“Tredici anni fa non lo avrei mai immaginato. Se sono qui è colpa vostra”, dice Marco Mengoni, tra le lacrime di commozione e di gioia pura, ai 54 mila spettatori di San Siro accorsi per il suo primo concerto allo Stadio. Chiunque di noi fosse presente durante il primo tour del cantautore di Ronciglione nel 2010, non avrebbe potuto fare altro che piazzarsi nel prato gold e godersi ogni singolo attimo di questo traguardo così importante e altrettanto meritato. E così è stato.
marco-mengoni-san-siro-19-giugno-22-prandoni-
Nell’arco di questi anni Marco ha saputo costruirsi un’identità artistica completa, variegata e di spessore e tutto questo ha voluto e potuto metterlo in uno show di grande impatto sia emozionale che scenico. L’entrata avviene direttamente dalla parte del pubblico, il primo brano è l’emblematico “Cambia un uomo”, tratto dall’ultimo album in studio “Materia-Terra”. Il palco, immaginato come una cavea e dotato di un cubo mobile, che in diversi momenti ha portato Marco tra il pubblico, è frutto della collaborazione con Black Skull, gli inglesi Dan Shipton, Ross Nicholson, Jay Revell, Paul Gardner, alla loro prima esperienza italiana.
Il palco di #MARCONEGLISTADI prende vita anche questa volta dai disegni di Marco stesso e muove dalle atmosfere e dalle suggestioni creative del suo ultimo disco Materia (Terra), l’idea è amalgamare elementi tipici dello staging delle iconiche trasmissioni musicali televisive e radiofoniche degli anni 70 con le dimensioni degli stadi. “Quando ho cominciato a fare i primi schizzi del mio palco ho pensato che avrei voluto riprodurre l’atmosfera calda e avvolgente degli show musicali degli anni 70. Le atmosfere black mi accompagnano da sempre e anche le reference visive di questo tipo per me sono importanti. Volevo che la mia band fosse sempre ben presente in scena, perché suona in maniera incredibile e la musica deve stare al centro di questo show. La sfida era portare in uno stadio le sonorità del mio ultimo disco nel loro ambiente naturale: i club di quegli anni, far sentire quella energia e quella fusione tra musica ed emotività, far uscire il soul e amplificare quella sensazione per tutti gli spettatori che ci sono in uno spazio così grande. Volevo raccontare la connessione con il mio pubblico, come lo show sia un momento collettivo in cui convergono le storie personali di tutti. Per questo era importante stare quanto più possibile al centro del pubblico, vedere negli occhi quante più persone possibile e quindi, con i Black Skull, abbiamo pensato al palco centrale come ad una cavea in cui possa stare al centro della mia band e al palco centrale con il cubo che si alza e mi porta ancora più e in mezzo allo stadio.”
Una passerella, lunga 24 metri, conduce al palco circolare che troneggia nel parterre e che cela un cubo in grado di avvolgere, scoprire ed elevare Marco fino a 5,5 metri d’altezza al centro del prato, “nel cuore dello stadio”, con la possibilità di proiettare sui 4 lati visibili al pubblico immagini ad altissima definizione, grazie ai 4 proiettori laser da 35k ansi lumen.
A completare lo staging tre schermi ad altissima definizione, per un totale di 250 mq di LED utilizzati come “vasi comunicanti” per tutta la larghezza del main stage per dare dinamicità e continuità anche alla parte video, in grado di esaltare i visual scelti e, soprattutto, le riprese live che mixano e sovrappongono immagini di Marco della band e pubblico, studiate per raccontare con forza la fusione tra palco e spettatori durante questo show.
