Jack Garratt live al Fabrique di Milano per uno scoppiettante one man show

Jack Garratt live @ Fabrique-  Milano

Jack Garratt live @ Fabrique- Milano

Intimista ed essenziale, ilare ed irriverente, energico e coinvolgente, tutto questo è Jack Garratt, cantautore, polistrumentista, one-man band, produttore inglese, aggiudicatario dell’ambitissimo Best Critics’ Choice Award, come grande promessa del 2016, e dei BBC MUSIC SOUND 2016, che dal 2007 premiano i migliori giovani artisti scelti dalla BBC.  L’artista si è esibito in concerto al Fabrique di Milano rilevando un’anima artistica trasversale grazie ad una peculiare vocalità tanto graffiante e rauca quanto intima e struggente. Protagonista unico della scena con un set comprensivo di batteria acustica ed elettronica da un lato con set di tastiera e sampler dall’altro, Garratt ha tenuto la scena con il suo one man show presentando diversi brani tratti dal suo album d’esordio “Phase”.

Jack Garratt live @ Fabrique-  Milano

Jack Garratt live @ Fabrique- Milano

Ad inaugurare la set list è  “Coalesce”, suggestivo l’arpeggio chitarristico sulle note della ballad elettropop “Weathered”, curioso il momento gioco con la cover improvvisata di “Baby one more time”, brillante e ben costruito il mash-up di “7 days” di Craig David con “Senorita” di Justin Timberlake. Garratt possiede un’energia impressionante, le sue contaminazioni profumano di impegno e passione ma sono i suoi occhi a trasudare umiltà. A fine concerto l’artista si è prodigato in un lungo ringraziamento a tutti i suoi collaboratori mostrandosi particolarmente riconoscente e cosciente del fatto che gli ottimi risultati che sta riscontrando sono anche il frutto di un eccelso lavoro di squadra.

Raffaella Sbrescia

SETLIST:
Coalesce

Breathe Life
Weathered
Far Cry
Baby one more time
7 days / Senorita
The love you’re given
Fire
Surprise yourself
My house is your home
Worry

“Se avessi un cuore”: la svolta elettronica di Annalisa. Intervista e live report dell’anteprima milanese

Cover Annalisa_Se avessi un cuore

“Se avessi un cuore” (Warner Music) è il titolo del nuovo album di Annalisa e vedrà la luce il 20 maggio 2016. In questo nuovo progetto discografico l’artista ha scelto di mettersi in gioco a 360 gradi, sia per quanto riguarda la scrittura, in qualità di autrice in tutti i 12 brani contenuti nell’album, sia per quanto riguarda gli arrangiamenti intrisi di sonorità elettroniche, frutto del lavoro di ricerca operato insieme a Fabrizio Ferraguzzo, Luca Chiaravalli, Diego Calvetti e l’emergente MACE.

Live report del concerto al Teatro Nazionale di Milano

Due ore piene, intense, sorprendenti. Annalisa cambia volto e si reinventa con un concerto innovativo, ricco di spunti e contaminazioni al passo con le migliori realtà musicali internazionali e lo fa presentando i brani del suo nuovo album in anteprima. Un modo tutto speciale di raccontarsi e raccontare i nuovi passi della sua carriera in divenire. In effetti l’aspetto più sorprendente sta proprio nell’ aver saputo creare uno show audio-visivo compatto e solido, merito non solo dell’ormai conclamato talento di Annalisa ma anche della sua ottima band. Ecco perché abbiamo scelto di chiedere a Lapo Consortini, chitarrista e direttore musicale della band, di spiegarci tutti i passaggi che hanno portato a questa nuova vincente formula: «Il mio compito è stato quello di riuscire a tradurre dal vivo tutto quello che c’è in “Se avessi un cuore” senza stravolgere nulla. Il nuovo album di Annalisa non è un classico disco pop con basso, chitarra, batteria, pianoforte e archi: gli arrangiamenti sono molto contaminati, c’è tanta elettronica e, proprio per questo, meno strumenti acustici. Grazie ad un ascolto attento noterete tanti elementi evocativi come cori, brusii di voci, elementi ambient. La più grande sfida che abbiamo cercato di vincere è stata quella di suonare e riprodurre in tempo reale ogni singola sfumatura delle molteplici pulsazioni tipiche della musica elettronica. Tra uso misto di batteria acustica ed elettronica, uso di chitarra tradizionale e suoni super effettati, abbiamo cercato, in sintesi, di unire l’anima delle canzoni vecchie e nuove di Annalisa con l’obiettivo di creare un sound omogeneo». Un risultato che, a nostro dire, è stato ampiamente raggiunto.

