Il loro ep d’esordio s’intitola “Il suono analogico cova la sua vendetta Vol.1” e lo scorso 7 marzo i Santa Margaret lo hanno presentato per la prima volta dal vivo a Milano, al Circolo ArciOhibò, con un’energica performance, dimostrativa di un’affinità notevole all’interno del gruppo. La vendetta analogica della band milanese, nata dall’incontro della carismatica e bravissima cantautrice Angelica Schiatti con il chitarrista Stefano Verderi, che ha curato gli arrangiamenti e la produzione artistica dell’intero progetto, Leonardo Angelicchio (tastiere), Ivo Barbieri (basso) e Marco Cucuzzella (batteria), ha chiamato a raccolta numerosi spettatori. Al centro della scena la purezza di un sound che affonda le sue radici nel blues e nel rock, per poi perdersi in sonorità più psichedeliche e ritrovare infine la strada di casa con melodie tipiche della canzone d’autore italiana degli anni ’60. Dal debutto, avvenuto nel 2013, ne hanno fatta di strada i Santa Margaret che, dopo aver aperto i concerti di Deep Purple e Beth Hart ed aver trionfato al Coca Cola Summer Festival 2014, hanno pubblicato anche il primo singolo “Riderò”, colonna sonora dell’ultimo film di Natale di Aldo, Giovanni e Giacomo, “Il ricco, il povero e il maggiordomo” e si preparano alla pubblicazione della seconda parte del loro Ep con la certezza che le nostre entusiastiche aspettative, ad essi rivolte, saranno prontamente soddisfatte.
La città di Milano diventa sempre più generosa e aperta alla solidarietà attraverso la culturale musicale internazionale. Lo scorso 2 e 3 marzo il Teatro dal Verme di Milano ha ospitato il grande Galà dedicato alla musica Swing, lo “Swing Expo 2015”, uno show di forte spessore artistico e culturale mirato alla costruzione di un itinerario musicale ben strutturato. Un Galà di solidarietà, che ha letto in modo originale il song book americano degli anni ’30 e ’40, attraverso un percorso che ha intrecciato la storia della musica, del costume e dello stile vintage: dalle danze swing, a quelle irlandesi che gli immigrati in America diffusero e che diedero poi origine al Tip Tap di Harlem, fino ad arrivare al Boogie Woogie e al Rock & Roll, senza rinunciare ad una speciale citazione di Chopin. A destreggiarsi tra i tanti generi proposti la Big Band di Paolo Tomelleri (sax, trombe, tromboni, più le ritmiche), una sezione di archi, due pianoforti contrapposti, due batterie ed altri strumenti quali il corno francese, l’oboe e il flauto. Di grande impatto scenico le bellissime coreografie dello straordinario gruppo di ballerini professionisti, più volte al centro della scena, con le loro “dance battles” tra stili di ballo differenti. L’evento, nato grazie all’iniziativa Rotariana Lifenet, con l’adesione di Rotary Club appartenenti ai Distretti 2041, 2050, 2230, 1940, rientra all’interno del progetto “Health for Women in Senegal”, finalizzato alla costruzione del poliambulatorio dell’ospedale “Divine providence” in Senegal, un’area rurale in grave emergenza sanitaria, sociale e idrica.
Gli ospiti:
“International Hot Jazz Quartet” • Paolo Alderighi (I/USA, piano)
• Duke Heitger (USA, tromba )
• Engelbert Wrobel (D, sax & clarinet)
• Bernard Flegar (D, drums)
Special guest, eventi Milano
• Niki Parrot (Australia, double bass & vocal)
• Stephanie Trick & Rossano Sportiello (USA, piano)
Swing dancers, eventi MIlano
Vincenzo Fesi (dancer and choreographer of the stage of theater, IT), Marco Larosa and Sonia Salsedo (dancers and choreographers of the audience of theater, IT) and the internationally known dance group composed by Isabella Gregorio (IT), Katja Hrastar (Slovenia), Moe Sakan (Japan), Remy Kuoaku Kouame (France) and Pontus Persson (Swiden). A loro si uniranno i migliori ballerini di alcune scuole di ballo di varie specialità.
