Ritratti di note danzanti. Intervista a Tommaso Stanzani: “una stoffa pregiata” con tante novità che bollono in pentola

Ritratti di Note sta incontrando tutti i cantautori di “Amici 20″. Vista la grande quantità di mail e messaggi arrivati in redazione abbiamo deciso di inaugurare lo speciale “Ritratti di Note Danzanti”, con le interviste dedicate ai ballerini di questa edizione del noto Talent.
Il primo ballerino che abbiamo intervistato è Tommaso Stanzani.

Tommaso Stanzani

Tommaso Stanzani

Tommaso partiamo proprio da “Amici”. Ripercorriamo insieme questa bellissima avventura. So che hai vissuto tanti bei momenti...

Sì, di momenti belli ne ho vissuti tanti, da quando sono entrato nella scuola, all’assegnazione della maglia e del mio banco, fino a quando sono uscito. L’uscita dalla scuola è stato un momento triste ma anche quello lo considero un momento importante, perchè è stata la degna conclusione di un percorso che mi porterò nel cuore per tutta la vita.

A proposito dell’uscita, tutti i ragazzi hanno pianto (insieme al pubblico a casa n.d.r.). Credo che tu abbia davvero stretto un legame speciale con tutti in Casetta

Sì, credo di avere costruito un bel rapporto con tutti. Poi è ovvio che con qualcuno ho scherzato di più, con qualcun altro invece mi sono trovato di più nel confidarmi e parlare di cose personali, però tutti mi hanno lasciato qualcosa, e spero anche io di aver lasciato loro qualcosa.

Ritratti di Note è un Blog che si occupa di musica. Quali sono i tuoi artisti preferiti, e quale genere musicale ascolti di più?

Beh, di solito ascolto di tutto. ad “Amici” i ragazzi cantanti mi hanno fatto anche conoscere e apprezzare generi musicali che magari prima non mi facevano impazzire. Mi piace un pò di tutto, e sono particolarmente proiettato verso la musica americana. Adoro Sam Smith, Beyoncè, ma anche la musica italiana ha per me un suo fascino.

Tommaso, da ex pattinatore, sai pattinare benissimo. Sai ballare, sai fare le imitazioni. Come te la cavi con il canto?

Allora, io dico sempre che sono stonato, però in Casetta mi dicevano che ero abbastanza intonato; non è che canto, lo faccio sotto la doccia, e non credo che questa cosa si possa classificare con il saper cantare… (ride n.d.r.)

C’è una esibizione ad “Amici” che ti è piaciuta particolarmente?

A livello emotivo, sono legato a tutte le esibizioni. Tutte le coreografie sono servite per il mio percorso di crescita; c’è una coreografia della Maestra Alessandra Celentano che mi è rimasta un pò di più, ed è “Art of Glass”. Sin dal primo momento in cui l’ho vista mi ha emozionato tanto, non so se per la musica o per l’esecuzione; di sicuro è una coreografia che mi ricorderò.

A proposito della Maestra Celentano che ha creduto tanto in te, quale è stato il consiglio per il futuro più prezioso che ti ha dato?

In verità la Maestra Celentano mi ha lasciato tantissimi insegnamenti, per il Tommaso ballerino e per il Tommaso persona.
Una delle cose che mi ha detto, e che ricordo sempre, è stato all’inizio, quando sono entrato. Mi ha paragonato ad un tessuto e mi ha detto “Tu sei una stoffa, ma io non mi accontento di una stoffa qualsiasi, voglio una stoffa pregiata. Questo mi ha fatto capire quanto sia importante prestare attenzione ai piccoli dettagli che possono modificare una coreografia. Da certi passaggi si capisce che tipo di ballerino sei, non conta solo un salto o un giro. Questo me lo ricorderò per sempre.

Da questo momento ti rivolgo un pò di domande dei Fans. Film preferito?

Film preferito Inception. E’ molto particolare. L’ho visto tre volte prima di capirlo per bene, però mi piace davvero tanto.

L’anello che porti all’indice ha un significato particolare?

