Davide Van De Sfroos live al Teatro degli Arcimboldi: le storie del Lago diventano sinfoniche

Davide Van De Sfroos live @ Teatro degli Arcimboldi - Milano ph Francesco Prandoni

Davide Van De Sfroos live @ Teatro degli Arcimboldi – Milano ph Francesco Prandoni

 Davide Van De Sfroos approda al Teatro degli Arcimboldi di Milano con l’Orchestra Sinfolario diretta dal M° Vito Lo Re per presentare il nuovo album “Synfuniia” (Batoc67/Universal Music), l’album che raccoglie alcuni fra i suoi brani più noti riarrangiati e riproposti con la Bulgarian National Radio Simphony Orchestra. Un  sontuoso viaggio evocativo per dare un sapore diverso ed una veste elegante alle storie del lago di Como raccontate in dialetto laghèe. Un film da ascoltare, dove fanno la loro comparsa personaggi e luoghi di una realtà oggi sempre più rara, un esperimento, un viaggio, partito dall’invito dal giovane e dinamico maestro Vito Lo Re, che ha ideato il progetto. Dai samurai al western, dal gotico al romantico,  il cantautore comasco si mette in ghingheri e racchiude in un solo audio racconto tutti i personaggi di cui ha cantato in questi anni senza mai perdere la sua istrionica verve da cantastorie: si va dall’impatto “morriconiano” de Il Duello alla figura di Batman in Gotham City tra le trame di Grand Hotel , in Yanez ritroviamo I pirati dei Caraibi e lo sceneggiato di Sandokan, Il dono del vento ci porta, invece, verso oriente,  la dolcezza inedita di Mad Max contrasta con El calderon de la stria, imperiosa nella sua veste più trionfale. Suggestive anche Il reduce e Brèva e Tivàn: in una c’è la guerra nuda e cruda, nell’altra gli strumenti sottolineano i colori e i temporali del lago.

Davide Van De Sfroos live @ Teatro degli Arcimboldi - Milano ph Francesco Prandoni

Davide Van De Sfroos live @ Teatro degli Arcimboldi – Milano ph Francesco Prandoni

Ne La figlia del tenente  i due personaggi vengono definiti da tratti ancora più oscuri e misteriosi. Magica Akuaduulza: il lago è presentato come una casa, ma anche come un luogo da cui fuggire; un grande drago in grado di custodire tutto quello che ci è più caro. Il baricentro dell’anima. Divertente e spassosa la versione dialettale de “Gli anni selvaggi di Frank”, eseguita da Van De Sfroos in un improvvisato piano solo. Intimo e suggestivo il momento in cui lo hanno raggiunto sul palco due musicisti, che da anni condividono il palco con lui, quali Davide “Billa” Brambilla e  Angapiemage Galiano Persico, che lo hanno accompagnato sulle note di “40 Pass” e “Sciuur capitan”,  brano ulteriormente arricchito dalle bellissime illustrazioni di Claudio Villa. Profetico e coinvolgente Goga e Magoga,  un brano che si rifà alle figure bibliche di Gog e Magog eche racchiude l’essenza di un modo di dire ormai in disuso che significa fare il bello e il cattivo tempo. Tra quelle di Synfuniia è stata la canzone che ha richiesto più tempo per l’arrangiamento; una canzone di rabbia, di liberazione dalle paure. La sintesi di un modo di concepire la vita lontano dalla concitazione e dalla frenesia che scandiscono gli usi e i costumi contemporanei.

Raffaella Sbrescia

Davide Van De Sfroos live @ Teatro degli Arcimboldi - Milano ph Francesco Prandoni

Davide Van De Sfroos live @ Teatro degli Arcimboldi – Milano ph Francesco Prandoni

Enrico Giaretta live al Blue Note. Emozioni d’antan con le nuove canzoni del Cantaviatore

