Marcello Colasurdo e Horace Andy infiammano il Ferragosto del Dock of Sounds

Marcello Colasurdo @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

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Napoli saluta il Ferragosto con un nuovo affollatissimo concerto nell’ambito del Dock of Sounds, la rassegna musicale del Forum Universale delle Culture . Ad aprire le danze Marcello Colasurdo il quale, attraverso la contagiosa energia della sua musica e dei suoi musicisti, solitamente disposti in un rituale semicerchio, ha travolto il pubblico con canti devozionali, ballate popolari, suoni ancestrali ed irresistibili tammurriate. Una voce senza tempo, quella dell’artista, legata non solo alla cultura orale e contadina ma anche al disagio e alla lotta del mondo operaio. Sempre accompagnato dal suono della tammorra, perché “il tamburo è il più grande strumento di comunicazione che hanno i popoli”, Colasurdo rappresenta ancora la “voce del Vesuvio”. Subito dopo la coinvolgente esibizione dell’artista di Pomigliano d’Arco, il Dock of Sounds ha ospitato sul palco della rotonda Diaz Horace Andy, uno dei più noti esponenti del mondo raggae. Grazie alla fortunata collaborazione con i Massive Attack, di cui Horace Andy, conosciuto anche come Sleepy, ha firmato parecchi brani negli anni ’90, l’artista ha saputo conquistarsi fama e credibilità a livello globale. Durante il concerto proposto al pubblico napoletano, lo scorso 14 agosto, l’artista ha ripercorso i tratti salienti della propria carriera interpretando  e rileggendo i grandi capolavori della musica reggae, oltre, ovviamente ai propri principali successi. Religione e giustizia sociali i temi chiave delle sue canzoni per ribadire, una volta in più, l’importanza di esigenze necessarie per il benessere collettivo.

Fotogallery a cura di: Fiorella Passante

Marcello Colasurdo @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

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Marcello Colasurdo @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

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Horace Andy @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

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Horace Andy @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

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Horace Andy @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

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Dock of Sounds: volti, storie e suoni ammaliano Napoli… “Spassiunatamente”

Peppe Servillo @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

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Lo scorso 13 agosto Dock of Sounds, la rassegna musicale del Forum Universale delle Culture, ha proposto al pubblico di Napoli una serata davvero molto speciale all’insegna della qualità e dell’interculturalità. Protagonisti del palcoscenico allestito alla Rotonda Diaz Peppe Servillo ed il Solis String Quartet in “Spassiunatamente”, un omaggio alla cultura e alla canzone classica napoletana, già inciso su disco e proposto al pubblico di tutta Italia con un ottimi riscontri. Ad introdurre il concerto, la magia della darbuka del tunisino Marzouk Mejri e l’oud di Marwan Samer. Un’ora costellata di emozioni ispirate dalle musiche tradizionali del Maghreb, “schaabi”, ”stambeli”, ”soufi” e classico “malouf”.

Marzouk Mejri e Marwan Samer @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Marzouk Mejri e Marwan Samer @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

A seguire l’espressività vocale di Peppe Servillo e le abili evoluzioni agli archi del Solis hanno ammaliato il nutrito pubblico accorso alla Rotonda Diaz con una raffinata rilettura dei più noti successi del repertorio classico partenopeo. Grandi penne e straordinarie anime come quelle di Raffaele Viviani, E.A Mario, Renato Carosone, Sergio Bruni, Roberto Murolo  attingono nuova linfa da inedite associazioni semantiche e dalle sfumature del canto contemporaneo. Ad accompagnare Peppe Servillo (storica voce degli Avion Travel),  Vincenzo Di Donna (violino), Luigi De Maio (violino), Gerardo Morrone (viola), Antonio Di Francia (violoncello), quattro musicisti di eccellente qualità che, da oltre vent’anni, incantano tutto il mondo grazie alla loro originalissima linea artistica in grado di spaziare con grazia ed eleganza dal pop al jazz, dalla world music fino alla migliore musica contemporanea.

