo perchè essendo un gruppo piccolo non facciamo grossi numeri e non abbiamo tanti passaggi mediatici. Questi soldi, che in ogni caso non sono tantissimi, ci servono per fare un disco, per preparare il tour etc. Ci interessa il fatto che una major s’interessi a gruppi come noi. Sono contenti di lavorare con noi per quello che siamo, non per quello che potremmo essere e che non diventeremo comunque mai.
Nell’introdurre un workshop che terrai a novembre hai detto che spiegherai l’importanza di avere coscienza di sé come musicisti ed interpreti in uno studio di registrazione. In che senso?
Mi è stato chiesto di tenere un workshop e ho pensato che, nonostanteio sia un autodidatta, so che quello che serve è capire come si fa ad inserire la propria essenza artistica in un disco. In linea di massima c’è poca attenzione alla cura del proprio suono, alle proprie composizioni, a quello che si sente. Ad un gruppo va sostanzialmente insegnato a capire chi è, non a fare il disco del secolo. Questo percorso va fatto nel modo giusto e per farlo bisogna imparare a camminare sulle proprie gambe. Si tratta di un viaggio nuovo per me, vediamo che succede.
Teatro degli Orrori live @ Casa della Musica ph L. Maffettone
Cosa ne pensi di Stromae?
Sono innamorato di questo artista. Quando ho sentito “Formidable” sono rimasto veramente molto colpito dalla sua dialettica, dal modo in cui canta e da quello che canta. I suoi testi parlano al cuore delle persone con una facilità che in Italia al momento non esiste. Per contenuti importanti dobbiamo nominare Gaber, Conte, De Andrè, Ciampi. Stromae in una mossa sola ha messo insieme tre fattori: contenuti, musica (radici africane a favore del beat e della ritmica mantenendo intatte le armonie europee) e poi ha messo i suoni che piacciono ai ragazzini; il tutto condito da una maestria vocale con pochi eguali. Uno che riesce a fare i numeri che fa parlando del cancro in una canzone per me passerà alla storia. Il cantautore del 2015 deve fare esattamente questo: deve parlare al popolo di cose importanti usando le parole della gente con una musica attuale.
“Disinteressati e indifferenti”, “La paura”, “Lavorare stanca”, “Bellissima”, “Il lungo sonno (lettera aperta al Partito Democratico)”, “Una donna”, “Benzodiazepina”, “Genova”, “Cazzotti e suppliche”, “Slint”, “Sentimenti inconfessabili” e “Una giornata al sole”.
Video: Lavorare stanca
Photogallery a cura di: L. Maffettone. Gli scatti risalgono al concerto de Il Teatro degli Orrori tenutosi lo scorso 30 ottobre presso La Casa della Musica -Federico I di Napoli
Teatro degli Orrori live @ Casa della Musica ph L. Maffettone
Teatro degli Orrori live @ Casa della Musica ph L. Maffettone
Teatro degli Orrori live @ Casa della Musica ph L. Maffettone
Teatro degli Orrori live @ Casa della Musica ph L. Maffettone
Teatro degli Orrori live @ Casa della Musica ph L. Maffettone
Teatro degli Orrori live @ Casa della Musica ph L. Maffettone
Teatro degli Orrori live @ Casa della Musica ph L. Maffettone
Teatro degli Orrori live @ Casa della Musica ph L. Maffettone
Teatro degli Orrori live @ Casa della Musica ph L. Maffettone
Teatro degli Orrori live @ Casa della Musica ph L. Maffettone
Teatro degli Orrori live @ Casa della Musica ph L. Maffettone
Gli Havana D’ Primera sono la band cubana più conosciuta al mondo. Diretta e fondata da Alexander Abreu nel 2008, ampiamente riconosciuto come uno dei più grandi trombettisti della sua generazione, la band è stata formata selezionando i migliori musicisti cubani in circolazione. La loro musica è una affascinante fusione ritmica e musicale di salsa, jazz, funk e sonorità afro-cubane. Il 12 ottobre gli Havana D’ Primera hanno iniziato un tour europeo che in un solo mese li vedrà protagonisti nelle città più importanti di Spagna, Inghilterra, Scozia, Svizzera, Francia, Olanda, Polonia e Italia.
