MTV EMA 2015: Justin Bieber “asso pigliatutto” ma con riserva

MTV EMA's 2015 - Winners Room - Justin Bieber

MTV EMA’s 2015 – Winners Room – Justin Bieber

MTV European Music Awards 2015 come specchio dei tempi, i nostri. A distanza di 17 anni, l’Italia e per la precisione Milano, sempre più metropoli di riferimento mondiale, fa da scenario a questa importante manifestazione, giunta a coronamento di una settimana veramente strapiena di concerti, dj set, workshop ed eventi correlati. Alle 21 in punto il Mediolanum Forum di Assago si è trasformato in un centro nevralgico degno dell’ attenzione mediatica mondiale. Procedendo con ordine partiamo subito coll’ evidenziare una latente perdita di brillantezza delle performances degli artisti. Su tutto spicca la sciatteria con cui Justin Bieber ”asso pigliatutto” degli Mtv Ema 2015, con ben cinque premi: miglior artista maschile (Best Male), il “Best Look”, il “Worldwide Act” come miglior performer in Nord America, la “Best Collaboration” (per la canzone Where Are You Now? cantata con Skrillex e Diplo) e anche per il maggior numero di fan (Biggest Fans),  si è esibito sulle note di “What do you mean?”. Deludente anche Jason Derulo che ha voluto strafare con una coreografia piuttosto complessa mantendosi in equilibrio su un hoverboard. Anche i conduttori Ed Sheeran e Ruby Rose non ci hanno regalato nessun guizzo particolare.

MTV EMA's 2015 - Show - Pharrell Williams

MTV EMA’s 2015 – Show – Pharrell Williams

Tra i momenti migliori della serata segnaliamo, invece, l’esibizione di Pharrell Williams che, con la sua travolgente hit “Freedom”, ha conquistato il pubblico degli Mtv EMA ma ha soprattutto lanciato un messaggio importante e di rilevanza globale. Un monito ed un mantra che, se preso in considerazione fuori contesto, sintetizza molto bene l’espressione di un’esigenza collettiva. Decisamente convincente per eleganza, energia e grazia Jess Glynne, romantica e delicata Ellie Goulding, stilosi e chiacchieroni i Duran Duran che, dopo il super concerto in Piazza Duomo, portano a casa il Video Visionary Award. Speciale menzione di merito a Marco Mengoni che, aggiudicandosi il Worldwide Act Europe, conquista la chiave di accesso all’olimpo delle star internazionali passando dall’entrata principale.

 Raffaella Sbrescia

Tutti i vincitori deli MTV EMA 2015

BEST ROCK: Coldplay
BEST ALTERNATIVE: Lana Del Rey

BEST ITALIAN ACT: Marco Mengoni
BEST MALE: Justin Bieber

WORLDWIDE ACT: EUROPE Marco Mengoni

BEST HIP HOP: Nicki Minaj
BEST VIDEO: Macklemore & Ryan Lewis – Downtown
WORLDWIDE ACT: NORTH AMERICA  Justin Bieber

BEST LIVE ACT: Ed Sheeran
VIDEO VISIONARY: Duran Duran

BEST FEMALE: Rihanna
BEST NEW ACT: Shawn Mendes
BEST ELECTRONIC: Martin Garrix

BEST COLLABORATION: Justin Bieber, Skrillex, Diplo – Where Are You Now?
BEST POP: One Direction
BEST LOOK: Justin Bieber
BIGGEST FANS: Justin Bieber
BEST SONG: Taylor Swift featuring Kendrick Lamar – Bad Blood
BEST PUSH: Shawn Mendes
BEST WORLD STAGE: Ed Sheeran – V Festival, Hylands Park, UK 2014

MTV World Stage: Mengoni nell’olimpo delle star. Spettacolare lo show dei Duran Duran

