Luglio suona bene: Stefano Bollani e Hamilton de Holanda in concerto a Roma

Stefano Bollani e Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani e Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Continuano gli appuntamenti di “Luglio Suona Bene”, la rassegna di concerti organizzata dalla Fondazione Musica per Roma e ospitata dall’Auditorium Parco della Musica di Roma. Lo scorso 16 luglio si è esibito in concerto il noto e apprezzatissimo Stefano Bollani, pianista di impareggiabile talento, accompagnato da Hamilton de Holanda, brillante e carismatico mandolinista brasiliano, con cui Bollani ha realizzato l’album intitolato “O que será”, registrato dai due artisti live al Middelheim Festival nel 2012,  per la prestigiosa etichetta tedesca ECM.

Stefano Bollani e Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani e Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Brani tratti dal repertorio della musica sudamericana insieme alle composizioni inedite dei due musicisti riempiono i tasselli di uno spettacolo appassionante, che non ammette distrazioni. Un concerto, quello proposto dai due artisti colti e creativi, in grado di stupire il pubblico sia attraverso la proposta di brani noti di grandi maestri della musica mondiale come Jobim, Piazzolla, Chico Buarque, Baden Powell, Ernesto Nazareth, rivisitati in modo originale, sia attraverso inedite composizioni strumentali che coniugano l’istrionismo del jazz ed il calore del bamdolim, mandolino a 10 corde.

Stefano Bollani  Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani Ph Massimiliano Natale

Come è ormai noto, nel corso delle sue performance Bollani ama dialogare e improvvisare col pubblico e, se a questo aggiungiamo la sua straordinaria tecnica, che gli è valsa il soprannome di “piccola orchestra Bollani”, l’idea di unire queste sue particolari qualità con i ritmi latino americani di Hamilton de Holanda, soprannominato il “Jimi Hendrix del bandolim”, senza mai dimenticare il proverbiale citazionismo e i momenti lasciati all’improvvisazione,  risulta sicuramente vincente .

Fotogallery a cura di: Massimiliano Natale

Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani e Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani e Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani e Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani e Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani e Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani e Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani  Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani e Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani e Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani e Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani e Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pomigliano Jazz Festival: pubblico in visibilio per Kenny Garrett

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Il pubblico delle grandi occasioni ha affollato l’area antistante le Basiliche Paleocristiane di Cimitile in Campania, lo scorso 16 luglio, in occasione dell’unica data italiana del noto sassofonista Kenny Garrett, organizzata nell’ambito della XIX edizione del Pomigliano Jazz Festival. On stage con Garrett, musicisti di elevatissimo pregio, dotati di una carica ed una tecnica davvero impressionante; stiamo parlando di Vernell Brown al pianoforte, Corcoran Holt al contrabbasso, Rudy Bird alle percussioni e McClenty Hunter alla batteria.

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

On stage alle 21.07, l’integerrimo sassofonista di Detroit, spesso al fianco di altri nomi stellari come Miles Davis, Art Blakey e Chick Corea, ha bypassato presentazioni e convenevoli di rito per catapultarsi subito tra le onde del groove. L’artista ha presentato il suo ultimo lavoro discografico intitolato “Pushing the World Away”, un album nato proprio da un temporaneo allontanamento dal resto del mondo per lasciare che le sue pulsioni creative, intuitive e compositive confluissero all’interno dei brani che, alla fine di questa lunga genesi, sono diventati  i tanti piccoli gioielli che compongono l’album. Nominato ai Grammy Awards per miglior album strumentale dell’anno, “Pushing the World Away” presenta una particolarità unica nel suo genere: si tratta, infatti, di un progetto studiato per dare voce a mutevoli stati d’animo ed è , per questo, adattabile ai più svariati contesti.

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Metodico e rigoroso nei suoi spostamenti, sul palco Garrett diventa versatile, duttile, indomabile. Pause, colpi di scena, botta e risposta, improvvisazioni sorprendono, catturano, coinvolgono il pubblico senza mai farlo sentire soltanto un semplice spettatore. La verve carismatica di Rudy Bird alle percussioni, l’instancabile potenza di Mc Clenty alla batteria, l’incredibile padronanza al piano di Vernell Brown e la personalità di Corcoran Holt al contrabbasso rappresentano il vero surplus ultra del concerto che, attraverso le note di “Pushing the World Away” pone omaggio a grandi amici e miti di Garrett: Chick Corea, Chucho Valdés, Sonny Rollins, Donald Brown. Il brano più travolgente in assoluto è “J’Ouvert”, il termine creolo utilizzato per il Carnevale, una composizione ispirata da uno dei viaggi di Garrett nelle Antille; un brano fresco, frizzante, bello da ascoltare e da vedere, una fine prelibatezza dalla bellezza extrasensoriale.