Enrico Giaretta

Enrico Giaretta

La musica visionaria di Enrico Giaretta ha scaldato il Blue Note di Milano in una fredda sera di gennaio. L’occasione è stata data dall’uscita del nuovo album del cantaviatore intitolato “BLU” (Made in Etaly). Affiancato da eccellenti musicisti quali Stefano Corrias, alla batteria, Juan Carlos Albelo Zamora, al violino, e Luca Bulgarelli, al basso,  Giaretta ha anche ospitato sul palco la straordinaria cantante e interprete Petra Magoni. Sulle ali di melodie intimiste, profonde e a tratti crepuscolari, Giaretta che, oltre ad essere un artista, è anche pilota di linea per Mistral Air, ha messo in atto la trasfigurazione di storie e immagini dal fascino senza tempo. Lui, che per lunghi anni è stato pianista e amico di Franco Califano, ha incantato e sorpreso il pubblico con efficace minimalismo. La vera forza del suo repertorio sono le musiche, ricche di richiami swing, latin, folk, finemente strutturate ed elegantemente cucite addosso alle parole contenute nei testi.

“Blu”, colore del cielo e della purezza rappresenta un metaforico tuffo nella fantasia e nei percorsi compiuti in volo. L’artista si ispira ad itinerari immaginari del cielo, oltre che alle rotte realmente attraversate, ai personaggi incontrati, alle musiche che si rincorrono nella testa, alle suggestioni arrivate da lontano o semplicemente riposte nella memoria. Bello e colorato il primo singolo estratto dal disco “Big Bamboo”, scritto con Marcello Murru, il quale tutt’oggi firma alcuni tra i suoi migliori brani. Cantato insieme alla sfavillante Petra Magoni, il brano risulta vivace, fresco, divertente. “Finalmente ho trovato un allievo”, ha detto il celebre Paolo Conte riferendosi proprio ad Enrico che, sul finire del concerto gli ha dedicato il bellissimo brano “Paolo il ferroviere”. Toccante e delicata  “Tutta la vita in un momento”, l’audace “Scelgo l’allegria”, la versione strumentale di “Over the rainbow”, successivamente ripresa dalla Magoni e la malinconia struggente de “Il cuore non finisce” conferiscono, infine, una luce speciale ad un momento live unico e prezioso.

Raffaella Sbrescia

Charlie Puth presenta “Nine Track mind” a Milano: il live report dello showcase

Nine Track Mind 1

Carismatico, semplice e magnetico. Charlie Puth ha fatto tappa a Milano lo scorso 16 gennaio con uno showcase organizzato all’Hotel Principe di Savoia in occasione dell’imminente uscita del suo primo disco di inediti intitolato “Nine Track Mind”, prevista per il 29 gennaio. L’album conterrà 13 tracce tutte scritte da lui, tra cui anche “We Don’t Talk Anymore”, l’atteso duetto con Selena Gomez. La passione per la musica è nata quando aveva soltanto 4 anni e, anche se sua madre gli ha insegnato a suonare il pianoforte studiando il jazz e la musica classica, Charlie ha sempre amato la musica pop;  stando a quanto fatto finora dal giovane cantautore  e compositore americano, c’è da credere che abbia trovato la sua dimensione artistica ideale.

Nel corso dello showcase milanese Charlie Puth ha suonato dal vivo quattro dei brani che faranno parte della track list del disco. Lo showcase è iniziato con “Some type of love”, eseguita in acustico. La performance è continuata con uno dei suoi pezzi con cui ha scalato le classifiche italiane, “Marvin Gaye”, che nella versione radiofonica lo vede al fianco di  Meghan Trainor; a seguire “One Call Away”, la cui ispirazione nasce da una storia vissuta a distanza. Per concludere, Puth ha scelto di cantare la toccante ballad “See You Again”. La canzone era stata scelta come saluto a Paul Walker da parte dei suoi compagni del film Fast And Furious ma in realtà è molto vicina anche al vissuto dello stesso Charlie, che ha raccontato: «Questa canzone è stata scritta per un mio amico che è scomparso ed era perfetta anche per la tragica vicenda legata al protagonista. Io avevo perso un amico e anche Vin Diesel ne aveva perso uno. Questa canzone è per il mio amico ma è anche per Paul», ha spiegato il giovane artista che, dopo aver emozionato i presenti in sala, si è anche fermato a chiacchierare con un piccolo gruppo di fan presenti all’evento dimostrando di avere tanta voglia di conoscere e farsi conoscere senza filtri.

