Pomigliano Jazz in Campania: in arrivo una parata di stelle

 pomigliano 1

Prenderà il via il prossimo 10 luglio l’attesa XIX edizione del Pomigliano Jazz in Campania, il prestigioso festival ideato e diretto da Onofrio Piccolo che, nel corso di tanti anni, ha offerto al territorio musica di qualità cercando di tutelare e valorizzare il territorio a 360 gradi. Confermata, anche per quest’anno, la versione itinerante che, come di consueto, punterà sulla valorizzazione di luoghi d’interesse storico, turistico e culturale del vesuviano e dell’alto nolano. Organizzato dalla Fondazione Pomigliano Jazz e dal Comune di Pomigliano d’Arco, con il co-finanziamento dell’Assessorato al Turismo della Regione Campania attraverso il POR Campania FESR e il sostegno del MiBACT, dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio e dei comuni di Avella, Capri, Cimitile, Ottaviano, Pollena Trocchia, Roccarainola, Sant’Anastasia, Somma Vesuviana.

George Benson Ph Greg Allen

George Benson Ph Greg Allen

Dal 15 al 20 luglio star internazionali, grandi jazzisti italiani e talenti campani, saranno al centro di location e itinerari da sogno senza trascurare laboratori e spettacoli per bambini, workshop, seminari, mostre e performance artistiche. Il festival prenderà il via il prossimo 10 luglio, presso l’Anfiteatro Romano di Avella con il live di George Benson. “Performing His Greatest Hits Live” sarà il titolo dello show offerto dall’artista che, nel corso della sua lunghissima carriera si è aggiudicato ben 10 Grammy Awards e che ha usato le sue radici jazz come base per un mix coinvolgente di pop e R & B.

Martedì 15 luglio a Villa Cappelli a Pollena Trocchia, il pianista pugliese Mirko Signorile e il producer e dj partenopeo Marco Messina (99 Posse) daranno vita a “Locus Mood”, un progetto speciale che unisce la musica classica, il jazz e i suoni elettronici. Ad arricchire il tutto, le suggestive tessiture degli archi del Vertere String Quartet.

Kenny Garrett Ph Keith Major

Kenny Garrett Ph Keith Major

Mercoledì 16 luglio, presso le Basiliche Paleocristiane di Cimitile, Kenny Garrett, nella sua unica data italiana, presenterà il suo ultimo lavoro discografico intitolato “Pushing the World Away” (nominato ai Grammy come miglior album strumentale dell’anno).

Il 17 luglio, al Palazzo Mediceo di Ottaviano, Michele Campanella e Javier Girotto presenteranno “Musique sans frontieres”, un progetto originale che fonde il jazz con la musica classica, l’improvvisazione con la musica colta, dedicato a due dei massimi esponenti dell’impressionismo musicale francese, Debussy e Ravel.

Venerdì 18 e sabato 19 luglio ci si sposterà al Parco delle Acque di Pomigliano d’Arco dove si terranno 6 concerti in due giorni. Si inizia con “Lifestories” lavoro prodotto dal songwriter Matteo Saggese che mette insieme quattro ottimi musicisti europei di diversa estrazione: il chitarrista scozzese Jim Mullen, il bassista salernitano Dario Deidda, il pianista londinese Julian Oliver Mazzariello e il batterista piemontese Enzo Zirilli. A seguire sarà la volta del grande Tom Harrell che, nel suo unico concerto al sud Italia, presenta “Colors of a Dream”. Con lui sul palco una line up particolare che vede accanto ai membri storici della sua formazione – Wayne Escoffery (sax tenore), Ugonna Okegwo (contrabbasso) e Johnathan Blake (batteria) – anche il sassofonista Jaleel Shaw e la nuova star del jazz Esperanza Spalding, al contrabbasso e alla voce.

Tom Harrel

Tom Harrel

In chiusura, l’anteprima del nuovo lavoro discografico edito da Itinera, “Travelogue” di Enzo Amazio e Rocco Di Maiolo, in quintetto con tre tra i migliori esponenti della fertile scena jazzistica campana, Francesco Nastro, Tommaso Scannapieco e Giuseppe La Pusata. Il giorno seguente si inizierà con le sonorità contemporanee e rarefatte dei Tricatiempo, quintetto guidato dal batterista Stefano Costanzo con Marco Pezzenati al vibrafono, Luigi Di Nunzio al sassofono contralto, Davide Maria Viola al violoncello e Ron Grieco al basso elettrico. Si proseguirà con una all-star band, che vedrà insieme sullo stesso palco quattro leggende del latin jazz: Gonzalo Rubalcaba (pianoforte), Armando Gola (basso), Horacio “El Negro” Hernandez (batteria) e Giovanni Hidalgo (percussioni), per il progetto “Volcan”. Infine, sarà la volta di uno degli artisti di punta della scena italiana: Stefano Di Battista. Il sassofonista romano, accompagnato da Roberto Pistolesi (batteria), Andrea Rea (pianoforte) e Daniele Sorrentino (contrabbasso), presenterà l’ultimo album intitolato “Woman’s Land”. In programma anche il raffinato dj set di Alessio Bertallot.