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Sempre elegante, concentrato e professionale, Garrett si sbottona durante l’ultima parte del concerto: un lungo richiamo ancestrale rompe le righe, gli spettatori seguono il fascino delle note e, uno dopo l’altro, si avvicinano sotto palco. Le vibrazioni entusiaste non sfuggono a Garrett che, sulla scia di una eccellente perfomance di tutto il gruppo, chiama sul palco piccoli gruppi di spettatori, li incita a ballare a ritmo di groove, la sua voce, le sue mani, il suo strumento dettano il ritmo delle anche, delle gambe, della testa di ciascuno di essi.

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

La formula perfetta di un incantesimo, una festa destinata a durare fino alle 23.00 in punto, quando Kenny e colleghi salutano, implacabili, il pubblico ancora affamato di sorrisi. Nel cuore rimane la certezza che un simile calore avrà lasciato anche a Garrett e colleghi la voglia di tornare ancora una volta a farci ballare all’ombra del Vesuvio.

Raffaella Sbrescia

San’t Elmo Estate: la poesia degli Avion Travel a Napoli

Avion Travel Ph Luigi Maffettone

Avion Travel Ph Luigi Maffettone

Sant’Elmo Estate, la rassegna di concerti ideata e diretta da  Michele Solipano, ambientata nella suggestiva Piazza d’Armi di Castel Sant’Elmo a Napoli, è entrata nel vivo con il concerto degli Avion Travel tenutosi lo scorso 15 luglio. Di nuovo insieme nella storica formazione il gruppo casertano composto da Peppe Servillo, Fausto Mesolella, Mario Tronco, Mimì Ciaramella, Ferruccio Spinetti, Peppe D’Argenzio si è, infatti, esibito all’interno della manifestazione in occasione della tappa partenopea del Retour 2014, il viaggio attraverso il quale gli Avion Travel ripercorreranno i momenti salienti del loro percorso artistico. I grandi successi e i brani più amati dal grande pubblico compongono, infatti, la scaletta proposta da una delle realtà più apprezzate dello scenario musicale italiano.

Avion Travel Ph Luigi Maffettone

Avion Travel Ph Luigi Maffettone

La cura, la passione e l’artigianalità dei testi e degli arrangiamenti che compongono il repertorio degli Avion Travel rappresentano la garanzia di qualità della loro musica e se, a tutto questo aggiungiamo l’espressività scenica del frontman Peppe Servillo, possiamo stare certi del fatto che un concerto degli Avion Travel rappresenta un vero e proprio viaggio tra gli ingranaggi del nostro stesso cuore. Proprio così come è accaduto la scorsa notte sotto le stelle del Vomero: “Dormi e sogna”, “L’Atleta ritrovato”, “La cena difficile”, “Il trovatore”, “L’amante improvviso”, “Il giocatore”, “Tigri”, “La famiglia”, “Aria di te”, “Leggera” sono i primi tasselli del puzzle musicale composto dagli Avion Travel: storie, passioni, emozioni vissute e raccontate a 360 gradi, attraverso voci e strumenti che, come magici scalpelli d’avorio, intagliano e cesellano piccoli capolavori da condividere.

Avion Travel Ph Luigi Maffettone

Avion Travel Ph Luigi Maffettone

La forte sintonia, la fraterna complicità che si evince dagli sguardi e dal reciproco cercarsi sul palco, da parte dei musicisti, testimonia il ritrovato spirito di un tempo. “Cuore grammatico”, “Vivere forte”, “Piccolo tormento”, “Primo amore”, “Dalle stazioni al mare”, “Un’altra vita”, “Abbassando” e “Sentimento” completano, infine, il ritratto di una serata da ricordare ogni qual volta si avrà voglia di pensare ad una canzone che viene dal cuore.