Raffaella Sbrescia

Mario Biondi in concerto al Teatro Arcimboldi di Milano: eccellenza e sensualità in un tripudio di ritmiche internazionali

Mario Biondi live @ Teatro Arcimboldi ph Francesco Prandoni

Mario Biondi live @ Teatro Arcimboldi ph Francesco Prandoni

Mario Biondi approda al Teatro Arcimboldi di Milano con un concerto ricco, corposo, importante. Da ormai diversi anni l’artista catanese ci ha abituati alla sua voce potente, corposa, imponente. Quello che fa la differenza di volta in volta sono le sfumature con cui Mario riesce a colorare non solo la sua interpretazione ma anche le parole di canzoni che profumano di soul, di funk, di jazz d’Oltreoceano. La maestosità degli arrangiamenti portati sul  palco insieme a Alessandro Lugli alla batteria, Federico Malaman al basso, Massimo Greco alle tastiere, David Florio alle chitarre, Marco Scipione al sax e Fabio Buonarota alla tromba travolge lo spettatore cogliendolo spesso impreparato di fronte ad un mole così spessa di contenuto semantico ed acustico. Camaleontico, ironico e sinceramente emozionato, Mario dimostra di essere anche un ottimo ballerino grazie ad una serie di movenze particolarmente in linea con le ritmiche proposte in scaletta. Attraverso le perle contenute nel suo ultimo disco “Beyond”, tra tutte citiamo “Ecstasy”, “I chose you”, “Love is a temple”, Mario Biondi si è divertito mettendosi in gioco e senza risparmiarsi un attimo sia in termini di energia che di interazione con il pubblico. Se il groove è il suo marchio di fabbrica, la carnale sensualità insita nella sua voce rappresenta il surplus ultra su cui lasciar convergere il flusso delle emozioni. Mario Biondi è una garanzia di eccellenza e, dato che stiamo parlando di livelli qualitativi altissimi, non possiamo esimerci dall’elogiare l’encomiabile bravura dei musicisti di cui l’artista ama circondarsi da ormai svariato tempo.

Raffaella Sbrescia

Il primo concerto di Benji & Fede al Fabrique di Milano: piccoli divi crescono

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

È iniziata l’avventura live di Benji & Fede. Dopo l’ottimo riscontro ottenuto dall’esordio discografico di 20:05 (Warner Music,) i due giovani si sono esibiti sul palco del Fabrique di Milano per il loro primo affollatissimo concerto. Emozionante assistere alla prima vera esibizione di queste due giovani promesse del pop nostrano; accompagnati dalla loro band,  Benjiamin Mascolo e Federico Rossi hanno naturalmente proposto al giovanissimo pubblico tutti i brani contenuti nel loro Ep. Su tutti evidenziamo “Tutta d’un fiato”, “Tempo di cambiare” e “Lettera”; brani che se già nel disco avevano destato attenzione per freschezza e contenuto, anche dal vivo dimostrano quel quid da cui Benji & Fede dovrebbero trarre spunto per un nuovo lavoro di inediti. Curato e variegato il medley di cover eseguite in acustico: “Piccola stella senza cielo” di Ligabue,  “She will be loved” dei Maroon 5, Wake me Up” di Avicii, “Let her go” di Passenger, Thinking out loud” di Ed Sheeran lasciano trasparire i gusti e i riferimenti musicali di Benji e Fede, sempre pronti ad interagire attivamente con le tante fan accorse in transenna con tanto di genitori al seguito.

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Sfizioso il dissing con Fred De Palma e Shade che si sono sfidati sul palco a suon di rime freestyle. Carina l’idea di far salire una fan sul palco e dedicarle “Prendimi per mano”; pronto a soddisfare le insistenti richieste del pubblico Fede si è anche sfilato la maglietta tra le urla delle fan deliranti. Ancora un paio di canzoni come “Senza te” e il bis di “Tutta d’un fiato” finoo alla pioggia di coriandoli sparati sul finale. Il bilancio di questa prima prova live è sicuramente buono, Benji & Fede dimostrano di saper reggere il palco e il loro pop è fresco e gradevole. Certo c’è tanto da lavorare ma, a giudicare da questi primi passi, I due ragazzi dimostrano di avere le idee chiare e tanta voglia di crescere. Staremo a vedere se il tempo darà loro ragione.

