Life for Gaza:A Napoli il concerto a favore della pace in Palestina e a sostegno dell’attività di Medici senza Frontiere e Palestinian Medical Relief.

La musica, la musica che ci appartiene, da che è tale è veicolo di messaggi di pace. E’ un linguaggio universale capace di unire culture e abbattere barriere e il suo ruolo nella promozione della fratellanza è fondamentale. In un mondo lacerato da conflitti e divisioni, le note assumono un potere dirompente capace di ispirare speranza e solidarietà. Fin da tempi antichi la musica è stata utilizzata come strumento per la nonviolenza e la resistenza pacifica: basti pensare ai canti devozionali indiani utilizzati per mobilitare le masse contro l’oppressione britannica, o a Nelson Mandela, quando cantava con i suoi compagni di cella “Nkosi Sikelel’ iAfrika” trasformando un canto religioso in un inno alla libertà.

Concerto Napoli per la Pace ph Roberto Gioberti

Concerto Napoli per la Pace ph Roberto Gioberti

Napoli, per tradizione, custodisce un’anima vibrante che si esprime attraverso la musica, e non meraviglia che, prima città in Italia, si sia resa protagonista domenica 25 febbraio di un evento che definire commovente è poco.
Più di cento nomi del mondo dello spettacolo, della politica, della letteratura, dell’arte si sono avvicendati sul palco di un Palapartenope gremito fino all’inverosimile per la campagna di raccolta fondi a favore di Gaza, e a sostegno dell’attività di Medici senza Frontiere e Palestinian Medical Relief.
Uno spettacolo musicale, e non solo, della durata di sei ore, un evento solidale che ha tenuto inchiodate più di seimila persone tra note, parole e immagini.
Cento tra personaggi della politica, dello spettacolo, della letteratura, hanno portato il loro contributo: difficile raccontare di tutti, di quanto questo evento abbia coinvolto e abbracciato la causa della pace, e il dictat: “ Non è questo il mondo che vogliamo”, già espresso da Francesco Forni su Facebook alcuni giorni fa.
Quello che invece riteniamo importante sottolineare, è che la musica può molto: più delle parole, più della diplomazia, più della poesia o di qualsiasi forma di letteratura.

Concerto Napoli per la Pace ph Roberto Gioberti

Concerto Napoli per la Pace ph Roberto Gioberti

Napoli è una città che porta addosso ferite importanti: la città più bombardata d’Italia durante la seconda guerra mondiale, con una stima di circa 25.000 morti. Numeri che non si dimenticano.
E, come ha detto Fiorella Mannoia, ospite anche lei della serata, “un’iniziativa del genere poteva partire solo da qui”.
Nell’augurarci che altre città d’Italia prendano spunto dall’iniziativa e si uniscano intorno alla musica per denunciare quanto infame possa essere la guerra, e quanto assurdo il prezzo da pagare in termini di sofferenza umana, ci uniamo all’appello solidale, ricordando che la raccolta fondi è tutt’ora in corso, ed è possibile aderire al link: www.pergaza.it.

Concerto Napoli per la Pace ph Roberto Gioberti

Concerto Napoli per la Pace ph Roberto Gioberti

Ringraziamo tutti gli artisti che hanno dato gratuitamente il loro sostegno, e che andiamo ad elencare di seguito:
Frente Mughero – Alorem – Francesco Forni – Massimo Ferrante – Marzouk Mejiri – Pietro Santangelo Quartet – Carlo Faiello – Ars Nova – Helen Tesfazghi e Afroblue – Enzo Avitabile – Suonno d’Ajere – Lino Cannavacciuolo – E Zezi gruppo operaio – Elisabetta Serio – Enzo Gragnaniello – Ciccio Merolla – Dario Sansone – Fiorella Mannoia – Eugenio Bennato – Franco Ricciardi – 99 Posse – Nicola Caso – Anastasio – Jovine – Giovanni Block – La Maschera – Osanna – Maurizio Capone – Sandro Joyeux – Daniele Sepe e Capitan Capitone.
Gli interventi politici di: Sarah Hamzeh – Medici Senza Frontiere – Luisa Morgantini – Palestinian Medical Relief – Andrea Fabozzi – Mirella Gridas – Luigi de Magistris – Omar – Collettivo Kaos scuola G. Battista Vico
La partecipazione a mezzo letture, interventi e prose di: Gino Rivieccio – Valeria Parrella – Ascanio Celestini – Rosaria de Cicco – Laura Morante – Alessandro Bergonzoni – Patrizio Rispo.
Inoltre, il commovente filmato della premiazione al David di Donatello di un giovanissimo Libero de Rienzo, che già allora dedicò il premio alla Palestina e i provocatori interventi del visual artist Eduardo Castaldo.