 Intervista ad Annalisa

Come mai hai scelto di pubblicare questo album un po’ di tempo dopo il Festival di Sanremo e perché?

Si tratta di una scelta ragionata. L’idea è sempre stata quella di portare a termine un’operazione di passaggio. “Il diluvio universale” rappresenta il perno di collegamento tra il passato e “Se avessi un cuore”. Il brano sanremese ha sempre avuto un’accezione di opera unica perché ha il peso e l’importanza necessaria per esserlo. Per questa ragione considero “Se avessi un cuore”, il primo vero singolo del disco.

Cosa ti ha portato a sviluppare questo cambiamento di sonorità?

 In verità le ho sempre amate, fin dall’inizio ho spinto in questa direzione, ho fatto un percorso graduale con due punti di approdo: il primo è quello relativo alla scrittura e al mio ruolo di autrice, il secondo è relativo all’immersione in un mondo sonoro non facile, ho fatto un passo alla volta cercando di non fermarmi mai.

Quanto senti tuo questo lavoro?

Tutte le cose che ho fatto le sento mie ma è altrettanto vero che l’ultima cosa che fai è quella a cui vuoi più bene. Mi sono sempre sentita cantautrice, fin da quando mi sono avvicinata alla musica, l’ho sempre fatto seguendo l’idea di scrivere le mie canzoni. Ho provato tante strade e ho trovato la prima occasione di venir fuori attraverso un talent, da lì in poi ho imparato tante cose, ho preso coscienza di avere tanto lavoro da fare e di dover migliorare. Anche quando ho fatto l’interprete non sono mai riuscita a cantare cose che non fossero totalmente affini al mio modo di comunicare, ho sempre usato questo tipo di sensibilità. Sono molto orgogliosa di queste canzoni, ne vado fiera, mi rappresentano appieno e andrò sempre di più in questa direzione.

Tra le parole chiave del disco c’è “leggerezza”. Come declini questa parola all’interno della tua quotidianità personale e artistica?

In effetti la leggerezza è un punto chiave e arriva da un brano presente nel disco, intitolato “Leggerissima”. Il mio intento è cercare di dare valore alla leggerezza in quanto capacità di lasciarsi alle spalle qualcosa, mollare la presa senza smettere di lottare. La leggerezza pervade tutto il disco perché anche quando dico cose importanti e dal contenuto forte mi piace usare l’ironia.

Come sei cambiata in questo ultimo anno?

Non me rendo mai conto. Crescendo ti succedono delle cose che ti fanno cambiare, trovare nuovi modi di reagire, diventare più consapevole. Dal mio canto posso dire di essere più decisa e più focalizzata su quello che faccio. Dal punto di vista lavorativo sono in grande fermento, scrivo tantissimo e, dato che con questo album mi sono avvicinata molto a quello che intendo fare, sono galvanizzata.

Cosa ascolti di solito?

Ascolto parecchio e di tutto. Le cose che produco io non le ascolto mai da sola, in ogni caso il tentativo è quello di porre l’accento sui testi, ho cercato un universo sonoro moderno, vicino alla scena pop mainstream americana eppure ci sono tante sfaccettature da tenere in considerazione. La peculiarità di questo progetto è il contenuto.

Come ti vedi nelle vesti di autrice per altri colleghi?

Nel momento in cui scrivo lo faccio per una mia esigenza e in modo personale. Non è semplice fare in modo che la propria sensibilità incontri l’istinto di qualcuno altro. Bisogna trovare il momento e la concentrazione giusta.

Come sei riuscita a collaborare con Dua Lipa?

Ci siamo incontrate in Warner ed è nata subito una forte sintonia; ci siamo trovare e raccontate diverse cose. In un secondo momento lei mi ha mandato questa canzone, scritta insieme al suo team, me l’ha fatta ascoltare e da lì è partita la collaborazione. In seguito ho rivisto la produzione, ho scritto il testo in italiano, Dua Lipa nel frattempo seguiva da lontano tutte le fasi ed è stata felice del risultato che abbiamo ottenuto.

Cosa ci dici della copertina del disco e del relativo booklet?