 Raffaella Sbrescia

Leggi l’intervista a Benji & Fede

Setlist

Fino a farmi male

Tutta d’un fiato

Lunedì

New York

Da quando ci sei tu

Medley in acustico cover:

Piccola stella senza cielo

She will be loved

Wake me up

Let her go

Thinking out loud

Stroboscopica

Dissing con Fred De Palma e Shade

Tempo di cambiare

Lettera

Io e lei

Bis:

Prendimi per mano

Senza te

Tutta d’un fiato

 Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

 

 

Ornella Vanoni ammalia il Blue Note con “Free soul”: un doppio appuntamento live all’insegna della più totale libertà

Ornella Vanoni

Ornella Vanoni

Solo qualche giorno fa Ornella Vanoni vinceva il prestigioso premio Premio Elsa Morante Musica alla Carriera, oggi ritroviamo la leggendaria artista sul palco del Blue Note, il tempio del jazz meneghino. Libera nello spirito e nell’anima, Ornella si propone al pubblico in una nuova veste: “Free  Soul” è l’’inedito progetto che la vede al fianco di Roberto Cipelli al pianoforte, Bebo Ferra alla chitarra e Piero Salvatori al violoncello. L’ensemble nasce dalla consulenza artistica di Paolo Fresu e mette a frutto la lunga e variegata esperienza di Ornella mettendola a confronto con la musica afroamericana, con alcuni standard jazz nonché con un’inedita versione di alcuni grandi classici del suo repertorio. Umorismo, ironia, scanzonata disinvoltura, passione e fascino sono gli elementi con cui la Vanoni ipnotizza il suo pubblico, lo coinvolge, lo ammalia, lo stupisce.  Alle 21 in punto la Vanoni fa il suo ingresso in scena di bianco vestita, per la triade di apertura l’artista sceglie “L’assente”, “Accendi una luna nel cielo”, “Sorry seems to be the hardest word”, tre brani molto diversi attraversati dallo stesso intenso e stratificato spessore vocale. Il vero e proprio plus ultra di Ornella Vanoni è la sua spumeggiante personalità, la spontaneità con cui riesce a toccare i più disparati temi, la più totale libertà nell’ironizzare su se stessa e sugli altri. «I più grandi cantanti jazz son quelli che non fanno niente, per me i più grandi sono Billy Holiday e Chet Baker, quelli che fanno lo skat li “sparerei, non mi dicono niente» – scherza Ornella – passando da “Mi sono innamorato di te”, “Amarsi un po’”, “Just in time”, “Vedrai vedrai”, “Senza fine”, “Che cosa c’è”, “Raindrops Keep Falling On My Head” di Bacharach, “Tu si na cosa grande” arrivando a “Caruso”, “Pata pata” di Miriam Makeba per poi concludere con “Domani è un altro giorno”. «Per andare avanti bisogna cambiare sempre, con coraggio e passione. Questo trio fantastico ed eccezionale mi porta dentro l’anima una nuova gioia», aveva dichiarato Ornella in un’intervista rilasciata prima della doppia data dal Blue Note e, in effetti, questo suo volersi mettere continuamente alla prova racchiude appieno la sua grande forza personale e artistica. Assistere ad un concerto di Ornella Vanoni significa avventurarsi nella conoscenza delle più recondite sfumature dell’animo femminile e rimanerne affascinati fino a lanciarsi in una sentita standing ovation.

