Sarah Jane Morris live: una “Bloody rain” di emozioni al Blue Note di Milano

Sarah Jane Morris (foto di repertorio) ph Tonino Bernardelli

Sarah Jane Morris (foto di repertorio) ph Tonino Bernardelli

Una “Bloody Rain” di emozioni si è abbattuta sul Blue Note di Milano con il grandioso live della celebre performer britannica Sarah Jane Morris. In Italia per presentare dal vivo i brani del suo ultimo lavoro di inediti intitolato, per l’appunto,” Bloody Rain”, l’artista, più volte paragonata a Nina Simone e Janis Joplin, ha conquistato la platea del noto club meneghino con un memorabile concerto unplugged. Accompagnata dai bravissimi e ormai fidati collaboratori Tim Cansfield e Tony Remy alle chitarre, la Morris entra in scena con un vistoso abito bicolore e la sua inconfondibile capigliatura. Istinto e passione, pena e dolore, gioia e condivisione sono i cardini lungo i quali si muove la sua voce calda e profonda.

Alle 21.00 di un incandescente sabato milanese, le vuote ed assolate strade lasciano nel cuore un sentimento di malinconica solitudine, il sole sembra non voler andar via e, al suo interno, il Blue Note, pieno di persone ed eccezionalmente aperto in occasione di Expo 2015, è ancora illuminato a giorno. Sarah Jane Morris fa il suo ingresso in scena con uno sguardo fiero ed austero al contempo, le sue movenze si fan via via sempre più pronunciate, così come i brani in scaletta si muovono con grazia tra le fibre di cuori stanchi e affaticati.

Sarah Jane Morris

Sarah Jane Morris

«Enjoy the journey», esordisce l’artista, introducendo il suo show e, in effetti, di viaggio si tratterà. Le canzoni del suo “Bloody Rain” richiamano correnti musicali e tematiche ascrivibili a tanti posti nel mondo. L’Africa, in particolare, è il continente più caro alla Morris che, attraverso la sua voce, dà spazio a persone, popoli, realtà altrimenti relegate nell’angolo più buio della nostra mente in perenne cerca di svago. Intensa, disinvolta, pronta a donarsi al pubblico senza remore, Sarah racconta dei suoi amori, della sua famiglia, ricorda sua madre, sua musa ispiratrice, senza tralasciare neanche la più intima delle sue riflessioni. Pensieri, parole, note, sguardi si sfiorano, s’incrociano, si evitano, si parlano; tutt’intorno c’è il silenzio rispettoso e reverenziale di un pubblico attento, emozionato e partecipe. La forte personalità della Morris trova un notevole sostegno nell’immensa bravura di Cansfield e Remy, pronti ad esaltare ogni sfumatura della sua voce ma anche a trarre il meglio dai propri strumenti.

Per il gran finale la rossa passionaria inglese chiama sul palco due ospiti per cantare con loro  rispettivamente “I shall be released” di Bob Dylan e  “Don’t leave me this way” di The Communards coinvolgendo il pubblico in un botta e risposta dal fascino ancestrale. Nel congedarsi, l’artista annuncia nuove date a dicembre, durante le quali si esibirà con la band ma a noi è sembrato che la sua voce fosse già sufficiente a regalarci tutto ciò di cui avevamo bisogno: l’energia di emozioni da incanalare per vivere sognando.

Raffaella Sbrescia

Lorenzo Jovanotti: da Peter Pan a Supereroe con tre sold out allo stadio San Siro

Jovanotti @ Stadio San Siro ph Maikid Michele Lugaresi

Jovanotti @ Stadio San Siro ph Maikid Michele Lugaresi

“Grazie per avermi fatto giocare al gioco del rock’n’roll, mi sono sentito un supereroe anche se noi tutti abbiamo un superpotere: l’amore che, mosso dal desiderio, è il superpotere più forte”. Così Lorenzo Cherubini Jovanotti saluta, commosso, il pubblico dello stadio San Siro di Milano in occasione dell’ultima delle tre date meneghine, tutte sold-out. Il Peter Pan della musica italiana porta a casa non solo un record ma una soddisfazione che va oltre le aspettative. Merito, forse, di uno show veramente strabordante da ogni punto di vista. Lorenzo è vita, gioia, speranza, emozione, energia, ispirazione e nel suo live ciascuno di questi elementi trova una precisa collocazione rimpinguando vuoti e mancanze di cuori afflitti da un mondo troppo pieno di brutture. Richiamato dal futuro grazie a una sfiziosa clip a metà tra “Guerre stellari” e “Ritorno al futuro”, Jova utilizza la sua passerella –fulmine come strumento per instaurare un intimo processo di connessione con il pubblico.