Estathé Market Sound, in programma dal 1 maggio al 31 ottobre 2015, è la grande novità nell’intrattenimento dell’estate milanese nell’anno di Expo 2015, a partire dalla location. Per la prima volta, infatti, i Mercati Generali di Milano aprono ad un festival promosso da So.ge.Mi con il sostegno del Comune di Milano, organizzato da Punk For Business in partnership con Estathé. Parte fondamentale dell’esperienza di Estathé Market Sound sarà l’area dedicata al cibo, tema portante di Expo 2015, declinato per l’occasione in un’esperienza di Quality Street Food con i prodotti di eccellenza dei Mercati Generali. Saranno presenti all’interno della food area operatori selezionati, che proporranno tutte le migliori qualità del cibo di strada della tradizione italiana e internazionale. Per quanto riguarda gli eventi musicali Francesco Renga, Skrillex, Club Dogo sono i primi nomi annunciati per i 6 mesi di appuntamenti in calendario, che vedrà ben 48 eventi serali e 6 mesi di appuntamenti gratuiti e diurni ogni sabato e domenica. Vista l’assoluta coerenza con i temi di Expo 2015, l’obiettivo è far diventare l’area dei Mercati Generali il nuovo centro di aggregazione per i cittadini italiani ed internazionali, con un’offerta artistica e culturale di primissimo livello, fino a costituire il primo Polo Agro Culturale in Italia.
Il commento di Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano: “La creatività e l’attrattività di Milano oggi la ritroviamo in questo nuovo Festival. Ringrazio chi ha creduto nella nostra città, rendendola ancora più viva con questo appuntamento. Ciò dimostra, una volta di più, quanta energia Milano è capace di dare. Expo in Città, all’interno di cui è organizzatore Estathé Market Sound, non finisce di stupire per il numero e la qualità di eventi che Milano saprà offrire ai cittadini e ai milioni di turisti che arriveranno per l’Esposizione Universale. Musica, divertimento, cibo e la possibilità di stare insieme saranno il filo rosso che saprà unire i concerti e le iniziative di questo festival, un’occasione anche per far conoscere meglio un luogo speciale di Milano’.
Movimento, energia, creatività. Ecco i tasselli fondamentali del particolarissimo puzzle musicale costruito dai Verdenadurante l’atteso concerto sold out tenutosi all’Alcatraz di Milano lo scorso 2 marzo 2015. Il richiamo della ricerca, l’energia del risveglio contrapposto alla decadenza latente, le parole, i suoni, i movimenti mai uguali, il laborioso contrasto tra ritmi e melodie hanno ipnotizzato il pubblico per più di due ore impastando pensieri e sentimenti in continua lotta tra loro. Elettrico, acustico, tribale il suono dei Verdena è corale ed assolutamente fisico. Alberto, Luca e Roberta non si sono risparmiati traghettandoci nelle viscere di un percorso malinconico, corrosivo, crepuscolare, eppure coerente, nel perseguire l’agognata libertà. Cavalcando l’onda del successo delprimo volume di “Endkadenz”, l’ album che ha destato gli entusiasmi di pubblico e critica, i Verdena hanno offerto al pubblico ben 27 canzoni alternando ballate semi-acustiche, ritmi tribali, inusuali sperimentazioni strumentali, rock maledetto e massicce dosi di synth elettronici ottenendo un risultato di forte impatto, in costante bilico fra trionfo e disastro. Al centro di un ordinato caos di note, il rodato gruppo di Bergamo ha disegnato le linee guida di una dimensione assolutamente unica, simile al percorso di una giostra del terrore: subito violenta, poi delicata e gradevole, poi, ancora, sinistra e misteriosa, infine caotica e psichedelica. Dolorosamente piacevole, il concerto dei Verdena è un’esperienza totalizzante, liberatoria, stuzzicante in cui le chitarre, le tastiere, i bassi e la batteria sono gli strumenti scelti per dare voce ad anime in continua evoluzione artistica.