Volcan Quartet

Volcan Quartet

Domenica 20 luglio il gran finale con il concerto al tramonto (ore 19) del fisarmonicista francese Richard Galliano in una location d’eccezione, il Gran Cono del Vesuvio. Ospite speciale, il sassofonista Marco Zurzolo che dialogherà con Galliano su brani della tradizione napoletana.

Abbiamo raggiunto, inoltre, il direttore artistico del Festival, Onofrio Piccolo per un piccolo approfondimento relativo alle novità in programma per questa ricca edizione.

Il Pomigliano Jazz Festival compie 19 anni… quali sono i presupposti, le novità e le sorprese che ha preparato per il pubblico?

Con questa edizione ci addentriamo nel ventesimo anniversario di questo festival consolidato rafforzando il nostro carattere itinerante. Il Festival è nato a Pomigliano d’Arco ma negli anni si è trasformato e siamo riusciti ad instaurare una forte relazione con il territorio che va dall’Alto Nolano fino al Vesuvio e da tre anni organizziamo concerti anche all’interno di beni culturali con l’idea di valorizzare, non solo la musica e le relative espressioni nazionali ed internazionali, ma anche il patrimonio storico, culturale ed architettonico del nostro territorio. Quest’anno siamo riusciti, con la collaborazione dell’Ente Parco del Vesuvio, a costruire un evento nell’evento. Chiuderemo, infatti, il nostro festival con un particolarissimo concerto acustico che si terrà sul cratere del Vesuvio, una striscia di terra sospesa tra la bocca del vulcano ed il panorama del golfo di Napoli, si tratterà di un evento unico, mai organizzato prima, che lascerà trasparire, simbolicamente, la nostra voglia di dare maggiore visibilità non solo al Festival ma anche al lavoro che stiamo facendo per valorizzare il nostro territorio.

Grandi artisti, grandi location d’eccezione con un occhio puntato alla tutela dell’ambiente e del contesto storico-archeologico…quali iniziative avete messo a punto?

Abbiamo coniugato una serie di significati a quello che è l’elemento centrale della promozione della musica sul nostro territorio per cui ci sarà tutto un programma di visite guidate e di itinerari a cui si potrà prendere parte gratuitamente, prenotandosi sul nostro sito, e che abbracceranno tutta la zona che va dall’Alto Nolano al Monte Somma, passando per Avella e Cimitile. Tutte queste attività sono organizzate seguendo un’ottica di sostenibilità ambientale, attraverso una ricerca finalizzata alla riduzione dell’impatto ambientale. Questo discorso è valido anche per la fase di organizzazione del Festival durante la quale stiamo utilizzando materiali riciclati o comunque ecologici e spingeremo molto anche in direzione della raccolta differenziata. Il tutto segue, dunque, una precisa filosofia del rispetto delle culture, a partire dalla tutela e dalla conservazione dell’ambiente in cui si vive.

Tra tutti i siti scelti, spicca la novità: il Gran Cono del Vesuvio…come è nata questa idea e come sarà strutturata la serata?

Il concerto si terrà al tramonto e nel pieno rispetto del luogo in cui verrà realizzato. I visitatori saranno guidati dalle guide vulcanologiche del Parco Nazionale del Vesuvio e da quota 1000 si salirà a piedi fino a bordo cratere per cui è prevista un’escursione a piedi di circa mezz’ora, o poco più, per conoscere nel dettaglio la ricchezza del territorio circostante. Non ci sarà una vera e propria platea proprio perché l’evento si svolgerà in una zona protetta. L’idea è, quindi, quella di inserirsi in uno scenario già unico che non ha bisogno di null’altro. Personalmente sono stato lì diverse volte, non solo per fare dei sopralluoghi, ed era un’idea su cui stavamo lavorando già da qualche anno e credo che si creerà un’atmosfera assolutamente unica.