Fotogallery a cura di: Fiorella Passante

Peppe Servillo @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

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Peppe Servillo @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Peppe Servillo @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

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Peppe Servillo & Solis String Quartet @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Peppe Servillo @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

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Solis String Quartet (Vincenzo Di Donna) @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Solis String Quartet (Vincenzo Di Donna) @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Peppe Servillo @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

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Peppe Servillo @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

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Marzouk Mejri e Marwan Samer @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

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Peppe Servillo @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

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Peppe Servillo & Solis String Quartet @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

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“Stasera canto io”: Diego Sanchez al Maschio Angioino tra canzoni e comicità

Diego Sanchez @Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

Diego Sanchez @Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

Diego Sanchez ha festeggiato i primi 25 anni di carriera proponendo al pubblico della rassegna “Ridere 2014″, ambientata al Maschio Angioino di Napoli, lo show andato in scena al Teatro Totò lo scorso mese di aprile. Con lo spettacolo, intitolato “Stasera canto io”  e diretto da Gaetano Liguori, Sanchez ha inteso ripercorrere le fasi salienti della propria vita artistica attraverso la musica e le canzoni che, non solo hanno scandito le diverse fasi del suo percorso personale, ma che in qualche modo potessero racchiudere i tratti più rappresentati di una certa epoca. Accompagnato dall’orchestra diretta da Dino De Angelis e dal corpo di ballo con le coreografie di Sara Papale, l’artista si è messo in gioco a 360 gradi, senza negare svariati momenti di comicità per una serata all’insegna della leggerezza.

Fotogallery a cura di: Fiorella Passante

Diego Sanchez @Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

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“Napoletani a Mosca”: Gigi Savoia diverte con Cechov

Napoletani a Mosca @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

Napoletani a Mosca @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

Continua con grande riscontro da parte del pubblico la 25 ma edizione del Festival del Teatro comico e del Cabaret, nell’ambito della rassegna “Ridere 2014”, in programma al Maschio Angioino di Napoli. Protagonista di “Napoletani a Mosca”, lo spettacolo andato in scena lo scorso 10 agosto, Gigi Savoia, attore di teatro, cinema e televisione,  da più parti considerato erede del grande Eduardo De Filippo, affiancato da Antonella Cioli, Renato De Rienzo, Gianni Parisi, Francesco Ruotolo e Roberto Albin. Il gruppo di artisti ha dato vita, volti, voci ad uno scherzo comico in 2 atti, tratto da una farsa di Anton Cechov, riveduta e opportunamente corretta in napoletano. Al centro della trama, una “scalcagnata” compagnia teatrale, guidata da un capocomico millantatore di successi internazionali. Equivoci, minacce e ritorsioni costringono il suddetto capocomico a cambiare la commedia da rappresentare e considerare il vasto repertorio del teatro russo… la scelta cade, così, sul teatro di Anton Pavlovich Cechov.

Napoletani a Mosca @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

Napoletani a Mosca @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

Protagonista del primo atto è il possidente ipocondriaco malato di cuore Lomov che viene a chiedere in moglie la figlia del possidente Cubukov, una zitella bisbetica che vuole sempre per sé l’ultima parola; dalla discussione senza esclusione di colpi sul possesso di un piccolo prato a quella sui rispettivi cani da caccia, si consuma la promessa di una serena e normale vita matrimoniale. Il secondo atto si concentra, invece, sulle vicissitudini di una vedova che, nonostante desideri rimanere per sempre lontana dal mondo, dopo la morte del marito, viene visitata da un creditore del defunto consorte e, in seguito ad una feroce lite tra i due, nasce un amore passionale e repentino. Con la regia di Marco Kreitzmer, le scene di Peppe Zarbo e le musiche di Vittorio Cataldi, il quartetto di attori ha attinto elementi, emozioni e suggestioni dalla propria consumata esperienza teatrale divertendo il pubblico con garbo e maestrìa.