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Avion Travel Ph Luigi Maffettone

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Avion Travel Ph Luigi Maffettone

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Avion Travel Ph Luigi Maffettone

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Avion Travel Ph Luigi Maffettone

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Avion Travel Ph Luigi Maffettone

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Armonie d’Arte Festival: emozioni d’autore al Parco Archeologico Scolacium di Borgia (CZ)

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La 14 ma edizione dell’Armonie d’Arte Festival si terrà dal 19 luglio al 12 agosto nello spettacolare Parco Archeologico Scolacium di Borgia (CZ). Ideata e diretta, dalla prima edizione ad oggi, da Chiara Giordano, la rassegna è stata la prima attività culturale performativa strutturata all’interno di un’area archeologica calabrese e, nel corso di tredici anni, è diventata una delle più significative attività culturali del meridione per qualità artistica e organizzativa. Ad introdurci la nuovissima edizione è proprio la dottoressa Giordano che, nelle vesti di direttore artistico del Festival, ha sottolineato non solo la qualità produttiva della manifestazione ma anche, e soprattutto,  l’idea di fondo che attraversa tutto l’evento, ovvero quella di proporsi al pubblico non solo come un contenitore di spettacoli, seppure di alto profilo, ma anche un “propulsore “ di idee e creatività in grado di coinvolgere i più giovani.

Armonie d’Arte Festival giunge alla 14 ma edizione, cosa racchiude il titolo della manifestazione e qual è lo spirito con la organizzate ogni anno?

Il cartellone e le diverse attività connesse sono pensate e organizzate seguendo il concetto dell’Armonia sia nella scelta degli artisti che della conduzione. Armonie d’arte, come espresso già dal titolo, racconta stili e generi diversi  unendo teatro, danza e musica attraverso la contaminazione o l’intersezione di vari linguaggi. Il cartellone sarà sicuramente variegato ma con una forte coerenza interna, grandi artisti proporranno i loro repertori  ma ci saranno anche produzioni nuove  perché pensiamo che un Festival non debba essere soltanto un contenitore di proposte di alto profilo ma anche e soprattutto un propulsore di idee, un ruolo chiave, quest’ultimo, che deve essere svolto proprio da chi opera nella cultura.

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Il Festival si svolge nel parco Archeologico di Scolacium di Borgia…qual è il legame tra la manifestazione e questo territorio?

La location rappresenta un sito archeologico di punta nel contesto meridionale, oltre che un luogo di grande suggestione che, sia gli ospiti che gli artisti, portano nel cuore, un luogo speciale che negli anni ci ha sempre regalato momenti magici.

Il 9 e 10 agosto presenterete un’opera prima intitolata “L’ultima notte di Scolacium” con musiche originali di Nicola Piovani e la partecipazione di Gerard Depardieu. Quale sarà la trama dell’opera, il messaggio che intende trasmettere al pubblico e quali le emozioni da veicolare?

Per noi è molto importante poter incuriosire il pubblico creando nuove proposte artistiche e, in questo caso, raccontiamo un grande momento del Sud Italia, ovvero il periodo normanno. Il legame tra la vicenda ed il contesto in cui verrà raccontata sarà ovviamente molto forte ma un elemento altrettanto importante sarà la creazione virtuale di un’Abbazia normanna (affidata alla società leader Capware) proprio per restituire all’occhio del pubblico un’idea fedele di come potesse essere il luogo a quel tempo. A tutto questo si aggiunge un suggestivo racconto, a metà strada tra storia e leggenda, un momento di teatralità visionaria legato ad una storia assolutamente certificata per raccontare la terra del Sud. Vorremmo che il pubblico si emozionasse sia per l’aspetto scenico sia per quello che possiamo suscitare attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie con una produzione imponente. Il nostro augurio è che il pubblico riconosca lo sforzo fatto per creare nuove produzioni e che resti affascinato da un luogo già di per sé suggestivo, potenziato attraverso la creatività del discorso virtuale. La regia sarà di Cristina Mazzavillani Muti  che, attraverso la sua sensibilità poetica, ha questo modo di raccontare i fatti come se si trattasse di una grande favola. In sintesi, racconteremo la favola del sud con l’ausilio delle più moderne tecnologie e con la partecipazione straordinaria di Gerard Depardieu ma anche di Rosa Feola come voce di contralto soprano, Edoardo Siravo e Daniele Pecci.

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Il tema del Festival è “Ex Antiquitate Novum” ci spiega il perché di questa scelta?

Prendendo spunto proprio dal titolo dello spettacolo “L’ultima notte di Scolacium”, crediamo che la creatività ponga le proprie basi su una memoria consolidata. Tutto il nuovo nasce, dunque, dal concetto di antiquitate, qualcosa che appartiene alla nostra memoria e che, tuttavia, può essere foriero di futuro. Proprio per questo, tutta la programmazione, a partire dal 19 luglio, con il concerto di Hiromi, un fenomeno artistico di risonanza mondiale che, partendo dalla musica classica, si muove verso la fusion, il jazz, il rock intende coniugare classicità e contemporaneità, storia, mito, leggenda. Allo stesso modo i Carmina Burana, lo Spell Bond Contemporary Ballet rileggeranno il mondo del passato attraverso la danza ed il canto contemporaneo.

