L’Introverso riunisce all’interno del proprio nucleo vitale, composto dall’autore e cantante Nico Zagaria, Marco Battista (chitarre), Futre (basso) ed Elia Rocca (batteria), pochi elementi ma nitidi: un rock muscolare, dei testi taglienti, un frizzante piglio cantautorale ed uno sfondo complesso quale può essere la periferia sud di Milano. “Una primavera” è il secondo lavoro del giovane gruppo milanese ed è composto da 11 brani di indie pop-rock prodotti da Davide “Divi” Autelitano, cantante e bassista dei Ministri. Il disco, registrato al Noise Factory di Milano, racconta una Milano lontana dal cliché di città della moda e della finanza. Le storie de L’Introverso vengono dall’asfalto, sono fotogrammi di vita vera, sono scatti di luce tra banchi di nebbia , l’istantanea agrodolce della vita che pulsa lungo le arterie delle vene. Se il titolo del disco “Alla primavera” racchiude un doppio significato riferendosi sia alla stagione in cui tutto nasce e si colora, sia alla rivoluzione dal basso, brani come “Manie di grandezza”, la viscerale“Stomaco”,“Il finestrino”o“Ti odierai” trovano nella voce di Nico Zagaria la valvola espressiva ideale per lasciare che i messaggi piùù intensi attecchiscano con pregnanza nella mente degli ascoltatori. Ascoltando l’album si scoprono anche contaminazioni vicine ad altri generi nonché tematiche di ampio respiro finalizzate ad un approccio più riflessivo nei confronti della vita. Il rock de l’Introverso è fresco, offre dei contenuti e si presta bene all’ascolto; una piacevole sorpresa in un grigio pomeriggio d’autunno.
Zucchero “Sugar” Fornaciari ha riunito la stampa musicale italiana a Milano per presentare 10 concerti consecutivi all’Arena di Verona. I live si terranno il 16, 17, 18, 20, 21, 23, 24, 25, 27 e 28 settembre 2016 e saranno gli unici appuntamenti live di Zucchero in Italia per tutto il 2016 (per l’evento è già previsto uno speciale tv). Con 10 date consecutive all’Arena Zucchero migliora il suo stesso primato, dopo le sette date realizzate in occasione del tour di “Chocabeck”. I concerti saranno l’occasione per ascoltare per la prima volta dal vivo i brani del nuovo album di inediti che uscirà a maggio del 2016, a 6 anni di distanza dal precedente. «Il lavoro più difficile è quello di fare un cd a 60 anni senza seguire le mode né l’orientamento delle radio – ha spiegato Zucchero ai giornalisti – Fra pochi giorni volerò a New Orleans per registrare le canzoni del disco nuovo che avrà tre super produttori americani. Lavoro da un anno al cd e per adesso sono arrivato a 25 brani ma l’idea è di scendere a 17. Ho voglia di tornare alle radici di “Oro Incenso & Birra” e al blues che è rimasto l’unico genere, insieme al rap, dove gli artisti possono ancora esprimere concetti controcorrente. Se il mio carissimo amico Guccini dice che c’è un sacco di musica inutile in giro, io sottoscrivo le sue parole e aggiungo che la discografia ci sta facendo mangiare dei panini alla merda ai quali ci siamo ormai abituati – ha raccontato l’artista – Difficile pensare a quali bravi cantanti ci siano in questo momento. Mi è piaciuta molto la recente rivisitazione di De Gregori, il lavoro che ha fatto su Bob Dylan. Ho apprezzato qualcosa del penultimo album di Avicii, soprattutto la contaminazione tra il country e il moderno. Paolo Nutini non mi è dispiaciuto, ci siamo anche incontrati a Lucca. Ora aspetto l’album nuovo di Adele, mi ha preso molto il suo nuovo singolo».
«Quella dei 10 concerti all’Arena di Verona è una sfida che mi stimola a non dare niente per scontato. Sappiamo che non sarà facile riempire 10 date in uno stesso posto ma questa cosa mi fa venire la voglia di correre e vedere cosa succede. Ogni sera – ha continuato Zucchero – sarò affiancato sul palco da un ospite speciale per rendere ogni concerto inedito e irripetibile. In scaletta ci saranno i brani che hanno caratterizzato la mia carriera. Ovviamente darò molto spazio al nuovo album. Mi piacerebbe proporre anche canzoni che non suono da tempo e che i fan apprezzano sui social network». I nomi dei possibili ospiti sono ancora top secret ma, conoscendo la storia dell’artista, è facile immaginare la presenza di grandi ospiti, che saranno presumibilmente annunciati tra giugno e luglio. Durante la “dieci giorni” veronese nei pressi dell’Arena sarà allestita una mostra interamente dedicata all’artista con memorabilia, costumi e abiti. Il 26 settembre, invece, il palco dell’Arena di Verona sarà a disposizione di uno o più artisti, scelti tra coloro che stanno caratterizzando maggiormente la scena musicale delle giovani proposte, un tributo che Zucchero ha voluto fortemente per dare spazio alla nuova generazione di artisti italiani e internazionali. L’altro evento speciale sarà il TwitterArena durante il quale si esibiranno gli artisti emergenti che si sono maggiormente distinti sulla più nota piattaforma di comunicazione in real-time. Oltre a loro parteciperanno alla serata influencer e personaggi del mondo dello spettacolo, per una grande festa della musica e della rete. Infine i fan che acquisteranno il biglietto tramite il circuito TicketOne per una delle dieci date riceveranno automaticamente una ZuccheroCard che offrirà ai titolari sconti sui viaggi gli hotel, ristoranti e attrazioni turistiche.