Grande attenzione anche ai più piccini con i laboratori creativi, denominati “Ri-tratti sonori”…

Certo, ritengo che un Festival non debba soltanto racchiudere una rassegna di concerti, bensì debba anche dare la possibilità di produrre iniziative, progetti, esperienze. Negli anni abbiamo sì, creato percorsi di avvicinamento al jazz rivolti ad un pubblico adulto ma poi abbiamo pensato di dedicare particolare attenzione anche ai bambini: da anni organizziamo laboratori creativi e, quest’anno, insieme alla Compagnia Teatrale “I Teatrini”, abbiamo coprodotto uno spettacolo itinerante che si terrà all’interno di un altro parco pubblico di Pomigliano, il 18 ed il 19 luglio, presso i Giardini d’Infanzia, dal titolo “Gli alberi di Pinocchio e il Jazz”, uno spettacolo itinerante in cui, oltre agli attori, ci saranno anche dei musicisti che saranno parte integrante dello show. Sarà un modo per far conoscere gli strumenti, la musica, i musicisti, i suoni del jazz anche ai più piccini in un modo anche un pò più divertente, simpatico e giocoso.

Tutti gli eventi in programma sono ad accesso gratuito ad eccezione dei concerti di George Benson (platea 35 euro – gradinata 25 euro), Kenny Garrett (posto unico 15 euro) e Richard Galliano (posto unico 20 euro), in vendita sul circuito TicketOnLine e sul sito Azzurroservice.net.

Per informazioni sulla prevendita tel. 081 5934001.

Info: tel. 081 8032810 – 333 9506712 www.pomiglianojazz.com

Raffaella Sbrescia

Spot Pomigliano Jazz in Campania

Pausilypon, tutto sulla VI edizione di “Suggestioni all’Imbrunire”

Suggestioni all’imbrunire

Giunge alla VI edizione “Pausilypon Suggestioni all’imbrunire” la rassegna artistica ideata e curata dal Centro Studi Interdisciplinari Gaiola Onlus con la collaborazione della Soprintendenza Archeologica di Napoli ed il Patrocinio di Regione Campania e Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli. Una vera e propria opera di mecenatismo ambientata in una location unica nel mondo quale è il Parco Archeologico del Pausilypon, finalizzata all’incontro tra archeologia, natura, musica e teatro. «Nell’anno del bimillenario dalla morte di Augusto, spiega il responsabile della Soprintendenza del Pausylipon G. Vecchio, “Suggestioni all’Imbrunire” si arricchisce di un nuovo e più profondo significato, diventando rassegna stabile all’interno di un contesto incantato».

Ad introdurre il nuovo cartellone, in una dettagliata conferenza stampa tenutasi questa mattina presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, M. Simeone ha ripercorso i progressi e le numerose iniziative che hanno portato al pieno recupero di un’ area ambientale ed archeologica di assoluta importanza: «Nell’arco di 10 anni abbiamo impiegato risorse, competenze ed energie per ridare lustro a questo importante sito archeologico. Ora, grazie alla direzione artistica di Stefano Scognamiglio e Francesco Capriello, il centro studi Pausilypon diventa ancora più interdisciplinare. Naturalmente, anche per questa edizione, rimane invariata la scelta di “non invasività” del luogo, non ci saranno allestimenti scenici, elettronici ed infrastrutturali che potranno in qualunque modo alterare il fascino naturale del sito archeologico. Gli artisti che hanno accettato questa nostra scelta, si esibiranno sfruttando le già perfette condizioni di luce e di acustica del sito, nel totale rispetto di uno dei luoghi più belli del nostro pianeta. Questo per dimostrare che la rassegna si adatta al sito e non il contrario! Un doveroso ringraziamento, aggiunge Simeone, va al nostro main sponsor Cupiello che, in funzione dell’amore per l’arte, ci consente di reinvestire i proventi della rassegna in progetti di ricerca, recupero e valorizzazione del sito. Il progetto in corso riguarda il “CALIDARIUM” del Pausylipon, scoperto nel 1913 da R.T Gunther e mira alla restituzione del sito alla cittadinanza».

Presente alla conferenza anche Stefano Scognamiglio, direttore artistico della sezione teatrale della rassegna: «Il progetto parte dal territorio e costituisce una lente di ingrandimento su una realtà che non è figlia di alcuna parte politica e che, anzi, è il frutto di sacrifici di persone che intendono mettersi al servizio della città. Dopo cinque edizioni, questa rassegna sta cominciando ad attirare pubblico e, francamente, credo ci siano tutti i presupposti affinchè essa possa diventare un evento di rilevanza internazionale. Vorrei inoltre sottolineare che la nostra realtà è aperta ad altre istituzioni sul territorio, dal prossimo anno lavoreremo in sinergia con il Palazzo delle Arti di Napoli perché crediamo che i vasi comunicanti, specialmente nel nostro ambito, possano creare grandi cose.  Tornando, invece, a “Suggestioni all’imbrunire”, crediamo che lavorare per sottrazione, nell’allestimento scenico degli eventi in programma, ci possa far ottenere un risultato migliore. Ricordo, infine, che ogni appuntamento sarà preceduto da una visita guidata al sito che accompagnerà gli ospiti in un crescendo di suggestioni, dall’imponente Grotta di Seiano fino all’incontro con gli artisti presso l’area dei teatri. Alla fine di ogni spettacolo sarà offerto un piccolo rinfresco di qualità ed una degustazione di vini delle eccellenze enologiche campane».