Lo show è diviso in tre grandi blocchi tematici e si passa dal punk rock al funky al soul, pop, alla dance. Visual, led, fiamme. Il cerchio luminoso in alto dal peso di una tonnellata, coriandoli, fasci di luce, ma soprattutto una voce immensa, capace di volare altissimo e di fissarsi nel cuore. Ventisette sono stati i brani in scaletta, intervallati da diverse ovazioni di un pubblico coinvolto, emozionato, divertito. Marco catalizza l’attenzione su di sé, ad accompagnarlo ci sono Giovanni Pallotti alla direzione musicale (anche basso, synth e programmazione), Peter Cornacchia (chitarre), Massimo Colagiovanni (chitarre), Davide Sollazzi (batteria, batterie elettroniche), Benjamin Ventura (pianoforte, piani elettrici, synth), Leo Di Angilla (percussioni, ritmiche elettroniche), Adam Rust (organo, synth), Moris Pradella (backing vocalist, direzione cori, chitarra acustica), Yvonne Park (backing vocalist), Elisabetta Ferrari (backing vocalist), Nicole di Gioacchino (backing vocalist), a cui si aggiungono durante alcuni brani Francesco Minutello (tromba), Alessio Cristin (trombone), Elias Faccio (sassofono). Un club anni ’70 in cui perdersi, ballare a più non posso, lasciarsi incantare dalla bellezza, dalla varietà di intenti, contenuti, idee, ispirazioni che questo ragazzo ogni volta traduce in emozioni. Il viaggio tra presente e passato di questi 13 anni è lungo, intenso, volte nostalgico, altre gudurioso. Da sempre con Mengoni si gode e si piange allo stesso tempo, ed è per questo che esserci diventa irrimediabilmente restare. Molto toccante il monologo incentrato sull’importanza delle parole e sul concetto di indifferenza. In questo percorso di crescita, Mengoni ha spesso dimostrato di quanto la sua sia una ricerca a tutto tondo: che si tratti di musica, ambiente, cultura, Mengoni s’interseca a più livelli in questi tempi difficili e riesce a fare suoi concetti universali su cui poter fare leva in qualunque contesto.
marco-mengoni-san-siro-19-giugno-22-prandoni-
Che sia in un completo over size Marni, in canotta metallica e boots seventies e camicia Versace, nell’incantevole total white Valentino, Marco Mengoni tiene catalizzata l’attenzione su di sé. Tra i brani in scaletta che più di altri hanno spiccato per intensità interpretativa ci sono “Cambia un uomo”, “Proteggiti da me”, “Luce”, Ti ho voluto bene veramente”, “Guerriero. Il picco adrenalinico su “Pronto a correre” e “Io ti aspetto”. Sulle note di “Buona vita” l’artista si congeda ma è solo un arrivederci per rinnovare la magia nei palazzetti di tutta Italia.
Raffaella Sbrescia
#MARCONEGLISTADI_SET LIST
Cambia un uomo – (Materia (Terra)_2021)
Esseri Umani – (Parole in circolo_2015)
No Stress
Voglio – (Atlantico_2018)
Muhammad Alì – (Atlantico_2018)
Psycho Killer – (Dove si vola_2009)
Credimi Ancora (Re matto_2010)
Mi Fiderò (feat. Madame) – (Materia (Terra)_2021)
Solo Due Satelliti – (Le cose che non ho_2015)
Luce – (Materia (Terra)_2021)
Proteggiti da me – (Marco Mengoni Live_2016)
Parole In Circolo – (Le cose che non ho_2015)
L’Essenziale – (Pronto a correre_2013)
Non Passerai – (Pronto a correre_2013)
Onde – (Marco Mengoni Live_2016)
Sai Che – (Marco Mengoni Live_2016)
Hola – (Atlantico_2018)
Ti Ho Voluto Bene Veramente – (Le cose che non ho_2015)
Duemila Volte – (Atlantico On Tour_2019)
Come Neve – (Oro Nero Live_2018) / Venere e Marte (2021)
In Un Giorno Qualunque – (Re matto_2010)
Guerriero – (Parole in circolo_2015)
Ma Stasera – (Materia (Terra)_2021)
Pronto a correre – (Pronto a correre_2013)
Io Ti Aspetto – (Parole in circolo_2015)
Buona Vita – (Atlantico_2018)