Years & Years: un live irresistibile al Fabrique di Milano

Years and Years live @ Fabrique

Years and Years live @ Fabrique

Ritmo battente, interludi elettronici e ritornelli catchy  caratterizzano l’ irresistibile cifra stilistica degli Years & Years. La band di Olly Alexander ha infiammato il pubblico del Fabrique di Milano in occasione del primo live italiano tenutosi lo scorso 10 marzo. Curatissimi gli arrangiamenti dei brani che hanno riempito una corposa scaletta, ovviamente ispirata all’album d’esordio del gruppo, intitolato “Communion”. Quello che colpisce degli Years & Years è la particolare alchimia strutturale che vede nella particolare voce di Olly il baricentro di riferimento. Colore, elettronica e percussionismo hanno scandito le note di brani come Take shelter, Worship e Desire. Particolarmente interessante la rivisitazione di “Dark Horse”, il noto brano di Katy Perry, reso ancora più oscuro ed intrigante. Coinvolgente la performance del gruppo che dimostra di avere le carte in regola per costruire un percorso artistico di tutto rispetto.

 Raffaella Sbrescia

Years and Years live @ Fabrique

Years and Years live @ Fabrique

Scaletta Years & Years Fabrique Milano 10 marzo 2016

Foundation

Take shelter

Worship

Border

Memo

Shine

See me now

Eyes Shut

Darhorse Bling

Ties

Without

I want to love

Real

Desire

Toxic King

Mario Lavezzi al Blue Note di Milano: un concerto per raccontare una vita costellata di successi

 

Mario Lavezzi ph Carlo Giunta

Mario Lavezzi ph Carlo Giunta

Un concerto per conoscere, ricordare, apprezzare, valorizzare alcune delle più belle canzoni della musica leggera italiana. Ecco cosa è stato il live che Mario Lavezzi, famosissimo cantautore, compositore e produttore discografico, ha tenuto sul palco del leggendario Blue Note di Milano.  Attraverso uno spettacolo, concepito come viaggio a ritroso nel tempo, l’artista si è divertito a coinvolgere gli spettatori raccontando anche gli aneddoti legati alle numerose collaborazioni di cui è stato protagonista insieme ad artisti del calibro di Loredana Bertè, Anna Oxa, Fiorella Mannoia, Ornella Vanoni, Gianni Morandi ed altri ancora. Ad accompagnarlo sul palco: Francesco Corvino alla batteria, Vanni Patriarca al basso, Tonino Scala alle tastiere, Nicola Oliva alle chitarre e la brava vocalist Claudia D’Ulisse. Particolarmente intenso il duetto a sorpresa con Alexia sulle note di “Biancaneve”. Difficile poter racchiudere anni così ricchi di emozioni in poco più di un’ora di musica; un momento antologico che, se per la scorsa generazione può rappresentare una dolce parentesi amarcord, per i nuovi appassionati di musica leggera diventa una tappa obbligata da cui non è possibile prescindere.

 Raffaella Sbrescia

Arturo Sandoval live al Blue Note di Milano: quando il jazz trasmette gioia di vivere

Arturo Sandoval @ Blue Note - Milano

Arturo Sandoval @ Blue Note – Milano

Un venerdì sera all’insegna dell’eccellenza, quello trascorso al Blue Note di Milano lo scorso 4 marzo 2016. Sul palco dello storico club meneghino Arturo Sandoval, noto come uno dei più eclettici e vivaci musicisti in circolazione, per un’ora e trenta di grande musica. Il celebre trombettista cubano, grandissimo virtuoso della musica jazz a tutto tondo, ha travolto il pubblico con una formula musicale ricca e stratificata.  Accompagnato da Marius Preda al Cymbalom, John Belzaguy al basso, Tiki Pasillas alle percussioni, Dave Siegel alle tastiere, Johnny Friday alla batteria, Kemuel Roig al piano, Arturo ha deliziato gli spettatori, praticamente ipnotizzati, con un concerto veramente ricco di energia, evocativo, coinvolgente. Richiami, riferimenti, colori, improvvisazioni per una jam session vorticosamente irresistibile. Spazio all’intimismo più essenziale ma anche alla teatralità caraibica, senza trascurare, infine, il sublime omaggio a Bruno Martino con una significativa interpretazione di “Odio l’estate”. Che bello lasciarsi travolgere da flussi sonori creati con furore e veemenza, sentirsi trasportare dall’istinto, sorprendersi nel  rabbrividire di autentico piacere. Potere della musica e di maestri leggendari che, come Arturo, conoscono la via di accesso diretto al cuore.

