“Resto fuori” è il titolo del secondo album dei Maleducazione Alcolica, una realtà musicale italiana, nata nel 2010, che coinvolge un nutrito gruppo di giovani musicisti. L’album, prodotto su etichetta Maninalto! Records, è composto da tredici tracce e si avvale di numerose collaborazioni di prestigio: si va da Fefo degli Almamegretta a Marino Severini, The Gang, Matteo Gabbianelli dei KuTso, Alessandro Palmieri (L’Ultimo) a Iguana. Tematiche profonde, intense, incentrate su temi e personaggi scomodi, spesso confinati ai limiti della società civile, si accompagnano a ritmi e sonorità eterogenee, veloci e coinvolgenti. Attraverso un crossover musicale che parte dallo ska e arriva al rock steady, la Maleducazione Alcolica testimonia una certa stanchezza che fa da sfondo al vivere sociale contemporaneo.
Ad inaugurare questo multi sfaccettato lavoro è una intro strumentale, la cui funzione pare quella di mettere in chiaro il ruolo da protagonista della chitarra e una certa voglia di lasciarsi andare alla libera contaminazione. La sottile polemica antigossip di “Una storia di evitare” si serve di figure retoriche e di personaggi fiabeschi che, se da un lato stemperano i toni, dall’altro accrescono la verve istrionica del gruppo. Il ritmo veloce ed inafferrabile di “Marzo” s’insinua tra il sentimento di paura e frustrazione mentre l’esercizio stilistico di “Notte” mette in luce l’ottima carica testuale di un brano potente e veritiero. Tra musica forte, anime perse, anime sporche c’è ancora il tempo e la voglia di dedicare spazio ai cosiddetti malfattori di periferia, tra le chitarre blues di “Stress homeless” e alla figura tragica e demoniaca di “Un pazzo”. Impulsività ed idealismo combattono a carte scoperte in un progetto che, seppur acerbo in qualche tratto, riesce a trattare, con una meritevole incisività, tematiche tendenzialmente problematiche. Questa teoria è avvalorata dall’intimo racconto narrato in “Amavi le fragole”, dedicato alla vicenda di una ragazza privata della propria innocenza. L’odio come credo e la violenza come droga sono le immagini più crude proposte nel testo della title track “Resto fuori” mentre sonorità dance s’insinuano in “Polli beat”, un brano intriso di una sottile critica socio-culturale. Si ritorna a ritmi ska in “Puniscimi” ma il brano più potente e più incazzato del disco è “Trash”: “tutti vogliono soltanto che stai lì a guardare, tutti vogliono soltanto farti divertire, tutti vogliono soltanto farti suicidare, stai a sentire, non scappare”, cantano e scrivono i ragazzi de La Maleducazione Alcolica che, tre le altre cose, si regalano anche la cover di “Spend a weekend” di Toots and the Maytals, un riferimento diretto alla cultura reggae. A chiudere “Resto fuori” è l’intenso intimismo di “Hashish & Caffè”, un brano dalla forte carica emotiva e dalla bella linea melodica, che auspichiamo possa rappresentare un nuovo spunto per il prossimo lavoro di un gruppo che ha davvero tante cose sensate da dire.
Raffaella Sbrescia
I componenti della band:
Marco Piccioni (voce & sax), Gabriele “Maestro” Segattini (keyboards &voce), Federico Telesca (chitarra & voce), Ludovico Brizzi (basso), Albertino “Fava” Monsignori (batteria), Leonardo “Banana” Zallocco (tromba, Matteo Mecocci (tromba), Alessandro “Nando” Sagretti (sax), Michele Ceriola (trombone)Acquista “Resto fuori” su iTunes
Video: “Resto fuori”