Marco Mengoni live @MTV World Stage -Piazza Duomo - Milano

Marco Mengoni live @MTV World Stage -Piazza Duomo – Milano

Con il grande evento dell’ MTV World Stage, penultimo atto di una scoppiettante MTV Music Week, Piazza Duomo a Milano è tornata a riempirsi di migliaia di persone, riunitesi per un indimenticabile concerto gratuito. Ad aprire le danze il rock dei freschi Santa Margaret. Subito dopo Ellie Goulding ha fatto scatenare la piazza con le sue hits più famose: Outside,Something in the Way You Move, On My Mind e l’immancabilela Love Like You Do. Nonostante un’ottima padronanza del palco ed una notevole performance coreografica, la Goulding delude le aspettative del pubblico a causa della resa di una voce non al massimo della condizione. Alle 21 arriva l’uomo del momento: Marco Mengoni (neovincitore del Best Italian Act e candidato al Best Worldwide Act agli MTV EMA 2015). L’artista sale sul palco con conseguente boato di applausi tra il pubblico. Il suo live inizia con “Guerriero”:  «Grazie a tutti voi, se sono qui stasera è grazie a voi! Su un palco internazionale come questo, adesso proverò a cantare un mio brano in un’altra lingua», spiega Marco. Si tratta di “Esseri umani”, una canzone che ha riscontrato un’impressionante onda di consensi e che, ascoltata in versione spagnola, si riveste di un’autorevolezza che coinvolge una nuova e più ampia fetta di pubblico. Un vero e proprio tuffo al cuore per chi segue Mengoni dall’inizio  della sua carriera. Sono stati infatti numerosissimi i fan accorsi da tutta Italia per essere al fianco di Marco  in occasione di un’avventura così importante, che rappresenta un nuovo deciso passo verso un successo sempre più grande. Emozionato, felice, disinvolto, sicuro ma soprattutto libero, Mengoni ha saputo mostrarsi in tutta la sua bravura e completezza artistica. La dimostrazione tangibile di questo ragionamento è la scelta di riportare in piazza il meraviglioso arrangiamento di “I got the fear”, lo stesso, se non ancora più elaborato, che l’artista aveva proposto durante il suo ultimo tour e  che aveva ottenuto l’unanime consenso della critica specializzata. Circondandosi di ottimi musicisti e una spettacolare sezione di fiati, Mengoni veleggia tra generi, richiami, influenze pop, jazz, funk senza mai rinunciare alla propria identità sempre più riconoscibile. A completare la sua live session in Duomo sono “Pronto a correre”, “l’Essenziale (cantata dai più grandi ai più piccini), il nuovissimo singolo “Ti ho voluto bene veramente” ed il tormentone estivo “Io ti aspetto” ( in una versione leggermente rivisitata). Una performance eccellente che lancia Marco Mengoni nell’olimpo delle stelle. Subito dopo l’esibizione del cantautore, la parte anteriore di Piazza Duomo si sfolla in maniera così eclatante da rendere il  fatto degno di menzione, a dimostrazione della radicata fidelizzazione della fanbase dell’artista.

Duran Duran live @MTV World Stage -Piazza Duomo - Milano

Duran Duran live @MTV World Stage -Piazza Duomo – Milano

La parte finale è naturalmente dedicata ai Duran Duran che, con il concerto di Milano, chiudono una settimana fitta di impegni promozionali. Il live dello storico gruppo si destreggia tra i colossali successi degli anni ’80 e le nuove canzoni contenute nell’ultimo album di inediti “Paper Gods”. Lo show è a dir poco spettacolare: Simon Le Bon coinvolge il pubblico dimostrando di essere in grande forma. E, se sulle note di “Wild Boys” lingue di fuoco infiammano il sottopalco, con l’arrivo di Mark Ronson per “Pressure Off”, un’esplosione di coriandoli sommerge il pubblico in festoso delirio. Il fulgido fascino degli eighties attecchisce su giovani e meno giovani, la dorata bellezza di un’elettronica morbida e sognante si spegne poco dopo le 23 lasciando l’incanto negli sguardi attoniti degli spettatori. La magica settimana di musica si concluderà questa sera per l’evento più atteso: gli Mtv Ema2015. Questa sera, infatti, al Forum di Assago ci sarà il main show che verrà seguito da ogni parte del pianeta. Ad esibirsi saranno Ed Sheeran, James Bay, Jess Glynne, Rudimental, twenty one pilots, Tori Kelly, Pharrell Williams, Macklemore & Ryan Lewis, Jason Derulo, Andrea Bocelli, Elie Goulding e Justin Bieber. Sempre stasera, sempre in piazza Duomo, in contemporanea con lo show di Assago,  ci saranno i live set dei dj Martin Garrix e Afrjoack e la band dei Twenty One Pilots.