Sì, è un anello che ho avuto in dono, ma che ho scelto io. Dentro c’è incisa una frase particolare “It’s time to have only good vibes”.
Io credo tanto nelle energie positive, nelle good vibes, nelle vibrazioni buone. Questo anello mi ha accompagnato in tutto il percorso.

La materia che temi di più per la Maturità?

Inglese. Ho una pronuncia pessima e devo rispolverare i vecchi appunti.

C’è una canzone sulla quale ti piacerebbe costruire una tua coreografia?

Ora sono in fissa con la canzone di Madame “Voce”. Mi piacerebbe costruire qualcosa su questa canzone

Oltre alla danza, quali sono le tue passioni?

Mi piace recitare. Oltre alla danza, ho seguito in passato anche dei corsi di recitazione. E poi amo gli animali. Con alcuni amici danzatori supporto un canile; aiuto amici a quattro zampe a trovare casa.

Come si vede Tommaso tra dieci anni?

Tra dieci anni avrò ventinove anni. Sarò ancora giovane; a parte gli scherzi, spero tra dieci anni di ballare ancora, e di essere felice.

Molti fans hanno chiesto del tuo rapporto con Leonardo Lamacchia all’interno della casa. Io vi trovo davvero simili nella sensibilità che mettete nella vostra arte…

Concordo con questa tua osservazione. E Leonardo mi ha aiutato a capire questa sensibilità nella danza. Ho trovato molto affascinante il modo in cui lui si è rapportato ai brani che gli venivano assegnati e ho cercato di riportare anche io questa cosa nella danza. Per me è stato come un fratello maggiore, un’ancora. Sapeva sempre cosa dirmi per non farmi abbattere. Ho grandissima stima di lui come artista e come persona.

Un pensiero per le Pagine Dedicate e i Fans che ti seguono con affetto ogni giorno. Tutti dicono delle cose bellissime di te…

Ringrazio tutti tantissimo. Prometto che quando avrò tempo leggerò post, messaggi e mail con attenzione.
Una delle cose più belle di questo percorso è stata scoprire l’affetto del pubblico. Tutte le pagine sono fantastiche, e poi ci sono delle cose davvero divertenti. Sono davvero bravi. Anche su Twitter stanno scrivendo dei meme divertentissimi. Non potrei esserne più felice.

Il primo progetto a cui stai lavorando dopo “Amici”?

Il progetto a cui sto lavorando adesso è la partecipazione nel video del nuovo singolo di Arisa. Questa proposta mi ha reso felicissimo. A Settembre dovrei cominciare un corso di perfezionamento per la danza, e poi ci sono altre novità che bollono in pentola, ma non ne parlo ancora perchè sono scaramantico…

Giuliana Galasso

One Love Manchester: la responsabilità politica dei divi del pop diventa realtà

One-Love-Manchester

One-Love-Manchester

La musica è da sempre la nostra ancora di salvezza. Oggi, più che mai, questa verità diventa certezza assoluta. Lo è in un momento in cui tutto ci sembra oscuro, incerto, annebbiato. Lo è dopo aver visto che nonostante la violenza e il terrore, siamo ancora pronti a riunirci per ballare e cantare tutti insieme. Lo è all’indomani del più grande concerto pop di tutti i tempi che ieri sera ha avuto luogo a Manchester in seguito al terribile attentato che, lo scorso 22 maggio ha spento decine di giovani vite, proprio dopo il live della giovane stella del pop Ariana Grande. In 10 giorni è stato messo su un evento di proporzioni imponenti che ha coinvolto i più grandi nomi della musica “leggera” internazionale per dare un messaggio chiaro e inequivocabile: noi ci siamo e non ci fermeremo. Il concerto, trasmesso in 43 paesi, ha chiamato a raccolta migliaia di spettatori che hanno deliberatamente sfidato la paura e l’angoscia, che hanno voluto godersi ogni attimo di questa celebrazione della vita e della rinascita. Vedere come quella che abbiamo imparato a conoscere e riconoscere come musica semplice, quella che nasce per essere cantata sotto la doccia, per essere ballata con gli amici in discoteca, per essere “cotta e mangiata” in un paio di mesi, si sia trasformata in uno strumento politico fa sinceramente impressione.