Jovanotti @ Stadio San Siro ph Maikid Michele Lugaresi

Jovanotti @ Stadio San Siro ph Maikid Michele Lugaresi

Carico ed instancabile, proprio come un supereroe, Lorenzo catalizza l’attenzione su di sé ballando, correndo da un lato all’altro del palco, saltando, rotolandosi o, più semplicemente, toccando le corde del cuore con i successi che hanno scandito la sua carriera e la nostra vita. Capace di cambiare registro, linguaggio, mise e messaggio, Lorenzo è un artista trasversale. La sua musica, che sia quella recente proveniente dall’ultimo “Lorenzo 2015 CC” o quella più lontana nel tempo di “Lorenzo 1994”, racchiude la nostra essenza umana, senza trascurare eccessi e contraddizioni.

Jovanotti @ Stadio San Siro ph Maikid Michele Lugaresi

Jovanotti @ Stadio San Siro ph Maikid Michele Lugaresi

Le canzoni in scaletta scorrono via una dopo l’altra, come se ci trovasse sulle montagne russe. Impossibile restare fermi, specie sulle note di “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang”, l’ultimo brano ritmato prima di una seconda parte dedicata a brani più lenti, pronti a lacerare le fibre dei cuori più sensibili: una versione reggae di “Bella” introduce “Stella cometa” perfettamente arrangiata per entrare in fusione con “Ora”. Particolarmente toccante l’interpretazione di “Fango”, soprattutto grazie alla bellissima clip sul mega schermo tratta dal film Lousiana di Roberto Minervini.

Jovanotti @ Stadio San Siro ph Maikid Michele Lugaresi

Jovanotti @ Stadio San Siro ph Maikid Michele Lugaresi

L’energia del pubblico si fa incontenibile con “L’ombelico del mondo” “L’estate addosso”, “La notte dei desideri”. Lacrime, luci, laser e battiti colorano di emozione lo stadio per  una splendida versione minimal de “Le tasche piene di sassi”. Jova è un “Ragazzo fortunato” perché ha trasformato il suo sogno in realtà e, forse, per proprietà transitiva, anche noi potremmo considerarci fortunati se riusciamo ancora a credere che la musica possa regalarci gioia e ispirazione. Lorenzo si è dato una possibilità e quel che ne è conseguito lo conosciamo. Ora, a luci spente, tocca a noi fare la nostra parte e lottare fino alla fine per realizzare i nostri sogni.

Raffaella Sbrescia

Spirit de Milan: alla riscoperta della Milano che fu nel cuore della Bovisa

Inaugurazione Spirit de Milan Ph Stefano Vercesi

Inaugurazione Spirit de Milan Ph Stefano Vercesi

Milano al centro del mondo, Milano vetrina d’Italia, Milano Expo 2015, Milano da bere, Milan l’è on gran Milan. Per chi non ha solo voglia di lustrini e paillettes, dallo scorso 25 giugno c’è Spirit de Milan, un’oasi di autenticità nel cuore del quartiere Bovisa di Milano. Nel cortile della Cristalleria Livellara è nato un nuovo spazio dedicato alla riscoperta della vecchia Milano con tanto di cucina milanese rivisitata, piccole esibizioni in dialetto e tanta musica dal vivo. Un luogo dove ridere, ballare, bere, mangiare, chiacchierare, incontrarsi e fare nuove amicizie partendo dalla condivisione dei buoni valori e dalla riscoperta dell’autentica “milanesità”.