Enya inizia un nuovo capitolo della sua carriera il prossimo 20 Novembre con la pubblicazione del nuovo album intitolato “Dark Sky Island”. Giunta dopo ben 7 anni di distanza dall’ultimo lavoro in studio dell’artista, la raccolta di inediti, presentata in anteprima da Warner Music presso la suggestiva struttura QC Terme Milano, si presenta come una sorta di esplorazione intergalattica incentrata sul concetto di viaggio. Ad unificare il progetto è anche la produzione, frutto del lavoro svolto dal gruppo creativo legato ad Enya costituito dal produttore Nicky Ryan e dalla paroliera Roma Ryan. Il consolidato trio ha iniziato a lavorare sul nuovo album nella primavera 2012, ispirato dal lavoro di Roma ad una serie di libri di poesie. Al centro delle visioni c’è l’atmosfera di Sark, una terra buia e sognante, una delle isole inglesi più misteriose, priva di elettricità e artificialità, una dark sky island, per l’appunto, che però riesce a fare della propria oscurità un punto di forza per accrescere il valore della luminosità degli astri presenti nel cielo. Dopo 75 milioni di album venduti, 4 Grammy Awards; 6 World Music Awards, un Ivor Novello, una nomination agli Oscar, una ai Golden Globe e 7 album da studio (oltre al greatest hits ‘Paint The Sky With Stars’) che hanno dominato le posizioni più alte delle classifiche in tutto il mondo, Enya si muove ancora sul territorio che le è più congeniale senza tuttavia perdere l’unicità che la contraddistingue. L’ascolto della sua musica rappresenta la garanzia di un’esperienza in grado di coinvolgere i sensi e l’intelletto. La forza ancestrale degli arrangiamenti pop sinfonici trova ulteriore arricchimento nello stratificato utilizzo dell’elettronica d’avanguardia. Il risultato è un irriproducibile insieme di melodie fluttuanti ed impattanti in cui spicca un inedito uso dei toni più bassi e più caldi della voce di Enya.
Enya
Il brano di apertura è ‘The Humming’, una composizione onirica che riflette sul ciclo dell’universo e sugli effetti del suo cambiamento. Migliaia di sogni irradiano le parole appassionate di “So I could find my way” mentre ombre crepuscolari ed ansiogeni sospiri popolano i ritmi scelti per “Even in the shadows”. Interrogativi senza risposta affollano le luminescenze semantiche di “The forge of the Angels”, traduzione inglese della lingua Loxian, l’idioma creato dalla compositrice Roma Ryan ed utilizzato in tre canzoni contenute nell’album “Amarantine” di Enya, pubblicato nel 2005. “Echoes in Rain” è il primo singolo estratto dall’album ed è anche il brano più felice del disco. Un’insolita ed irresistibile euforia pervade il testo il cui tema, legato ai viaggi avventurosi, viene celebrato, a ritmo di marcia. Sorprendente il richiamo a Can’t Help Falling in Love interpretata da Elvis Presley, contenuto in “I could never say goodbye”. Affascinante, visionaria e poetica la title track “Dark Sky Island”, ispirata all’isola di Sark. “Sancta Maria” unisce sintetizzatori e strumenti classici. Suggestivo il viaggio notturno compiuto in nave sfidando le onde del vento ed il latino in “Astra et luna”. Cicli di stagioni dal fascino senza tempo scandiscono le immagini di “The Loxian Gates” mentre gli echi ambiguamente fluidi di “Diamonds on the water” chiudono un ascolto destinato ad essere reiterato nel tempo.
Il 27 novembre esce “Se io avessi previsto tutto questo. Gli amici, la strada, le canzoni” (Universal), la prima opera “monumentale” che racconta, attraverso inediti riscoperti, rarità, duetti, collaborazioni, grandi successi e live mai pubblicati prima d’ora, oltre quarant’anni di carriera di Francesco Guccini. Un racconto in musica, un viaggio nella scrittura di uno dei nostri cantautori più rappresentativi, dal suo debutto ufficiale nel 1967 fino all’ultimo album studio del 2012. Un lavoro di ricerca e valorizzazione di un patrimonio musicale vasto e sfaccettato racchiuso in un cofanetto in due versioni, Deluxe e Super Deluxe:
Il cofanetto Super Deluxe si compone di un libro di 100 pagine con foto e note introduttive ai brani scritte dallo stesso Francesco e 10 CD: 5 CD con il “meglio in studio” arricchito da “Allora il mondo finirà”, brano inedito tratto dalle registrazioni del suo primo album Folk Beat n.1 del 1967 e una versione alternativa di “Eskimo”, registrata nel 1978.
4 CD con il “meglio live”, registrazioni mai pubblicate prima d’ora tratte da alcuni dei suoi migliori concerti dal 1974 al 2010, tra cui emozionanti interpretazioni acustiche e il brano inedito “L’Osteria dei Poeti”,registrato al Folk Studio di Roma nel 1974.
1 CD con rarità, duetti, collaborazioni e 2 brani strumentali per la prima volta su supporto digitale.
Francesco Guccini
Il BOX DELUXE racchiude una selezione della versione SUPER DELUXE e si compone di un libretto di 48 pagine ricco di fotografie e note introduttive ai brani scritte dallo stesso Guccini e 4 CD: 2 CD con una selezione del meglio “in studio” compreso l’inedito “Allora il mondo finirà” e una versione alternativa di “Eskimo”, registrata nel 1978.
1 CD con quindici tracce dal vivo mai pubblicate prima compreso l’inedito “L’Osteria dei Poeti”, registrato al Folk Studio di Roma nel 1974.