Raffaella Sbrescia

Renzo Arbore & Orchestra Italiana live: una jam session lunga una vita

 

Renzo Arbore & Orchestra Italia ph Luigi Maffettone

Renzo Arbore & Orchestra Italiana ph Luigi Maffettone

Musica intesa come unione, integrazione, sperimentazione. Con una lunga jam session Renzo Arbore e la sua Orchestra Italiana hanno coinvolto il pubblico del Teatro Nazionale di Milano in un percorso tanto ludico e godibile quanto didattico e formativo.  Sposando i cardini della melodia della canzone italiana e di quella napoletana, più nello specifico, Arbore ha voluto divertire, commuovere, emozionare, sorprendere gli spettatori attraverso un tumultuoso viaggio musicale intriso di richiami, omaggi e commistioni.

Renzo Arbore & Orchestra Italia ph Luigi Maffettone

Renzo Arbore & Orchestra Italiana ph Luigi Maffettone

Ritmi cubani, richiami da New Orleans, echi caraibici, spunti orientali e gli intramontabili classici napoletani si rivestono delle influenze arrivate attraverso centinaia di concerti in tutto il mondo. Nei suoi concerti , Arbore integra sempre cose nuove ai classici cavalli di battaglia  e per farlo ama essere affiancato da 15 musicisti versatili, esperti e trasversali. Tra chitarre classiche,  mandolini, percussioni, assoli di chitarra elettrica,  voci e cori appassionati come quelli della bravissima Barbara Buonaiuto e di Gianni Conte, il concerto diventa un’altalena di emozioni contrapposte. Lo show è divertente, colorito e ricco. Tra fatti e misfatti, Arbore, quello della note, ricopre con carisma, la qualifica di gran mattatore. Battute, aneddoti, gags e ricordi di anni indimenticabili rappresentano, infatti, il quid in più di una serata da conservare nei cassetti più reconditi del cuore.

Raffaella Sbrescia

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SlimeFest 2016: all’Alcatraz di Milano la festa della musica che piace ai giovanissimi

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Grande successo per la prima edizione italiana dello SlimeFest 2016 organizzato da Nickelodeon, il brand presente sulla piattaforma di Sky. L’evento è andato in scena lo scorso 28 febbraio sul palco dell’ Alcatraz di Milano e ha chiamato a raccolta non solo tanti giovanissimi ma anche tante famiglie per un pomeriggio all’insegna della musica e del divertimento. Fin dalle 15.00 del pomeriggio le porte del noto club meneghino si sono aperte per le performance dei primi ospiti, le sfide e le coreografie pensate ad hoc per la grande festa. Alle 17.00 in punto ha avuto inizio lo show. I primi ad esibirsi sono stati Benji & Fede, che si sono esibiti sulle note di alcuni brani estratti dal fortunato album d’esordio “20:05”, certificato disco di platino. A seguire l’adrenalinica performance di Madh, che ha cantato il brano “Gong”. Decisamente sottotono la resa vocale di Michele Bravi; l’ex vincitore di X Factor è ormai un affermato YouTuber, attendiamo le prossime date live per capire l’eventuale evoluzione del proprio percorso artistico. Grande entusiasmo per Rocco Hunt; protagonista dell’ultimo Festival di Sanremo  con il singolo “Wake Up”, il giovane rapper ha conquistato il pubblico e le radio. Sul palco dello SlimeFest anche Shade che ha intonato la delicate parole di “Patch Adams”, tratta dall’album “Clownstrofobia” e Fred De Palma, presente all’evento nonostante la febbre, che ha  cantato il noto brano “Stanza 365”. Tra gli ospiti internazionali, i Gemeliers, i gemelli spagnoli Jesús e Daniel Oviedo Morilla. A chiudere l’evento l’ attesa esibizione di Alessio Bernabei che ha infiammato il pubblico con “Noi siamo infinito”. Tra secchiate di slime e svariate gag di Niccolò Torielli, la prima edizione del format si porta a casa una bella soddisfazione.