Suggestioni all'imbrunire

Suggestioni all’imbrunire

A seguire l’intervento di Francesco Capriello, responsabile della sezione musicale della rassegna: « Ad inaugurare il cartellone sarà il pianista Ivano Leva con un piano solo, arricchito da improvvisazioni su svariate tematiche. Il 17 maggio sarà la volta dell’ensemble acustico La Mescla, che ci porterà al centro di un viaggio mediterraneo, tema che ricorrerà anche nella perfomance di Alana Sinkëy in “Minha Terra”. Altri spunti interessanti saranno offerti dall’Orchestra acustica del Pausylipon Afrocubatà: musicisti di età compresa tra i 18 ed i 37 anni ci coinvolgeranno in una sfida compositiva e strumentale molto interessante».

A promuovere la rassegna, che avrà luogo da 10 maggio al 15 giugno, sarà il marchio Cupiello, la cultura del gusto”, rappresentato in conferenza stampa dal dottor Alfio Schiatti: «Questa iniziativa rispecchia i valori su cui lavora, da anni, la famiglia Simeoli: cultura, sostenibilità, concretezza e visione internazionale».

Sulla stessa linea d’onda Emilio Scano per l’Associazione Ager Campanus che curerà, quest’anno, la selezione delle cantine: «Abbiamo accettato di buon grado la proposta artistica e culturale che ci è stata offerta e, a modo nostro, abbiamo agito nel rispetto dello spirito con cui la rassegna è stata ideata. Ogni spettacolo vedrà la partecipazione di una cantina del territorio campano con delle degustazioni pensate ad hoc».

Ivano Leva

Ivano Leva

 L’intervista a Ivano Leva:

 Protagonista della serata di apertura il prossimo 10 maggio sarà il pianista Ivano Leva in “Piano Solo”, un’esibizione in cui il musicista attingerà alla sua grande esperienza ed inventiva presentando una performance totalmente improvvisata. Abbiamo chiesto maggiori dettagli all’artista, presente in conferenza stampa.

Che tipo di live proporrà il prossimo 10 maggio?

Pur provenendo da una formazione classica, contestualmente, mi dedico anche alla forma espressiva propria dell’improvvisazione, si tratta di qualcosa che mi ricongiunge  alla mia indole. Sento, infatti, che l’improvvisazione faccia parte di tutta la mia storia. Fin da bambino, quando mi regalavano i giocattoli la prima cosa che facevo era smontarli e rimontarli a mio piacimento. Per quanto riguarda il concerto farò delle improvvisazioni sfruttando dei materiali tematici già noti, non per un discorso di facile presa, ma solo come pretesto per attuare il giro di colori che prediligo. Tra le varie personalità multiple che convivono nella mia persona, ce n’è una dedita alla scrittura, un’altra dedita all’improvvisazione. Non si tratta di una prima, anzi, ho tenuto uno spettacolo simile qualche mese e fa parte di progetto che porto avanti per mostrare la mia quotidianità, in sintesi, il messaggio è: Vi apro le porte della mia stanza, accomodatevi ed ascoltate”.

Ci sono dei progetti paralleli in corso?

Certo, mi sto dedicando a progetti jazzistici e non. Tra le altre cose mi sto occupando di un progetto che fa capo al batterista Leonardo De Lorenzo, senza tralasciare la partecipazione a svariati Festival e allo spettacolo teatrale di Enzo De Caro, improntato sulla biografia di Chet Baker, intitolato “Chet c’è”. Di recente ho collaborato anche con Antonio Onorato in un altro progetto dal vivo.

 Per quanto riguarda l’aspetto compositivo, è in fase di scrittura?

Naturalmente ho dei dischi miei, comprensivi di brani originali composti da me e ne sto maturando altri. Visto che non ho ne necessità commerciali ne una produzione alle spalle che mi obbliga ad avere tempi di realizzazione per vendere, mi prendo delle pause tra un disco e l’alto, anche pluriennali. Il tutto mi serve per raccontare delle cose piuttosto che altre…quello che sto scrivendo adesso è un disco  per orchestra e pianoforte e non credo che lo realizzerò prima della seconda metà di quest’anno se non per l’anno prossimo.

Prevendite: www.etes.it

Ingresso con visita guidata dalle 17,30 alle 18,20 – ingresso solo spettacoli dalle 18.20 alle 18,40, (contributo 15,00 euro).