Partiamo dal presupposto che a me piace tenere tutto sotto controllo. Mi piace che niente venga lasciato al caso. Questo progetto grafico è stato realizzato insieme a Laura Battista, in copertina guardo in basso perché osservo la zona intorno al cuore. Il percorso prevede che ogni canzone rappresenti un tassello per costruire una coscienza in grado di affrontare la diversità dagli altri.

E la partnership con Mace?

Lui è un autore Warner Chapell come me, organizziamo spesso delle writing sessions in cui ci ritroviamo, fin da quando l’ho incontrato avevo capito che poteva succedere qualcosa di interessante. Quando gli ho proposto il pezzo “Le coincidenze” ho voluto che lui vi imprimesse la propria impronta, si tratta di una sperimentazione che mi ha entusiasmato.

Annalisa

Annalisa

“Quello che non sai di me” è il tuo brano più intimo….

Questo pezzo è una sorta di confessione. Cerco di raccontare quei momenti in cui sono da sola e nessuno mi vede, mi sono resa conto che nessuno conosce quell’insieme di piccole cose che sono solo mie per cui deciso di provare a raccontarle in una canzone speciale.

Qual è la tua concezione di tour?

Ho scelto di proporre i brani del nuovo album in due anteprime (una a Roma e una a Milano) operando in controtendenza. Questa scelta è dovuta a una ragione precisa: credo nell’esperienza della musica, vorrei che la musica raccontasse una magia che è sempre difficile trasmettere, le prime due date sono decisamente singolari, le altre arriveranno tra l’estate e l’autunno e avranno come obiettivo quello di avvicinare le persone alla musica.

Come hai vissuto i giorni di allestimento del tour?

Sono stati giorni davvero molto intensi, seguo tutto, ci tengo che ogni cosa possa fare la differenza, sono molto soddisfatta dal lavoro svolto dal mio staff e non vedo l’ora che tutti possano apprezzarlo e condividerlo con noi.

Raffaella Sbrescia

Ecco la tracklist dell’album “SE AVESSI UN CUORE”: “Se avessi un cuore”, “Leggerissima”, “Noi siamo un’isola”, “Coltiverò l’amore”, “Uno”, “Potrei abituarmi”, “A cuore spento”, “Inatteso”, “Le coincidenze”, “Quello che non sai di me”, “Il diluvio universale”, “Used to you”.

Annalisa incontrerà poi i fan negli store delle principali città italiane. Ecco le date:

20 maggio ROMA – Feltrinelli Via Appia, 427 – ore 17.30

21 maggio  MILANO – Mondadori Duomo – ore 17.00

22  maggio BOLOGNA – Mondadori Via D’Azeglio – ore 17.00

23 maggio MARGHERA – Mondadori c. c. Nave de Vero – ore 17.00

24  maggio FIRENZE – Galleria Del Disco – ore 17.30

25 maggio CURNO (BG) – Mediaworld – ore 18.00

26  maggio GENOVA – Mondadori Via XX Settembre- ore 17.30

27 maggio TORINO – Lingotto Mediaworld – ore 17.30

28  maggio NAPOLI - Mondadori – Piazza Vanvitelli ore 17.30

29  maggio BRINDISI - Feltrinelli ore 18.00 – LECCE Feltinelli ore 20.00

30  maggio – RIMINI – Mediaworld Shopping Center Romagna – ore 17.30

31 maggio – VILLESSE – cc Tiare Shopping – Mediaworld – ore 17.30

1 giugno-  BASSANO DEL GRAPPA – Mediaworld – Shopping center Il Grifone– ore 17.30

Dopo le due anteprime di Milano e Roma del SE AVESSI UN CUORE TOUR, Annalisa partirà con un tour durante l’estate che toccherà tutta Italia. Queste le prime date confermate: 11 giugno al Festival Amore di Stabio (Svizzera), l’ 8 luglio alla Sala Roof Casino di Sanremo(Imperia), il 31 luglio a Cava di Roselle (Grosseto), il 7 agosto in Piazza Kennedy a Pagliare del Tronto (Ascoli Piceno), l’ 11 agosto alla Beach Arena di Lignano Sabbiadoro (Udine), il 16 agosto in Piazza Ara dei Santi di Collelongo (L’Aquila).

I biglietti sono disponibili su Ticketone, punti vendita e prevendite abituali (info: www.fepgroup.it).