Inaugurazione Spirit de Milan Ph Stefano Vercesi

Inaugurazione Spirit de Milan Ph Stefano Vercesi

Abbiamo partecipato allo speciale evento di inaugurazione intitolato “Barbera e champagne”, una grande festa durante la quale le porte della fabbrica si sono riaperte per catapultarci indietro nel tempo, in quella Milano in bianco e nero da fotografia. Ad accoglierci un bicchiere di vino,  il profumo dei migliori piatti della cucina milanese, la classica “michetta” con il salame, una grande pista da ballo e i segreti della Milano che fu. Seguendo la prospettiva di diventare il nuovo punto di riferimento della comunità swing di ballerini e musicisti e di tutti i curiosi e appassionati di questa affascinante atmosfera, il cortile si è animato fino a tarda sera con note, parole e canzoni grazie a musicisti di tutte le età animati da un’unica grande passione: la musica.

 

 

Diz Festival: dal 3 al 5 luglio a La Fabbrica del Vapore di Milano

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DIZ è il primo festival pensato da I Distratti, realtà attiva da anni nell’organizzazione di iniziative musicali, e della promozione culturale a MilanoDIZ sarà un festival dall’approccio internazionale, una rassegna centrata sulla qualità musicale del cast, che sarà in grande parte composto da artisti in arrivo da tutto il mondo, ma anche nel modo di porsi e nei servizi che offrirà al pubblico, come lo è già stato al lancio della campagna abbonamenti venduti a scatola chiusa, ottenendo un risultato senza precedenti in Italia. Tre giorni dedicati alla musica, con 30 band da tutto il mondo, più di 35 ore di spettacoli tra live, performance e DJ set, nel cuore della città. La prima edizione di DIZ avrà luogo alla Fabbrica del Vapore, dal 3 al 5 di Luglio 2015, e sarà inserito nel calendario di Expo in città.

Ecco i primi nomi annunciati:

TALISCO, JOE BELLE MAISON TELLIERGIULIANO DOTTORILUCIO CORSI,ILARIA GRAZIANO & FRANCESCO FORNI, OLTRE AI MAMAVEGAS, SYCAMORE AGE e DARGEN D’AMICO sono i nomi che si vanno così ad aggiungere ai già confermati NOVA HEART (CHN) in arrivo direttamente dal GLASTONBURY FESTIVAL, DIMARTINO (IT), MEG (IT), TALISCO (FR), C+C=MAXIGROSS (IT), DANIELE CELONA (IT), LUCA SAPIO & THE DARK SHADOWS (IT), FRANK SENT US (IT), IO?DRAMA (IT) .

DIZ FESTIVAL pensa anche al pubblico. Dopo aver coinvolto nella scelta della line up i 200 che hanno acquistato l’abbonamento a scatola chiusa attraverso il crowdfunding, per il Festival saranno messi a disposizione un parcheggio per biciclette e servizio ciclofficina a cura di Associazione FUCINE VULCANOfood con una particolare selezione di cibi di strada, un’area gioco/relax con sdraio, ombrelloni, biliardini e altri svaghi a cura del MADAMA HOSTEL, associazione nata da sei ragazzi già coinvolti in esperienze di hospitality e associazionismo molto attivi su Milano.

 


Radio Italia Live, ancora un grande successo per il concerto che riunisce 100mila anime ogni anno

 piazza Radio Italia

Il meglio della musica italiana sul palco allestito in Piazza del Duomo a Milano per l’attesa quarta edizione di “Radio Italia live”. L’evento, che quest’anno ha goduto anche della risonanza internazionale data da Expo 2015, ha chiamato a raccolta circa centomila persone per una grande festa all’insegna della musica. A condurre la serata l’inossidabile coppia formata da Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, affiancati da Daniele Bossari, in zona backstage. Se da un lato i due conduttori si confermano ottimi performers con le loro parodie e canzoni storiche opportunamente rivisitate, dall’altro la loro conduzione ha sofferto di parecchie ripetizioni e qualche battuta forse lasciata un po’ troppo al caso.