Info 0812403235 info@gaiola.org www.gaiola.org - www.suggestioniallimbrunire.org

Raffaella Sbrescia

Video: “Pausilypon Suggestioni all’imbrunire”

Giornata Internazionale del Jazz: Gegè Telesforo riunisce i jazzisti italiani a Roma

1 roma

International Jazz Day Roma © Roberta Gioberti

Lo scorso 30 aprile, in occasione della celebrazione della Giornata Internazionale del Jazz, si è svolto presso l’Auditorium Antonianum di Roma, un prestigioso evento musicale impreziosito dalla presenza di una folta rappresentanza di musicisti jazz italiani. Attraverso una breve performance di dieci minuti, ogni artista ha reso il proprio personale omaggio ad un genere musicale dal fascino immutevole. Tempo, storia, evoluzione non hanno infatti scalfito la proprietà insita in questo genere musicale che, pur nascendo oltreoceano, ha saputo sedimentarsi nell’identità e nello spirito dei popoli del mondo.

International Jazz Day © Roberta Gioberti

International Jazz Day Roma © Roberta Gioberti

Promossa da Jazzit, in collaborazione con Groovemaster Edition e con il patrocinio dell’Unesco,  l’iniziativa, a sfondo benefico, ha visto il coordinamento artistico di  polistrumentista, vocalista, compositore, conduttore e autore di programmi radiofonici e televisivi di indiscutibile fama.

International Jazz Day © Roberta Gioberti

International Jazz Day Roma © Roberta Gioberti

Presenti all’evento: Danilo Rea, Rita Marcotulli, Stefano Di Battista, Fabrizio Bosso, Maria Pia De Vito, Rosario Giuliani, Dino Piana, Dario Deidda, Massimo Nunzi, Giorgio Rosciglione, Gegè Munari, Enzo Pietropaoli, Giovanni Tommaso, Amedeo Ariano, Fabio Zeppetella, Alfonso Deidda, Pasquale Innarella, Gianni Sanjust, Fabio Mariani, Domenico Sanna, Giuseppe Bassi, Leonardo Corradi, Greta Panettieri, Dario Germani, Arnaldo Santoro, Roberto Pistolesi, Luca Fattorini, Marco Valeri, Francesco Diodati, Ermanno Baron, Matteo Bortone, Mauro Gubbiotti, Gianludovico Carmenati, Mauro Cimarra e tanti altri artisti che, attraverso anni di esperienza, incontri, studi e ispirazioni, hanno dato vita al folto manto di note che arricchisce il vasto repertorio jazzistico italiano.

Raffaella Sbrescia

Fotogallery a cura di: Roberta Gioberti

International Jazz Day © Roberta Gioberti

International Jazz Day Roma © Roberta Gioberti

International Jazz Day © Roberta Gioberti

International Jazz Day Roma © Roberta Gioberti

International Jazz Day © Roberta Gioberti

International Jazz Day Roma © Roberta Gioberti

International Jazz Day © Roberta Gioberti

International Jazz Day Roma © Roberta Gioberti

 

International Jazz Day © Roberta Gioberti

International Jazz Day Roma © Roberta Gioberti

foto da aggioungere

International Jazz Day Roma © Roberta Gioberti

 

 

 

 

Atina jazz Festival: tre appuntamenti in attesa della 29ma edizione

ATINA_JAZZ2_rimp (2)Si svolgerà dal 19 al 27 luglio la 29esima edizione dell’Atina Jazz Festival, una prestigiosa manifestazione che, da anni, porta i grandi nomi della scena jazz nazionale ed internazionale tra le strade di Atina, un piccolo centro della provincia di Frosinone. Quest’anno il Festival si ispira al progetto “Do ut Jazz”, nato con l’obiettivo di valorizzare il territorio e di diffondere la cultura del jazz, rendendola accessibile ad un pubblico più ampio, con la possibilità di assistere gratuitamente a tutti gli eventi del Festival diretto dal musicista e produttore Antonio Pascuzzo. Le amministrazioni e le aziende che sostengono il festival, otterranno un’utilità concreta dalla scelta di supportare l’evento, che in questo modo, diventa uno strumento finalizzato alla promozione e valorizzazione della Valle di Comino e delle sue eccellenze.

Ad anticipare la sessione estiva della kermesse saranno tre serate, rispettivamente previste il 7, l’8 ed il 19 marzo nel Salone del Palazzo Ducale di Atina. Ad inaugurare la prima serata sarà il concerto del Roberta Di Maio trio e dell’imperdibile live del noto duo Musica Nuda, composto da Petra Magoni e Ferruccio Spinetti. La serata successiva vedrà sul palco il Giorgio Ferrera trio plus, un progetto musicale sperimentale che affonda le  proprie radici proprio ad Atina. La serata del 19 marzo vedrà il concerto della cantante jazz Elina Duni, in diretta su Radio Rai 3, all’interno del programma“Radiotre Suite Jazz”.

