“Sole cuore alta gradazione”, il nuovo singolo de Il Cile. La recensione

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A due anni dalla pubblicazione del suo album d’esordio, intitolato “Siamo Morti A Vent’Anni”,  Lorenzo Cilembrini, in arte Il Cile, torna con un nuovo progetto discografico, la cui pubblicazione è prevista a settembre, su etichetta Universal Music. Il nuovo album di inediti è anticipato da un singolo piuttosto distante dalla precedente produzione musicale del giovane cantautore. Stiamo parlando di “Sole Cuore Alta Gradazione”, un brano “spensierato ma non troppo, ironico ma aggressivo, divertente ma deviato… come me”, ha spiegato Il Cile, che sceglie di mostrare un lato di se stesso più espressamente giovanile e disinvolto. Anche il videoclip che accompagna il brano si apre con una dissacrante scena in cui Nicola Nocella, il Jim Belusci de noantri, sfascia la chitarra de Il Cile gettando via i “sogni appassiti” e le “domande esistenziali irrisolte” del passato. Candidato a diventare la colonna sonora dell’estate 2014 “Sole cuore alta gradazione” racchiude gli ingredienti essenziali della stagione più calda. Solare, movimentata ed estrosa la canzone non è, tuttavia, esente dalle tipiche punzecchiate ciniche de Il Cile tra “cuori capaci di intendere poco e volere troppo” e “brucia la testa, brucia la sabbia, siamo noi una tribù che traballa”.

Il Cile

Il Cile

Simile ad un rituale a metà strada tra sogno e disastrosa realtà, il testo si muove tra “coreografie da rianimazione”, molto fedeli a quelli che ci siamo abituati ad osservare frequentando “la gioventù che traballa”, pronta a scatenarsi per dimenticare tutto il resto. In attesa di scoprire quali saranno i temi e le corde che Lorenzo saprà toccare con i suoni nuovi brani, lasciamoci, dunque, travolgere da questo  singolo diversamente leggero: “Perchè io, bambina, sono il diavolo del lessico. Sono Freddy Krueger in una villa in Messico. Arrivo nei tuoi incubi e ti offro tequila/Passeremo la notte a scaldarci la vita”.

Raffaella Sbrescia

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Pozzuoli Jazz Festival 2014: i primi appuntamenti della V edizione

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Pozzuoli Jazz Festival 2014 – Tempio di Nettuno

Manca sempre meno alla quinta edizione del Pozzuoli Jazz Festival 2014, la rassegna musicale ambientata in location da sogno che sposano arte, musica, archeologia e natura, mettendo l’uomo al centro di un contesto unico e speciale. La rassegna, organizzata dall’Associazione Jazz & Conversation, impegnata da anni a testimoniare il proprio ruolo nella cultura dei Campi Flegrei, attraverso un percorso in cui la musica incontra il territorio, si svolgerà tra i fumi della Solfatara e le antiche vestigia del Tempio di Nettuno, ma anche in tante altre location e night club.

Pozzuoli Jazz Festival 2014 - Soeren-lampe-vocal

Pozzuoli Jazz Festival 2014 – Soeren-lampe-vocal

Tra i primi appuntamenti annunciati c’è il concerto della formazione jazzistica danese “Soeren Lampe and The Danish Jazz Ambassadors Quintet” featuring. Thomas Fonnesbaek (contrabbasso) e Mathias Heise (Armonica). Il live è previsto per il prossimo 20 luglio presso il Complesso archeologico Nettuno (Terme Adrianee) a Pozzuoli e si tratta di un’anteprima assoluta.

Pozzuoli Jazz Festival 2014 - Danilo Rea

Pozzuoli Jazz Festival 2014 – Danilo Rea

Saranno i vapori incandescenti del Vulcano Solfatara ad accogliere le note del piano solo di Danilo Rea, un musicista che non ha bisogno di presentazioni. Il suo live si terrà il 22 luglio mentre il 25, nella stessa location,  toccherà al giovane ed apprezzatissimo pianista Alessandro Lanzoni, in formazione trio, dare prova del suo notevole talento, premiato con il “Top Jazz 2013” , un prestigioso riconoscimento assegnatogli dai più qualificati giornalisti italiani di musica Jazz. Per conoscere tutti i dettagli e i numerosi appuntamenti  in programma consultare il sito www.pozzuolijazzfestival.it

Pozzuoli Jazz Festival 2014 - Alessandro Lanzoni trio

Pozzuoli Jazz Festival 2014 – Alessandro Lanzoni trio

Intervista agli EtruSka –Jazz: “La nostra musica vi farà scatenare!”