Rocky Horror Live: un messaggio di libertà che non subisce i segni del tempo

Rocky Horror Live @Linear Ciak -Milano

Rocky Horror Live @Linear Ciak -Milano

Lo spettacolo Rocky Horror Live prodotto da Live Theatre, rivisitazione in chiave moderna del “The Rocky Horror Show” di Richard O‘Brien, il musical rock cult per eccellenza, che a metà degli anni ‘70 stravolse e reinventò l’estetica horror, tra b-movie e il film d’autore e tornato a Milano lo scorso 27 febbraio al Teatro LinearCiak per un unico appuntamento che, sulla carta, sembrava imperdibile. Il musical, fedele all’originale nello script vede nella regia Lorenzo Fusoni e negli otto musicisti scelti per suonare tutti gli storici brani dal vivo, le uniche vere risorse a cui poter fare affidamento. Lo spettacolo mantiene i testi delle canzoni in lingua originale mentre i dialoghi sono stati tradotti in italiano, per incentivare al massimo “l’audience participation” ci dicevano, ma, nei fatti, abbiamo assistito ad un’infinità di errori e sopportato inaccettabili problemi tecnici, soprattutto legati all’audio. Dispiace dover constatare che tutte queste imprecisioni hanno fortemente inficiato la godibilità di uno spettacolo studiato nei dettagli e molto fedele all’originale. Tra scienziati pazzi in giarrettiera, alieni, creature muscolose, sesso di coppia, sesso di gruppo l’invito del Rocky Horror Show rimane comunque molto chiaro: siate quel che volete, non perdetevi dietro classificazioni di nessun genere!

Perturbazione in tour: una serata all’insegna delle forti emozioni alla Salumeria della Musica

Perturbazione live @ Salumeria della Musica

Perturbazione live @ Salumeria della Musica

Saranno bastati due anni d’attesa per il ritorno dei Perturbazione a Milano? A giudicare dal calore con cui il gruppo torinese è stato accolto dal pubblico della Salumeria della Musica, si direbbe proprio di sì. Reduci dalla pubblicazione di un nuovo album di inediti intitolato “Le storie che ci raccontiamo”, Tommaso Cerasuolo (voce) Cristiano Lo Mele (chitarra) Rossano Antonio Lo Mele (batteria) Alex Baracco (basso) con la straordinaria partecipazione di Andrea Mirò, sono tornati in tour con il loro suono caldo e strutturato e con la loro poetica tutta declinata al racconto di un presente agro-dolce. Nei racconti in note dei Pertrubazione  si passa dal particolare ad una trasposizione universale senza soluzione di continuità. Con “So that’s as wide as we look at stories. A story is the relationship that you develop between who you are or who potentially are and the infinite world and that’s our mythology”, le parole del regista angloindiano Shekhar Kapur, si apre un concerto intenso ed emozionante, nonostante l’incedere di diversi problemi tecnici, che hanno inficiato una bella interpretazione del brano “Cara rubrica del cuore” e che hanno sicuramente inciso sull’umore e sull’emotività dei diretti interessati.