1 CD con rarità, duetti e collaborazioni e 2 brani strumentali per la prima volta su supporto digitale.
Preordinando l’edizione digitale di “Se Io Avessi Previsto Tutto Questo. Gli amici, la strada, le canzoni” su iTunes si potrà ottenere, il giorno dell’uscita, un’esclusiva versione alternativa di “Eskimo”. La traccia bonus non sarà più disponibile per gli acquisti effettuati dopo il 27 novembre.
Francesco Guccini
FRANCESCO GUCCINI indossa ancora una volta i panni dello scrittore, il 3 novembre è uscito, infatti, il libro di racconti “UN MATRIMONIO, UN FUNERALE, PER NON PARLAR DEL GATTO” (Mondadori), con il quale Guccini si conferma, ancora una volta, come uno dei più interessanti cantori della nostra provincia e del nostro passato più autentico raccontando, in modo esilarante e a tratti malinconico, alcune delle figure e delle situazioni più strambe che ha incontrato nella sua vita: il funerale del mitico Gigi Dell’Orbo, il sarto sempre ubriaco, il tenore lirico appassionato di ciclismo, la contadina poetessa, l’uomo che era convinto di dover reggere il cielo; vere e proprie “istantanee” colme di ironia di un universo sempre sospeso tra Storia e leggenda.
FRANCESCOGUCCINI incontrerà i fan per un firma copie del cofanetto e del libro: il 30 novembre a Milano (ore 18.00 alla Feltrinelli di Piazza Piemonte), il 1° dicembre a Bologna (ore 18.00 alle Librerie Coop Ambasciatori) e il 9 dicembre a Roma (ore 19.00 al Teatro Eliseo).
Esce oggi in tutto il mondo “Purpose”il nuovo album di Justin Bieber. Dopo aver letteralmente sbancato gli EMA vincendo 5 statuette su 5 nomination ricevute: Best Male, Best Collaboration (con Skrillex e Diplo per “Where Are U Now”) Best Look, Worldwide Act: North America e Biggest Fans, la celebre pop star lancia il suo nuovo album in studio mostrandosi con una nuova veste sonora a cavallo fra EDM e R&B. I venti brani contenuti nella versione deluxe del disco sorprendono l’ascoltatore non solo per la varietà di suoni ma anche per la formula innovativa che non appesantisce mai l’ascolto. Per quanto riguarda i contenuti, Bieber non ci racconta nulla di nuovo lasciando aperti ampi spazi autobiografici. Una dopo l’altra le hit mondiali “What Do You Mean” (certificato Doppio Platino in Italia) e “Sorry” hanno dominato airplay radiofonici e visualizzazioni dei video, preparando il terreno all’uscita di questo album che contiene importanti collaborazioni con Ed Sheeran ed Halsey, oltre a quelle già annunciate con Skrillex e Blood. Si tratta della struggente ballata d’amore “Love Yourself”, scritta a quattro mani con l’amico Ed Sheeran e di “The Feeling”, realizzata in collaborazione con la nuova stella nascente canadese Halsey (“New Americana”).
Proseguendo l’ascolto del disco, ci risulta accattivante lo stampo urban che attraversa le note di “Company” e “Get used to it”. Le canzoni più belle sono l’irresistibile Children, l’emozionante The Feeling , Love Yourself, scritta da Ed Sheeran (il cui stile è veramente inconfondibile) e “Life is worth living”, brano particolarmente delicato ed emozionante. Il disco è una perfetta fotografia del pop conteporaneo ed è curato in ogni minimo dettaglio. Considerando il grande numero di vendite dei preorder, rimane da capire se Justin Bieber mostrerà questa nuova maturità anche durante i live del suo Purpose World Tour 2016 che, con ben 58 date nei palazzetti in Nord America, partirà il prossimo 9 marzo da Seattle per concludersi il 18 luglio al Madison Square Garden di New York.
1. Mark My Words
2. Show You
3. What Do You Mean?
4. Sorry
5. Love Yourself
6. Company
7. No Pressure Feat. Big Sean
8. No Sense feat. Travis Scott
9. The Feeling feat. Halsey
10. Life Is Worth Living
11. Where Are U Now feat. Diplo and Skrillex
12. Children
13. Purpose
14. Been You
15. Get Used to Me
16. We Are feat. Nas
17. Trust
18. All In it
19. What Do You Mean (Remix) Feat. Ariana Grande
“Storta va, deritta vene”. Un mantra, una filosofia di approccio alla vita, parole che Tullio De Piscopo usa per introdurre la copertina di “50. Musica senza padrone – 1965/2015”, la trilogia in cui è custodito il meglio di 50 anni di carriera del celebre batterista, cantautore e percussionista, tra i drummer italiani più noti e apprezzati anche a livello internazionale. Una chiave di violino, una chiave di basso, un piatto al centro, cuore pulsante di tutto il resto e le bacchette a dirigere il flusso dell’istinto sono i simboli scelti per sintetizzare una vita trascorsa suonando e portando la batteria dall’ultima fila del palco al centro della scena. Ognuna delle 56 tracce contenute nel triplo cd, racchiude l’anima di Tullio De Piscopo che, in qualità di spirito libero e ribelle si è sempre affidato all’ istinto per portare avanti la propria ricerca musicale. Ricordi, sentimenti, umorismo, emozioni affiorano nella tracklist di questo imponente progetto: «Sono molto contento del risultato che abbiamo raggiunto con questo lavoro. Si sente che c’è tanto lavoro dietro e altrettanto entusiasmo. Questo triplo cd è il naturale proseguimento del libro “Tempo”, un racconto in note in cui il mio obiettivo è quello di dimostrare che dai quartieri si può uscire – ha raccontato Tullio durante l’incontro con i giornalisti negli uffici della Warner Music a Milano. Volevo fare quello che avrebbe voluto fare mio fratello Romeo – ha continuato - La cosa più importante è non essermi perso per strada».
