Kasabian live a Milano: una deflagrazione di energia

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Dopo la breve ondata di concerti italiani estivi, i Kasabian sono tornati nel bel Paese per l’unica data invernale al Mediolanum Forum di Milano. Per avere un’idea precisa di quello che può essere un concerto della band di Leicester dal vivo, immaginatevi una deflagrazione di energia, una liberazione fisica e mentale da etichette, paletti e pregiudizi. La musica dei Kasabian è una valvola con sfiatatoio, un modo per catapultarsi una dimensione vibrante e divertentissima. Spacconi, irriverenti, disinvolti e davvero affiatati tra loro, Tom Meighan e Serge Pizzorno sono i traghettatori di uno show spassoso e privo di momenti morti. L’intro del concerto è affidata alle note di pucciniane di “Nessun dorma” ma l’omaggio all’Italia non finisce qui: l’Inno di Mameli prima di “Days Are Forgotten” e i numerosi ringraziamenti in Italiano rendono ragione alle origini tricolori di Pizzorno. In scaletta pezzi fortissimi a cui non abbiamo saputo resistere: “Club Foot”, “LSF”, “Underdog”, “Empire” e “Eez-Eh” (la cui coda ha omaggiato “Around The World” dei Daft Punk. Immancabile la bella versione acustica di “Goodbye Kiss” e la rara “Man Of Simple Pleasures”. Tra le più ballate anche  “Bless This Acid House” e “You’re in Love With a Psycho” e “Ill Ray (The King)”, tratte dall’ultimo album “For Crying out loud”.

Video: Goodbye Kiss

  Al concerto dei Kasabian non è raro vedere gente pogare, non c’è stato tempo per tenere il telefono in mano perchè era più divertente ballare, sudare, dimenarsi con gli amici e viversi un momento di scanzonata e benefica leggerezza. A discapito dei miscredenti e di coloro che amano screditare la band britannica, c’è da spezzare una lancia a favore della ricerca che i Kasabian compiono in fase compositiva: i loro brani prendono spunto dai modi di dire e dalle espressioni dello strato sociale suburbano, prendono ispirazione dalla struttura Motown, lasciano piccoli ma percettibili spazi a echi morriconiane, riescono a fare in modo che la modulazione sonora degli arrangiamenti si mantenga godibile per l’intera durata delle loro canzoni. In sostanza dunque, partecipare ad un loro concerto è stato come liberarsi di paranoie mentali e buttarsi in un calderone di amabilissima gaiezza.

Raffaella Sbrescia

Video: Kasabian live

48:13, il nuovo album dei Kasabian è tutto da ballare

Kasabian-48_13“48:13” è il titolo, nonché la durata, del nuovo atteso album dei Kasabian. La band britannica capitanata da Sergio Pizzorno si appresta a festeggiare il decennale della propria folgorante carriera con un full lenght comprensivo di 13 tracce  che, pur facendo riferimento alle ormai inconfondibili sonorità del gruppo, rivelano una nuova tendenza minimalista. Annunciati come headliners del Glastonbury 2014, i Kasabian sfidano ogni convenzione lasciando che il suono trovi spazi e possibilità altamente performanti. Massima resa con sforzo minimo, oseremmo dire, la rendita artistica dei Kasabian, associata all’energia delle performance live del gruppo, è tale da indurci ad andare sul sicuro tra fitte trame di riff di chitarra e synth elettronici. Il disco si apre con “Shiva”, una intro ripiena di riverbero e di eco, pronta ad esplodere sulle note di “Bumblebee” che, invece, si presenta subito in tutta la sua vigorosità strumentale, arricchita dalla ricorrente parola “ecstasy”. Anche “Stevie” segue la stessa linea d’onda mentre “(mortis)” segue una scia particolare e diversa, quasi macabra. Una grande energia carismatica attraversa i tratti di “Doomsday” anche se il brano più accattivante del disco è “Treat”, una traccia caratterizzata da un suono glam e coinvolgente. Spunti di riflessione socio- antropologica emergono in “Glass”. Ipnotico e di ispirazione beatlesiana è “Explodes”. Pur avendo già abbondantemente ballato grazie all’irresistibile beat di “Eez-eh”, conserviamoci una massiccia dose di energia per “bow”. A chiudere il party è “Scissor Paper Stone”, o più brevemente, “s.p.s”, la degna conclusione di un estatico viaggio sulle infinite vie del rock britannico.

Raffaella Sbrescia

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Video: “Eez-eh”