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

Gli EtruSka –jazz sono una giovane compagine musicale del centro Italia che, attraverso una formula musicale innovativa e coinvolgente, uniscono lo ska ed il jazz, due generi musicali inizialmente legati tra loro. Abbiamo ascoltato il gruppo, attualmente composto da Luigi Zitano,  Sharon Moran, Daniele Giusto,  Alessandro Marchetti, Giulio Cruciani e  Marco Parisi, durante l’opening act del concerto dei 99 Posse, tenutosi lo scorso 7 giugno, durante l’Eutropia Festival a Roma, e abbiamo deciso di approfondire la conoscenza di una realtà musicale dinamica e molto interessante.

 “EtruSka-jazz” è il nome del vostro gruppo ma racchiude anche la vostra essenza artistica… raccontateci i tratti caratteristici della vostra musica

In effetti il nostro nome racchiude diversi significati: il termine Etruska indica sia l’area geografica del centro Italia, in cui la maggior parte di noi è nata (siamo quasi tutti romani mentre il tastierista è di Terracina ed il sassofonista è leccese), sia la nostra  formula musicale: Ska-Jaz è una miscela dei due generi, lo Ska, in particolare, è il principale genere musicale che suoniamo.

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

Da dove nasce l’idea di unire la musica Ska con il jazz? Che punti hanno in comune questi generi secondo voi?

Anche se sono in tanti a non saperlo, questi due generi sono strettamente legati tra loro. La musica Ska nasce alla fine degli anni 50 in Giamaica, in concomitanza con la liberazione dal dominio coloniale inglese. I più grandi jazzisti jamaicani dell’epoca, tra tutti il grande chitarrista Ernest Ranglin, che erano soliti suonare le opere delle più grandi e famose big band jazz americane, iniziarono a personalizzare il Jazz, reinterpretandolo con nuovi ritmi, molto più caraibici, solari e festosi, fino a dare origine al nuovo genere musicale chiamato Ska. Lo Ska si è poi evoluto nel reggae ed in varie forme più moderne, perdendo però lo spirito originario e cioè lo spirito gioioso di grandi artisti capaci di improvvisare, senza mai smettere di generare  allegria e voglia di danzare.

Avete pubblicato dei brani inediti? Cosa presentate nel vostro repertorio live?

Nei nostri concerti live presentiamo dei brani inediti, attualmente una decina scarsa, nei quali ci siamo divertiti a mescolare e sperimentare non solo fusioni tra jazz e ska, ma anche reggae, funky e musica balcanica. Tutti questi generi si sposano, secondo noi, con l’idea di far divertire la gente facendola danzare. Le altre canzoni che presentiamo nei nostri concerti sono per lo più delle reinterpretazioni di famosi brani jazz del passato, riletti in chiave ska. Infine proponiamo anche alcune cover di brani registrati negli anni 60 in Giamaica.

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

Quali sono stati i passaggi chiave del vostro percorso artistico e come gestite gli equilibri all’interno del gruppo?

Il gruppo è nato all’interno di una scuola di musica nella quale Giulio (contrabbassista) Daniele (chitarrista), Marco (batterista) e Alessandro Marchetti (tastierista) studiavano e frequentavano i laboratori di jazz. Quasi subito la passione per la musica giamaicana di Giulio e Marco ha preso il sopravvento e sono iniziati i primi esperimenti di fusione tra i due generi ottenendo dei risultati più che incoraggianti. Nel tempo si sono susseguiti diversi strumentisti ai fiati fino alla formazione attuale, con sax, trombone e voce. Fortunatamente il gruppo è super equilibrato e c’è ben poco da gestire! Ogni volta che ci si incontra, che sia per un concerto, una prova o una pizza in compagnia, è sempre una gran festa.

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

Che tipo di concerto il vostro e qual è il riscontro da parte del pubblico nei vostri confronti?