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Gran finale con Mario Biondi il 12/08…

Questa è una proposta che, pur essendo di altro profilo, rivolgiamo ad un pubblico più ampio e che gestiamo con la collaborazione di promoter locali per coinvolgere il territorio a 360 gradi. Un evento assolutamente coerente con l’impostazione che abbiamo dato al nostro cartellone.

Come sarà strutturata la sezione Armonie Young?

Abbiamo messo a punto una serie di iniziative finalizzate al sostegno delle realtà più giovani, faremo uno spettacolo e presenteremo anche un lavoro di una giovane ricercatrice e proporremo anche artisti pop per dare un segnale di vicinanza ai giovani a 360 gradi.

Tutti gli spettacoli si svolgeranno all’interno del parco archeologico Scolacium a Borgia (Cz) alle ore 22.00; per info e prenotazioni 366 4362321 o 333 2275985 o sul sito www.armoniedarte.com .

Raffaella Sbrescia

“Si narra di rane che hanno visto il mare”, il nuovo album di Paolo Simoni

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“Si narra di rane che hanno visto il mare” è il titolo del nuovo album di inediti di Paolo Simoni, compositore, arrangiatore e polistrumentista che, alla soglia dei 30 anni, offre una sua versione dei fatti e della vita servendosi di rime ironiche, fresche e soprattutto immediate. Privo di forzature e forte di una personalità versatile e pronta al rischio, Paolo Simoni, beneficiario dei consensi della critica e dei riconoscimenti che contano, si rilancia al centro della pista musicale italiana con un lavoro contemporaneo sia nei testi che negli arrangiamenti. L’orecchiabilità di queste 11 tracce si sposa, infatti, con la tradizione italiana ma anche con quello che oggi siamo noi, pregi e difetti annessi. Se nell’introduzione del disco, Paolo ci racconta l’iniziazione alla vita di una rana coraggiosa che, stanca della sua tranquilla esistenza nello stagno, decide di seguire il richiamo del sole, non possiamo esimerci dal seguire il suo esempio e lanciarci nella nostra personale ricerca del mare e dunque della vita e delle relative emozioni. Il disco,  pubblicato da Warner Music e prodotto da Luca Pernici (Ligabue, Mario Biondi) si compone di musiche e testi dello stesso Paolo Simoni e questa cosa è, già di per sé, indicativa di una padronanza artistica di un certo spessore ma, prima di trarre conclusioni, addentriamoci nel dettaglio dei brani.

Paolo Simoni

Paolo Simoni

L’album si apre con “La sfida del tempo”, un brano amarcord in cui parole come tenerezza e rammarico scandiscono il racconto di un’adolescenza turbata. Il salto nel futuro ci pone subito al centro della nostra quotidiana odissea con “Che stress”, il primo singolo estratto dall’album che ha conquistato numerosi e positivi riscontri, grazie ad un testo ispirato proprio dai dialoghi che Paolo ha ascoltato e raccolto in prima persona mettendoli nero su bianco. Tra politologi, urologi, opinionisti da strapazzo e la fiera dei luoghi comuni, Paolo Simoni mette a nudo discorsi da bar e populismi da social network. “Diamo aria a questo mondo, apriamo un po’ le finestre”, canta l’artista, mentre il desiderio di fuga si fa sempre più incalzante in “Andare via”: “Prendere una macchina, un po’ di dischi, una valigia da mettere nel bagagliaio e via! Non c’è nulla al mondo che mi renda più vivo. Se poi al fianco hai la donna che ami e un amico allora tutto intorno diventa migliore e leggero” scrive, ispiratissimo Paolo che ne “L’amore” racconta di come la percezione dei sentimenti cambia durante il periodo immediatamente successivo alla spensieratezza giovanile. Atmosfere tipicamente estive sono quelle raccontate in “15 agosto”, scelto, non a caso, come secondo singolo del disco, e idealmente perfetto per inquadrare un tipico giorno di festa nel pieno dell’estate romagnola.

Paolo Simoni Ph Massimiliano Natale

Paolo Simoni Ph Massimiliano Natale

Decisamente intenso e delicato è, invece, il testo di “Stelle vicine”: un’incursione nella più recondita intimità di due persone che si nutrono e si sostengono a vicenda. Il miracolo dell’amore prende vita proprio in una delle ultime strofe del brano in cui Paolo scrive e canta: “Beati gli amanti che vedono il sole anche se fuori è buio, anche se fuori piove”,  la perfetta metafora per raccontare la pienezza di un sentimento necessario, esaustivo, appagante. “A Montreux” è un brano molto utile per capire la versatilità della penna di Simoni, capace di cambiare forma, colore e registro senza porsi limiti ed etichette: un artista libero di pensare, scrivere, raccontare, conquistare. Una libertà, quest’ultima, che raggiunge una delle vette più elevate in “Aldilà”, una canzone che squarcia e lacera il cuore e lo spedisce oltre il muro, oltre l’ignoto, lì dove ci si perde, lì dove s’intravede il mistero, lì dove la paura diventa viva, autentica, ineludibile.