«Con Pino abbiamo fatto cose straordinarie, con lui c’era ritmo, musica, magia, groove. Abbiamo raggiunto il massimo feeling possibile. Quando ho riguardato le immagini del nostro ultimo concerto insieme al Forum di Assago, sono rimasto sconvolto di fronte a quella straordinaria magia. Avremmo dovuto fare tante altre cose insieme, Pino avrebbe dovuto scrivere qualcosa per questo mio progetto e anche una poesia da includere nel booklet. Purtroppo il destino non ci ha aiutato, a questo punto guardo avanti pensando ai giovani musicisti di oggi e di domani», ha confessato Tullio che, all’amico di sempre ha dedicato il brano inedito “Destino e speranza”, con l’appassionato featuring di James Senese: «Dopo la scomparsa di Pino, ho sentito un forte tormento dentro di me, ho fatto fatica a scrivere le parole per non dire qualcosa di banale. Il sax di Senese è un doloroso urlo», ha spiegato il Maestro.
Veramente intenso e speciale il secondo inedito contenuto nel disco, intitolato “Canto d’oriente”, con il featuring del rapper Rocco Hunt. L’aspetto più interessante è che attraverso il confronto tra due generazioni, due stili musicali, due voci emerge un solo messaggio d’amore che parla a tutti affrontando i temi dell’emergenza dei popoli in fuga da terre provate da guerre e genocidi. Un brano importante, non “depiscopiano”, un canto che racconta la fame d’amore e che si avvale di un arrangiamento ricco e stratificato.
Tullio De Piscopo
Il terzo inedito del disco è lo spassosissimo “Funky Virus” con il featuring di Randy Brecker e Ada Rovatti. Brano che Tullio De Piscopo ha anche simpaticamente intonato proprio durante la conferenza stampa, arricchita da una serie di racconti, anche drammatici, di fronte ai quali è stato difficile trattenere le lacrime di commozione: «Quando ero un ragazzino molti Lp li acquistavo alla Maddalena, i dischi arrivavano dalla Nato e me li consigliava un ragazzino, poi diventato grande critico del Mattino, si trattava di Gianni Cesarini. Nella casetta sgangherata di Porta Capuana, in cui vivevo con la mia famiglia,sognavo Max Roach e fantasticavo pensando a una casa a Via Orazio ma soprattutto a lei: la doccia. Il più grande tabù di quell’epoca», ha raccontato Tullio senza tralasciare i particolari. «Ho dato il là a tanti artisti con un sound diverso da quello che c’era all’epoca in Italia, ho suonato nei dischi di tanti artisti ma il groove di “Volta la carta” con Fabrizio De Andrè è quello che mi hanno invidiato di più in assoluto. Ai nostri tempi la cosa più importante era avere “orecchio”- ha continuato Tullio – Quando suonavamo i brani di qualcuno di importante, riuscivamo a riprodurre esattamente il suono senza troppa tecnica, oggi invece la tecnica è perfetta ma il suono è “na chiavica”. Quello che manca è il confronto tra gli stili, la nostra scuola erano i palchi e le interminabili serate nei night: si iniziava alle 21.30 per finire direttamente all’alba quando con l’abito scuro salivamo sul tram per tornare a casa. La mia fortuna più grande è stata conoscere la partitura, sapevo leggere la musica e, quando sono arrivato a Milano, anche se c’erano veramente tanti musicisti bravi, questo ha fatto la differenza – ha raccontato Tullio – Mio padre voleva che suonassi il contrabbasso, ogni giorno provavo le posizioni dello strumento con il manico della scopa di mia madre. Per “fortuna” non abbiamo mai avuto i soldi comprare lo strumento sennò oggi sarei nell’Orchestra del Teatro San Carlo (ride ndr). Ho sempre avuto l’idea di sentirmi libero, senza timbrare il cartellino e, con il tempo, sono riuscito a prendermi molte soddisfazioni, soprattutto con chi lasciava i musicisti senza cena dopo un concerto – ha continuato. Dopo la sconvolgente scomparsa di mio fratello, la prima volta che ho avuto paura è stata quando sono arrivato a Milano con mia moglie, a poche settimane dalla nascita della nostra primogenita. Ai tempi non si affittavano case ai meridionali, io volevo fare tutto da solo, non accettavo consigli e aiuti da nessuno ma, proprio quando stavo per gettare la spugna, un Maestro con cui lavoravo ai tempi, mi ha risolto il problema in soli cinque minuti. Ad oggi – ha concluso – dopo aver affrontato e miracolosamente superato un cancro al fegato, ho assaporato la gioia di vivere. La malattia mi ha fatto capire tante cose, soprattutto che chi ama davvero non ha mai paura».
Tullio De Piscopo
Il groove della batteria di De Piscopo ha davvero fatto la differenza e, se nei primi due album si possono assaporare i successi più famosi, nel terzo ci si può dedicare ai brani strumentali. Brani toccanti come “Toledo”, con i suoni inconfondibili della chitarra di Pino Daniele, del sax soprano di Wayne Shorter e del basso di Alphonso Johnson; la celebre “Libertango”, frutto della collaborazione con Astor Piazzolla; e ancora l’intenso duetto di “Caravan” con Billy Cobham, il sound di ‘Rio One’, con come Gerry Mulligan ed Enrico Intra, e tanti altri ancora. Infine “Assolo in Tour”, in cui la tecnica esecutiva e l’intensità espressiva di Tullio De Piscopo emergono in tutto il loro splendore.