Anche se il nostro nome può trarre in inganno, il nostro è un concerto ska, non un concerto jazz, il pubblico si scatena e rimane sempre molto entusiasta mandandoci ottimi feedback. Un altro pregio della musica ska jazz, è che, anche chi proprio non vuol ballare, può starsene comodamente seduto e sentirsi dei bellissimi assoli e virtuosismi, come accade nei veri e propri concerti jazz… In questo modo riusciamo a conquistare sia un pubblico di ballerini scatenati, sia un pubblico a cui lo ska ed il reggae non vanno molto a genio.

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

Come è andato l’opening act del concerto dei 99 Posse durante l’Eutropia Festival a Roma?

E’ stata una magnifica esperienza per noi, abbiamo una grandissima esperienza di concerti live, ma raramente su palchi di quelle dimensioni ed in una cornice così bella come quella della Città dell’Altra Economia. I 99 Posse  poi, s degli eroi per noi: essendo stati tra i primi a portare in Italia delle particolari forme musicali, di reggae e di protesta; aprire il loro concerto ha significato la realizzazione di un piccolo grande sogno.

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

Quali sono le vostre prospettive e quali sono, invece, i vostri programmi attuali?

La nostra idea principale è sempre quella di divertirci suonando, facendo divertire la gente che ci ascolta. Non è facile ottenere visibilità in Italia, ma, pian pianino, speriamo di arrivare sempre con maggior frequenza su palchi grandi, come quello dell’Eutropia Festival

Ci sono progetti discografici in vista? Date dal vivo? Progetti paralleli, anche singoli?

Per quanto riguarda la realizzazione di un album discografico ci stiamo lavorando, abbiamo diversi brani in cantiere, alcuni già pronti, altri appena abbozzati… la realizzazione del nostro primo album è uno dei propositi da realizzare subito dopo l’estate. Le prossime date già confermate sono il 27 giugno in spiaggia a Capocotta (Torvajanica), nello stabilimento Zion Bech. La festa della birra di Mirabella Eclano (AV) che avrà luogo venerdì 11 luglio e un altro importante opening act di Jovine, il 26 luglio alla manifestazione Roma Vintage.

 Raffaella Sbrescia

Fotogallery a cura di: Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

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EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

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Intervista ai Lain: una band tra rock e volontariato

Lain

Lain

I Lain sono un gruppo pop-rock casertano, nato nel 2008. Alessandro Ronca (Voce), Massimo Vagliviello (chitarra), Alfonso D’Agostino (Chitarra), Luigi Papale (Batteria), Eugenio Fiorillo (Basso) s’ispirano alle realtà pop-rock statunitensi raccontando i sentimenti del nostro oggi.
Tra le loro esperienze, oltre ad avere suonato live i loro brani inediti in occasione di concerti ed esibizioni in locali e piazze italiane, hanno registrato tre singoli negli studi di RTL 102.5 , in collaborazione con l’arrangiatore italiano Enrico “Kikko” Palmosi e l’etichetta discografica Rosso Al Tramonto. Lo scorso gennaio il gruppo ha anche collaborato con l’associazione internazionale TIME4LIFE realizzando uno spot di sensibilizzazione e l’inno ufficiale, dimostrando una profonda sensibilità anche su argomenti delicati e importanti. Abbiamo raggiunto Alessandro Ronca al telefono per farci raccontare il recente singolo “Occhi chiusi” e per farci anticipare le prossime novità del gruppo.

Quando e come è cominciato il percorso dei Lain e quali sono state le tappe chiave del vostro percorso?

Siamo tutti musicisti da molto tempo, ci siamo incontrati nel 2008 e abbiamo portato  avanti questo progetto fino a trasformarlo in qualcosa di professionale contattando un po’ di addetti ai lavori. La prima persona disponibile è stata Enrico “Kikko” Palmosi, arrangiatore e coautore di Francesco Silvestre per alcuni brani, tra cui quello di Emma Marrone che ha vinto Sanremo, intitolato “Non è l’inferno”… A quel punto siamo usciti con il primo singolo “Aria”, nel settembre del 2012, e da lì poi abbiamo continuato il nostro percorso cominciando a girare l’Italia con i concerti.

Ci fate un parallelo tra “Aria” e “Occhi chiusi”? Cosa intende comunicare al pubblico quest’ultima canzone, in particolare?