Fotogallery a cura di: Fiorella Passante

Napoletani a Mosca @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

Napoletani a Mosca @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

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Teresa De Sio in concerto al Ravello Festival: ‘a “Voglia ‘e turnà” della brigantessa

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

“La brigantessa” della musica italiana Teresa De Sio ha ammaliato il pubblico del prestigioso e suggestivo Ravello Festival con il “Voglia e Turnà Reloaded”, una intensa rilettura degli storici lp di inizio anni ’80 ma anche una preziosa occasione per immergersi nelle suggestive e particolari atmosfere del Mediterraneo e del Sud in particolare. Esponente di spicco del rinascimento folk rock, la vulcanica Teresa De Sio ha inserito in scaletta molti dei suoi storici successi: “O sole se ne va”, “Faccia d’angelo”, “Marzo e Ma nun ce penzà”, “Canzone per juzzella”, “Positano”, “Terra ‘e nisciuno”, “Canta cu me”, “Aumm Aumm”, “Brigantessa” e, ovviamente, “Voglia ‘e turnà”. Ad accompagnare l’artista, assolutamente in splendida forma, Marco Rinalduzzi alle chitarre, Salvatore Mufale alle tastiere, Franco Marinacci al sassofono, Her al violino, Mario Guarini al basso elettrico e Pasquale Angelini alla batteria. Special guest della serata, il noto sassofonista Stefano Di Battista, ampiamente riconosciuto come uno degli esponenti più importanti del jazz italiano. Attiva sia sul fronte della musica popolare che in contesti artistici più propriamente cantautoriali, Teresa De Sio è tornata in scena dopo il grande riscontro personale ottenuto nei cinque concerti durante i quali, insieme ad altri artisti, ha affiancato Pino Daniele. Un ritorno adrenalinico e particolarmente apprezzato dal pubblico che, con grande calore, ha sostenuto e incitato, a più riprese la cantautrice all’insegna dell’entusiasmo e della compartecipazione.

Fotogallery a cura di: Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

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Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

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Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

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Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

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Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

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Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

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Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

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Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

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Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

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Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

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Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

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Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

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Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

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Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

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Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

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Stefano Di Battista @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Stefano Di Battista @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

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Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

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Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

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Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

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Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

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Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

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Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

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“Viento – Da Napoli a Siviglia… a Buenos Aires” : il Flamenco Tango Neapolis di Salvo Russo riveste di interculturalità le pagine della tradizione musicale partenopea

Flamenco Tango Neapolis @Maschio Angioino Ph Luigi Maffettone

Flamenco Tango Neapolis @Maschio Angioino Ph Luigi Maffettone

Lo scorso 5 Agosto 2014, Flamenco Tango Neapolis, il progetto artistico di Salvo Russo, autore, compositore, cantante e percussionista con particolare inclinazione per la musica etnica, il flamenco e il tango argentino, è andato in scena a Napoli, nell’ambito della rassegna artistico-culturale “Estate a Napoli 2014”,  con lo spettacolo intitolato “Viento – Da Napoli a Siviglia… a Buenos Aires”. Ambientato nella suggestiva cornice del Maschio Angioino, lo spettacolo ha inteso proporre al pubblico un’esperienza sensoriale pensata e vissuta come un percorso di scoperta e conoscenza di mondi, emozioni e culture in maniera originale e creativa. Le musiche (composizioni originali e arrangiamenti di Salvo Russo) rappresentano  racchiudono il nucleo del progetto che, prendendo antiche e preziose pagine della storia della musica, le riveste a nuovo, dando vita a sonorità originali, pronte per vivere attraverso i movimenti, i muscoli e i tendini dei bravissimi ballerini coinvolti nel progetto. Passando per “Scalinatella”, “Cerasella”, “’O Guarracino” e “Buleria napulitana” si arriva a la pasiòn flamenca, le milonghe argentine e la juerga flamenca completanto, così, un’opera artistica dai colori vivaci, romantici e suggestivi.