 

Drones World Tour: lo show definitivo dei Muse

Muse -Drones World Tour -Mediolanum Forum ph Francesco Prandoni

Muse -Drones World Tour -Mediolanum Forum ph Francesco Prandoni

Riconosciuto all’unanimità come uno degli show più belli e più completi dell’anno in corso, il Drones World Tour, l’ultima creatura live dei Muse, entra nel vivo della residency italiana al Mediolanum Forum di Assago. Trovandoci alla quarta delle sei date sold out previste nel capoluogo meneghino, diventa difficile poterne dire di più. Nel corso di due tiratissime ore, i Muse mettono in scena la paura e l’angoscia ma anche la speranza ed il desiderio di rivolta. Muovendosi a metà strada tra realtà e fantascienza, la band accende delle spie di allarme nelle coscienze, pone il pubblico di fronte ad una questione chiave: siamo marionette subordinate al sistema? La risposta arriva da una scaletta che pesca un po’ da tutto il trascorso della band con il preciso intento di costruire un racconto per veicolare il concetto di “human technology”; ovvero un mondo distopico dominato dalla tecnologia, dove la disumanizzazione pare essere l’unica prospettiva possibile.

Muse -Drones World Tour -Mediolanum Forum ph Francesco Prandoni

Muse -Drones World Tour -Mediolanum Forum ph Francesco Prandoni

Il concerto si apre con la perturbante danza dei droni, il Forum si trasforma in una culla di pensieri e aspettative traghettando lo spirito in un universo iperuranico attraverso una potenza audio-visiva in grado di accentrare energie e attenzioni. Grazie alla  sapiente fusione tra musica tirata, metallica, ferrosa, dirompente e contenuti di spessore, i Muse scavano nelle coscienze, percuotono le fibre muscolari, detonano nelle orecchie, sconvolgono i sensi operando una vera e propria terapia d’urto.

Muse -Drones World Tour -Mediolanum Forum ph Francesco Prandoni

Muse -Drones World Tour -Mediolanum Forum ph Francesco Prandoni

Se“Drones, brano di chiusura dell’omonimo album che dà anche il titolo al tour, appare come una sorta di cantico, The Handler, preceduta dall’inquietante The 2nd Law: Isolated System, diventa uno dei momenti più spettacolari e sconvolgenti del concerto: grandi mani robotiche con fili quasi raggiungono i musicisti trasformandoli in vere e proprie marionette. Tra i climax della serata segnaliamo i molteplici tuffi nel passato con Supermassive Black Hole e Starlight, “Hysteria, “Time is Running Out e Uprising, che con il coro di “we will be victorious”, rappresenta il momento più felice e liberatorio di un concerto che, seppur breve, è veramente ricco, intenso, travolgente da ogni punto di vista. The Experience.

Raffaella Sbrescia

Roberto Cacciapaglia dispensatore di emozioni all’Auditorium di Milano con “Tree of life – The concert”

Roberto Cacciapaglia live @ Auditorium Milano

Roberto Cacciapaglia live @ Auditorium Milano

Sperimentazione, eleganza, conoscenza, ricerca, trasversalità. Sono questi gli elementi chiave che stanno alla base della musica pensata, suonata, condivisa dal Maestro Roberto Cacciapaglia che, a distanza di un anno, porta il suo Tree of Life in tour con il concerto intitolato “Tree of Life – L’Albero della Vita – The Concert”. Protagonista dello splendido Auditorium di Milano insieme alla Celestia Chamber Orchestra, al sublime soprano Joanna Klisowska e ai contributi elettronici di Gianpiero Dionigi, Cacciapaglia ha incantato il pubblico presente in platea con l’esecuzione integrale di un lavoro strumentale di qualità eccellente. Le musiche che hanno animato l’Albero della Vita durante l’ultima edizione di Expo 2015 hanno saputo lasciare una traccia profonda nell’anima di milioni di persone, un piccolo grande miracolo che nasce dalla concezione della musica come fonte di aggregazione. Immedesimandosi nel ruolo di demiurgo, Roberto Cacciapaglia ha concepito melodie dal fascino ancestrale lasciandosi ispirare senza preconcetti e senza schemi. Sinuose e avvolgenti sono le melodie proposte con maniacale attenzione all’acustica e alla resa perfetta dei suoni armonici, generalmente impercettibili. Tra i brani proposti in scaletta anche le composizioni risalenti agli esordi dell’artista e l’anteprima assoluta di una trascrizione per piano e orchestra di “Starman” di David Bowie, simbolico Requiem in memoria del duca bianco. Sperimentazione e tradizione, intreccio e mistero, energia e poesia convivono tra i tasti del pianoforte del maestro meneghino che, con il suo arcobaleno di note senza confini, riesce a sedimentarsi in modo sempre diverso nel cuore di ciascuno di noi.