“Aria” racconta il senso della musica per noi musicisti. Il brano dice “sei aria e io senza di te non sarò mai niente di grande”, ci riferiamo alla musica, intesa come aria, qualcosa di cui non possiamo fare a meno. Per quanto riguarda “Occhi chiusi”, si tratta di una canzone che racconta cosa accade quando una storia d’amore finisce con i relativi strascichi conseguenti alla chiusura. Noi, in particolare, raccontiamo la rabbia e la sofferenza di chi è rimasto ancora indietro.

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Qual è la vostra cifra stilistica e quali sono i vostri punti di riferimento?

Il progetto nasce con l’idea di portare in Italia il pop-rock americano degli ultimi anni, mi riferisco ai Nickelback, ai Paramore a delle band relativamente giovani che propongono un rock molto vicino al pubblico. In Italia sentivamo un po’ la mancanza di questo tipo di rock e abbiamo intrapreso questo percorso creativo.

Coltivate altre passioni e progetti paralleli?

Certo, io stesso sono reduce da un viaggio in Siria dove ho portato degli aiuti umanitari. Credo che questa esperienza così forte potrà influenzare in qualche modo la nostra musica. Nei mesi scorsi abbiamo scritto l’inno internazionale di Time4life. Ci siamo interessati alla causa della Siria, di cui non si parla molto in tv: ci sono 10 milioni di bambini sfollati, profughi che vivono in condizioni che vanno al di sotto della sopravvivenza. Anche per questo sono stato invitato dalla Presidentessa dell’Associazione. Il mio intento è quello di portare una testimonianza tangibile ai nostri amici, ai nostri fan e raccogliere un po’ di sostegno a favore dell’Associazione. Per il resto abbiamo anche  un altro lavoro perché non riusciamo a vivere solo di questo progetto e tutto il tempo che ci rimane lo dedichiamo alla musica.

Lain

Lain

Qual è il vostro approccio alla creazione di nuovi contenuti e come sta procedendo la lavorazione del vostro nuovo lavoro? In che direzione state andando?

La nostra direzione va dritta verso il rock, senza trascurare la progressiva integrazione di elementi elettronici, pad e sintetizzatori che faranno da contrappunto alla chitarra distorta, al basso e alla batteria. Dal un punto di vista testuale cerchiamo di scrivere quello che sentiamo, i testi sono prevalentemente scritti da me Alfonso D’Agostino e non ci poniamo limiti durante la scrittura.

Che tipo di concerto è il vostro?

Dopo aver fatto uno spettacolo di tipo più teatrale, in cui c’era anche un attore che recitava dei monologhi tra un brano e l’altro, ora stiamo portando avanti uno spettacolo più leggero in cui si susseguono canzoni dei Lain e qualche cover a cui siamo particolarmente affezionati.

Lain

Lain

Dove e quando potremo ascoltarvi dal vivo?

Veniteci a salutare il 14 giugno a Castellarano, in provincia di Reggio Emilia, dove apriremo il concerto di Francesco Sàrcina, poi vi segnaleremo i nostri nuovi appuntamenti sul nostro sito www.lainrock.it

Raffaella Sbrescia

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Video: “Occhi chiusi”

Mercoledì Note all’Intra Moenia: ecco gli Anima Nova

Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Continuano gli appuntamenti di “Mercoledì Note”, la rassegna musicale organizzata dal Caffè Letterario Intra Moenia di Piazza Bellini a Napoli. Stavolta vi raccontiamo il concerto degli Anima Nova, un gruppo nato sette anni fa e che annovera al proprio interno Gabriella Cascella (voce), Vincenzo De Martino (chitarra) e Federico Maria Perfetto (batteria). Con loro Daniele De Santo (basso) e Domenico Guastafierro (flauto traverso). La compagine partenopea ha scaldato la piazza, proprio a ridosso della cerimonia inaugurale dei Mondiali di calcio in Brasile, sia grazie alla freschezza degli arrangiamenti di brani classici del repertorio musicale bossanova e samba, sia grazie al frizzante ritmo dei brani che il gruppo ha pubblicato all’interno del primo lavoro discografico intitolato “Embora”.

Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Spaziando dal samba allo swing, dalla bossanova al tango, gli Anima Nova sono fautori dell’ “Italian Bossa Concept®”, un’interpretazione di brani pop, riletti in maniera semplice ed elegante al contempo. Con un repertorio che va da “Manhã de Carnaval (Black Orpheus)”, “Mais Feliz”,“Quello che”, famoso brano dei 99 Posse in versione swing, la famosissima “Mas que nada”, “Guarda che luna” di Buscaglione, “Fiore nell’asfalto” di Bono Rondelli e pezzi inediti come “Embora” o il primo singolo “E poi che fa” ed il più recente “Diagonal del Mar”, gli Anima Nova mettono in luce sia l’alchimia che gli equilibri all’interno del gruppo, senza dimenticare di evidenziare, in particolare, la bellezza e la soavità della voce di Gabriella Cascella e il tocco magico di Domenico Guastafierro al flauto traverso.

Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Non rimane dunque che attendere il nuovo album di inediti del gruppo, la cui pubblicazione è prevista per il prossimo autunno/inverno. A darci qualche importante anticipazione è il batterista Federico Maria Perfetto: «Nel nostro disco precedente abbiamo combinato varie sonorità, appartenenti alla matrice brasiliana con dei richiami alla lounge music e a qualcosa che andasse in direzione del jazz. Nel prossimo disco, invece, ci sarà un’evoluzione, sia dal punto di vista musicale che da quello testuale, legata alle cose che ci hanno portato fortuna durante la prima parte del nostro percorso. Il nostro obiettivo è, dunque, quello di valorizzare a marcare in maniera più decisa il nostro sound. Per quanto riguarda i testi ce ne stiamo occupando prevalentemente io, Gabriella e Vincenzo, non c’è una tematica precisa… Mentre il  primo album “Embora” ha rappresentato una fase di viaggio, corrispondente a quella della nostra cantante Gabriella, nel nostro prossimo lavoro ci saranno tantissime sorprese ». Non ci rimane che atten

dere fiduciosi.

Raffaella Sbrescia

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

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Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

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Repubblica delle Idee: il concerto di chiusura con Enzo Avitabile

Enzo Avitabile Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile Ph Luigi Maffettone

Il ritmo di Enzo Avitabile, la travolgente energia dei Bottari di Portico e la grinta di Fiorenza Calogero hanno travolto Piazza del Gesù in occasione del concerto di chiusura de La Repubblica delle Idee, la manifestazione che si è svolta a Napoli dal 5 all’8 giugno.

Tutti coloro che hanno preso parte almeno una volta ad un concerto di Enzo Avitabile potranno capire a fondo la forte empatia che l’artista riesce a creare con il suo pubblico, tutti gli altri potranno cercare di immaginare un contesto, quasi magico, in cui le note e le parole si fondono in un’irresistibile rituale collettivo. Alle danze e ai suoni antichi dei Bottari, Avitabile aggiunge parole dalla valenza universale, messaggi di fratellanza, sequenze di beat, impennate strumentali, intrise di groove, unite da un unico filo conduttore ripetuto come un mantra mistico: “messaggiamm ‘o ritmo e abballamm ‘o messaggio”.

Enzo Avitabile Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile Ph Luigi Maffettone

“Le mani scandiscono il ritmo del cuore”, spiega Avitabile, che, con la Black Tarantella Band e con i Bottari è riuscito a trovare la formula perfetta un rituale di pace e di divertimento assoluto.

Enzo Avitabile e Fiorenza Calogero Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile e Fiorenza Calogero Ph Luigi Maffettone

Se a tutto questo, aggiungiamo la coinvolgete voce di Fiorenza Calogero, riconosciuta come una delle interpreti più accreditate e più devote alla musica tradizionale napoletana, il risultato non può che essere un clamoroso successo.

