Davide Van De Sfroos approda al Teatro degli Arcimboldi di Milano con l’Orchestra Sinfolario diretta dal M° Vito Lo Re per presentare il nuovo album “Synfuniia” (Batoc67/Universal Music), l’album che raccoglie alcuni fra i suoi brani più noti riarrangiati e riproposti con la Bulgarian National Radio Simphony Orchestra. Un sontuoso viaggio evocativo per dare un sapore diverso ed una veste elegante alle storie del lago di Como raccontate in dialetto laghèe. Un film da ascoltare, dove fanno la loro comparsa personaggi e luoghi di una realtà oggi sempre più rara, un esperimento, un viaggio, partito dall’invito dal giovane e dinamico maestro Vito Lo Re, che ha ideato il progetto. Dai samurai al western, dal gotico al romantico, il cantautore comasco si mette in ghingheri e racchiude in un solo audio racconto tutti i personaggi di cui ha cantato in questi anni senza mai perdere la sua istrionica verve da cantastorie: si va dall’impatto “morriconiano” de Il Duello alla figura di Batman in Gotham City tra le trame di Grand Hotel , in Yanez ritroviamo I pirati dei Caraibi e lo sceneggiato di Sandokan, Il dono del vento ci porta, invece, verso oriente, la dolcezza inedita di Mad Max contrasta con El calderon de la stria, imperiosa nella sua veste più trionfale. Suggestive anche Il reduce e Brèva e Tivàn: in una c’è la guerra nuda e cruda, nell’altra gli strumenti sottolineano i colori e i temporali del lago.
Ne La figlia del tenente i due personaggi vengono definiti da tratti ancora più oscuri e misteriosi. Magica Akuaduulza: il lago è presentato come una casa, ma anche come un luogo da cui fuggire; un grande drago in grado di custodire tutto quello che ci è più caro. Il baricentro dell’anima. Divertente e spassosa la versione dialettale de “Gli anni selvaggi di Frank”, eseguita da Van De Sfroos in un improvvisato piano solo. Intimo e suggestivo il momento in cui lo hanno raggiunto sul palco due musicisti, che da anni condividono il palco con lui, quali Davide “Billa” Brambilla e Angapiemage Galiano Persico, che lo hanno accompagnato sulle note di “40 Pass” e “Sciuur capitan”, brano ulteriormente arricchito dalle bellissime illustrazioni di Claudio Villa. Profetico e coinvolgente Goga e Magoga, un brano che si rifà alle figure bibliche di Gog e Magog eche racchiude l’essenza di un modo di dire ormai in disuso che significa fare il bello e il cattivo tempo. Tra quelle di Synfuniia è stata la canzone che ha richiesto più tempo per l’arrangiamento; una canzone di rabbia, di liberazione dalle paure. La sintesi di un modo di concepire la vita lontano dalla concitazione e dalla frenesia che scandiscono gli usi e i costumi contemporanei.
Raffaella Sbrescia