One Love Manchester

One Love Manchester

Sul palco di Manchester sono salite le stelle del pop per farsi carico di una nuova responsabilità, per acquisire consapevolezza della propria influenza sulle coscienze, per dimostrare che il pop non è solo finzione e banalità bensì espressione della gioia di vivere nella sua forma più pura. Al centro della scena, la coraggiosa Ariana Grande che ha fortemente voluto tornare sul palco per rispondere in maniera concreta ad uno shock devastante. Al suo fianco Justin Bieber, Miley Cyrus, Niall Horan dei One Direction, le Little Mix, Katy Perry, Pharrell Williams, Usher, Black Eyed Peas, Imogen Heap, i Take That, Robbie Williams, i Coldplay e Liam Gallagher. Non sono mancati i messaggi di sostegno da parte dei più noti personaggi pubblici della musica, dello sport e dell’intrattenimento globale. Il tutto per celebrare la vita, la libertà, la gioia e l’amore.  Non avremmo mai immaginato che ballare, cantare e divertirsi potesse trasformarsi in un atto politico, un atto di protesta e diribellione e invece questo è il punto in cui ci siamo ritrovati. Siamo arrivati a temere per la vita di chi decide di andare a un concerto, a farsi una passeggiata o un semplice viaggio ma, sebbene sarà davvero difficile riuscirci, non potremo darla vinta a chi vuole trasformarci in sudditi del terrore, non potremo abituarci alla morte e all’incertezza. Dovremo, bensì, fare appello a tutte le nostre risorse per ritrovare noi stessi e i nostri simili, stringerci l’uno all’altro e avere cura di noi stessi; qualunque cosa accada.

Raffaella Sbrescia

Cazzi Miei: Gianna Nannini e il coraggio di raccontarsi senza filtri

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Cos’è inevitabile? Cos’è facoltativo? Gianna Nannini in “Cazzi Miei”, autobiografia pubblicata per Mondadori, ripete spesso che “Il dolore è inevitabile, la sofferenza è facoltativa”. In effetti proprio questo mantra così veritiero e significativo mi ha spinto a leggere avidamente le vicende pubbliche e private di un’artista tanto amata quanto controversa. Partendo dal 1983, Gianna Nannini sceglie di mettersi a nudo senza tralasciare i momenti e gli episodi più drammatici e, perché no, scomodi della sua vita.  L’anno di “Fotoromanza” rappresenta per Gianna l’inizio di quello che lei stessa ha definito un “viaggio all’inferno”, l’inizio di un percorso alla ricerca disperata di sé. Una strada disegnata con le sue corde vocali e vissuta tra complessi, paure, accuse, colpe fino alla conquista di una indipendenza artistica difesa ad ogni costo. Dall’infanzia ai primi contratti discografici, dalla negazione di sé al desiderio di essere figlia e infine madre, Gianna Nannini ha lottato contro lo sfruttamento psicologico della “Musica Business” tra continue morti e rinascite che corrispondono a quattro “nuove vite”. Particolarmente interessanti i passaggi in cui la cantante descrive con dovizia di particolari i cosiddetti “doveri del mestiere”, ancora più suggestivi ed emozionanti le righe in cui affiora con tutta la sua violenza la necessità di esprimersi. “Parola alla musica, e prima la voce. La voce rivela sempre quello che senti. La voce non ti inganna mai e questa volta si alza, è forte e calda, è vera, è la mia”, scrive Gianna lasciando affiorare in modo forte, diretto, immediato un flusso emotivo intenso e vorticoso. “Le emozioni, provarle, sentirle, trasmetterle, sono un pericolo pubblico. Molto più facile circondarsi e venir attratti dai paradisi artificiali, inemotivi, indolori, del virtuale, in cui potersi nascondere. Ma io ho questo addosso, sono spudoratamente emotiva, e penso che tutto ciò sa attraente come una rivoluzione. Non si può stare bene a ogni costo in questo mio inguaribile amore per la libertà”, scrive la rocker, mettendo nero su bianco l’essenza più intima della propria anima. Che coraggio.