Concerto Napoli per la Pace ph Roberto Gioberti

Concerto Napoli per la Pace ph Roberto Gioberti

Infine i sette fotografi che con i loro scatti hanno portato la testimonianza concreta di quanto accade oramai da decenni in Palestina: Isabella Balena – Massimo Berruti – Eduardo Castaldo – Francesco Cito – Simona Ghizzoni – Pietro Masturzo – Alessio Romenzi .
Per quanto riguarda le fotogallery abbiamo scelto di pubblicarne una al giorno, reiterando l’invito ad effettuare una donazione a favore delle organizzazioni mediche già citate: che almeno arrivino i farmaci fondamentali e non si debba più sentire che bambini vengono amputati senza anestesia: bambini vittime di guerre che certo non hanno contribuito a scatenare.
Non è questo il mondo che vogliamo.

Roberta Gioberti

Morabeza tour: il report del concerto di Tosca a Napoli

Lo scorso 23 Luglio, Tosca ha portato il suo “Morabeza Tour” a Napoli, all’Agorà Scarlatti, uno spazio all’aperto che, in questa estate, ancora segnata dall’emergenza pandemica, ospita eventi di musica, cultura, cinema e teatro.
“Morabeza” è anche il titolo dell’ultimo progetto di Tosca, con gli arrangiamenti curati interamente da Joe Barbieri, così come quelli dello spettacolo dal vivo, che si snoda attraverso le canzoni di questo disco, in un viaggio che ha portato noi spettatori in terre vicine e lontane, Parigi, Tunisi, l’Algeria, il Brasile, con le lingue più diverse, francese, arabo, portoghese, fino a tornare in Italia.

Tosca

Tosca

“Morabeza”, come racconta la stessa Tosca dal palco, è un termine creolo ma non indica una parola, bensì esprime un sentimento, uno stato d’animo: è l’insieme di saudade e allegria, è la nostalgia del presente prossimo.
In un’alternarsi di parole e suoni, Tosca canta e incanta Napoli sotto il chiaro di luna. E’ una sorta di Sirena Partenope che, con la sua voce, ci culla e ci riporta a terre e culture solo apparentemente lontane da noi, ricordandoci l’importanza dell’integrazione tra popoli, e della contaminazione, non solo musicale.
Tosca è stata accompagnata sul palco dalla sua “Famiglia Nomade”: Massimo De Lorenzi alla Chitarra, Giovanna Famulari al Violoncello, Pianoforte e Voce,
Luca Scorziello alla Batteria e Percussioni, Elisabetta Pasquale al Contrabasso e Voce, e Fabia Salvucci, musicista e interprete, con la quale Tosca ha duettato in “Piazza Grande”.
La scaletta del concerto si è nutrita delle tracce di questo ultimo bellissimo disco di Tosca. Mi sono emozionata sull’esecuzione di un pezzo che amo molto, “Per ogni oggi che verrà”, e su “Ho amato tutto” c’è stato l’applauso più forte del pubblico napoletano. “Napoli è sempre Napoli”, ha detto Tosca alla fine del concerto e di una serata meravigliosa.

Giuliana Galasso

Pino è: solo Pino Daniele può cantare Pino Daniele. Allo Stadio San Paolo di Napoli i blasoni del pop italiano sfigurano mestamente