Per quanto riguarda la scaletta, i brani scelti dagli artisti di questa edizione hanno rispecchiato molto il gradimento generale del pubblico italiano, non sono mancati diversi richiami alla scorsa edizione del Festival di Sanremo e alle ultime edizioni dei talent show nostrani. Ad inaugurare il concertone è l’ospitata a sorpresa di Luciano Ligabue, per la prima volta sul palco in Piazza Duomo, che ha cantato l’ultima “C’è sempre una canzone” e il classico “Urlando contro il cielo” in versioni acustiche, solo chitarra e voce. A scandire le note dei brani in programma è l’orchestra sinfonica italiana, diretta dal maestro Bruno Santori, pronta ad accompagnare il primo ospite ufficiale: si tratta di Max Pezzali che, se con “Tieni il tempo” fa scatenare la piazza, con “È venerdì” apre una finestra sul suo nuovo lavoro intitolato “Astronave Max”. La performance del cantante sii conclude con “Sei un mito”, un vero e proprio tuffo amarcord. L’elegantissima Alessandra Amoroso offre al pubblico una triade dei suoi migliori successi, comprensiva di  ”Amore puro”, “Bellezza incanto e nostalgia” e “Senza nuvole” mentre il vincitore della sezione Nuove Proposte dell’ultimo Sanremo, Giovanni Caccamo delizia il pubblico  con “Ritornerò da te”. Grande entusiasmo per l’ospite internazionale di quest’anno, ovvero il noto dj Bob Sinclar che ha scaldato la piazza, affamata di selfie e video, con “Far l’amore” e “Feel the Vibe” feat. Dawn Tallman.

Marco Mengoni ph Elena Rebecca Odelli

Marco Mengoni ph Elena Rebecca Odelli

Ancora giovani, per l’intermezzo denominato “Radio Italia 3.0″ con Nesli e la sua “Buona fortuna Amore”, seguito dalla straripante performance di Marco Mengoni. Piazza in delirio per lui, letteralmente scatenato sul palco sulle note di “Guerriero”, arricchita da una notevole coda strumentale. Energico e travolgente anche il nuovo singolo “Io ti aspetto”, veramente tutto da ballare. Emozionante il canto unanime della piazza sulle note de “L’essenziale”, ormai grande classico della canzone italiana contemporanea. In veste sportiva e super abbronzato, l’amatissimo Fedez sale sul palco introdotto dallo zio J-Ax: la giocosa “Generazione Boh” e i due conosciutissimi duetti  ”Magnifico” con Francesca Michielin e poi “L’amore eternit” con Noemi incontrano un forte entusiasmo da parte del pubblico. Subito dopo è il vincitore dell’ultima edizione di X Factor Lorenzo Fragola a tenere banco con la sanremese “Siamo uguali”. Straripante anche l’energica esibizione di Nek, davvero in grande forma: “Fatti avanti amore”,  “Se telefonando” e la classica “Laura non c’è” conquistano il pubblico; originale anche la simpatica parodia di “Grande Amore”, interpretata dallo stesso artista insieme a Luca e Paolo, non senza un notevole dispendio di energie vocali da parte di entrambi.

Cesare Cremonini Ph Elena Rebecca Odelli

Cesare Cremonini Ph Elena Rebecca Odelli

Di grande spessore musicale e scenico anche la performance di Cesare Cremonini, sempre più punto di riferimento della scena musicale italiana, che ha proposto al pubblico tre brani provenienti dalla sua produzione più recente come “Logico #1″, “GreyGoose” e l’ultimo singolo “Buon viaggio (Share the love)”. La chiusura del grande show è affidata a Gianna Nannini, la quale ha salutato Piazza Duomo con “Lontano dagli occhi” di Sergio Endrigo, “Dio è morto” dei Nomadi, interrotta nella prima strofa e poi ripresa dalla cantante che si è subito scusata con il pubblico e con l’indimenticabile grande successo del 1995 “Meravigliosa creatura”.

Raffaella Sbrescia

Gianni Morandi superstar al Wired Next Fest, uno di noi ma con un milione di like in più

Gianni Morandi @ Wired Next Fest Ph Ernesto Roscio - Zoe Vincenti

Gianni Morandi @ Wired Next Fest Ph Ernesto Roscio – Zoe Vincenti

Lo spazio del Main Dome del Wired Next Fest ai Giardini Indro Montanelli di Milano si è riempito in un nano secondo, travolto da applausi e risate per l’intervento di Gianni Morandi, invitato in qualità di ospite d’onore, in quanto esempio da tenere in cosndierazione in termini di innovazione e cultura digitale. Con la naturalezza e l’immediatezza che da sempre lo contraddistinguono, l’artista ha raccontato a cuore aperto la sua relazione con i social network e con i suoi Facebook Addicted fans.  “Vivo la mia presenza su Facebook come un gioco e deve rimanere tale”, ha esordito Gianni, accompagnato dall’inseparabile moglie Anna, figura sempre più importante non solo nella realizzazione degli scatti postati quotidianamente da Gianni ma sempre più protagonista delle immagini stesse.