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Attraverso una scaletta ben studiata ed esaustiva, i Perturbazione hanno pensato a bilanciare gli equilibri tra passato e presente: “Io ti aspettavo”, “Se mi scrivi”, la straordinaria “Il palombaro”, “Nel mio scrigno” ed il nuovo inno generazionale “Trentenni” hanno scandito le prime fasi del concerto, caratterizzato dall’ottima performance multitasking della brava Andrea Mirò. Clima disteso e goliardico sulle note di “Ossexione”, più intensa l’interpretazione di “Diversi dal resto” e “A luce spenta” e poi, ancora, “Buongiorno Buonafortuna”, la movimentata “Dipende da te”: donare o prendere, fermarsi o correre, fuggire o fingere sono gli interrogativi che ogni giorno scandiscono il nostro vivere. Immancabile “L’Unica”, ovviamente cantata all’unisono e a squarciagola, la melanconica “Giugno, dov’eri”, “Il senso della vita” e l’iconica titletrack “Le storie che ci raccontiamo”, un brano che riassume in una manciata di strofe un ampio spaccato socio-culturale. Bravi ai Pertubazione, ancora qualche data per rodare ogni dettaglio al meglio e poi torneremo a trovarvi in estate.

Raffaella Sbrescia

A Milano arriva Arena Certosa: un nuovo spazio per tutti in città

Arena Certosa

Arena Certosa

Uno spazio verde collocato in una zona ex industriale, un vero e proprio gioiello in città, che verrà riproposto ai cittadini come piccolo parco urbano, area di socializzazione nel verde dove City Sound per i prossimi 6 anni si impegnerà a migliorarlo e renderlo un punto di riferimento per la cittadinanza con molteplici attività non solo legate all’intrattenimento. L’area pianeggiante di 68.000 mq è accessibile da via Brunetti, vicina al noto Viale Certosa a Milano. La superficie, totalmente verde, è facilmente raggiungibile dal centro della città, ma è molto comoda anche per chi arriva da fuori, trovandosi allo sbocco delle principali arterie autostradali e statali che conducono a Milano. La zona su cui insiste l’area è ben conosciuta per la sua vicinanza con il parcheggio di Lampugnano, l’Ippodromo del Galoppo e lo Stadio di San Siro. L’area è inoltre dotata di strutture coperte per complessivi 2.400 mq.

Stiamo parlando di ARENA CERTOSA, un posto che prende il nome dalla Certosa di Milano che si trova di fronte l’area e che ha dato il nome anche al Viale omonimo e importante snodo per entrare in città.  Si tratta di un’area che sarà accessibile a tutti, gratuita e che punterà sulla parola esperienza. Un villaggio animato che proporrà eventi dedicati a vari pubblici: dai laboratori per bambini e alle esperienze per tutta la famiglia, ad attività ricreative per i ragazzi, show musicali, spettacoli, live, dj set, un’area per lo sport con un campo da basket, e uno da calcetto, il ping pong e il calcio balilla e un’ampia area food con diversi punti di ristoro. Inoltre sarà data grande attenzione al verde e all’educazione ambientale: ci sarà infatti un’area adibita ad orto urbano dove poter sperimentare la coltivazione in città, un progetto socio-educativo finalizzato a creare un profondo legame tra abitanti e territorio in un’ottica di sviluppo sostenibile. Dunque oltre al progetto CONCERTI e al progetto WEEKEND, ARENA CERTOSA sarà uno spazio polifunzionale, versatile, immerso nel verde, che si propone di diventare il nuovo polo centrale per l’organizzare di varie forme  di eventi pubblici e privati come mostre, happening, eventi sportivi, fiere, esposizioni e attività culturali. La location è servita da molti mezzi di superficie sia su gomma che su rotaia.

- METROPOLITANE E PASSANTE:

La fermata Certosa del Passante linee S5 e S6 dista 200 metri dall’ingresso della location.

Le due linee incrociano alla fermata Garibaldi la MM2 e la MM5, alla fermata Repubblica la MM3 e alla fermata P.ta Venezia la MM1. Le fermate MM1 Uruguay e Lampugnano distano circa 1,5 km dalla location. Circa 15 minuti a piedi. Inoltre sarà previsto dall’organizzazione un servizio navette che partirà da ognuna delle fermate ogni 15 minuti, con percorsi autonomi.