Raffaella Sbrescia

Leggi la recensione di Tree of life

Giusy Ferreri live al Teatro Nazionale di Milano: grinta e adrenalina per una festa in famiglia

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Reduce da un’annata di rinascita artistica, giunta sulla scia del grande successo riscontrato da “Roma –Bangkok” prima, e da “Volevo te” poi, Giusy Ferreri si è esibita in concerto al Barclays Teatro Nazionale di Milano mostrando carica, entusiasmo e adrenalina. Al centro della scaletta proposta al pubblico tutti i grandi successi della propria discografia, prontamente racchiusi in “Hits”, la raccolta recentemente pubblicata per Sony Music. Avvalendosi di una band affiatata e di nuovi ricchi arrangiamenti, impreziositi dalla presenza di un violino elettrico, la Ferreri ha subito sfoderato i brani più noti come “Volevo te”, “Novembre” e “Come un’ora fa”, spazio anche per “Rossi papaveri”, “Il mare immenso”, “Respiro”. Particolarmente intensa l’interpretazione di “Stai fermo lì”. Il trasporto, l’ardore e la passione di Giusy Ferreri sono riusciti a colmare anche alcune piccole sbavature dettate dalla necessità di rodaggio di questo nuovo tour che rimette in gioco un’artista che più volte ha dimostrato di sapersi mettere in gioco senza riserva alcuna.

Giusy Ferreri

Giusy Ferreri

Questo nuovo e importante capitolo della sua carriera rappresenta anche uno stimolo ed un bacino di risorse da cui attingere per quello che potrà essere il suo album di inediti. Tornando al live meneneghino, Giusy ha divertito, emozionato, sedotto il pubblico con “La scala”, “Nessuno come te mi sa svegliare”, “Piccoli dettagli”, “Noi brave ragazze”, l’immancabile “Roma Bangkok” e la più recente “Prometto di sbagliare”. Disinvolta e spontanea, la cantante ha riproposto anche la sua versione della cover “Il cielo è sempre più blu” e “Il party”, brano apripista della sua carriera musicale. Carica di contenuti e di emozioni anche l’ultima parte del concerto in cui Giusy ha deliberatamente voluto inserire tutti i tasselli necessari per completare il suo personalissimo puzzle musicale: “Ti porto a cena con me”, “Inciso sulla pelle” e “Non ti scordar mai di me”. A sipario ormai calato, la cantante è infine scesa in platea sulle note di  Volevo te” e “Roma Bangkok” per chiudere al meglio una festa in famiglia.

Raffaella Sbrescia

Le due anime di Maître Gims al Fabrique di Milano. Live report

Maître Gims live @ Fabrique - Milano Ph. Francesco Prandoni

Maître Gims live @ Fabrique – Milano Ph. Francesco Prandoni

Un concerto interculturale, vivo e trasversale quello proposto da Gandhi Djuna, in arte Maître Gims, al Fabrique di Milano lo scorso 10 maggio nell’ambito del Warano Tour. Il rapper congolese, che dall’età di due anni vive in Francia, ha dato vita alle due facce del suo ultimo fortunatissimo album “Mon coeur avait raison” divertendosi a cambiare volto a se stesso e alla sua musica a piè sospinto. Cresciuto con la grande canzone francese e al tempo stesso anche con l’hip hop e il rap, reminescenze delle sue frequentazioni  dei centri pomeridiani per ragazzi, Gims ha voluto accontentare sia i fedelissimi della prima ora, affezionati all’hip hop più tradizionale, sia i fan dell’ultimo minuto, giunti sull’onda del grande successo ottenuto da brani pop come “Est-ce que tu m’aimes?”. Emblema dell’evoluzione dell’hip hop francese, Maître Gims concepisce la musica soprattutto come divertimento e, francamente, si vede.