Gianni Morandi @ Wired Next Fest Ph Ernesto Roscio - Zoe Vincenti

Gianni Morandi @ Wired Next Fest Ph Ernesto Roscio – Zoe Vincenti

Capace di reinventarsi ogni giorno, di sfidare la quotidianità con semplicità e naturalezza, Gianni è uno di noi, con un milione e 400 mila like in più su una pagina aperta da una fan nel 2009, oggi gestita direttamente da lui fin dal 2012. 4 like al secondo e una media di 50.000 like a post sono il risultato di una geniale intuizione, così come lo stesso Gianni racconta: “Postare immagini positive, della mia quotidianità, delle piccole cose di tutti i giorni. Le foto in cui cerco di dare una notizia professionale non funzionano altrettanto bene, nemmeno quando ho annunciato il nuovo progetto con Baglioni”. Attento, presente e pronto a rispondere a tutti, adulatori e detrattori compresi, in merito alle critiche e ai messaggi negativi Gianni afferma tra aneddoti, battute e sorrisi distesi: “Non mi arrabbio mai, prima penso e rifletto, poi cerco di rispondere cautamente”.

Gianni Morandi @ Wired Next Fest Ph Ernesto Roscio - Zoe Vincenti

Gianni Morandi @ Wired Next Fest Ph Ernesto Roscio – Zoe Vincenti

“La sera, continua, dedico almeno un paio d’ore a leggere tutti i commenti e a rispondere ai messaggi, se tieni una pagina su Facebook devi essere presente, farti sentire, far vedere che ci tieni”. Certo, confessa Gianni, inizia ad essere faticoso essere originali: “Dal giornalaio alla pattumiera, ormai ho postato di tutto. Farsi venire idee nuove è sempre più difficile. Per diversificare ho iniziato a pubblicare anche clippini video, come fa Vasco, dove canto con la chitarra. In termini di like funzionano un po’ meno, ma sono graditi Ho anche pensato che, avendo inciso più di 600 canzoni, dovrei riuscire a coprire almeno 2 anni (ride ndr)”. “Ho sempre comunicato così con la gente. Mi ricordo sempre da dove sono partito, il fatto che dormivamo in 4 in una stanza; io sono uno di loro che si è trovato per caso ad essere un cantante e stare su di un palco”. Infine il metodo, importantissimo: “Ho un taccuino nel quale mi segno le persone a cui ho risposto, ma ormai non ce la faccio più”, scherza Gianni ribadendo che tutto è deve rimanere un gioco.

Raffaella Sbrescia

Video: Gianni Morandi al Wired Next Festival

Wired Next Fest 2015: i Subsonica presentano il video di “Attacca il panico”

Subsonica @ Wired Next Fest 2015 . Ph Roscio - Vincenti

Subsonica @ Wired Next Fest 2015 . Ph Roscio – Vincenti

Subsonica e Wired avevano premiato Stefano Bertolino, Anna Cordioli, Francesco Moroni Spidalieri  durante il Festival Internazionale del Film di Roma per il video di “Lazzaro”, il singolo che anticipò l’uscita di “Una nave in una foresta”. Oggi,  i vincitori di quel contest hanno presentato al pubblico del Wired Next Fest, a Milano, il video – premio, prodotto da Wired e legato ad “Attacca il panico”, un altro brano contenuto nello stesso album dei Subsonica, presenti all’evento con un intervento incentrato non solo sul digitale ma anche sulla propria evoluzione musicale ed identitaria.