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Enzo Avitabile Ph Luigi Maffettone

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Fiorenza Calogero Ph Luigi Maffettone

Fiorenza Calogero Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile e Fiorenza Calogero Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile e Fiorenza Calogero Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile e Fiorenza Calogero Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile e Fiorenza Calogero Ph Luigi Maffettone

I Bottari di Portico Ph Luigi Maffettone

I Bottari di Portico Ph Luigi Maffettone

I Bottari di Portico Ph Luigi Maffettone

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Enzo Avitabile Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile Ph Luigi Maffettone

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I Bottari di Portico Ph Luigi Maffettone

I Bottari di Portico Ph Luigi Maffettone

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Un fedele ritratto”, le parole e i pensieri raffinati di Giorgio Barbarotta

barbarotta“Un fedele ritratto” è il titolo del quinto album da solista del cantautore Giorgio Barbarotta. Scrittore di raccolte di poesie e racconti, vincitore di svariati riconoscimenti in ambito musicale e letterario, Giorgio presenta un lavoro artigianale, costituito da 12 brani, che rappresentano il frutto di un’accurata ricerca lirica, testuale e strumentale. Un disco personale che, attraverso l’energia del rock elettrico, la pacatezza del cantautorato folk, la poesia di un surrealismo enigmatico intende realizzare una panoramica elegante ed esaustiva del nostro oggi.

L’album si apre con “Sbotta”, un brano incentrato sui grandi mali della nostra società: indifferenza, arroganza, ignoranza. A seguire c’è “Camerino al neon”, un romantico elogio del quotidiano: “Le cose semplici ci portano sempre conforto e ci riallacciano all’essenza stessa della vita”, canta Barbarotta, mentre oggetti presi da un quotidiano passato riemergono nelle immagini descritte in “Roba da buttare” un riuscito ritratto d’ambiente, realizzato fotogramma per fotogramma. Inquietante è, invece, il testo di “Portami a casa”, ansia e disagio si destreggiano tra solitudine  e desolazione, in contrapposizione all’incalzante batteria scelta per l’arrangiamento del brano. “Tra oracoli divini e le rotte delle stelle, che da secoli, preziose, tracciano le civiltà, “L’eclissi di sole” mette in risalto la raffinata padronanza linguistica che contraddistingue i testi di Giorgio. L’inno sacro, intitolato “Gratia Dei” ispira i cuori e infonde la speranza mentre “L’ancora e la deriva” racchiude una brillante allegoria sul connubio tra noto e ignoto. “Tutti giù per terra” gioca sulla valenza semantica di verbi dal significato simile: cadere, cascare, crollare, calare sono le azioni si rincorrono e che si susseguono in una spirale distruttiva che non lascia scampo. Il sarcasmo pessimista di Barbarotta si acuisce in “Nuovamente liberi”: noi, puro capriccio del caso nel moto perpetuo, ci lasciamo sfibrare, schiacciare, aggirare dalle effimere sfide del quotidiano perdendo di vista le cose realmente importanti. Una parentesi avulsa dal contesto circostante è il brano “Stelle e strisce”: un piano sequenza di tutte le contraddizioni e le incoerenze 100%Made in Usa. Il disco si chiude con “Echi di Tokio”, un brano onirico e d’altri tempi: “ è sorprendente saperti in equilibrio a spasso tra i continenti”…ecco, uno dei meriti di Barbarotta è pensare e scrivere cose a cui non si pensa più e che, invece, potrebbero addolcire la nostra esistenza.

Raffaella Sbrescia

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Repubblica delle idee, Webnotte live incanta Piazza del Gesù

Peppe Servillo e Fausto Mesolella Ph Luigi Maffettone

Peppe Servillo e Fausto Mesolella Ph Luigi Maffettone

“Riscrivere il paese” è lo slogan e l’obiettivo dell’edizione 2014 de la “Repubblica delle Idee” la manifestazione che, dal 5 all’8 giugno, ha riunito esponenti della cultura, della politica, della letteratura e della musica  italiana nella città di Napoli, scelta come paradigma di territorio da riorganizzare secondo nuove esigenze e punti di vista. Un ampio dispiegamento di mezzi e risorse, logistiche e umane, ha fatto sì che location di prestigio, tra tutte Palazzo Reale e il Teatro San Carlo, diventassero indispensabili punti di riferimento e luoghi di ritrovo per approfondimenti, incontri, ragionamenti trasversali e illuminanti. La cosa colpisce e non poco. Sarebbe davvero fin troppo bello se questo appuntamento acquisisse una cadenza periodica, frequente, stabile. Invece no, ci tocca fare il punto, prendere spunto e ritornare alla lotta quotidiana, come piccole gocce in un mare di indifferenza.

fabio voloE allora, vista la vocazione strettamente musicale di questo spazio digitale, ci concentreremo su un evento che, seppur finalizzato all’intrattenimento, ha rappresentato il culmine di un’iniziativa dotata di tutti i presupposti per essere elogiata e portata avanti nel tempo. Si tratta di Webnotte, la trasmissione ideata e condotta da Ernesto Assante e Gino Castaldo. I due giornalisti di Repubblica, coadiuvati in tutto e per tutto dai loro colleghi, hanno avuto il merito di ridare spazio alla musica a 360 gradi, dapprima sul web e su Capital tv, ogni martedì sera per 35 puntate, poi anche dal vivo restituendo la musica al popolo.

