Marlon Roudette, ex membro dei Mattafix, presenta “Electric Soul”, il suo secondo full lenght da solista. Dopo aver scoperto l’R&B più sperimentale di artisti come Frank Ocean, Drake e The Weekend, Roudette è partito alla ricerca di uno stesso livello qualitativo, un percorso che lo ha portato ad imbattersi nei produttori Tim Bran e Roy Kerr, responsabili della hit dei London Grammar “If You Wait”. Registrato nei celeberrimi Abbey Road Studios, “Electric Soul” raccoglie e modella la maturazione artistica di Roudette che, diventato padre da poco, ha avuto l’occasione di virare la propria scrittura ed il proprio stile verso orizzonti meno drammatici e più evidentemente improntati alla ricerca della serenità. Opportunamente definito “a modern classic of synthetic R&B”, “Electric soul” è un album melodicamente eterogeneo che si avvale, tra l’altro, del contributo di firme importanti come quelle di Jamie Hartman (Christina Aguilera, Joss Stone, Jason Mraz) e Stuart Matthewman (membro della band di Sade). Raccontando gli ultimi 18 mesi della sua vita, Roudette si rivela più riflessivo e aperto al sentimentalismo senza tuttavia rinunciare alle atmosfere dark, a lui tanto care. Si va dall’r’n’b sperimentale di “America” alle storie incrociate di “Come along”, passando per l’apprezzatissimo singolo “When the beat drops out”, in cui traspare la nuova linfa creativa e vitale che ha investito Roudette: “Life, happen you’re making plans. Flying highing, shaking hands, a song will write you. With you, I found a new way to live, I see an alternative”, canta Roudette, mentre la malinconia profusa di “Your only love” lava via l’entusiasmo tra lacrime, pentimenti e debolezze.
L’atmosfera rarefatta di “Runaround” ci immerge all’interno del flusso di parole e pensieri colpevoli. L’ascolto si appesantisce sulle note di “Body language” e “Flicker” che non offrono un reale contributo ai contenuti dell’album, il quale s’illumina di nuova carica emotiva grazie alla dolorosa ballad intitolata “Hearts Pull” e alla bellezza evocativa di “In Luck”, una bellissima dedica d’amore incondizionato: “This is a changing of guard and I will see you through it all”, canta Roudette, mentre l’immancabile ritmo raggae di “Nice things” chiude “Electric soul”, un disco che, sebbene non abbia caratteristiche di importanza epocale, si lascia ascoltare con facilità e con un certo trasporto.
Raffaella Sbrescia
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