Al centro del videoclip un filmato virale, messo in rete da un diabolico hacker, creato ad hoc per diffondere un avviso secondo il quale una tempesta solare avrebbe causato la perdita di tutti i dati digitali: foto, documenti, ricordi di una vita, tutto alla mercè di uno schermo. Ecco susseguirsi frame di file chilometriche di persone che si ammassano sulle porte dei negozi di fotografi e immagini di decine di stampanti letteralmente in tilt a causa dell’ultimo disperato tentativo di salvare la propria identità da parte degli esseri umani. “Io ce l’ho nel sangue il pensiero che irrita, questo vespaio di paure che si agita.  Qui nella mente inquietudine e replica, dietro la tela di un mattino di tenebra. Ce l’ho nel sangue per come siamo stanchi delle illusioni appiccicate sotto ai banchi. Qui nella mente sognare una trappola e che l’amore è un’invenzione che lacera”, cantano i Subsonica in “Attacca il panico”: un pensiero che irrita, un vespaio di paure che si agita, inquietudine, stanchezza, invenzioni che lacerano, lottano contro “il futuro che scivola”, si scontrano con il “sogno dissanguato d’identità”, resistono nonostante “tonnellate di oscurità”, rubano il fiato ai diavoli negli inferni e nelle ostilità di ogni giorno, sempre più simile ad una battaglia per la propria rinascita. Attraverso il supporto visivo legato a questo brano si fa, quindi, ancora più potente il messaggio veicolato da un testo tragico e fiducioso al contempo.

Subsonica @ Wired Next Fest 2015 . Ph Roscio - Vincenti

Subsonica @ Wired Next Fest 2015 . Ph Roscio – Vincenti

Figli di quegli anni ’90 in cui si  andava alla ricerca di nuovi suoni, spesso lontani dalla tradizioni e ancora più spesso vicini ad una necessaria voglia di sperimentazione, i Subsonica, da sempre legati  a doppio filo a ragionamenti e discorsi connessi all’interattività, alla contaminazione sonora, alla dimensione elettronica del mondo-musica raccontano con fedele trasparenza un’urgenza collettiva, un disagio forte che, tuttavia, non si priva della speranza e dell’eterno strumento della resistenza.

Raffaella Sbrescia

Stomp: una travolgente festa metropolitana al Teatro Nazionale di Milano

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Stomp, l’ensemble inglese di Brighton che dal ’91 imperversa sulle platee di tutto il mondo, arriva al Teatro Nazionale di Milano con l’ondata di travolgente energia che contraddistingue ogni singola performance. Con uno spettacolo che non conosce pause, in cui è possibile scorgere elementi della Pop Art, del Futurismo e del cinema muto, dei cartoons e del circo, gli otto percussionisti, ballerini e acrobati coinvolgono il pubblico nel loro magico mondo fatto di richiami artistici, generi trasversali e commistioni estemporanee.  Frutto di una drammaturgia del suono e di un rigoroso lavoro corale di precisione e di fantasia, lo show creato dai coreografi Luke Cresswell e Steve McNicholas unisce ritmo e creatività, percussioni, danza e soprattutto comicità.

Ritmi tribali africani, hip hop, break dance, tip tap, heavy metal creano un irresistibile miscuglio dal sapore tutto metropolitano. L’aspetto più poetico dello spettacolo sta nel fatto che ogni singolo elemento del corpo è parte integrante del suono: le fibre dei muscoli, lo screpitìo delle osse, il fruscio delle mani, la lucentezza del sudore, la consapevolezza della fatica fisica mettono in risalto il fascino ancestrale di una formula dal fascino universale.

Stomp -Foto ufficio stampa

Stomp -Foto ufficio stampa

Gli strumenti scelti per questa grande festa sono oggetti comuni della realtà urbana e industriale: bidoni, coperchi, sacchetti di plastica e di carta, scope, cerchioni di ruote, accendini, sturalavandini, tubi di gomma,  lamiere, lavelli di cucina, carrelli della spesa. L’ idea è quella di assurgere a dignità artistica i rifiuti e i materiali di scarto della nostra civiltà dei consumi all’interno di un vortice di suoni in grado di stupire sia i bambini che gli adulti di tutte le età  e di ogni nazionalità, un messaggio che in concomitanza di Expo 2015 aumenta esponenzialmente l’allure internazionale di uno show da non perdere.