Tullio presenterà il triplo cd con una serie di appuntamenti instore a la Feltrinelli: il 13 novembre a Milano (Piazza Piemonte, 2), il 16 novembre a Roma (Via Appia Nuova, 427), il 20 novembre a Napoli (P.zza Dei Martiri). Inoltre, da fine novembre tornerà live con “Tullio De Piscopo & Friends – Ritmo e Passione”. Sul palco con lui, anche Joe Amoruso e la Nuova Compagnia Di Canto Popolare, gruppo nato nel 1970 per diffondere gli autentici valori della tradizione del popolo campano. Un live unico, con l’energia che Tullio De Piscopo sprigiona in ogni sua performance e accende gli animi. Queste le prime date in calendario: 26 novembre Pietrasanta – LU (Teatro Comunale), 28 novembre Milano (Auditorium), in occasione del concerto meneghino si raccoglieranno fondi per la realizzazione di una seconda area di degenza all’interno dell’Ospedale dei Bambini “Vittore Buzzi” di Milano, in collaborazione con la Fondazione Rosangela d’Ambrosio Onlus; 4 dicembre Ascoli Piceno (Teatro Basso), 9 dicembre Napoli (Auditorium Rai), 11 dicembre Cosenza (Teatro Rendano), 16 dicembre Catania (Teatro Metropolitan), 17 dicembre Palermo (Teatro Golden), 19 dicembre Bari (Teatro Palazzo), 30 dicembre Roma (Teatro Quirino), 4 gennaio Sorrento (Teatro Armida).
“50. Musica senza padrone – 1965/2015” – TRACKLIST:
CD1: 1) DRUM DREAM, 2) NAVE ‘E GUERRA, 3) GAY CAVALIER, 4) IL NOSTRO CARO ANGELO, 5) TARANTELLA P’’O SCUGNIZZO, 6) L’ERA DEL CINGHIALE BIANCO, 7) GABBIE, 8) SEMPLICITÀ, 9) JASTAO’, 10) OULELE’ MAGIDI’, 11) BLACK STAR, 12) VOLTA LA CARTA, 13) STOP BAJON, 14) ANDAMENTO LENTO, 15) È ALLORA È ALLORA, 16) LIBERO, 17) RADIO AFRICA, 18) QUI GATTA CI COVA, 19) MEDLEY E FATTO ‘E SORDE!
CD 2: 1) DESTINO E SPERANZA, 2) CANTO D’ORIENTE, 3) FUNKY VIRUS, 4) SARÀ SARÀ CHISSÀ, 5) I’ SONO ‘E NOTTE, 6) NAMINA, 7) NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE, 8) MI VA DI CANTARE, 9) NAPOLI VOLA, 10) ZZACOTTURTAIC, 11) CONGA MILONGA, 12) BALLANDO BALLANDO, 13) COMME SI BELLA, 14) TUTTO LO STADIO, 15) BARZELLETTA, 16) PUMMAROLA BLUES, 17) A CUOPPO CUPO, 18) LA COMMEDIA DI…VINA, 19) MARONNA CHE RUMBA, 20) ANDAMENTO LENTO (RMX – 2015 VERSION)
CD 3: 1) TOLEDO, 2) GOSPEL CHOPS/PASSO DOPO PASSO, 3) SNAKIN’ THE GRASS, 4) HANG, 5) ANTI CALYPSO, 6) RIO ONE, 7) LIBERTANGO, 8) ASSOLO IN TOUR, 9) CARAVAN, 10) POLKA DOTS & MOONBEANS, 11) TIN TIN DEO, 12) TANGO PARA MI SUERTE, 13) OUR DELIGHT, 14) IT ALMOST SEEMS A HOLIDAY, 15) LESTER LEAPS IN, 16) UNA NOTTE SUL MONTE CALVO, 17) MOZARTIANA
“Certi sogni si fanno attraverso un filo d’odio” (Freak&Chic/Artist First) è l’ultimo capitolo della trilogia di Ep pubblicati da Romina Falconi e rappresenta l’album d’esordio della cantautrice. Scritto e curato dalla stessa Romina insieme ai produttori Filippo Fornaciari aka The Long Tomorrow e Stefano Maggiore presso il Manchine Studio di Milano e il Keen Studio di Bologna, il progetto racchiude venti storie autobiografiche e non, raccontate in musica. Il pop di Romina è vivo, sperimentale, sconveniente, diretto, vivo. Questo risultato è il frutto di una passione che non conosce ostacoli e che riconosce in ogni singolo traguardo la leva per andare ancora più avanti:« Ho una vita troppo stramba per soccombere alle regole. Non voglio tornare a casa con il dubbio di non essere stata me stessa fino in fondo. Per tanti anni ho provato ad incanalarmi in un percorso ma non ho voluto e potuto farlo- spiega Romina- Ho cominciato a cantare quando ero bambina, non avevamo soldi, facevo piano bar e mi sentivo un eroe. Per me il canto era un modo per esorcizzare un momento veramente duro. La musica mi ha salvato per tanti aspetti, ho fatto rinunce pesanti ma la mia scelta è sempre stata questa. Questo disco rappresenta una grandissima rivalsa e, solo chi vive sulla propria pelle ogni singolo sacrificio valido per il risultato finale, può capire cosa significa».