Il sito di riferimento per tutte le info è : www.atinajazzfestival.com

 

 

“I colori del Jazz”:una rassegna musicale da non perdere

locandina_live_topnes definitivaPrenderà il via il prossimo 7 marzo la III edizione della rassegna musicale “I colori del Jazz”, organizzata dall’Associazione culturale napoletana Live Tones e curata dal direttore artistico e presidente dell’associazione Alberto Bruno. L’intento della kermesse, sarà, come di consueto, quello di garantire al pubblico un’offerta musicale di elevato spessore qualitativo ed artistico, grazie alla partecipazione di musicisti ed interpreti di fama internazionale.

Fabrizio Bosso - Julian Mazzariello

Fabrizio Bosso – Julian Mazzariello

 Il primo concerto della rassegna si terrà venerdì 7 marzo nella sede dell’Auditorium Salvo d’Acquisto di Napoli e vedrà sul palco il noto trombettista Fabrizio Bosso e l’eclettico Julian Mazzariello al pianoforte, per una serata ad alto tasso di emozioni, intitolata “Shuffle”. Il segreto per capire subito quale sarà lo spirito del concerto sta in due parole chiave: sperimentazione ed improvvisazione.

Enrico_Zanisi_PH_Andrea_Boccalini

Enrico Zanisi Ph. Andrea Boccalini

La rassegna proseguirà il 21 marzo con l’esecuzione live di “Keywords”, il nuovo album del giovane e talentuoso pianista romano Enrico Zanisi, classe 1990. Il disco è stato pubblicato lo scorso 14 gennaio per la Cam Jazz con Enrico Zanisi al piano, Francesco Ponticelli al basso e Alessandro Paternesi alla batteria ed ha già ottenuto un notevole riscontro, sia dal pubblico che dalla stampa specializzata.

Enrico Rava - Andrea Pozza Ph. Roberto Cifarelli

Enrico Rava – Andrea Pozza Ph. Roberto Cifarelli

L’ultimo appuntamento dei “Colori del jazz” è previsto per il 29 marzo quando Enrico Rava alla tromba e Andrea Pozza al piano offriranno un imperdibile assaggio del proprio sconfinato repertorio, frutto di numerosi anni trascorsi sui palchi italiani ed esteri. Il prestigioso duo presenterà melodie e brani tratti dalla miglior tradizione jazzistica spaziando dagli standards più legati alla tradizione, a brani particolarmente cari a Rava, fino a qualche incursione nella musica brasiliana, senza, tuttavia, tralasciare l’originalità interpretativa di due personalità di notevole pregio tecnico e compositivo.

Alla luce di quanto annunciato, la rassegna “I colori del jazz” rappresenta una rara occasione di fruizione musicale: tradizione ed innovazione saranno al centro di tre appuntamenti pensati con l’obiettivo di conquistare il pubblico, attraverso una preziosa miscela di lirismo, energia, esperienza e tecnica.

Auditorium Salvo D’Acquisto – Via R. Morghen 60 Napoli

Info: Direzione organizzativa Ornella Falco 3389941559

Inizio Concerti ore 21.30 – Apertura Teatro ore 20.45

Prevendite www.GO2.it – Posti non numerati

Raffaella Sbrescia

Nico Sapuppo racconta i segreti della sua anima jazz

Nico Sapuppo

Nico Sapuppo

Nico Sapuppo  è un sassofonista e compositore di origini sicule. Cittadino del mondo e profondo conoscitore della musica jazz, Nico è riuscito a conquistare numerosi consensi grazie alle emozioni trasmesse dalle sue composizioni,  intrise di contaminazioni. In questa intervista l’artista ha provato a spiegare cosa si nasconde dietro la sua peculiare cifra stilistica.

Nico, il tuo viaggio musicale è cominciato quando eri soltanto un bambino… come si sono evoluti , nel tempo, il tuo sconfinato amore per la musica e la tua ricerca stilistica?

Grazie alle esperienze musicali,  sia dal vivo che negli studi di registrazione, ho avuto la possibilità di spaziare  dal jazz al funky, dal blues al pop. Tutto questo mi ha permesso di maturare ed evolvermi  riuscendo a contaminare la mia musica e migliorare il mio suono del sax rendendolo moderno .

Quali sono le correnti musicali che senti più vicine al tuo mondo fatto principalmente di improvvisazione?