Maître Gims live @ Fabrique - Milano Ph. Francesco Prandoni

Maître Gims live @ Fabrique – Milano Ph. Francesco Prandoni

Pop, urban, latin sound  si fondono in una calda miscela strumentale che spinge il pubblico a ballare e a lasciarsi andare. Bello vedere quando un artista riesce a far rilassare il pubblico, a fargli calare i freni inibitori pensando che ci si possa ancora divertire senza pensieri particolari. Tra le tante hit dell’album spiccano ‘Laissez Passer’, ‘Sapé Comme Jamais”, ‘Longue Vie’ ‘Melynda Gates’ passando per ‘Angelina’, ‘La Main Du Roi’ ,‘Uzi’ featuring JR O Crom & Doumams , fino a ‘Mayweather. Metafore e frasi a effetto si compenetrano al centro di un mix strumentale eterogeneo e coinvolgente per un’ora e mezza di graditissima spensieratezza.

 Raffaella Sbrescia

Marco Mengoni demiurgo d’amore al Mediolanum Forum di Assago.

Marco Mengoni live @ Mediolanum Forum - Mengonilive2016

Marco Mengoni live @ Mediolanum Forum – Mengonilive2016

Con la doppia data sold out al Mediolanum Forum di Milano il #Mengonilive2016 entra nel vivo. Per chi c’era quel lontano 6 maggio 2010 al Palatlantico di Roma, in occasione del primissimo tour di Marco Mengoni, questo live milanese ha rappresentato un anniversario importante da vivere. Nel corso degli anni l’artista ha continuato a stupire e a stupirsi, ha fatto dello stakanovismo il suo leit motiv, ha continuato a lavorare a testa bassa sperimentando ed evolvendosi di continuo. Il risultato di questo modus operandi è sfociato in un live imponente, suggestivo, ricco sia dal punto di vista tecnologico che emotivo. Lasciando trasparire tutte le sue qualità di Artista, uomo e performer Marco Mengoni è ruscito a coniugare le diverse sfaccettature della propria complessa identità permettendo loro di confluire in un’esperienza sensoriale travolgente ed esaustiva.

Prodotto da Live Nation, #Mengonilive2016 è contraddistinto anche da una meticolosa cura per gli arrangiamenti, curati dallo stesso Marco Mengoni, con la direzione musicale di Gianluca Ballarin, che lo accompagna dal vivo al piano e alle tastiere. Particolarmente meritevole la band, la stessa con cui Marco è cresciuto e che si mostra sempre più preparata: Giovanni Pallotti al basso, Peter Cornacchia e Alessandro De Crescenzo alle chitarre, Davide Sollazzi alla batteria, insieme a Francesco Minutello alla tromba, Mattia Dalla Pozza al sax, Federico Pierantoni al trombone. Per la prima volta sul palco con Marco anche due voci femminili, Yvonne Park e Barbara Comi con le loro vocalità calde e potenti.

Marco Mengoni live @ Mediolanum Forum - Mengonilive2016

Marco Mengoni live @ Mediolanum Forum – Mengonilive2016

Lo spettacolo si svolge su due palchi dalle forme contrapposte, gli schermi occupano una superficie di 140 mq e ospitano effetti speciali, ci sono disegni con grafiche tridimensionali realizzate dallo stesso Marco e alcuni speciali momenti visual come quelli proposti nel finale dello show, eppure sono i momenti emotivi a segnare solchi indelebili nel cuore, proprio come avviene durante il monologo scelto per introdurre il bellissimo brano intitolato “Esseri Umani”: «Ci dicono come fare e cosa, vorrebbero dirci in che cosa credere…Io credo nelle sconfitte, negli errori, nei difetti, nelle fragilità, nelle paure ma in quelle sane, che ti spingono, non quelle che ti fermano. Credo nelle cicatrici, nei silenzi, nei lividi, nei traumi, nelle rotture, nel bene, credo negli altri, alle storie che non conosco, nascoste nelle auto, nelle finestre con luci accese di notte, credo in chi ancora cerca una strada non credo in chi le strade le distrugge, credo nei doveri di ciascuno e credo nei diritti uguali per tutti. Non credo agli eroi, alla perfezione, agli sconti ma credo al sudore, alla fatica, alle conquiste, credo in chi lotta per i diritti degli altri. Credo nel potere delle parole, nel loro peso, nella loro bellezza, credo in chi ha perso la vita pur di non perdere le parole…». Con questa sorta di “dichiarazione d’intenti”, Marco Mengoni si mette a nudo creando empatia, ispirando amore.