L’appuntamento conclusivo di questa piacevole, interessante e coinvolgente avventura si è svolto nella storica e significativa location di Piazza Del Gesù a Napoli ed è stato introdotto da una lunga e approfondita intervista all’attore, scrittore e speaker radiofonico Fabio Volo, il quale si è messo a nudo parlando della sua vita di provincia, dei suoi inizi, della vita da scrittore, delle fasi che hanno scandito il proprio cammino artistico multitasking.

Avion Travel Ph Luigi Maffettone

Avion Travel Ph Luigi Maffettone

Alle 22.00 in punto è iniziato il vero e proprio show: sul palco di Webnotte si è celebrata la reunion degli Avion Travel che, dopo 10 anni, si sono ritrovati l’uno accanto all’altro per tornare a fare musica e farla davvero bene, aggiungiamo noi. Nonostante l’assenza forzata di Ferruccio Spinetti, per un forte mal di schiena, Peppe Servillo, Fausto Mesolella e compagni, in formazione originale, si sono esibiti sulle note di “Dormi e sogna”, “Aria di te” e “Canzone Appassiunata” di E.A. Mario emozionandosi ed emozionando il pubblico, grato di questa ritrovata risorsa artistica del panorama musicale italiano.

Nino Buonocore Ph Luigi Maffettone

Nino Buonocore Ph Luigi Maffettone

A seguire gli sketch e le incursioni musicali della resident band di Mark Hanna, le rivisitazioni di grandi classici di Max Paiella e gli interventi al mixer del dj Massimo Voci. Poesia allo stato puro quella offerta da Nino Buonocore che, in procinto di realizzare un nuovo album in studio, ieri ha incantato l’affollatissima piazza con l’intramontabile “Scrivimi” e “Un giorno qualunque”.

Stefano di Battista ed Enzo Avitabile Ph Luigi Maffettone

Stefano di Battista ed Enzo Avitabile Ph Luigi Maffettone

Spettacolare l’ingresso del celebre sassofonista Stefano Di Battista, unanimemente riconosciuto come uno dei più importanti musicisti nel panorama internazionale. Accompagnato da giovanissimi e talentuosi musicisti del Conservatorio di Salerno, Di Battista ha conquistato la piazza coinvolgendo anche Enzo Avitabile, meritatamente definito “maestro del ritmo”. Da Vivaldi a James Brown, si è celebrato il bicentenario del sax, scandito dallo slogan “messaggiamm ‘o ritmo e abballamm ‘o messaggio”.

Ph Luigi Maffettone

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Una vera e propria festa della musica, dunque, arricchita dalle rubriche dei giornalisti di Repubblica, dalle irriverenti note degli Economisti e dal tangibile entusiasmo del pubblico che, fino all’ultimo ha atteso il giovane e amatissimo rapper Rocco Hunt, il quale subito dopo aver tenuto un concerto ad Ercolano, seppur in notevole ritardo, è riuscito a raggiungere comunque la piazza per cantare e ricordarci che può ancora esserci “Nu juorno buono”.