Io amo tutta la musica …Iniziai negli anni 80 ascoltando il jazz rock, poi la fusion ed infine  il jazz puro. Le mie composizioni sono piene di melodia, adoro contaminare e cercare di ottenere un sound il più possibile personale e riconoscibile.

nico sapuppo 2Qual è la pulsione che determina la tua carica creativa?

Cerco Di ascoltare ciò che la mia anima mi suggerisce , ogni volta  è un’ emozione incredibile, lascio il mondo fuor i e tutto comincia a prendere forma in un modo sempre nuovo.

In questi anni hai avuto modo di girare il mondo e di interagire con tantissimi artisti. Ti va di raccontarci qualche episodio che ti ha segnato più di altri?

In realtà gli aneddoti sarebbero tanti: quando conobbi Paolo Fresu ci presentammo cosi : io esordii con le seguenti parole: « Grande maestro posso avere il piacere e l’onore di stringerle la mano ?» e Paolo mi rispose: “ Piacere, Paolo Fresu» ed io ribattei d’istinto: « Piacere Nico Sapuppo, un umile servo della musica» e Paolo, sorridendo, mi disse : «Nessuno  si è mai presentato esordendo così, piacere mio Nico!». L’altro è inerente all’incontro con la grande cantante Elaine Gibbs che, dopo la fine di una performance insieme, abbracciandomi e con le lacrime agli occhi mi sussurrò :« Wow Nico, you are a great soul sax man, thanks for all!». E pensare che il sassofonista a cui si accompagna di solito è Eric Marienthal ….!

Il tuo disco “A long journey” parla molto di te e delle contaminazioni che ami immettere nelle tue composizioni… quali sono le suggestioni narrative che vorresti comunicare al pubblico?

Rispondo con una mia frase: « La musica è libera espressione dell’anima, emozione vibrante allo stato puro», e ancora, lo dico con estrema umiltà e semplicità:« Io sono ciò che suono e suono ciò che sono». La musica ha sempre fatto parte di me, della mia vita, del mio modo d’essere, amo svisceratamente comporre e raccontarmi in musica e, se tutto questo arriva al pubblico, io ne sono felice!

nico sapuppo 3Solo pochi mesi fa eri in Sud America per un lungo tour… in quali paesi ti sei esibito e che riscontro hai avuto da questa esperienza?

In Sud America ho ricevuto un accoglienza incredibile, ogni concerto era  accompagnato una da diretta tv e da una grande promozione in radio. Sono stato in  Argentina  (Buenos Aires, Cordoba, Concordia, Passo de los libres, Corrientes), Brasile (Rio de Janeiro, San Paolo, Bahia),  Paraguay e Uruguay  ed ho anche avuto il piacere e l’onore di conoscere il console Argentino e il console Brasiliano che, a fine concerto, sono venuti a salutarmi ….

Stai lavorando a nuovi brani?

Sì, sto lavorando al secondo album che sarà anche un tuffo nel passato con uno sguardo al futuro …. Ci saranno anche collaborazioni internazionali, sono stato contattato da artisti in U.S.A., i quali  vorrebbero che collaborassi con loro, non solo in qualità di sassofonista, ma anche come composer piano… In realtà io compongo spesso e ripongo tutto nel cassetto, spero davvero di continuare a produrre tanta buona musica.

Che progetti ci sono in programma per la prossima primavera?

Comunico, in anteprima, che presto sarà visibile il mio nuovo sito, con management, ufficio stampa ed uno staff di professionisti  con cui lavorerò a stretto contatto ed in totale sinergia. Colgo l’occasione per ringraziare  chi ha creduto in me, a chi mi supporta in tutto il mondo, a chi ha capito la mia vera essenza, a  chi ha grande sensibilità ed amore per la musica. In particolare grazie a Radio network e a “ Lee Thomas Mojito jazz radio” che mi ha dato visibilità in tutto il mondo e a alla mia compagna che mi ha sempre sostenuto e supportato in questi anni.

Se potessi descrivere il tuo mondo di note, quali aggettivi useresti per lasciarci carpire la vera essenza del jazz?

Coinvolgente, Entusiasmante, Colorato, Vibrante, Riflessivo, pieno di anima! Quando ci si racconta in musica, attraverso il cuore si arriva a tutti, anche a chi di jazz non ne capisce molto…

Raffaella Sbrescia

Mirko Signorile: Il mio suono è l’espressione della mia anima”

Mirko Signorile

Mirko Signorile

Mirko Signorile è un pianista pugliese, classe ‘74.  Tra i più interessanti della scena jazzistica italiana, l’artista ha quattro album all’attivo e uno in lavorazione. Nel corso della sua carriera Mirko ha arricchito di molteplici sfumature il suono attraverso un’appassionata ricerca musicale e numerosissime collaborazioni illustri. La sua attività abbraccia anche altre arti come il cinema, il teatro e la danza contemporanea e nel  suo ultimo album, Magnolia”, egli compie  un viaggio sonoro che trova ispirazione nello sguardo sognante di una bambina.