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Partiamo da un assunto semplice: solo Pino Daniele può cantare Pino Daniele. Il concerto tributo “Pino è” allo Stadio San Paolo di Napoli nasce con l’intento di omaggiare la sua persona e la sua musica, ha una finalità benefica ma il pubblico di Rai 1 ha percepito tutt’altro e giustamente, direi. I cantanti coinvolti, mossi da un sincero spirito di amicizia e stima nei confronti di uno degli musicisti più grandi di sempre, hanno voluto esserci e esporsi cimentandosi in un repertorio assolutamente unico e inimitabile. Cantare Pino Daniele significa impregnarsi l’anima, sporcarsi la voce e inumidirsi gli occhi. La lingua, quel napoletano così ostico e così autentico, così ricco e così vivace, così pieno e così difficile da imitare diventa il limite più grande e più insormontabile per tanti, troppi di quegli artisti blasonati e quotatissimi. Il confronto è impietoso, in tanti sfigurano mestamente, su tutti Jovanotti, Ramazzotti, Gianna Nannini, Claudio Baglioni, Ornella Vanoni. Ad uno ad uno cadono di fronte all’incapacità di rendere anche solo alla lontana quella magia e quell’incanto che hanno stregato diverse generazioni. Straniscono gli interventi di comici chiamati a trovare collegamenti dove non ce ne sono. Particolarmente fuori luogo il monologo pietoso di Enrico Brignano, il più fischiato della serata.
Cosa possiamo dire ai tipi di Friends and Partner e a Fernando Salzano? Questo non era il saggio di fine anno, era l’occasione per mettere in mostra i gioielli più rari, di chiamare sul palco artisti e gente che Napoli la conoscono, la vivono sulla propria pelle, la sanno e la possono cantare proprio come amava fare Pino Daniele. Con le parole, con le note ma soprattutto con i silenzi. Dispiace constatare che questa serata è stata un’occasione sprecata, un momento di raccoglimento e aggregazione che ha fatto strabuzzare gli occhi a chi in questi trent’anni si è innamorato di Pino e lo porterà sempre nel proprio cuore. Se vogliamo guardare il bicchiere mezzo pieno, l’azzardato paragone ha messo in risalto l’inarrivabilità di musiche e testi nati dalla penna e dalla voce di un uomo e poeta che ha scritto pagine eterne di musica vera e non di plastica. Bando alla retorica, con le emozioni non si scherza. Ai più giovani consiglio di ascoltare i dischi di Pino e, nel caso, di guardare il docu-film “Il tempo resterà”.

Raffaella Sbrescia

“Pino Daniele. Il tempo resterà”, un film per un ritratto inedito e appassionante dell’artista

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Suonare per vivere, suonare per essere libero, suonare per dare voce ad un sentimento. Questo era ed è Pino Daniele. Questo è quanto traspare in «Pino Daniele. Il tempo resterà», il docufilm di Giorgio Verdelli che sarà presentato in anteprima l 19/03 al Teatro San Carlo di Napoli e che sarà nei cinema italiani per soli tre giorni i prossimi 20, 21 e 22 marzo. Lui che non voleva essere niente se non se stesso, lui che è riuscito a trovare il codice per entrare nel portale del tempo, lui che è riuscito a riunire le mille facce e le mille anime di Napoli, è il protagonista di un lavoro certosino di ricerca tra materiali di archivio dagli esordi fino all’ultimo tour, stralci di interviste registrate tra il 1978 ed il 2014 e filmati inediti. Tanti anche i contributi di artisti che hanno lavorato con lui a partire dalla super band di “Vai mo’”, composta da James Senese, Tullio De Piscopo, Joe Amuroso, Rino Zurzolo e Tony Esposito fin da quella prima telefonata che proprio Pino Daniele fece a Senese: «Gli piaceva la mia band, Napoli Centrale, si presentò da me che sembrava un indiano e questo già mi pareva promettente – spiega Senese nel docufilm. Gli dissi: “A noi manca un bassista”. E lui: “Ma io suono la chitarra”. Io: “Accattate ‘o basso e vieni a suonare con noi”». Belli anche i video delle esibizioni con Eric Clapton a Pat Metheny. Emozionante la dedica rap di Clementino dai tetti di Napoli, affettuosi i commenti di Renzo Arbore, Massimo Ranieri, Stefano Bollani, Ezio Bosso, Jovanotti, Giuliano Sangiorgi e Vasco Rossi e tanti altri artisti. Al centro della pellicola, la musica di Pino, quella musica che ha cambiato la canzone napoletana sdoganando l’uso del dialetto, rendendo il linguaggio popolare colto e raffinato, unendo melodia e ritmo, mandolini e blues, tracciando, infine, una linea immaginaria di collegamento fraterno tra il mediterraneo e l’America. Tra le rarità da non perdere c’è la scena in cui Pino Daniele che, a casa di Massimo Troisi, gli fa ascoltare per la prima volta un breve accenno di «Quando», la canzone che fu poi scelta per la colonna sonora del film “Pensavo fosse amore… invece era un calesse”. Lui che ci metteva il cuore nelle cose che scriveva, così lo ha consumato – dice Alessandro Siani nel docufilm. A noi piace invece pensare che Pino non fu, è. Ricordiamolo dunque con le bellissime parole del suo storico concerto del 19 settembre 1981 in piazza del Plebiscito: «Io esisto grazie a voi, ciao guagliù».