Raffaella Sbrescia

Selah Sue in concerto ai Magazzini Generali: grazia, energia e potenza per un live infuocato

Selah Sue

Selah Sue

Lo scorso 22 ottobre la cantante belga Selah Sue è tornata a Milano, questa volta ai Magazzini Generali, per uno straordinario concerto organizzato nell’ambito dell’MTV Music Week. L’intima ricercatezza delle sue canzoni di Selah, unita all’ appassionante e struggente fascino della sua potente vocalità, hanno reso il live un’esperienza davvero ricca e soddisfacente. Energica e femminile al contempo, Selah viaggia attraverso gli strati del soul e del reggae con grazia ed eleganza. Pronta ad incantare il pubblico italiano presentando dal vivo i brani del suo ultimo album “Reason”, uscito la scorsa primavera e stabile ai vertici delle classifiche in Belgio, Francia e Olanda, Selah spazia tra generi diversi  ignorando limiti ed etichette. Selah Sue sa smuovere i contenuti degli angoli più bui dell’anima con spontaneità e straordinaria efficacia, le sue parole sono dardi scoccati mirando direttamente al cuore,  la sua musica è balsamo per le orecchie. Passando dalle acustiche melodie di “Reason” e “I Won’t Go for More” fino alle sonorità hip hop della dichiarazione d’amore di “Toghether” al sinuoso ritmo di “Crazy Sufferin”, Selah si mette in gioco scardinando qualsiasi preconcetto e il risultato è di quelli che rimangono impressi nella mente.

 Raffaella Sbrescia

Setlist

Always home

Reson (acoustic)

Daddy

Black part

This world

Fyah

Break/Time

I won’t go for more

Sadness

Peace of mind

On the run

Alone

Raggamuffin

Together

Crazy Sufferin

Right where I want you

“Something in our way”: I Beatles e i Rolling Stones nel jazz di Danilo Rea.

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Venerdì  16 ottobre il pianista Danilo Rea ha inaugurato l’autunno musicale all’UniCredit Pavilion di Milano presentando “Somenthing in our way”” (Warner Music Italy). L’intero lavoro discografico è interamente dedicato alle pagine più belle del repertorio musicale dei Beatles e dei Rolling Stones ed il frutto di uno slancio emotivo molto intenso. Presentato al pubblico con un travolgente concerto in piano solo con il concerto intitolato “Across my universe: My Beatles, My Stones”,  il disco trova un originale compromesso tra due realtà musicali distanti attraverso l’abile capacità interpretativa ed improvvisativa di Rea che, in questo modo, supera di fatto un’eterna dicotomia. Dalla melodia di “Let it be”, all’appassionata “Angie”, passando per il ritmo di “Ob-la-dì Ob-la dà” e l’energia di “Jumpin’ Jack Flash”, Danilo Rea scompone, riarrangia e ricostruisce, fino a restituirci una musica ricca di nuove sfumature da cui lasciarsi coinvolgere. «Ogni disco è una sfida, un punto di arrivo di un periodo durante il quale maturo nuovi stimoli per  un inedito processo di improvvisazione. Un disco è qualcosa che rimane ed è per questo che reputo importante avere un messaggio ed un’identità precisa da trasmettere», ha spiegato Danilo Rea alla stampa durante la presentazione del disco.

Danilo Rea

Danilo Rea

«La prima cosa da ricercare è l’emozione poi arriva lo spunto melodico. Se la melodia mi emoziona mi dà uno stimolo. L’improvvisazione è una composizione estemporanea. Il linguaggio del jazz in alcuni casi è diventato standard ma io cerco di attingere a linguaggi diversificati. Nelle mie improvvisazioni emerge tutto il mio background. Il processo consiste nel lasciarsi ispirare da una melodia portandola agli estremi», ha raccontato Rea.