Raffaella Sbrescia

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

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Stefano Di Battista, Enzo Avitabile e i musicisti del Conservatorio di Salerno Ph Luigi Maffettone

Stefano Di Battista, Enzo Avitabile e i musicisti del Conservatorio di Salerno Ph Luigi Maffettone

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Max Paiella Ph Luigi Maffettone

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“Revolution is me”, il primo album dei RIM

RIMOfficial--592x433 (2)“Revolution is me” è il titolo del primo album dei RIM, il gruppo nato nel 2011 da un’idea di Olga Maletta ed Alberto Ruzza, a cui si sono uniti anche il batterista Stefano Cesari ed il bassista Jacopo Fiore. Anticipato dal primo singolo “Disarmer”, il disco pubblicato per Onemorelab & North2North records, racchiude lo spirito musicale e i pensieri di questi quattro ragazzi che provano a dire la loro tra testi in inglese e un rock appassionato. Partendo dalla realtà quotidiana, i RIM tracciano diverse linee tangenziali in cui lasciar confluire idee e pensieri su tematiche svariate fino all’idealizzazione finale di un cambiamento possibile. Contenuti e ragionamenti che solo giovani sognatori possono permettersi, persone che non hanno ancora conosciuto la parola disillusione, persone che ancora credono nella parola sogno. RIM3 (2)Ispirandosi a realtà musicali come Biffy Clyro, Foo Fighters, Jimmy Eat World e Paramore, i RIM passano dall’emotività di “40 days”, al doloroso mondo di “Disarmer”: un monito a non lasciarsi andare. Ad inquadrare lo stato di solitudine sociale in cui siamo incappati è “Synapse”, così come “Let you go”. Lo strumentalismo di “Pluto” e la parentesi più romantica di “Good times” si associano ai messaggi complessivi dei testi dell’album. “Revolution is me” rappresenta, dunque, un desiderio di rivalsa che, attraverso le emozioni, sentimenti e le speranze di questi quattro giovani, trova una naturale via di espressione in note.

Raffaella Sbrescia

Acquista “Revolution is me” su iTunes

 

Oltremusic Fest: la Mostra d’Oltremare apre alla musica

Oltre Music fest 2014 programmaIn occasione della 57^ Fiera della Casa di Napoli nasce Oltremusic Fest rassegna musicale prodotta da Mostra d’Oltremare Spa nell’ambito del progetto Isola delle Passioni.

I dieci giorni di Fiera della Casa saranno arricchiti da dieci spettacoli musicali e teatrali. Negli spazi verdi della Mostra d’Oltremare un palco coperto di oltre 150 mq ospiterà, dalle ore 20.30, artisti di fama nazionale, tra cui: Peppe Barra e Eugenio Bennato i migliori rappresentati della musica colta partenopea e mediterranea, Lo Stato Sociale, The Burlesque e The Shak&Speares con il loro indie rock che tanto piace ai giovani, Ntò e Stirpe Nova che presenteranno il nuovo album dal ritmo rap, Franco Ricciardi e Ivan Granatino che rappresentano la nuova scena neomelò-rap, Gino Rivieccio Made in Sud: la nuova e la storica scuola della comicità napoletana, Gianni Simioli storico speaker radiofonico che con le sue selezioni musicali targate Cafè do Friariell da anni fotografa la vivacità della scena napoletana nelle sue mille sfaccettature. Infine la qualità dello spettacolo Passione Tour, esempio d’internazionalizzazione della cultura musicale napoletana nato dalla mente del regista americano John Turturro.

La prima edizione dell’Oltremusic Fest è solo l’inizio di un percorso artistico-culturale che Mostra d’Oltremare ha intrapreso da meno di un anno. L’idea è quella di strutturare un vero festival che, ciclicamente, diventi il punto di riferimento dell’estate napoletana e il Cuore della cultura mediterranea.  

 IL CAST 2014

Venerdi 13 
PEPPE BARRA
+ MALDESTRO

Sabato 14 
EUGENIO BENNATO

Domenica 15 
MADE IN SUD
con Pasquale Palma, Ivan & Cristiano e Lello Musella

Lunedi 16 
CAFE’ do’ FRIARIELL & Comitiva (Gianni Simioli)
+ THE BURLESQUE

Martedi 17 
NTO’ & STIRPE NOVA
Palù, Austin Prior, Peppe il Pollo, Capo Plaza

Mercoledi 18 
IVAN GRANATINO

Giovedi 19 
LO STATO SOCIALE
+ THE SHAK & SPEARES

Venerdi 20 
FRANCO RICCIARDI

Sabato 21 
PASSIONE TOUR
con Raiz & Almamegretta, Jamese Senese & Napoli Centrale, Pietra Montecrovino, Cosmo Parlato, Mbarka Ben Taleb, Spakkaneapolis

Domenica 22 
GINO RIVIECCIO Show
con il quintetto Minale

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