Raffaella Sbrescia

Ludovico Einaudi live al Teatro Arcimboldi di Milano con “Elements”: una trilogia di concerti catartici

Ludovico Einaudi live @ Teatro Arcimboldi - Milano

Ludovico Einaudi live @ Teatro Arcimboldi – Milano

Il pianista e compositore Ludovico Einaudi arriva al Teatro Arcimboldi di Milano per tre imperdibili concerti incentrati sul suo ultimo lavoro discografico intitolato “Elements” (Decca Records). Il primo atto di questa attesa trilogia live è andato in scena lo scorso 8 dicembre: una foresta di suoni, ombre e simboli ha dato vita ad un’ipnosi sonora in grado di innescare un processo di anamnesi collettiva. Attraverso una meticolosa attenzione per il più piccolo dei dettagli, Einaudi porta sul palcoscenico la costruzione artigianale dei suoni concepiti in fase di composizione ed il risultato è eccellente. Ad assistere l’artista in questa delicata operazione sono dei musicisti veramente preparati, in grado di fronteggiare l’uso di numerosi strumenti con la stessa padronanza. Parliamo di Federico Mecozzi, Redi Hasa, Alberto Fabris, Francesco Arcuri e Riccardo Laganà. Suoni acustici ed elettronici, luci soffuse e penetranti lampi incarnano il dualismo sotteso lungo tutto il percorso emozionale concepito da Einaudi. I musicisti entrano in scena uno per volta, piccole ombre che si muovono nella semioscurità, piccoli disegnatori di una complessa mappa di pensieri che, allo stesso modo delle note proposte, si fanno via via più ricchi e stratificati. Attraverso un crescendo ritmico, nutrito da suggestioni estemporanee e vibrazioni continue, Einaudi indaga tra visioni, leggi, assiomi e corollari: si va dai miti della creazione alla tavola periodica degli elementi, dalle figure geometriche di Euclide agli scritti di Kandinsky: un discorso senza un punto di approdo di cui ciascun ascoltatore può scrivere il proprio finale. I brani in scaletta, ora carezzevoli e delicati, ora intimi e intricati, ora pieni e corposi, ora tormentati e burrascosi, delineano i cardini di un’orbita in cui il pianoforte è il pianeta principale e tutt’intorno ci sono i satelliti: sega musicale, crotali, Kalimba, carillon, glockenspiel, waterphone sono solo alcuni degli strumenti scelti per trasmettere specifiche funzioni espressive. “Whirling winds”, “Night”, “Twice”, “Song for Gavin”, “Petricor”, “Four dimension”, “Elements”, “Numbers”,  ”Logos” generano paura e attrazione, un vorticoso andirivieni di emozioni contrastanti alla ricerca di risposte esistenziali. Una tempesta sonora la cui potenza, in grado di scuotere la nostra natura sensibile, raggiunge il picco più elevato sulle note di “Experience”, una composizione ossessivamente travolgente. A seguito di una sentita standing ovation e del conseguente scroscio di applausi, Ludovico Einaudi e i suoi musicisti salutano il pubblico con “Divenire”, un modo fresco per prendere coscienza del fascino generato dall’enigmaticità e ridestarsi da una sorprendente catarsi.

Raffaella Sbrescia

Leggi l’intervista a Ludovico Einaudi

 

 

Immanuel Casto live all’Alcatraz di Milano: Il Divo illustra il manifesto del romanticismo post-contemporaneo

Immanuel Casto

Immanuel Casto

Un viaggio buio, umido, un po’ sporco e molto, molto divertente. Questa è, in sintesi, l’essenza dell’atteso concerto di Immanuel Casto all’Alcatraz di Milano nell’ambito del “The Pink Tour”, la nuova avventura live che il Casto Divo ha messo a punto per presentare al pubblico i brani inediti contenuti nel suo ultimo album “The Pink album”  (Freak&Chic /Artist First).  Se l’anno scorso, lo storico locale milanese aveva accolto con un sold out la tappa del “Sognando Cracovia Tour”, anche questa nuova tornata non poteva disattendere le aspettative e così è stato. Un parterre affollato e decisamente variegato ha fatto da cornice al concerto  senza risparmiarsi in termini di inventiva e coinvolgimento. La grande novità di questo tour è una particolare attenzione agli arrangiamenti dei brani proposti in scaletta. L’aura dance ed electro synth pop oriented, arricchita dalla potente ritmica della batteria, ha attraversato gran parte delle canzoni conferendo loro una piacevole leggerezza ed una coinvolgente ballabilità. Mescolando sapientemente i brani contenuti nel suo ultimo lavoro agli ormai noti cavalli di battaglia del suo brillante repertorio, il Casto Divo ha dimostrato di aver compiuto un’ulteriore passo in avanti in termini di cura per il dettaglio.