Danilo Rea

Danilo Rea

Aprendo una lunga digressione sullo stato attuale della musica l’artista ha dichiarato: «A volte l’errore più comune che viene fatto dai musicisti è quello di non cercare il proprio suono. Anche i Beatles e gli Stones si incontravano in studio per cercarlo. Il mio modo di affrontare le cose avviene attraverso la ricerca di un suono  personale. L’obiettivo, in questo album, è stato quello di raggiungere un’identità riconoscibile in qualcosa  che era già perfetto in partenza. Ho  lavorato per sottrazione trasformando lo svantaggio di non suonare con una band in un vantaggio – continua – La selezione è il frutto di un’onda emotiva,  nella tracklist ci sono brani melodici che hanno risposto al mio gusto personale ma anche ad una capacità di adattamento più facile. In tre giorni ho concluso le registrazioni, in tre pomeriggi ho suonato 40 brani per 4 ore di musica. In seguito ho scelto i brani che risultavano più  interessanti da suonare dal vivo, servivano onde dinamiche in grado di catturare l’attenzione del pubblico. Durante la selezione dei brani mi sono reso conto che c’erano dei brani irriproducibili (ad esempio Strawberry Fields Foreverdei Beatles). Le piccole imperfezioni sono uniche, creano un compromesso inalterabile. In ogni caso un musicista non deve mai perdere l’ingenuità sennò si perde il contatto con la freschezza e la comunicatività. Credo molto nella semplicità, per complicare c’è sempre tempo».

Raffaella Sbrescia

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“Something in our way” – la tracklist:
1. Let it be (Lennon/McCartney), 2. You can’t always get what you want (Jagger/Richards), 3. The long and winding road (McCartney), 4. Street of Love (Jagger/Richards), 5. Here comes the sun (Harrison), 6. Angie (Jagger/Richards), 7. And I Love her (Lennon/McCartney), 8. Jumpin’ Jack Flash (Jagger Richards), 9. Yesterday (Lennon/McCartney), 10. Lady Jane (Jagger/Richards), 11. You never give me your money (Lennon/McCartney), 12. Wild horses (Jagger/Richards), 13. Ob-la-dì Ob-la dà (Lennon/McCartney), 14. Paint it black (Jagger/Richards), 15. While my guitar gently weeps (Harrison), 16. As tears go by (Jagger/Richards/Oldham)

 

Il Sofar Sounds Festival sbarca a Milano: cronaca di un successo annunciato

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Sofar Sounds (Songs from a Room) ha festeggiato due anni di attività in Italia con un festival organizzato in ogni singolo dettaglio, presso lo Spazio Ex Cobianchi di Milano lo scorso 18 ottobre.  Una vera e propria oasi di note scelte per creare un intreccio di anime innamorate della musica. Nato a Londra da un’idea di Rocky Start, Dave Alexander e Rafe Offer, il movimento Sofar si prefigge come finalità prioritaria quella di mettere la musica in assoluto rilievo rispetto a tutto il resto. Un secret concert a cui il pubblico decide di prendere parte senza sapere chi salirà sul palco fino all’ultimo minuto. Estendosi a 179 città sparse sul globo, il movimento sta dimostrando di essere un’ottima alternativa alle dinamiche live che già conosciamo. Ulteriore testimonianza del nutrito seguito che l’iniziativa sta riscontrando, è il grande successo ottenuto dal Sofar Sounds festival di Milano. Caravan Orkestar, TheMigrant, I Camillas, Plan De Fuga, Norma Jean Martine, Eugenio in Via di Gioia, Sara Loreni e Reeps One sono i 6 artisti, sia internazionali che italiani, che dalle 17 alle 22 si sono esibiti in un contesto dove la condivisione della musica era al centro dell’esperienza. Un’offerta completa ed estremamente variegata, in grado di soddisfare un range di pubblico capace di apprezzare le note più intime e sofferte così come quelle più decise e movimentate. Un occasione magica  che prescinde dalle logiche commerciali imperanti e che speriamo di poter rivivere al più presto.