Raffaella Sbrescia

Il trailer:

Damien Rice in concerto a Napoli a sostegno del progetto “Breath”

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Damien Rice si unisce allo street artist Escif in occasione del lancio del progetto “Breath” il 19 maggio al Teatro Acacia di Napoli. I biglietti saranno disponibili a partire dalle ore 11.00 di Mercoledì 15 febbraio su www.ticketone.it e su www.breathproject.it. L’artista si esibirà per la prima volta a Napoli per un concerto focalizzato sul lancio del progetto di Escif, che creerà una batteria vivente sul fianco di una montagna brulla, il Monte Olivella. La vendita dei biglietti del concerto, così come un crowdfunding, sosterranno economicamente il progetto.

Breath ha l’obiettivo di riforestare l’Olivella, una montagna alta 1.000 metri, che ha subito una deforestazione parziale che ancora oggi causa inondazioni nelle aree circostanti. L’installazione prevede la piantumazione di 5.000 alberi sulla montagna. La visione di Escif è di realizzare un enorme disegno organico di una batteria, che simboleggia il rinnovamento e la rigenerazione di se stessa. Dal mare alle città circostanti, la visibilità del disegno mostrerà la ciclicità delle stagioni, espressa attraverso i colori cangianti e la presenza o l’assenza delle foglie. È un monito a tutti che la natura, proprio come le batterie del telefono, ha bisogno di una ricarica per funzionare correttamente.

Damien Rice ed Escif hanno collaborato di recente alla creazione dei disegni utilizzati per la copertina ed il booklet dell’ultimo album di Damien Rice, “My Favourite Faded Fantasy”.

Concerto di beneficenza

www.breathproject.it

VENERDI 19 MAGGIO 2017

NAPOLI – TEATRO ACACIA

Prezzi biglietti:

Platea Gold numerata: € 45,00 + diritti di prevendita

Platea numerata: € 35,00 + diritti di prevendita

Galleria: € 25,00 + diritti di prevendita

Arrivano i Corsi di Alta Formazione Musicale dell’ Accademia Musicale Europea di Napoli

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L’Associazione Mousikè con il progetto Accademia Musicale Europea in collaborazione con Palazzo Venezia Napoli e la direzione artistica del Maestro Luciano Ruotolo presentano i Corsi di Alta Formazione Musicale che avranno un respiro internazionale con eccellenze musicali coinvolte e possibilità importanti per i partecipanti.

In occasione della celebrazione del centenario dalla morte di F.P.Tosti, il più importante compositore di Romanze in Italia e figura di rilevo internazionale tra fine ‘800 ed inizio ‘900, le attività si svilupperanno in Partenariato con l’Istituto Nazionale Tostiano di Ortona, unico Istituto al mondo di approfondimento dell’autore, e prevederanno momenti di approfondimento della figura di F.P.Tosti con il laboratorio ‘TostiLab’ condotto dal Soprano Romina Casucci di fama internazionale ed esperta esecutrice dell’autore coadiuvata dal Pianista Luciano Ruotolo, di recente impegnato in un tour negli USA.

Verranno inoltre organizzati concerti e focus specifici che permetteranno ai giovani cantanti lirici di partecipare ai concerti organizzati presso Palazzo Venezia Napoli, l’Istituto Nazionale Tositano di Ortona e presso la Fondazione Eutherpe a Leon in Spagna. Sarà data inoltre la possibilità di registrare una demo professionale presso una sala di incisione. Le attività si svolgeranno da ottobre 2016 a Giugno 2017. – ‘L’Arte del Canto Applicata al Pianoforte’ approfondimento della prassi esecutiva pianistica legata alla gloriosa scuola pianistica napoletana con il Pianista/Compositore Giuseppe Devastato, vincitore del prestigioso Global Music Awards 2015 di Los Angeles, ad alcuni appuntamenti parteciperà anche il M° Gioacchino Longobardi , presidente della Neapolitan Music Society di New York ed esperto conoscitore del Repertorio dei Grandi Maestri Napoletani. Ai Giovani partecipanti sarà data la possibilità di esibirsi in svariate rassegne musicali, tra le quali quella organizzata a Palazzo Venezia Napoli e di esibirsi in un Tour in Spagna nel 2017 che partirà presso la Fondazione Eutherpe a Leon e continuerà nelle città di Valencia e Madrid dove si concluderà nello storico ‘Ateneo di Madrid’.

Capitan Capitone e i Fratelli della Costa: Daniele Sepe chiama a raccolta la Napoli underground per un progetto che unisce musica, cultura, società e politica.