Raffaella Sbrescia
SET LIST:
“Ho una fissa”
“Un po’ esageri”
“Sci desertico”
“Loniterp”
“Diluvio”
“Puzzle”
“È solo lunedì”
“Derek”
“Starless”
“Attonito”
“Lui gareggia”
“Caños”
“Castelli per aria”
“Trovami un modo semplice per uscirne”
“Inno del perdersi”
“Valvonauta”
“Vivere di conseguenza”
“Contro la ragione”
“Scegli me”
“Muori delay”
“Rilievo”
“Nevischio”
“Razzi arpia inferno e fiamme”
“Luna”
“Ovunque”
“Don Calisto”
“Funeralus”
Il Teatro alla Scala di Milano omaggia Mirella Freni. In occasione dell’ottantesimo compleanno della celebre soprano, lo scorso 25 febbraio lo storico teatro meneghino ha ospitato l’artista modenese che, insieme ai critici musicali Elvio Giudici e Alberto Mattioli, ha ripercorso le tappe della sua carriera, i ruoli più importanti, gli incontri che hanno segnato il suo cammino artistico. A scandire la serata una serie di video di alcune delle principali interpretazioni con cui la Freni ha segnato la storia del canto nel ventesimo secolo. Nella sua carriera, l’artista ha cantato nei maggiori teatri di tutto il mondo, si è esibita con grandi artisti come Domingo e Pavarotti, ed è statata diretta dai principali direttori: da Von Karajan a Gavazzeni, passando per Abbado e Muti. Decine e decine sono stati i ruoli che la Freni ha portato al successo: quelli verdiani come Elisabetta nel Don Carlo, Desdemona in Otello, Amelia nel Simon Boccanegra. Poi, ancora, quelli del repertorio belcantistico come Adina nell’Elisir d’amore o Elvira nei Puritani e Novecento con Adriana Lecouvreur e Fedora, senza dimenticare Puccini: Manon Lescaut, Tosca, Madama Butterfly, Suor Angelica e naturalmente la Mimì della Bohéme. Oggi, dopo aver detto addio alle scene, la cantante si dedica con gioia e fervore all’insegnamento del bel canto alle nuove generazioni
Alison Moyet live @ Fabrique Ph Francesco Prandoni
In occasione del suo nuovissimo ‘The Minutes Tour 2015′, la cantante inglese Alison Moyet si è esibita in concerto al Fabrique di Milano riportando sul palco non solo tutte le hits della sua trentennale carriera ma anche le intense composizioni contenute nel suo ultimo album di inediti intitolato “The Minutes”. Per l’unico appuntamento italiano della trance europea del tour, l’artista, sobria nel vestire ed elegante nelle movenze, ha coinvolto e divertito il pubblico con una scaletta interamente improntata alla sperimentazione elettronica. Synthpop ed electropop hanno scandito i grandi successi di Alison, nota al pubblico per la sua voce caratterizzata da toni bassi molto potenti, a cavallo tra blues e soul. Successi storici come ‘Only You’, ‘Don’t Go’, ‘Situation’, Nobody’s Diary’, ‘ Is this Love’, ‘Weak in the Presence of Beauty’, ‘Ordinary Girl’, ‘Sleep Like Breathing’, ‘Whispering Your Name’ hanno ancora una volta messo in luce la vibrante eleganza di una voce corposa, melodica, ricca, a tratti dark. Alla luce del suo intenso vissuto e della forte longevità artistica, Alison Moyet si è divertita a giocare con suoni, tonalità e temi, anche difficili, dimostrando che,dopo anni di silenzio, la sua identità artistica è ancora ben salda.
Un inesauribile serbatoio di energia, un vulcano inquieto, una personalità travolgente: Lorenzo Cherubini Jovanotti presenta “Lorenzo 2015 cc” alle Officine del Volo di Milano sulle due ruote di un motocross. A 48 anni, cantautore, nel senso letterale del termine, Lorenzo scommette su se stesso e sulle relazioni in maniera intrepidantemente coraggiosa. Nato sulla scia del grande entusiasmo creato dal forte successo ottenuto dal tour negli stadi nell’estate 2013, questo nuovo album si compone di ben 30 canzoni che l’artista ha voluto presentare con una serie di divertenti ed efficacissime infografiche.
L’idea del disco:
“Questo album è il frutto di un lungo viaggio, ogni volta è sempre un’emozione diversa, sempre più forte. Il progetto prende vita dal tour negli stadi dello scorso 2013.Trovarsi di fronte a tutta quella gente per un essere umano non è una esperienza comune. Con le mie infografiche vi rendo partecipi di quelle che sono state le emozioni che mi hanno portato fino ad oggi, come in una sorta di ciclo vitale: sono passato dalla grande euforia, ad un sentimento di benessere sempre più flebile, finendo in uno stato sfiducia, poi sconfinato nel buio cosmico. Il periodo di calo è coinciso con una brutta polmonite, sono stato veramente male poi, una volta guarito, mi sono rimesso in moto, ho coinvolto i miei musicisti di riferimento e ho cominciato a lavorare in maniera febbrile a questo lavoro. Oggi sono euforico, gasato, felice, ho voglia di mettermi in gioco e dare il massimo”.