- PARCHEGGI AUTO, MOTO E BICICLETTE:

L’organizzazione ha predisposto aree di parcheggio auto interne e limitrofe all’area.  Inoltre all’interno dell’Arena Certosa sarà predisposto un parcheggio moto da 500 posti e un parcheggio biciclette da 500 posti.

Subsonica live al Fabrique di Milano: una travolgente detonazione di messaggi sonori

Subsonica live @ Fabrique -Milano ph Francesco Prandoni

Subsonica live @ Fabrique -Milano ph Francesco Prandoni

Vent’anni di palchi, di sudore, di autentica energia. Vent’anni di storia e di musica da racchiudere in un pugno di canzoni; sulla carta una missione ardua e complessa dal vivo,  invece, tutt’altro discorso. I Subsonica hanno messo a punto una perfetta cronistoria in grado di raccontare non solo il loro percorso ma anche l’evoluzione del nostro tempo. Sul palco del Fabrique di Milano per la prima delle tre date meneghine dell’ “Una foresta nei club tour”, il gruppo torinese propone al pubblico lo special concept che raccoglie tre brani di ognuno dei sette album che compongono la propria discografia. Il concerto prende vita alle 22.00 sulle note di “Come se”: confondersi, perdersi, nascondersi, immergersi  tra flussi di note suadenti e melliflue diventa un perfetto processo terapeutico. La funzione purificatrice e salvifica dei flussi fluidi delle note costruite dai Subsonica subisce una traslazione di natura carnale, oseremmo dire erotica. Il corpo si abbandona al richiamo ancestrale sonoro e si lascia penetrare da ritmi e parole. Il viaggio dei Subsonica parte dal 1997 insinuandosi tra le intercapedini dei ricordi lasciati a mezz’aria, il primo boato emotivo scoppia sulle note di “Aurora Sogna”: gioia, slancio e furore colorano angoli, volti e occhi. L’oscurità emotiva raccontata da Samuel e compagni prende forma attraverso flussi sonori metallici e freddi eppure le parole s’insinuano tra tangenziali di pensieri e finiscono per intorpidire le paure che ci attanagliano la mente.

Di fondamentale importanza il passaggio semantico risalente al 2005: i principi radicanti fondati sulla tecnologica e paesaggi fantascientifici lasciano il posto al mondo naturale e a una fisiologica necessità di riavvicinamento alla tangibilità delle emozioni reali ed ecco “Terrestre”. “Fuori è un mondo fragile”, cantano i Subsonica, mantenendo vivida una disarmante attualità. “La vita spesa è una discarica di sogni”, spiegano in “Corpo a corpo”.

Subsonica live @ Fabrique -Milano ph Francesco Prandoni

Subsonica live @ Fabrique -Milano ph Francesco Prandoni

Perplime la scelta di fermare il concerto per una pausa, si resta come sospesi e tramortiti in un limbo di smarrimento, a riportarci coi piedi per terra è Max Casacci che, reduce da un infortunio, rientra sul palco autodefinendosi una via di mezzo tra Dave Grohl e Pierangelo Bertoli. Il “Presi”, chiama il pubblico a raccolta per un ultimo e definitivo chiarimento in merito alla querelle che ha visto i Subsonica vittima di un clamoroso misunderstanding telematico: «Abbiamo innescato un invito a riflettere sulla comunicazione 2.0. Fin da quando abbiamo iniziato a fare musica, abbiamo sempre avuto l’ambizione di ricoprire un ruolo importante all’interno della storia musicale italiana. Uno dei riferimenti che ci ha sempre visti tutti d’accordo è un padre musicale verso il quale abbiamo sempre avuto ammirazione e rispetto, costui è Ennio Morricone». Del tutto superfluo aggiungere altro a queste esaustive parole (per chi volesse saperne di più: http://m.repubblica.it/mobile/r/sezioni/spettacoli/musica/2016/02/22/news/accuse_di_plagio_a_morricone_i_subsonica_raccontano-133974964/?ref=m%7Chome%7Cspalla%7Cpos_1) .