Paolo Simoni Ph Massimiliano Natale

Paolo Simoni Ph Massimiliano Natale

Tocca all’ultimo brano stemperare i toni, “Lezioni di piano” rappresenta, infatti, un simpatico tuffo nel passato per l’artista che, accompagnato da un insegnante giapponese, un pianoforte, un organo, una chiesa, si è lanciato in un’avventura che non smetterà mai di sorprenderlo e di offrirgli spunti per riflettere e farci riflettere e, se a tutto questo aggiungiamo un arrangiamento al pianoforte travolgente, orecchiabile e manierista, non possiamo fare altro che desiderare di replicare questa felice esperienza dal vivo in un emozionante Vis-à-vis artistico.

Raffaella Sbrescia

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Video: “15 Agosto”

Teano Jazz Festival, il direttore artistico Antonio Feola: “Il Festival diventa itinerante”

teano jazz

Tutto pronto per la XXII ma edizione del Teano Jazz Festival, un evento finanziato dall’assessorato al Turismo e ai Beni Culturali della Regione Campania, organizzato da Comune di Teano in collaborazione con l’associazione Teano Musica presieduta da Walter Guttoriello, con il sostegno dei comuni coinvolti nel progetto e di sponsor privati. La rassegna diretta da Antonio Feola si terrà dal 17 al 27 luglio 2014 e, per la prima volta, avrà una formula itinerante coinvolgendo ben 12 comuni dell’Alto Casertano. L’obiettivo principale sarà quello di  coniugare il lato artistico e spettacolare con quello turistico e culturale, legato alla riscoperta di un territorio ricco di tradizione.

Oltre al comune di Teano capofila del progetto il jazz e la musica afroamericana invaderanno Alife, Caianello, Calvi Risorta, Piedimonte Matese, Pietramelara, Pietravairano, Riardo, Roccamonfina, Rocchetta e Croce, San Potito Sannitico, Sparanise presentando star internazionali, jazzisti italiani, talenti campani, brass band e progetti esclusivi in suggestive location, ecco alcuni nomi: il maestro della musica improvvisata David Murray con l’Infinity Quartet, il leggendario sassofonista del Tennessee Charles Lloyd, il duo franco-americano Michel Portal Hamid Drake, il travolgente funk di Fred Wesley (storico trombonista di James Brown) con the New JBs, Paolo Fresu col suo quintetto che festeggia i 30 anni di carriera, Gianluca Petrella che omaggia Nino Rota con il progetto “Il Bidone”, Nicola Conte con il suo Jazz Combo, il batterista Enzo Carpentieri alla guida del Circular E-motion con ospite il trombettista statunitense Rob Mazurek, la “Klezmer Night” di Gabriele Coen e tantissimi altri.

Paolo Fresu ph Roberto Cifarelli

Paolo Fresu ph Roberto Cifarelli

Nell’intervista ad Antonio Feola, direttore artistico della rassegna, alcuni importanti dettagli relativi alle iniziative con cui il Festival coinvolgerà il pubblico che prenderà parte agli eventi in programma.

In occasione della XXII ma edizione il Teano Jazz Festival diventa itinerante… Quali saranno i comuni e le location coinvolte?

Coinvolgeremo tutti i comuni dell’Alto Casertano che di fatto sono 12. Si partirà dalla zona del Matese fino ad arrivare a Teano. Si tratta di un circondario piuttosto vasto, tuttavia compatto, scelto proprio per veicolare questo Festival che, attraverso questa formula itinerante, diventa una importante risorsa per tutto il territorio.

11 giorni per 100 musicisti… chi saranno gli artisti che prenderanno parte alla rassegna di concerti?