Raffaella Sbrescia

Teatro Nazionale dal 19 al 31 maggio (martedì- sabato ore 20.45, sabato e domenica anche in pomeridiana ore 15.30, ingresso 57,50-28,50, info 02.00.64.08.88)

Fabrizio Bosso quartet live al Blue Note per un raffinato omaggio a Duke Ellington

Fabrizio Bosso quartet live @ Blue Note

Fabrizio Bosso quartet live @ Blue Note

Metti una sera al celebre Blue Note di Milano sulle trascinanti note jazz del Fabrizio Bosso quartet. Eleganza, raffinatezza, padronanza , maestrìa, gioco ed estemporanea creatività sono gli elementi principali della speciale formula musicale proposta dal noto trombettista , affiancato da Julian Oliver Mazzariello al pianoforte, Luca Alemanno al contrabbasso e Nicola Angelucci alla batteria.  Tecnica, professionalità e carisma hanno caratterizzato una performance di notevole spessore, principalmente incentrata sull’esecuzione di alcuni brani contenuti in “Duke”, il disco tributo, in uscita il prossimo 26 maggio, con cui Fabrizio Bosso ha voluto omaggiare uno dei più influenti compositori del Novecento come Duke Ellington. Se l’album si fa forte anche dei funambolici arrangiamenti rivisitati da Paolo Silvestri, Bosso  e compagni colorano il live con il proprio talento, sofisticate improvvisazioni, fraseggi al cardiopalma ed avvolgenti scariche di note. Si vai dai ritmi travolgenti di Caravan e Perdido, al romanticismo di In A Sentimental Mood, al lirismo di Solitude fino alla frizzante freschezza di  I Don’t Mean A Thing  (If It Aint’t Got That Swing).

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Il progetto, audace ed ambizioso, rivisita sacri successi jazz senza stravolgerli e  lasciando il giusto spazio al gusto e all’estro creativo di professionisti in grado di spaziare con una certa padronanza tra generi trasversali. Irresistibili virtuosismi hanno avvolto il pubblico in un caleidoscopio di colori e timbriche sofisticate, a metà strada  tra  atmosfere quasi d’antan e una contemporanea leggerezza, per un’indimenticabile serata vissuta a cuor leggero.

Raffaella Sbrescia

Mengoni live 2015: cronaca di una festa tecnologica eppure autenticamente umana

Marco Mengoni live @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Marco Mengoni live @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Il “Mengoni Live 2015″ è appena iniziato eppure fiumi di parole stanno già scorrendo da giorni per elogiarne bellezza, forma e contenuti. Marco Mengoni si conferma artista a tutto tondo con un concerto spettacolare, in grado di travolgere quello stesso Forum di Assago che lo accolse anche quando, nell’ormai lontano 2011, il cantautore cominciava ad affacciarsi sulla scena musicale italiana. Da allora ad oggi Mengoni ha saputo posizionare nel modo più giusto le tante tessere del suo pregiato mosaico vocale ed il risultato rispecchia appieno la grande versatilità della sua magica voce. Gremito in ogni ordine di posto ed incandescente, sia in senso metafisico che letterale, il Mediolanum Forum ha assistito allo svolgersi di una grande festa in cui l’autentico e reciproco affetto tra l’artista ed il suo pubblico hanno creato una catartica parentesi della durata di due ore.

Marco Mengoni live @ Palapartenope ph Luigi Maffettone

Con una lunga scaletta, composta da ben 22 brani, Marco ha ripercorso la propria discografia, più e meno recente, stravolgendo quelli che erano stati i cavalli di battaglia degli esordi e restituendo nuovo lustro ai brani  di“Parole in circolo”, già doppio disco di platino. “Credo in chi non ha ancora una strada, non credo in chi le strade le distrugge. Non credo agli eroi, alla perfezione, agli sconti, ma credo al sogno, alla fatica, alle conquiste. Credo in chi lotta per i diritti degli altri”, dice Marco, in una nota preregistrata. Parlando proprio di conquiste, quella più grande per Mengoni è stata quella di una solida credibilità, frutto di un lavoro attento e meticoloso. Audace, coraggioso, futuristico e adrenalinico, così si presenta il nuovo show ideato da Mengoni per travolgere il proprio fedelissimo esercito, pronto a sostenerlo e a circondarlo di affetto in ogni singola circostanza.