Raffaella Sbrescia

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Chick Corea & The Vigil live al Blue note: quando il jazz è eccellente

Chick Corea & The Vigil live @ Blue note

Chick Corea & The Vigil live @ Blue note

Il leggendario Blue Note di Milano festeggia il dodicesimo anniversario di vita all’insegna della grande musica di un padrino d’eccezione:  Armando Chick Corea, uno dei più importanti pianisti del jazz moderno  torna, infatti, sul palco meneghino, così come fece nel 2003, testimoniando un legame speciale con il noto jazz club milanese. L’occasione, celebrata con quattro spettacoli (due per sera, alle 21 e alle 23.30), vede Corea insieme a The Vigil, la band che lo accompagna dal 2013 e che comprende Tim Garland ai fiati, Charles Altura alla chitarra, Hadrien Feraud al basso e Marcus Gilmore alla batteria. Vincitore di ben ventuno Grammy in tutta la sua carriera, Corea rinsalda il rapporto con l’Italia, dopo aver preso parte all’ultima edizione di Umbria Jazz Festival e lo fa con un concerto tanto ricco quanto variegato.

Chick Corea ph Roberta Gioberti

Chick Corea ph Roberta Gioberti

Suoni classici e suoni informali, suoni neolatini alternati a linguaggi sperimentali e ricercati si fondono nelle mani e nel genio di Corea nonché dei suoi ottimi musicisti. Tra brani nuovi e reprise di suoi grandi classici, Chick ha inaugurato il concerto delle ore 21.00 con un pezzo ad improvvisazione aperta in cui l’estro di Tim Garland ed il portentoso  tecnicismo del bassista Feraud hanno subito portato il live ad un livello di eccellenza assoluta. Tra i cinque brani proposti spicca “Anna’s tango”, un brano che si sviluppa in un lungo crescendo ritmico fino ad un travolgente exploit da godere fino all’ultima nota. Sublime anche la nuova  versione di “Portals”,  arricchita da modulazioni di suono metallico e da ancestrali richiami percussivi. Ludico e coinvolgente il richiestissimo bis: con una latin jazz session e continui cambi di ritmo, accompagnati dai complici vocalizzi del pubblico, Chick Corea rappresenta la tangibile testimonianza che si può essere leggenda vivente senza perdere la spontaneità e la leggerezza che incantano l’anima e riscaldano il cuore.

Raffaella Sbrescia

Un pò di swing nel tempio del jazz con Paolo Belli & Big Band live al Blue Note

Paolo Belli & Big Band

Paolo Belli & Big Band

Paolo Belli e la sua Big Band trasformano il Blue Note di Milano in una vera e propria taverna da ballo. Mai visto un pubblico così scatenato, pronto a cantare e stare al gioco dell’artista sul palco. Al piano superiore del noto “tempio del jazz” qualcuno si è anche messo a ballare, incurante degli sguardi increduli dei vicini di tavolo. Potere di Paolo Belli che, con un doppio sold  out, spazza via i primi freddi dell’autunno milanese con il suo adrenalinico show che profuma di swing. Costruendo una scaletta borderline tra i classici della musica italiana e le sue hits, Paolo Belli, di bianco vestito, ha ripercorso i primi 25 anni di una carriera che l’ha portato in giro per il mondo insieme ai suoi bravi e fidati musicisti: Mauro Parma (batteria), Enzo Proietti (piano e hammond), Gaetano Puzzutiello (contrabasso e basso), Peppe Stefanelli (percussioni), Paolo Varoli (chitarre e banjo), Pierluigi Bastioli (trombone e basso tuba), Nicola Bertoncin (tromba), Daniele Bocchini (trombone), Gabriele Costantini (sax contralto e tenore), Davide Ghidoni (tromba), Marco Postacchini (flauto, sax Baritono e tenore). Una band molto affiatata, capace di spaziare tra generi anche molto distanti tra loro ma anche di lasciarsi coinvolgere in simpatiche gags.