Abbiamo selezionato un parterre con artisti molto eterogenei tra loro. Ci saranno esponenti dello scenario musicale campano e laziale che si alterneranno con un buon numero di artisti provenienti dagli Stati Uniti. Il percorso del Festival può, dunque, definirsi in crescendo e alcune delle tappe salienti saranno quelle con Nicola Conte ed il suo Jazz Combo, il progetto di Gianluca Petrella, intitolato “Il bidone” con cui l’artista omaggerà Nino Rota, Paolo Fresu festeggerà i 30 anni di carriera col suo quintetto e non mancheranno tantissimi altri personaggi di altissimo spessore come il leggendario sassofonista del Tennessee Charles Lloyd…

Nicola Conte ph Maki Galimberti

Nicola Conte ph Maki Galimberti

Non solo musica ma anche arte e cultura… quali saranno gli itinerari che proporrete al pubblico durante le visite guidate?

Il fatto che il Festival rappresenti uno stimolo per l’intero territorio, lo si evince anche dall’idea di dedicare una giornata almeno ad ogni paese del circondario. Questa impostazione innescherà l’organizzazione di svariate attività: le Associazioni locali si occuperanno, tra l’altro, della creazione  di percorsi enogastronomici associati ai territori coinvolti. Man mano che andremo avanti con i vari appuntamenti del Festival vi informeremo di tutte le iniziative in corso.

Ci saranno attività parallele? Avete pensato a qualcosa per i più piccini?

Anche in questo senso abbiamo lasciato una certa libertà alle Associazioni locali ma possiamo già anticipare che ci saranno sicuramente dei laboratori e delle iniziative mirate al coinvolgimento dei bambini. Sotto questo aspetto, il Festival si propone come un importante stimolo per la diffusione e la creazione di nuovi spazi dedicati ai giovanissimi.

Che tipo di sostegno state ricevendo dalle pubbliche istituzioni?

In occasione di questo evento ci siamo interfacciati soprattutto con i Comuni e posso dire che, se da un lato c’è una fervente attesa, dall’altro non manca qualche piccolo timore, per la prima volta il Festival affronta la formula itinerante e, alla fine di questo percorso, analizzeremo a fondo i risultati per poter fare dei bilanci precisi.

Charles Lloyd

Charles Lloyd

Quali sono, invece, i presupposti e le Sue prospettive, in qualità di direttore artistico del Festival?

La cosa importante per noi è il fatto che, a differenza degli altri anni, ci sposteremo da Teano, dove  il Festival aveva abitualmente luogo con 3 o 4 serate a livello locale. Questa apertura al territorio ci dà la possibilità di esprimerci in modo notevole e, anche se sono passati tanti anni, c’è ancora tanto entusiasmo perché in questo modo si aprono delle nuove prospettive a cui avevamo già pensato ma che, purtroppo, non avevamo mai potuto realizzare a causa della mancata sintonia con le realtà circostanti e dalla mancanza dei mezzi materiali necessari. Ora, invece, grazie ai bandi P.O.R, che rappresentano, forse, la via maestra per accedere ai fondi pubblici, abbiamo nuovi orizzonti davanti a noi. Ad ogni modo siamo consapevoli di avere ancora tanto da costruire per migliore il territorio sotto tanti aspetti.

Info: www.teanojazz.org – tel. 0823 885354 – 0823 885775 - teanojazz@libero.it

 

Giovani Suoni, musica e arti emergenti al Maschio Angioino di Napoli il 25 e 26 luglio

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Torna Giovani Suoni, il festival dedicato alla musica e alle arti emergenti, giunto all’ottava edizione ed inserito nell’ambito della manifestazione Estate a Napoli 2014, è promosso dall’Assessorato ai Giovani, Creatività e Innovazione del Comune di Napoli, organizzato dall’Associazione Giano Bifronte, e realizzato nell’ambito dei Piani Locali Giovani – Città Metropolitane, promossi e sostenuti dal Dipartimento della Gioventù – Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’Anci – Associazione Nazionale Comuni Italiani. L’evento si svolgerà il 25 e 26 luglio nel cortile del Maschio Angioino e saranno dieci gli artisti che concorreranno per aggiudicarsi il premio del Contest attraverso una battle di freestyle, un inedito campionato di beatmaking, e ovviamente tanti ospiti, italiani e non.

Si partirà il primo giorno alle 19 con “Kick a Verse”, battle rap hosted by Underif, il cui vincitore sarà decretato nel corso della serata. Dalle 21 saliranno sul palco sei dei dieci finalisti del Contest, tra i quali ne sarà selezionato uno che si esibirà anche il giorno dopo, continuando la corsa al premio finale. Dalle 22:30 spazio agli ospiti: i primi ad esibirsi saranno i Funky Pushertz, ironica crew hip hop e funk campana, seguita dai Balsamo, trio composto da Gino Fastidio, Claudio Domestico e Jonathan Maurano, autori di un’inedita reinterpretazione di “Nevermind” dei Nirvana. A chiudere la serata i Sangue Mostro, esponenti di punta del rap campano, in tour con la loro ultima produzione discografica.