Musicisti

Salvo Russo – Pianoforte, voce e percussioni

Marco Pescosolido – Violoncello

Gianni Migliaccio – Chitarra flamenco, voce e percussioni

Agostino Oliviero – Violino, oud arabo, chitarra classica e mandolino

Ballerini

Alessia Demofonti – Flamenco e palmas

Massimiliano De Pasquale – Flamenco, percussioni e palmas

 Cinzia Lombardi e Luciano Donda– Tango Argentino

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Flamenco Tango Neapolis @Maschio Angioino Ph Luigi Maffettone

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Caparezza: Catanzaro premia il Museica Tour come “Miglior Live d’Autore dell’Anno”

Caparezza Ph Massimiliano Natale

Caparezza Ph Massimiliano Natale

Lo scorso 6 agosto l’Arena Magna Graecia di Catanzaro Lido ha ospitato l’unica tappa calabrese del Museica Tour, il nuovo live che Caparezza sta portando in giro per l’Italia riscuotendo ovunque consensi e successi. Definito a più riprese un vero e proprio ‘capolavoro’, il concerto di Caparezza a Catanzaro è stato premiato come “Miglior Live d’Autore dell’Anno” con il “Riccio d’Argento” del celebre orafo calabrese Gerardo Sacco, principale riconoscimento di “Fatti di Musica Radio Juke Box Estate 2014”, la ventottesima edizione della rassegna del live d’autore, ideata e diretta da Ruggero Pegna. Esauriente e assolutamente pregnante la motivazione del premio:  “Col suo stile unico Caparezza presenta un live straordinario per originalità e contenuti artistici e musicali, ricco di suoni, storie, visioni, richiami al mondo dell’arte, pensieri e punti di vista. Museica, ispirato all’omonimo album, è un concerto che esalta la creatività della canzone d’autore italiana e la capacità di fondere musica, parole, immagini e testi in modo geniale, con uno sguardo sempre attento al sociale e un allestimento da grande evento musicale, coinvolgente e sorprendente: un concerto entusiasmante che l’estro di Caparezza trasforma in un autentico spettacolo d’autore”.

Fotogallery a cura di: Massimiliano Natale

Caparezza Ph Massimiliano Natale

Caparezza Ph Massimiliano Natale

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Caparezza Ph Massimiliano Natale

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Caparezza Ph Massimiliano Natale

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Caparezza Ph Massimiliano Natale

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Caparezza Ph Massimiliano Natale

Caparezza Ph Massimiliano Natale

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Caparezza Ph Massimiliano Natale

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Caparezza Ph Massimiliano Natale

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Caparezza Ph Massimiliano Natale

Caparezza Ph Massimiliano Natale

 

Caparezza Ph Massimiliano Natale

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Intervista a Francesco Loccisano: “Vi svelo i segreti della chitarra battente”

Francesco Loccisano Ph Roberta Gioberti

Francesco Loccisano Ph Roberta Gioberti

Francesco Loccisano è un musicista italiano che ha incentrato la sua intensa carriera su uno strumento in particolare: la chitarra battente. Competenza, talento e originalità sono gli elementi che gli hanno consentito di svolgere un’intensa attività concertistica, dapprima al seguito di Eugenio Bennato con i Taranta Power e in seguito da solista. Ricerca, studio e composizione sono i passaggi che accompagnano costantemente il percorso artistico di Francesco che, dopo la pubblicazione di “Battente Italiana” e “Mastrìa”, si appresta al completamento della scrittura di un terzo album. Spesso protagonista di lezioni-concerto e masterclasses, Loccisano si è raccontato in questa approfondita intervista lasciandoci entrare nel suo mondo fatto di note e di emozioni senza tempo.

A 10 anni eri già un polistrumentista…come hai capito che sei nato per fare musica?

Da bambino seguivo l’istinto facendo ciò che più mi piaceva, senza avere alcuna costrizione.  Poi da grande mi sono accorto che tutte queste cose le ho fatte non perchè qualcuno me le aveva imposte ma perché davvero mi piaceva stare a contatto con la musica. Avevo 14 anni quando decisi di fare il musicista e da allora non mi sono più fermato.

Hai definito la chitarra battente “il vestito perfetto per le tue giornate” cosa intendevi dire?

Visto che cercavo l’originalità in quello che facevo, ho trovato in uno strumento della mia terra il canale espressivo che mi avrebbe reso, a mio modo, unico agli occhi del resto del mondo.