Il lavoro in studio:
“Con Canova, si sa, il tassametro corre veloce e bisogna fare le cose per bene. Siamo andati nello studio Electric Lady costruito nel 1968 da Hendryx e abbiamo coinvolto numerosi musicisti che frequentano l’ambiente di New York. Quando hai a fianco Marc Ronson, sotto gli U2 che provano e Katy Perry a registrare una voce, ti senti contemporaneamente piccolo ed importante, acquisisci una nuova consapevolezza di quello che stai facendo”.
I temi affrontati nell’album:
“Beh, ci sono un po’ tutti: le illusioni, l’amore ( di cui io amo scrivere), il vento, le risate, gli amici, la poesia, l’informazione, l’eros, la pioggia, l’estate, la vita. In Lorenzo 2015 cc ho inserito la dance per ballare, l’amore per sognare, le canzoni estive per celebrare la mitica estate italiana (archetipo dell’infanzia e della giovinezza), le combat songs (quelle che hanno il ruolo di scardinare la realtà e ridergli in faccia), l’Africa , il sud del mondo, il rock (con tante chitarre), il crowner, il funk ( la mia radice), il mio essere cantautore di fatto (aldilà dell’antica valenza ideologica del termine)”.
La scelta dei brani:
“Ho scritto le canzoni di questo album sapendo che erano già state comunicate le date del tour, ho quindi infranto un mio tabù. Ho lavorato sotto pressione, con delle scadenze, eppure non ho rinunciato a nulla. Il vero cambiamento sta nella scrittura piuttosto che nel sound. Ho affrontato un tipo di scrittura narrativa, partendo sempre dal rap e filtrando le mie esperienze vissute in giro per il mondo. Ho scritto tanto e ho tenuto tanti pezzi perché non mi piace tenerli lì nel cassetto. Questo disco è una nuvola, un cloud, da cui piove la musica di cui si ha voglia. Mi piacerebbe sviluppare l’idea di pubblicare un singolo a settimana, creare una sorta di streaming delle emozioni. Sarebbe ambizioso provare a fare un disco di 10 canzoni ma ogni tentativo di riduzione mi portava a degli sbilanciamenti”.
Jovanotti
La grafica:
“Per la foto della copertina ho scelto una pettorina da motociclista per una doppia motivazione: la protezione non è una dichiarazione di attacco, non mi dichiaro invicibile, anzi mostro la mia fragilità, la vulnerabilità. Mi presento come un supereroe alla portata di tutti, con dei punti deboli. Seguendo questa linea di pensiero ho scelto anche il simbolo del fulmine perché, se da un lato cavalco l’energia, dall’altro sono nel mezzo di una crepa ed è proprio lì che succedono le cose, è lì che si intravvede la luce”.
Le parole chiave:
“In un mondo che impara ad interpretare le implicazioni dei senza, io scelgo la parola CON per scoprire come riuscire a mantenere attiva la nostra vitalità in una situazione di abbondanza”.
Africa:
“C’è l’Africa che conosco, quella che vorrei conoscere, quella che mi piace, quella che sogno. C’è Bombino che porta alle radici del blues. In questo disco c’è più Africa che in passato. Poi Manu Dibango un bambino di 81 anni, un uomo laureato i filosofia che ha precorso i tempi”.
Libertà.
“E’ quanto di più mutevole e granitico. Io ho lavorato intorno al sentimento della libertà. Il disco può avere tanti difetti, alcuni potrei anche enunciarli io, ma resta un disco libero. Istintivo e molto libero”.
Vita.
“Voglio evocarla ogni giorno. Inizialmente il titolo dell’album doveva essere “pieno di vita”, adoro scrivere e cantare canzoni che rendano migliore la giornata.
Rock’n’roll.
“Deve essere istintivo e non iper prodotto, va amato così com’è senza laccature, cerco la sbavatura che faccia divertire”.
Estate.
“Ho scritto “L’estate addosso” per il film che Gabriele Muccino girerà in estate. La sceneggiatura è forte ma io non potevo tenere la canzone ferma in un cassetto, ho pensato che se il brano avesse avuto successo magari ne avrebbe beneficiato anche il film. Con me ha collaborato anche Vasco Brondi, il mio testo in alcuni punti era un po’ datato e gli ho chiesto di darmi una mano. Il risultato è un mash up comprensivo di alcune sue immagini più pregnanti”.
Zibba.
“Mi ha dato una mano su “Una scintilla”. Lui è uno che sa scrivere”.