Il 26 luglio, alle 19, ci sarà la novità di questa edizione: start con il Campionato Internazionale di Beatmaking “Beatmaking With Attitude”, Hosted By Apoc & Zesta, i partecipanti saranno giudicati, oltre che dal pubblico, dall’ospite internazionale della serata, Elaquent, beatmaker e produttore di Toronto (Canada) dalle sonorità innovative e originali. Si proseguirà, dalle 21, con i finalisti del Contest, di cui sarà proclamato infine il vincitore, per poi lasciare il palco, alle 22:30, ai The Collettivo, tornati da pochi mesi con il disco “Modern By Contract”. Dopo l’esibizione dell’ospite internazionale Elaquent, la serata terminerà con il live dei Foja, reduci dalle candidature al David di Donatello e ai Nastri d’Argento, attualmente in tour promozionale con il nuovo singolo “Da sule nun se vence maje” scritto in collaborazione con Alessandro Siani. In entrambi i giorni, le performance saranno accompagnate da live video a cura di Vj Pixel Funk.

Media partner ufficiale di Giovani Suoni 8, La Radiazza di Gianni Simioli e Radio Marte. Sponsor e partner Assomusica, Casa Lavica, Volumeet, Dipartimento Napoli Arte e Bereshit.

 

Pozzuoli Jazz Festival: il programma della V edizione

Pozzuoli Jazz Festival- la conferenza stampa di presentazione Ph Luigi Maffettone

Pozzuoli Jazz Festival- la conferenza stampa di presentazione Ph Luigi Maffettone

La V edizione del Pozzuoli Jazz Festival è stata presentata questa mattina presso il Polo Culturale Palazzo Toledo di Pozzuoli (Via Pietro Ragnisco, 29): locations da sogno e artisti di pregio internazionale saranno gli elementi chiave del programma messo in atto dall’Associazione Jazz & Conversation con il patrocinio morale del Comune di Pozzuoli, dell’AACST di Pozzuoli e del Consolato della Lituania, nonché del contributo dell’Ambasciata di Danimarca e dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili.

Pozzuoli Jazz Festival- la conferenza stampa di presentazione Ph Luigi Maffettone

Pozzuoli Jazz Festival- la conferenza stampa di presentazione Ph Luigi Maffettone

Come accennato in apertura, la rassegna, unica nel suo genere, si svolgerà nei più suggestivi luoghi dell’area Flegrea: la suggestiva cornice del Rione Terra, i fumi del Vulcano Solfatara, le antiche mura del Tempio di Nettuno ospiteranno, infatti, numerosi artisti: tra i primi appuntamenti annunciati c’è il concerto della formazione jazzistica danese “Soeren Lampe and The Danish Jazz Ambassadors Quintet” featuring. Thomas Fonnesbaek (contrabbasso) e Mathias Heise (Armonica), il live è previsto per il prossimo 20 luglio.

Pozzuoli Jazz Festival- la conferenza stampa di presentazione Ph Luigi Maffettone

Pozzuoli Jazz Festival- la conferenza stampa di presentazione Ph Luigi Maffettone

Saranno i vapori incandescenti del Vulcano Solfatara ad accogliere le note del piano solo di Danilo Rea, un musicista versatile e padrone del palco che non ha bisogno di presentazioni. Il suo live si terrà il 22 luglio mentre il 25, nella stessa location,  toccherà al giovane ed apprezzatissimo pianista Alessandro Lanzoni, in formazione trio, dare prova del suo notevole talento, premiato con il “Top Jazz 2013” , un prestigioso riconoscimento assegnatogli dai più qualificati giornalisti italiani di musica Jazz. Non solo siti storico-culturali ma club e bar della zona, daranno spazio al Pozzuoli Jazz Festival. Saranno quattro, infatti, i live che avranno luogo nei bar flegrei all’interno del format “Mangia sano… Tiratardi e… suona molto Jazz…”. Il 14 luglio, al Gran Caffè Cannavacciuolo di Pozzuoli, ci saranno Giulio Martino (sax tenore) e Alessandro Castiglione (guitar). Il 18 luglio, al Giorgio’s Bar, toccherà al “Musica Dea” di Paolo Palopoli e Valentina Ranalli. Lo stesso giorno, al Carpe Diem di Lucrino, si esibirà la Watermelonband. Ultima serata il 28 luglio, al Gran Caffè Cannavacciuolo, con Carlo Lomanto ed Emilia Zamuner con un omaggio ad Ella & Louis.