Attraverso una miscela pop elettronica, ricca di contaminazioni, la cantautrice ci offrelacrime, sorrisi, lunghi silenzi, urla, speranze, delusioni, luci, sogni e cicatrici: «Dato che i testi dell’album escono dagli schemi, anche gli arrangiamenti sono stati curati in una maniera particolare. Mi è piaciuta l’idea di provare a colorare tutte le canzoni in una maniera diversa, non mi sono preoccupata di sembrare esageratamente sperimentale», racconta la cantautrice. Nei 20 pezzi che compongono la tracklist abbiamo la possibilità di scoprire a apprezzare mille sfumature diverse di Romina Falconi che, nel corso degli anni, ha rimaneggiato spesso i testi di queste canzoni: «Ci sono canzoni come “Playboy” che hanno due mesi, poi altre come “Mantide” che hanno sette anni. Crescendo mi è capitato di non ritrovarmi più in certe cose per questo definisco questo album un piccolo diario», confessa Romina. Anche la parte grafica di questo progetto rispecchia fortemente la personalità dell’artista: «Le foto sono in contrasto con la grafica dei testi. Anche nella copertina l’immagine da pin up contrasta con la mannaia. Ecco, io sono così in tutto. Sono un boscaiolo intrappolato in un corpo da Betty Boop (ride ndr)».
La libertà e la sfrontatezza con cui Romina racconta la vera essenza delle donne è l’aspetto più intrigante del disco: «Le donne che lavorano nel mondo artistico tendono ad essere un po’ troppo impomatate, negli anni ’80 c’erano artiste che cantavano di tutto adesso è come se ci fosse una certa omologazione. Perché boicottare la cattiveria?», si chiede Romina. Spazio anche all’amore incondizionato per la musica in “Mi trovi qui” e all’affetto che non conosce confini in “Anima”: «Ho dedicato questa canzone a mia madre, la mia persona del cuore, la mia migliore amica. La chiamo anima da quando ero bambina, con lei parlo veramente di tutto, lei è la mia memoria nel senso che a volte temo che il tempo mi intontisca e mi confonda le idee. Questo pezzo doveva essere una ghost track, lo reputavo troppo intimo e poco condivisibile invece, quando l’ho fatto ascoltare al mio staff, il brano ha riscontrato veramente molto successo. Ogni persona riusciva a trovare un collegamento con la propria vicenda personale».
Romina Falconi
Intrigante e spassosa anche la title track “Un filo d’odio”: «La vera passione è alimentata anche dal disprezzo», commenta Romina. Nascosta alla fine, ma non per questo meno preziosa, la ghost track “La tempesta perfetta”, cantata a cappella: «Sto vivendo la fase dell’ “infragolamento” – racconta Romina- Mi piace una persona ma non so come andrà a finire. Ormai non esiste più il corteggiamento e, proprio per questo, canto l’auspicio che arrivi l’amore, quello che ti stravolge l’anima. Vivo le cose lentamente, non mi piace divorare tutto», spiega l’artista. Infine una piccola anticipazione relativa al tour: «Sono ufficialmente su piazza. Dopo la presentazione di Lucca, stiamo pensando bene a cosa fare, non sarà un live tradizionale, giocherò con i visuals, mi piacerebbe osare un po’. Di sicuro non vi lascerò a bocca asciutta!».
Questa la tracklist di “Certi sogni si fanno attraverso un filo d’odio”: Mantide, Anima, Il mio prossimo amore, Stupida pazza, Viva lei, Maniaca, Eyeliner feat. Immanuel Casto, Circe, Mi trovi qui, Lista nera, Sotto il cielo di Roma, Mister No, Se perdo un amico, Hai vinto tu, Playboy, Il segreto, Certi sogni si fanno, Attraverso, Un filo d’odio, La tempesta perfetta (ghost track).
La voce di Seal torna ad ipnotizzarci con un nuovo pugno di canzoni inedite contenute in “7”. L’album, pubblicato oggi per Warner Music, evidenzia e risalta il lato più introspettivo e meno noto del cantante e compositore nato a Londra, già vincitore di svariati Grammy Awards. In questo nuovo progetto discografico, Seal ha lavorato con il suo collaboratore storico, il produttore Trevor Horn, con cui aveva già collaborato per i suoi album precedenti, curando molto i testi ma anche degli arrangiamenti che contengono diversi richiami alle sonorità anni ’90. Attraverso il suo prisma sonoro incentrato su pop e soul, Seal canta l’amore complesso, quello scomodo, quello che tocca i nervi scoperti, che dà fastidio ma di cui non si può fare a meno. Lavorando in studio dal 2013, l’artista ha potuto concentrarsi su ogni minimo dettaglio e, in effetti, questa dedizione si evince dall’eleganza di una produzione che, pur mantenendosi in linea con gli standard contemporanei, conserva l’aulica ricercatezza di chi lavora alla vecchia maniera. Passando dalla rabbia all’accettazione, dalla gioia alla tristezza, dall’euforia all’avventatezza, Seal sviscera ogni possibile evoluzione di un sentimento. Le canzoni più belle di questo disco sono la delicatissima “Every time I’m with you”, la sensuale “Life on Dancefloor” e la sfrontata “Let yourself”. Sa da una parte c’è, come dicevamo, una produzione elaboratissima dall’altra ci sono calore e passione genuina. Un mix che, senza raccontarci nulla di nuovo, trova il modo di regalarci un piacevole momento di ascolto e riflessione introspettiva.