Uno show leggero e frizzante, a tratti dissacrante. Belli lo sa, il Blue Note è sempre il Blue Note, lui stesso si sorprende, a più riprese, della calda risposta del pubblico e proprio non resiste dal ribadire la propria gratitudine per l’entusiasmo dimostrato. Ce la mette tutta Paolo spaziando tra “Ladri di Biciclette”, “Dr Jazz e Mr Funk”, “Sotto questo sole”, “Hey signorina Mambo!”, “Ci baciamo tutta la notte”, “Azzurro”, “Tu vuò fa l’americano”, “O’ Sarracino”, “Caravan Petrol”. Con il sopraggiungere dei bis accade l’impensabile: Belli omaggia Enzo Jannacci, “il suo più grande maestro”, cantando “Parlare con i limoni”. Le lacrime di emozione tra il pubblico sgorgano senza che ce ne si possa rendere conto in tempo. Un colpo dritto al cuore, un affondo nell’angolino più nascosto dell’anima. Il baricentro delle emozioni ritrova l’equilibrio con una multiforme versione di “Ho voglia di ballare con te”, la fortunata sigla del noto programma Rai “Ballando con le stelle”. Passando dalla salsa cubana al tango arrivando fino ad un esilarante sirtaki, Paolo Belli e la sua Big Band si mettono in gioco senza filtri e il pubblico, divertito, dimostra di apprezzare attardandosi ad aspettare l’artista, anche dopo lo show, per un amichevole saluto. Un sabato sera festaiolo anche per il Blue Note.

Raffaella Sbrescia

Gli X Ambassadors presentano “VHS”. L’album d’esordio arriva dopo il boom di “Renegades”

VHS

Gli X Ambassadors, originari di Ithaca, New York sono un gruppo composto dai fratelli Sam e Casey Harris, Noah Feldshuh e Adam Levin. Questa band alternative rock abbraccia un range di sonorità che spaziano dal soul all’r&b all’hip hop e con il brano “Renegades”, certificato Disco d’Oro in Italia, tormentone dell’estate 2015 e protagonista della campagna pubblicitaria della Jeep di cui è colonna sonora, il gruppo si è introdotto rapidamente all’interno dello scenario musicale italiano. Con il debut album intitolato “VHS”  gli X Ambassadors presentano al pubblico 20 tracce, fra cui 10 inediti, 7 interludi e 3 brani già editi. L’album racconta la storia di un gruppo di ragazzi di provincia cresciuti amando la musica che, scandendo la tracklist con clip audio originali della propria infanzia, dell’adolescenza e dei primi anni come band, hanno voluto mettersi completamente a nudo nei confronti del pubblico. A spiegarcelo sono loro stessi durante un incontro con la stampa a Milano: «Il nostro intento era quello di creare un’atmosfera intima. I piccoli clip audio che abbiamo inserito nel disco, sono stati estrapolati da videocassette contenenti alcuni filmati girati dai nostri genitori durante la nostra infanzia, li abbiamo integrati anche con altri relativi al momento in cui abbiamo incontrato Adam. Volevamo mostrarci esattamente per come siamo, speriamo di esserci riusciti». L’album contiene collaborazioni con Jamie N Commons e gli Imagine Dragons e, anche se gli X Ambassador hanno già suonato sui palchi dei più grandi Festival, dal Lollapalooza all’Osheaga al Bonnaroo, alla vigilia del loro primo concerto italiano, previsto per questa sera ai Magazzini Generali di Milano, sentono comunque una forte emozione: «Abbiamo molte aspettative per questo concerto, ci aspettiamo che il pubblico ci accolga con tanta energia. Sarà questo a fare la differenza e a farci dare il massimo di noi stessi», raccontano senza celare una certa eccitazione.