Per conoscere tutti i dettagli consultare il sito www.pozzuolijazzfestival.it

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Pozzuoli Jazz Festival- la conferenza stampa di presentazione Ph Luigi Maffettone

Pozzuoli Jazz Festival- la conferenza stampa di presentazione Ph Luigi Maffettone

Pozzuoli Jazz Festival- la conferenza stampa di presentazione Ph Luigi Maffettone

Pozzuoli Jazz Festival- la conferenza stampa di presentazione Ph Luigi Maffettone

Pozzuoli Jazz Festival- la conferenza stampa di presentazione Ph Luigi Maffettone

Pozzuoli Jazz Festival- la conferenza stampa di presentazione Ph Luigi Maffettone

Pozzuoli Jazz Festival- la conferenza stampa di presentazione Ph Luigi Maffettone

Pozzuoli Jazz Festival- la conferenza stampa di presentazione Ph Luigi Maffettone

 

 

 

Villa Ada incontra il mondo: Dawn Penn & The Shanty Band in concerto

Dawn Penn Ph Roberta Gioberti

Dawn Penn Ph Roberta Gioberti

Dawn Penn, riconosciuta come una delle regine della musica reggae e nativa di Kingston, in Giamaica, è stata la protagonista di uno dei concerti organizzati nell’ambito di “Villa Ada incontra il mondo”, la rassegna che si tiene in uno dei più bei parchi di Roma con l’obiettivo di offrire ai cittadini uno spazio che possa riempire tutti i momenti della giornata, all’insegna della qualità. Cresciuta in una famiglia già completamente immersa nella musica, Dawn Penn ha studiato pianoforte, violino classico e canto, esibendosi anche con sua sorella. Forte di una lunga carriera, iniziata nel lontano 1967, l’artista ha conosciuto anche un periodo di allontanamento dalla musica ma, nonostante ciò, ha saputo riprendersi lo scettro che le apparteneva ottenendo riscontri, riconoscimenti ed attestati di stima a livello globale. La sua forte e magnetica personalità, unita ai contenuti di interesse socio-culturale delle sue canzoni, l’hanno resa gradita e seguitissima ospite dei più importanti Festival musicali, sia in Europa che Oltreoceano, a ulteriore testimonianza della valenza iconica della sua importante figura artistica.

 Fotogallery a cura di: Roberta Gioberti

Dawn Penn Ph Roberta Gioberti

Dawn Penn Ph Roberta Gioberti

 Dawn Penn & The Shanty Band Ph Roberta Gioberti

Ph Roberta Gioberti

Dawn Penn Ph Roberta Gioberti

Dawn Penn & The Shanty Band Ph Roberta Gioberti

Ph Roberta Gioberti

Dawn Penn & The Shanty Band Ph Roberta Gioberti

 

 

 

 

Jovine in concerto all’ Arenile Reload: una festa di note e parole

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Dopo la grande avventura a The Voice, il talent show che l’ha visto brillare nella squadra di J-Ax, Valerio Jovine è tornato a Napoli con un affollatissimo concerto all’ Arenile Reload, tenutosi lo scorso 12 luglio, all’interno di Drop, la rassegna di concerti che racchiude il meglio della musica italiana ed internazionale. Con una serratissima scaletta, il  cantante partenopeo ha conquistato ancora una volta la platea grazie alla sua verve energetica che, nel corso degli anni, gli ha permesso di essere riconosciuto come una delle realtà musicali più apprezzate non solo dal pubblico ma anche dai colleghi. Jovine vanta, infatti, tante collaborazioni importanti, prima delle quali quella con il fratello, JMR dei 99 Posse, gruppo in cui anche lui milita dal 2010.

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

L’atmosfera festosamente reggae del suo live è stata il contesto in cui l’artista ha cantato molte e famose canzoni, prima tra tutte “Napulitan”, manifesto di cosmopolitismo e pacifica fratellanza, scritta in collaborazione con O’ Zulù e che, mai quanto oggi, accomuna  i nostri pensieri, le nostre emozioni, le nostre suggestioni.

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Lo stile innovativo e sovversivo di Jovine rappresenta la valvola di sfogo del fervore, l’entusiasmo e la grinta con Valerio rivisita, crea e manipola testi e arrangiamenti con duttile creatività. Un travolgente “contrabbandiere” di note che, privo di schemi, etichette, pregiudizi, dispensa sorrisi in nome di un’indomita passione.

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

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Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

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Jovine Ph Luigi Maffettone

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Jovine Ph Luigi Maffettone

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Jovine Ph Luigi Maffettone

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Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

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Jovine Ph Luigi Maffettone

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