Raffaella Sbrescia

Umbria Jazz 2015: storia, passione ed eccellenza nel nome della musica

La musica intesa come evento totalizzante. Anima, cuore, emozioni e pensieri riuniti sullo stesso binario della passione. Questa ultima edizione di Umbria Jazz è stata seguita da tantissime persone, ogni anno sempre più numerose, a dimostrazione del fatto che la musica riesce ancora a riempire gli interstizi delle nostre anime sempre più avvizzite. Che sia per un concerto esclusivo o semplicemente per una performance on the road, il fluido movimento di note, più o meno famose, racchiude ancora la formula magica in grado di smuoverci dall’interno. I contorni di questa manifestazione così maestosa sono i territori umbri di Perugia e dintorni: ogni angolo, ogni odore, ogni scorcio si riveste di nuovo fascino, già forte di antica eco. L’aver preso parte a questo speciale avvenimento ci ha resi particolarmente felici ed orgogliosi, certi di poter sostenere che rassegne come quella di Umbria Jazz rappresentano un importante esempio di eccellenza italiana nel mondo.

Photogallery mista a cura di: Roberta Gioberti ( inviata a Perugia)

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

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Festival dell’Oriente 2015: un viaggio lungo cinque giorni nel parco di Novegro

Festival dell'Oriente 2015

Festival dell’Oriente 2015

Il parco esposizioni di Novegro (Milano) ospita la nuova edizione del Festival dell’Oriente, in programma fino al 2 giugno 2015. Nei tre padiglioni allestiti, l’atmosfera è caldissima, pregna di profumi, aromi, voci, musiche e rumori. Al centro della scena paesi lontani ma mai così vicini come in questo caso: India, Cina, Giappone, Thailandia, Indonesia, Marocco, Filippine, Vietnam, Tibet. Egitto, Uzbekistan, Mongolia, Nepal, Birmania, Corea, Cambogia aprono le porte all’ Italia, sempre più ponte di collegamento tra le culture del mondo. L’esperienza sensoriale offerta dal Festival prende forma attraverso mostre fotografiche, bazar, suk, gastronomia tipica, cerimonie tradizionali, spettacoli folklorisitici, medicine naturali, concerti, danze, incontri, seminari ed esibizioni. Atmosfere magiche e ovattate si inseguono nei numerosi e affollatissimi mercati tradizionali; oltre 500 espositori di prodotti tipici provenienti dai paesi orientali di tutto il mondo hanno esposto il meglio  della loro cucina per imperdibili  degustazioni.

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L’arte dei tamburi giapponesi, le lezioni dei Maestri del the, la preparazione dei sushi, le danze orientali, la scrittura tradizionale, l’arte dell’ikebana, il confezionamento e la cura dei bonsai, i massaggi delle varie tradizioni, il tai chi chuan, lo yoga non avranno più segreti per le centinaia di migliaia di appassionati giunti da tutta la regione Lombardia per partecipare alla kermesse. Suggestivi anche gli spettacoli legati alle arti marziali, celebrati con una giorntata dedicata, naturalmente celebrata nelle numerosissime aree tatami attrezzate all’interno dei padiglioni fieristici e che hanno ospitato ben 10000 atleti provenienti da tutto il mondo.

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Il cuore pulsante del Festival sono gli spettacoli, le esibizioni e gli show, snocciolati ininterrottamente da mattina  a sera nei 3 padiglioni e nelle decine di aree tradizionali allestite. Strumenti tipici, danze tradizionali, musiche originali ed esibizioni dal vivo hanno offerto un ampio saggio sulla magica cultura musicale orientale. Se a tutto questo aggiungiamo le coloratissime stoffe, gli originali accessori, i monili, i gioielli antichi, gli amuleti, gli incensi, le candele, gli oli essenziali, le ceramiche, gli infusi, le spezie, il celeberrimo thè, le campane tibetane, i gong, i sari, i kimoni e tutti gli altri prodotti legati al mondo orientale,  non potremo far altro che lasciarci travolgere da un’esperienza di conoscenza e divertimento a tutto tondo.

Raffaella Sbrescia

Photogallery a cura di: Simone Fracella

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