Band preferita
“I Beastie Boys, la mia band preferita di sempre. E’ per loro che ho voluto fare questo mestiere”.
L’ombelico del mondo
“E’ Ceppagna, in provincia di Isernia”.
Fallih Ballah
“Un dj arabo immaginario, la mia icona protettrice che mi ricorda de “falli ballà”!”
Be weird
“Non riesco a taggare le cose, sono un inquieto, ho la sindrome di quello che deve saper fare qualcosa. Faccio parte dei nervosi, quelli che sono dentro le crepe”.
Renzi
2L’ho sostenuto in passato e continuo a farlo oggi. Qualcosa ce l’ha dimostrata, compresi limiti ed errori, tuttavia credo ancora che possa rappresentare un’opportunità per il paese. Renzi è un politico puro, trovo pretestuoso confrontarlo con Berlusconi, vediamo cosa saprà fare per il paese”.
Il tour
“Il concerto nello stadio è una festa, in quanto tale includerà tutte le hit. In scaletta metterò non più di cinque canzoni del disco nuovo, soprattutto i singoli. Attualmente stiamo anche pensando a come strutturare la parte pomeridiana pre-concerto: vorrei dare spazio a nuove band interessanti, ci sarà sicuramente un dj set e non escludo qualche flusso di apertura nelle diverse scalette.
The Producers live @ Teatro Dal Verme Ph Francesco Prandoni
“Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatte le stelle, ecco perché ci attraggono”, con queste parole i Deproducers, l’eccezionale collettivo composto da Vittorio Cosma, Riccardo Sinigallia, Gianni Maroccolo e Max Casacci, ha accolto il pubblico del Teatro Dal Verme di Milano, lo scorso 24 febbraio, conducendolo per mano tra stelle, pianeti e galassie di tutto l’universo, grazie all’originale spettacolo che coniuga musica e scienza, intitolato “Planetario”. Creatori di suono, divulgatori scientifici ed innovativi sperimentatori, i Deproducers hanno scandito con delle affascinanti composizioni strumentali i numerosi interventi dell’astrofisico e direttore del Planetario Fabio Peri, il quale ha brillantemente introdotto al pubblico una serie di tematiche specificamente legate al mondo dell’astrofisica con un linguaggio semplice, leggero e colloquiale, senza tuttavia perdere il fascino della competenza settoriale.
The Producers live @ Teatro Dal Verme Ph Francesco Prandoni
Di grande impatto scenico le immagini ufficiali dell’ESA e della NASA ed i suggestivi visuals, creati ad hoc dal visual artist Marino Capitanio. Autori di due colonne sonore originali per il cinema come “Italy In A Day” di Gabriele Salvatores e “La Vita Oscena” di Renato De Maria, nonchè vincitori di importanti riconoscimenti come il Premio di Assomusica durante l’ultima Mostra Del Cinema Di Venezia, i Deproducers si confermano artisti innovatori, in grado di percepire il gusto e la curiosità di un pubblico curioso ed avido di novità. Al centro dello spettacolo le meraviglie del cosmo e il mistero della sua nascita, le costellazioni e la loro mitologia, il rapporto tra l’Uomo e l’Infinito e soprattutto le recenti conquiste dello spazio che hanno riportato l’attenzione verso l’Universo: dalla missione di Samantha Cristoforetti (la prima italiana nello spazio) all’atterraggio della sonda Philae su una cometa lontanissima dopo un viaggio lungo 10 anni. Flussi e stormi di note oniriche hanno, dunque, cullato lo spettatore lungo un viaggio della durata di svariati anni luce. Nel tentativo di portare noi stessi tra le stelle o di trasmigrare lo spazio dentro di noi, le suggestioni sono sopraggiunte improvvise, inattese ed intermittenti mentre, sospesi in questo sconfinato Universo, ancora attendiamo l’arrivo di un nostro messaggio in codice binario, inviato nel 1974, agli alieni posti a 23 mila anni luce da noi.
Tutto esaurito al Blue Note di Milano lo scorso 22 febbraio per il live di Antonella Ruggiero e lo strepitoso Color Swing Trio composto dal grintoso Christian Meyer alla batteria, il raffinato Paolo Alderighi al piano ed il celebre Alfredo Ferrario al clarinetto. Con un sofisticato repertorio di musica anni trenta e quaranta, l’eccezionale ensemble ha rivisitato in chiave contemporanea ciò che si suonava nei jazz club di New York prima della seconda guerra mondiale. Tinteggi, schizzi e pennellate di raggae, di funky, di jazz, di disco-swing hanno colorato la nutrita selezione di canzoni in scaletta testimoniando la tenerezza, l’autenticità e la veridicità di sentimenti che non conoscono la parola oblìo.