Francesco Loccisano Ph Roberta Gioberti

Francesco Loccisano Ph Roberta Gioberti

Ci racconti, in breve, le origini di questo strumento e le sue particolarità sonore?

La chitarra battente è uno strumento che ha un’origine ben precisa, deriva dalla chitarra barocca che, a sua volta, nasce in Spagna e ha cinque corde doppie in budello. La chitarra battente si differenzia nel fatto che, pur avendo le stesse corde e la forma un po’ allungata, ha le corde in metallo, quindi per via della tensione delle corde stesse, il suono dello strumento cambia. Subendo questa piccola modifica, lo strumento ha preso il nome di chitarra battente perché viene percosso con la mano destra su tutta la lunghezza delle corde creando un suono omogeneo che richiama molto la risacca del mare, diventando in questo modo, un po’ caratteristico del Sud Italia. Le prime tracce della chitarra battente sono presenti a partire dal 1500, su tutto il territorio nazionale, ed era uno strumento di origine colta. Il primo sviluppo avvenne nel Nord Italia, grazie ai fratelli Matteo e Giorgio Sellas anche se fu solo grazie alle popolazioni del Centro e del Sud che questo strumento riuscì a sopravvivere nel tempo e a mantenere il proprio ruolo sociale. La battente, infatti, fu adottata dal mondo contadino come strumento di accompagnamento al canto tradizionale. A ridare lustro allo strumento è stato il lavoro della famiglia De Bonis (Bisignano, Cs) ed in particolare di Nicola e Vincenzo che, a partire dal 1950, hanno riproposto un modello di chitarra battente d’autore. Una tradizione che prosegue oggi grazie all’impegno dei fratelli Costantino e Vincenzo, che tramandano la loro esperienza all’unica “erede” di questa famiglia, Rosalba.

 In che modo hai personalizzato questo strumento?

Per 400 anni la chitarra battente è stato uno strumento di accompagnamento al canto poi pian piano ha cominciato a conquistarsi un ruolo da solista. Per quanto riguarda me, nel 2005 sono stato in tournèe con Eugenio Bennato e lui cominciò subito a spronarmi perché vedeva in me la possibilità di dare un valore aggiunto allo strumento, dato che riuscivo a dare un tocco personale e inedito al suono della chitarra battente. Ho, quindi, pensato di aggiungere dei tasti in più sulla tastiera dello strumento per avere un range di frequenze alte e un maggior numero di note, non c’è stato alcun snaturamento nel suono. Nelle composizioni gioco molto sul suono battente, inoltre con l’arpeggio, che di solito non si usa sulla battente, accade qualcosa di meraviglioso: se chiudi gli occhi non ti rendi conto se si tratta di un’arpa o di una chitarra. Spesso ai concerti mi vengono a chiedere se ho altri strumenti nascosti, visto il suono molto ricco dello strumento. Ho inoltre intitolato il mio primo album “Battente Italiana” per evidenziare l’origine dello strumento e marcare la sua appartenenza alla nostra tradizione che, mentre il nord Italia ha tirato fuori, il Sud mantiene viva e  porta avanti…in questo senso l’Italia, spesso divisa sotto tanti punti di vista, è stata unita ed inconsciamente coerente.

Quali storie, quali protagonisti e quali suoni proponi in “Mastría”, l’album pubblicato nel 2013?

In questo album c’è una consapevolezza maggiore. Mentre il primo l’ho registrato a rate perché ero molto impegnato con la tournèe di Eugenio, in questo caso ho deciso, invece, di fermarmi, di lasciare la tourneè con Eugenio e Taranta Power per dedicarmi esclusivamente alla chitarra battente. Per questa ragione la scrittura del disco è molto più consapevole, più pensata e poi ho voluto produrre questo disco dentro casa mia, senza uscire mai per mesi. Per poter suonare la chitarra battente, disse un mio amico musicologo, ci vuole Maestria, e ripensando alle sue parole, intitolai così l’album.