Capitan Capitone e i Fratelli della Costa ph Roberta Gioberti

Capitan Capitone e i Fratelli della Costa ph Roberta Gioberti

Poteva stupirci con effetti speciali. E lo ha fatto. Lo ha fatto con 62 musicisti, un disco che è un racconto, divertente, ironico, romantico e a tratti irriverente. Lo ha fatto chiamando intorno a sé soprattutto giovani. Ragazzi napoletani che fanno musica, la fanno bene, divertendosi e facendo divertire.
Lo ha detto Dario Sansone, abbracciandolo commosso alla fine del concerto che si è tenuto sabato scorso al Nabilah, e che ha visto protagonisti Capitan Capitone (Daniele Sepe), e i fratelli della costa al completo. “Ringrazio Daniele Sepe, perché è stato il solo, tra i “vecchi”, a illustrarci un percorso, a farlo spontaneamente, a darci fiducia, a cercare con noi un incontro”. Ed è proprio questo il grande merito di Daniele: saper parlare ai giovani, saperli coinvolgere e farlo con l’autorevolezza del talento, dell’esperienza, dell’ironia, alle volte anche della “cazzimma”. Ma non smettere mai di farlo. Perché sono una risorsa che va coltivata. La sola che abbiamo.

Daniele, lo conosco da tempo, lo fotografo con piacere da anni durante i live, perché mi diverte, è un artista caratterialmente introverso, che vive nel sociale e per il sociale. Una forma di contraddizione? Può darsi. Ma quando fa una cosa, la fa spendendoci tutto se stesso, con una sensibilità e una passione “senza esclusione di colpi”.

Capitan Capitone e i Fratelli della Costa ph Roberta Gioberti

Capitan Capitone e i Fratelli della Costa ph Roberta Gioberti

Così è stato anche per questo progetto, nato da un incontro, un appello rivolto agli artisti napoletani il 7 luglio dello scorso anno, a partecipare gratuitamente ad un concerto a sostegno della lotta dei cassintegrati e licenziati della Fiat di Pomigliano d’Arco.

Mi fa piacere fare un cenno approfondito sulla cosa, perché alla Fiat di Pomigliano esiste un reparto di confino. Un reparto “fantasma” dove vengono relegati i disobbedienti. Un reparto che “non c’è”, che non è mai entrato in funzione. Un reparto dove ogni tanto accade che qualcuno si suicidi.

E per aver rivendicato il diritto ad una condizione lavorativa non alienante, e soprattutto per essersi ribellati esponendo un manichino raffigurante Marchionne appeso ad una corda, a seguito dell’ennesimo suicidio da alienazione, cinque operai sono stati licenziati seduta stante.

Non si sono arresi, hanno continuato a lottare. Ed hanno incontrato la sensibilità di Daniele, che ha chiamato a raccolta una trentina di artisti, chiedendo loro di esibirsi a sostegno della loro lotta. Veramente gli artisti che avrebbero desiderato partecipare erano molti di più. Ed è incredibile quanti provino il piacere di suonare insieme a questo ruvido, spassoso e intrigante saxofonista, dal carattere imprevedibile e dal cuore a 24 carati.

Da quella serata è nato un progetto. Una lunga narrazione per l’estate, la cui stesura è durata un intero inverno.

Un inverno di collaborazioni, confabulazioni, registrazioni, ammonizioni, esaltazioni.

Un inverno che ha partorito un lavoro di incredibile bellezza.

Capitan Capitone e i Fratelli della Costa ph Roberta Gioberti

Capitan Capitone e i Fratelli della Costa ph Roberta Gioberti

Si parte col prologo, “La Tempesta”. E subito una citazione irrinunciabile, un richiamo alla Tarantella del Gargano. Dopo di che, ampio spazio alla fantasia degli artisti. Da Dario Sansone dei Foja, autore di “Penelope”, e, nelle vesti di “pittore”, del bell’acquarello copertina del cd, alla divertente storia del Rangio Fellone di Tartaglia, da Gino Fastidio, a “La Maschera”, passando attraverso Mario Insenga, ‘o Rom, The collettivo, Nero Nelson e la sua “jazzata” Bambolina, fino ad arrivare a quel piccolo capolavoro di essenzialità, che è “L’ammore o vero”, partorito dall’animo sensibile di Alessio Sollo e Claudio Gnut, costruito su un giro armonico elementare e dolce, che accarezza le emozioni con la semplicità delle cose genuine. Vere come l’amore dovrebbe essere, e come lo è il sax di Daniele. Pulito, schietto, permanente.

Lo spettacolo che ne consegue è colorato, divertente, intenso, coinvolgente, entusiasmante: teatrale. Costumi di scena sgargiantissimi, tanta energia, tante note, commozione, pubblico in delirio, un feedback ininterrotto, un’energia che resta addosso anche dopo, ancora a lungo.