X Ambassadors

X Ambassadors

Il titolo “VHS” s’ispira al mondo del cinema e anche in questo caso la scelta è dovuta ad una ragione ben precisa: «Nostro padre si occupava delle pubbliche relazioni nel mondo del cinema, spiega Casey (fratello del cantante Sam e tastierista del gruppo, sin da piccoli ci portava sui set dei film e la cosa ci ha naturalmente influenzato molto. “Vhs” rappresenta una sorta di icona del nostro passato e del modo in cui siamo cresciuti guardando film e filmini amatoriali girati su videocassetta». Parlando di “Renegades”, il primo singolo estratto dall’album, gli X Ambassadors hanno più volte sottolineato che il successo pubblicitario ottenuto dal brano non modificherà in alcun modo la loro identità artistica: «Renegades è il primo singolo del nostro album VHS ed è stato scritto insieme al nostro produttore Alex Da Kid. Quando la canzone è entrata in rotazione radiofonica si è innescata un’ irrefrenabile reazione a catena. Quando siamo stati contattati da Jeep per lo spot ci aspettavamo che il focus fosse sulla macchina, invece hanno voluto raccontare la nostra storia in modo trasparente, la cosa ci ha reso davvero felici». Tra i brani più apprezzati c’è anche “Naked”, il papabile prossimo singolo: «Con questo brano, posto non a caso alla fine del disco, volevamo mostrare ogni sfumatura di ciò che siamo senza avere paura di fare scoprire anche i lati più scomodi di noi stessi». In ultima analisi, un immancabile riferimento a “Unsteady”, un brano di ispirazione autobiografica, la cui presenza all’interno dell’album è rimasta a lungo in bilico: «Quando Sam ha scritto “Unsteady”, spiegano gli X Ambassadors, aveva timore a metterla nel disco e a farla sentire a tutt perché parla del divorzio dei propri genitori. Solo in un secondo momento si è convinto e ha fatto bene, questa è una delle canzoni con cui la gente si riconosce di più».

Raffaella Sbrescia

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La tracklist 01.  Y2K Time Capsule (Interlude) 02.  Renegades 03.  Moving Day (Interlude) 04.  Unsteady 05.  Hang On 06.  Gorgeous 07.  First Show (Interlude) 08.  Fear feat. Jamie N Commons 09.  Smoke (Interlude) 10.  Nervous 11.  Low Life feat. Jamie N Commons 12.  Adam & Noah’s Priorities (Interlude) 13.  B.I.G. 14.  Feather 15.  Superpower 16.  Loveless 17.  Jungle feat. Jamie N Commons 18.  Good News On The Remix (Interlude) 19.  Naked 20.  VHS Outro (Interlude)

Video: “Renegades”

Mauro Ermanno Giovanardi live al Blue Note di Milano: quando lo stile è pura poesia

Mauro Ermanno Giovanardi live @ Blue Note Milano

Mauro Ermanno Giovanardi live @ Blue Note Milano

Mauro Ermanno Giovanardi festeggia la vittoria della Targa Tenco per il miglior disco dell’anno con uno straordinario concerto sul palco del Blue Note di Milano. A quattro anni dall’ultimo album di inediti “Io Confesso” e a due da “Sinfonico Honolulu”, l’artista torna in scena per presentare “Il mio stile”, l’album che mutua il suo titolo dall’unica cover presente nel disco, “Il tuo stile” di Leo Ferrè. Nelle vesti di “crooner che canta canzoni d’autore del terzo millennio”, Mauro Ermanno Giovanardi lavora artigianalmente sulla parola e sull’ idea di scrivere canzoni d’autore seguendo un immaginario musicale ispirato allo stile cantautorale classico italiano. L’ex La Crus si esprime in maniera efficace e diretta e lo fa aprendosi al pubblico attraverso  una vocalità viscerale ed una potente intensità. E’ il suo stile. Giovanardi mette in scena un pop elegante, senza l’uso dell’elettronica, distaccandosi dal modus operandi imperante senza tuttavia rinunciare all’apporto di straordinari musicisti come Paolo Milanesi alla tromba, Alessandro Gabini al basso, Marco Carusino alle chitarre e lo storico Leziero Rescigno alla batteria. Notevole anche la potente e cristallina voce di Barbara Cavaleri.