Immanuel Casto e Romina Falconi live all'Alcatraz - Milano

Immanuel Casto e Romina Falconi live all’Alcatraz – Milano

La triade di apertura composta da “Discodildo”, “Sexual Navigator” e “Rosico”, seguita da potente versione punk rock di “Rosso, oro e nero” suonata insieme ai Soviet Soviet, la celeberrima “50 bocca/100 amore” e la serie di duetti con la spumeggiante Romina Falconi composta da  “Sognando Cracovia”, “Horror Vacui”, “Crash” scandiscono la prima parte del concerto rendendola fluida sia in termini di contenuto che di divertimento.  Tra le new entries, segnaliamo l’attualissima “Social Queen”, auspicabile prossimo singolo  l’esilarante “Alphabet of Love”, con un evidente richiamo al brano della mitica Amanda Lear. Per la serie “Immanuel incontra la letteratura post-pulp”, l’artista ha voluto deliziare l’affezionato pubblico con un nuovo racconto squisitamente no-sense intitolandolo “Topazia”. La verve, il carisma e la brillantezza dei contenuti proposti da Immanuel Casto si associano alla dichiarata volontà di tenersi al passo con i costumi  morali e sessuali del nostro tempo.

Se “Zero carboidrati” potrebbe essere la colonna sonora dei nostri pomeriggi invernali e “Killer Star” assume toni da canzone di denuncia, la versione acustica di “Che bella la cappella”, accompagnata da decine di accendini amarcord, rappresenta senz’alcun dubbio il cerimoniale perfetto  per un dissacrante processo di purificazione spirituale. L’ultima parte del concerto è pirotecnica: Immanuel conquista definitivamente i suoi “adepti” con il recente singolo “Da grande sarai frocio”, scritto insieme a Fabio Canino, presente all’Alcatraz, l’immancabile “Tropicanal” e la nuovissima “Deepthroat Revolution”; il nuovo manifesto del romanticismo post-contemporaneo.

Raffaella Sbrescia

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Dolcenera live al Blue Note per l’anteprima de “Le stelle non tremano tour”: passione, grinta e bravura senza filtri

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Dopo averci inondato di parole con la presentazione del suo ultimo album di inediti “Le stelle non tremano”, Dolcenera è tornata ad emozionarci con la musica dal vivo. Lo ha fatto lo scorso 1 dicembre con un doppio concerto sul palco del leggendario Blue Note di Milano per una speciale anteprima de “Le stelle non tremano tour”, che prenderà ufficialmente il via nella primavera del 2016. Accompagnata da Paolo Valli ( batteria e percussioni), Antonio Petruzzelli (basso), Mattia Tedesco (chitarre), Michele Papadia (hammond e piano elettrico), Emanuela ha mostrato ancora una volta tutta la grinta, la passione e la bravura che la contraddistinguono.  Intima ed emozionante l’apertura del concerto con “Niente al mondo”, cantata voce e pianoforte: “Chi sogna non ha regole”, canta Dolcenera, cercando di infondere nello spazio circostante tutto  quello che nel tempo ha raccolto e racchiuso in parole e note cercate, volute, assemblate con grazia ed esperienza. Travolgenti gli arrangiamenti pop rock contaminati dall’elettronica scelti per “Accendi lo spirito”, “Il sole di Domenica”, “Il viaggio”. Preda di quell’antico “mutismo selettivo” in cui era inviluppata da ragazzina, Dolcenera fatica a sbottonarsi con il pubblico ma quando poi finalmente riesce a sbloccarsi, la sua spontaneità priva di filtri l’ha resa un tutt’uno con il pubblico che, a più riprese, non è riuscito a rimanere seduto ai tavoli. Con il suo sound “synth dance oriented”, l’artista costruisce nuove  sfumature intorno a concetti che arrivano da lontano, eppure la sua anima rimane trasparente lasciando trasparire ogni singola emozione. Una dote che, brano dopo brano, riscalda e ravviva l’atmosfera come all’interno di una speciale bolla di magia. Poco importa se il pianoforte decide di smettere di funzionare sulle note di “Mai più noi due”, Emanuela sa come mantenere vivo l’incantesimo e lo fa con “ Siamo tutti là fuori”, “Il mio amore unico”, “Ci vediamo a casa” e le più recenti “ Le stelle non tremano”, “Fantastica”, Un peccato”, “Due vite”. Capace di raccontare il passaggio dal sogno all’inferno, di “rubare l’anima in una lacrima”, Dolcenera ha raggiunto una maturità artistica importante ma non ha perso la leggerezza d’animo tipica di una fanciullina: “Non potete capire quanto è bello rimanere bambini con la musica”, ha spiegato Manuela al suo pubblico trasmettendo un entusiasmo che, al giorno d’oggi, fa davvero bene al cuore.