Francesco Loccisano Ph Roberta Gioberti

Francesco Loccisano Ph Roberta Gioberti

Hai tenuto più di 550 concerti con Eugenio Bennato…cosa ti ha insegnato e cosa ricordi di quel periodo?

Questo è stato uno dei periodi più importanti della mia vita, grazie ad Eugenio ho riempito il passaporto di bolli… abbiamo suonato in Etiopia, Sudafrica, Madagascar, Algeria, Libano e tantissimi altri paesi del mondo…tutto questo mi ha forgiato perché suonare senza sosta, dormire negli aeroporti, stare sempre a contatto con la gente ti fortifica molto. La concezione del fare l’artista con Eugenio la si apprende bene perché la musica non ti lascia né scampo, né spazio. Per fare musica devi lavorare e soffrire molto.

Un’altra collaborazione importante è quella con Vinicio Capossela…

Vinicio venne in Calabria per fare un concerto al Politeama di Catanzaro, una giornalista mia amica, che era stata al concerto per intervistarlo, mi disse che l’artista voleva conoscermi perché aveva sentito parlare del suono particolare del mio strumento. Riuscimmo ad incontrarci al Petruzzelli di Bari, mi invitò nel suo camerino, s’incuriosì molto e facemmo delle prove. Da allora la nostra collaborazione si è consolidata nel tempo. Abbiamo fatto dei concerti insieme a Cosenza, Diamante, Bari…Vinicio ha anche comprato una chitarra battente un pò sgangherata e ho dovuto rimettergliela apposto. Lui è uno di quelli che non si fermano un attimo, sta scrivendo tantissime cose per preparare un disco nuovo.

Tieni anche corsi di insegnamento?

Mi piace molto tenere lezioni-concerto e masterclasses in cui faccio conoscere il mio stile. Ogni volta è bello spiegare come si suona un certo brano, approfondire gli aspetti tecnici dello strumento, come si considera la chitarra battente in certe occasioni etc… Questo tipo di interazione con il pubblico è linfa vitale per  noi musicisti.

Francesco Loccisano Ph Roberta Gioberti

Francesco Loccisano Ph Roberta Gioberti

Inciderai a breve un nuovo album?

Sto lavorando al terzo disco, sono a metà strada ma la composizione è un’attività che non mi lascia mai… se non componi, non tiri fuori quello che hai dentro. L’intento sarà quello di fare sempre meglio con l’obiettivo di emozionare l’ascoltatore… ciò da cui traggo ispirazione è quello che vivo.

Quali saranno i tuoi prossimi appuntamenti?

Agosto sarà un mese davvero carico di appuntamenti che potrete scoprire consultando il mio sito internet http://www.francescoloccisano.it/ e sulla mia pagina Facebook. Poi il primo di settembre terrò una lezione in un camping di tedeschi a Sellia Marina, dal 26 al 28 settembre sarò a Cremona Mondo Musica, dove sarà installato un guitar village e, darò vita ad un endorsement con il liutaio Sergio Pugliesi, in arte Oliver, il quale ha costruito una chitarra battente apposta per me, utilizzando tecniche moderne e legni selezionati, lo strumento sarà in vendita a partire da settembre.

Raffaella Sbrescia

Acquista Mastrìa su iTunes

Video: “La Tarantella di Zio Nicola”

Afterhours in concerto a Palmi (RC): quando il live diventa un evento di culto

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Lo scorso 5 agosto l’Anfiteatro Comunale di Palmi in Calabria ha ospitato gli Afterhours, band culto del rock italiano che, dopo il tour primaverile, ha portato l’ormai celebre reloaded and remastered di “Hai Paura del Buio” ancora una volta in giro per lo Stivale italiano, anche in virtù degli importanti e prestigiosi riconoscimenti di cui l’album è stato insignito dalla stampa specializzata. Carica, adrenalina, passione e compiacimento psicofisico hanno accompagnato il pubblico durante le fasi di quello che rappresenta un concerto nel concerto, un memorabile evento, una rara opportunità di godere e beneficiare della prestanza scenica e strumentale della band milanese. Vestiti di tutto punto, così come all’epoca, gli Afterhours hanno subito infilato, come perle di una preziosa collana artigianale, i brani contenuti in “Hai paura del Buio”, riproducendo la stessa scaletta stilata durante il tour che seguì l’uscita del disco nel ’97. Concentrati, completamente immersi cuore e anima al centro della più intima essenza delle proprie canzoni, gli Afterhours riescono ancora a creare uno speciale legame simbiotico con il pubblico che, rapito, segue le parole, le note e i movimenti di ciascuno dei membri della band all’interno di un magico scambio extrasensoriale.