Il concerto inizia con un manifesto intimista quale è “Sono come mi vedi”,  si continua con “Se c’è un Dio”, brano in cui Giovanardi si perde completamente dinnanzi alla bellezza di un Dio-donna. “Tre volte” è un testo che sprigiona amore da ogni parola. Giovanardi si muove tra presente e passato, canta i brani tratti dall’ultimo album ma scava a piene mani anche nel repertorio dei La Crus con “L’uomo che non hai”, ad esempio. «Non mi era mai successo di ricevere un brano scritto e pensato per me», racconta Mauro Ermanno, introducendo “Anche senza parlare”, il bellissimo brano che porta la firma di Gianmaria Testa, con lui sul palco per un duetto magico.  L’emozione è palpabile e il concerto non conosce pause: “Su una lama”, “Quando suono”, Nera signora” e poi  “Aspetta un attimo”, un travolgente paso doble con una bella scarica di batteria. Il richiamo amarcord si fa più vivo con “Se perdo anche te” di Gianni Morandi, si continua con “Più notte di così” di Luca Guidi, vincitore di un premio al Rock Contest 2013, “Come ogni volta,” dal repertorio dei La Crus, fino alla sublime “Nel centro di Milano”, la canzone più profonda dell’intero disco, cantata in duetto con la straordinaria Rachele Bastreghi (Baustelle). “Io confesso”, “Il tuo stile”, storica cover di Leo Ferrè in cui Giovanardi si esalta, “Storia d’amore” di Adriano Celentano scaldano a fuoco lento il pubblico, estasiato. Per i bis, Mauro Ermanno sceglie “A cuore nudo”, “Un garofano nero” e, per chiudere all’insegna dell’autentica poesia, “Un giorno dopo l’altro” di Luigi Tenco, cantata ancora con Gianmaria Testa, per ribadire che la speranza è la nostra più bella abitudine.

Raffaella Sbrescia

Alvaro Soler ai Magazzini Generali di Milano per il primo live italiano. Il report

Alvaro Soler live @ Magazzini Generali -Milano ph Chiara Cosalanti

Alvaro Soler live @ Magazzini Generali -Milano ph Chiara Cosalanti

Il tormentone estivo “El Mismo Sol” l’ha lanciato in cima a tutte le classifiche. Ora Alvaro Solver, il cosmopolita cantautore spagnolo che avevamo incontrato la scorsa primavera a Milano, è tornato nel capoluogo lombardo, per il primo concerto italiano del suo tour europeo, sul palco dei Magazzini Generali. In scaletta tutti i brani contenuti in  “Eterno Agosto”, l’album d’esordio registrato tra Berlino e Barcellona (Universal Music), in cui il giovane artista ha riversato le proprie esperienze personali presentandole al pubblico con la sua band e sonorità leggere. Lo stesso Alvaro, divertito ed emozionato al contempo, ha presentato ad una ad una le sue canzoni: “Nella canzone “Lucia” dico a mia sorella (Paola, ndr) che deve stare attenta ai ragazzi; sta diventando una donna e io che sono il fratello grande devo proteggerla! Nella canzone “Tengo Un Sientimento” si parla del divertirsi con gli amici, c’è un verso molto divertente che ripete i numeri 4, 7 e 20: 4 amici mi portano al bar, 7 volte uno shot di gin e 20 ragioni per festeggiare. Altre canzoni parlano di relazioni d’amore che ho avuto e di rotture sentimentali”.

Alvaro Soler live @ Magazzini Generali -Milano ph Chiara Cosalanti

Alvaro Soler live @ Magazzini Generali -Milano ph Chiara Cosalanti

Alvaro ci tiene a colloquiare con il pubblico, ma, a dirla tutta, non sempre ci riesce, perché sovrastato dalle urla del pubblico ( in gran parte di sesso femminile). Degno di particolare menzione “El Camino”, un testo che racchiude la filosofia di vita di Alvaro Soler: tutto ciò che accade, accade per una ragione. “Spero che quando ascolteranno il disco, le persone potranno staccare la spina da tutto e rilassarsi”, ci disse Alvaro durante l’intervista di qualche mese fa, e a giudicare dai volti distesi e dai sorrisi visti a fine concerto, possiamo dire che il suo obiettivo è stato raggiunto. Non rimane che attendere se il tempo potrà darci occasione di scoprire se il successo di Alvaro Solver è destinato a consolidarsi o a disperdersi.

Raffaella Sbrescia

Setlist

Agosto

Esta noche

Volar

Si no te tengo a ti

Mi Corazon

Esperandote

Veneno

Que pasa

El Mismo Sol

La Vida Segura

Lucia

Cuando Volveras

Tengo un sentimiento

Zugabe:

El Camino

Taro

Zugabe 2:
El Mismo Sol

 

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