Raffaella Sbrescia

Defendemos la alegría: Lorenzo Jovanotti paladino del pensiero positivo. Il racconto del concerto al Mediolanum Forum di Assago

Lorenzo Jovanotti live -Lorenzo nei Palasport 2015/2016

Lorenzo Jovanotti live -Lorenzo nei Palasport 2015/2016

Difendiamo l’allegria. Un motto, un mantra, uno stile di vita che Lorenzo Cherubini Jovanotti ha fatto suo coinvolgendoci ogni volta in un modo diverso  nel suo mondo in continua evoluzione. Avevamo lasciato Lorenzo e i suoi negli stadi, lo abbiamo ritrovato al Mediolanum Forum di Assago con un nuovissimo spettacolo pensato per l’avventura live denominata “Lorenzo nei Palasport 2015/2016”; una boccata d’ossigeno da inspirare a pieni polmoni per affrontare la vita di tutti i giorni con quella sottile leggerezza che non guasta mai. Accompagnato dalla fidata squadra di “sgangherati formidabili eroi di provincia” composta da Saturnino al basso, Riccardo Onori alle chitarre, Christian Rigano alle tastiere e al computer, Franco Santarnecchi al piano, Gareth Brown alla batteria, Leo di Angilla alla batteria, la riconferma del giovanissimo Daniele Bronzini alla chitarra, e la meravigliosa sezione dei fiati di Marco Tamburini: Antonello del Sordo alla tromba, Federico Pierantoni al trombone, Glauco Benedetti al susaphone  (basso tuba), Mattia Dalla Pozza al sax, Lorenzo rilancia e moltiplica suoni, idee, colori, spunti, stimoli soddisfacendo e spesso superando di gran lunga le aspettative del pubblico.

Con una scaletta composta da 26 brani, proposti in una veste sonora completamente rivisitata, Jovanotti ci traghetta nel suo iper-spazio, scandito da un iper- tempo, in cui l’adrenalina è il massimo comun denominatore di onde emotive pronte a sconvolgere l’anima dall’interno. Il concerto è un trip sensoriale: si parte da un’atmosfera tipica da club, brano dopo brano sonorità elettroniche e tribali s’incontrano al buio per poi unirsi in un vortice intimo e romantico fino al pirotecnico finale. Al centro dello spettacolo, un solo cuore pulsante: la musica. Attraverso un continuo gioco di rimandi, commistioni, riferimenti, Jovanotti racconta le sue storie trasformandole in racconti universali.