Color Swing Trio
Passando dall’Italia fra le due guerre, alla musica da ballo americana, agli storici brani del repertorio della strepitosa Antonella Ruggiero, l’inedito gruppo ha divertito il pubblico estasiandolo a più riprese con ampie improvvisazioni strumentali di eccelsa qualità. Al centro di un vero e proprio happening artistico, la performance di Antonella ha profondamente colpito il pubblico, grazie al raro istrionismo di una voce che rimane una delle più belle del nostro tempo. Distanti, controverse ed appassionate, vorticose, travolgenti peregrinazioni artistiche, anche molto audaci, hanno fruttato intermittenti applausi scroscianti. Gli ultrasuoni vocali di Antonella e la maestria strumentale del Color Swing Trio racchiudono la magica essenza di un miracolo capace di ripetersi nel tempo, chiamato musica.
INSIDE OUT – 29 SOUTH Milano e VELIER S.p.A. presentano Midnight Rambler la mostra personale di Gabriele Vegna. La mostra Midnight Ramble è un itinerario fra arte, design e musica. Un percorso che integra le opere dell’artista Gabriele Vegna con il design originale americano degli anni ’60 e ’70 di Inside Out e 29 South, in un unico progetto. La mostra non vuole essere un viaggio nostalgico attraverso quegli anni, ma una rivisitazione di quelle tendenze culturali che hanno influenzato l’arte, la musica e il costume delle persone in ogni parte del mondo. I quadri di Gabriele Vegna, pezzi unici originali, sono un interpretativo omaggio alla musica rock. Dipinti realizzati in stile realistico, con i colori dai toni volutamente caldi, in modo da accentuarne il contrasto e i chiaroscuri. Pittura che è un richiamo alla British Pop Art, in modo particolare a Peter Blake che di quella corrente artistica è considerato il padre. Lou Reed, Frank Zappa, Jimi Hendrix, Beatles, Rolling Stones, Keith Richards, Jim Morrison, sono icone di una generazione arrabbiata. Personaggi spesso additati al rango di nemici pubblici, per la loro immagine definita oltraggiosa. Immagine basata sugli scandali, sulla droga e sugli eccessi, ma compositori e musicisti dalla mente acuta. Autori di testi irriverenti, nemici del falso moralismo, dell’ipocrisia sessuofoba, del capitale.
Inside out e 29 South
Gabriele Vegna vive e lavora a Milano. I suoi quadri rappresentano la musica rock. Musica che è stata la colonna sonora di una generazione, la sua, da molti definita “folle”, ma capace di creare l’irriverente genialità della Controcultura e i musicisti che danno vita alle sue opere ne sono stati fra le bandiere. Icone di una generazione dalle forti tensioni e contraddizioni che, con la forza delle proprie idee, è riuscita a scarnificare e poi rigenerare, in maniera indelebile, il pensiero, il costume e il modo di vivere. Controcultura che è diventata, con pieno diritto, patrimonio della cultura collettiva e quei musicisti per sempre ne faranno parte.
Inside out e 29 South è un spazio grande e accogliente che si distingue per la particolarità degli interni. Un loft ricavato dai locali di un’ex tipografia, situato all’interno di un cortile dove convivono laboratori artigianali, antiquari, sale di registrazione, studi grafici e di architettura. Inside out e 29 South sono un unico progetto che propone un’ampia selezione di arredi originali americani. Un luogo ideale per eventi, mostre, set fotografici e progetti creativi su misura. Qui si incontrano il gusto dell’arredo funky anni 60/70 e lo stile Tiki Hawaiano e il mid century-modern design.
Velier S.p.A. E’ un’azienda genovese che da più di 60 anni commercia nel settore dei vini naturali biologici e rum di altissima gamma e da collezione. Luca Gargano dirige la società con la filosofia della qualità delle scelte e del commercio indipendente fondato sui rapporti umani. Luca Gargano è anche l’autore del primo protocollo mondiale “Triple A” che delimita la frontiera tra il vino biologico e il vino tecnologico.
Dal 12 Marzo al 12 Aprile Opening – Giovedì 12 marzo dalle 19,00 alle 22,00 29 South Milano – Via Gian Francesco Pizzi 29 – 20141 Milano
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