Daniele conduce senza condurre, sempre fisicamente un passo in dietro al gruppo, lo coordina, lo prende per mano, impercettibilmente, ma con determinazione. Nel frattempo tiene d’occhio tutto. Dal pubblico, ai tecnici, ai musicisti, ai fotografi…..è incredibile la capacità di coordinamento del Capitano.

Capitan Capitone e i Fratelli della Costa ph Roberta Gioberti

Capitan Capitone e i Fratelli della Costa ph Roberta Gioberti

Un Capitano che non rischia ammutinamento, troppo amato dalla sua ciurma.
Un Pirata ed un Signore, come la tradizione romanzesca vuole.

Il cd, prodotto in autofinanziamento, è sicuramente tra le novità più appetibili dell’estate. Un’estate da trascorrere su note ballerine e saltellanti, senza perdere di vista i contenuti. Che sono, tanto testuali, quanto musicali, di primissima scelta. Ma alla qualità nei lavori di Sepe siamo abituati. E’ che fino ad oggi non lo avevamo ancora visto confrontarsi con la realtà cantautoriale, se non in qualche rara occasione in ambito folk. Sepe non insegue le mode: però ama confrontarsi con tutto, e ci rende tutto sotto una forma interpretativa non solo ineccepibile, ma anche emotivamente coinvolgente.

Se passa per le vostre piazze o per i vostri teatri, non perdetevi Il Capitano e la sua ciurma.

Non ve ne pentirete.

Parola di pappagallo.

Roberta Gioberti

Alex Britti live: una carriera “In nome dell’amore” per la musica

Alex Britti live @ Teatro Augusteo - Napoli

Alex Britti live @ Teatro Augusteo – Napoli

Dopo la pubblicazione del suo ultimo lavoro discografico intitolato ‘In nome dell’amore – Volume I’ ( It.Pop/ Artist First), Alex Britti è nel pieno della nuova avventura live che lo scorso 27 aprile l’ha portato sul palco del Teatro Augusteo di Napoli. Accompagnato dalla sua fedele chitarra, l’artista ha proposto al pubblico un concerto che mette in evidenza il meglio di oltre vent’anni di carriera sviluppatasi a cavallo tra pop e virtuosismo strumentale. Marchio di fabbrica e cifra stilistica ormai imprescindibile di Britti è la matrice blues, atto primo da cui lo sviluppo di tutto il resto. Ispirato dai bluesman delle origini ai primi “rockers”, fino alla tradizione dei folksingers internazionali e nostrani, Alex Britti ha deliziato il pubblico con una scaletta comprensiva sia dei brani che l’ hanno portato al successo che di quelli contenuti in “In nome dell’amore”, spesso incentrati su temi tanto drammatici quanto attuali. Tra le tracce del suo ultimo lavoro discografico ‘In nome dell’amore’ c’è anche il brano ‘Perché?’, di cui una parte dei proventi sarà devoluta a WeWorld, una Onlus  che lavora da oltre 15 anni per difendere i diritti di donne e bambini in Italia e nel mondo. Il tour di Alex Britti continuerà passando per Frosinone (6 maggio), Lucca (19 maggio),Roma (30 maggio).

Photogallery

 

Alex Britti live @ Teatro Augusteo - Napoli

Alex Britti live @ Teatro Augusteo – Napoli

Alex Britti live @ Teatro Augusteo - Napoli

Alex Britti live @ Teatro Augusteo – Napoli

Alex Britti live @ Teatro Augusteo - Napoli

Alex Britti live @ Teatro Augusteo – Napoli

Alex Britti live @ Teatro Augusteo - Napoli

Alex Britti live @ Teatro Augusteo – Napoli

Alex Britti live @ Teatro Augusteo - Napoli

Alex Britti live @ Teatro Augusteo – Napoli

Alex Britti live @ Teatro Augusteo - Napoli

Alex Britti live @ Teatro Augusteo – Napoli

Alex Britti live @ Teatro Augusteo - Napoli

Alex Britti live @ Teatro Augusteo – Napoli

Alex Britti live @ Teatro Augusteo - Napoli

Alex Britti live @ Teatro Augusteo – Napoli

Alex Britti live @ Teatro Augusteo - Napoli

Alex Britti live @ Teatro Augusteo – Napoli

 

 

Robert Glasper Experiment al Teatro Bellini di Napoli con tutti i linguaggi della musica black