Lorenzo Jovanotti live -Lorenzo nei Palasport 2015/2016

Lorenzo Jovanotti live -Lorenzo nei Palasport 2015/2016

Si comincia con “E non hai visto ancora niente”, “Sabato, “Tensione evolutiva”, “Coraggio”, Wanna be starting something”, “Ombelico del mondo”: Lorenzo è il gran mattatore del palcoscenico e, con i suoi inimitabili costumi di scena, creati su input dello stesso Lorenzo insieme a Nicolò Cerioni, ci inietta una bella dose di positività. Non solo spettacolarità ma anche sentimentalismo, Lorenzo non ha mai  celato il proprio animo romantico e, anche durante la terza data  al Forum di Assago, ha voluto ribadirlo: “Quando sono arrivato a Milano anni fa, non avrei mai creduto che mi sarei messo a scrivere canzoni d’amore e invece ho scoperto che mi piace sempre di più. Perché? Perché sì, l’unica cosa veramente importante, l’unica che alla fine ci rimane è proprio l’amore”, spiega l’artista al pubblico. Con la sua vulcanicità Jovanotti scardina il nostro modo di  pensare, ci invoglia a trasformare i problemi in opportunità, ci induce a pensare che “dove suona la musica” c’è sempre una soluzione. Brani come “ Libera” o “Pieno di vita”, mai eseguiti prima dal vivo, rispondono proprio a questo tipo di stimolo. Un eccezionale momento è quello di “Musica” (il brano tratto dall’ultimo album realizzato con la collaborazione di Manu Dibango) dove Lorenzo, per la prima volta, abbandona lo spazio scenico per ritrovare il suo primo mestiere, la grande passione a cui rende omaggio, dando vita ad un travolgente momento di DJ set che infiamma il pubblico.

Lorenzo Jovanotti live -Lorenzo nei Palasport 2015/2016

Lorenzo Jovanotti live -Lorenzo nei Palasport 2015/2016

Tra i momenti più emozionanti del concerto, una piccola sbavatura sulle note di “Gente della notte”, la canzone che racchiude tutti gli ingredienti di una favola che dura da più di vent’anni e “Mi fido di te”, il brano in cui Lorenzo appare sospeso in equilibrio su una corda che attraversa il palco centrale: l’emblema della poeticità. In un momento storico come quello che viviamo, ci vuole coraggio ad affrontare la vita a cuore aperto, Lorenzo lo fa e per fortuna riesce anche ad insegnarlo ai più fiduciosi e a scardinare le difese dei più disillusi, come lui nessuno mai, davvero.

 Raffaella Sbrescia

La scaletta

1 E NON HAI VISTO ANCORA NIENTE
2 SABATO
3 TENSIONE / CORAGGIO / WANNA BE STARTING SOMETHING
4 OMBELICO DEL MONDO
5 RAGAZZA MAGICA
6 UN RAGGIO DI SOLE
7 A TE
8 LIBERA
9 TERRA DEGLI UOMINI
10 GLI IMMORTALI
11 LORENZO ACOUSTIC
12 GENTE DELLA NOTTE
13 DOVE HO VISTO TE
14 L’ALBA
15 UNA TRIBU’ CHE BALLA
16 MUSICA …ETC …ETC
17 E’ LA SCIENZA BELLEZZA
18 L’ESTATE ADDOSSO
19 PIENO DI VITA
20 MI FIDO DI TE
21 IL PIU’ GRANDE SPETTACOLO DOPO IL BIG BANG
22 BELLA
23 TUTTO ACCESO
24 PENSO POSITIVO

BIS
25 RAGAZZO FORTUNATO
26 TI PORTO VIA CON ME

Il calendario delle prossime date:

DICEMBRE 2015

2          TORINO            PALALPITOUR

3          TORINO            PALALPITOUR (sold out)

5          TORINO            PALALPITOUR (sold out)

6          TORINO            PALALPITOUR

8          BRUXELLES     FOREST NATIONAL

10        ZURIGO            HALLEN STADIUM

12        MONTICHIARI   PALASPORT (sold out)

13        MONTICHIARI   PALASPORT

15        PESARO           ADRIATIC ARENA

18        CONEGLIANO   ARENA ZOPPAS (sold out)

19        CONEGLIANO   ARENA ZOPPAS

21        BOLOGNA        UNIPOL

22        BOLOGNA        UNIPOL

27        ROMA              PALALOTTOMATICA

28        ROMA              PALALOTTOMATICA

30        ROMA              PALALOTTOMATICA

GENNAIO 2016

2          ACIREALE        PALASPORT

5          CASERTA         PALAMAGGIO’

6          CASERTA         PALAMAGGIO’

8          MILANO           MEDIOLANUMFORUM

9          MILANO           MEDIOLANUMFORUM

11        BOLZANO        PALA ONDA

14        DUSSELDORF  MITSUBISHI ELECTRIC HALL

16        LUGANO          PALA RESEGA

 

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