Marco Mengoni live @ Mediolanum Forum - Mengonilive2016

Marco Mengoni live @ Mediolanum Forum – Mengonilive2016

Spaziando tra “Ti ho voluto bene veramente”, “Parole in circolo” e “Pronto a correre”, l’artista incanta, sorprende, diverte, ammalia il pubblico senza mai perdere il contatto visivo diretto con i migliaia di sguardi puntati su di lui. Pur volando come un “novello James Bond” su un palchetto al centro del parterre, Mengoni non riesce a trattenere l’incanto e la sorpresa, la gioia e l’emozione nell’accogliere l’irrefrenabile ondata di affetto proveniente dal pubblico. L’intimismo suggestivo creato sulle note di “Ad occhi chiusi”, “Mai e per sempre” e “In giorno qualunque” si scontra con la cocente delusione per l’assenza di “Solo”, uno dei brani più intensi e più struggenti presenti nella discografia di Marco; un’assenza che griderà.

Tra i momenti musicali più vivi e più riusciti, segnaliamo la magnifica ed imponente versione di “I got the Fear”, l’esplosività funky di “Freedom”, brano di Pharrell Williams che Marco ha voluto dedicare alle donne, la travolgente coda strumentale de “La valle dei re”. Suggestiva la speciale cornice di laser scelta per avvolgere l’immancabile “L’Essenziale”, visionaria l’introduzione di “Guerriero”, sempre più inno generazionale.

Per quanto Marco Mengoni dimostri tangibilmente di essere uno degli artisti più innovativi e sperimentali dell’ultimo decennio, colpisce constatare il suo viscerale attaccamento alle radici e alle pietre miliari che hanno fatto la storia della musica. La prova? A luci ormai accese, Marco torna sul palco chiudendo un cerchio perfetto con un meraviglioso omaggio a Prince sulle note di “Kiss”.

Raffaella Sbrescia

Setlist

SETLIST

Ti ho voluto bene veramente

Non me ne accorgo

Nemmeno un grammo

Resti indifferente

Parole in circolo

Esseri umani

Ricorderai l’amore

Dove si vola

Pronto a correre

Ad occhi chiusi

Mai e per sempre

In un giorno qualunque

Tonight

I got the fear

Freedom

Non passerai

Solo due satelliti

L’essenziale

La valle dei re

Una parola

La nostra estate

Io ti aspetto

Guerriero

Kiss

Concerto Primo Maggio Roma: la photogallery completa

Ecco una corposa gallery con gli scatti realizzati durante il Concerto del Primo Maggio a Roma, il tradizionale appuntamento promosso come sempre da CGIL, CISL e UIL ed organizzato da iCompany e Ruvido Produzioni, che dal 1990 raduna nel giorno della Festa dei Lavoratori migliaia di spettatori in una delle piazze più importanti della capitale per 8 ore di musica. Il tema di quest’anno è  stato Più Valore al Lavoro: Contrattazione Occupazione Pensioni.  

Ecco gli artisti che si sono esibiti sul palco del CONCERTO DEL PRIMO MAGGIO: SKUNK ANANSIE, MAX GAZZÈ, VINICIO CAPOSSELA con i CALEXICO, ASIAN DUB FOUNDATION, SALMO, MARLENE KUNTZ, TIROMANCINO, FABRIZIO MORO, GIANLUCA GRIGNANI, COEZ, BUGO, DUBIOZA KOLEKTIV, TULLIO DE PISCOPO, RAIZ MESOLELLA ROSSI, GARY DOURDAN feat. NINA ZILLI, NADA con A TOYS ORCHESTRA, PERTURBAZIONE feat. ANDREA MIRÒ, BANDABARDÒ con GAUDATS JUNK BAND, MAU MAU, AMBROGIO SPARAGNA, PEPPE BARRA, REZOPHONIC, MODENA CITY RAMBLERS & FANFARA TIRANA, EUGENIO BENNATO, MALDESTRO, THEGIORNALISTI, ORCHESTRA OPERAIA che eseguirà gli omaggi a Prince, Remo Remotti e Gianmaria Testa con PETRA MAGONI, Massimiliano Bruno, Stefano Fresi, Max Paiella, Anna Foglietta, Michela Andreozzi e Carlotta Natoli, ENZO AVITABILE, TONY CANTO con FAISAL TAHER, MIELE, IL PARTO DELLE NUVOLE PESANTI, MED FREE ORKESTRA con ROBERTO ANGELINI e MATTEO GABBIANELLI (Kutso), BLEBLA e SANTINO CARDAMONE.