Robert Glasper @ Teatro Bellini

Robert Glasper @ Teatro Bellini

Nato in Texas ma cresciuto a New York frequentando il jazz di Terence Blanchard e Roy Hargrove almeno quanto il neo soul e l’hip hop di Q-Tip e Mos Def, il pianista jazz e produttore discografico di Houston Robert Glasper si è esibito sul palco del Teatro Bellini di Napoli lo scorso 26 aprile con la formazione del Robert Glasper Experiment.  Inserito nell’ambito di Synth, rassegna ideata da Village Blues in collaborazione con Teatro Bellini e Drop, l’evento ha rappresentato l’occasione perfetta per conoscere ed approfondire i dialetti della black music. Spaziando dal funk all’hip hop, al jazz e all’ r’n’b, Glasper è in grado di coniugare i crismi della musica elettronica con il linguaggio musicale più colto riuscendo a far appassionare anche gli integralisti del jazz alle sonorità più contaminate. Insieme a Casey Benjaminal al sax, Derrick Hodge al basso e Mark Colenburg alla batteria, l’artista ha proposto al pubblico non solo le pietre miliari del proprio repertorio ma anche anche gustose anticipazioni del nuovo album “Everything’s Beautiful, in uscita il 27 maggio, lavoro in cui Glasper ha potuto confrontarsi con il leggendario Miles Davis scegliendo liberamente tra passaggi inediti, scarti e gli involontari appunti vocali di Miles per costruire la base dell’album.

La photogallery del concerto di Napoli

Robert Glasper @ Teatro Bellini

Robert Glasper @ Teatro Bellini

Robert Glasper @ Teatro Bellini

Robert Glasper @ Teatro Bellini

Robert Glasper @ Teatro Bellini

Robert Glasper @ Teatro Bellini

Robert Glasper @ Teatro Bellini

Robert Glasper @ Teatro Bellini

Robert Glasper @ Teatro Bellini

Robert Glasper @ Teatro Bellini

Robert Glasper @ Teatro Bellini

Robert Glasper @ Teatro Bellini

Robert Glasper @ Teatro Bellini

Robert Glasper @ Teatro Bellini

Robert Glasper @ Teatro Bellini

Robert Glasper @ Teatro Bellini

 

Discodays: la XVI edizione si sdoppia. Tanti eventi live e tante iniziative per la Fiera del Disco e della Musica a Napoli

Discodays 2016 @ Complesso Palapartenope ph Luigi Maffettone

Discodays 2016 @ Complesso Palapartenope ph Luigi Maffettone

Si è conclusa la sedicesima edizione della Fiera del Disco e della Musica che quest’anno ha raddoppiato con un appuntamento di ben due giorni. Oltre cinquanta standisti provenienti da tutt’Italia con un’esposizione di oltre 100.000 album tra vinili e cd, oltre a 2 mostre fotografiche, una mostra a cura di Comicon e una di memorabilia, 3 premi, 10 showcase live, presentazioni di album inediti, libri, clinic e workshop, tutto in un fine settimana che ha rappresentato, come di consueto,  un’occasione di festa della musica per la città di Napoli.

Le principali iniziative:

Premio “Fotografia per la Musica” a Luciano Viti. DiscoDays ha deciso di riservare un premio alla fotografia musicale e di invitare i più illustri fotografi. Il premio, unico nel suo genere giunge alla sua terza edizione, viene attribuito a quei fotografi internazionali che hanno dedicato la loro carriera principalmente alla fotografia musicale. Quest’anno il riconoscimento va a Luciano Viti, autorevole fotografo italiano con un archivio fotografico immenso con migliaia di ritratti di altrettante leggende della musica. Viti diventa popolare negli anni ’80 grazie alla pubblicazione di 250 servizi e oltre 60 copertine del “Radiocorriere TV”. Con centinaia di copertine di dischi e di libri all’attivo (Frank Zappa, Eric Clapton, B.B. King, Talking Heads, Miles Davis, Neil Young…) le sue foto sono popolari in tutto il mondo e ha pubblicato su tutte le riviste più autorevoli (Time, The Guardian, The Times, New York Times, Mojo, Rolling Stone…). Fotografo ufficiale dal 1980 e caro amico di Pino Daniele che definiva Luciano “musicista dell’immagine”.