Marco Mengoni live @ Palapartenope ph Luigi Maffettone

Marco Mengoni live @ Palapartenope ph Luigi Maffettone

La festa di Mengoni al Forum  si apre subito con un brano di forte impatto emotivo quale è “Guerriero”. Il palco – di 200 mq – disegnato dallo stesso artista, sposa eleganza ed innovazione confermando uno stile ricercato ed essenziale al contempo. “Non me ne accorgo”, “Se sei come sei”, “Pronto a correre”, “Invincibile” scorrono via veloci, caricando, emozionando, smuovendo il pubblico a partire dalle viscere. L’emozione di chi segue Marco dagli esordi si fa incontenibile sulle note della controversa  “Dove Si Vola”, una canzone che il cantautore ha voluto ricantare, a sorpresa, stravolgendone l’arrangiamento in una chiave che, pur regalando nuove suggestioni, non cancella il fascino di parole che legano i ricordi gli uni agli altri, come i titoli di una preziosa raccolta di racconti.  A riempire gli occhi ci pensa anche l’innovativa applicazione per smartphone che, grazie alla sezione “Live”, si collega alla musica nel palazzetto e fa illuminare tutti i telefonini nello stesso modo, a tempo di musica.

Marco Mengoni live @ Palapartenope ph Luigi Maffettone

Marco Mengoni live @ Palapartenope ph Luigi Maffettone

Non solo tecnologia ma anche tanti strumenti, quelli dei 9 musicisti, fra cui un’indovinatissima sezione fiati di tre elementi, diretti dal pianista Gianluca Ballarin, in grado di spaziare tra moderno pop elettronico, sonorità acustiche di pianoforte e chitarra per l’introduzione delle ballate e la classica old black music. Particolarmente coinvolgente la peculiare versione di “Llorona”, frutto della passione di Marco per il Messico ed il mondo latino, perfetta per introdurre “Solo”, uno dei brani, che, ad oggi, rimane uno dei più intensi della discografia di Mengoni. Fascinosa e suadente anche la nuova veste de “La valle dei re”, arricchita da una sublime coda strumentale e dall’assolo alla chitarra di Peter Cornacchia, senza trascurare la forza emotiva della vincente accoppiata composta da “20 Sigarette” e “Natale senza regali”. La svolta del concerto e, più in generale, della carriera di Marco è racchiusa nel geniale mash up di “I got the fear”: un momento di puro godimento. Una miscela musicale brillante, effervescente, tutta da ballare.

Marco Mengoni live @ Palapartenope ph Luigi Maffettone

Marco Mengoni live @ Palapartenope ph Luigi Maffettone

Il continuo saliscendi di emozioni offerte da Marco non conosce soste e, col sopraggiungere di “Esseri umani”, cantata su una poltrona issata a 3 metri d’altezza, e de “La neve prima che cada”, le lacrime di commozione arrivano calde e spontanee. Il momento videogioco   con Supermario, “Stanco” e l’energia di “Una parola” stemperano per un attimo la tensione ma con “l’Essenziale”, ormai grande classico di Mengoni, undicimila anime si uniscono  per cantare a squarciagola quello che  è ormai il manifesto mengoniano. Per il gran finale Marco sceglie l’intensità romantica di “ In Un Giorno Qualunque” e  l’ esplosiva energia di “Io Ti Aspetto” per sigillare col sorriso una festa a cui si vorrebbe avere il piacere e la fortuna di partecipare ben più di una volta sola.

Raffaella Sbrescia

Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

Marco Mengoni live @ Palapartenope ph Luigi Maffettone

Marco Mengoni live @ Palapartenope ph Luigi Maffettone

 

Marco Mengoni live @ Palapartenope ph Luigi Maffettone

Marco Mengoni live @ Palapartenope ph Luigi Maffettone

Marco Mengoni live @ Palapartenope ph Luigi Maffettone

Marco Mengoni live @ Palapartenope ph Luigi Maffettone

Marco Mengoni live @ Palapartenope ph Luigi Maffettone

Marco Mengoni live @ Palapartenope ph Luigi Maffettone

Marco Mengoni live @ Palapartenope ph Luigi Maffettone

Marco Mengoni live @ Palapartenope ph Luigi Maffettone

Marco Mengoni live @ Palapartenope ph Luigi Maffettone

Marco Mengoni live @ Palapartenope ph Luigi Maffettone

Marco Mengoni live @ Palapartenope ph Luigi Maffettone

Marco Mengoni live @ Palapartenope ph Luigi Maffettone

Marco Mengoni live @ Palapartenope ph Luigi Maffettone

Marco Mengoni live @ Palapartenope ph Luigi Maffettone

Marco Mengoni live @ Palapartenope ph Luigi Maffettone

Marco Mengoni live @ Palapartenope ph Luigi Maffettone

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