Scatti realizzati dagli inviati Luigi Maffettone e Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

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Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

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Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

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Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Luigi Maffettone

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

Primo Maggio Roma 2016 ph Roberta Gioberti

 

 

Alex Britti live: una carriera “In nome dell’amore” per la musica

Alex Britti live @ Teatro Augusteo - Napoli

Alex Britti live @ Teatro Augusteo – Napoli

Dopo la pubblicazione del suo ultimo lavoro discografico intitolato ‘In nome dell’amore – Volume I’ ( It.Pop/ Artist First), Alex Britti è nel pieno della nuova avventura live che lo scorso 27 aprile l’ha portato sul palco del Teatro Augusteo di Napoli. Accompagnato dalla sua fedele chitarra, l’artista ha proposto al pubblico un concerto che mette in evidenza il meglio di oltre vent’anni di carriera sviluppatasi a cavallo tra pop e virtuosismo strumentale. Marchio di fabbrica e cifra stilistica ormai imprescindibile di Britti è la matrice blues, atto primo da cui lo sviluppo di tutto il resto. Ispirato dai bluesman delle origini ai primi “rockers”, fino alla tradizione dei folksingers internazionali e nostrani, Alex Britti ha deliziato il pubblico con una scaletta comprensiva sia dei brani che l’ hanno portato al successo che di quelli contenuti in “In nome dell’amore”, spesso incentrati su temi tanto drammatici quanto attuali. Tra le tracce del suo ultimo lavoro discografico ‘In nome dell’amore’ c’è anche il brano ‘Perché?’, di cui una parte dei proventi sarà devoluta a WeWorld, una Onlus  che lavora da oltre 15 anni per difendere i diritti di donne e bambini in Italia e nel mondo. Il tour di Alex Britti continuerà passando per Frosinone (6 maggio), Lucca (19 maggio),Roma (30 maggio).

Photogallery

 

Alex Britti live @ Teatro Augusteo - Napoli

Alex Britti live @ Teatro Augusteo – Napoli

Alex Britti live @ Teatro Augusteo - Napoli

Alex Britti live @ Teatro Augusteo – Napoli

Alex Britti live @ Teatro Augusteo - Napoli

Alex Britti live @ Teatro Augusteo – Napoli

Alex Britti live @ Teatro Augusteo - Napoli

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Alex Britti live @ Teatro Augusteo - Napoli

Alex Britti live @ Teatro Augusteo – Napoli

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Alex Britti live @ Teatro Augusteo – Napoli

Alex Britti live @ Teatro Augusteo - Napoli

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Concato Bosso Mazzariello: un trio d’eccezione per celebrare il cantautorato italiano

Concato_Bosso_Mazzariello_PH_Antonella_Aresta

Concato_Bosso_Mazzariello_PH_Antonella_Aresta

Classe, brio, genio, complicità. Questi gli elementi alla base del felice connubio artistico creatosi tra Fabio Concato (voce), Fabrizio Bosso (tromba) e Julian Oliver Mazzariello (piano). I tre musicisti si sono esibiti lo scorso 22 aprile sul palco dell’Unicredit Pavilion di Milano per coinvolgere il pubblico all’interno di un percorso incentrato sulla reinterpretazione di alcuni dei più celebri brani della canzone d’autore italiana. Di questo progetto verrà pubblicato anche un album intitolato “Non smetto di ascoltarti”, in uscita il 6 Maggio per Warner Music. La genesi del sodalizio tra Concato e Bosso risale al 2001, da allora i due si sono spesso incontrati sui palchi italiani dimostrando un forte affiatamento ed una fertile sinergia. Nato sulla lunga scia di “Canzoni”, lo spettacolo che ha coinvolto anche l’eclettico Mazzariello e che il trio ha portato per oltre un anno in tutta Italia, questo tipo di concerto testimonia una versatilità particolarmente congeniale ai rispettivi talenti degli artisti coinvolti. In scaletta alcune delle più belle gemme provenienti dal forziere cantautorale italiano: si va da “Mille lire al mese” a “L’arcobaleno”, da “Diamante” a “Io che amo solo te”, passando per “La casa in riva al mare” e “Scrivimi”, fino all’immancabile “051/222525” dedicata al Telefono Azzurro. A decretare il successo, sia del concerto, che del progetto più in generale, è la genuina spontaneità su cui esso si fonda. Un’alchimia nata sul palco e senza alcuna premeditazione, un modo per emozionarsi ed emozionare mettendo la propria capacità espressiva al servizio di parole e melodie dal fascino senza tempo.

 Raffaella Sbrescia

 

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