Il viaggio sonico riprende dal 2007: il reale detonatore del concerto è racchiuso nella  triade composta da “Il centro della fiamma”, “Veleno”, Benzina Ogoshi”. Particolarmente significativo l’omaggio ai C.S.I racchiuso proprio nell’irriverente testo dell’ultimo brano citato: “ Io sto bene sto male, io non so come stare , io non so dove stare  non studio non lavoro non guardo la TV non vado al cinema non faccio sport. Io sto bene io sto male io non so cosa fare non ho arte non ho parte non ho niente da insegnare è una questione di qualità o una formalità”; parole che meglio di altre descrivono uno status quo generalizzato e diffuso.

Subsonica live @ Fabrique -Milano ph Francesco Prandoni

Subsonica live @ Fabrique -Milano ph Francesco Prandoni

Si arriva al 2014, l’excursus si conclude con i brani tratti da “Una nave in una foresta”, l’ultimo album pubblicato dai Subsonica. “Si tira dritto sfiorando il precipizio”, scrivono in “Specchio”, uno dei brani più brillanti di tutto il disco, da interpretate seguendo molteplici chiavi di lettura. “Tutto gira in fretta intorno a noi che respiriamo liberi aria e lacrimogeni  stretti contro il tempo che verrà”, il senso e la forza de “I cerchi degli alberi” contrastano con una latente sensazione di prigionia ed inerzia mentale a fronte di un cambiamento travolgente, che troppo spesso non riusciamo a fronteggiare. L’energia ed il monito di rinascita di “Lazzaro” lascia, infine, il passo a “Tutti i miei sbagli”, una creatura sonora che non perde slancio perché legata a doppio filo alla caducità umana: a caduta libera, in cerca di uno schianto per sentirci vivi, usciamo dal Fabrique con una carica adrenalinica intensa e ben diramata tra le membra inumidite. Lunga vita ai Subsonica, vent’anni sulle spalle portati magnificamente.

Raffaella Sbrescia

 

X Ambassadors live ai Magazzini Generali: una massiccia scarica di energia

X Ambassadors live @ Magazzini Generali

X Ambassadors live @ Magazzini Generali

Lì avevamo incontrati lo scorso ottobre in occasione dell’uscita di “Vhs”, il loro album  di debutto composto da 20 tracce, 10 inediti, 7 interludi e 3 brani già editi. Oggi ritroviamo gli X Ambassadors all’indomani del concerto tenutosi ai Magazzini Generali di Milano. Originari di Ithaca, New York, Sam e Casey Harris, Noah Feldshuh e Adam Levin, hanno letteralmente travolto il pubblico con una formula rock in grado di racchiudere diversi richiami che spaziano dal soul all’r&b all’hip hop. Se l’album contiene collaborazioni con Jamie N Commons e gli Imagine Dragons, dal vivo gli X Ambassador  fanno affidamento esclusivamente su se stessi e sull’incredibile carica energetica di cui sono dotati. Sebbene abbiano già suonato sui palchi dei più grandi Festival, dal Lollapalooza all’Osheaga al Bonnaroo, ogni volta che si esibiscono, questi ragazzi sorprendono con le loro sonorità ispirate alle grandi leggende del rock americano e con dei testi graffianti e veraci. Su tutti spiccano  “Unsteady”, di stampo fortemente autobiografico, “Gorgeous”, impreziosita dai sontuosi vocalizzi di Sam, la struggente “Unconsolable” e la ormai celebre “Renegades”, cantata a sguarciagola dal pubblico in visibilio. L’epilogo del concerto è affidato ad una versione acustica e solitaria di “Litost”, un brano che racchiude una poetica colta e passionale in grado di coinvolgere ed appassionare un’ampia fetta di pubblico.

Raffaella Sbrescia

 

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