Discodays 2016 @ Complesso Palapartenope ph Luigi Maffettone

Discodays 2016 @ Complesso Palapartenope ph Luigi Maffettone

Il Premio “il Microsolco” a DJ Jad: è il riconoscimento di DiscoDays per la realizzazione e la distribuzione di un’esclusiva produzione musicale in vinile, dal deciso intento di promuovere la diffusione e l’ascolto di questo unico ed insostituibile supporto. Quest’anno gli organizzatori hanno attribuito il premio a DJ Jad per il suo ultimo album realizzato su doppio vinile “Beat in my Soul”. DJ Jad, al secolo Vito  Perrini, è un DJ, produttore e beat maker noto e apprezzato nel panorama Hip Hop nazionale, co-fondatore insieme a J-Ax dello storico gruppo Articolo 31, la band Hip-Hop italiana per eccellenza. DJ Jad in occasione del premio ha presentato dal vivo il suo nuovo lavoro, in edizione limitata su doppio vinile e cd, con 23 brani strumentali oltre alla traccia che da il titolo all’album “Beat in my Soul”.

 

Il Premio “DiscoDays Live” a Valerio Jovine: in considerazione del grande spazio che l’organizzazione dedica sempre di più alla musica dal vivo, a partire da quest’anno, presenta il nuovo premio “DiscoDays Live” assegnato a Valerio Jovine per “il forte coinvolgimento che riesce a trasmettere sul palco e per l’impatto delle sue sonorità, che creano un giusto equilibrio tra reggae e tradizioni partenopee

Discodays 2016 @ Complesso Palapartenope ph Luigi Maffettone

Discodays 2016 @ Complesso Palapartenope ph Luigi Maffettone

LE MOSTRE

Elvis 60 – Omaggio a Elvis Presley: per ricordare e festeggiare i 60 anni dall’uscita del primo album di Elvis Presley

Le cose cambiano: un omaggio di Comicon alla musica attraverso il fumetto con la mostra dei lavori tratti dal booklet di Le Cose Cambiano, il disco d’esordio di Giorgio Ciccarelli che contiene tredici canzoni, arrangiate, suonate e cantate dal chitarrista ex-Afterhours sulle parole di Tito Faraci, uno dei maggiori sceneggiatori italiani di fumetto. Paolo Bacilieri, Alessandro Baronciani, Bruno Brindisi, Claudio Calia, Paolo Castaldi, Giorgio Cavazzano, Alberto Corradi, Giuseppe Palumbo, Claudio Sciarrone, Sio, Sergio “Saccingo” Tanara, Tuono Pettinato, Silvia Ziche. Ecco i nomi degli artisti della Nona Arte coinvolti nella realizzazione del CD. Ogni brano è stato consegnato a un fumettista/artista visivo che ne ha colto il senso e l’emozione traducendolo in immagine, illustrazione o fumetto, a seconda della propria sensibilità.

Discodays 2016 @ Complesso Palapartenope ph Luigi Maffettone

Discodays 2016 @ Complesso Palapartenope ph Luigi Maffettone

Mostra Fotografica Eustachio Masciandara: il vincitore del concorso fotografico nazionale “Musica a Scatti”, svolto in occasione della XV edizione del DiscoDays, ha tenuto una sua mostra con i suoi migliori scatti musicali in bianco e nero.

Mostra Fotografica “Figura”: nata dalla collaborazione di Michela Fabbrocino con la band “Mathì”, ha avuto per oggetto le foto dei volti scattati per il booklet dell’album omonimo, parte integrante del concept album che i Mathì hanno presentato in Fiera.

Il programma

SABATO 2 APRILE

16.30 “Mbarka Ben Taleb” & “Meditamburi” LIVE
17.30 Clinic Batteria “Gennaro Barba”
18.30 “Wild River” LIVE
19:00 “EFFE16” LIVE
19.00 “La Maschera” presentazione nuovo singolo 
“Te veng’ a cercà”
20.30 ”Gianni Togni” e “Tullio De Piscopo” Videointervista
21.00 Premio il Microsolco “DJ-JAD” con DJ Set LIVE

 

DOMENICA 3 APRILE

10.30 Storia di David Bowie a cura di ROCK!
11.30 Workshop “La figura del produttore discografico”
12.30 “Boo Team & Friends”  capitanati da “Toto Harp Costigliola” LIVE

16.00 “Kafka sulla spiaggia” presentazione album “New Beat” LIVE
16.30 “Mathì” 
presentazione dell’album “Figura” LIVE
17.00 Premio Fotografia per la Musica “Luciano Viti”
18.00 Presentazione libro “A noi ci piaceva il Blues”
19.00 ”Il Balletto di Bronzo” presentazione dell’album 
“Cuma 2016 D.C.
19.45 Premio DiscoDays Live a “Valerio Jovine” LIVE
20.30 “Hangarvain” LIVE 

Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

Discodays 2016 @ Complesso Palapartenope ph Luigi Maffettone

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