I Coldplay hanno annunciato oggi che l’uscita mondiale del loro settimo album, A Head Full Of Dreams, sarà il prossimo 4 dicembre, su etichetta Parlophone Records. Il disco sarà preceduto dal singolo Adventure Of A Lifetime, un brano dal groove fresco e ricco di sfumature funk, immediatamente disponibile per il download e lo streaming. L’album, registrato tra Malibu, Los Angeles e Londra, è stato prodotto dal duo norvegese Stargate insieme al collaboratore di lunga data della band RikSimpson e comprende numerosecollaborazioni: Beyoncé,NoelGallagher, ToveLo,MerryClayton sono, infatti, tra i nomi che compaiono nelle 11 canzoni dell’album (12, se si conta anche la ghost track X Marks The Spot).
L’ampio respiro diA Head Full Of Dreams rende l’album il logico successore del più intimo e tormentato Ghost Storiesdel 2014, il sesto consecutivo album dei Coldplay a dominare le vette delle classifiche in tutto il mondo, nonché vincitore di svariati award e che ha venduto milioni di copie. In Italia è stato certificato doppio platino ed è tra ai 3 album internazionali più venduti del 2014. Proprio per completare le registrazioni di A Head Full Of Dreams, la band ha deciso di non andare in tour con Ghost Stories l’anno scorso.
Coldplay
Pieno di vita e di energia, A Head Full Of Dreams è un’esplosione multicolore carico di gioia e di passione, come il primo festoso singolo Adventure Of A Lifetime o Hymn For The Weekend, che parte come un razzo. I Coldplay non si sono mai divertiti tanto a registrare un album, nè sono mai stati più contenti del risultato finale. E questa volta stanno progettando di portarlo in tour in tutto il mondo.
La band, che manca dall’Italia da oltre 3 anni, sarà superospite della finale di X Factor, in onda dal Mediolanum Forum di Assago giovedì 10 dicembre su Sky Uno HD
A quattro anni di distanza da “Inedito” e a due dalla raccolta “20. The greatest hits”, Laura Pausini pubblica “Simili”.il dodicesimo album di inediti sarà pubblicato in tutto il mondo il 6 novembre 2015 per Atlantic-Warner Music in versione italiana e spagnola e distribuito in oltre 60 paesi. Quindici canzoni registrate in sette studi di registrazione sparsi in giro per il mondo (tra l’Italia, gli Stati Uniti, la Spagna, l’Inghilterra e la Repubblica Ceca) con cui l’artista torna sulla scena musicale in una veste nuova. Il titolo dell’album “Simili” racchiude due significati diversi e contrastanti ovvero uguaglianza e diversità, il nostro essere uguali e differenti al contempo. «Tutto è nato mentre mi trovavo all’ambasciata americana a Roma per fare il visto per venire a lavorare a Miami» – ha spiegato Laura alla stampa italiana durante la video conferenza stampa che si è tenuta ieri pomeriggio a Milano in diretta streaming da Miami, dove la cantante sarà impegnata in qualità di giudice nel nuovo talent show di Simon Cowell “La Banda” insieme ad Alejandro Sanz e Ricky Martin. «Ho fatto l’impronta digitale e al mio fianco avevo persone che facevano lo stesso gesto – ha continuato – Questa cosa mi ha colpito e mi è subito venuta in mente la parola simili, che può significare sia uguale che diverso. Così ho subito chiamato Niccolò Agliardi, con cui collaboro già da diverso tempo, per iniziare a scrivere questo nuovo disco. È la prima volta che non faccio un album completamente autobiografico, ha raccontato la Pausini come un fiume in piena – Stavolta canto storie che sono state pensate e scritte da altri autori e che io ho deciso di interpretare, calandomi al loro interno».
Laura Pausini ph Leandro Manuel Emede
In effetti “Simili” è un album molto eterogeneo, le canzoni percorrono direzioni sonore diverse passando dalle ballads in puro stile Pausini a brani più pop-rock, da pezzi dall’impronta classica fino ad arrivare ad una canzone reggaeton come ‘Innamorata’. «Da quando sono diventata madre sono diventata più libera, curiosa di conoscere le storie di altri. Alcune canzoni sono nate proprio leggendo storie di alcuni ragazzi su Facebook, altre hanno visto la partecipazione di colleghi speciali quali Biagio Antonacci, Jovanotti e Giuliano Sangiorgi dei Negramaro.Biagio ha scritto tre canzoni tra cui “Lato Destro Del Cuore”, una canzone che ha un significato importante oggi. Ha una scrittura italiana, poetica, con richiami musicali che mi ricordano gli anni Sessanta della musica italiana» – ha spiegato Laura. Tra le più canzoni più importanti dell’album c’è “È a lei che devo l’amore”, sempre scritta da Biagio Antonacci. «Questa canzone in realtà non era per me ma era dedicata a una donna. Già dal titolo ho pensato che fosse la canzone più adatta per descrivere quello che ho scoperto in questi due anni da quando sono diventata mamma di Paola – ha aggiunto Laura -Biagio, che è anche padrino di mia figlia, ha adattato la canzone per lei. Durante un pomeriggio eravamo solo io, lei e il mio compagno Paolo che suonava la chitarra. Ho preso in braccio Paola e abbiamo registrato il brano noi tre insieme. L’ho mandato a Biagio per ringraziarlo e mi ha convinto a pubblicarla esattamente così com’era. Abbiamo deciso di coinvolgere la bambina anche nel videoclip della canzone perché, dato che in alcuni Paesi del mondo manca una legge che tutela la privacy dei bambini ed erano già girate tante fotografie di mia figlia, volevamo mostrarvi cosa e come siamo noi in realtà», ha spiegato l’artista.