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Affamati di emozioni, gli spettatori si lasciano andare con trasporto alla propria voracità emotiva fornendo, così, agli Afterhours, la materia prima necessaria per dare tutto e anche di più, adesso come allora. A racchiudere il fulcro del live nel live i successi contenuti in “Padania” a “Strategie”, due dei lavori più rappresentativi della recente storia musicale del gruppo. Dai  pezzi pop, a quelli eseguiti al piano sino al cantato post punk di quelli più tirati, gli Afterhours agiscono con estrema precisione ed efficacia senza mai trascurare il legame e la compartecipazione del pubblico veracemente, violentemente, animatamente presente. D’altronde l’opportunità di lasciare l’anima sottopalco non è una cosa che avviene di frequente ormai, e quando accade di potersi dedicare corpo e anima ad un sogno fatto di note, bisogna cogliere l’occasione al volo strizzando ogni singolo muscolo fino al limite.

Fotogallery a cura di: Massimiliano Natale

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Afterhours Ph Massimiliano Natale

 

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Afterhours Ph Massimiliano Natale

 

Afterhours Ph Massimiliano Natale

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Afterhours Ph Massimiliano Natale

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Afterhours Ph Massimiliano Natale

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Dock Of Sounds: intrecci di voci e di emozioni con Maria Nazionale e Marina Mulopulos

Maria Nazionale @ Dock of Sounds  Ph Fiorella Passante

Maria Nazionale @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Lo scorso 2 Agosto la Rotonda Diaz di Napoli ha ospitato due grandi talenti femminili nell’ambito della rassegna “Dock Of Sounds- Napoli incontra i suoni del mondo”, inclusa nel programma del Forum delle Culture. Protagonista della calda ed emozionante serata musicale Maria Nazionale, artista dotata di una voce potente e limpida, capace di coniugare la tradizione della musica popolare con la modernità delle sonorità contemporanee. Dall’alto della sua lunga e inarrestabile carriera, Maria Nazionale ha saputo evolvere la propria cifra stilistica incarnando l’essenza della veracità e della vitalità partenopea in maniera elegante e raffinata. Ad inaugurare la serata è stata Marina Mulopulos, cantante e artista poliedrica di origine greca, dotata di una rara e suggestiva vocalità.Volti, voci, melodie e ritmi si sono, dunque, intrecciati tra loro con l’obiettivo di coinvolgere il pubblico in un travolgente intreccio culturale e artistico.

Fotogallery a cura di: Fiorella Passante

Maria Nazionale @ Dock of Sounds  Ph Fiorella Passante

Maria Nazionale @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Marina Mulopulos @ Dock of Sounds  Ph Fiorella Passante

Marina Mulopulos @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

 

Maria Nazionale @ Dock of Sounds  Ph Fiorella Passante

Maria Nazionale @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

 

Maria Nazionale @ Dock of Sounds  Ph Fiorella Passante

Maria Nazionale @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

 

Maria Nazionale @ Dock of Sounds  Ph Fiorella Passante

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Maria Nazionale @ Dock of Sounds  Ph Fiorella Passante

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Marina Mulopulos @ Dock of Sounds  Ph Fiorella Passante

Marina Mulopulos @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

 

Maria Nazionale @ Dock of Sounds  Ph Fiorella Passante

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Maria Nazionale @ Dock of Sounds  Ph Fiorella Passante

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Marina Mulopulos @ Dock of Sounds  Ph Fiorella Passante

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