Ecco le foto del live tenutosi lo scorso 29 ottobre alla Casa della Musica di Napoli a cura di Luigi Maffettone
Lodovica Comello live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Dopo il grande successo in Spagna, Francia, Portogallo, Belgio e Polonia il tour di Lodovica Comello si chiude a Napoli. La nuova star della musica pop, insieme ad una grande band, ha portato dal vivo sia i brani del suo disco d’esordio“Universo” sia quelli del suo nuovo disco “Mariposa”, uscito il 3 febbraio e prodotto da MAS e distribuito da Sony Music, in Italia e in altri 10 paesi. Dopo aver raggiunto una celebrità planetaria grazie alla serie tv “Violetta”, Lodovica Comello si è affermata non solo come cantante ma anche ballerina e attrice. Presto potrete apprezzarla anche nelle vesti di conduttrice nella nuova edizione di “Italia’s Got Talent”, lo show in onda dal prossimo marzo su Sky Uno. Attualmente Lodovica è al lavoro ad un nuovo album di inediti in uscita nel 2016 per Sony Music.
Photogallery a cura di: Luigi Maffettone
Lodovica Comello live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Lodovica Comello live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Lodovica Comello live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Lodovica Comello live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Lodovica Comello live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Lodovica Comello live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Lodovica Comello live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Lodovica Comello live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Lodovica Comello live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Lodovica Comello live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Dopo il sold out al Teatro Bellini di Napoli“Passione live” fa il bis in quel di Partenope con una nuova data prevista per martedì 29 dicembre al Palapartenope. Il nuovo appuntamento rappresenta la tangibile conferma del grande successo del nuovo tour nato da una costola del famoso film di John Turturro, con la direzione artistica di Federico Vacalebre. “Passione live” è, in sintesi, un grande concerto-spettacolo portato sul palco dall’energia vorticosa del sax di James Senese & Napoli Centrale, il groove di Raiz & Almamegretta, il timbro graffiante di Pietra Montecorvino, la sensualità orientale di M’Barka Ben Taleb, il raffinato operatic-pop di Gennaro Cosmo Parlato, la world music verace degli Spakkaneapolis 55 e la superband diretta da Gigi De Rienzo, che ha suonato, in differenti periodi, con Napoli Centrale, con Eugenio Bennato e Carlo D’Angiò in Musicanova, con Pino Daniele e tanti altri grandi della Musica.
L’appuntamento ormai è tradizionale: la seconda domenica di ottobre c’è DiscoDays, l’edizione autunnale della semestrale fiera del disco e della musica. L’evento si è svolto come di consueto, al Teatro Palapartenope di Napoli dalle ore 10.00 sino alle 21.30 ed è stato presentato da Gigio Rosa in collaborazione con Radio Marte. Ancora più vinili, cd, postazioni dedicate all’ascolto e ben due esposizioni di dischi e memorabilia, allestite per celebrare i quarantennali di due album che hanno segnato la storia del rock. La prima, dedicata ai 40 anni di “A Night at the Opera”,album capolavoro dei Queen, curata da QueenMuseum.com, tra i principali Queen collector al mondo, è stata ulteriormente impreziosita da un incontro dedicato con la presenza di Crystal Taylor, assistente personale di Roger Taylor (batterista dei Queen) e membro della crew, che ha raccontato aneddoti inediti su una delle band più amate della storia.
DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone
La seconda esposizione, dedicata ai 40 anni di “Wish You Were Here” dei Pink Floyd, è stata curata dal collectors club “The Lunatics”, prima community di collezionisti floydiani in Italia, con un incontro in cui sono state svelate alcune storie “segrete” legate alla realizzazione dell’album. Per la XV edizione, il Premio DiscoDays, il più significativo riconoscimento attribuito dalla Fiera del Disco e della Musica a quegli artisti la cui carriera è vanto della nostra cultura e tradizione è stato consegnato ad Enzo Gragnaniello mentre il Premio DiscoDays Giovani è stato vinto dal talentuosissimo pianista Bruno Bavota, “per la sua capacità di toccare le corde emozionali più intime dell’anima, attraverso le sua Musica, vero e proprio linguaggio universale, che gli ha permesso di ricevere consensi dall’Europa al Giappone”. In questa edizione per la prima volta il programma di eventi è stato ulteriormente arricchito con un’area dedicata a workshop ed incontri, realizzati in collaborazione con i partner dell’evento, in grado di offre opportunità di conoscenza ed intrattenimento all day long.
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