Laura Pausini ph Jaume De Laiguana
Un’altra firma importante in “Simili” è quella di Jovanotti che ha scritto “Innamorata”: «Lorenzo è venuto più volte a casa mia per farmi ascoltare le sue idee. Quando ho ascoltato “Innamorata” è stata una botta per me. L’ho trovata subito mia per il significato e ha rappresentato un stimolo musicale nuovo». Il terzo big è Giuliano Sangiorgi, frontman dei Negramaro: «Quando anni fa ascoltai “Niente”, la canzone che Giuliano ha scritto per Malika Ayane, gli mandai un messaggio chiedendogli quando avrebbe scritto qualcosa di speciale anche per me. Dopo diversi mesi di silenzio, mi è arrivata una sua mail con “Sono Solo Nuvole”, in una versione cantata da lui piano e voce. Gli ho chiesto di essere produttore e arrangiatore di quella che reputo una delle canzoni più belle che io abbia mai cantato. Mi ricorda Modugno ma allo stesso tempo anche la modernità della scrittura di oggi». Tra le altre firme che compaiono in “Simili” ci sono ovviamente quella di Niccolò Agliardi, che ha scritto Simili, Chiedilo al Cielo, Il Nostro Amore Quotidiano, Per La Musica, Ho Creduto a Me e Colpevole, L’Aura: «Mi ha aiutato nella stesura musicale della mia prima vera canzone dance e ha scritto “Lo Sapevi Prima Tu”, dedicata a mio padre, e “Io C’Ero”». Spazio anche al giovane Tony Maiello, concorrente del primo X Factor e vincitore di Sanremo Giovani che ha scritto “200note”.
Un discorso a parte lo merita il brano intitolato “Per la musica”, il primo featuring al mondo con 28 fan provenienti da 17 paesi: «Abbiamo coinvolto i fan iscritti al mio FanClub (www.laura4u.com, ndr) chiedendo a chi di loro chi suonasse uno strumento di mandarci un video su una base che abbiamo fornito noi. Loro non sanno che hanno suonato questa canzone. Non hanno mai ascoltato il brano intero e, proprio per questo, non vedo l’ora di vedere le loro reazioni – ha raccontato Laura, entusiasta. Hanno partecipato al video collettivo anche alcuni fan che hanno partecipato alle giornate di Roma e Milano per il lancio dei biglietti delle date negli Stadi del prossimo anno – ha specificato l’artista. Tra le tracce più apprezzate c’è la title track “Simili”, in lizza come prossimo singolo estratto dall’album e sigla della prossima stagione di Braccialetti Rossi, fiction di RaiUno molto amata dal pubblico e dalla stessa artista che, il prossimo 14 novembre presenterà “Simili” su Rai Uno alle 20.30, insieme a Biagio Antonacci, Lorenzo Jovanotti e Giuliano Sangiorgi. «Questa sarà una cosa gigante – ha raccontato Laura- l’Italia non è abituata a dare spazio a nuova musica, mi rendo conto che mi è stato dato un posto molto privilegiato. Ci tengo a ringraziare RaiUno e Giancarlo Leone per avermi proposto questo progetto e avermi dato questa opportunità. Canterò canzoni non conosciute, sarà, in effetti la prima presentazione live del disco».
Laura Pausini ph Leandro Manuel Emede
La cantante ha anche parlato di Sanremo: «Sono stata invitata da Carlo Conti a co-condurre il Festival ma non ho potuto accettare per problemi di tempo. Sarò in America fino a gennaio e non posso prepararmi in una sola settimana. Se un giorno ritornerà questa occasione, voglio prepararmi in settimane/mesi. Ho accettato però l’invito di andare a cantare come ospite e, solo a pensarci, mi vengono problemi di salivazione. Non so ancora in che data sarò sul palco e che spazio mi sarà dato. Di sicuro posso dire che dopo esserci stata 4 volte, sarà più emozionante tornare lì che cantare sul palco dei Grammy. Quel palcoscenico mi ha sempre spaventato», ha confessato Laura. Continuando la parentesi dedicata al mondo televisivo la Pausini ha raccontato: «Tutti i talent italiani (Amici, The Voice e X Factor) mi hanno chiamata dopo che avevo già firmato il contratto con i talent delle altre nazioni. Non ho accettato perchè dopo Stasera Laura su Rai Uno, mi è stato chiesto di pensare ad una possibilità di avere un programma tutto mio. Non ho ancora dato l’ok alla Rai ma ci sto seriamente pensando su. Da gennaio sarò per sei mesi in Italia e potrò valutare concretamente tutte le ipotesi».
Un importante progetto che accompagna e completa “Simili” è, inoltre, “Simili – Short Film” con tutti i videoclip, inseriti in un vero e proprio cortometraggio (diretto da Leandro Manuel Emede e Nicolò Cerioni per Sugarkane) di cui Laura è protagonista e che include una breve anteprima dei 15 videoclip girati per questo progetto che sarà nella versione deluxe dell’album. Attenta da sempre al ruolo chiave che ricopre la comunicazione visiva nel nostro tempo, Laura ha voluto realizzare un diverso clip per ognuna delle 15 tracce di “Simili”, il risultato è un racconto per immagini che passa attraverso 15 diversi mondi, ognuno specchio e metafora di ciascun brano.
Per quanto riguarda il discorso live, c’è grande attesa per le tre date negli stadi di giugno 2016: Laura sarà il 4 giugno a Milano, l’11 a Roma e il 18 a Bari: «Faremo uno spettacolo che mostrerà tutto il mio entusiasmo. Le date italiane sono le uniche fatte all’interno di stadi e avranno una scenografia e scaletta diversi dal resto del tour» - ha concluso la Pausini – dimostrando ancora una volta grinta, entusiasmo e un’immensa voglia di fare perché: «La fortuna che ho me la devo meritare e devo lavorare al massimo».
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Per altre infoclicca qui . Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.Ok