Mirko, il tuo percorso artistico nasce da una formazione classica che si è poi evoluta e arricchita nel tempo. Quali sono state le fasi ed i passaggi che hanno scandito la ricerca del tuo suono?

Mi sono diplomato in pianoforte classico presso il Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari ma già dall’età di 16 anni suonavo in un gruppo jazz- fusion. Il mio suono quindi è sempre stato un mix tra ricerca consapevole e istinto. Nel jazz, per esempio, non puoi prevedere la tua espressività,  devi un po’ lanciarti nel buio, pronto a trovare strade nuove man mano che si presentano. Il mio suono si è evoluto e continua a evolversi esattamente nella misura in cui si allarga la mia idea di musica. Soprattutto è diventato sempre più espressione di una particolare vibrazione: quella della mia anima.

Nell’arco della tua carriera ti sei interfacciato con artisti internazionali, anche molto diversi tra loro. Cosa ti hanno lasciato queste collaborazioni? Con quali di questi artisti vorresti ancora suonare e quali sono, invece, le collaborazioni che vorresti realizzare in futuro?

Ho avuto la fortuna di suonare con artisti “unici” che mi hanno insegnato tantissimo. Penso all’energia e alla capacità di tenere alta la dinamica di un assolo di Dave Liebman, alla bellezza del suono e all’umanità di Paolo Fresu, all’approccio scientifico di Gaetano Partipilo oppure al senso dello swing di Fabrizio Bosso. Ognuno di loro mi ha insegnato questo e molto altro e spesso l’hanno fatto con una parola o con uno sguardo, un sorriso. Con alcuni di loro ho ancora il privilegio di condividere il palco. Intanto sono nate nuove collaborazioni come quelle con Marco Messina dei 99posse e i Vertere String Quartet con i quali stiamo lavorando ad un cd che uscirà quest’anno. Ma è nata anche una bellissima collaborazione con Raffaele Casarano. Mi piacerebbe risuonare con Renèè Aubry e fare un giro di concerti con Abdullah Ibrahim.

Potresti definire con un solo aggettivo ciascuno dei tuoi album?

“In full life” – free

“The Magic circle” – evoluzione

“Clessidra” – romantico

“Magnolia” – energico

magnoliaParlaci di “Magnolia”, il tuo ultimo lavoro discografico. Suoni, titoli dei brani e sfumature rimandano la mente ad un’idea di nuovo e di diverso. A quali suggestioni ti sei ispirato e cosa intendono comunicare queste melodie?

“Magnolia” è il nome di una bambina che, nel mio immaginario, attraversa i brani di questo cd e non è un caso che esso porti il nome di un fiore. Sul palco porto sempre con me una bambola che simboleggia proprio quella capacità di stupirsi che è tipica dei bambini e dell’essere innocenti rispetto alla vita. I brani hanno caratteri diversi: sognanti, fiabesci, duri ma sempre melodici. Amo il lirismo, lo trovo un mezzo attraverso il quale esprimere la mia gioia e la mia voglia di vivere.

Sogno, desiderio, incanto, frammentazione dei confini spazio-temporali. Quali tra queste sono le parole chiave che contraddistinguono maggiormente il tuo lavoro?

Tutte queste parole contraddistinguono la mia musica e quindi mi risulta impossibile sceglierne una. Essa parte dal sogno, dall’elemento favolistico e fiabesco; si realizza attraverso il desiderio e l’urgenza espressiva creando un mondo musicale del quale io per primo sono spettatore incantato. La frammentazione dei confini spazio-temporali sta nel fatto che la mia musica non è identificabile con un genere ben preciso. E’jazz ma va oltre il jazz.

Mirko-Signorile-quartet-presenta-MAGNOLIA-300x273Come nasce il Mirko Signorile Quartet?

Nasce dall’incontro di musicisti che si conosco da anni, si stimano tantissimo ma soprattutto si vogliono bene. Con me ci sono Giorgio Vendola al contrabbasso, Cesare Pastanella alle percussioni e Fabio Accardi alla batteria.

Che tipo di concerto proporrete al Teatro Zurzolo Live di Napoli il 15 ed il 16 febbraio?

Proporremo un concerto suonando brani tratti da Magnolia ma anche brani tratti da Clessidra  (Universal 2009). E’la fotografia del Mirko compositore e del Mirko improvvisatore.

 Raffaella Sbrescia

Video: “Come burattini”

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=7jqTihDJIs4]

Previous Posts